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Racconti erotici sull'Incesto

Alessia e il terreno del nonno

By 13 Agosto 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ un venerdì di una sera d’estate sono tutti seduti intorno al tavolo la cena &egrave finita da poco, si parla dei programmi del weekend quando il papà di Alessia dice di dover lavorare “Dai papà &egrave il secondo sabato di fila questo mese! Non siamo ancora riusciti ad andare al mare nemmeno una volta guarda come sono bianca!” protesta lei seccata, la mamma prende subito le difese del padre rimproverandola e dicendole che lo fa per lavoro non per divertimento, tutto questo zittisce Alessia che resta comunque imbrocianta, l’auto di famiglia era una e non abitavano vicino al mare, il nonno invece sarebbe andato al terreno su in collina per curare il raccolto, “Alessia perch&egrave non vai con nonno Mario? Potresti aiutarlo e magari prendere un pò di sole” l’idea stava per essere rifiutata quasi subito se non si fosse ricordata di una piscina lì vicino, magari l’avrebbe aiutato per un’oretta e poi avrebbe potuto passare il resto della giornata a mollo in piscina. Accetta quindi aiutare suo nonno, il giorno dopo durante la strada per arrivare al terreno Alessia scopre una brutta sorpresa, la piscina era chiusa, quando chiede spiegazioni al nonno, gli dice che ormai era fallita da quasi un anno, prima che potesse confessare il vero motivo per il quale si era offerta, suo nonno l’anticipa dicendole che aveva già capito tutto e che arrivati al terreno c’era un lettino su cui avrebbe potuto prendere il sole. Arrivati al terreno Alessia ha un flashback di quando era piccola ricordando le giornate passate a giocare con la nonna che ormai non c’&egrave più, intanto suo nonno tira fuori il lettino dal capanno degli attrezzi, Alessia si guarda intorno come allora il terreno era molto grande e non c’era nessuno a parte loro, così si sistema sul lettino rimanendo vestita per pudore mentre il nonno iniziava i lavorare la terra, una mezz’ora dopo Alessia si sentiva più a suo agio e sopratutto il sole iniziava a picchiare tanto da convicnerla a mettersi in bikini, nonostante non ci fosse il mare il sole che le baciava la pelle era veramente rilassante tanto da addormentarsi, sente il nonno entrare e uscire dal capanno un paio di volte, un pensiero improvvisalemtne la imbarazza, non si era mai fatta vedere in intimo o in costume dal nonno, si alza mettendosi seduta e notandolo mentre accatastava cassette di frutta e ortaggi raccolti, sentendosi in colpa sembrandole pesanti decide di aiutarlo “nonno ti aiuto” ma il nonno rifiuta, “non preoccuparti e poi il terreno &egrave bagnato ti sporcheresti tutta” ma Alessia &egrave testarda tanto da andargli comunque dietro e prendere anche lei una cassa, quasi immediatamente si pente, le cassette sono davvero pesanti ed affondava nel terreno fangoso con le infradito fino alle caviglie sporcandosi. Riesce comunque nel suo intento arrivando dal nonno con l’ultima cassa “Ecco questa &egrave l’ultima” dice lei con respiro affannato, ormai la reggeva a fatica lasciando che la cassetta che teneva all’altezza del petto scendesse fino alla pancia, il nonno sistema le altre e poi si volta per prendere quella di Alessia ma si blocca “Aggiustati il costume” le dice suo nonno che la guarda sorpreso, Alessia non capisce subito ma avvampa quando abbassa lo sguardo, il reggiseno non c’era più e tenendo la cassetta all’altezza della pancia mostrava le sue tette, tenta di alzare la cassetta per coprirsi ma &egrave troppo pesante e non ce la fa più, così resta in quella posizione osservando imbarazzata suo nonno che le si avvicina togliendole la cassetta di mano, proprio a terra davanti ai suoi piedi c’era il reggiseno, immediatamente lo raccoglie e lo indossa, lei come il nonno &egrave sporca di terra, imbarazzatissima cerca di togliersi la terra quando suo nonnno le dice di usare la fontana dietro al capanno per pulirsi, Alessia corre a farlo, fortuna che il retro &egrave abbastanza riparato, nota lo specchio posto di fianco alla scala che porta sulla tettoia del capanno e una fontanella li vicino, una volta aperto il rubinetto si rende subito conto che il getto &egrave troppo debole e la fontanella troppo bassa per farsi la doccia, così dopo essersi lavata i piedi si toglie entrambi i pezzi del costume cercando di fare velocemente non sopportando quel fango ma sopratutto confusa dalla figuraccia che aveva appena fatto, si china in avanti ai piedi della fontanella dove si raccoglieva l’acqua per mettere a mollo i due pezzi del bikini, &egrave così concentrata a ririvere quello che era successo che nemmeno sente i passi che le si avvicinano alle sue spalle “Alessia per lavarti puoi usare la pompa dietro la fontana” dice la voce di suo nonno alle sue spalle facendola sprofondare nella vergogna, piegata in quel modo stava mostrando il culo e forse anche la patata “Nonno!” esclama lei rossissima in viso coprendosi immediatamente il sedere con le mani e mettendosi nell’angolo, “Perch&egrave ti sei tolta il costume?” domanda il nonno imbarazzato quanto lei che cerca di far finta di niente mentre si avvicina alla fontana e apre la pompa, lei &egrave così in imbarazzo che non trova nemmeno le parole per spiegargli il tutto rimanendo in silenzio “Comunque non ha molto senso che ti copri se poi ti metti di fronte allo specchio” commenta lui, Alessia guarda immediatamente la sua immagina riflessa allo specchio, era di spalle al nonno e si copriva il sedere con entrambe le mani ma allo stesso modo l’immagine riflessa ben visibile da lui mostrava la parte frontale di lei che cercava di nascondere, le sue tette e anche la striscetta della sua figa “Dai vieni qui, facciamo veloce così ti rivesti” la esorta lui mettendo un dito davanti alla pompa così da aumentarne la pressione e lo punta verso di lei che intanto si era avvicinata, le sembrava di essere tornata indietro di 10 anni o più quando era una bambina e sporca di terra i nonni la lavavano in cortile, ma ora frequentava l’università ed era completmaente nuda davanti a lui, nemmeno accennava a coprirsi non sapendo come l’avrebbe presa visto che ormai gli aveva già mostrato tutto, “Sembra di essere tornata indietro di 10 anni..” dice timidamente Alessia cercando di spezzare la tensione “Solo che 10 anni fa non avevi tutto questo ben di dio da fuori” commenta lui che intanto le indirizza addosso il getto d’acqua, lei si ammutolisce per l’imbarazzo diventando rossa come un peperone, sente l’acqua fredda sulla pelle ed i capezzoli le si induriscono immediatamente “E’ fredda?” domanda lui probabilmente notando i capezzoli, lei &egrave imbarazzatissima sopratutto sentendo che quello che iniziava a scenderle fra le gambe non era solo acqua, si stava eccitando e parecchio!, geme sentendo il getto d’acqua sulla figa arrossendo ancora di più non sapendo come giustificarlo, fortuna che suo nonno fa finta di niente, “Girati” Alessia esegue l’ordine sempre più imbarazzata, sente l’acqua sulle spalle, le scende fino alla schiena e infine sul sedere dove resta un bel pò, dallo specchio nota suo nonno che le fissa il culo “Hai ancora della terra lì” dice indicandole una chiappa, lei si da qualche schiaffetto per pulirsi e solo dopo averlo fatto pensa a quanto potesse essere maliziosa la cosa, anche quell’imbarazzante doccia finisce, l’acqua per fortuna copriva il fatto che fosse bagnata fra le cosce per l’eccitazione, i capezzoli invece restavano duri e allo sguardo del nonno, che per quanto cercasse di ignorarli comunque li notava, Alessia finalmente si copre con un asciugamani, &egrave il turno di suo nonno anche lui sporco di terra aveva lavorato a torso nudo nonostante l’età aveva il fisico magro e scolpito di chi lavora la terra addirittura gli si vedevano gli addominali, lei resta a fissarlo eccitata come mai le &egrave capitato in vita sua non capendo più nulla, suo nonno fa per abbassarsi i pantaloni quando si accorge che lei &egrave ancora lì a fissarlo “puoi andare di là ad asciugarti” dice lui che si blocca mentre stava per abbassarsi anche i pantaloni mostrando parte del sedere bianco “C’&egrave il vento e poi ho paura che mi vedano!” commenta lei affacciandosi appena ancora imbarazzata, “E’ che non porto le mutande” cerca di spiegare lui, lei sbotta gesticolando apre di nuovo l’asciugamani mostrandosi “beh anche io ero nuda eh!” dice imbarazzata e arrabbiata per la situazione sebbene lui non c’entrasse nulla, il nonno fa spallucce e come avvisato si toglie i pantaloni rimanendo nudo, a quel punto prende la pompa e inizia a lavarsi, lei &egrave di spalle cerca di non sbirciare ma alla fine cede alla curiosità giustificandosi in un certo senso che vedendolo nudo sarebbero stati pari, attende in silenzio che si giri, finalmente mentre si lava il viso e la testa si gira quel tanto da permetterle di vederglielo, Alessia resta letteralmente a bocca aperta “E’ uno scherzo!” commenta lei incredula nel vedergli quella mazza fra le gambe, &egrave sicuramente eccitato a causa sua ma &egrave grosso come non ne aveva mai visti, resta intontita a fissarglielo per tutto il tempo, quando suo nonno ha finito e la nota “Beh sei stata tutto il tempo con le tette e la figa da fuori!” dice lui giustificando l’erezione “Si, si &egrave normale” dice lei chiudendo il discorso sentendo i suoi umori che ormai colando le erano arrivati fino alle ginocchia, per il resto della giornata non hanno più riaperto l’argomento ma Alessia aveva solo quell’immagine in testa, tornata a casa la sera nel letto si &egrave masturbata come non faceva da anni venendo almeno tre volte pensando al cazzo di suo nonno Mario. La mattina seguente Alessia chiama suo nonno dicendo di passarla a prendere perché voleva aiutarlo con la terra, avrebbe passato tutta la giornata a lavorare la terra pur di vedergli nuovamente quel pisello grosso! Il giorno seguente come da accordi nonno Mario passa a prendere Alessia che si era vestita in tiro proprio per farsi notare da lui, cosa che riesce in parte infatti arrivati al terreno la prima cosa che il nonno le chiede e se ha veramente intenzione di sporcarsi con quei vestiti visto che all’apparenza sembrano costosi, Alessia ci pensa effettivamente si era vestita per farsi notare ma non aveva pensanto ad un cambio per lavorare nella terra, “ehm l’ho dimenticato..” risponde lei “Allora lavorerai tutta nuda” risponde lui, Alessia arrossisce eccitandosi all’idea di lavorare in quelle condizioni davanti a lui poi lo vede sorridere “Sto scherzando cosa credi? Vai nel capanno dovrebbe esserci qualcosa che puoi indossare.. io intanto inizio che &egrave già tardi” conclude indicando la zona dei pomodori avviandosi, Alessia entra nel capanno trovando subito appesi una vecchia maglia ed una salopette e a terra in corrispondenza degli abiti un paio di stivali, lei inizia a spogliarsi le grandi finestre illuminavano l’interno permettendole di vedere, era tutto abbastanza sporco e polveroso, si spoglia ed una volta rimasta in slip e reggiseno nota dalla finestra il nonno che sta lavorando la terra non molto lontano da lei, probabilmente anche lui se avesse alzato lo sguardo potrebbe vederla, inoltre anche per l’intimo che indossava sarebbe stato un peccato sporcarlo o almeno queste erano le giustificazioni che si dava mentre si toglieva reggiseno e slip rimanendo nuda, a quel punto temporeggia prende i vestiti, li guarda li sposta tutto in attesa che suo nonno alzi lo sguardo o magari che venga addirittura a cercarla visto che ci stava mettendo troppo, e l’idea del nonno che apriva la porta alle sue spalle era fortemente eccitante, ma suo nonno invece rimaneva lì a lavorare il terreno senza mai alzare lo sguardo, stufa di aspettare decide di indossare gli abiti, ovviamente tutto le andava decisamente grande i vestiti le ballavano addosso ed era decisamente goffa vestita così, pensando al fatto che suo nonno non indossa le mutande le diventa umida la figa nel rendersi conto che la stoffa che le accarezzava il pube era proprio quella dove poggiava il suo pisello, esce dal capanno prima di cedere alla tentazione di masturbarsi con quei vestiti addosso, “finalmente, pensavo ti fossi persa” commenta lui nel vederla “Scusa, non li trovavo” spiega lei mentendo, ad ogni modo inizia a raccogliere i pomodori dalla pianta mentre il nonno spostava le cassette, ogni volta che lei si chinava davanti a lui le tette libere dal reggiseno penzolavano divise dalla salopette e coperte solo da una sottile maglia di cotone dalla quale si potevano scorgere i capezzoli ormai duri, lo stesso valeva per quando si chinava di spalle, la salopette troppo larga scendeva scoprendole il sedere coperto solo dalla maglia ma che mostrava chiaramente le forme e il solco tra le chiappe, nonostante fosse eccitata e i vari tentativi di mostrare tutte quelle trasparenze suo nonno sembrava quasi ignorarla, così indispettita si avvicina a suo nonno “Questi sono maturi?” dice lei piegandosi in avanti davanti a lui e mettendo i pomodori proprio sotto le sue tette era impossibile che non le notasse, “si, sono rossi e maturi” risponde il nonno guardandole finalmente le tette, ma quelle attenzioni durarono pochi secondi, Alessia rossa di rabbia continuava ad essere ignorata decide di osare oltre per avere l’attenzione del nonno, così inizia a lamentarsi del caldo e della maglia “beato che che puoi lavorare a torso nudo” commenta lei “E fallo pure tu” dice il nonno alzando appena lo sguardo, lei la prende quasi come una sfida e senza esitare sfila la maglia, adesso ogni volta che si piegava in avanti immancabilmente le tette le uscivano fuori allo stesso modo di spalle quando la salopette le si abbassava mostrava metà del suo culo bianco, adesso si che suo nonno pur continuando a lavorare la guardava spesso sopratutto quando si piegava, lei sentiva la figa umida quasi aveva il timore che macchiasse i pantaloni, sentiva i suoi umori colare lungo le gambe. Dopo due ore quell’eccitante lavoro era finito Alessia ormai aveva una tetta fissa fuori a causa della salopette che si spostava ma faceva finta di nulla lasciandosi guardare dal nonno, e quando lui le dice che possono andare a lavarsi ecco che si toglie le bretelle della salopette lasciando cadere tutto e correndo completamente nuda fino alla pompa sotto lo sguardo di suo nonno che restando indietro sicuramente ha notato il suo bel culetto tondo, corre alla pompa a lavarsi fra le gambe per coprire quell’imbarazzante eccitazione questa volta fa tutto da sola e con la scusa di aver già finito si offre di tenere la pompa mentre il nonno si lava, in questo modo si era messa di fronte a lui potendo ben vedere la sua mazza, così il nonno inizia a lavarsi mentre lei fantasticava sul suo pisello cercando di spiegarsi come facesse ad averlo così grosso, forse erano tutte le vecchie generazioni, forse lavorando il terreno, l’unica cosa certa &egrave che il nonno doveva chiamarla più volte per riportarla alla realtà, una volta lavati entrambi mentre si stanno asciugando Alessia nota delle cassette che non erano state riposte il giorno prima “Ah &egrave vero, l’abbiamo dimenticate ieri! vado a prendere lo scaletto” dice lui, ma Alessia lo blocca “Non serve ci arrivo io” dice lei che spostando energicamente la panca in legno li vicino, salendoci in piedi sopra, a questo punto suo nonno rimanendo dietro di lei inizia a passarle le casse che lei sollevava e riponeva sulla tettoia del capanno, nella seconda deve alzarsi sulle punte e sporgersi in avanti per spingere la cassa fino in fondo, immaginando la visione che aveva suo nonno, gli stava offrendo la visione del suo culo e della sua figa con un posto in prima fila, arriva anche la terza ed ultima cassa lei &egrave eccitatissima mentre nella sua mente l’immaginazione correva libera, ma mai avrebbe immaginato quello che stava per dire il nonno “Ti stanno ricrescendo i peli” commenta lui, Alessia arrossisce bagnandosi sapeva a cosa si stava riferendo se ne era accorta anche lei, il nonno le aveva appena commentato le labbra della figa, la cosa la stordisce tanto da farle perdere l’equilibrio, cerca di tenersi ma non trova appiggli così cade a terra, fortuna qualcosa attutisce la caduta, Alessia riapre gli occhi &egrave caduta su suo nonno che subito le chiede “Stai bene? ti sei fatta male?” lei &egrave a gambe aperte seduta sulla pancia di lui e proprio tra le sue gambe spunta quella mazza, Alessia perde la testa vinta dall’eccitazione con la sinistra gli afferra il pisello tastandoglielo incredula di non riuscire a chiuderlo nella mano e sentendo quanto fosse duro, la mano destra incontrollabile ormai &egrave già fra le sue gambe a masturbarla, bastano pochi tocchi con in mano quel paletto di carne per farle raggiungere un orgasmo così forte che quasi le si addormentano le gambe, il tutto accompagnato dai suoi gemiti. Alessia guarda la sua mano bagnata dei suoi umori post orgasmo, non riesce a credere che l’aveva fatto davvero, immediatamente lascia il pisello del nonno che aveva ancora in mano scappando per la vergogna nel capanno a rivestirsi. Le ci vuole un pò per trovare il coraggio di uscire dal capanno, rossissima in viso nemmeno riesce ad incrociare lo sguardo col nonno, “Stai bene?” domanda il nonno che sembra preoccupato solo che non si sia fatta male, Alessia a quel punto rossissima in viso inizia a dargli un mare di giustificazioni su quello che aveva appena fatto, dagli ormoni al fatto che non aveva un ragazzo da tanto e tutto quello che gli passava per la testa in quel momento che potesse sembrare credibile “Non ti preoccupare &egrave normale avere gli ormoni impazziti alla tua età” conclude suo nonno notando il suo imbarazzo non volendo continuare sull’argomento, sulla strada di ritorno Alessia resta per tutto il tempo zitta, troppo imbarazzata da quello che era successo, a stento riusciva a guardare suo nonno cercando di capire cosa stesse pensando di lei, nota che continuava grattarsi sui pantaloni mentre era concentrato a guidare, comprende immediatamente che il nonno era ancora in piena erezione e come dargli torto visto che sua nipote gli aveva preso il pisello in mano e si era masturbata mentre lo tastava? Ma si vergognava troppo per fare qualsiasi cosa, sapeva che il nonno non faceva certe cose e che la nonna ormai non c’era più, l’avrebbe lasciato così dunque. Intanto le strada continuava mancava poco per arrivare a casa di Alessia quando vinta dal senso di colpa timidamente chiede “Nonno… posso farti qualcosa per farti passare…” arrossisce come un peperone continuando la frase “.. il fastidio?” domanda lei vergognandosi come una ragazzina “Non ti preoccupare, poi passa” era chiaro che volesse che lei facesse qualcosa ma ovviamente non poteva mica dirglielo, nessun uomo si sarebbe mai sognato di rifiutare una cosa del genere ma nessun nonno avrebbe mai chiesto una cosa del genere alla propria nipote, così testarda mentre lui continua a guidare si infila tra il braccio e la gamba “Alessia che fai?” lei non ha il coraggio di rispondergli, gli afferra i pantaloni per l’elastico e li abbassa facendo uscire fuori quel pisello grosso e duro che le sembrava ancora più grande ora che lo teneva a pochi centimetri dalla faccia, “Alessia smettila! tirati su” dice suo nonno cercando di farla rialzare ma lei lo prende nella mano iniziando lentamente a segarlo “Ti massaggio solo un pò per farti passare il fastidio” dice lei che fa di tutto per rimanere lì “Quello non &egrave un massaggio!” commenta il nonno respingendola a quel punto Alessia capisce che se voleva togliersi il senso di colpa e riuscire a farlo venire doveva comandare lei e c’era un solo modo per farlo, Alessia apre la bocca più che può e si infila metà del cazzo di suo nonno in bocca, iniziando a succhiarlo lentamente e a leccargli la punta con la lingua, sente il nonno ansimare al lavoro di bocca che lei sta facendo con tanta dedizione, le sembra di essere al suo primo orale quando ci teneva fare bella figura col fidanzato, poco alla volta le azioni del nonno per allontanarla diventano sempre più effimere man mano che lei succhiava e leccava, sente il nonno iniziare a muovere il bacino su e giù scopandole lentamente la bocca, non si aspettava però che le mettesse una mano dietro la nuca facendola scendere ancora più affondo, Alessia sgrana gli occhi nel sentire il cazzo di suo nonno arrivarle fino in gola, non ne aveva mai preso uno così grosso in vita sua e per tenerlo tutto in bocca quasi si strozza, ha serie difficoltà a continuare fortuna che sta facendo quasi tutto lui guidandola con la mano, non riesce nemmeno a muovere la lingua per quanto sia grosso non facendole fare altro che pensare a cosa succederebbe se il nonno lo mettesse in altre parti del suo corpo invece della bocca, all’improvviso la bocca le si riempie di liquido caldo, capisce subito che per non affogarsi deve ingoniare immediatamente più e più volte, finalmente si rialza sconvolta, le sembrava di averne ingoiato un intero bicchiere, lei che non ingoiava mai, “Ma da quanto cazzo di tempo &egrave che non venivi?” sbotta lei mentre riprende fiato “eh un pò” risponde il nonno guardandola, Alessia nota che il nonno non la sta guardando in faccia ma le sta fissando le tette, finalmente si era accorte delle sue zizze! Gli sorride sapendo cosa stava pensando e con tono gentile gli chiede “Vuoi vederle ancora?” gli dice mentre si guarda intorno notando che l’auto &egrave ferma e sono arrivati nel cortile di casa sua, il nonno farfuglia una risposta incomprensibile ma lei aveva già capito solleva tutto scoprendo i seni e lasciandosi guardare da suo nonno, controlla costantemente che non arrivi nessuno “Sono proprio grosse!” commenta il nonno che fa per avvicinare la mano, lei imbarazzata ed eccitata si lascia toccare i capezzoli che diventano durissimi al contatto con le dita “E non sai che spagnole!” commenta Alessia eccitata, il nonno la guarda “Cos’&egrave una spagnola?” lei lo guarda incredulo, non era il tipo da mentire quindi era probile che veramente non sapesse cosa fosse e che nessuna gliene avesse mai fatta una, i due vengono interrotti dal rumore del cancello, un’auto sta entrando, Alessia si ricopre immediatamente “Riguardo quello che &egrave successo..” accenna il nonno, “Non ti preoccupare nonno, &egrave un nostro segreto” dice lei dandogli un veloce bacio sulla guancia e scendendo dall’auto, tornata a casa una nuova idea le martellava la testa tanto da farla rimanere con i capezzoli duri per quasi un ora, doveva assolutamente fare una spagnola a suo nonno!

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