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Racconti erotici sull'IncestoTrio

Angela, la sua storia

By 22 Agosto 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Angela era rimasto vedova troppo giovane, il marito Antonio era morto a seguito di un incidente sul lavoro, lasciando la moglie ed un figlio. Angela a 45 anni si ritrovava vedova, col figlio Matteo 18 anni appena compiuti da mantenere con la pensione percepita dopo la morte del marito. Angela era una donna che non curava molto il suo abbigliamento, non usava i trucchi che oggi usano le donne, ma era una donna acqua e sapone, una donna abbastanza alta sul metro e 75 cm. Con un corpo sodo e senza un filo di cellulite, gambe lunghe e tornite e un culo largo e imponente. Senza mettere in rilievo le sue forme in quanto usava degli abiti sciatti, nascondendo le sue belle chiappe, ma il suo pezzo forte era il seno opulento, portava una sesta di reggiseno, che nonostante cercasse di nascondere con abiti castigati, chi la guardava non poteva non notare quelle tette enormi, che sembravano da un momento all’altro volessero esplodere dalla sua camicetta. Era una donna molto timida e morigerata, oltre al marito non aveva avuto altri uomini, il marito l’aveva deflorata e lei gli era rimasto sempre fedele anche se la sua natura focosa la portava ad amare il sesso e suo marito finché era in vita la scopava tutti i giorni, quando la vedeva nuda gli si rizzava subito l’uccello con tutto quel ben di Dio tra le mani, ma adesso per lei era incominciata una nuova vita, con un ragazzo da portare avanti e farlo crescere. Matteo era un ragazzo timido, anche se era carino, alto 1metro e 84 cm, capelli mossicastano chiaro, più sul lungo che sul corto, un fisico atletico e muscoloso, da nuotatore praticante e con un uccello non indifferente, 25 cm da ritto, una grossa cappella, su una nerchia con le venuzze in rilievo, e a causa dello sport praticato, depilato anche nelle parti intime. Matteo nonostante la sua fisicità a causa della sua timidezza aveva avuto qualche sporadico flirt, ma dopo la morte del padre si era chiuso un po in se stesso, stando vicino alla madre per confortarsi reciprocamente. Angela che vedeva il figlio abbacchiato, pensò che per loro ci voleva una vacanza, magari lontano da casa, dove c’era tutta la loro vita, i ricordi che portavano sempre al marito Antonio. Avendo ricevuto l’invito dal suocero Vincenzo di recarsi per una ventina di giorni per trascorrere le vacanze da lui, Angela pensò che quell’ occasione andava sfruttata per uscire da quella situazione di abbattimento. Vincenzo padre di Antonio, anche lui rimasto vedovo troppo precocemente a causa di una malattia che gli aveva portato via la moglie, viveva in un casolare di campagna, un po al di fuori del mondo, si dedicava al suo giardino e al suo orto, un uomo alto un metro e settantacinque centimetri, con la carnagione scura, in quanto stando molto a curare il suo giardino sotto il sole, in cui praticamente passava tutta la giornata, lo faceva sembrare più scuro di quanto fosse, capelli bianchi con qualche striatura di grigio nero ed un fisico ancora asciutto e magro. Nella sua vita aveva fatto sempre il contadino e come il detto ‘mani grosse e cervello fino’, lui non sfuggiva a questa regola. Era un uomo scaltro e furbo, non vedeva più la nuora ed il nipote dal giorno del funerale del figlio, erano passati alcuni mesi da allora, ed era l’occasione per riabbracciare la nuora ed il nipote. Vincenzo era fornito di una bella mazza, non certamente come il nipote ma i suoi 22 centimetri c’erano tutti, grossa e nodosa, da quando era rimasto vedovo, sfogava la sua libidine, masturbandosi vedendo qualche film porno, e quando non ne poteva fare a meno, scendeva in città per andare in qualche bordello per sprigionare la sborra accumulata per tanto tempo senza una donna, sapeva che la nuora gli piaceva, ma col figlio vivo, non si era mai permesso, il benché minimo gesto, ma adesso che era rimasta sola anche lei, forse poteva approfittare di quella situazione. Angela e Matteo arrivarono a casa di Vincenzo e si sistemarono ognuno in una stanza, in quel casolare molto grande. Angela vide che l’ordine non era il forte di Vincenzo, gli ci volle un po di tempo per riassettare la casa, ma alla fine tutto era a posto e poteva passare delle ottime vacanze, il casolare era fresco all’interno, fuori era abbastanza caldo, mitigato dalle tante piante che Vincenzo coltivava nel suo giardino, dalla finestra vedeva delle belle rose, che avrebbero dato un tocco di femminilità nelle stanze, cosa che fece, scendendo a raccogliere, nel frattempo si era messa una t-shirt con collo a V, che metteva in risalto il suo enorme seno e degli short che evidenziavano le sue lunghe gambe . Vincenzo appena la vide, non potette fare a meno di sbirciare e di apprezzare quel seno giunonico, mentre Matteo conversava con lui. Nella sua mente perversa già studiava il piano per appropriarsi di quella donna, sentiva il suo cazzo spingere nelle mutande, nascosto dai pantaloni abbastanza larghi. La prima occasione fu quella quando vide la nuora andare sotto la doccia. Le docce in muratura erano fuori dal casolare e non avevano porte ma dei battenti da coprire la nudità della persona che era all’interno, lasciando intravedere la testa ed i piedi, lui facendo finta di sbagliare sbadatamente aprì il battente e vide la nuora nuda, era uno spettacolo! Quella donna con quelle tette sode e morbide così grandi, mentre il ciuffo che copriva la sua figa di peli neri e ricciuti, scendevano fino al suo interno coscia, sentì il suo cazzo sobbalzare dentro le mutande e questa volta Angela se ne accorse, visto che il suocero era solo con gli slip e una maglietta, pudicamente Angela si coprì il monte di venere e parte delle sue tette, il suocero scusandosi di essersi sbagliato (mentre il volpone guardava la nudità della nuora) chiuse il battente e andò via. Salì in camera sua con davanti agli occhi la nudità di Angela e si fece un gran segone, sborrando e pronunciando il nome della nuora a cui dedicava la sua eiaculazione. Anche Angela che si era accorta dell’erezione del suocero, rimase turbata, erano ormai mesi che non faceva più sesso, senti un languore alla sua figa, ma scacciò subito il pensiero peccaminoso, finendo la sua doccia e rivestendosi.
Da quel giorno Vincenzo, spiava la nuora, cercando di cogliere, ogni attimo, per far sentire ad Angela la sua presenza, gli passava vicino e gli strusciava il cazzo nel sedere, vedendo che la nuora anche se un po imbarazzata non diceva niente, passò alla palpazione, senza farsi vedere dal nipote. Angela sempre più imbarazzata, non sapeva che atteggiamento prendere verso il suocero, sentiva che le sue certezze si affievolivano, la sua carne reclamava, dopo tanta astinenza, ma la presenza del figlio, non gli permetteva di sfogare la sua libidine, d’altronde non si era mai masturbata, come detto prima il marito la trombava tutti i giorni e lei non aveva bisogno di ricorrere a quella pratica, ma adesso sentiva la sua figa a digiuno da tanto tempo e con un uomo come Vincenzo a giro per casa, che la provocava, pensava per quanto tempo poteva ancora resistere? A quella domanda non sapeva dare una risposta, capiva però, che Vincenzo insistendo nelle sue avances, l’avrebbe prima o dopo scopata. Quindi cercava di non rimanere da sola con lui, quando Matteo usciva lei lo seguiva, con Vincenzo stizzito, non potendo effettuare le sue porche manovre.
Vincenzo a quel punto non sapeva cosa fare, pensava di farsi venire qualche idea, ma l’unica idea che gli venne in mente, era quella di andare durante la notte nella camera di Angela, e lei per paura che il figlio potesse sentire, si sarebbe fatta toccare, quindi non bisognava fare altro che aspettare.
Mentre Angela e Matteo, dormivano ognuno nella propria stanza, Vincenzo si introdusse furtivamente nella camera della nuora, nella penombra vide il corpo di Angela coperto una vestaglietta molto trasparente corta nera, al di sotto del quale non c’era il reggiseno a contenere le sue enormi tette, e indossava degli slip trasparenti, da cui fuoriuscivano i peli del suo pube, Vincenzo mise una mano leggera sulle cosce della nuora, il quale non si accorse di nulla, anche con la penombra vedeva la sua pelle bianca risaltare. Il suo cazzo era in tiro, voleva saltare addosso ad Angela e possederla all’istante, ma la sua ragione gli consigliava di aspettare, iniziò a palpare le cosce della nuora con maggior pressione, avvicinando le sue dita sugli slip all’altezza della sua figa, massaggiando leggermente sopra la stoffa del tessuto la figa della nuora. Angela dormiva, pensava di essere in sogno, sentiva il languore della sua gnocca, e voleva continuare quel sogno, senza rendersi conto che erano le dita del suocero ad eccitarla, solo quando lui spostando le sue mutandine ed infilando un dito nella sua figa bagnata, capì che non stava sognando e si svegliò di colpo, ma Vincenzo gli mise subito una mano sulla bocca per non farla gridare e gli sussurrò all’orecchio:
– Vuoi fare svegliare Matteo? Poi succede il casino, ti conviene stare zitta non voglio farti del male, ma solo toccarti un pochino, sono eccitato e non resisto più, e tu hai voglia, ho sentito la tua figa umidissima, è normale dopo che non pigli più il cazzo da tanto tempo.
– Lei è pazzo, non voglio! Lei non ha rispetto per suo figlio morto, vuole approfittare della sua vedova e neanche per suo nipote che dorme nella camera accanto, mi lasci stare!
– Angela sono pazzo di te e non darmi del Lei, ma adesso noi siamo soli, tu hai perso il marito ed io la moglie, tra qualche tempo magari ti farai scopare da un estraneo, non sarebbe meglio che tu facessi le cose in casa, senti il mio cazzo come ti desidera!
– Lei’tu..sei fuori di testa’anche se sono bagnata non vuol dire che io debba fare il sesso con lei’tu’è peccaminoso’sarebbe un incesto’e non potrei guardare più mio figlio negli occhi senza vergognarmi e tradire suo padre con il nonno.
Intanto che parlavano a bassa voce, Vincenzo aveva portato la mano di Angela sopra il suo cazzo, facendole sentire la durezza, notò dopo un attimo che Angela voleva ritirare la sua mano, ma lui gliela teneva ferma, lei smise di fare resistenza e la teneva ferma sul pene.
– Angela, non voglio fare il sesso completo con te, basterebbe che tu me lo prendessi in bocca, farmi solo un pompino e farmi sborrare sulle tue tette, dopo me ne ritorno in camera mia e ti lascio in pace.
A quella richiesta fatta, Angela non sapeva come comportarsi, ribellarsi voleva dire svegliare il figlio oppure accettare la richiesta del vecchio che aveva promesso, che dopo sarebbe ritornato in camera sua, sotto la sua mano sentiva il bastone che pulsava, automaticamente iniziò a muovere la mano in maniera lenta.
Vincenzo capì che Angela aveva accettato la sua richiesta, e si chinò per baciarla, lei aprì la sua bocca e ricevette la lingua del suocero, per qualche secondo stettero senza parlare e baciarsi, poi lei smise di dargli la sua lingua:
– Ma dopo mi prometti che te ne ritorni in camera tua e mi lasci in pace, va bene?
– Si, ti prometto che dopo me ne torno in camera, ma voglio sentire la tua lingua sul mio cazzo, intanto che te lo metto in mezzo alle tette, mi dovrai segare con le zinne e spompinare il cazzo, dopo che avrò sborrato me ne torno a dormire, Angela vederti tutto il giorno mi fa impazzire e ho voglia di fare una grossa sborratona su quelle belle tettone che hai..
Il vecchio marpione sapeva che la sua era una promessa da marinaio, si,’ sarebbe tornato in camera sua, ma il giorno dopo avrebbe ricominciato a tampinarla.
Angela scoprì le sue enormi tette ed il vecchio mise il suo cazzo in mezzo, poi lei chinò la testa per lambire con la lingua la cappella dell’uomo, a sentire quella lingua, il cazzo del suocero ebbe un sobbalzo, lei teneva con le mani le sue tette, stringendole intorno al pene, Vincenzo faceva scorrere nell’incavo con movimenti su e giù il suo cazzo, adesso Angela gli aveva imboccato metà uccello nella bocca che muoveva in sintonia coi movimenti di Vincenzo, non ci volle molto, infoiato com’ era Vincenzo a scaricare il suo sperma sulle tette, smorzando l’urlo liberatorio, per impedire che il nipote che dormiva nell’altra stanza potesse sentirlo, dopo con le mani sparse il suo seme sui seni della donna. Dopo averla salutata, come aveva promesso si ritirò nella sua stanza.
Angela, era rimasta basita dopo quella che era successo, sentiva ancora lo sperma caldo sulle sue tette, mise un dito sulla sua figa per sincerarsi dello stato, era molto bagnata, evidentemente il contatto col cazzo del suocero l’aveva eccitata e per la prima volta provò a masturbarsi, rivedendo la scena di prima, il cazzone di Vincenzo dentro la sua bocca, lo schizzo dell’uomo sui suoi seni, non ci volle molto a godere, mordendosi le labbra, per non farsi sentire. Sentiva il sopravvento della sua carne sulla ragione a cui lei cercava di porre rimedio, evitando di scacciare quei pensieri che adesso la torturavano. Si addormentò e la notte passò tranquilla.
Il mattino seguente Vincenzo scese col nipote in giardino, perché aveva intenzione di piantare un albero, mentre Angela era rimasta in casa a riassettare le camere, poi Vincenzo con la scusa che aveva dimenticato qualcosa in casa disse al nipote di proseguire lui, finché non sarebbe tornato, salì le scale in punta di piedi, vedendo Angela china con il busto in avanti a sistemare il letto, lui gli andò dietro e le cinse i fianchi, Angela fu sorpresa dall’entrata del suocero credendolo in giardino, lui gli fece cenno col dito sulla bocca di fare silenzio, indicando la finestra, dove sotto c’era il figlio intento a piantare l’albero, sollevò l’ampia gonna indossata da Angela, scoprendo un culo magnifico, la fece mettere nella posizione prona palpando quella carne soda, Angela per paura che il figlio sentisse lasciava fare, Vincenzo gli sfilo le mutandine e si chinò a baciare la sua figa pelosa, il folto bosco nascondeva le sue grandi labbra, l’uomo, infilò la sua lingua dentro la sua caverna, trovando l’ingresso della sua vagina, il suocero leccava tutto, dal suo interno cosce ricoperto dai peli, alla sua figa per poi risalire all’orifizio anale della nuora. Angela sentiva quella lingua che la frugava nei suoi anfratti più nascosti, ma si sentiva paralizzata nel fare il che minimo movimento, sentiva il languore della sua figa che sotto la lingua dell’uomo si apriva per accoglierla meglio, lei si mordeva le labbra, senza fare uscire nessun suono dalla sua bocca, Vincenzo gli aveva infilato 2 dita nella passera mentre con la lingua gli titillava l’ano, fu in questa posizione che li trovò Matteo, appena lo videro, cercarono di darsi un contegno, ma lui aveva visto tutto, andò via senza profferire parola, ma scuro in volto. Vincenzo scese quasi subito, cercando un dialogo con lui, mentre Angela si sentiva morire dentro e non sapeva se avrebbe avuto il coraggio di guardare il figlio negli occhi.
– Ascolta Matteo non devi pensare male della tua mamma e di me, ma noi siamo due persone sole, siamo adulte e sentiamo il desiderio della carne, ci siamo un po lasciati andare, devo dire che tua madre ha un bel corpo, e molti uomini gli faranno il filo, finché lei non cederà a qualcuno di essi, forse sarebbe meglio se trovasse l’uomo in casa.
Matteo ascoltava le parole del nonno in silenzio, quella scena di sua madre che si faceva leccare dal nonno l’aveva turbato, dentro di se sentiva un misto di rabbia e di delusione.
– Mi hai capito Matteo, preferisci, che tua mamma vada con uno qualsiasi, che prima o poi succederà, lei è una donna troppo avvenente, per passare inosservata, con quel seno, scusa se parlo così Matteo, ma tua mamma è veramente una gran gnocca, non ti sei mai accorto che bella mamma che hai, sfortunato il mio figliolo che non ha potuta godersela fino in fondo, ma la vita continua e la verità è quella che ho detto. Non hai mai fatto cattivi pensieri su tua madre? Io ricordo quando ero bambino che spiavo sempre mia madre, avevo fatto un buco nella toilette per osservarla mentre lei faceva i suoi bisogni corporali e dopo mi masturbavo alla scena appena vista.
– Nonno, certe cose non l’ho mai pensate, anche se trovo che la mamma sia una bella donna e che come dici tu, prima o dopo dovrà cedere a qualche uomo che mi farà da padre, ma questa cosa spero che accada il più tardi possibile, io vivo ancora nel ricordo di mio padre, ma di la a pensare che possa provare sentimenti d’affetto per lei, non potrei mai immaginare di guardare mia madre con occhi diversi che non sia il rapporto di madre e figlio.
– Certo ti capisco, anche io prima guardavo tua madre come la moglie di mio figlio, e non mi sono mai permesso di fare mai nessuna avance, ma poi mi sono detto, lei è una donna sola, come me, da quando è morta la tua nonna io mi sono ritrovato solo e malandato, senza nessuno che mi dimostrasse un po di affetto e vorrei una donna di famiglia come tua madre, che ha sempre rispettato suo marito, ma tu sai benissimo Matteo che noi siamo fatti di carne, abbiamo le nostre debolezze, lo sai che anche io da quando è morta nonna non sono mai stata con nessuna (mentendo!) e vorrei oltre che essere tuo nonno, farti da padre per i pochi anni che mi restano da vivere.
Matteo a quelle parole pronunciate dal nonno, si commosse, anche se cercava di nascondere, in fin dei conti era suo nonno e provava per lui un affetto, e pensava in cuor suo che forse non aveva tutti i torti, aveva visto sua madre spesso in abiti succinti e sicuramente era una donna, che metteva cattivi pensieri, anche lui (anche se aveva negato al nonno) la sbirciava di nascosto e si era fatto qualche sega, pensando al suo culo grande e maestoso. Quindi che il nonno potesse provare desiderio sessuale a vedere un corpo come quello della madre poteva essere naturale.
– Beh.. nonno che posso dirti, la cosa non dipende da me, prova a spiegarti con mamma, da parte mia non cercherò di ostacolare un eventuale rapporto.
Forte del suo appoggio Vincenzo pensò che con l’aiuto del nipote, sarebbe riuscito a chiavarsi la nuora. Angela quando i due rientrarono, li aveva visti parlottare senza capire cosa si erano detti, teneva gli occhi bassi e non aveva il coraggio di guardare il figlio negli occhi, di sbieco guardava Vincenzo cercando di capire attraverso di lui, la reazione del figlio, vedeva l’espressione del suocero non particolarmente preoccupata, guardò di sottecchi il figlio senza farsi scorgere ed anche lui non aveva un aria preoccupata. Era curiosa di sapere cosa si erano detti, l’unico che poteva dirgli qualcosa era il suocero, quindi bisognava aspettare il momento propizio.
Durante la notte Vincenzo fece di nuovo visita alla nuora, che questa volta l’aspettava sveglia per sapere la reazione del figlio, quando lo vide entrare si mise a sedere nel letto, accendendo il piccolo abat-jour aspettando che lui parlasse.
– Tu vuoi sapere cosa ci siamo detti, vero Angela? Vuoi sapere la reazione di tuo figlio, ebbene dopo che gli ho parlato, diciamo che si è calmato, gli ho fatto capire che tu essendo una donna sola adesso hai bisogno di uomo che ti stia vicino, che potrei essere io, e lui è sembrato propenso a questo, piuttosto che sapere che tu possa andare con un altro uomo, preferisce comunque sentirti in mano sicure.
– Mi stai dicendo la verità Vincenzo? Oppure cerchi di prendermi in giro per ottenere quello che tu vuoi?
– Angela se non mi credi dovresti parlare con Matteo e vedrai che lui confermerà quello che ti ho appena detto. Quindi in poche parole ci ha lasciato via libera e se tu vuoi adesso facciamo l’amore, ho voglia di mettere il mio bastone nella tua fregna.
Angela sembrò scandalizzata al linguaggio usato dal suocero, che in vita sua doveva essere stato un libertino, ebbe un senso di pudore, intanto che Vincenzo seduto nel letto gli teneva la mano, e solo sentire il contatto della mano gli faceva tirare il cazzo, accompagnò la mano di Angela sopra la sua patta, facendo sentire alla nuora la sua virilità, tirò la zip e fece uscire la bestia, mettendola nelle mani di Angela, che con gli occhi chiusi per un senso di vergogna non guardava quello che Vincenzo gli faceva fare, agiva automaticamente. Iniziò a menare con piccoli movimenti il cazzo di Vincenzo, intanto che lui la spogliava, quando fu completamente nuda, lui ammirava quella bellezza della natura, si stese con la faccia in mezzo alle sue cosce, continuando il gioco prima che l’arrivo di Matteo l’interrompesse, tuffò la sua lingua in mezzo a quella fitta boscaglia, trovando il buco della vagina, leccando il clitoride sviluppato di Angela e suggendolo tra le sue labbra, mentre con le dita stuzzicava il buco del culo. Angela questa volta sentendo la lingua di Vincenzo rovistarla dentro la figa non potette fare a meno di bagnarsi e mugolare seppure sottovoce, Vincenzo la leccava nel più profondo, la sua lingua guizzava dentro quella figa, da cui uscivano gli umori di Angela, dopo quei mugolii Vincenzo capì che era il momento di trombarla, si posizionò sopra di lei, guidando il suo cazzo all’ingresso della vagina, poi con un colpo secco fu dentro di lei andando a cozzare con la cappella contro il suo utero, la baciò in bocca, ricevendo la lingua della nuora, iniziando a muovere il suo cazzo all’interno della vagina, sentiva adesso Angela in preda al godimento, con le mani gli palpava le grosse mammelle, per poi andare con la lingua a leccargli i capezzoli, stringendo le tette con le mai, si aiutava nel suo andare in su e giù dentro la figa della donna. Che adesso aveva accavallato le gambe dietro la sua schiena per sentire meglio il cazzo che la fotteva.
– Ti piace puttana, ti piace il mio cazzo, eri infoiata avevi bisogno di essere sbattuta come una cagna tieni prendilo tutto troia.
Angela pur godendo come una vacca non parlava, sempre con gli occhi chiusi subiva l’assalto del suocero, che con il suo cazzone gli sventrava l’utero, sentiva la sua mazza dentro, ma sentiva anche la sua figa e il lago che si era formato e neanche era abituata a quel lessico sboccato.
– Ti ho detto di dirmi se ti piace troia, voglio che tu lo dica, hai capito puttana?
– Siii’mi piace.. (in un filo di voce quasi sussurato)
– No. Devi dire mi piace il tuo cazzo Vincenzo, daii vacca dillo..
– Mi piace’il’tuo’cazzo’Vincenzo.. (sussurando)
– Brava troia’.che bella figa che hai’sei in un lago di sbroda’stai godendo come una vacca’vero?
– Siii’vero’
– Lo vuoi anche nel culo adesso?…parla puttana’
– Nooo’.non lo voglio’non l’ho quasi fatto mai’Antonio tuo figlio’raramente ha voluto’
– Invece con me lo dovrai fare sempre’hai capito troia’adesso tu sei la mia puttana’capito?
– Ti prego Vincenzo non mi chiedere questo’ti pregooo'(piagnucolando)
– Zitta, puttana e obbedisci, dai girati’voglio sfondarti questo bel culone’quasi verginello’sentirai la mia mazza come ti sfonda’.devi godere come una porca’daiiii non fare storie baldracca’
– Si’ti prego’.fai piano però’.
– Prima te lo lecco tutto’.non ti preoccupare’.e poi ti infilzo
Vincenzo fece girare Angela a pecorina, si pose dietro di lei, gli aprì le chiappe anch’esse pelose, leccando il foro anale con la lingua a spatola, mentre con le dita gli masturbava la figa. Angela sentiva la lingua del suocero frugargli il retto, suo marito quel lavoro non glielo aveva mai fatto, le poche volte che l’aveva inculata, era andato direttamente dentro il suo culo, quella lingua che gli frugava il pertugio la stava eccitando. Vincenzo adesso aveva appuntito la lingua come se volesse penetrare lo sfintere, il suo cazzo era eccitato in maniera incredibile ad avere sotto di se una donna come Angela, abituato lui alle donne dei bordelli che frequentava, avere quel ben di dio sotto mano, gli faceva tirare la nerchia come quando era giovane. Dopo averla leccata bene, puntò la sua grossa cappella nell’ano, spinse con precauzione avanzando piano dentro il retto. Il culo di Angela eccitato dalla sua lingua lasciò passare l’intruso, adesso Vincenzo era tutto dentro fino ai coglioni. Iniziò a pomparla prima lentamente e dopo con sempre maggior vigoria, sentiva i mugolii smorzati di Angela, capì che gli piaceva prenderlo nel culo. Angela con la faccia contro il cuscino a smorzare i suoi guaiti di cagna in calore, stringeva con le mani i bordi del cuscino, essere chiavata in quel modo animalesco gli ottenebrava il cervello. Sentiva che il suo orgasmo sarebbe arrivato presto, pronta a mordere il cuscino per non far sentire quanto gli piaceva e svaccarsi in maniera svergognata davanti al suocero che la stava inculando.
– Ti piace zoccola’.ti piace essere fottuta nel culo’sei una cagna’non sei mai stata chiavata così vero puttanona? Dillo’..dai dillo?
– No’.mai’
– Dillo che sei una puttana’che ti piace il cazzo nel culo’.dai porca’.dilloo’
– Si’sono una puttana’.mi piace il tuo cazzo nel culo’
– Brava figlia’vedo che incominci a capire cosa piace a Vincenzo’.dai che tra poco ti sborro nel culo’voglio sentirti godere come una vacca’capitoooo?
– Si’Vincenzo’vogliooo’godere’.pompami’il culo’..dammi’la tua sborra’.
A quelle parole Vincenzo prese a scopargli il culo in maniera selvaggia, spingendo la sua nerchia e sbattendo contro le chiappe della nuora fino ai coglioni, furiosamente. Angela con quella mazza che gli fotteva il culo in quel modo selvaggio, sentì partire il suo orgasmo, impetuoso come una diga che rompe gli argini, smorzando e mordendo il cuscino per contenere la sua gioia.
– Siiiiii”vengoooooooo”vengoooooooo”mmmmmm”’oddioooooo”vengooooooo

– Prendiiiiiiii’..vaccaaaaa’..prendiiiiii”tuttaaaa”la sborraaaa” che inculataaaa’. Che porcaaaa mmmm’..che culooooo’.che zoccolaaaa’..prenditiiiii tutto lo spermaaaaa’.nel culoooo’cagnaaa’.
Dopo quella sborrata i due si accasciarono disfatti nel letto, le tette di Angela che si gonfiavano ad ogni respiro, mentre Vincenzo col suo cazzo che piano piano si ritraeva, si godeva quella bella chiavata, pensando che la prima parte del suo piano aveva funzionato, che dal giorno dopo si poteva passare alla seconda fase.
La seconda fase, per Vincenzo era quella di corrompere il nipote e fargli scopare la madre, in modo che lui essendo in la con gli anni poteva sostituirlo al momento del decesso nelle sue prestazioni con un giovanotto a cui poteva lasciare in eredità una bella manza come la madre che l’avrebbe scopata senza sosta. Per fare questo Vincenzo doveva farsi venire qualche idea, parlare con il nipote e fargli venire delle voglie, descrivendo le bontà di sua madre, magari di lasciar perdere le ragazze di oggi, che tanto sono tutte troie, pronte a farsi scopare dal primo venuto, mentre con la madre sarebbe un usato sicuro. Tutto questo bolliva nella mente del vecchio porco. Sapeva che il nipote era molto timido e bisognava usare tatto per portarlo dove lui voleva. La mattina seguente lo portò in giardino con se, mentre Angela dalla stanza cercava di captare cosa Vincenzo gli diceva.
– Matteo, hai sentito niente questa notte?
– No, nonno, che avrei dovuto sentire, ho fatto una bella dormita e mi sono svegliato quando tu mi hai chiamato, hai da dirmi qualcosa nonno?
– Beh’si.. ti volevo dire dopo la chiacchierata di ieri, dopo sono andato nella camera di tua madre ed abbiamo parlato’
– Ah’si’hai fatto una richiesta direttamente a lei? E lei cosa ha risposto?
– Beh’. Mi è sembrata d’accordo, dopo che gli ho detto che tu non avresti ostacolato l’eventuale rapporto, lei ha paura della tua reazione, magari gli dovresti parlare anche tu e rassicurarla.
– Sai nonno, che provo un po di imbarazzo a parlare di certe cose con mia madre e non saprei come affrontare il discorso penso che sia sufficiente che tu gli abbia parlato e che lei ti dia il suo assenso.
Vincenzo si guardò bene dal dire al nipote che la notte aveva scopato con sua madre e non avevano solo parlato, pensando alla chiavata della sera prima sentiva ancora il suo cazzo ancora duro, e pensava di ripetere tutte le notti il bis, Angela lo eccitava troppo con quel culone e quelle tette mastodontiche, ma nella sua mente perversa voleva portare mamma e figlio ad accoppiarsi con lui, nella sua perversione non gli sarebbe dispiaciuto di ciucciare il cazzo del nipote o inculare quel giovane culo ancora vergine. Quindi passò a decantare ancora le virtù della donna per mettere curiosità al nipote.
– Che bella figa che è Angela, ha un corpo meraviglioso, con quelle tette, farebbe resuscitare anche un morto, e con quel culone sodo e polposo, mi eccita,’meno male che tu non hai questi istinti, tu sei un bravo ragazzo, magari ti troverai una ragazza della tua età, certo io non sono te’come ti ho detto da ragazzo spiavo mia madre e mi sono fatto un sacco di seghe..
Matteo punto sul vivo, non voleva passare come un coglione agli occhi del nonno
– Nonno, io vedo quello che vedi tu, ma la mia educazione non mi permette di pensare a mia madre come oggetto sessuale, anche io vedo che ha un bel culo e delle belle tette, ma questo non vuol dire pensare di fare il sesso con lei, mi vergognerei a morte se solo pensassi ad una cosa del genere.
– Ma no Matteo, perché ti dovresti vergognare, tu sei un uomo adesso e come me sai che quando vediamo un bel culo e delle belle tette è normale avere una erezione, magari tu dovresti smetterla di vederla come una madre, ma di guardarla come una donna e ti accorgeresti di avere voglia di guardarla e di fare sesso con lei, come è capitato a me, non l’ho più guardata come nuora la moglie di mio figlio, ma come una donna. Cazzo che donna!!! Sogno adesso di fare l’amore con lei, stasera magari se lei vuole e si concede, tu potresti spiarci, magari dopo ti ecciti’ ma forse sono andato troppo in la coi discorsi. Spero solo che Angela vinca la sua timidezza e voglia fare l’amore!
– Beh’nonno, tu sei un uomo saggio, hai una certa esperienza ed io ascolto quello che dici, forse hai ragione tu a dire di non guardare Angela come mia madre ma come una donna, ed io ti auguro che lei voglia amarti, per quanto riguarda il fatto di spiarvi non mi dispiacerebbe, ma prima devi essere sicuro che lei voglia, comunque starò sveglio ed aspetterò.
Vincenzo pensò che il primo passo era stato compiuto, e che adesso la sua tela era stata stesa, doveva adesso solo aspettare e raccogliere i frutti. Intanto Angela era scesa portando con se un piccolo vassoio con i caffè e lo zucchero, questa volta era vestita dato il gran caldo con un bikini color arancione in cui spiccava la sua pelle bianchissima, i due uomini si guardarono negli occhi con un cenno d’intesa come a dire: ‘hai visto che gran figa!!’ e per essersi intesi sorridevano sotto i baffi, Angela davanti ai 2 uomini versò lo zucchero nel caffè chinandosi leggermente per mettere lo zucchero mostrando il proprio seno, con gli occhi dei 2 puntati su di esso. Rimase sorpresa anche nel vedere gli occhi di Matteo che guardavano la sua scollatura, mentre non era certamente sorpresa da Vincenzo, teneva sempre gli occhi bassi per non incrociare lo sguardo di Matteo, anche se sentiva il suo sguardo su di se e questo gli fece prendere una vampata di calore nel viso che non era per il sole, ma per quello sguardo fisso del figlio. Si sentì un poco imbarazzata e Vincenzo se ne accorse e venne in suo soccorso.
– Angela stavamo parlando di te, dicevo a Matteo che ieri sera abbiamo chiacchierato (strizzando l’occhio) e che tu ben sai, come dicevo a tuo figlio, lui non è contrario ad un eventuale rapporto tra di noi, il ragazzo è diventato un ometto maturo, capisce come va il mondo adesso, sa che è cambiata la situazione e non gli dispiacerebbe da quello che ho capito una nostra relazione’vero Matteo?
– Nonno, si ho già risposto, questa è una cosa che dovete discutere tra di voi il mio parere è ininfluente, non credo che possa condizionare la mamma, sapere quello che penso io.
– Invece si, tua mamma vuole sentirsi rassicurata che se dovesse scegliere, vuole che comunque tu sia d’accordo, non vorrebbe mai importi una cosa che tu non sia d’accordo, adesso tu rappresenti per lei, la cosa più cara che ha e quindi aspetta la tua conferma.
– Ok, mamma sappi che qualsiasi scelta tu faccia io sarò d’accordo, certo preferirei il nonno che un uomo qualsiasi, con cui sono comunque legato da affetto. Ma sei tu che devi decidere.
Angela ascoltava in silenzio, soppesando qualsiasi parola detta dal figlio, che era stato abbastanza chiaro sulla sua preferenza, quindi voleva dire che vedeva di buon occhio la sua relazione con Vincenzo. La nottata era stato bello fare l’amore con lui, anche se lei non era abituata alle sue espressioni volgari, ma si era accorta comunque che quelle parole alla fine la eccitavano e forse per questo aveva avuto un orgasmo pazzesco. Aver sentito la mazza di Vincenzo trapanargli il culo con quella violenza l’aveva eccitata molto, quella pratica che con il marito aveva fatto poco, per lei era come scoprire qualcosa di nuovo, il suo orgasmo era stato anale e vaginale che lei aveva provato per la prima volta. Quindi pensò che Vincenzo la notte gli avrebbe fatto visita.
Angela portò via il vassoio, andando verso la casa, sotto lo sguardo dei due uomini, che vedevano quel culo così importante, su quelle gambe lunghe camminare sculettando, mentre Vincenzo sentiva la sua bestia tirare, non poteva immaginare che anche il nipote era in erezione col suo cazzo mostruoso che lui ancora non aveva mai visto.
– Eh..si’è proprio una bella donna, hai visto che culo e che portamento, il movimento delle sue chiappe, caro Matteo ti devo confessare che il mio cazzo tira a bestia ogni volta che la guardo e tu? Ho visto che la guardavi anche tu questa volta come una donna e non come tua madre, mica ti sei eccitato anche tu porcellino a vedere le tette e il culo di Angela?
– Beh’nonno (arrossendo)’un pochino si, ho provato effettivamente a guardarla con occhio diverso come mi hai detto tu, per vedere se il mio pisello avrebbe avuto qualche reazione’
– Quindi vuoi dire che il tuo cazzo ha avuto una reazione positiva, ce l’hai duro, fammelo vedere
– Nonno, ma cosa dici, io mi vergogno e poi ci potrebbe vedere mia madre..
– Ma dai siamo tra uomini, non ti devi vergognare del nonno e tua madre sarà affaccendata in casa a rifare le stanze e certamente non guarda noi, guarda ti faccio vedere il mio uccello, io non mi vergogno di farlo vedere a mio nipote, guarda come mi è diventato duro a vedere tua madre!
Invece, Angela, dopo che era salita, aveva chiuso le persiane, ma dietro le gelosie, guardava cosa facevano il suocero e suo figlio cercando di sentire i loro discorsi, e quando vide Vincenzo uscire fuori il suo cazzo, anche se non la vedevano, provò un senso di vergogna. Ma comunque rimase lo stesso a guardare, anche se non sentiva bene le parole, voleva vedere lo svilupparsi dei loro discorsi.
– Nonno, si anche io ho il pisello in tiro come te, ma mi vergogno lo stesso a tirarlo fuori, non sono così esuberante come te!
– Dai Matteo, che ti vergogni di tuo nonno? Fammelo vedere colo un attimo e poi lo riponi dentro..
– Va bene nonno’.uffà’.solo un attimo però’visto che sei così insistente..
Matteo, sbottonò i jeans e tirò fuori il suo arnese, alla vista Vincenzo ebbe un sobbalzo agli occhi, sapeva che lui aveva un bel cazzo, ma nel vedere la nerchia del nipote rimase sbalordito, come Angela che spiava da dietro le persiane, non aveva visto il figlio nudo, dall’età di 9 anni e adesso vedere quel cazzone rimase sotto choc per giunta in tiro, non sapeva darsi una spiegazione sul perché i due facessero vedere le verghe uno all’altro. Intanto Matteo aveva riposto il suo cazzo dentro le mutande.
– Sorboleee’.altro che pisello’.quello è un pisellone’.sai quante donne faresti felici con quella mazza, e ti vergogni a farla vedere? La dovresti fare vedere spesso ad una donna, sai come sarebbe felice di guardarla e di toccarla, fai un onore alla famiglia, ed io che pensavo di avere un super cazzo, ma davanti al tuo mi sento inferiore, sono fiero di te.
– Grazie’dici davvero nonno? Non so, non mai visto i piselli degli altri ragazzi, guardando il tuo pensavo di essere nella norma, ma se tu dici questo, sarà vero!
– Comunque tienilo pronto per stasera quando andrò a trovare tua madre, se lei acconsente di fare l’amore con me, io mi metterò sempre in una posizione che tu possa vedere bene tutto, sei d’accordo Matteo?
– Ok nonno, speriamo che tu la convinca, sai mia madre è molto timida e magari farà delle resistenze, ciò non vuol dire che non voglia, ma la sua timidezza non gli consente di cedere facilmente.
– Vedremo Matteo, intanto possiamo rientrare in casa e vedere cosa ci sta preparando per pranzo.
Matteo su quel lato li, si sbagliava, non conosceva la sessualità di Angela, ma Vincenzo sapeva che gli piaceva il cazzo, ormai il nipote era soggiogato dalla personalità del nonno. Quindi adesso doveva agire sulla nuora e convincerla a farsi scopare dal figlio, che con un pisellone come il suo l’avrebbe fatta godere come una maiala. Anche Angela aspettava la notte, era curiosa di sapere di quello strano gioco che i due avevano fatto in giardino e solo Vincenzo glielo poteva spiegare, quindi aspettava la notte, perché sapeva che il suocero gli avrebbe fatto visita. Quando fu notte, lei si era preparata dandosi un poco di profumo sul corpo, aveva lavato accuratamente la sua passera e il suo culo, si era messa un tanga con un sottile filo dietro da lasciare scoperto le chiappe, ed un reggiseno molto trasparente che faceva vedere i suoi capezzoli, era un abbigliamento che lei aveva usato poche volte, ma voleva farsi trovare con questa mise sexy, in modo da far parlare Vincenzo e farsi raccontare tutto. Vincenzo non tardò ad arrivare, passando per la camera di Matteo affacciò il capo strizzando l’occhio al nipote, anche lui sveglio aspettando i primi mugolii della coppia, poi entrò nella camera da letto di Angela, lasciando socchiusa la porta, si avvicinò ad Angela mettendosi seduto sulla sponda del letto e gli diede un bacio, iniziando a parlottare a bassa voce.
– Immaginò già cosa vuoi sapere, vuoi sapere cosa ci siamo detti con tuo figlio?
– Si, anche ma voglio sapere anche quel gioco che facevate’quello in cui vi mostravate il pene?
– Ah’hai visto anche quello? Pensavo che non avevi visto, eri dietro le persiane che ci spiavi?
– Si’avevo visto lo strano sguardo di Matteo, puntato sui miei seni, e quella cosa mi ha incuriosita, non avevo mai visto Matteo guardarmi con quello sguardo, sembrava quasi che non guardasse sua madre, ma una donna qualsiasi.
– Hai capito perfettamente Angela, abbiamo parlato proprio di questo, tuo figlio adesso è un uomo ed io gli ho decantato le tue bellezze, e gli ho fatto capire di provare a guardarti con occhi diversi, di non vedere te come madre, ma come donna ed in quel momento sei arrivata tu con quel bikini che ci ha fatto a tutti e due lo stesso effetto, ecco perché abbiamo tirato i cazzi fuori. Hai visto che cazzone ha tuo figlio?
– Si, ho visto’forse ho sbagliato a scendere col bikini’non era mia intenzione creare turbolenza in mio figlio’magari era per te’non ho minimamente pensato che avrei fatto questa reazione su di lui, non era la prima volta che mi vedeva in bikini, ma le altre volte non avevo mai visto uno sguardo simile.
– Adesso che ti vede come donna, forse il suo atteggiamento è cambiato, mi ha anche detto che vuole fare il sesso con te (mentendo, ma voleva vedere la sua reazione) mi ha detto dopo che sei salita che gli piacciono le tue tette ed il tuo culo e che sogna di infilzarti con la sua sciabola.
– Oddio’.non ci posso credere che possa aver detto queste cose’anche se ho visto che quello che mi hai detto ieri notte corrispondeva al vero’ma questa cosa mi sembra quasi impossibile.
– Non è impossibile, credimi, lui ti desidera e vuole scoparti, ed io lo trovo abbastanza normale. Tu non ti rendi conto che donna sei, il tuo corpo sprizza sessualità da tutti i pori e quando sei andata via sculettando i nostri cazzi erano eccitati, d’altronde io non sarei geloso di mio nipote e se lui volesse non potrei impedirglielo, sarei geloso che un altro uomo ti possa chiavare, ma di lui no!
– Ma sei pazzo Vincenzo! Ti sembra normale fare il sesso con il figlio’.io certo lo amo’ma come una madre che ama il proprio figlio’non potrei mai e poi mai accoppiarmi con lui.
– Va bene, adesso ho voglia di trombarti, è tutto il giorno che porto a spasso il cazzo in erezione e adesso voglio chiavarti e svuotare i miei coglioni.
Vincenzo iniziò a baciare Angela con passione, le loro lingue guizzavano nelle loro bocche, gli faceva bere la saliva alla nuora, intanto che si sincerava dello stato della figa di Angela, la trovò bagnata, probabilmente la troia si era eccitata quando lui gli aveva detto che il figlio la voleva scopare, anche se diceva che non voleva, l’avrebbe constatato da li a poco, quando sarebbe stata eccitatissima, sapeva lui come fare. Scese a leccargli i seni stringendoli tra le sue mani e succhiando i capezzoli ritti sotto il tocco sapiente della sua lingua, Angela gemeva per quella lingua che gli girava intorno al capezzolo e poi lo stringeva tra le labbra e quindi con leggeri morsi la eccitava ed mugolava leggermente. Intanto Matteo non sentendo più parlottare con l’orecchio teso si riusciva a percepire i gemiti della madre, si alzò dal letto ed in punta di piedi scrutava dentro la stanza nello spiraglio lasciato aperto dal nonno. Sua madre a cosce larghe con il nonno di lato che gli leccava la figa e apriva le grandi labbra per permettere a Matteo in mezzo a quella boscaglia di nero, di vedere la vagina della madre, con Vincenzo che giocava con la lingua sul clitoride. Dalla sua postazione poteva vedere tutto completamente, in quanto il nonno sapendo che lui era li cercava di non ostruirgli la visuale, percepiva anche i guaiti di piacere della madre, il suo cazzo spingeva prepotentemente nelle mutande, lo tirò fuori iniziando a massaggiarsi il cazzo lentamente. Poi la fece girare a 69 con la testa verso la porta, facendo vedere a Matteo come sua madre gli ciucciava il cazzo. Matteo vedeva sparire la nerchia del nonno tutta nella bocca della madre, la lingua che leccava i coglioni, mentre Vincenzo continuava a leccargli la passera.
– Ti piace troia, come ti lecco la figa?
– Si’mi piace!!
– Vuoi adesso il cazzo, vero puttana? Dillo, parla troia che desideri il cazzo?
– Si, ho voglia!
– Dillo zoccola, di cosa hai voglia, di una caramella?
– No, voglio il tuo’cazzo’dentro’.la mia passera’.
– Brava, così mi piaci, devi essere troia quando ti chiavo, mi eccita da morire sentirti zoccola’dai dillo che sei una puttana’che vuoi essere fottuta come una vacca’
– Si Vincenzo, ti prego fottimi’la mia figa è tutta eccitata’vuole il tuo cazzo’sono una puttana’.ma ti prego’scopami’chiavami’.come vuoi tu’ma dammi il cazzo’
– Brava, fai progressi, capisci adesso come Vincenzo ti vuole’ hai capito che devi essere troia’
Vincenzo pensò che la miglior posizione per permettere al nipote di vedere la madre inforcata era quella di mettersi sotto lui e fare impalare Angela sopra il suo cazzo, certo non poteva vedere le sue mammelle, ma in compenso poteva vedere il suo cazzo entrare ed uscire dalla figa della madre e vedere anche il buco del culo.
Matteo era rimasto sorpreso di come sua madre si svaccava e sentire che diceva di essere una puttana lo eccitava, vedeva le sue magnifiche chiappe danzare sopra il cazzo del nonno, con la mano segava quel grosso e lungo uccellone, non più madre ma donna, il suo uccellone adesso immaginava di entrare in quella immensa fregna che suo nonno stava pistonando e lei che si svaccava sopra di lui. Angela sentiva la mazza del suocero piantata nella sua fregna e godeva, spingendo la sua figa a ricevere tutto il cazzo di Vincenzo fino alle palle, la sua figa era un lago che colava sui coglioni dell’uomo, pensava anche al cazzone del figlio che aveva visto la mattina, facendo aumentare la sua voglia di essere chiavata, immaginando per un attimo di averlo dentro la sua fregna. Intuendo i pensieri della donna Vincenzo incalzò Angela
– Che puttana che sei, mi stai imbrattando tutti i coglioni con la tua sbroda, magari vorresti che al posto mio ci fosse tuo figlio, vero troia..parla’
– No, Vincenzo, il tuo cazzo mi fa morire, mi fa godere come una cagna, daiii’.continua a scoparmi’
– Ma se ci fosse anche tuo figlio adesso’tu godresti di più’dopo che hai visto la bella mazza che ha, forse la sogni, pensa se fosse adesso insieme a noi’ti potrebbe aprire il culo’ti piacerebbe troia’.dillooo?
– Non so Vincenzo’ adesso voglio il tuo cazzo’ sono talmente eccitata’che in questo momento’ forse farei tutto quello che vuoi’.trombami’.mi stai facendo diventare’.una puttana’.
– Brava Angela’.mi piaci’quando sei troia e ti lasci andare’.pensa al bel uccellone di Matteo’ dentro la tua fregna’ ed io di dietro che ti inculo’verooo’..ti piacerebbe troia’.dillo a Vincenzino tuo’che lo vuoi’che mi fai eccitare ancora di più’dillooo’.
– Si..Vincenzo’voglio quello che vuoi tu’.il tuo cazzo’ mi fa impazzire’ e farò sempre quello che desideri’.sono adesso la tua troia’
– Brava, adesso mettiti a pecorina che voglio fottere il tuo buco di culo, la notte scorsa hai goduto come una maiala a sentirti inculata’il tuo culo parla’mi dice trombami’
– Vincenzo’si ti voglio dentro il mio culo’fottimi’sono tua’.il tuo cazzone dentro il mio..culoo’lo vogliooo’sfondamiii’.
Matteo a sentire sua madre svaccarsi in quel modo, aveva il cazzo che gli faceva male, talmente gli tirava. Il nonno era veramente un porco e riusciva a far godere sua mamma come una maiala e poi gli aveva proposto di farsi trombare dal figlio e lei aveva accettato, forse eccitata com’ era, magari dopo si sarebbe pentita di quello che aveva detto, ma intanto lo spettacolo che vedeva, lo eccitava molto, adesso che il nonno aveva messo sua madre a pecorina vedeva il suo buco di culo pronto a ricevere quell’enorme cazzo in un foro che sembrava così piccino. Vide il nonno armeggiare intorno al suo buco, probabilmente gli aveva sputato dentro e adesso puntava la sua grossa cappella nell’ano della madre, vide Vincenzo mettersi con le gambe larghe sopra le sue chiappe, per lasciare lo spazio libero per la visuale, quindi vide sparire la grossa cappella nello sfintere e dopo avanzare fino ad essere inghiottito tutto dal bel culone della madre. Angela ancora una volta trombata nel culo, godeva come una porca. Adesso l’idea che gli aveva messo in testa il suocero di farsi scopare anche da suo figlio con quel cazzone, la eccitava fuori del normale, Vincenzo era un vero maiale e riusciva a coinvolgerla emotivamente, tale da sentirsi pronta a soddisfare ogni suo desiderio. Intanto Vincenzo per far vedere meglio la scena a Matteo, passava con le braccia sotto il ventre di Angela, con le mani gli apriva le grandi labbra, nascoste dalla fitta peluria della madre, e gli mostrava il buco della vagina, e nello stesso tempo gli titillava il clitoride.
– Ti piace essere inculata troia’.sentire il mio bastone’che ti trapana lo sfintere’.mmmm’.
– Si’..mi piace’meravigliosamente’.mi fa sentire’una cagna’mi’piace’.anche’.come’mi’tratti sto scoprendo’con te’.un sesso’che non avevo’.mai’fatto’mmmmm’.fottimiii’si fottimiiii’
– Che porca’che stai diventando’.hai’capito’.la tua vera sessualità’.peccato’che mio’figlio’non si è mai accorto’di quanto’.eri’.troia’.ma adesso’.rimedieremo’puttana’.dovrai’essere’ la mia vacca’.voglioo’.trombarti’davanti’.a tuo’figlio’.
Angela non sapeva che quello che gli stava a dire Vincenzo già si stava realizzando, non sapeva che Matteo era li che li stava spiando col suo cazzone in mano e si masturbava.
– Vincenzo’no’ti prego’.ancora no’.mi vergogno’.aspetta’un poco’che si abitui alla nostra relazione’dopo magari’.facciamo’quello’che vuoi’.mmmmm’.il tuo cazzoooo”
– Zitta puttana’.comando io’.e tu devi fare’.quello che io voglio’..e tu’devi’solo’obbedire’te la faccio’.passare’io’la vergogna’prendi’.troia’il’mio cazzo’che ti sfonda’tutto’il culo’.
– Va bene’Vince’farò sempre’.quello che vuoi’.ma adesso’.sborramiii’nella figaaa’che sento che sto’per venire’
Vincenzo pensando al nipote, per fargli assistere anche alla sua sborrata nella figa della madre, fece mettere Angela con le gambe sopra le sue spalle, con il culo bene in alto, quindi infilzò il suo cazzo in quella figona iniziando a pomparla con un ritmo frenetico. Dalla sua posizione Matteo vedeva il cazzo del nonno, che entrava e usciva dentro la fregna della madre, riusciva anche a vedere le goccioline che brillavano sui peli della genitrice dei suoi umori, le palle del nonno che sbattevano nel culo, era pronto a sborrare anche lui insieme a loro. Angela venne come un fiume in piena inondando il cazzo del suocero, dibattendosi nel letto, cercando di smorzare il suo piacere per non fare sentire al figlio il suo orgasmo.
– Vengoooooooo’.Vincenzo”.vengooooooooo’.dammi’.la tua’..sborraaa”come’..godooooo’. uuuuuuuuhhhhh’.svuotami’..lo spermaaaa’..daiiiii’..uuuuuuuhhhh’..daiiiiii”
– Eccoloooooo’.puttanaaaa”prendiiiii’..ti riempiooooo’.la figonaaaa’.baldraccaaaa’..prendilo’. tutto vaccaaaaa’..uuuuuhhhhh’come’.mi fai”godereeeeee’.
Anche Matteo, nascosto, venne con una sborrata micidiale, i suoi schizzi andavano ad infrangersi contro la porta, trattenendo la voce per non urlare il suo orgasmo, mentre il nonno e sua madre continuavano a baciarsi, lui con un fazzoletto pulì le gocce di sperma sulla porta, facendo attenzione a non fare rumore, guardò ancora una volta nella stanza, vedendo sua madre, che carezzava l’uccello del nonno e poi chinarsi per ripulire il cazzo dai residui dello sperma, ritornò in camera sua e subito si addormentò. Anche Vincenzo e Angela si addormentarono abbracciati, era la prima notte che dormivano insieme.
La mattina seguente, tutti svegli, si ritrovarono nel giardino a prendere il caffè con Angela che come il giorno prima era scesa portando il vassoio in bikini, ma questa volta guardava il figlio negli occhi sfidandolo, voleva vedere se aveva ancora il coraggio di guardarla come il giorno prima, forse Matteo intimorito abbassò gli occhi, mentre Vincenzo guardava divertito e tastava il culo di Angela.
– Allora Matteo ieri sera hai dormito bene? (strizzandogli l’occhio)
– Si nonno, benissimo, mi sono fatto una bella dormita.
– Allora non hai sentito niente, nessun rumore, dovevi dormire profondamente ehehehe’
– Perché, cosa è successo di strano, mi sono addormentato subito ‘ dimmi’cosa è successo nonno?
– Io e tu madre Angela, abbiamo fatto l’amore alla fine l’ho convinta ed ha ceduto, è stata una cosa meravigliosa, vero Angela? Diglielo anche tu a Matteo, sembravamo 2 piccioncini che tubavano
– Si, è stato molto bello, spero che Matteo sia contento, quello che lui ha detto ieri mi ha convinta a fare l’amore col nonno, effettivamente ho pensato a te Matteo, che potrai avere una guida che sostituisca tuo padre nel migliore dei modi, tu sei affezionato a nonno, credo che sia la cosa migliore che potessi fare.
– Si mamma, penso anche io che sia la cosa più giusta, con nonno ormai abbiamo un affiatamento, mi fa capire delle cose, che nella mia ingenuità non riuscivo a capire. Ho imparato tante cose da lui e mi sta aprendo gli occhi su come funziona il mondo.
– Guarda che bella gnocca è tua madre, sai quanti uomini vorrebbero essere al mio posto, grazie Matteo senza il tuo aiuto non avrei mai potuto conquistare tua madre, meriti un premio, chiedi qualsiasi cosa che nonno te la comprerà (sempre facendo l’occhiolino al nipote).
– Non saprei nonno, non ho bisogno di niente per adesso.
– Angela, per favore ci puoi lasciare da soli’devo parlare con Matteo e voglio parlarci da solo, magari davanti a te è in soggezione’poi’magari ci raggiungi’ok?
– Va bene, riporto le tazze del caffè dentro’poi mi fate sapere, anche se sarei curiosa ad assistere alla vostra conversazione’.a dopo’
Angela sculettando, sapendo che i due uomini la stavano guardando, con passo lento rientrò in casa, mentre Vincenzo gli dava di gomito al nipote, come per dire: guarda che culo.
– Matteo, stanotte ti sei goduto lo spettacolo, non tergiverso sui termini, hai visto come è vacca, che troia che è tua mamma, ti sei eccitato a bestia, chissà che sborrata hai fatto’hai sentito anche cosa diceva tua madre? vuole fare il sesso in tre, ha visto la tua fava, e vuole provarla.
– Si, ho visto ma forse perché era eccitata in quel momento, magari subito dopo si sarà pentita e poi io non avrei il coraggio di prendere l’iniziativa, si effettivamente mi sono eccitato tantissimo e tu nonno sei un vero maiale, magari gli hai fatto dire cose che lei non pensa, ma vederti possederla in quella maniera è stato molto eccitante, sono venuto contro la porta che poi ho ripulito.
– Ma tuo nonno che ci sta a fare allora, non ti preoccupare so io come fare, anzi te lo spiego: stanotte mentre la scopo, glielo faccio ridire, se vuole prendere anche il tuo cazzo e dopo tu entri e vedrai che eccitata com’è non si rifiuterà, appena vede la sberla che hai in mezzo alle gambe, stai sicuro che te l’afferra. Ormai conosco tua madre è so quanto è troia quando è infoiata. Stai tranquillo stanotte ce la fottiamo insieme.
– Boh’nonno’mi fido di te, tu hai tanta esperienza con le donne e sai come si deve fare, io starò dietro la porta aspettando il tuo segnale, magari anch’ io eccitato come ieri, avrò il coraggio di saltargli addosso.
– Questo è il regalo che voglio farti, anche se Angela mi appartiene, ad un altro uomo non lo potrei permettere, sono geloso, ma tu sei mio nipote e non provo gelosia, vedrai come ci divertiremo, dimmi cosa ti piacerebbe fargli, dillo a nonno così so cosa ti attrae’dai’
– Mi piacciono le sue’ zinne ed il suo’ culo
– Gli vuoi mettere il cazzo tra le tette ed inculartela? Porcellino’
– Si, vorrei, ma sei sicuro che non proverà dolore nel sedere, col mio pisello?
– Stai tranquillo, ad Angela piace farsi inculare e gode come una vacca quando sente il cazzo nel culo’adesso sali su e mandami tua mamma che gli parlo da solo come ho fatto con te, la devo preparare, dopo che ho parlato con lei, se tutto è a posto ti faccio l’occhiolino’ok?
Matteo, salì le scale e vide la madre sempre in bikini, ma questa volta sostenne il suo sguardo e si avvicinò talmente tanto da essere col viso a pochi centimetri dal viso della madre, si guardarono fissi negli occhi, ma non era un gesto di sfida questa volta, ma d’ amore, socchiusero gli occhi e avvicinarono le loro labbra in un bacio lieve, fu un attimo, poi Matteo si scostò e disse alla madre di scendere sotto che il nonno gli voleva parlare, Angela sempre in bikini scese le scale sotto gli occhi del figlio sculettando, sentendo lo sguardo di lui su di se, provando un immenso piacere, con quel piccolo languore alla figa che ormai ben conosceva. Quando Vincenzo la vide, l’abbracciò e la baciò con la solita focosità, mettendogli la lingua in bocca, intanto che Matteo affacciato alla finestra li guardava.
– Dimmi tesoro, cosa vi siete detti?
– Angela, adesso ho voglia di fotterti, poi parliamo, qui nel giardino, senti che cazzo duro mi hai fatto venire, ho bisogno di scaricare, dai chinati e fammi un pompino..
– Ma Vince, con Matteo che ci guarda’mi vergogno un pochino’andiamo in camera e faccio quello che vuoi, ma qui in giardino anche se nelle vicinanze non c’è nessuno’ma con Matteo che ci guarda non oso
– Hai dimenticato che mi devi obbedienza assoluta’dai chinati e non fare storie’prendimi il cazzo in bocca e obbedisci troia’magari dopo ti ecciti come una cagna, sapere che tuo figlio ti guarda e non me lo fare ripetere’dai tiramelo fuori e fammi un bel pompino’ te l’avevo detto che voglio scoparti davanti a lui.
Angela, ormai soggiogata alla volontà del vecchio, non gli restò altro da fare, che abbassare i pantaloni e le mutande dell’uomo, chinarsi all’altezza del cazzo e prenderlo in bocca con la schiena rivolta a Matteo. Il figlio era rimasto alla finestra e guardava la scena, il suo cazzo nelle mutande spingeva prepotentemente, lo liberò iniziando a massaggiarlo. Vincenzo guidava i movimenti di Angela tenendogli la testa, spingendo la sua fava fino in fondo nella gola della donna, quasi a volergli mettere anche i coglioni in bocca. Angela dopo un primo momento di titubanza leccava ed ingoiava quell’uccello enorme, sentendo il prurito tra le cosce, quell’insolita situazione adesso l’eccitava, sapere che Matteo la guardava dalla finestra. Fece mettere Vincenzo di lato in modo che anche lei potesse vedere Matteo, e mentre pompava il cazzo di Vincenzo, vide il figlio che si masturbava l’enorme uccello, continuava a spompinare con lo sguardo fisso sul figlio. Vincenzo da quel grande volpone che era, capì che era il momento che lui aspettava, quindi doveva eccitare adesso al limite la nuora, portarla all’eccesso.
– Ti piace puttana, spompinare il cazzo di Vincenzo, mentre tuo figlio ti guarda’devi avere la figa in fiamme, vero troia, confessa’
– Si’sono eccitata’la mia passera vuole il cazzo’.dai Vincenzo fottimi’adesso’davanti a lui’ho voglia di sbrodolare tantissimo’.tu mi ecciti’in maniera’pazzesca’.e sono’,pronta’a fare’.quello che vuoi’voglio il tuo cazzo’.
– Vuoi anche il cazzo di Matteo, vero troia?….parla’lo so che lo desideri’vero vacca?….dillo’lo deve sentire anche lui’porca’.deve sapere’quanto sei’puttana’dai’dillo’.
– Si, voglio i vostri cazzi’.sono una porca’.ma non resisto più’.dai’Vince’chiamalo’lo voglio’. Voglio’anche lui’.voglio’essere scopata’.tutta’.
– Scendi Matteo (facendo il segno con la mano), tua mamma è infoiata vuole anche il tuo cazzo’l’hai sentita che troia che è’.dai fai presto’
Matteo scese di corsa le scale, con il cazzone in mezzo alle gambe che sussultava, arrivò vicino ai due, presentando quella bella mazza, ma Vincenzo nel suo perfido gioco, togliendo il cazzo dalla bocca di Angela disse:
– Matteo bacia tua madre in bocca, dagli la lingua e tocca la sua figa che deve essere un colabrodo, e tu Angela, smanetta mentre vi baciate il cazzone di tuo figlio.
I due come tue automi obbedirono, prima il loro bacio era lieve, poi sempre più pressante, passionale per diventare poi focoso, mentre Vincenzo li carezzava entrambi sulla schiena, combaciando il suo corpo con quello di loro due, e poi inserendo anche la sua lingua in mezzo a loro, per un bacio a tre, era sceso con le mani sui loro sederi e li carezzava ad entrambi le chiappe, poi prese il cazzo del nipote strusciandolo contro la passera della madre, erano eccitatissimi tutti e due, la passera di Angela era bagnatissima, poi a sentire il bastone del figlio lo era ancora di più, l’unico a mantenere la calma era sempre Vincenzo che dirigeva i giochi.
– Che ne dite se andiamo in camera, saremo più comodi.
Li prese entrambi sottobraccio, con il suo cazzo e quello del nipote ballonzolanti e li condusse al piano di sopra nel letto di Angela. Angela tutta nuda in mezzo a loro due, sdraiati nudi, tutti e tre. Angela con i bastoni del suocero e del figlio in mano, li massaggiava lentamente. La sua pelle bianca contrastava con quella di Vincenzo e del figlio, le sue tettone che seguivano il ritmo del suo respiro, i capezzoli ritti come due boccioli di rosa, Vincenzo e Matteo avvicinarono le loro labbra alle sue, proseguendo il bacio a tre di prima. Angela con gli occhi chiusi si godeva quei baci peccaminosi, sentiva la sua figa tormentata, dentro di se, sentiva un subbuglio di emozioni, l’emozione che da li a poco, sarebbe stata penetrata oltre che da Vincenzo anche dal figlio, la sua figa non seguiva più la ragione, non pensava di consumare un incesto, si sentiva donna in mezzo a due uomini arrapati, che volevano il suo corpo e lei che desiderava ricevere i loro cazzoni. I due uomini avevano abbandonato la sua bocca, e adesso gli manipolavano le sue tette enormi, leccando ognuno una, suggendogli i suoi capezzoli. Poi lei prese l’iniziativa, fece mettere i due uomini uno accanto a l’altro, poi rivolta verso di loro, mise le sue gambe in mezzo alle loro gambe tenendo sempre i due cazzi nelle mani, poi iniziò a giocare coi loro uccelloni, leccava e succhiava un po per uno, le sue tette che strusciavano contro i coglioni, mentre li succhiava li guardava negli occhi per vedere le loro reazioni, vedeva Matteo con un aria beata che si godeva quel magnifico pompino, che nonostante la sua dimensione la mamma riusciva a fare sparire tutto il cazzo dentro la sua bocca, mentre gli ammirava le tette, Angela capì il desiderio del figlio e mise la sua verga in mezzo alle tette, facendogli una ‘spagnola’ coi fiocchi, tenendo sempre il suo uccello in bocca, lo stesso fece con Vincenzo.
– Hai visto com’è brava la tua mamma’hai visto che troia che è? Adesso sicuramente ha voglia di prendere il cazzo, dentro la figa ed il culo’vero puttana’.diglielo anche a Matteo’.cosa vuoi’.dai porca’. Che stiamo aspettando’dillo’vacca’
– Si’.ho la figa ed il culo che vogliono i vostri cazzi’sono’.troia’.Matteo’vedi’.come il porco’.di tuo nonno’.mi ha fatto’diventare’.vogliooo’.i vostri’.cazziiii’.
– Mamma’.effettivamente’.mi eccita’.sentirti troia’
– Ma che mamma’.Matteo,’.chiamala puttana’.troia’.che la fa eccitare’hai capito’.e a me ‘non chiamarmi’.nonno’mi fai sentire vecchio’chiamami’.Vincenzo’porco’come tu vuoi’ma non nonno’.adesso’.ce la fottiamo’.questa’.cagna’la dobbiamo far’.godere’.come non ha mai ‘goduto’in vita’sua’dai’aprigli il culo’alla bagasciona’.mentre io gli chiavo la figa’.
– Me la chiavo Vince’si’.gli apro il culo’a questa troia’poi ci scambiamo’voglio anche la sua’figa… gli voglio’sborrare’dentro’.alla puttana’.
Angela a sentirsi apostrofare anche dal figlio, si eccitava ancora di più, non poteva resistere oltre, montò sul cazzo di Vincenzo e lo inghiottì tutto con la sua figa, baciando il suocero e tenendo alto il culo, per permettere al cazzone di Matteo di penetrargli lo sfintere. Matteo si era posizionato dietro di lei e leccava il culo materno che aveva tanto desiderato. Adesso era li davanti agli occhi pronto a ricevere la sua sciabola, data la sua poca esperienza, infilò il suo cazzone in un sol colpo dentro il retto della genitrice, il quale mandò un urlo per il dolore. Matteo sentendo la mamma gridare a quel modo si fermò, rimanendo fermo dentro il suo sfintere. Il nonno gli disse di muoversi lentamente, finché lei non si fosse abituata a quel randello, che gli trapanava l’ano in maniera oscena. Matteo recepì il consiglio del nonno, e si muoveva lentamente dentro l’ano della madre. Sentiva attraverso la membrana il cazzo di Vincenzo dentro la figa della madre. Angela a sentire il cazzone del figlio sfondargli in quel modo il retto, aveva sentito un grande dolore, gli erano venute le lacrime agli occhi, mitigato dal cazzo di Vincenzo dentro la figa, ma voleva a tutti i costi proseguire, anche se per ora rimaneva ferma per fare abituare il suo sfintere all’intrusione violenta, cercava di rilassare concentrandosi i suoi muscoli rettali, sapeva che dopo il dolore sarebbe arrivato il piacere di essere sfondata da quel cazzone enorme piantato dentro il suo culo.
– Amore di mamma, adesso muoviti lentamente, anzi non ti muovere’mi muovo io’anche tu Vince non ti muovere, mi muovo io sopra di voi’si, così’lentamente’.quando sarà passato vi potrete muovere a vostro piacimento’.voglio il vostro sperma’si’adesso va meglio’sento i vostri cazzi’dentro di me’ mi state trapanando tutta’siete i miei amori’vi amo’
Questa volta era Vincenzo ad obbedire, rimaneva fermo col cazzo dentro la sorca di Angela, anche se era arrapato al massimo sentiva anche lui il cazzo del nipote, quella fava tremenda che otturava il retto della donna, aspettava il momento in cui si sarebbero scatenati. Angela aveva aumentato i movimenti scorrendo sui loro cazzi, il suo retto cominciava a reagire a quella mazza gigantesca, il dolore si stava tramutando in piacere.
– Dai fottetemi adesso coi vostri pali, chiavatemi tutta’voglio godere insieme a voi’siiii’adesso sento bene’.mmmm’Matteo il tuo cazzo sta sfondando il culo di mamma’.ti piaceeee?….mmmm’.
– è troppo bello mam’.Angela’scusa’se ti ho’fatto male’prima’non volevo’vuoi che ci scambiamo il posto con Vince?…
– No’rimani dove’sei’prima’voglio’il tuo sperma’nel culo’.e dopo mi’mi’scoperai’anche la figa’adesso’pensa’.a sbattermi’con quanta’.forza hai’.
– Matteo hai visto che troia la tua mamma’.tra’poco ‘vedrai come si sbagascia’diglielo anche tu che che è una puttana’dai diglielo’
– Vince’provo un po di vergogna’a dire queste’cose a ma’.Angela
– Diglielo che gli piace’.vero Angela?’diglielo anche tu’ a Matteo’che ti piace se ti chiama troia’.
– Ha ragione’ Vincenzo, lui mi ha fatto’diventare’.troia’.e adesso’.mi piace’quando’.mi chiamate’sarò’la vostra’puttana’dimmelo’anche’tu’Matteo’..
– Si’.Angela’sei una vacca’una troia…ti sfondo tutta’maiala’.prendi’porca’tutto il mio’cazzo… nel culo’.puttanaccia’..
– Bravo’Matteo’così vanno trattate’le troie’.guarda’adesso’.come gode’.la vacca’.cedimi’il culo’Matteo’che me la voglio’.inculare’anche io’questa porca’.tu’fottigli la figa’.che poi’te la rendo’quando dovrai’sborrargli’nel culo’.
Angela ricevette la mazza del figlio nella fregna, gli sembrò ti impazzire appena fu tutta dentro, sentiva che gli sfondava anche l’utero, intanto che Vincenzo gli trapanava lo sfintere, baciava il figlio focosamente, salendo e scendendo sulla sua asta, mentre Vincenzo assecondava i suoi movimenti. La lingua del figlio era sparita nella bocca della madre che gliela succhiava, quasi a volergliela staccare, si sentiva veramente una troia assatanata, la sua mente era di fuori, tanto che fu lei a parlare:
– Bastardi’mi state squartando tutta con i vostri randelli’.ohhhh’.come’godooo’mi sento tanto troia’ sono la vostra’.vacca’dai fottete’la vostra’zoccola’.ohhhh’siiii’com’è bellooo’amore’ mi stai trapanando’la sorca’in maniera’stupenda’e tu tesoro’mi fai godere’col’culo’.porco’.
– Te lo dicevo io’che era’una porca’vedi’.come gode’.gli piace’sentirsi chiamare puttana’ daiiii’ Matteo’vieni’a sborrargli in culo’a questa vacca’che è pronta a sbrodolare come una porca’
– Eccomiiii’.daiiii’chiavagliiii’la figa’che veniamo’.insieme’.forza Vince’che la facciamo’.. godere come una ‘bagascia’.uuuhhhh che culo’.come scorre bene adessooo’ce l’ho tutto dentro’ fino ai coglioni’.sentooo’.il mio’sperma’salire’.gli godooo’nel culo’.siii’prendiiiii’.troiona’ prenditiii’tutta la sborra’di tuo figliooo’.vaccaaaa’.uuuuuuhhhhh’..aaaaaahhhhh’.aaaarrrrggggg’
Sentendosi il culo inondato dalla sborra del figlio, Angela non tardò a venire. Si dibatteva sopra il cazzo del suocero come una forsennata, sbrodolando sopra il pene una quantità enorme di umori vaginali, imperlando i peli dell’uomo che era sotto di se, emise un urlo disumano e venne come una fontana’.
– UUUUUUHHHHHHUUUUURRRRRGGGGRRR’..VENGOOOOOOOO”.SBORROOOOOOOO’. COM’è BELLOOOOOOO”.VOGLIOOOO’.LA’..SBORRAAAA’..VINCENZOOOOO’.
– Prendiiiii vacconaaaa’.eccotela la mia sborraaaaaa’..maialaaaaaa’..cosììììì’.bravaaaa’.uuuuhhhh’ che troiaaaaa’.ti svuotoooo’.i coglioniiii’.porcaaaa’..aaaaaahhhhh’..
– Adesso datemi’i vostri’cazzi’che ve li ripuliscooo’datemiiiii’.mieiiii’maialiiii’.uuuhhhh’che bellooo’succhiare’i residuiii’del vostro’spermaaa’.e adesso baciatemi’.
Vincenzo e Matteo la baciarono insieme, sentendo la lingua di Angela impregnata di sborra, di figa e di culo, poi si rimisero nella posizione originale con Angela nel mezzo che abbracciava i suoi uomini.
Finalmente ognuno di loro aveva realizzato il suo sogno segreto. Da quel giorno il trio andò avanti per molto tempo.

p.s. forse ci saranno altri sviluppi nella storia’forse..
Da quel giorno iniziò una nuova storia, Angela e Matteo si trasferirono a casa del nonno. Angela praticamente si trovò con due nuovi mariti, che si alternavano nel possederla, e spesso anche insieme. Era diventata la loro geisha ed era ben felice di essere la loro nuora, moglie, madre e serva. Nonno e nipote non erano gelosi l’uno dell’altro e Angela li amava tutti e due, anche se la sua preferenza era per il figlio Matteo. Ma con Vincenzo si sentiva più porca, lui riusciva a farla godere in tanti modi e inventandosi sempre cose nuove.

– Senti Angela, io avrei pensato oggi di fare qualcosa di diverso, intanto che Matteo è andato in città e non ritornerà prima delle 17.00 ed abbiamo qualche ora di tempo per divertirci.
– Ti è venuta una delle tue strane idee? Cosa hai pensato questa volta?
– Una cosa che per me è molto eccitante, tu sai che sono un porco vero? Ebbene voglio essere porco fino in fondo, anzi voglio essere un maiale’
– Non capisco Vincenzo che vuoi dire’lo so che sei un maiale’e mi piace molto essere la tua troia’ma continuo a non capire cosa vuoi fare adesso’
– Beh’ti spiego, vedi la stalla laggiù?
– Si la vedo’dove ci sono i maiali’oddiooo’.non vuoi farmi credere’cheee??’.
– Si, voglio farti credere’visto che sono un maiale’vorrei che tu fossi la mia’scrofa’
– Ma Vincenzo, è tutto sporco’e c’è una odore insopportabile li dentro’.
– Embè, dopo ci facciamo una bella doccia’e la puzza andrà via’dai’facciamo come voglio io’
– Sei pazzo Vincenzo’hai sempre queste strane idee’che vanno al di la della mia immaginazione’.
– Angela’dai’fai come io ti dico’vedrai che non te ne pentirai’lo sai che il tuo Vincenzo’ti vuole bene e vuole divertirsi con te’.magari dopo mi ringrazierai’
– Vince tu sei fuori di testa’ma anche io non sono normale’ad accettare questa cosa’ma quando mi hai proposto qualche tua mania, mi è poi piaciuta anche a me’speriamo che questa volta sia anche così’.
– Dai’allora andiamo’ho già il cazzo in tiro’.senti’com’è duro’
– Uuuuhhhh’lo sento porco’e se nel frattempo arrivasse Matteo?…che facciamo?
– Verrà a cercarci e se ci trova’si potrà unire a noi’sempre che non gli disturbi la puzza’
– Va bene’ti dico anche che non troverai la mia vagina bella pulita’sono stata più di una volta a fare pipì, ma penso che a te ti vada bene anche così, porco come sei?
– Certo, va benissimo’anzi non mi sembra vero di leccare la tua figa bella saporita’sarò ancora più eccitato’

Angela e Vincenzo, attraversarono tutto il giardino fino ad arrivare al porcile dei maiali. Dentro era tutto un grugnito e la puzza era veramente insopportabile, ma questo non faceva paura a Vincenzo, era abituato, vivendo sempre nella campagna, per lui quelli non erano cattivi odori, ma il sapore della sua terra. Aveva sempre sognato di poter fare il sesso in mezzo ai maiali e stava realizzando il suo desiderio. I maiali nella loro porcilaia, neanche facevano attenzione a loro due’continuavano a mangiare nella loro pastoia.
Angela era un po schifata da quell’ambiente, ma quando Vincenzo l’abbracciò, baciandola, lei corrispose al bacio, sentiva sulla sua pancia il cazzo duro di Vincenzo e questo gli faceva dimenticare subito il luogo in cui erano, sentiva solo la sua figa che si eccitava a sentire la verga dura che strusciava nel suo basso ventre.
Vincenzo le alzò la gonna larga che indossava, gli abbassò le mutandine, fino a sfilargliele, poi si chinò all’altezza del pube e come una furia gli leccava la sorca, con la lingua andava da un buco all’altro. Angela con le braccia appoggiate su una mensola, con la testa all’indietro, aveva piegato leggermente le ginocchia per permettere a Vincenzo di leccarla in profondità. La sua fregna adesso era impastata dei suoi umori vaginali che Vincenzo raccoglieva nella sua bocca come una cosa preziosa, come se fosse una reliquia, poi la fece distendere sopra una balla di paglia girata di spalle, per leccargli meglio la rosetta del culo, era inebriato dagli odori che si mescolavano, l’odore della figa e del culo di Angela con quello dei maiali per lui era una cosa fantastica, adesso si sentiva veramente un maiale in mezzo ai suoi simili.
Rifece mettere di nuovo Angela in piedi, gli tirò fuori le mammelle iniziando a leccargliele, succhiargliele e spremerle come se fosse una mucca a cui spremi il latte. Quel contatto animalesco agiva anche sulla mente di Angela, che iniziava a sentirsi anche lei una scrofa come gli aveva detto Vincenzo, quella puzza adesso eccitava anche lei, si chinò per prendere la minchia di lui, sbottonandogli la patta e tirandogliela fuori, iniziando a succhiare con grandi boccate ed ingoiare il suo cazzo fino ai coglioni.
I maiali assistevano alle loro effusioni continuando a mangiare e grugnire, mentre Vincenzo faceva piegare a 90 gradi Angela con i gomiti appoggiati sulla balla di paglia, inforcandogli la figa da dietro e tenendo le mani sui fianchi di lei per darsi la spinta per entrare nel profondo del suo buco. Dopo sputando sul foro anale di Angela, gli puntò la cappella e fu subito dentro il suo retto. In quella posizione Angela sentiva il cazzo di Vincenzo entrargli fino alle palle, che sbattevano sui glutei, anche lei spingeva per ricevere fino in fondo il dardo che la trafiggeva. Dopo 10 minuti che Vincenzo l’inculava, uscì il cazzo dal culo per farselo succhiare da Angela, che glielo afferrò pompando velocemente la nerchia.
Poi Vincenzo si spogliò e si distese nel fango della porcilaia e guidò Angela ad incannarsi sopra di lui, i movimenti facevano schizzare la poltiglia di fango sopra di loro, la faccia di Vincenzo si riempiva mano a mano del letame, tirò il viso di Angela verso di se per farsi baciare e lei non esitò. Gli schizzi adesso colpivano tutti e due in piena faccia, ma loro incuranti continuavano a baciarsi, quell’odore selvaggio li stava eccitando in maniera paradossale. Angela col suo movimento sussultorio del culo faceva scorrere il cazzo di Vincenzo dentro la sua figa, sbrodosa all’inverosimile, adesso i loro corpi erano veramente pieni di letame e fanghiglia, ma continuavano a fottere.
Quando sulla porta apparve Matteo li trovò in quella posizione.

– Ma che cazzo!!… ma che cazzo state a fare qui dentro’in mezzo ai maiali’.va bene che siete due maiali’ma non sentite la puzza?
– Matteo, non cianciare inutilmente’.spogliati’dai’e riempi’il buco’. vuoto’.di tua mamma’.che ha tanta voglia’di essere’fottuta’bene’bene.
– Ascolta Vincenzo!’amore’.è una cosa’.bellissima’.non credevo neanche io’.ma il porco’.mi ha costretta a seguirlo’.e adesso’mi piace’.dai’tesorooo’inculami’.mmmmm’.rompimi’il culo’con la tua super mazza’dai’riempilo’.dai porco di mamma’.
– Ma’siete’dei maiali’io con questo puzzo’non ce la faccio’.anche se vederti in quella posizione invitante’mi fa pulsare’il cazzo!
– Sei’il solito’signorino’di città’dai spogliati’non vedi’.come gode’la troia’di tua madre’dai’ che vuole sentire’anche il tuo’cazzo’nel’culo’quando sarai dentro’il buco’vedrai che poi’non senti nessuna puzza’ascolta tuo nonno’dai’
– Va bene’nonno’Vince’.vedere’il culo’della’troia’a bella vista’nonostante’tutto’mi eccita’ il tempo di spogliarmi’e sono’da voi’.
– Bravo’dopo’ci facciamo’una bella doccia’.e vedrai che passa tutto’.la senti come gode’la puttana? dai’che aspetta te col tuo cazzone’sfondagli’il culo’.a questa troia’fottiamola’.
– Si’fottetemi porci’.fatemi godere’mi sento’tanto troia! ‘mmmm’.ho voglia delle vostre minchie, voglio sbrodare sui vostri cazzi’.

Matteo, vincendo la repulsione per quell’odore nauseabondo, si tolse gli indumenti, si posizionò dietro sua madre in trepida attesa, mise qualche dito nel culo per allargaglielo, poi puntò la sua enorme cappella col cazzo già in tiro e entrò nel retto della madre, vedere le sue enormi chiappe gli dava un vigore che superava l’ambiente che lo circondava, dopo poco fu anche lui investito dalla poltiglia di fango e letame, imbrattandosi come gli altri due, si allungò per baciare la genitrice in bocca, lei si volse con la testa e gli diede la sua lingua, anche per lui scattò nella sua mente, il piacere di fottersi sua madre in quell’ambiente in cui tutto si confondeva, l’odore del sesso con i maiali. Il cazzo di Matteo raggiunse la piena erezione dentro lo sfintere della madre, intanto che Vincenzo gli fotteva la figa. Angela presa in quella maniera selvaggia, con i cazzi che gli svangavano i buchi, il cazzo del figlio che gli martellava l’ano, il cazzo di Vincenzo che andava come un trattore dentro la sua figa, non mise molto tempo a godere sulle loro nerchie. Venne con una sborrata eccezionale sulle loro verghe, irrorandoli con la sua sbroda.

– Maialiiii’.vengooooooo’..aaaaarrrrggghhhh’..daiiiii’.sborratemiiiiii’.cazzooooo’..dentroooo’. daiiii’..porciiiii’.riempitemiiiii’con la vostraaaa’sborraaaaa”siiiiii’.godooooooo’.. godooooo come’.una’vaccaaaa”.uhhhhhffff’.che belloooooo’.sentirsiiiii’cosiiiiiii’..
– Tieniiiiiiiii”maialaaaaaa’.te ‘.lo dicevooooo’.che’.ti sarebbeeee’.piaciutoooo’.scrofaaaaa’.. vediiiii’.come’godiiiiiii’..porca’..prenditiiii’.ma mia’.sborraaaa’.troiaaaa’..
– Anch’iooooooo’.vengoooooo’.nel’tuoooo’.culooooo’.aaaahhhhhh’..prenditiiiiiiii’.anche la mia sborraaaa’..puttanaaaaa vaccaaaa’.sieteeee’.deiiii’.maialiiiii’.ed’.io con voiiiiii’.
– Siiiii’.adessoooo’.datemiiii’i cazziiii’.in boccaaaa’.che ve li ripuliscoooo’.mmmmmm’.come’ sono’.buoniiii’.con il’.letameeee’..slurpppp’..i mieiiii’maialiiiiii’.slaaaappp’.gustosiiiii’. mmmmm’Vincenzoooo’slurppp’sei’un’porcooo’slaaapppp’riesciiii’a farmi fare’.sempre’ quello’che’vuoiiii’

Dopo quella scopata, i tre tenendosi abbracciati, nudi si avviarono quasi malvolentieri sotto le docce, Vincenzo e Matteo lavarono Angela come se fosse una cavalla, strusciando vigorosamente la sua pelle, per levare qualsiasi traccia del letame e del suo odore, poi fu la volta di Angela a lavare i suoi 2 uomini, con energia, soffermandosi sulle loro fave e pulirle minuziosamente. Poi ripuliti, rimasero ancora sotto la doccia per continuare il loro gioco incestuoso.
Angela dopo aver salutato Vincenzo e Matteo, salì in macchina per andare in città a fare shopping, aveva in mente di comprare 2/3 cosette per attizzare i suoi due uomini. Pensava a qualche cosa di intimo che arrapa sempre gli uomini, un tanga speciale che valorizzasse il suo culo e dei reggiseni a balconcino che lasciassero scoperti la parte alta dei suoi magnifici seni, qualche sottoveste molto sexy, delle autoreggenti. Non che i suoi uomini avessero bisogno di quello per eccitarsi, perché la scopavano tutti i giorni ed anche di più, ma voleva dare un tocco di classe alla sua persona, poi nel caso servissero per eccitare i suoi uomini, tanto meglio.
Mentre era al volante pensando ai suoi uomini a tutto il sesso che facevano, sentì un languorino al basso ventre, e mentre divagava con questi pensieri si accorse a un certo punto del posto di blocco di polizia lungo la strada. Il poliziotto gli fece segno con la paletta di accostare, lei diligentemente eseguì l’ordine, mettendo la freccia e si arrestò davanti alla loro macchina. Come solito gli chiesero di esibire, patente e libretto, controllarono i suoi dati, l’assicurazione e poi dissero che dovevano fare una perquisizione della vettura. Anche se Angela non aveva niente da temere, era scocciata per la perdita tempo che questo comporta e chiese come mai, dovevano perquisire l’auto? Uno dei due poliziotti disse che avevano avuto una segnalazione dalla Centrale di bloccare una macchina come la sua con una donna a bordo, sospettata di trasportare merce proibita.
Anche se gli dobbiamo far perdere tempo è nostro compito eseguire tutti gli accertamenti del caso, intanto se permette, noi perquisiamo la macchina. Angela che aveva sempre rispettato la legge, non potette fare altro che aspettare che i due poliziotti facessero il loro dovere.
Dopo circa un quarto d’ora che stavano frugando il bagagliaio, un poliziotto con un espressione beffarda lo vide andare verso di lei con qualcosa in mano.

– Cara signora abbiamo trovato questo nel cofano della sua auto, sa cosa è questa? è roba sua?
– Non so, non ho la più pallida idea di cosa sia.
– Lei è nei guai, erba’.questo è hashish, in quantità superiore al minimo consentito dalla legge per uso personale, la dobbiamo perquisire anche addosso, per vedere se ha dell’altra roba.
– Guardate che ci deve essere un errore, io non so cosa sia quella robaccia la, non ne ho mai fatto uso e non so neanche chi ne abbia fatto uso e chi l’abbia messa li.
– Si, va bene dicono tutti così’.la dobbiamo perquisire, lo facciamo qui o ci segue in Centrale?
– Mio dio che vergogna! Io non sono una delinquente, se mi portate in Centrale ci sarà tanta gente, magari anche i giornalisti che pubblicheranno le mie foto, cosa dirà mio figlio e mio suocero che mi aspettano a casa? Vi ripeto ci deve essere un errore.
– Beh’signora che fa? Collabora oppure dobbiamo portarla in Centrale?
– Mi scusi, signor poliziotto, cosa significa collaborare?
– Beh’la soluzione è semplice, la perquisiamo noi, se non le troviamo niente addosso, potremmo anche chiudere un occhio e far finta che non abbiamo trovato nulla nel bagagliaio.
– Ma qui in mezzo alla strada con la gente che passa?
– No, la facciamo entrare in macchina nostra, magari mettiamo anche l’auto al riparo da occhi indiscreti e potrà fare con comodo, se non troviamo niente come ho detto la lasciamo andare.

Angela capì che non aveva via d’uscita, doveva sottostare al ricatto e sperando che dopo l’avrebbero rilasciata e se ne poteva tornare a casa, rinunciando ad andare in città. Lei sapeva che era pulita e che non aveva niente addosso, ma si domandava come mai quell’erba fosse finita nel bagagliaio, sapeva che il figlio non fumava, Vincenzo qualche sigaro ogni tanto, quindi erano domande a cui non sapeva dare una risposta. Doveva accettare la loro condizione, anche se l’avessero messa loro, la roba che prove aveva? Poi erano loro la legge.

– Va bene, facciamo come dite voi, ma siamo sicuri che dopo mi lasciate andare?
– Signora, siamo della polizia, non deve dubitare di quello che noi diciamo, ho già parlato col collega e lui è d’accordo, quindi stia tranquilla che dopo che avremo fatto la perquisizione la lasciamo andare.
– (l’altro poliziotto) Salga in macchina con noi, che ci spostiamo in un posto più appartato, chiuda la sua macchina e la lasci li, dopo che abbiamo fatto il controllo la potrà riprendere.

Angela salì in macchina con loro, e la portarono dentro il bosco, dove apparentemente non c’era anima viva, quindi fermarono la macchina in uno spiazzo e scesero, lasciando lei in macchina e invitandola a spogliarsi.

– Ma vi potete girare, intanto che io mi spoglio?
– Non possiamo signora, dobbiamo controllare i suoi movimenti, se avesse qualcosa addosso la potrebbe buttare, quindi dobbiamo guardare purtroppo per lei, cosa fa.
– Va bene ho capito, sa,’sono un poco vergognosa!
– Non abbia paura, faccia finta che sia dal suo medico, si vergogna quando va dal suo medico?
– Grazia a Dio, ci vado poco, ho una buona costituzione e non mi ammalo facilmente
– Si effettivamente vediamo che ha una sana, robusta e buona ‘costituzione’

Queste parole il poliziotto le disse con un sorrisino ironico che Angela notò. Poi iniziò a spogliarsi, togliendo la gonna di seta, non troppo aderente e la sua camicia bianca con dei fiori di fantasia, rimanendo con gli slip e il reggiseno, pensando che bastasse. Vedeva gli occhi dei poliziotti che la scrutavano con la bava alla bocca anche se lei non alzava gli occhi, ma sentiva il loro sguardo peccaminoso. Sapeva di essere una bella donna che eccitava gli uomini, ma allo stesso tempo era rassicurata dal fatto che erano due poliziotti.

– E no signora, deve togliersi tutto, perché la dobbiamo frugare in tutti i posti, specialmente le donne nascondono nell’intimo!

A Angela non rimase niente altro da fare che togliersi anche le mutandine e il reggiseno ed anche le scarpe, rimase completamente nuda, sotto gli sguardi laidi dei due, che si avvicinarono alla macchina per tastarla.

– Sa signora che ha un bel fisico? avessi io una moglie come lei, starei sempre a fare l’amore.
– Grazie per il complimento, ma abbiamo finito? Posso andare?
– No, purtroppo dobbiamo guardare anche nella sua fessura intima, lei ha capito cosa intendo, molte donne nascondono li dentro la ‘roba’.

Questa cosa Angela non se l’aspettava, sapeva che la sua figa, quando era stimolata non obbediva più alla sua mente, era sempre successo con tutti gli uomini che l’avevano toccata, il marito, il suocero e il figlio e non sapeva adesso la reazione a farsi toccare da quegli uomini, cosa potesse accadere e quindi sperava che pensando ad altro, forse riusciva a controllarla. Seduta sul sedile posteriore schiuse le gambe aspettando con gli occhi chiusi.

– Ecco, allarghi bene le gambe, non vorremmo fargli male, dobbiamo andare nel profondo della sua vulva per vedere se c’è qualcosa, non abbiamo gel con noi, quindi cerchi di stare rilassata, magari con un po di saliva riusciamo a non fargli male. è pronta?
– Si, mi raccomando che sia una cosa veloce!
– Signora se facciamo veloce rischiamo di fargli male, abbia pazienza!
– Sei pronto collega, tienigli aperte le grandi labbra che io cerco di entrare con le dita.
– Si, vai mi raccomando non fare male alla signora, fai con calma e senza fretta.

L’altro poliziotto si insalivò le dita ed entrò col dito medio nella figa di Angela. Angela nonostante cercasse di pensare ad altro, quando il dito del poliziotto fu dentro sentì un brivido che partì dalla sua figa e andò a finire nel suo cervello, trattenendo a stento un fremito.

– Collega, la signora sta collaborando, dentro è bagnata ma tu ad ogni buon conto, dagli una leccata con la lingua e siamo sicuri che posso andare fino in fondo e perquisirla.

Angela sentiva che stava perdendo il controllo della situazione, sapeva che i due con la scusa di frugarla, la volevano chiavare, lei aveva due possibilità, ribellarsi con le conseguenze del caso, oppure sottostare a quei due energumeni, lasciandosi andare e far prevalere le ragioni della figa. In un attimo decise che forse la cosa migliore era di partecipare, tutto si sarebbe risolto e lei poteva tornare a casa, suo figlio e Vincenzo non avrebbero saputo nulla. D’altronde quei due poliziotti erano anche dei bei ragazzi. Alti e ben messi tutti e due, uno quello più anziano sulla cinquantina e quello più giovane che la stava frugando sulla quarantina. Magari avevano anche dei bei cazzi.

– Ecco, così si sdrai sul sedile e tenga sempre le gambe aperte, che quasi con le dita sono arrivato in fondo.
– Oohhhh!
– Collega, piace alla signora come la sto frugando, tu continua a leccarla. Magari dagli anche una leccata ai capezzoli, guarda come sono diventati duri, vero signora che gli piace come la sto frugando?
– ‘..s’si’.

Quello più anziano lasciò la sua figa e prese le magnifiche tette di Angela suggendogli i capezzoli, adesso lei non poteva più resistere la sua figa reclamava, voleva godere, abbandonò le ultime sue reticenze e aprì le cosce ancora di più per permettere a chi gli stava stimolando la gnocca di andare più in profondità. I due capirono che adesso lei era pronta, tirarono fuori i loro cazzi e Angela come un automa li prese in mano per tastare la durezza e la lunghezza. Erano due magnifici cazzi, quello più lungo era sui 24 centimetri, l’altro qualche centimetro in meno ma più grosso. I due si misero di fianco a lei, portando le loro mazze all’altezza della bocca di Angela, lei capì che li doveva spompinare, li prese uno per volta iniziando a succhiare. La sua figa ormai andava per conto suo, adesso desiderava avere i bastoni dentro come quando la chiavavano Vincenzo e suo figlio.

– Ti piace succhiare il cazzo, vero bambola
– ‘si’
– E brava la timidona, vuoi vedere caro collega che questa è un assatanata di cazzi, vero signora Angela?
– ‘Si,’ è vero!
– Magari scopriamo che sei anche troia, vero, dai diccelo che sei una troia’su..
– Si, è vero!
– Te lo dicevo io collega che questa è una puttanona, adesso vuoi il cazzo vero?
– Si’lo voglio!
– Dove lo vuoi? Dai diccelo che noi ti accontentiamo.
– ‘nella figa’
– Solo? Lo vuoi solo nella figa, dai non avere paura a parlare sei tra amici, lo vuoi anche nel culo? Noi siamo in due, non vorrai lasciare uno fuori? Vero che lo vuoi anche nel culo?
– Si, …voglio anche nel culo!
– Brava, adesso ci pensiamo noi a farti godere come una vacca.

I due uomini furono subito nudi spogliandosi delle loro divise. Il giovane con cazzo più lungo si mise sotto e fece inforcare Angela sopra il suo palo, quello anziano con l’uccello più grosso, dopo avere sputato nell’ano di Angela, appoggiò la sua grossa cappella sullo sfintere ormai collaudato dai cazzi di Matteo e Vincenzo. La fava del poliziotto entrò senza incontrare ostacoli, si sincronizzarono iniziando a fottere la donna in tutti e due i buchi. Come ogni volta che era scopata in quel modo, Angela sentiva sia la figa, che il culo pulsare con i bastoni piantati dentro, sapeva che da li a poco si sarebbe svaccata come una troia, ma a quel punto non era più importante, si godeva le due verghe che la stavano pompando. Il giovane sotto di lei gli palpava con le sue grandi mani le tette, strizzando i capezzoli, lei si chinò verso di lui per baciarlo, facendo si che il suo culo si sollevasse leggermente e permettere all’altro poliziotto di pistonarla più intensamente. Sentiva il suo orgasmo vicino.

– Ti piace puttana, come ti stiamo scopando?
– Si’mi piace’.mmmmm’.
– Dillo che sei una vacca’che ti piacciono i cazzi’.dai’puttana’
– Si’.sono’una troia’.e voglio i cazzi’mmmm’
– La timidona è una gran zoccola’collega’.spaccagli’il culo’.a questa troia’
– Si’me la sto’fottendo’bene’bene…ha’un culo’.magnifico’.mmmm’che’.culo’.dopo’. te la puoi fottere anche tu nel culo’.è caldo e accogliente’vero puttana’che ti piace’prenderlo’.nel culo?
– Si’.mi piace’.mmmm’.mi state’chiavando’divinamente’.tra poco’.vi sbrodolo’.
– Brava’daiiii’..sborraaaa’.che veniamo’tutti’.insieme’.dai’.puttana’.
– Siiiiiii’..eccolaaaaaaa’.la mia sbrodaaaaaa’..aaaaahhhhh’.vengoooooo’..sborrooooo’..siiiii’. godoooooo’..daiiiii’.datemiiiii’.la vostraaaaaa’..la voglioooo’tutta’.dentrooooo’..
– Prendiiiiii’..troiaaaaaaaaaaaaaa”.eccolaaaaaaa’..ti innaffioooo’..la figaaaaaaa’..bagasciaaaaa” uuuuuuhhhhhhh’..ti svuotooooo’.i coglioniiii”.
– Eccolaaaa’anche la miaaaa’..nel tuo’.culoooooo’.abboffatiiii”zoccolaaaa’..aaaarrrgggg” che culooooo’..mmmmmm”che sborrataaaaaa’..

Dopo che ebbero finito, Angela pensava che il suo compito era finito e stava quasi per rivestirsi, quando il poliziotto più giovane, gli disse che loro avevano ancora voglia di chiavarsela di aspettare a rivestirsi. La fecero scendere di macchina, Angela si chinò per succhiare ancora i loro uccelli che ricominciavano a riprendere consistenza sotto l’abile lingua della donna. Dopo qualche minuto di spompinamento, aiutandosi con le sue grosse tette, Angela sentì che i cazzi erano belli tosti ed erano pronti a fottersela di nuovo. Si sdraiarono sull’erba, il poliziotto anziano sotto gli trombava la figa, mentre quello più giovane a sua volta gli trapanava il culo con la sua lunga fava. I suoi buchi erano fradici dalla precedente sborrata, questa volta Angela si lasciò andare completamente come faceva con il suocero e Matteo, facendo vedere ai due uomini di cosa era capace.

– Dai’.cosìììì’.fottetemi’.luridi’.bastardi’.con’la scusa’.della droga’.mi state’fottendo’. Come dei maiali’.vero’.che non c’era’nessuna droga’.eh? ‘bastardi’.
– Si’.è vero’.quando ti abbiamo’vista’.così’bella’con quelle’tette’ci è venuto’spontaneo’ inventarci’.questa’cosa’desideravamo’chiavarti’.sei’.eccezionale’..
– Che’bastardi’..porci’figli di puttana’.ma adesso’.fottetemi bene’.maiali’.e dopo’.sborratemi in bocca’che voglio’bere’il vostro’sperma’.luridi’.
– ‘.mmmm’.che culo’..aveva ragione’.il mio collega’.hai un culo’.fantastico’.entro come’nel burro’.senti’il mio cazzo’.come’ti trapana’
– Si’.lo sento’.bastardo’figlio’di cagna’.pompami’.continua’.a pomparmi’.che voglio’ godere sui vostri cazzi’.e dopo mi sborrate in bocca’dai’porci’

I due uomini fottevano Angela, l’anziano gli aveva preso le tette in bocca e gli succhiava i capezzoli, mentre quello sopra la strizzava come fosse una mucca, adesso erano anche più eccitati di prima vedendo la donna svaccarsi in quel modo, sentivano che lei adesso ‘collaborava’ coi loro cazzi, dettava lei i movimenti salendo e scendendo, roteando il bacino. Era pronta per la sborrata finale, sentivano il suo respiro e i mugolii di godimenti, poi sentirono la sua sbroda depositarsi sulle loro mazze.

– Godooooooo’..mmmmmm’..aaaaaahhhhaaa’..siiiiiii”eccolaaaa’.la mia sbrodaaa’..prendete’ maiali’..uuuuuhhhhhh’.come sono porcaaaa’..mmmmm’.ooooohhhhh’..daiiiiii’.datemiiii’. la vostra’.sborraaa’in’bocca’.adessooo’svuotate’i coglioni’..

I due uomini sortirono fuori i loro uccelli dai buchi si misero accanto a lei sdraiata sull’erba che aspettava con la bocca aperta e la lingua di fuori lo sperma dei suoi chiavatori. Aiutandosi con le mani i due gli sborrarono in faccia e nella bocca una quantità si sborra esagerata.

– Prendiiiii’.puttanaaaa’..uuuuuuuhhhhh’..beviiiiiii’..beviiiiiii’.la nostra sborra’..cagna” guarda quanta’..tutta’per te’.troiaaaaa’..

Angela con la faccia piena di sborra, cercava di recuperare lo sperma e portarlo nella sua bocca, aiutata da questo dai due uomini, che spingevano con le loro mazze, lo sperma verso la bocca di lei. Alla fine gli succhiò ancora i cazzi per ripulirli, poi si ricomposero, e accompagnarono Angela in giro per la città, con le sirene spiegate per fare i suoi acquisti. La riportarono alla sua macchina, e dopo che i due poliziotti l’ebbero ringraziata per quella magnifica scopata, si salutarono e Angela poté finalmente ritornare a casa dai suoi uomini, guardandosi bene dal raccontare loro quello che gli era successo.
Dopo l’esperienza coi poliziotti, Angela aveva capito che lei era una donna molto calda, facilmente eccitabile, che bastava che un uomo la toccasse e prendeva fuoco, non riuscire più a controllare le sue emozioni, specialmente davanti a un cazzo. La colpa era di Vincenzo che l’aveva ‘smaialata’ oltre misura, facendogli fare le cose più porche che la sua mente, prima di allora avesse mai immaginato di poter fare.
Fortunatamente vivendo in campagna non c’erano molti uomini nelle vicinanze, quindi le occasioni per essere tentata non erano molte. Lei con i suoi due uomini riusciva a farli godere in tutti i modi, accettava tutto quello che loro due gli facessero fare e alla fine godeva come una maiala anche quando Vincenzo gli proponeva qualsiasi stranezza, come quella che avevano fatto nella porcilaia.
Matteo si adattava a quello che il nonno gli proponeva e si avviava anche lui ad essere un gran porco. Non passava giorno senza che Angela avesse la sua razione di cazzo, e con il figlio varie volte nel corso della giornata, Vincenzo che certamente non poteva competere col nipote, data la giovane età di lui si accontentava di guardare e di fare il maestro, e dettare le posizioni mentre faceva le foto, oppure la penetrava con le mani. Insomma tutto andava bene ed erano una famiglia felice. Il viso di Angela era radioso e diventava ogni giorno più bella, il suo seno rigoglioso, era un attrazione per i suoi due amanti, che spesso si dilettavano a succhiarglielo, come due bambini che ciucciano il latte alla madre.
Ma un giorno successe qualcosa di strano. Arrivò un tizio più o meno con l’età di Vincenzo, Angela li vide discutere animatamente dalla finestra anche se non capiva di cosa stessero parlando, ma capiva che erano agitati dal loro modo di muovere le mani. Quindi scese le scale e andò in giardino per capire come mai stessero quasi litigando, quando lei fu vicina i due smisero di discutere, vide lo sguardo dell’uomo inquadrarla dalla testa ai piedi e salutarla con un inchino.

– Vincenzo c’è qualcosa che non va, ti sentivo discutere con toni accesi con questo signore, ci sono dei problemi?

Vincenzo che si era accorto dello sguardo dell’uomo, provò un lampo di gelosia, e non voleva che quell’uomo la guardasse, lui che era porco già sapeva cosa passasse per la testa del tizio.

– No, Angela non ci sono problemi, poi ti spiego, tu intanto rientra in casa, non ti preoccupare che tra poco abbiamo finito di parlare con il signor Ernesto.

Angela non potette fare a meno di obbedire e rientrare in casa e aspettare che Vincenzo ritornasse, comunque adesso sentiva i toni più pacati, quindi voleva dire che alla fine si erano messi d’accordo o almeno così sembrava essere. Dopo 10 minuti Vincenzo ritornò in casa, si sedette al tavolo intanto che Angela gli preparava il caffè.
– Allora Vince cosa è successo? Come mai stavate a discutere? Mi ero quasi preoccupata che venivate alle mani e per questo sono scesa’
– Niente Angela è una vecchia storia che dura da anni, ma adesso bisogna far qualcosa altrimenti Ernesto mi vuole denunciare’
– Addirittura!! Deve essere qualcosa di molto grave?
– Beh’diciamo di si’lui pretende un risarcimento di 10.000 euro che io non ho, perché quando è morta mia moglie, gli chiesi un prestito, per affrontare le spese del funerale di 7.000 euro e adesso vuole la cifra che ti ho appena detto’perché secondo lui’dopo tanti anni con gli interessi maturati vuole quella cifra ed io non so come fare per restituirla, con la mia pensione e quel poco che rendono gli animali’
– Oh’Gesù!! E come possiamo fare?…ma alla fine ho visto che vi siete calmati’forse avete trovato qualche accordo?
– Diciamo che abbiamo cercato una soluzione’ma non so se è fattibile’
– Cosa ti ha proposto o cosa tu gli hai proposto’per cercare una soluzione?
– Diciamo che è stato lui a propormi qualcosa’e io gli ho detto che ci dovevo pensare e dopo gli avrei dato una risposta’
– Cosa ti ha proposto?
– In un certo modo c’entri anche tu nella proposta che lui mi ha fatto’
– Io??? Cosa c’entro io in tutto questo?
– Beh’avrai notato come ti guardava con gli occhi fuori dalle orbite?
– Si’ho visto! Ma continuo a non capire cosa c’entro io?
– Quando ti ho vista arrivare, vedevo che ti guardava con occhi di porco, sai lui è un maiale forse anche peggio di me, ed ho anche provato gelosia, ecco perché ti ho rimandato subito dentro.
– E allora, quale è stata la sua proposta?
– Per estinguere il debito o almeno parte di esso’vuole un pagamento in natura?
– Cioè, cosa vuol dire un pagamento in natura’vuole un maiale dei tuoi?
– Magari fosse così, glielo darei subito’ma vuole un altro tipo di pagamento in natura.
– Non mi dire, che vuole me?
– Proprio così, ma io non voglio’ma non saprei cosa altro fare’mi ha proposto di passare una notte con te, e per ogni volta che vai il debito si riduce di 2.000 euro’lo sai che io sono geloso’e mi girano anche i coglioni’pensare di cederti a lui’
– Mio Dio!! Vincenzo’e cosa possiamo fare d’altro?
– Non lo so Angela’non saprei cosa dirti’.ma tu saresti disposta a farlo?
– Vince, se tu me lo chiedi, per il bene della nostra famiglia’anche se non vorrei arrivare a questo, ma se non ci sono altre soluzioni, mi sacrificherò per questo.
– Grazie Angela, ma ci sarebbe anche il problema di Matteo, cosa gli diciamo, per non fargli sapere perché alcune notti non sei in casa e dove vai?’
– Mah’a questo ci dobbiamo pensare, anch’ io non vorrei fargli capire che sua madre è una prostituta che va con un uomo per denaro’fatti venire qualche idea’
– Potresti dire che vai a trovare una tua vecchia zia’ma cinque volte intervallate non mi sembrano una buona idea, cinque notti di seguito magari non gli desterebbero sospetti’devo parlare con Ernesto, se a lui va bene, possiamo fare così’cosa ne dici?
– Può essere una idea, dico che vado a trovare questa zia e starò cinque giorni lontano da casa, il tempo necessario per saldare il tuo debito.
– Ti ripeto, non vorrei mai e poi mai fare questo, ma non vedo altra soluzione.
– Neanche io vorrei, ma se c’è solo questo per risolvere il problema’non vedo cosa possiamo fare altro’
– Cerca di non essere troia come quando scopi con noi, datti un contegno’cerca di soddisfarlo ma non con troppa enfasi’Vincenzo tuo è geloso!
– Si Vince, cercherò di essere il più fredda possibile, di fare solo quello per cui dobbiamo saldare il debito.
– Adesso gli telefono e vedo se è d’accordo per 5 notti consecutive, sperando poi che non gli si rizzi il cazzo e magari qualche notte non ti trombi’.ehehehe’

Vincenzo prese il telefono e chiamò Ernesto, prospettandogli la sua proposta che fu accolta. Si misero d’accordo sui giorni che partivano dal venerdì al martedì successivo per un totale di 5 notti e che Angela avrebbe fatto ritorno a casa il mercoledì, con la resa del documento cartaceo firmato del debito.
Una volta chiusa la telefonata, Vincenzo disse a Angela di non parlare dei loro rapporti incestuosi, ma di essere solo la nuora di lui. Quando Matteo rientrò Angela spiegò al figlio che doveva andare da questa zia per cinque giorni, che non poteva fare a meno, perché era stata invitata già diverse volte e aveva sempre rimandato, ma questa volta lei aveva insistito e lei non potette fare altro che accontentarla.
Matteo a malincuore accettò, sapendo che per cinque giorni non poteva trombarsi la madre. ma l’ultima sera prima di partire Vincenzo e Matteo la trombarono insieme per tutta la notte, facendola godere un sacco di volte.
Era la prima volta che Angela lasciava i suoi uomini da soli, dopo le raccomandazioni di rito, prese l’automobile e partì verso la casa di Ernesto.
Quando arrivò a casa di Ernesto lui era li fuori che l’aspettava, parcheggiò l’auto e scese, vide e inquadrò bene il tipo, apparentemente tra un età compresa tra i 65 e 70 anni, più meno come Vincenzo, corporatura grassoccia ma non troppo, alto sul metro e ottanta, con varie rughe sul volto che comunque gli davano un aspetto interessante, gli occhi erano grigio/verdi, labbra spesse e delle mani callose, scuro di carnagione. Vedeva allo stesso tempo lo sguardo dell’uomo che se la mangiava con gli occhi, pregustando il delizioso piattino. Lui gli andò incontro porgendogli la mano.

– Buon pomeriggio signora Angela, ha fatto un buon viaggio?
– Si abbastanza signor Ernesto.
– Bene, lei sa perché è qua, gli ha spiegato tutto suo suocero?
– Si, certo mi ha spiegato e sono qui per saldare il suo debito che lui ha nei suoi confronti.
– Beh’visto la situazione’io direi di darci del tu’cosa ne pensa?
– Si forse è meglio, visto che comunque dobbiamo passare cinque giorni insieme’
– Angela, questa non la devi sentirla come una condanna’d’altronde abbiamo fatto un patto con Vincenzo, tu sei una donna bellissima ed io ho sempre sognato una donna come te, e cercherò di farti passare un piacevole soggiorno, prendila come una vacanza. Vieni entriamo che ti faccio vedere la casa e beviamo qualcosa per rompere il ghiaccio.
– Va bene, penso che sia la cosa migliore, bere qualcosa per stemperare la tensione, qualcosa di forte, magari dopo mi sento più sciolta, sono comunque fondamentalmente una donna timida.

Angela seguì l’uomo in casa, dopo avergli fatto vedere le varie camere, si sedettero in salotto, dove lui gli verso un whisky nel bicchiere abbastanza abbondante, vedeva lo sguardo dell’uomo sempre fisso su di se e questo la faceva sentire a disagio, lei poteva essere una gran troia con le persone con cui aveva confidenza, mentre con persone che non conosceva usciva fuori la sua timidezza, quel whisky era quello che ci voleva per farsi coraggio, perché aspettava da un momento all’altro l’attacco dell’uomo.
Adesso lui si era seduto accanto a lei sul divano, poggiando una mano sulla spalla della donna. Angela aveva bevuto il suo whisky e lui fu lesto a riempire di nuovo il suo bicchiere, sapeva che per una donna timida quella era la miglior cosa da fare. Sentiva già il suo cazzo pulsare sotto i pantaloni, ma non voleva aggredirla subito, aspettava che l’alcool facesse il suo effetto, mise un poco di musica in sottofondo e la invitò a ballare un lento con lui.
Mentre ballavano gli teneva le mani sulle scapole e la sua guancia appoggiata a quella di Angela, sentiva il suo profumo di donna, e il suo cazzo dentro i pantaloni si ergeva maestoso, quando lui gli appoggiò la patta sul ventre di Angela, lei percepì la durezza del suo membro e gli sembrò anche lungo e grosso.
Adesso la bocca dell’uomo era scivolata verso le tette della donna, scoperte nella parte superiore e dava dei bacini con le labbra. Angela sentiva l’effetto dell’alcool e questo la rendeva meno timida, sentire il cazzo dell’uomo sul ventre gli aveva messo già una certa agitazione nella sua figa.
Lui, infine facendo scivolare in maniera lenta, le mani arrivò al suo fondo schiena, e contemporaneamente spingeva il bacino della donna verso il suo cazzo, per farglielo sentire meglio. Intanto Ernesto risaliva verso il suo collo, dandogli dei bacini con le labbra aperte. Angela sentiva l’alito dell’uomo sul suo collo, che lentamente si avvicinava alla sua bocca, si trovò le labbra di lui a contatto con le sue, sentiva anche il cazzo contro il suo ventre e questo l’eccitava molto, sapeva già dalla precedente esperienza coi poliziotti, che quando la sua gnocca si metteva in agitazione, lei non riusciva più a controllarla, ma d’altronde era da solo con quell’uomo, che comunque ci sapeva fare, e nonostante le raccomandazioni di Vincenzo, sapeva che per lei era impossibile resistere alla tentazione. Come non aveva fatto sapere niente dei poliziotti ai suoi cari, poteva allo stesso modo dire che non si era fatta trombare e goduto come una troia.
Quindi cercò di rilassarsi e di corrispondere alle avances dell’uomo e di partecipare all’amplesso che sicuramente da li a poco sarebbe successo. Ernesto nonostante sapesse che lei era li per questo, non forzava il gioco voleva eccitarla avendo comunque un atteggiamento non aggressivo, quando poggiò le sue labbra su quelle di Angela, prima lievemente e poi sempre più pressanti, sentì la bocca di lei schiudersi e lasciare il passaggio alla sua lingua, il bacio era dolce, le lingue giocavano dentro la bocca, le sue mani andarono sotto la sua gonna per sentire le meravigliose chiappe di lei, con l’indice scorse nel solco delle sue natiche, sentendo il buchetto peloso di lei e questo l’eccitava ancora di più.
Angela aveva messo la mano sopra la patta dei pantaloni e tastava quel cazzo che gli sembrava enorme, più di quello del figlio, mentre continuavano a baciarsi muovendosi in quel ballo lento. Poi fu Ernesto a togliere una tetta dal suo reggiseno, ammirando il grosso capezzolo con l’aureola scura, davanti a questa meraviglia, lasciò la bocca di lei per dedicarsi al capezzolo, mentre con l’altra mano era sceso tra i folti peli di Angela a cercare con le dita le sue grandi labbra e il clitoride, mise un dito dentro e sentì la vagina bagnatissima, si portò il dito alla bocca per gustare il sapore di quella figa eccitatissimo più che mai. Poi senza parlare Ernesto, poggiando la mano sulla spalla di Angela e spingendola leggermente gli fece capire le sue intenzioni e cosa desiderava.
Angela capì subito quello che lui voleva, scese con le ginocchia, portando la sua bocca all’altezza del suo cazzo, aprì la patta dei pantaloni, mise la mano dentro e trovò quell’enorme fava che aveva sentito prima sulla pancia, era un cazzo superbo, confrontandolo con quello di Matteo doveva essere almeno tre centimetri più lungo ed anche più grosso, con le vene in rilievo. Dopo avergli ripulito la cappella forse per qualche pelino staccatosi dal pube, lo prese in bocca, succhiandogli la cappella, poi lentamente cercava di farlo entrare nella sua bocca fino a dove poteva, nonostante ormai riuscisse a prendere i 25 centimetri per intero del figlio, con Ernesto questa operazione fu vana in quanto era anche grosso e la sua bocca era deformata da quel cazzo enorme. Con le mani gli prese la base dei coglioni per spingere ancora di più dentro nella sua bocca la fava.
Ernesto con la testa reclinata all’indietro si gustava quella favoloso pompino che lei gli stava facendo, con una mano appoggiata alla sua testa. Angela faceva scorrere quel grosso uccello nella sua bocca e leccava il meato con la lingua, mise una mano in mezzo alle sue cosce per sentire lo stato della figa, era bagnatissima e sentì quasi il bisogno di avere quel grosso palo dentro.
Ernesto la fece alzare, prima baciandola e dopo la diresse verso il divano facendola girare di spalle e appoggiare i ginocchi sul divano, mentre i gomiti erano sulla spalliera, gli sollevò la gonna da dietro facendo scorrere le mutandine sulle cosce di Angela, dopo puntò il suo enorme cazzo nella vagina bagnata che entrò fino in fondo.
A sentirsi penetrare da quel cazzone Angela non potette fare a meno di mandare un sospiro ed un ‘oohh’ uscì dalla sua bocca intanto che Ernesto cominciava a muoversi dentro di lei, quel gioco che durava da tanto aveva portato Angela sull’orlo dell’orgasmo, voleva manifestare la sua ‘troiaggine’, ma si conteneva aspettando che fosse lui a parlare e portarla ad esprimere la sua soddisfazione. Ernesto voleva manifestare la sua ‘porcaggine’ ma visto il modo con cui si era comportato fino a quel momento non sapeva fino a che punto poteva osare per non offendere quella bellissima donna, che per lui rappresentava il sogno della sua vita. Dalla sua bocca uscì solamente:

– Ti piace?

Angela rispose con un ‘si’. Incoraggiato dal suo si, Ernesto che sentiva il suo cazzo esplodere dentro quella figa incalzo:

– Quanto ti piace? Tanto o poco?

Angela rispose ‘tanto’. E lui allora si fece più spinto, cercando qualcosa di più scurrile:

– è bello il mio cazzo dentro la tua figa?
– Si, è bellissimo!
– Ma lo vuoi solo nella figa o anche didietro?
– Dove vuoi tu, mi piace tutto.
– Allora ti piace anche nel culo?
– Si, mi piace anche nel culo.
– Meraviglioso, ma adesso voglio sborrarti nella figa e dopo magari anche nel culo, sei d’accordo?
– Si’come vuoi tu’mi piace in tutti i modi’
– Hai un culo magnifico, sarà un piacere sfondartelo.
– Sei un porco’con quel grosso bastone mi vuoi rovinare’
– Si, sono porco ma vedo anche, che tu sei una puttana’ti piace il mio cazzo’vero?
– Si, mi piace’tantissimo’è vero! Sentirmi il tuo cazzone dentro’mi fa sentire troia’
– Allora prendilo troia’.che tra poco ti sborro dentro tutto il mio sperma’mmmm’.
– Si’lo sento’da come pulsa il tuo cazzo’dentro la figa’non trattenerti’.sborrami dentro’.maiale’
– Mmmm’sentirti svaccare aumenta la mia eccitazione’.mmmm’.sento’.sentoooo’.la sborra’partire
– E allora vieniiii’.sborramiiiii’.tutto’.dentro’.porco”che appena’.sento’la tua sborra’..nella figa’.vengo anch’io’.dai toro’fotti’la tua vacca’.
– Siiiiii’..vengoooo’.sborrooooo’..ti sto’.sborrandooooo’.tuttoooo’.dentroooo’..maialaaaa’. prendiiii’.il miooo’.spermaaa’..aaaarrrgggggg’..ti inondoooo’tuttaaaa’.
– Prendiiiiii’.anche’.la miaaaa’..torooooo’.fottiiiiiii’.siiiiiii’..ti svuotooooo’.la vaginaaaa’sul cazzoooo’uuuuuhhhhhh’..che cazzoneeee’.mi fa impazzireeeee’godooooo’.da far schifoooo’sul tuo bastoneeee’
– Siiiii’.godiiii’porcellonaaaa’questiiii’10 mila euro è la spesa più bella della mia vita’..

Ernesto tirò il cazzo dalla fregna fradicia di Angela, la mise a cosce larghe sul divano leccando la sua figa e quello che usciva dalla sua vagina, compreso il suo stesso sperma. Si beava di leccare quella figa spalancata per lui, Angela sentiva un languore allo stomaco, aveva goduto in maniera impressionante con quell’uomo che con il suo grosso cazzo l’aveva sfondata, e poi era dolce, adesso a leccare i loro umori e pensò a quanti orgasmi avrebbe avuto in quei cinque giorni che sarebbe rimasta con lui.
Quando lui la baciò ancora in bocca lei rispose con uguale trasporto al bacio adesso focoso di lui. Poi lui la spogliò completamente, ammirando quel corpo statuario, le tette fantastiche e il triangolo del pube, coperto dalla fitta peluria nera, poi la fece girare ammirando quel culo che tra poco avrebbe violato con la sua spada, gli aprì le natiche e vide al centro il suo buchetto coi pelini intorno, quella vista gli fece tornare il cazzo in auge, la sua lingua s’incuneò tra le natiche, leccando quell’ano offerto e pronto a subire la penetrazione.
Ernesto leccava partendo dalla figa per poi risalire al buco del culo, poi roteava la sua lingua tutto intorno alla rosetta, con le dita affondava dentro lo sfintere spingendo la sua saliva dentro, roteava anche il dito dentro e sentendo i mugolii di Angela, messa a pecorina sul divano. La lingua di Ernesto cercava di penetrare il pertugio che con le dita egli teneva largo, sputando dentro, inserendo un paio di dita, sentiva i muscoli del retto rilassati, era pronta per la penetrazione.

– Tesoro, stai ferma adesso, io cercherò di penetrarti con precauzione’affonderò il mio cazzo piano piano, se tu senti dolore dimmelo, ok?

Ernesto non poteva sapere che il culo di Angela era ben rodato dal cazzo di suo figlio Matteo, che lei riceveva dentro i suoi 25 centimetri e godeva come una cagna ogni volta che lui la inculava, ma doveva dare l’impressione all’uomo che non era abituata a quelle misure.

– Ok, si fai piano mi raccomando!

Ernesto avvicinò la sua grossa cappella all’orifizio anale, spingendo e facendolo passare nello stretto pertugio, poi iniziò, come aveva promesso, di avanzare il cazzo lentamente, non sentendo nessun lamento da parte di Angela spinse fino ad arrivare in fondo, con i suoi coglioni molto vicini allo sfintere.

– Posso andare’amore’mi posso muovere dentro?
– Si, prima piano, poi quando vedi che scivola bene dentro, poi puoi andare.
– Mmmm’.che culoooo’.fantastico’le tue chiappe’mmmm’.
– Ti piace il mio culo’.mmmm’vero? ti piace tanto?
– Si mi piace da morire’mmmm’.voglio’riempire’anche questo’di sborra’

Intanto che l’inculava, Ernesto aveva messo anche una mano sul grilletto di lei e gli masturbava il clitoride con le dita, Angela sentiva quel grosso palo piantato dentro il culo e godeva, inviando i suoi umori vaginali sulle dita dell’uomo, lui adesso gli pompava il culo con buona lena, ricevendo le spinte anche da lei che voleva sentirselo fino in fondo. Con la mano libera, Ernesto aveva preso una grossa tetta di lei e la stringeva tra le sue mani callose, stuzzicava il capezzolo, prendendolo tra le dita e strizzandolo, intanto che il suo cazzo scorreva dentro quel buco accogliente.
Anche Angela aveva allungato la sua mano per solleticargli i coglioni che sbattevano sulle sue chiappe.
Poi improvvisamente se lo sfilò dal culo e corse con la bocca per proseguire con un favoloso pompino, bagnando il cazzo dell’uomo con la sua saliva, dopo qualche pompata con la bocca lo rimise di nuovo dentro il culo, mentre Ernesto ora allungava la sua testa per baciarla in bocca. Si baciavano in quella posizione facendo saettare le loro lingue, il cazzo adesso dentro il culo di lei viaggiava come nel burro, Angela era pronta ad avere l’ennesimo orgasmo, sentire quell’enorme stantuffo che non gli dava tregua la faceva godere in maniera pazzesca.

– Ti sto sfondando tutta’mmmm’.che bello’.chiavarti’sei’eccezionale’
– Sbattimi’toro’.chiava’fottimi’tutta’
– Troiaa’.ti sto martellando’il culo’.sento che godi’.come’.una porca’
– Si toro’.sento.. che tra poco’ avrò’un orgasmo’pauroso’
– Ti fotto’fino ai coglioni’vacca’ti piace’sentirti’puttana’ed essere inculata’così’
– Si porco’.mi stai facendo’.godere’come una maiala’.continuaaa’..spaccami tutta’.toro’dai’così
– Sei una cagna’in calore’.ti piace’il mio cazzone’nel culo’vero puttanaaa’
– Mmmm’.siiii’.belloooo’.fottimiiii’.
– Prendiiii’zoccola’..dillo’che sei’una’troia’.che ti piace’il cazzo’di Ernesto’dai’puttana’ dillo’.
– Te lo dico’siiii’mi piace’il tuo’cazzone’.dentro’il mio culo’.da troia’.mi stai facendo’godere’come una porca’.chiavamiii’maiale’che sono’pronta a sbrodare’.
– E allora’.sbrodaaaa’vaccaaa’.sbrodamiiiiii’. anche sul cazzoooo’.col tuo’culoooo’.
– Sborrooooooo’..vengooooooo’.porcooooo’.che orgasmoooooo’.uuuuuuuuuhhhhhhh’..svuotaaa’. i coglioniiiii’.svuotamiiii’.le palle’.nel culoooo’.torooooo’..
– Godooooooo”siiiii”.godoooooo’.nel tuo culooooooo”ti svuotoooo’.tuttooo’nelle viscereeee’.puttanonaaa’.toh’..prendiiiii’.tuttooo’il mio spermaaaa’.
– Dammeloooo’dammeloooooo’.siiii’.cosìììììì’.bravoooo’.il’..mio”porcooooo’.

Dopo quella bella chiavata, i due si distesero sul divano’sempre col cazzo di Ernesto nel culo della donna che la teneva abbracciata teneramente per quel dono che gli aveva fatto. E questo non era che l’inizio di cinque giorni che l’aspettavano. Alla fine del periodo, Ernesto era soddisfatto più che mai di aver fatto sesso con Angela, gli chiese se ci potevano essere altre possibilità di un nuovo incontro, Angela gli rispose forse, ma gli chiese anche il documento che Vincenzo aveva firmato e che da quel momento non gli doveva più nulla. Lui gli fece capire che ogni volta che lei sarebbe venuto a trovarlo, lui l’avrebbe ricompensata, senza mai nominare i soldi, non voleva che lei si sentisse una prostituta, ma solo dare un po d’affetto a quell’uomo che adesso era innamorato di lei, come Vincenzo e Matteo. Angela lo salutò con un bacio sulle labbra, poi salì in macchina e la vide sparire in lontananza. Quando arrivò a casa ricevette delle grandi feste dai suoi due uomini che si erano accontentati di segarsi in quei giorni, Angela fece l’occhiolino a Vincenzo per fargli capire che aveva la carta del debito. Lui quando fu solo con lei, volle spiegato cosa gli aveva fatto a Ernesto in quei cinque giorni, lei gli fece capire che si era comportata (mentendo) come Vincenzo gli aveva raccomandato. La sera festeggiarono a modo loro il ritorno a casa di Angela, per tutta la notte la scoparono varie volte. Alla fine sfatti si addormentarono.
Dopo l’ultima storia avuta co Ernesto, Angela riprese la vita di prima con i suoi 2 amanti (suocero e figlio) accoppiandosi spesso insieme e scoprendo che il figlio Matteo ogni giorno che passava diventava sempre più porco, tanto da superare ormai nonno Vincenzo che spesso assisteva ai loro amplessi non riuscendo a tenere testa all’esuberante nipote. Magari partecipando con le mani e con la lingua e slinguando ambedue, spesso prendeva in bocca l’uccello del nipote e spompinandolo l’aiutava ad incularsi la madre. Angela era molto soddisfatta di questo menage a trois ed era sempre disponibile in qualsiasi momento della giornata ad aprire le cosce per accogliere i suoi due amanti.
I loro giochi non avevano pause, e diventavano sempre più spinti e peccaminosi, Angela era la loro troia pronta a qualsiasi variante gli proponessero. Per questo un giorno Vincenzo ebbe la bella idea di invitare una delle sue vecchie troie che lui pagava per avere dei rapporti sessuali con lei. Vincenzo voleva provare qualcosa che non aveva mai fatto prima di allora, fare accoppiare le 2 donne mentre lui e il nipote sarebbero rimasti a guardare ed intervenire in un secondo tempo. Angela li per li fu un poco titubante, non aveva mai avuto un rapporto saffico e quindi non poteva sapere se la cosa gli sarebbe piaciuta, lei sapeva che amava i cazzi e una donna non è provvista di membro, ma quantunque per accontentare i suoi uomini avrebbe provato anche quello. Matteo non fece nessuna obiezione, anzi in cuor suo voleva confrontare cosa sarebbe stato di diverso chiavarsi la propria genitrice con un’altra donna. Quindi dopo il loro benestare, Vincenzo telefonò alla donna fissando l’appuntamento per la sera stessa e pattuendo la somma da dargli per passare una nottata con loro e assicurandola che si sarebbe divertita anche lei.
Eugenia, (questo era il nome della donna) si presentò puntuale come aveva concordato con Vincenzo a casa loro. Vincenzo gli aprì l’uscio, salutandola e presentandola ai suoi congiunti.

– Ecco questa è Eugenia, è una gran vacca, e sono sicuro che passeremo una bella serata con lei.
– Ahahahaha’. Dopo questa presentazione di Vincenzo, spero di non deludervi’.anche se devo dire che i tuoi ospiti sono delle belle persone, la signora è una bellissima donna ed il ragazzo sembra ben messo’.ma sono tuoi parenti Vincenzo?
– No, sono degli amici’con cui ogni tanto ci incontriamo per fare un po di sesso e non esiste nessuna parentela neanche tra di loro. La signora Angela è una gran bella troia e gli piace prendere il cazzo del vecchio Vincenzo e del giovane Matteo’.e ti abbiamo chiamato apposta, perché Angela vorrebbe provare a fare il sesso con un’altra donna’.
– Beh’.non ci sono problemi per quanto mi riguarda, mi piace fare sesso anche con una donna e poi Angela è una bella donna e sarà piacevole leccargli la figa’.poi se mi dici che è una gran troia vi faremo assistere ad un gran bello spettacolo’

Angela e Matteo, intanto stavano zitti e scrutavano la donna da capo a piedi, Eugenia non raggiungeva le proporzioni di Angela, ma era pur sempre una bella donna, con delle labbra carnose ed una bocca da ‘pompinara’, mentre il viso era incorniciato da dei capelli biondi che contrastavano molto con quelli di Angela nerissimi, come la pelle colore olivastro di Eugenia con quella bianca di Angela. Le tette erano prosperose e la gonna molto attillata lasciava capire che aveva anche un bel culo pieno.

– Beh… fatte le presentazioni, cosa ne dite? Vincenzo ha scelto bene? vi piace Eugenia, su ditemi’
– Certo, a me piace e non vedo l’ora di iniziare e godermi lo spettacolo di queste due donne.
– E tu Angela cosa dici, sei pronta per la tua prima esperienza lesbica, vedrai che Eugenia ti farà sciogliere come un ghiacciolo, ha una bocca e una lingua a cui non potrai resistere e conoscendo la tua natura godereccia gli verrai in bocca come una fontana’
– Si, Vincenzo, mi piace, la trovo molto sexy e penso che vi daremo uno bello spettacolo’e quando sarete belli infoiati potrete incannarci a vostro piacimento coi vostri cazzi.
– Su, Matteo versa qualcosa da bere alle signore, in modo da riscaldarle un poco anche se penso non ne avrebbero bisogno, troie come sono’ahahaha…

Matteo versò da bere alle donne offrendo un whisky ad ognuna e per se e per il nonno, un cognac. I due uomini si misero a sedere sul divano aspettando che le donne iniziassero lo spettacolo.
Eugenia invitò Angela ad andare al centro della stanza insieme, dopo aver fatto mettere una musica in sottofondo, inizio a ballare con lei un ballo molto lento, fatto di movenze molto sexy e strusciamenti di cosce contro cosce coperte dalle loro gonne, poi iniziò il suo corteggiamento, avvicinando le sue labbra al collo di Angela che a quel contatto, sentì un brivido lungo la schiena. Eugenia con baci sapienti avvicinava sempre di più le sue labbra a quelle di Angela, fino a sfiorarle leggermente e poi fare uscire la sua lingua che s’incuneò tra le labbra della donna che rispose al bacio facendo scivolare la sua in quella di Eugenia, le donne adesso si baciavano safficamente in un bacio dolce e passionale, come solo due donne possono fare, a quella vista i cazzi dei due uomini ebbero un sobbalzo dentro i loro pantaloni. Adesso vedevano le mani delle donne che si erano impossessati delle chiappe l’una dell’altra e ognuna spingeva verso l’altra per sentire meglio il contatto, in modo che le loro fighe attraverso la stoffa combaciassero e con movimenti sussultori dal basso verso l’alto strofinavano i loro clitoridi, intanto che continuavano a baciarsi con grande trasporto. Poi Eugenia cominciò a sbottonare lentamente la camicetta di Angela e mettere a nudo quel seno grande e rigoglioso, a quel punto si staccò dalle labbra di Angela e andò a cercare i capezzoli della donna ritti come due boccioli. Angela sotto quei baci si lasciava trasportare lasciando a lei l’iniziativa, sentiva la sua figa che si scioglieva e sicuramente doveva essere molto bagnata, vedeva gli sguardi cupidi dei suoi due uomini e questo la eccitava ancora di più, si fece togliere anche la gonna e rimase solo con gli slip, mentre Eugenia continuava a carezzarla e succhiare le sue tette. A quel punto sapeva che i suoi uomini aspettavano che anche lei denudasse Eugenia, e quel che fece, sfilandogli la maglietta che portava addosso e mettendo in luce un seno non certamente come il suo, ma comunque bello e con dei capezzoli abbastanza sviluppati molto scuri e con l’aureola intorno anch’essa scura, poi aiutata da Eugenia gli tolse la gonna molto stretta, mettendo a nudo un bel culo sodo e polposo e rimanendo anch’essa con i soli slip. Intanto i due uomini avevano tirato fuori dai pantaloni le loro mazze e si masturbavano lentamente, senza perdersi il minimo movimento delle due donne. Eugenia sfilò gli slip della compagna e altrettanto fece Angela con lei, rimasero nude in mezzo alla stanza riprendendo il loro bacio saffico con più trasporto di prima, adesso potevano sentire la loro pelle combaciare. Eugenia con le mani andò a cercare la figa di Angela e come aveva immaginato la trovò molto bagnata, le sue dita cominciarono a masturbare il clitoride, stringendolo dolcemente tra i polpastrelli, Angela reclinò il capo all’indietro per gustarsi meglio il tocco della donna. Eugenia poi introdusse 2 dita nella passera fradicia di umori della donna, iniziando a muovere dentro sentendo lo ‘sciacquettio’ che esse facevano nel suo andirivieni dentro il buco, per cui introdusse un terzo dito e nonostante esso il rumore che ne usciva era sempre abbondante, pensò che come aveva detto Vincenzo, quella donna effettivamente era un gran troia, avvicinò la sua lingua all’ingresso della caverna per assaporare il gusto asprigno che essa emanava e con grandi slinguate raccoglieva il nettare che fuoriusciva da quel buco, eccitando la sua tana che doveva essere un colabrodo. Fece distendere Angela sul tappeto e si mise a cavalcioni sopra di lei a 69. Offrendo la sua figa alla donna, mentre con le dita allargava la fessura della donna, introducendo la lingua fino a dove poteva arrivare e bevendo i copiosi umori che uscivano da quella figa. Angela dal canto suo, si trovò la fregna della donna a pochi centimetri dalla sua bocca, non aveva mai leccato una figa e quindi titubante scostò le grandi labbra della passera della donna e timidamente allungò la lingua verso di essa, vedeva l’umidità della caverna, e pose la lingua sul clitoride e poi lentamente scese a sentire quel sapore acre che usciva dal buco, quindi cercò anche lei di andare in profondità e ricambiare le leccate che Eugenia gli rendeva. Non gli dispiacque sentire quell’odore e quel sapore di figa e questo la incoraggiò ad aprire per quanto poteva la passera della donna e fiondarsi con tutta la bocca dentro.
Gli uomini a quello spettacolo si avvicinarono alle donne, uno per lato, in modo che Matteo poteva osservare la lingua della madre penetrare la figa di Eugenia, mentre Vincenzo osservava Eugenia che frugava con la lingua la fregna della nuora.

– Che belle puttane, che ne dici Matteo? Sono proprio delle gran troie, ho il cazzo che mi tira a bestia e non vedo l’ora di inforcarmele queste zoccole!!
– Effettivamente si, sono 2 troie e anche io non vedo il momento di fottermele queste due bagasce!!
– Daiiii’.leccatevi anche il culo puttane, che dopo vi dobbiamo inculare, e trovarlo già lubrificato altrimenti vi si incula a secco’.forza zoccole usate anche quelle maledette dita per incularvi!!
– Con piacere Vincenzo, adesso gli apro il culo alla tua amica Angela in modo che potete fotterla coi vostri cazzi insieme nel culo, glielo slabbro tutto a questa vacca!!
– Brava troia, aprimi bene il culo, che voglio ricevere i loro cazzi insieme sia nella fregna e anche nel buco del culo, vedo che anche il tuo culo è aperto come una caverna, ne devi aver preso di cazzi dentro, brutta zoccola che non sei altro, ti voglio sfondare ancora di più bagasciona!!!
– Si, insultami che questo mi fa godere ancora di più e vedrai quando vengo come ti irroro quella boccuccia da vacca’.daie’.puttana fottimi il culo senza pietà, infilaci anche la mano se ti riesce!!!

Le due donne si fottevano con le dita il buco del culo mentre usavano la lingua per leccarsi la fregna e godevano come delle maiale, Angela si meravigliava come da quella timida donna che era, adesso era diventata così puttana e per di più gli piaceva sentirsi troia, certamente questo cambiamento era dovuto a Vincenzo che l’aveva portata a conoscere la sua vera natura.

– Beh’adesso rimanete in questa posizione che io e Matteo vi fottiamo in modo che comunque potete continuare a leccarvi.

I due uomini si tolsero presto gli abiti e rimasero nudi, Matteo si inginocchiò dietro Eugenia e con il suo gran cazzo gli fu subito dentro, mentre la madre oltre a leccare la figa di Eugenia, leccava anche i suoi coglioni, mentre Vincenzo mise un cuscino sotto il culo di Angela per agevolare l’introduzione del suo pistone nella figa della nuora. Eugenia a sentire il gran cazzo di Matteo ebbe un sussulto, era abituata a prendere mazze di tutte le taglie, ma pensò che quel ragazzo era veramente dotato e che in avvenire si sarebbe fatta scopare senza farsi pagare. Era veramente un bel uccello quello che gli stava trapanando la sorca e già pregustava il momento di averlo dentro il culo. mentre Vincenzo fotteva la nuora, ogni tanto sortiva il cazzo per farselo pompare da Eugenia e poi risbatterlo dentro la figona di Angela, fradicia come una spugna dentro, che ogni volta che il cazzo affondava si sentiva il rumore dello sciacquo. Di buona lena i due compari scopavano le rispettive donne, ad un cenno di Vincenzo, le scambiarono. Eugenia rimase un po delusa da non sentire più il cazzo di Matteo ma non lo diede a vedere, mentre Angela era ben contenta di ricevere la sciabola del figlio dentro la sua passerona e ricevere i colpi che il figlio affondava con tutti i suoi 25 centimetri.

– Questa troia gode come una vacca, mi sta sborrando tutti gli schizzi addosso in piena faccia’.mmmm’come gode la porca’.la tua amica Vincenzo è una gran maiala, non pensavo fosse così puttana!!
– Si, Eugenia te l’avevo detto che era una grande troia, adesso lo capisci che dicevo la verità e devi sapere che non è mai sazia, scoperebbe anche 24 ore di fila senza mai fermarsi!!
– Voglio che gli facciate il culo a questa vacca, insieme a Matteo, io vi aiuterò ad incularla, guiderò i vostri cazzi, su forza dai chiavategli il culo!!

Eugenia fece mettere Matteo sdraiato sul tappeto, Angela girata con le spalle al figlio, guidando l’uccello di Matteo dentro il culo della madre, mentre fece disporre Vincenzo a cavalcioni sulle gambe del nipote, girato verso Angela e guidando anche il suo cazzo nel culo della nuora, quando furono tutti e due dentro, iniziò a masturbare il grilletto della donna, mentre Angela si reggeva sulle braccia, muovendo il bacino per far scorrere i cazzi che la perforavano. Sentiva la sua figa pulsare in maniera oscena, buttando liquidi a tutto andare che Eugenia raccoglieva con la sua lingua, sentiva un orgasmo montarle su e annebbiarle la mente, si lasciò andare e venne come un uragano.

– Vengooooo maiali’.porci’.mi state scassando il culooooo’..bastardiiiii, e tu troiaaa raccogli la mia sbrodaaaa’bevila puttanaaaa’.uhuhuhuuuuh’. come godoooooo’.continuate maialiiiii a fottermi il culo’. sono una cagna voglioooo i vostri cazziiiiii’.forzaaaa’ahahaha’.uhuhuh’ancoraaa’ non smetto più di venireee’.ahahaha’.uhuhuh’.ahahaha’uhuhuh’..
– Visto che baldracca è la mia amica, adesso tocca a te brutta zoccola subire lo stesso trattamento, faremo godere anche te come una cagna’dai su forza Matteo inculiamoci anche questa vacca.

I due sfilarono i cazzi dal culo di Angela, da cui fuoriuscii un rumore simile a un peto, per essersi liberato di quei due bastoni che otturavano il suo buco di culo. si distesero nella stessa posizione e questa volta fu Angela a guidare i cazzi nel culo di Eugenia, mentre lei infilò due dita nella figa della donna e attraverso la membrana che separa i buchi poteva sentire le nerchie dei suoi due uomini che avevano occupato tutto il retto di quella puttana.
Anche Eugenia con i pistoni dei due uomini che gli otturavano il budello e le dita di Angela che gli frullavano la passera, si muoveva con gesti frenetici sopra i cazzi, facendoli scorrere per tutta la lunghezza e prestando attenzione a non farli uscire dal suo retto, tappata in tutti i buchi, la troia non ci mise molto a godere come una vacca e con lei anche i due uomini che gli sborrarono tutto lo sperma che avevano dentro.

– Godooooo ‘.come una porca’..brutti maiali’.che inculataaaa!!! Urghhh’vengo come una fontana’prendi zoccolaaaa senti la mia sbroda sulle tue dita’mmmmm’.godoooo’sono una puttana’.mi piace’sentirmi sfondataaa’.troia adesso pulisci i loro cazzi e raccogli lo sperma che uscirà dal mio culo!!

All’unisono anche i due maschi sborrarono dentro il budello della troia.

– Prendi maialaccia la nostra sborra’uhhhhhhh’.aaarrrffff’.bagasciona ti piace farti sbattere come una vaccona’visto Matteo che troiona che è la nostra amica!!!
– Siiiiii’.è proprio una gran zoccola’.ma anche la mam’ Angela non scherza’ci siamo fottute queste due puttane, ed ho ancora l’uccello in tiro!!
– Io ho bisogno di riprendermi Matteo, continua tu da solo a fottertele, intanto che io mi riposo un pochino.

Angela come gli aveva ordinato Eugenia fece uscire i cazzi dal retto, e con la lingua si dedicò a ripulirli, dopo che ebbe finito intrufolò la lingua nel retto della bagascia per raccogliere lo sperma che fuoriusciva dal buco.
Matteo che aveva ancora il bastone in tiro, fece mettere le due donne carponi sul tappeto col culo ben in mostra e da dietro le scopava alternativamente, passando da un buco ad un altro e fottendo entrambi i buchi, intanto che le due troie si slinguavano, mentre Vincenzo disteso sul divano si godeva la scena, incitando il nipote a chiavarsi le due puttane. Le vacche vennero a più riprese, e quando Vincenzo si riprese, aiutò Matteo a scoparsele, continuando per diverse ore della notte, fino a che stanchi dopo varie sborrate nei buchi delle donne, si dovettero riposare e addormentarsi tutti abbracciati.
La vita dopo quell’incontro con Eugenia, riprese la sua quotidianità, ogni tanto si ripeteva l’incontro, senza che Eugenia pretendesse di essere pagata, dopo il godimento che aveva avuto, anzi non aspettava altro che loro la chiamassero, per papparsi ancora l’uccellone di Matteo. Angela dal canto suo cominciava ad apprezzare quel rapporto saffico, potremmo dire che le piaceva veramente godere con una donna, anche se per lei era importante il cazzo.
Una cosa che non aveva detto Angela ai suoi 2 amanti, era, che aveva smesso di prendere l’anticoncezionale, aspettando di rimanere incinta da uno dei due, voleva un figlio da questa relazione incestuosa, che fosse il frutto del loro amore peccaminoso. Sperava che fosse ancora in grado di essere feconda per poter avere un figlio, in quanto essendo ancora giovane era in grado di crescere un altro bambino/a e rendere i suoi amanti ancora padri. Per questo chiedeva sempre più spesso ai suoi amanti che sborrassero sempre dentro la figa.
Passarono diversi mesi senza che succedesse nulla, tanto da far pensare ad Angela di non essere più in grado di fecondare, e quando sembrava che tutti i tentativi andassero a vuoto, ecco, al momento delle mestruazioni, queste non vennero, aspettò diversi giorni per vedere se fossero in ritardo, ma dopo 15 giorni capì che forse il momento era arrivato. Aspettò un altro mese e dopo una visita dal ginecologo, prima di dare l’annuncio ai suoi cari, che alla notizia, non stavano più nella pelle che sarebbero diventati padri, anche ignorando chi l’avesse fecondata, sarebbe stato il loro figlio.
Da quel momento Angela ebbe tutte le attenzioni dai suoi amanti, cercando di fargli fare il meno possibile in casa, spesso Matteo e Vincenzo facevano le faccende, pulivano, stiravano e cucinavano, anche se non rinunciavano a fare il sesso, magari prestando attenzione a non gravargli sulla pancia, che cresceva ogni giorno di più. I Cazzi dei suoi due uomini erano sempre pronti, e da questa situazione ne traeva giovamento anche Vincenzo, l’idea di diventare ancora padre l’eccitava e quindi non perdeva occasione per fottersi la nuora, messa a pecorina, intanto che Matteo si faceva leccare la fava dalla madre. Anche Angela sentirsi così desiderata dai suoi 2 amanti, godeva a ripetizione, irrorando i cazzi con i suoi umori vaginali, che fuoriuscivano dalla grotta in abbondanza. Tra ninnoli e nannoli, passarono i nove mesi fatidici e Angela mise alla luce una bella bambina a cui fu dato il nome di Anvima ( dovuto alle tre persone che l’avevano concepita) era un nome strano per i più, ma loro sapevano il perché e questo era sufficiente. I due uomini se la disputavano a chi la dovesse tenere in braccio e spesso era Angela a strapparla dalle braccia dei loro padri per allattarla, e i due marpioni, mentre la bimba allattava da una tetta loro erano a succhiare l’altra tetta. Per le poppate c’era latte a sufficienza, in quanto le enormi tette di Angela producevano abbastanza latte. La bimba fu registrata col cognome della madre, giustificando che l’aveva avuta da una relazione occasionale, certamente non poteva dichiarare che l’aveva avuta da una relazione incestuosa. Dopo aver dato la poppata alla bimba, e fatta addormentare, i tre si scatenavano nelle loro orge di sesso. Angela veniva fottuta in entrambi i buchi, spesso insieme nello stesso buco e godeva come una troia, bevendo la sborra dei suoi due uomini, quando decidevano di non venire dentro la figa o nel culo. Adesso che aveva la pancia sgravida potevano scoparla a loro piacimento, e sollazzarsi senza problemi.
Intanto anche Ettore si era fatto vivo, per complimentarsi per la bambina e con l’occasione non perse tempo ad invitare Angela a casa sua, promettendogli che gli avrebbe fatto un bel regalo, tutto questo di nascosto, conoscendo la gelosia di Vincenzo. Angela disse che ci avrebbe pensato e gli avrebbe fatto sapere. Certo, Angela ricordava l’incontro avuto con Ettore, e quanto aveva goduto, e poi i soldi gli avrebbero fatto comodo visto le misere finanze della casa. Ma doveva pensare a qualcosa per non insospettire i suoi due uomini, soprattutto Vincenzo geloso come un Otello, e perciò doveva essere qualcosa di plausibile’quindi bisognava pensarci bene.
Gli venne in mente che poteva andare in città a fare delle compere, per se, senza inventarsi nulla di trascendentale, d’altronde questo non avrebbe insospettito i suoi amanti, altre volte era stata in città, certamente non poteva stare via la notte, ma per il giorno poteva farlo senza problemi, ma per fare questo bisognava che Ettore gli comprasse delle cose, per poi portare a casa e far vedere cosa aveva comprato.
Quindi chiamo Ettore al telefono, dicendogli di comprargli delle cose intime, reggiseno, calze, tanga, etc’ dandogli le misure, e dicendo che le comprava per indossarle per il loro incontro, questi fu ben felice di fare questo e pregustando lo spettacolo di quella donna di cui era innamorato pazzamente.
Di buon mattino Angela prese la macchina e si avviò verso la casa di Ettore, lasciando la bimba ai due padri, conoscendo l’amore che nutrivano per la loro figlia, non si preoccupò di fare tante raccomandazioni. Giunta alla casa di Ettore, parcheggiò la macchina con Ettore che già l’aspettava. Entrarono in casa e subito l’uomo la volle baciare, Angela attraverso i pantaloni, sentiva il cazzone di Ettore già in tiro, pronto a scoparla. Ma Ettore anche se voleva saltargli addosso subito, voleva prima parlare con lei. La fece accomodare sul divano e gli verso da bere un succo d’arancia, la donna aspettava che lui parlasse, non capiva perché non la fotteva subito, visto che il suo cazzo era già duro.

– Senti Angela, io alla storia che hai fatto una bambina con un uomo occasionale non ci credo’.secondo me, l’hai fatto con qualcuno molto vicino a te’
– Ma cosa dici Ettore, perché non mi credi?
– Credo che tu l’abbia fatto con Vincenzo, lui è un porco, lo conosco ormai da tanto tempo, e tu vivi in casa con lui e so che lui è molto geloso, e non ti avrebbe permesso di scopare con un altro uomo e tenersi il frutto del peccato in casa’ perciò dimmi la verità, il figlio è di LUI!!

Angela in quelle condizioni, non sapeva cosa dire, nella sua mente cercava una via d’uscita’.pensando che Ettore ci aveva visto giusto anche se non immaginava che c’entrava anche suo figlio, ma era meglio pensare che immaginasse solo di Vincenzo, d’altronde non c’era nessun incesto con Vincenzo in quanto non c’erano vincoli di consanguineità, in quanto era solo il padre del defunto marito.

– Beh’cosa cambia per te, sapere chi sia il padre, sono venuta e questo dovrebbe bastarti e anche se fosse come dici tu, devi pensare che è mia figlia, e questo dovrebbe essere sufficiente, se è vero che dici di amarmi !!
– Si, certamente questo, mi rende felice, ma credo di aver visto giusto, tu sai quanto ti amo e quanto ti desidero e vorrei che tu fossi la mia donna!!
– Ma questo è impossibile, mio figlio è molto attaccato a suo nonno e non potrebbe mai acconsentire a questo, per cui posso essere solo la tua amante e quando posso, vengo a trovarti e facciamo sesso, tu sai che mi piace il tuo cazzone, dai va bene così, vieni che ho tanta voglia!!

Nel frattempo a casa, Vincenzo come se avesse un sesto senso, non si sentiva tranquillo e quindi voleva capire perché. Inforcò la bicicletta e si diresse verso la città, passando vicino alla casa di Ettore, volle controllare se questo che lui sentiva, c’entrasse anche Ettore, si avvicinò alla casa e vide con grande stupore la macchina di Angela parcheggiata. Cosa ci faceva Angela li? l’unica cosa era andare a vedere, si avvicinò quatto quatto alla casa, sbirciando attraverso la finestra. La scena che si presentò lo lasciò senza parole. Vedeva Angela messa a pecorina con Ettore che la cavalcava, erano girati di spalle per cui non lo vedevano. Sentì la rabbia montargli addosso, voleva entrare quasi subito, ma nonostante l’ira pensò che era meglio aspettare. La puttana si stava facendo fottere da Ettore e sembrava consenziente, non riusciva a percepire bene le parole ma i gesti erano eloquenti, vide Ettore estrarre il cazzo dalla figa e porgerlo alla bocca, la puttana lo stava spompinando e il maiale aveva un aria beata, e questo mandava in bestia Vincenzo, cercò di avvicinarsi alla porta aperta, per carpire i loro discorsi, cercando di non fare rumore.

– Puttana ti scopa così il maiale di Vincenzo?
– Dai, toro, non pensare a Vincenzo, fottimi col tuo bastone che ho tanta voglia, senti la mia figa tutta sbrodolosa, leccamela porco!!
– Troia voglio fotterti tutta, ti spacco figa e culo, sei una donna eccezionale e vorrei scoparti solo io, mmmm’che delizia la tua gnocca’
– Adesso come vedi sono tua, pensa a questi momenti e goditeli, il futuro si vedrà, per adesso sono la tua troia’mmm’come mi chiavi bene, sento il tuo cazzo perforarmi la passera in modo pazzesco.

Sentire queste parole pronunciate dalla troia, fece andare il sangue al cervello di Vincenzo, che non potette più resistere e balzò dentro la casa.

– Bastardo io ti ammazzo, e tu puttana ti fai scopare da questo maiale?

I due furono colti di sorpresa, vedendo la faccia e la ghigna di Vincenzo, si staccarono dal coito, Angela si coprì parzialmente con la camicia, mentre Ettore si mise sul chi va la aspettando la reazione furibonda di Vincenzo. Vincenzo si scagliò su Ettore con veemenza al quale non restò altro che difendersi. Ne nacque una zuffa furibonda, ed Angela si prese di paura cercando di intromettersi tra i due uomini per dividerli e nel caos prese un colpo che la mandò k.o. a quel punto i due uomini smisero di azzuffarsi per prestare soccorso alla sventurata. Ettore corse a prendere dell’acqua, mentre Vincenzo con una pezzuola bagnata l’appoggiava nella parte colpita, dopo qualche seconda la donna si riprese e restò sorpresa di vedere accanto i due uomini, poi realizzò cosa era successo prima e sbottò:

– Ma cosa vi è saltato in mente, siete 2 pazzi, le cose si possono dire senza bisogno di azzuffarsi, e se continuate così non mi avrete nessun dei due’
– Mah’mah’ io non posso sopportare che tu faccia la zoccola con questo qui, mi sta sui coglioni’
– Ma quando ti ha fatto comodo, per estinguere il tuo debito, mi hai mandato a fare la troia con lui, e adesso non ti sta più bene?
– Che c’entra quello? Una volta saldato il debito, tu non dovevi più venire da lui e farti scopare come una maiala’
– Ma tu sai Vincenzo, che non abbiamo molte disponibilità finanziare, e Ettore si è offerto di aiutarci, quindi non mi sembra il caso di fare tante storie, abbiamo bisogno di soldi, Matteo voglio che continui gli studi e per fare questo abbiamo bisogno di quei soldi!!
– Si, capisco ma nonostante tutto, non voglio che tu ti faccia scopare da questo porco, magari fosse stato un altro l’avrei capito più volentieri’
– Cosa cambia lui o un altro, lui è molto gentile con me, sarebbe meglio che facciate amicizia di nuovo, magari possiamo divertirci tutti senza crearci dei problemi, non devi essere geloso di lui’quindi datevi la mano e continuiamo’.dove eravamo rimasti prima del tuo arrivo’
– Io non ho nulla in contrario, anche se devo dividerti con lui, ma meglio questo che niente, quindi Vincenzo, pensa che Angela ha detto una cosa saggia, e mi sembra che tu possa accettare’io cercherò di aiutarvi anche perché adesso c’è anche una bambina da crescere vero Vincenzo?
– Beh’anche se a malincuore devo accettare, considerando le cose che ha detto Angela, perciò qua la mano e dimentichiamo il passato.

I due uomini si strinsero la mano, sotto gli occhi di Angela, sperando in cuor suo che la cosa finisse li e da quel momento avrebbe avuto un altro uomo a disposizione, tra l’altro fornito di un bel cazzo.

– Allora spogliati Vincenzo che voglio farvi un pompino ad entrambi insieme e voglio che mi facciate godere come una porca, ricordati Vincenzo che sei stata tu a farmi diventare così troia!!!
– Eh..si’ricordo’accidenti a me, quando ho avuto questa pensata, ma d’altronde se non facevo così, quante scopate mi sarei perso, e va beh’ dai succhiamelo puttana!!
– Volentieri tesoro, vieni vicino anche tu Ettore che prendo anche il tuo, guarda che bella mazza che ha, Vincenzo!!

Vincenzo, che non aveva fatto caso ancora alla minchia di Ettore, ebbe un sussulto, pensava che già il nipote avesse un bel bastone, ma guardando quello di Ettore adesso si sentiva sottovalutato, nonostante avesse anche lui un bel cazzo, ma Ettore era veramente superdotato e penso: ecco perché la troia si faceva fottere volentieri da quel cazzo asinino!!

– Effettivamente, il porco ha un super cazzo, ecco perché ci venivi, puttana’ non ti bastava il mio bastone, troia’.
– Ma smettila Vince, lo sai che il tuo cazzo mi fa godere ed è quello che mi ha fatto diventare vacca, su dammelo che ti lecco anche i coglioni’
– Mmm’che grande bocchinara che sei, si succhiamelo bene’. Anche i coglioni, sii’anche il buco del culo’che zoccola che sei’diventi sempre più porca’ti riempiremo di sborra puttanona’e tu spaccala col tuo bastone a questa troia’si adesso ci divertiamo’
– Si’Angela è un gran figa, mi ha fatto rinascere, e solo al pensiero, quando sono solo a casa mi tira il cazzo, e mi devo masturbare, ricordando il suo bel culone e le sue tette, ma adesso me la voglio fottere insieme a te, e questo mi eccita ancora di più, vederla così troia che si sbagascia per noi!!
– Anche a me adesso fa lo stesso effetto, vedere il tuo cazzone che tra poco la sfonderà mi eccita, la dobbiamo spaccare tutta questa vacca, gli dobbiamo sfondare qualsiasi buco e riempirla di sperma’.
– Sii,’dai fottetemi bene, sono una puttana affamata di cazzo, voglio sentire i vostri bastoni che mi riempiono qualsiasi buco, Ettore distenditi sul tappeto che ti vengo sopra, mentre tu Vince, mi spacchi il culo da dietro’. Si bravi così’così’spingilo tutto dentro fino ai coglioni’.mmmm’.come è bello’Ettore la tua mazza mi apre la figa come una cozza, mmm’ che goduria’fra poco vi piscio tutta la sbroda’mmmm’come è bello essere fottuta da due maschioni come voi!!!
– Guarda come gode la troia, ti spacco questo culo da bagascia, ti piace sentirti sfondata’porcaaa’sento il cazzone di Ettore che ti trivella la passera, ti piace’troia’dillo’.
– Siiii’mi piaceeee’dai scambiatevi i buchi, si bravi così, quel bastardo mi sta sfondando il culo con quel suo enorme attrezzo’siiii’sentite la mia sbroda che cola sui vostri cazzi?…
– Acc’se la sentiamo, il mio cazzo entra dentro il tuo culo come nel burro e sento le mie palle tutte bagnate, eccezionaleee’. Non pensavo che fosse così bello chiavarti in due!!!
– La scrofa sborra a tutto andare, bravo Ettore aprigli bene il culo a questa troiona, che mi sta inzuppando tutti i coglioni’forza spingi più forte che sta venendo’..
– Siiiiiiiiii’..porciiiiiiiiiiiiii’.maialiiiiii’.vengoooooo’.uhuhuh’..vengooooo’siiiii’.sboorratemiiii’sulle tetteee’che voglio bere il vostro spermaaaa’.mmmmm’.come godoooo’su’che sento i vostri cazzi scoppiare’.tirateli fuori e sborrate sulle tette’cosìììììììììììììììì’. Che bello la vostra sbrodaaa caldaaa’.mmmm’rimanete fermi che vi lecco anche le ultime gocce di sperma rimaste sui vostri cazzi’mmmm’come è buonaa’ adessoooo leccatemiiii anche voi’brutti bastardi’leccate i miei umoriiii’cosìììììì’.mmmm’.

Dopo quell’ abbondante chiavata i due uomini avevano bisogno di riprendersi, perciò Angela si dedicò a loro, masturbandoli con le sue tette, fino a raggiungere il risultato sperato, e quindi continuarono a fottere e questa volta gli vennero nei buchi, inondandola di sperma.
Come aveva detto, Ettore staccò un assegno di duemila euro e Angela e Vincenzo tornarono a casa. Da quel giorno Vincenzo e Ettore diventarono grandi amici e spesso si ritrovavano a casa di quest’ultimo per continuare le loro orge, lasciando Matteo all’oscuro di tutto.
In casa, la bambina Anvima, cresceva bene, coccolata dai due padri e adesso anche da Ettore, il quale ancora ignorava che anche Matteo poteva essere il padre della creatura e questo poneva un serio problema, per i loro incontri, quindi Angela cercò di parlare con Vincenzo sul da fare, non potevano andare all’infinito nascondendo la relazione incestuosa con il figlio che tanto prima o dopo Ettore avrebbe scoperto. E in cuor suo Angela è vero che aveva due uomini a disposizione, ma sentiva che non poteva fare a meno del cazzo del figlio, che amava più di ogni altra cosa, e fare il sesso senza il figlio gli sembrava un rapporto non completo, perciò bisognava trovare una soluzione. Sapeva che Ettore avrebbe accettato tutto, perché l’amava forse più di Vincenzo, ma il problema era far sapere a Ettore, che aveva questa relazione incestuosa col figlio. Vincenzo li per li non trovò nessuna soluzione a questo problema, anche se egli stesso, voleva che il nipote partecipasse ai festini.
Ma come tutte le cose che sembrano difficili, la soluzione arrivò in modo inaspettato. Una sera che erano tutti insieme a casa di Vincenzo. Ettore fece una domanda a bruciapelo ad Angela.

– Senti Angela, non te lo mai chiesto, ma come mai alla bimba, gli avete imposto questo nome’così strano’Anvima’ha un significato?
– Beh’Ettore non sapevamo che nome dargli e allora abbiamo pensato che le prime due lettere dei componenti della famiglia avrebbero composto il suo nome, quindi Angela, Vincenzo e Matteo.
– Beh’capisco, avendola concepita con Vincenzo’ma non capisco cosa centra Matteo, a meno che’.
– A meno che?…
– A meno che’non lo vorrei pensare,’ ma da quello che dici sembrerebbe che porti il nome dei tre che l’hanno concepita e che quindi anche lui potrebbe essere il padre’..
– E se anche fosse, cosa cambierebbe per te?
– Niente tesoro, tu sai quanto ti amo, e sono affezionato anche Vincenzo e Matteo, dopo che sono entrato a far parte della famiglia, accetterei qualsiasi cosa, peccato solo che potevo essere anch’ io il padre, mi sarebbe piaciuto, visto che non ho mai avuto figli, vorrà dire che io sarò l’altro nonno della bimba. E quando io e Vincenzo non ci saremo più la bimba sarà la nostra unica erede. Penso che sia giusto dargli un cognome a questa bimba, sono pronto a sposarti Angela, e potrei essere l’unico a poterlo fare, visto i rapporti di parentela con Vincenzo e tuo figlio, nessuno mai sospetterà niente’. E potremo sembrare una famiglia normale.
– Ti ringrazio Ettore, sei una persona generosa, grazie al tuo aiuto che oggi Matteo può continuare gli studi e laurearsi’non so cosa pensa Vincenzo di questo che vieni appena di dire’.
– Effettivamente il ragionamento di Ettore non fa un grinza, penso che sia la soluzione migliore per il futuro della bimba e Ettore fa parte della nostra famiglia, adesso Angela’hai 3 mariti, uno ufficiale e gli altri meno ufficiali’avrai 3 bei bastoni da soddisfare’e tu cosa pensi figliolo?
– Io sono sempre d’accordo con mamma, qualsiasi cosa ella faccia, io adoro mia madre e so che farebbe tutto per il mio bene’quindi non ho obbiezioni da fare’solo’una’il fatto che mi avevate tenuto all’oscuro della vostra tresca e mentre io mi curavo della bambina, voi eravate a fottere la troia e divertirvi’bastardi’
– Ma dai Matteo, era una situazione delicata e non sapevamo come affrontarla, ma adesso è tutto risolto, dopo che avremo messo a nanna la bambina, possiamo iniziare a fare le porcate come prima, magari anche di più, vedessi che cazzone ha Ettore, il tuo diventa quasi normale’eh.eh.eh..
– Meglio, ne godrà mamma, adesso con tre cazzi tutti per lei, diventerà ancora più troia, in questo modo potremmo tappargli tutti i buchi, figa, culo e bocca!!
– Ovviààà, i miei uomini si sono messi tutti d’accordo, quando c’è da chiavarmi trovano sempre l’intesa, questa sera mi dovrete scopare senza sosta, almeno un paio di volte ognuno i ‘vecchietti’, mentre tu Matteo puoi continuare fino all’alba se ce la fai’
– Oh..mamma con una figa come te, che faresti resuscitare un morto, vuoi che non ce la faccia, meno male che domani è festa e non devo andare all’Università, quindi potremo dormire quanto ci pare, salvo che la bimba non si svegli e pianga perché ha fame, ma ci penseranno i vecchietti a questo, intanto dagli la tetta, per farla addormentare!!
– Basta che non ne approfittate volponi per succhiare l’altra tetta e portare via il latte al bebè, magari se ne rimane, dopo potete attaccarvi voi, mentre mi fottete, siamo intesi?
– Ok’mammina, staremo solo a guardare le tue tettone e intanto prepariamo i cazzi’lo sai che le tue tette ci fanno impazzire solo a guardarle, al pensiero ho già la fava in allerta, e voi? Nonno, Ettore?
– Non ti preoccupare per noi Matteo, anche a me vedere quei due meloni di Angela mi fa andare l’afflusso di sangue alla cappella e credo che anche Ettore è belle pronto.
– Si, Matteo a me si rizza il cazzo solo a vederla tua madre, anche vestita, figurati poi quando gli vedo le zinne’è una donna eccezionale e grazie a Vincenzo è una gran troia, con lei non ci si annoia mai.

Intatto che Angela allattava la bimba con le tette scoperte i 3 uomini si erano messi davanti a lei, calandosi i pantaloni e iniziarono a masturbarsi, fu così che Matteo vide per la prima volta l’enorme mazza di Ettore, che lo superava di qualche centimetro, ma in più era anche grosso e nodoso.

– Mah’Ettore, con quel bazooka la sfondi?
– Non ti preoccupare Matteo ha già provato tutti i buchi e come vedi tua madre è sempre viva’ e per giunta gode come una vacca quando l’inculo’
– Certo, so quanto è troia mia mamma, ma pensavo che con un cazzo così non ce l’avrebbe fatta a prenderlo dentro lo sfintere, ma se mi dici che l’hai inculata, ci credo, magari qualche volta potremo provare ad allargagli il culo con tutti e due cazzi, chissà se ce la farà?
– Matteo dubiti delle capacità di tua madre, lei quando è eccitata prenderebbe anche un palo, Ettore ha ragione, tutte le volte che gli ha aperto il culo, la troia godeva come una maiala.

Intanto Angela, aveva dato la poppata alla bimba, che già dormiva, si alzò con le tette di fuori e portò la figlia adagiandola delicatamente nella culla, mentre dalle sue tette ancora fuoriusciva il latte e quando ritornò da loro, questi si precipitarono a bere il latte che ancora fuoriusciva dalle tette, strizzandogli i capezzoli e dirigendo gli spruzzi nelle loro bocche, Ettore che era rimasto fuori in quanto le tette erano state occupate dal nonno e nipote, non trovò di meglio che baciare Angela appassionatamente, succhiandogli la lingua come se gli stesse facendo un pompino. Bastava quel piccolo preambolo per eccitare Angela che già sentiva da prima, quando allattava la bambina che la sua figa bramava i cazzi dei suoi uomini, vedendo le loro facce eccitate mentre la guardavano, capì che i suoi uomini erano innamorati follemente di lei, e sperava che questo durasse il più a lungo possibile, anche se pensava che i due ‘vecchietti’ con l’età avrebbero perso col tempo la loro virilità, mentre il figlio prima o dopo avrebbe trovato una ragazza, e forse tutto questo sarebbe finito. Ma pensò che era inutile divagare, il tempo avrebbe fatto il suo corso, adesso era meglio pensare a godere più possibile e dare tante soddisfazioni ai suoi tre amanti.
Per questo dopo essersi spogliata del tutto, fece mettere gli uomini intorno a lei, si mise ginocchioni, iniziando a fare ad ognuno un magnifico pompino, mentre con le mani segava chi non aveva in bocca. Era il suo modo di ringraziare i suoi tre amanti. Provò anche a metterli vicino per leccare e succhiare i loro bastoni contemporaneamente, ma prendere tre fave insieme e poi di quelle dimensioni si rivelò impresa improba. Allora leccava partendo dallo sfintere e salendo fino ai coglioni, per poi imboccare tutta l’asta nella sua bocca, li sentiva ansimare, sapeva che erano pronti per scoparla e sentiva la sua fica e il suo culo pulsare, reclamare quelle magnifiche mazze, che tra poco l’avrebbero penetrata senza lasciare nessun buco libero. Fece stendere Ettore sul divano e lei s’impalò sopra con la figa, mentre Vincenzo da dietro la inculava, Matteo con i ginocchi appoggiati sul bracciolo del divano, sopra la testa di Ettore, gli offriva la minchia da succhiare. I colpi che da dietro gli dava Vincenzo la spingevano a succhiare quasi tutta l’asta del figlio, fino a sentirla arrivare alle sue tonsille, tale da farla quasi affogare e fargli scendere la saliva dalla bocca che Ettore da sotto raccattava nella sua bocca e bevendola come fosse il nettare più prezioso. Il suo culo maestoso, venne fottuto a turno da ognuno di essi, specialmente, quando si trovò, la nerchia del figlio nella passera e quello di Ettore nello sfintere, si sentiva squartata da quei due enormi cazzi che la trivellavano, che per il piacere che gli davano quasi morse la fava di Vincenzo, sentiva che stava godendo come mai, prima di allora. Certo prendere tre bazooka come quelli insieme, era la prima volta, dalla sua figa uscivano liquidi in abbondanza, e il suo sfintere si era adattato al bastone che la stava inculando senza pietà. Ebbe eiaculazioni a ripetizione, irrorando coi suoi liquidi chi gli stava sotto, poi sentì che i suoi amanti sentivano il bisogno di sborrare e li incitò a sbatterla più forte che potevano.

– Daiii’miei’amoriiii’non vi ritenete più’sborratemi dentro’.godete dentro i miei buchi’innaffiatemi tutta con la vostra sborra’spargete il vostro seme’nella figa, nel culo e nella bocca della vostra troia’siiii’.daiii… sono la vostra puttana’.fottetemi’fino ad esaurimento’scopatemi’fate’tutto’trombatemi’.tuttaaa’aarrrgggghhh’siiii’vi’sentooo’state’per’venireee’siiii’.aah..aah..ahha’ahh..aah’mio dio’siete formidabili’ mi state riempiendo tuttaaaa’sento’il vostrooo’spermaaa’colare’dai’miei”..buchi’Vincenzo’suuuu’sborrami’in bocca’siiii’la vogliooo’ dai dammelaaa’che la voglio bere tutta’siiii’.cosììì’porcooo’aarrgghh’ mi stai ingozzando di sperma’maialeee’.mmmm’come’è’buona’svuotatuttooo’siii”.tesorooo’la tua troia’guarda come ingoia tutto’adesso’ rimanete dentro’e aspettate che i vostri cazzi si afflosciano’ e quando si saranno allentati’uscite lentamente dal buco e datemeli in bocca che ve li ripulisco’mi avete fatto godere come una porca’e sarò sempre la vostra puttana’mi potrete chiavare quando volete’a qualsiasi ora del giorno e della notte, io sarò sempre la vostra schiava del sesso’

Dopo che ebbero finito, i tre porci e la loro maiala, e aver bevuto qualcosa, si ripresero quasi subito, pronti a ricominciare una nuova sarabanda del sesso. Vincenzo e Ettore, dopo la seconda sborrata, si dovettero arrendere, mentre il giovane Matteo, continuò a chiavarsi e inculare la madre, come aveva promesso, fino alle prime luci dell’alba, poi anche lui sfatto si lasciò andare in un sonno ristoratore, sempre abbracciato alla mamma.
Il menage familiare andava avanti senza soste, Angela riusciva da sola ad accontentare i suoi uomini e loro la rendevano felice e sempre più bella scopandola ad ogni occasione, non passava giorno senza la sua razione di cazzo. La bimba cresceva allattata dalle tettone di Angela che aveva tanto latte da fare bere anche i suoi porcellini, sempre pronti ad approfittare per succhiare quelle magnifiche tette. Il tempo passava tra un sollazzo e un altro, finchè successe qualcosa che Angela aspettava, ma si augurava il più tardo possibile. Matteo frequentando l’Università aveva conosciuto una bellissima ragazza, con cui aveva cominciato ad uscire, fino ad avere rapporti con lei, pertanto il suo tempo da dedicare a sua madre era diminuito, tale da sopperire alla mancanza del suo super cazzo, Angela spremeva i suoi due amanti fino a lasciarli esausti e fu in uno di questi furiosi assalti che Vincenzo e Ettore per andare oltre le loro possibilità e accontentare la loro bellissima amante, ebbero un infarto che li lasciò secchi sul colpo e lasciando Angela senza uomini a parte il figlio che come detto aveva iniziato questa relazione. Ettore che come aveva promesso, l’aveva sposata e riconosciuto la bimba come sua figlia, non lasciò la famiglia senza mezzi di sostentamento, oltre a lasciare la casa anche una bella pensione che permetteva ad Angela di vivere bene e far proseguire gli studi al figlio.
Ma Angela col suo temperamento focoso, sentiva la mancanza dei suoi uomini, da avere tanto a quasi niente per lei era un duro colpo, per di più che il figlio dopo qualche tempo iniziò a portare la sua fidanzata in casa e dormire anche con lei. Angela nelle sue notti sentiva i due piccioncini che trombavano con lei che godeva come una pazza, sotto il cazzo del figlio gli faceva montare una gelosia che riusciva a malapena a contenere. Manila era effettivamente una bella ragazza, con un corpo stupefacente, con i capelli biondi e gli occhi verdi e due labbra da pompinara che sicuramente Matteo apprezzava, ed anche i seni erano belli e prosperosi, certamente non portava la sua misura, ma sicuramente erano più tonici visto la sua giovane età, su questo campo Angela partiva battuta, ma in compenso sapeva di avere dalla sua l’esperienza e la porcaggine e di come far godere un uomo, ed anche per questo Matteo appena rimanevano soli non disdegnava di trombarsi la madre con grande passione. Ma tutto questo per Angela era poco, la sua esuberanza voleva di più e non voleva assistere alle effusioni del figlio con la fidanzata dentro la sua casa e rimanere passiva ad ascoltare i loro gemiti, e lei costretta a masturbarsi mentre loro scopavano, pensò che la maniera più semplice era di essere partecipe anche se doveva condividere il figlio. Perciò aspettò la prima occasione per parlare col figlio ed esporre la sua idea.

– Matteo tesoro mio, da quando Vincenzo e Ettore sono andati via, non riesco ad essere la donna felice di un tempo’c’è un vuoto nella mia vita’dopo la loro dipartita, ed anche tu’adesso sei impegnato con un’altra donna’ io non posso sopportare l’idea che tu fai il sesso con lei’mentre io nell’altra camera sono costretta a masturbarmi’
– Mamma, capisco quello che vuoi dire’ma cosa dovrei fare io’lasciare questa ragazza’per dedicarmi solo a te?
– Non ti chiedo questo’so che ti piace tanto Manila, forse è anche la ragazza giusta per te’ma sapere che tu scopi con lei’mi sento trascurata anche da te’io vorrei’
– Ma, mamma’che dici’io sono sempre il tuo amante, e mi piace molto scopare con te’lo sai quanto ti amo’ma se vuoi che lasci Manila’anche se mi dispiacerebbe lo farei’non voglio che tu soffra per causa mia’
– No, Matteo non voglio questo’non voglio che tu lasci Manila’ma dobbiamo trovare il modo che io non rimanga fuori ad ascoltare i vostri urli di godimento’che mi fanno molto ingelosire’
– E come pensi di fare? ‘ forse vuoi dire di coinvolgerti nei nostri incontri?
– Si, Matteo’è quello che voglio’voglio essere con voi e condividere il tuo cazzo con lei’e sarebbe bello anche per te’avere due donne che si occupano di te, che ti leccano, mentre scopi una, e non mi dispiacerebbe fare la lesbica con lei, mentre tu ci guardi e dopo ci trombi’
– Certamente che mi piacerebbe’ma già questo presuppone che io abbia dei rapporti incestuosi con te e non saprei come affrontare l’argomento’Manila ignora che io e te abbiamo questo tipo di rapporto, per quel che ne so io, non credo che potrebbe accettare una tale situazione’mamma, non so cosa fare, fatti venire qualche idea’
– Ma, non saprei adesso così su due piedi’l’unica cosa che adesso so e che voglio il tuo cazzo’tu e quell’altri due mi avete fatto diventare una porca affamata di cazzo’e adesso ho bisogno di essere chiavata’non riesco a resistere’voglio fottere’lo capisci Matteo?
– Si’capisco’per quello posso avere qualche idea’ho degli amici di Università che mi chiedono sempre di te, dopo che ti hanno vista quella volta che sei venuta a trovarmi, mi chiedono sempre di te’da quello che immagino hanno una gran voglia di scoparti’potrei invitarli a casa’e poi vedere cosa succede’se davanti alle tue grazie, riuscirebbero a prendere qualche tipo di iniziativa’se tutto va bene’potresti avere due baldi giovani che non ti farebbero rimpiangere Vincenzo e Ettore’che ne dici?
– Pensare che sono giovani’già questo mi eccita’se hanno la tua resistenza ed un bel cazzo’ci sarebbe da divertirsi’ma vorrei che ci fossi anche te presente’magari con te vicina mi sentirei più sicura’
– Si’certamente’anche se dovrò pensare a cosa dire a Manila’
– Perché non fai venire anche lei’magari in compagnia’potremmo fare qualcosa anche con lei’io nel frattempo sto pensando come far svolgere l’incontro’senti’li facciamo bere’ti procuri un po di erba e gli fai fumare uno spinello’vedrai che dopo saranno belli caldi e avranno voglia tutti di fare sesso’e tutto sembrerà normale’che ne dici?…
– Mi sembra una buona idea’anche se dovrò far trombare Manila dai miei amici’ma chi se ne importa, l’importante che il tuo piano funzioni’mi voglio divertire anche io’dopo le tante orge fatte con nonno e Ettore, mi manca una bella orgettina’ah’dimenticavo di dirti che uno di questi miei amici è attivo e passivo’insomma gli piace la figa ma allo stesso tempo gli piace prenderlo nel culo’
– Questo mi eccita, vedere che t’inculi il tuo amico non mi dispiacerebbe’è una cosa che ho sempre sognato’vedere due uomini che fanno sesso tra di loro è una cosa magnifica’va bene’allora cerca di organizzare questo incontro’nel frattempo chiavami’che ho tanta voglia del tuo cazzo’

Eccitata già da questa idea, di quest’incontro, Angela sbrodò subito appena Matteo gli mise il cazzo nella pancia, Matteo continuò a chiavarla in tutti i modi, passando dalla figa al culo e sborrando varie volte nei buchi della sua genitrice, che a sua volta sembrava un fiume in piena ricevendo e sbrodando un infinità di volte. Alla fine stanchi si addormentarono tra le braccia l’una dell’altro.
Il giorno dopo Matteo pensò come organizzare questo incontro, comprò vari tipi di superalcolici, si procurò del buon hashish al mercato nero, infine parlò con i suoi amici, dicendo che voleva organizzare una festa a casa sua, presenti sua mamma e la sua ragazza. Ai suoi amici non gli parve vero di andare a questa festa per poter vedere la madre di lui, senza immaginare cosa loro stavano preparando, poi fu la volta di avvisare Manila, anche lei dimostrò di essere felice di fare una festa con gli amici di Matteo e sua madre, ma anche lei ignorando il piano diabolico messo in piedi dai due. Quindi Matteo pensò che il giorno giusto sarebbe stato un sabato visto che la domenica erano tutti liberi e quindi si poteva fare tardi.
Nel giorno convenuto tutti si ritrovarono a casa di Matteo. Angela si era abbigliata nella maniera più sexy possibile, indossando una gonna con lo spacco che lasciava intravedere una coscia appena si muoveva, e un top, senza reggiseno con una scollatura molto ampia sui suoi seni, che anche Manila gli fece i complimenti quando la vide, mentre Manila era vestita in modo molto semplice con una minigonna a metà coscia e una camicetta bianca con i bottoni in alto lasciati esplicitamente aperti che facevano intravedere il suo bel seno senza bisogno di essere sostenuto dal reggiseno. Matteo era contento di vedere le sue donne molto sexy, e scrutava gli sguardi dei suoi amici, che nonostante l’avvenenza della sua fidanzata, guardavano sua madre. Effettivamente pensò, se già a lui vedere sua madre così sexy gli faceva un certo effetto, sicuramente i suoi amici Giò e Luca erano già di molto incannati e sarebbero già stati pronti a fottersi sua madre, ma bisognava andare per gradi e quindi il gioco si sarebbe risolto da solo. Matteo aveva ordinato delle pizze, e quando arrivarono si misero tutti a tavola. Mettendo sua mamma a capotavola e i suoi amici vicino, mentre lui con la sua fidanzata stavano uno di fronte all’altra. Consumarono la cena, quindi si passò agli alcolici che Matteo penso bene di riempire i bicchieri dei suoi amici e di Manila fino all’orlo e tra un bicchiere ed un altro si parlava e si scherzava.

– Matteo, tua mamma è veramente una bella donna’avessi io una mamma come lei’
– Beh’Giò se l’avessi’cosa faresti con una mamma come la mia?…non mi dire che vorresti fare sesso con tua madre’
– Ma non lo so’ipoteticamente se avessi una mamma così non so se riuscirei a fare il sesso con lei’forse solo l’idea di fare questo che per tutti viene catalogato come incesto’forse questo mi frenerebbe’ma solo perché ci hanno inculcato che non è normale farlo con la propria madre’
– Si, effettivamente è un retaggio culturale, da cui cerchiamo di scacciare i nostri incubi, appena pensiamo di fare questo’ma comunque mia mamma non è tua mamma e quindi è normale che tu senti un’attrazione verso di lei, è una bella donna, il marito gli è morto e adesso è rimasta sola’e penso che lei abbia bisogno come tutti noi di fare sesso’

Intanto che l’alcool scorreva, i discorsi si facevano sempre più spinti verso il sesso ed era quello che si augurava Matteo, mentre Angela ascoltava in silenzio e guardava di sottecchi i ragazzi, immaginando che avevano già il cazzo in tumulto, e quindi le cose stavano andando nel verso giusto, lei immaginava che la sua figa doveva essere già bagnata, dal languorino che sentiva nel basso ventre. Matteo a quel punto prospettò l’idea dello spinello e i ragazzi furono subito d’accordo, ne passò uno ciascuno compreso sua mamma ed anche per se. Dopo qualche minuto l’aria era carica di voglie, ognuno che desiderava qualcosa’

– Scusate se m’intrometto, effettivamente anche io da donna, trovo che tua madre sia una bellissima creatura, e trovo una cosa normalissima che possa piacere ai tuoi amici’anch’ io, se ero un uomo mi sarei sentita attratta da lei’guarda che bei seni che ha e che curve!!!’
– Manila, lo so, quando usciamo insieme vedo come gli uomini la guardano e questo mi rende fiero di avere una mamma così bella’
– Strano Matteo che non ti sia mai venuto l’idea anche a te di farti tua madre, come molti ragazzi sognano quando hanno una bella mamma come la tua’
– Forse perché come diceva Giò, subiamo i retaggi culturali, ma a dire la verità non è che non abbia mai avuto quest’idea’anche io quando la guardo non posso dire che il mio pene sia tranquillo’ma perché Manila, cosa vorresti dire’non ti dispiacerebbe vedermi fare il sesso con mia madre?
– Io sono che quando uno sente il bisogno di farlo, lo faccia e la cosa non mi disturberebbe più di tanto, magari sarei gelosa se lo facessi con un’altra ragazza’ma con tua madre non potrei essere gelosa’
– Beh’non sarebbe male vederti scopare con tua madre, io e Giò siamo già eccitati a sentirvi parlare’e la tua fidanzata ha ragione se uno sente il bisogno di farlo, perché si deve ritenere’dai Matteo’se hai questo desiderio fallo’noi staremo ad assistere’anche se ci piacerebbe partecipare’ma non sappiamo se tua madre è d’accordo e cosa ne pensa’
– Con tutti i vostri discorsi e dopo quello che mi avete fatto bere e fumare’non so bene neanche io cosa voglio’so’che sono eccitata’e vorrei fare sesso’ma non so se riuscirei a farlo con mio figlio’
– Allora io direi di iniziare con gli amici di Matteo, mentre io e lui staremo a guardarvi, sono sicura che sarà molto eccitante vedervi scopare’dai Giò e Luca datevi da fare’avete una signora che sta aspettando voi’era quello che desideravate e adesso è li che aspetta voi’
– Matteo, sei d’accordo con quello che dice Manila? Possiamo?…non vorremmo farti un torto se tu non sei d’accordo’
– No..no’ragazzi’sono d’accordo con Manila’vedo anch’io mia madre molto eccitata’vuole sentire i vostri cazzi’fateglieli vedere’e poi trombatela’sarà molto eccitante vedervi’mentre io e Manila ci divertiamo tra di noi’
Avuto il permesso, Giò e Luca si spogliarono in fretta, mettendo subito in luce due belle mazze, che sicuramente non potevano competere con Matteo, ma erano già belli in tiro. I due fecero mettere in piedi Angela iniziando a baciarla in bocca, lei corrispondeva a quei baci, intanto che allungava le mani per sentire la consistenza di quei due bastoni. Quello di Giò era abbastanza grosso anche se non particolarmente lungo, mentre quello di Luca era più lungo anche se in circonferenza non era tanto grosso. I due lentamente la spogliarono, mettendo in evidenza quei seni enormi e che subito furono preda delle loro bocche, i capezzoli succhiati e qualche residuo del latte fuoriuscì, poi si accovacciarono tra le sue gambe, uno gli leccava la figa, mentre l’altro si occupava del culo. Matteo e Manila seduti sul divano si gustavano la scena, intanto che si baciavano appassionatamente, poi Matteo infilò la mano sotto le mutandine, trovando la figa di Manila più bagnata del solito, evidentemente era molto eccitata, capì che il piano studiato stava funzionando alla perfezione.
Mentre i suoi amici si davano da fare con sua mamma, Angela aveva preso i loro cazzi in bocca e li succhiava riuscendo a contenerli tutti dentro fino ai coglioni, i due la spogliarono del tutto ammirando il suo superbo culo, con i peli che coprivano l’ano e la folta peluria della sua figa, la fecero sdraiare sul tappeto, davanti a Matteo e Manila, Luca si pose in mezzo alle cosce di Angela e la infilzò col suo dardo dentro la figa, mentre Giò continuava a farsi spompinare dalla troia, che adesso si sentiva in paradiso con quei due baldi giovani che la chiavavano. Matteo e Manila, sdraiati sul divano facevano un 69 con lui che gli teneva le cosce ben aperte con la magnifica figa esposta anche agli sguardi ludici dei suoi amici che sognavano anche loro di inforcare quella splendida donna, e che adesso succhiava il gran cazzo del loro amico e questo l’eccitava ancora di più. Luca fotteva Angela come un treno, intanto che Giò si posizionò dietro il culo dell’amico e facilmente gli fu dentro, inculandolo e dandogli la spinta per scopare meglio la zoccola che si stava chiavando. Manila era molto eccitata nel vedere i due uomini che scopavano e quasi gli veniva voglia di allungare le mani per tastare il culo di Giò, Matteo che aveva intuito il suo desiderio gli prese la mano e la guidò tra le mele del ragazzo, titillandogli il buco del culo con le sue mani lunghe e affusolate, Giò lasciava fare godendosi quella mano meravigliosa che gli carezzava il culo, intanto che Matteo col suo cazzone chiavava Manila, che ebbe subito un orgasmo appena senti il cazzo di Matteo che gli riempiva la figa, anche Angela ebbe il suo primo orgasmo mentre Luca gli spruzzava la sua sborra dentro l’utero e Giò scaricava la sua nel culo dell’amico.

– Allora mamma, sono bravi i miei amici? Ho visto che godevi come una cagna in calore’vuol dire che ti stavano scopando bene’
– Si Matteo, sono bravi’hanno dei cazzi duri e vedo che non si sono ammosciati dopo essere venuti’e poi vederti scopare Manila e aver visto il tuo magnifico cazzo’vorrei provarlo anche io’sempre che Manila non abbia cambiato idea’
– No, no Angela’voglio vederti chiavare da lui’sono sicuro che la cosa mi ecciterebbe’vedere mamma e figlio che scopano è un mio desiderio’ voglio vedere come si comporta tuo figlio in una situazione del genere’ se ce la fa a scoparsi la madre’oppure si vergogna’e gli si ammoscia l’uccello?… conoscendolo ormai, penso che ti scoperebbe, non ho mai visto il suo cazzo ammosciarsi’dai su vai a trombarla’mentre io mi divertirò coi tuoi amici’e guarderò voi’sono già eccitata al pensiero’

Manila che ignorava la tresca tra madre e figlio, pensava che quella era la prima volta che i due si accoppiavano, e il suo sguardo era fisso su di loro, mentre gli amici di Matteo si erano avvicinati a lei e la carezzavano. Matteo porse il suo uccello alla madre che iniziò a succhiarglielo con grande passione, la sua lingua che scorreva sull’asta del figlio veniva percepita anche dagli altri, Angela leccava anche il sapore lasciato dalla figa di Manila e questo la eccitava ancora di più, competere con una ragazza bella e giovane la spingeva a dare il meglio di se, scendeva con la lingua in mezzo alle chiappe del figlio leccando il suo buchetto, per poi risalire e impossessarsi dei coglioni, che prendeva dentro la bocca per intero, intanto che con la mano gli masturbava il cazzo, quando lo sentì bello tirato si girò col culo verso gli altri in modo che Matteo la poteva fottere a pecorina e non far perdere agli altri lo spettacolo che gli offrivano. Manila seguiva con grande attenzione l’introduzione del pene dentro la figa, allungò la mano per guidarlo ella stessa, allargando le grandi labbra di Angela e spingendo il cazzo nell’antro materno, quando fu tutto dentro, dava la spinta pigiando il culo di Matteo dentro la caverna pelosa della madre. Manila non perdeva neanche un colpo guardando bene il cazzo del suo fidanzato che entrava dentro quella figa, mentre Giò e Luca si erano messi in una posizione che gli permettesse di leccare la sua figa e il suo culo, che lei muoveva per raccogliere le lingue dei due ragazzi, questo spettacolo la eccitava molto, vedere il figlio che trombava la madre:

– Allora tesoro mio, ti piace scoparti tua mamma? è una bella troia…la vedo da come muove il culo per prenderlo fino in fondo’e so io cosa vuol dire prendere il tuo cazzone fino alle palle’dillo amore’dimmi che ti piace fotterti la tua mamma’
– Manila, si mi piace’ha una figa sbrodosa’ non pensavo neanche io che fosse così bello scoparsi la propria mamma’ma vedo che i miei amici ti stanno leccando tutta’ti piace anche a te guardare’e farti leccare tutta’ adesso questi due maiali avranno voglia di fotterti’dai amore fagli vedere quanto sei brava’lasciali senza energia’svuotali’
– Si, tesoro’voglio sentirti mentre godi dentro il buco di questa troia, vederti chiavarla mi sta facendo eccitare da impazzire’e tu puttana’ti piace’prendere il cazzone di tuo figlio’parla porca’
– Si, Manila è molto bello, sentire il suo bastone’.che mi arriva in fondo all’utero’mi’fa..sbrodare’.in’continuazione’aahhh’oohh’aahhaah’oohhh’si è bellissimo’e tu fatti chiavare da questi ragazzi’dai che voglio vederti’anche io’voglio vederti godere’anzi vieni vicino a me che voglio baciarti’mentre loro ti fottono, si così’dammi la lingua che i maschi si eccitano’ancora di più a vederci baciare’vero porci?…
– Siii’siete maledettamente eccitanti’e i nostri cazzi’tirano a bestia’se non stiamo attenti sborriamo’subito’ecco sono dentro il tuo buco’ Manila, Luca’tu fagli il culo a questa troietta’facciamola godere come abbiamo fatto con l’altra troia’
– Bravi’chiavatemi’voglio sentire i vostri cazzi che mi riempiono la figa e il budello’aahhh’oohhh’aaahhh’come è bello sentirsi piena così’tesoro’incula tua mamma’sfondagli’il culo’con la tua mazza’ affondala fino ai coglioni’dai che la voglio sentire sbagasciarsi’fottilaaa… daiii’rompigli il culoooo’

Matteo a vedere la sia fidanzata farsi fottere dai suoi amici era molto eccitato, probabilmente Manila aveva già fatto questo prima di conoscerlo, ma adesso era la prima volta che vedeva la sua donna scopata da altri e il suo cazzo trapanava il culo di sua madre ormai rodato a prendere quella nerchia, pronto ad esplodere e riempirlo di sborra, sentiva le mani di Manila che armeggiavano con la figa della madre e allo stesso tempo gli carezzava le palle. I ragazzi avevano preso un buon ritmo e cavalcavano Manila, sincronizzando i loro movimenti, mentre le due donne si baciavano a piena bocca in un bacio di fuoco. La prima ad avere l’orgasmo fu Angela, che venne come un fiume in piena.

– Oooohhh’.dioooo’.vengooooo’.sbrodoooo’.uuuuhhhh’.aaahhhh’ vengoooo’.comeeee’.godoooo’aaahhh’.uuuuhhhh’ continuaaaa’. Chiavamiiiii’fottimiiii’daiiii’svuotaaaa,,,,i tuoi coglioni’..dentro’. il mio culooooo’lo voglioooo’.
– Siiiii’.sbrodolooooo’anche’ioooo’.aaarrrggghhhh’.siiiii’.cosìììì’. sborratemiiii’.dentroooo’.anche voiiiii’.aahhh’uuuhhh’ahhh’uuhh.. aahhh’uuuuuhhhh’.siiii’riempitemiiii’.tuttaaaa’.daiiii’maiali’. godeteeee’aaahhhhh’oooohhhh’.uuuhhhh’.voglioooo’.la vostraa’.. sborraaaaa’.daiiiii’.ooohhh’sssiiiiii’.cosììììì’.
– Vengooooo’..vengoooo’.siiiii’.che bello’.ti stoooo sborrandoooo’ dentroooo’la tua figaaaa’..da troiaaaa’.mmmm’.ooohhhh’
– Sborrooooo’.nel’tuo’.culooooo’..eccolaaaaa’.prendilaaa’tutta’. Vaccaaaa’.ti sto svuotandoooo’i coglioniiiii’.troiaaaaa’.la sentiiii’. Com’è caldaaa’.aaaarrrrggghhhh’.
– Mammaaa’..ti vengoooo’nel’.culooooo’. porcaaaaa’ sei’una bella’ puttana’ti svuotoooo’.le palleeeee’zoccolaaa’.mmmm’che culooooo’.adessooo’pulite i nostriiii’.cazziiii’tutte e due’troieee’.

I ragazzi si disposero uno accanto all’altro e le due donne come ordinato da Matteo ripulivano i cazzi delle ultime gocce rimaste. Quando ebbero finito Matteo fece mettere le due donne girate a 69 in modo che si leccassero la figa e il culo e raccogliere tutto lo sperma che fuoriusciva dai loro buchi, mentre tutte e tre i ragazzi erano ancora col cazzo ritto e si godevano lo spettacolo di quelle due bellissime donne.

Manila con le mani teneva le grandi labbra di Angela, andando con la lingua a frugare dentro quel buco pieno di sperma, lasciato da Giò, ed alzare le coscione della donna per raccogliere lo sperma che usciva dal culo aperto dall’enorme cazzo del suo ragazzo che aveva fatto il pieno nel buco del culo della madre, la stessa cosa faceva Angela con lei, quando ebbero finito di raccogliere tutto lo sperma si misero una davanti all’altra scambiandosi con la bocca lo sperma raccolto, per poi incollare le loro labbra e quando ebbero finito non rimase nessuna traccia del liquido. I ragazzi eccitati da questo spettacolo erano pronti a ricominciare, ma Manila fu ferma ad arrestarli dicendo:

– Alt’dopo che avete assistito alla nostra lesbicata, si vorrebbe vedere voi uomini fare lo stesso’su Luca prendi i cazzi dei tuoi amici e spompinali e dopo ti farai inculare da loro’ vogliamo anche noi donne godere, guardandovi’su dai’altrimenti niente figa’sei d’accordo Angela?…
– Si sono d’accordo con te’voglio vedere anche io cosa riuscite a fare’ è eccitante anche per noi donne vedere gli uomini che si spompinano e si inculano’specialmente vedere il cazzone di Matteo sparire nelle chiappe di Luca’quindi iniziate a toccarvi’porci’mentre io e Manila ci mettiamo sul divano e vi guardiamo’

Angela e Manila nude si misero sul divano abbracciate pronte ad assistere allo spettacolo, carezzandosi e baciandosi come due fidanzatini. Luca che non aspettava altro, prese i cazzi dei suoi amici iniziando un pompino, prima con Giò di cui già conosceva la grossezza della verga, per passare a Matteo con la sua enorme mazza, Luca leccava per tutta la lunghezza e dopo infilava il cazzo nella bocca, cercando di contenerlo tutto, poi avvicinò anche la verga di Giò e con la lingua stuzzicava il prepuzio delle due cappelle. Le due donne guardavano con occhi interessati ed eccitati, e nel mentre si toccavano la figa una dell’altra, e i baci sempre più profondi anche se non distoglievano lo sguardo dal trio e sussurravano con voce eccitata, quello che succedeva:

– Ti piace guardare?’è eccitante’vedere gli uomini che si succhiano il cazzo’ed era molto eccitante quando ti leccavo la figa e il culo’e mi piace baciarti’i tuoi baci sono’dolci e focosi allo stesso tempo’e la tua figa con tutti quei peli neri’mmm’e che culo che hai Angela’mi piace’leccartelo’adesso’sarai anche tu la mia amante’insieme a Matteo’voglio avervi tutti e due’
– Tesoro’si è stato bellissimo’leccarti quella bella figa’e quel culo polposo’Matteo ha saputo scegliere la donna giusta’si voglio’anche io’ essere la tua amante insieme a lui’ci divertiremo un sacco’ti è piaciuto vedermi fottere da Matteo?…abbiamo fatto un incesto’non ti da fastidio questo’la mamma che si fa scopare e inculare dal figlio?…
– No’Angela’mi è piaciuto tanto’vedervi scopare’e non ho provato gelosia’in quanto all’incesto’quando saremo soli ti spiegherò meglio’ comunque per me non è un problema’l’importante che avete goduto come due maiali’mmmm’le tue dita’mi stanno’.facendo’sbrodare ancora’continuaaa’cosììì’che tra poco ti vengo tra le maniii’.

Intanto Luca messo a pecorina con Matteo dietro che cercava di aprirgli lo sfintere col suo poderoso cazzo, lentamente avanzò nel cunicolo dell’amico fino ad andare in fondo, mentre Luca spompinava Giò. Dall’espressione di Matteo si vedeva che provava piacere ad incularsi l’amico, gli spingeva il suo cazzo fino alle palle che andavano a sbattere con quelle di Luca.

– Aspetta Manila’godiamo insieme a loro’anche io sento l’orgasmo vicino rallenta le tue dita sul mio clitoride’mmm’sento che faremo una bella sbrodata’la tua figa’cola’come una fontana’troia’
– Anche la tua’.puttana’ho le dita tutte appiccicose’che bello’come Matteo incula Luca’mi eccita da morire’dopo che gli avrà sborrato nel culo andremo a raccogliere lo sperma avanzato’che ne dici’vacca’
– ‘.mmmm’.siiii’.non ti facevo così troia’.mmmm’mi stai eccitando molto’con la tua voce’bellissimaaa’sai trasmettere’la tua porcaggine… col tono della voce’ti desidero’ti voglio’ti amo’voglio essere tua’ non riesco più a resistere’voglio sbrodare’su Matteo sborragli nel culo’ a questo frocio’daiiii’che veniamo tutti insiemeee’mmmm’.
– Vengooooo’.mammaaaa’.Manilaaaa’.gli sto sborrandooooo’.nel culoooo’lo sto riempiendooooo’.siiiii’sborrateeee’tuttiiiii’.uuhhhh’ aaaahhhhh’.svuotoooo’i coglioniiii’mmmmm’.siiiii’.

In quel momento tutti sborrarono, Giò nella bocca dell’amico, mentre le due donne che non aspettavano altro, nel contenere il loro orgasmo, fu l’inizio di un lungo godimento con l’una che godeva sulle dita dell’altra mentre si baciavano con passione e quando Matteo sortì fuori il cazzo dal retto di Luca, erano già pronte a raccogliere lo sperma del cazzo e anche quello che usciva dall’ano e scambiarselo con la lingua. Gli uomini erano sempre col cazzo ritto e questa volta toccò alle donne spompinarli, mentre Angela si era impadronita delle verghe di Giò e Luca, Manila sbocchinava il suo fidanzato, infine decisero che tutti e tre uomini dovevano chiavarsi contemporaneamente una e dopo passare all’altra. Iniziò Angela che si fece fottere la figa da Luca mentre Giò gli scopava il culo e Matteo si faceva spompinare dalla madre, mentre Manila si dava da fare accarezzando e baciando tutti. Angela, era già bagnata fradicia dal precedente orgasmo e sentire quei tre cazzi tutti per lei, la portava a godere in continuazione, dalla sua figa uscivano umori in abbondanza che andavano a bagnare il pube di Luca, certamente i due cazzi che la chiavavano non erano delle dimensioni del figlio e dei precedenti amanti, ma erano tonici e sempre in tiro, lei si muoveva sopra di essi in maniera selvaggia per sentirli meglio, fino a desiderare anche il cazzo del figlio nella figa e nel culo, Matteo che aveva letto questo sul viso della madre, si mise dietro Giò e con il suo lungo cazzo, riuscì a penetrare la vulva della madre che in quel modo si trovava due cazzi nella figa e uno nel culo. Angela spingeva per poter ricevere più profondo possibile il cazzone del figlio, mentre Manila aiutava in questa operazione, sostenendo Matteo dalle spalle, infine volle che gli profanasse anche il culo, e indirizzo il suo uccello nel pertugio che gia conteneva il pene di Giò, l’operazione si rivelò un po complicata, ma alla fine tutti e due i cazzi furono dentro il culo della donna, che adesso godeva come una pazza, incannata in quel modo bestiale, col suo ano aperto all’inverosimile. Luca da sotto riceveva tutta la sbroda che usciva dalla sorca di Angela. Dopo circa 10 minuti in cui Angela aveva goduto un numero imprecisato di volte arrivò l’urlo liberatorio in cui questa volta godeva anche col culo e con lei vennero i ragazzi in un mare si sborra che riempirono i buchi della vacca. Si staccarono, uscendo dai buchi, mentre Angela si rotolò sul tappeto in trance per la grande goduta che aveva appena avuto, mentre Manila si occupò di succhiare i cazzi appena usciti dai buchi, ma senza perdere minimamente l’erezione.

– Mmmmm’che sbrodataaaa’.eccezionaleee’sono’straccaaa’mortaa’ Manila’spero che ti fottono’.come hanno scopato me’.godrai’in modo’animalesco’troppo’forte’mmmm’mi tremano’ancora’le gambe’troppo’bello’.tre cazzi’dentro’i miei buchi’pazzesco’.mi hanno’fatto’sentire’tanto’troia’.
– Si…ho visto’come godevi’tesoro’ma adesso’questi’porci’mi dovranno scopare’e farmi godere’come te’altrimenti’gli taglio’il cazzo’ehehehe’gli lascio il tempo’di farsi ancora una canna’ e poi’ devono’ricominciare’e questa volta incannare me’hihihi’

Intanto che diceva questo, Manila con le dita si toccava il clitoride, aiutata da Angela che la teneva abbracciata accanto a se, le due donne erano entrate in sintonia e desideravano toccarsi e baciarsi, scambiarsi parole dolci come se fossero due innamorati. Manila succhiava i capezzoli della sua futura suocera nonché da adesso sua amante, si beava di spremere quei grossi capezzoli da cui usciva ancora il latte, che lei trovava dolcissimo, mentre Angela gli teneva la testa e carezzandola sui capelli. I ragazzi a vedere quella scena, delle due donne, avevano già le fave pronte per fottersi Manila, si avvicinarono lentamente e sostituirono i capezzoli coi loro cazzi belli turgidi, Manila li imbocco ad uno a uno, quando sentì che erano pronti, fece mettere Giò questa volta sdraiato accanto ad Angela, guidò il suo uccello dentro il culo, sorreggendosi con le braccia, le gambe aperte, fece guidare da Angela il cazzo di Luca dentro la sua figa, e dopo quello del fidanzato che teneva incastrato anche quello di Luca nella vagina della donna. A quel punto doveva muoversi lei, muovendo e roteando il bacino, far scorrere i cazzi che la trapanavano. Si sentiva piena, la sua vagina espelleva umori che lubrificavano le nerchie che la stavano chiavando, era una sensazione bellissima che scopriva per la prima volta, tre cazzi insieme contemporaneamente non li aveva mai presi, la sua esperienza si limitava a due, e questa la eccitava moltissimo, facendola sentire tanto troia. Ebbe anche lei diversi orgasmi, prima di far cambiare le posizioni, infine volle che fosse Matteo ad incularla, mentre Giò gli scopava la figa e Luca veniva succhiato dalle due donne insieme. Adesso era pronta per l’orgasmo finale col cazzone del suo fidanzato piantato nel culo, che arrivava fino al suo budello, fu lei ad avere per prima l’orgasmo, a seguire tutti gli uomini.

– Sbrooodooooo”maialiiiiii’..uuuuuhhhhh’..uuuuuhhhh’..aahhhaaa’ che sborrataaaaa’daiiii’sborratemiiiiii’dentroooo’maialoni’..riempite i miei’.buchiiiiii’culooooo’figaaaa’.e boccaaaa’.siiiii’.vi sentooo… sentoooo’.la vostraaaa’sborraaaa’.arrivareeee’.
– Prendiiiiii’.vaccaaaa’.ti svuotoooo’le palleeee’.dentrooo’.la tua figaaaa’da troiaaaa’..AAAAHHHH’.cosììììì’.siiii’ancoraaaa’prendi fino all’ultima’.gocciaaaa’.
– Come’è belloooo’.venirtiiii’.nel culooooo’.amoreeee’.seiiii’la mia’ troiaaaaa’.la miaaaa’.puttanaaaa’sentiiii’com’èèè’.caldooooo’. il mio spermaaaa’.tuttooooo’nel culooooo’.prendilooooo’..è tuoooo’..
– Sborrrrooooo anch’ioooo’.nelle boccheee’.di questeee’.dueee’troieee.. mi stannooo’.bevendoooo’tuttaaa’la sborrraaaa’.mmmm’.delizioso… braveee’.pompinareeee’.ci aveteee’.prosciugatooooo’.le palleeee’.. porcheeee’.schifoseee’.lurideeee’troieeee’.non ho maiii’conosciuto..
maiale più maialeeee di voiiii’.guardateee’come’.si contendonooo’ il mio spermaaa’queste luride bagasceee’..

effettivamente le due donne con la lingua si passavano lo sperma da una bocca all’altra, senza ancora inghiottirlo, si divertivano a farlo scivolare in modo da formare un filo che li univa, alla fine decisero di baciarsi con le bocche che si penetravano e sentire il risucchio delle lingue dell’una all’altra. Quando alla fine si staccarono non era rimasta traccia della sborra di Luca, infine Manila, si lasciò andare disponendosi accanto ad Angela per prendere fiato con il respiro che faceva gonfiare il suo petto e le sue tette. Angela con un braccio dietro la sua nuca gli faceva da cuscino, i ragazzi finalmente si rialzarono ad ammirare quelle due splendide donne che l’avevano fatti godere svariate volte. Alla fine della serata i 2 ragazzi amici di Matteo, andarono via, finalmente avevano realizzato il loro sogno, mentre il resto della notte, ormai stanchi Matteo dormì con sua mamma e la sua fidanzata nel letto matrimoniale.
Quando si svegliarono, Matteo vide che Manila e sua madre dormivano ancora abbracciate, probabilmente mentre lui dormiva avevano fatto ancora sesso tra di loro, quindi dolcemente li svegliò con un bacio. Le donne si stiracchiarono ancora nude, e Angela si alzò per preparare il caffè, nel frattempo il figlio e Manila si erano vestiti e andarono in cucina per prendere il caffè. Angela ancora nuda, sentiva lo sguardo di Manila sopra di se, quindi andò in camera a mettere qualcosa, altrimenti pensava che Manila, avrebbe ripreso a baciarla e fare di nuovo sesso, ma lei voleva parlare con lei a proposito dell’incesto, dopo che lei gli aveva detto che avrebbe parlato quando sarebbero rimasti soli. Voleva capire fino in fondo cosa ne pensava e probabilmente se lo avesse fatto. Quindi si sedette vicino a lei e tenendogli la mano, gli chiese cosa avesse da dire, che la sera prima non avesse detto e che quindi adesso poteva parlare liberamente.

– Mi sembra giusto parlarne, visto che tu l’hai consumato con tuo figlio, adesso mi sento più libera di parlarne’
– Noi siamo qui ad ascoltarti, non devi avere paura tesoro, puoi dire tutto quello che vuoi, io e Matteo, come presumo anche lui non è al corrente di questa cosa, quindi è il momento giusto per parlarne’
– Va bene, prima di iniziare voglio un bacio da voi due, mi farete coraggio per raccontare tutto, amo le vostre labbra, e l’hai visto con quale passione ti ho baciato Angela e voglio i vostri baci, io sarò la tua nuora ed anche la tua amante, insieme a Matteo, ho voglia di fare l’amore e il sesso con voi’vi amo’ambedue’fino ad ora ho amato solo gli uomini, quindi è stata una bella scoperta per me sapere che posso fare il sesso anche con una donna’. dunque’dovete sapere’che anche io ho fatto l’incesto con mio padre, è lui che mi ha sverginata, con l’aiuto di mamma’quando avevo già 16 anni. I miei sono due belle persone, non mi hanno mai fatto mancare nulla, sono una ragazza che già a 14 anni avevo messo su un bel seno, ed anche un bel culetto, che attirava gli sguardi libidinosi di molta gente, lo vedevo quando camminavo per strada come mi guardavano. Anche in casa camminavo con gli slip e il reggiseno, e vedevo come i miei mi guardavano, senza dire niente, anche mio padre spesso in casa stava coi soli slip, e non potevo fare a meno di vedere il bozzo sulle mutande, evidentemente facevo anche su di lui lo stesso effetto che facevo sugli altri uomini, spesso mi sedevo sulle sue gambe e quel bozzo lo sentivo sulle chiappe, doveva essere una sofferenza per lui, cercare di contenersi, lo fece per molto tempo fino a come ho detto, avevo compiuto 16 anni e il mio corpo maturava sempre di più, prendendo le forme che vedete adesso. Una sera, i miei festeggiavano il compleanno di mio padre, avevano alzato un poco il gomito, tali da essere allegri, ma non ubriachi, mia madre che sapeva il desiderio di mio padre, gli fece capire che voleva fargli un bel regalo per il suo compleanno e cosa poteva desiderare di più? Ero io il suo sogno proibito, quindi mamma mi venne vicino e mi fece capire che dovevo essere gentile col babbo e lasciarlo fare, che poi mi avrebbe ricompensata con un bel regalo. Quando mi fece mettere sulle sue ginocchia, sentivo il suo cazzo duro che premeva nelle sue mutande, mamma glielo tirò fuori e vidi per la prima volta il cazzo di mio padre, in piena erezione, mia mamma glielo prese in bocca davanti a me facendogli un pompino, poi con le dita scostò le mie mutandine, iniziando a carezzarmi la fighetta ancora vergine, quelle dita che mi stuzzicavano la figa, produssero il loro effetto, sentivo quello strano formicolio in mezzo alle cosce, una cosa piacevole, poi mamma sputò sul cazzo del babbo e sulla mia fighetta, dirigendo quel bazooka verso il mio buchetto, mamma faceva scorrere il pene sulle grandi labbra e sul clitoride, poi iniziò a puntare la cappella verso il buchetto e spingeva piano centimetro per centimetro. Il cazzo di mio padre rimaneva duro da non fare una piega, a un certo punto sentì un dolore, mi aveva rotto l’imene, il sangue che uscì fu tamponato subito da mia madre, mentre il cazzo aveva superato la soglia di sbarramento e adesso era nella mia vagina non più vergine. Si rimase per qualche minuto in attesa che la mia figa si abituasse a quell’intruso che l’aveva violata, poi lentamente mio padre iniziò a muovere la sua verga, ormai tutta dentro e io cominciai a sentire per la prima volta l’effetto del cazzo dentro la figa e il piacere che esso procurava, mia madre china con la bocca all’ingresso della vagina, leccava il mio clitoride e lo stimolava con la sua lingua. Mio padre mi sollevava e poi facendomi scendere tenendomi i fianchi, io avevo i piedi sulle sue gambe, mia madre seguiva i movimenti e allo stesso tempo che mi leccava il clitoride, teneva i mei capezzoli ormai sviluppati tra le dita, mio padre ormai eccitato al massimo non ce la fece a resistere molto e quando sentì che stava per sborrare, tirò fuori il cazzo e mia madre fu subito pronta a ricevere il suo sperma nella sua bocca, io non ebbi il mio primo orgasmo ma soltanto una piacevole sensazione. Ecco come sono stata deflorata’.
– Mmmm’ma poi’c’è stato un seguito’oppure la cosa è finita li? voglio dire nei giorni a seguire’avete fatto ancora il sesso?…
– Si, dopo quella prima volta, sentendo che mi mancava qualcosa, che il sesso non era solo quello, visto le volte che avevo sentito i miei godere, con mia madre che i suoi urli li sentivo da camera mia quando aveva un orgasmo, ma non potevo essere io a prendere l’iniziativa e passò qualche giorno, poi mi madre in assenza di mio padre, volle parlare con me e chiedere cosa avevo sentito quella sera, se mi era piaciuto, io gli risposi della sensazione piacevole provata, ma che non avevo avuto un orgasmo. Mia mamma mi chiese se me la sentivo di ripetere l’esperienza, assicurandomi che questa volta avrei avuto un orgasmo. Rassicurata dalla sua esperienza gli dissi che ero pronta a riprovare e quindi potevamo farlo la sera stessa. Infatti la sera mi vollero portare in camera con loro, mi fecero mettere nuda, dopo si spogliarono anche loro e iniziarono a baciarmi dappertutto, mia padre mi baciava in bocca e sulle tette, mentre mia madre si occupava della mia fighetta, ogni tanto si scambiavano la posizione, poi mia madre prese l’uccello di mio padre e lo guidò verso la mia bocca, insieme iniziamo a fargli un pompino, vedevo come faceva mia madre e ripetevo i suoi gesti, iniziando a scorrere con la lingua lungo l’asta per arrivare insieme sulla cappella e scambiarci dei baci. Infine mio padre stesso sul letto col suo cazzo che svettava, mia mamma mi fece calare sopra di esso, in modo che se sentivo dolore potevo fermarmi, ma con mio grande stupore notai che il cazzo scivolò dentro per tutta la sua lunghezza, fino a sbattere contro i suoi grossi coglioni. Iniziai a muovermi sopra quel palo, mentre mia madre leccava sui capezzoli il marito e poi succhiava anche i miei, sentivo a differenza dell’altra volta che il piacere montava sempre di più la mia figa che si lubrificava sotto il passaggio del cazzo e potevo muovermi in tutta libertà, poi mi chinai verso mio padre e iniziai a baciarlo con la lingua, adesso mi sentivo pronta per il mio prima orgasmo, i miei movimenti nel sali e scendi diventavano sempre più rapidi, mio padre che cercava di resistere e soprattutto di non sborrarmi nella figa, per cui dovevo avere l’orgasmo prima di lui, quindi i miei movimenti divennero forsennati e l’orgasmo arrivò impetuoso e senza freni, urlai il mio godimento e mio padre tirò fuori il suo uccello un attimo prima che partisse lo sperma, mi precipitai con la bocca su di esso e per la prima volta bevvi il suo sperma. Ecco come è iniziato il mio incesto’.ma vedo che non vi interessa più di tanto, vi state toccando porci incestuosi’
– Proprio perché ti stavamo ascoltando, col tuo racconto ci stai eccitando e quindi ci stavamo toccando’anche come le racconti le cose, sei molto eccitante’e poi’continua’cosa è successo’dopo’.mmmm’dai che tra poco gli sborro tra le dita a questo porco’credo che dopo’la storia sia proseguita’ti sarai fatta inculare immagino’.dal paparino’vero troietta’ ti sei fatta sfondare anche il culo’dillo’puttana’
– è vero Angela’ma questo dopo’non subito’anche perché mio padre doveva sempre stare attento a non sborrarmi dentro e per lui era una tortura, quindi alla fine decise che l’unico modo per sborrarmi dentro era venire nel culo. Come hai visto ho un bel culo, quindi era normale che papà volesse incularmi, ma avevano paura di farmi male, quindi il giorno che decisero di sverginarmi anche il culo, mia madre comprò varie creme e gel per farmi sentire meno dolore possibile, quindi sia mamma che papà si prodigarono ad ungermi l’ano e il retto, intanto che anche mio padre metteva del gel sul suo cazzo che a quell’epoca mi sembrava enorme, prima di conoscere tuo figlio. Mi fecero mettere a pecorina, mia madre che mi teneva aperte le natiche, mentre babbo puntava la sua cappella sul forellino anale e gli girava intorno, mia madre per alleviare il dolore che avrei potuto sentire, mi massaggiava la fighetta e mi sditalinava il grilletto. Infine mio padre spinse la cappella sull’orifizio anale, iniziando a spingere con precauzione, mia madre si mise sotto di me e con la lingua mi leccava la vagina, quindi sentivo il desiderio che proveniva dalla mia figa e quando mio padre spinse il batacchio nel retto non ebbi tanto male, diciamo un male sopportabile, quindi lentamente affondò il suo cazzo in fondo al mio culo e rimase immobile per qualche secondo, iniziò a muoversi lentamente, per abituare il mio retto a quel cazzo che mi stava violando, infine anche io rilassai i muscoli e la verga iniziò a stantuffarmi, prima lentamente poi sempre più forte, mia madre aveva messo un paio di dita dentro la mia fessura che iniziava a lubrificarsi, non sentì più nessun tipo di dolore, ma un piacere che cresceva sempre di più e in quel momento capì che avrei avuto un orgasmo violento come mai prima. Infatti adesso sentivo un gran piacere e spingevo anche io per accogliere i colpi di maglio nel culo che diventavano sempre più veloci, questa volta fu mio padre a godere per primo scaricandomi nel retto un casino di sperma, ma a seguire il mio orgasmo fu provocato proprio dalla sua eiaculazione, sentire il suo brodo caldo nel culo, mi provocò un orgasmo tremendo, non saprei dire se godetti di più con la figa o col culo. Quando uscì dal mio sfintere come ringraziamento gli presi il cazzo e glielo succhiai fino ad asciugare tutto lo sperma rimasto. Quindi alla fine ero stata sverginata in tutti i buchi’ e per finire da quel momento dividevo il talamo nuziale dei miei genitori ogni volta che avevo voglia, loro non me lo chiedevano mai, aspettavano solo quando io era in vena di farlo’dopo qualche tempo ho iniziato a prendere la pillola e allora mi sono fatta sborrare nella figa’ma adesso che ho conosciuto questo diavolo i miei incontri con loro si sono diradati’ adesso a raccontarlo mi sono eccitata, quindi non penserai di chiavarti solo la troia di tua madre, voglio anche io la mia parte’.
– Certo tesoro, adesso il porco ci dovrà chiavare tutte e due, vedi è eccitato anche lui’dai lecchiamogli il cazzo e dopo a turno ci facciamo scopare figa e culo, vedrai che ci accontenterà’
– Ma volevo però dire, non mi racconterete che ti sei fatta chiavare da tuo figlio ieri per la prima volta?…c’è troppa sintonia fra di voi per essere stata la prima volta’dai puttana’dimmi la verità?
– Certo, noi donne abbiamo un sesto senso che gli uomini non hanno, effettivamente è giusto quello che hai pensato, noi siamo amanti ormai da diversi anni, insieme a mio suocero e al mio secondo marito che sono morti, avevamo questo tipo di rapporto, come hai visto sono una donna molto focosa, e pensare che prima ero quasi una verginella, poi prima mio suocero e poi mio figlio e Ettore mi hanno fatta diventare una gran porca e adesso ho bisogno del cazzo come del pane, e per dirla tutta, la bambina è il frutto di questo amore a tre, quindi il padre è uno di loro.
– Adesso voglio anche io avere un figlio da Matteo, finisco di prendere contraccettivi e mi dovrai sempre sborrare nella figa’hai capito porco’per un po il mio culo scordatelo, puoi usare quello di questa troia’se vuoi scopare il culo’e fino a che non mi hai messo incinta, scordati anche le orge coi tuoi amici’dopo potremo anche rifarle’il figlio che deve nascere voglio che sia solo tuo, e se è un maschio spero che venga con una minchia come la tua’.e magari quando sarà grande mi farò scopare anche da lui come tu fai con tua madre’
– Beh’vedo che sei decisa nelle tue cose, tesoro ti giuro che ti scoperò solo nella figa e ti riempirò di sperma fino a che non rimarrai incinta, d’altronde sei la donna che amo, insieme a mia madre e voglio essere il vostro uomo. So che tra di voi c’è molta intesa e questo mi fa piacere ma allo stesso tempo provo un poco di gelosia a vedere come vi baciate, sembrate due piccioncini innamorati e non vorrei che alla fine io rimango fuori a guardare voi’
– Ma che dici scemo?…il bacio tra donne è una cosa bellissima, siamo molto più dolci di voi, ma una cosa che non potremmo mai rinunciare è il cazzo e ne io ne tua madre ne abbiamo uno’.quindi ti toccherà scoparci e dovremo condividere il tuo cazzo’diglielo anche tu Angela a questo scemino’
– Ma certo amore di mamma, lo sai quanto sei importante per noi, avere questo tipo di rapporto con Manila, ti dovrebbe fare piacere, e come ha detto anche lei, non potremmo mai e poi mai rinunciare alla tua meravigliosa mazza, basta pensare alla prova d’amore che vuole da te, un figlio’ ci pensi non credi che questo sia una grande prova d’amore?
– Si, avete ragione tutte e due’vi amooo’e adesso basta parlare, voglio fottervi e farvi godere come due puttane che siete’.dai iniziate a succhiarmi il cazzo, una la verga e l’altra le palle e il culo’
Detto, fatto’le donne si misero una ciascuna di lato a lui e mentre sua madre gli leccava le palle e il culo, Manila gli imboccava la fava con le sue labbra da pompinara, Matteo si gustava questo pompino a due bocche. Le lingue poi si unirono per leccare tutta la lunghezza della sua asta, infine fu Manila a calarsi sopra il suo cazzo con la sua figa, mentre Angela a cavalcioni sulla sua faccia gli offriva la figa e il culo da leccare, le donne messe una di fronte all’altra non perdevano occasione di abbracciarsi, di baciarsi, leccarsi e succhiarsi le tette. Manila col suo andirivieni sopra il cazzo del suo fidanzato, andava sempre più veloce in una danza ludica, sbattendo le chiappe contro il pube di Matteo e trascinando Angela in questa sua danza che cercava di seguire mentre il figlio la penetrava dentro la passera con la sua lingua, le due donne vennero contemporaneamente, una sbrodando sulla fava e l’altra nella bocca del figlio, mentre Matteo resisteva col suo cazzone sempre duro, sapeva che doveva accontentare tutte e due le sue donne, infatti dopo la sbrodata le due si scambiarono di posto, ma questa volta sua madre si infilò direttamente il cazzo nel culo, mentre Manila offriva la sua figa piena di sbroda alla lingua del suo amante, che leccava inebriandosi di quell’odore e sapore. Erano due donne insaziabili, perciò doveva resistere il più possibile per accontentarle entrambe, la madre, era lei che adesso danzava sul suo cazzo, affossandolo fino ai coglioni per tutta la lunghezza nel suo magnifico culo, intanto che le due donne continuavano a baciarsi tra di loro senza mai staccarsi, sentirle così troie Matteo era eccitato e la sua eccitazione cresceva, doveva sborrare dentro il culo della madre, e quando sentì che era pronta all’orgasmo, gli scarico una grande quantità di sperma dentro quel culone che accolse con grande impeto quel fiume si sperma che la riempiva, continuando a danzare dopo che aveva avuto anche lei il suo orgasmo. Adesso era Manila a volere la sua parte di sperma, quindi fece scendere dal cavallo la suocera e si mise di nuovo lei, sopra il cazzo di Matteo, ma questa volta se lo infilò in mezzo alle chiappe, dicendo a Matteo che al momento di sborrare gli doveva venire dentro la figa. Matteo con due culi così era in paradiso, se l’avessero messo davanti ad una scelta su quale prendere, sarebbe stato messo in imbarazzo, gli piacevano entrambi, quello della madre con quella peluria intorno al buco del culo e la morbidezza delle sue mele, mentre Manila era depilata e offriva il suo buco intonso, ma con due belle chiappone polpose e sode, senza neanche un filo di smagliatura. Manila nonostante fosse così giovane era troia abbastanza da competere con sua madre, era un uomo fortunato ad avere due belle donne così che lo adoravano, e lui sapeva che il suo cazzo avrebbe dovuto sorbirsi una grande lavoro per accontentare quelle scatenate, splendide giumente, conosceva le sue possibilità e per ora era in grado di accontentarle e quando sentì Manila prossima all’orgasmo, tirò fuori il cazzo dal culo e glielo infilò dentro la figa, sborrando ancora una quantità di sperma impressionante, inondando il buco della sua futura sposa. Anche in questo caso le due donne vennero praticamente allo stesso tempo, Manila mescolando la sua sbroda con lo sperma di Matteo e Angela sbrodando nella bocca del figlio. Matteo si tolse dal buco e restò immobile con il respiro affannoso sul letto, mentre le due donne insaziabili, s’incrociarono le cosce, facendo combaciare le vulve, iniziando a muoversi e strusciare i loro clitoridi, mentre Matteo le guardava. Questa danza nonostante avesse sborrato da poco lo eccitava, e proprio per questo le lasciava fare, era attratto da questo nuovo gioco, le sue donne che si scopavano tra di loro erano veramente belle, vedere quelle due fighe combaciare era molto sexy e lui si godeva lo spettacolo in attesa di vederle godere. Si tenevano per mano, per darsi ancora più spinta ai loro clitoridi, con Manila leggermente sopra che si muoveva in maniera sempre più rapida guidando la danza, le vulve stimolate erano pronti all’ennesimo orgasmo, che arrivò poco dopo, l’eiaculazione fu abbondante, tanto che Matteo sentiva il rumore dello sciacquio che esse producevano e il lenzuolo bagnato del loro orgasmo, poi Manila si sdraio sopra sua madre, in un bacio lesbico senza fine, le loro tette erano sovrapposte e i capezzoli eccitati dal lungo orgasmo, le sentiva scambiarsi parole d’amore mentre si guardavano occhi negli occhi, erano innamorate l’una dell’altra, Matteo pensò che gli doveva comprare un vibratore per chiavarsi tra di loro, mentre lui prendeva fiato. Poi si staccarono per riprendere fiato anche loro e gustarsi la loro lesbicata, forse per il momento erano sazie e Matteo poteva riprendere ancora un po di fiato.
Rimasero una accanto all’altra abbracciate, poi si sentì il pianto di Anvima, e si alzarono per dare da mangiare alla bimba. La guardavano con tanto amore, la madre la prese in braccio e gli porse subito la tetta da succhiare e la bimba si quietò subito, mentre Manila strizzava le tette di Angela per aiutarla a fare uscire il latte ma allo stesso tempo perché era attratta da quei grossi capezzoli pieni di latte, che quasi voleva succhiare anche lei, Angela che aveva capito le sue intenzioni gli fece il segno di poi, dopo che aveva finito di dare la poppata, volentieri glieli avrebbe fatto succhiare. Quando ebbe finito e messo nella culla la bambina, tornarono da Matteo e Angela si fece succhiare i capezzoli uno a testa dal figlio e da Manila, intanto che li teneva abbracciati. Poi sollecitò Manila a continuare il suo racconto, voleva sapere tutto, delle sue esperienze precedenti prima di conoscere Matteo, voleva sapere se anche con sua mamma faceva lesbo e quanti uomini aveva avuto dopo che era stata sverginata dal padre. Tra una succhiata e l’altra Manila proseguì il suo racconto.

– Si, anche se non come con te, era più che altro ad un desiderio di mio padre, che si eccitava a vederci lesbicare con mamma, mentre con te ho scoperto che mi piace tanto e come ti ho detto, quando avevo voglia di fare sesso, raggiungevo i miei in camera loro, le prime volte mamma, mi aiutava a prendere il cazzo di papà, dopo con il passare del tempo, mio padre voleva sempre di più e quindi ci proponeva di giocare io e mamma, mentre lui ci guardava, io avevo già conosciuto la lingua di mamma nella figa quando mi aveva aiutato ad essere sverginata, adesso si trattava che anche io dovevo leccare lei, non avevo ancora fatto questa esperienza, e la cosa si rivelò piacevole. Iniziammo baciandoci con la bocca e la lingua, poi lei cominciò a leccarmi sul collo e scendere fino alle mie tette che succhiava con grande passione, mentre babbo, per eccitarci ci toccava con le dita la figa di entrambe. Come ti ho detto mia madre è una bellissima donna, ancora molto giovane, ha solo 38 anni e un corpo da ragazzina, spesso ci scambiano per sorelle, ha delle labbra carnose come le mie e le tette sono un po più piccole delle tue e leggermente superiori alle mie, ma sono morbide come le tue e i capezzoli sempre tesi, che quando non indossa reggiseno, le punte si notano sotto il suo maglioncino o la sua camicia, il pube è depilato con un leggero ciuffetto di peli sopra il clitoride a differenza del mio completamente depilato, mentre il culo è stretto come quello di un ragazzo. Ecco descritto com’è mia mamma, continuo dicendo come abbiamo iniziato a lesbicare. Dopo le tette scese a leccarmi in mezzo alle cosce e si mise col culo rivolto verso di me, mio padre mi prese la testa indirizzandola verso la sua figa, mi avvicinai e sentì l’odore che emanava, sapeva di buono, quindi allungai la lingua per toccare il clitoride, vidi mia mamma avere un sobbalzo al tocco della mia lingua, presi coraggio e avanzai verso il suo buco, mettendo la lingua leggermente dentro, sentivo la sua umidezza e le gambe di mamma che tremavano ogni volta che affondavo la lingua dentro la sua caverna, capì che gli piaceva e iniziai a leccare con più solerzia, sentivo la sua lingua che mi frugava in mezzo alle chiappe e anche io volli rendergli lo stesso servizio, mugolava come una cagna ed io con lei, poi babbo eccitato da quello spettacolo si mise dietro mia madre e la inculò intanto che io continuavo a leccargli la figa e allo stesso tempo i grossi coglioni di mio padre. Al momento di sborrare, mio padre ci fece mettere vicine, quasi con le labbra a combaciare, e ci scaricò il suo sperma in bocca, che io e mia madre raccogliemmo, scambiandocelo e passandocelo di bocca in bocca. In seguito la cosa fu ripetuta, con grande soddisfazione di tutti, mio padre democraticamente sceglieva una volta una e un’altra volta l’altra, il buco su cui scaricare lo sperma’.ehehehe’
– Senti, senti che troia è questa qua, Matteo hai trovato una bella zoccola, con questa e con me dovrai avere sempre l’uccello teso’
– Comunque avevo pensato di farvi conoscere i miei’cosa ne pensate’vi piacerebbe conoscerli?..
– Solo conoscerli oppure fare anche sesso?
– Quello dipende da voi e da loro’per come vi conosco’penso che sareste d’accordo tutti di scopare insieme’e tu avresti un’altra mazza con cui divertirti’troia’mio padre è un grande chiavatore’certo non avrà la resistenza di Matteo, ma la sua doppietta è in grado di reggerla.
– Se Matteo è d’accordo perché no’adesso tu mi conosci e sai quanto mi piace il cazzo’anche se preferisco il cazzo di Matteo che riesce sfondarmi bene in tutti i buchi’ma un altro bastone non mi dispiacerebbe’
– Matteo è sempre d’accordo con voi, e farà sempre quello che voi desiderate, per quanto mi riguarda potrò trombarmi anche mia suocera, che effettivamente come ha detto Manila è una bella donna e provare anche il suo buco non mi dispiacerebbe, e il babbo anche lui è un bell’uomo anche se non ho mai visto il suo cazzo, mi basta quello che dice lei, sarà contenta mamma di fottersi un altro cazzo’
– Ma ricordati che sarai il solo a sborrarmi in figa, mio padre se vuole può sborrare nel culo’beh’adesso cerco di parlagliene’e se sono d’accordo organizzerò un incontro’tipo ieri sera’
– Va bene, Manila’non vedo l’ora di conoscere i tuoi e se sono porci come dici e come sei tu, ci sarà da divertirsi’.e poi’non hai finito’hai avuto altri rapporti??….
– Si, ma insignificanti’ho avuto qualche ragazzo con cui ho scopato, e anche qualche donna con cui ho fatto lesbo’anche un orgettina con 2 ragazzi e un’altra ragazza per il resto la mia vita sessuale è iniziata con voi al di fuori delle mura domestiche’non mi piacevano i ragazzi che ho avuto qualche flirt, solo quando ho incontrato Matteo ho pensato che lui era l’uomo della mia vita’ma certamente non pensavo che saremmo finiti in questa situazione?
– In che senso?
– Che avrei fatto sesso con i suoi amici e con sua mamma’mentre voi facevate sesso già da qualche tempo, come mi dicevi’e come è iniziato questo tipo di rapporto, mi dicevi che eri una donna morigerata’e poi’com’è che sei diventata tanto troia’
– Beh’come ti dicevo’mi era morto il primo marito ed ero andata insieme a Matteo a trovare mio suocero che abitava in campagna’ è stato lui a iniziare ad insidiarmi, di nascosto di Matteo, io per paura che mio figlio se ne accorgesse, stavo zitta e subivo’poi come ben sai’la mia natura era quella di essere’troia’e quindi a furia di insistere mi sono fatta chiavare da mio suocero, poi quel diavolo, ha circuito anche Matteo e alla fine mi sono accoppiata anche con lui e facevamo sesso insieme, poi ho conosciuto Ettore il mio secondo marito che era porco come gli altri e anche lui si è unito al gruppo e alla fine avevo tre uomini che mi scopavano, tutti i giorni, ma quando sono morti mi sono ritrovata con Matteo solo, che mi trombava quando me lo lasciavi libero, ti odiavo in quel momento troia’ma adesso ti amo’e voglio che facciamo sesso anche da sole, quando Matteo è stanco che non ce la fa più’e se poi ci uniamo con la tua famiglia sarà una bella cosa’mi hai messo voglia di conoscere anche i tuoi’che devono essere due bei porcellini’come noi’senza gelosie’da parte di nessuno’e quando partorirai io sarò la nonna e tu la mamma troia del bambino/a.
– Oh’troie, non sarebbe ora di iniziare a fare qualcosa’di sistemare la casa e di preparare il pranzo’sempre a parlare di fottere’su alzate il culo che io vado a farmi una doccia.

Era il loro maschio e le due donne, nonostante avessero ancora voglia di scopare, si alzarono e si misero all’opera, obbedendo al loro uomo, magari nel pomeriggio dopo pranzo una chiavata ci sarebbe scappata ancora.
Come aveva promesso, Manila una sera portò i suoi genitori a far conoscere sua suocera e il suo fidanzato! Dopo le presentazioni di Daria e Danilo (così si chiamavano i suoi genitori) ad Angela e Matteo. Si sedettero tutti a sorseggiare un drink nel salotto. Manila aveva già avvisato i suoi sul rapporto incestuoso tra la suocera ed il figlio, e della bambina avuta da lei di cui il padre può essere lo stesso figlio o il suocero morto e allo stesso tempo che loro sapevano del suo rapporto incestuoso con i suoi genitori, quindi non c’era bisogno di nascondere niente. Mentre Matteo aveva gli occhi puntati sulla madre di Manila, Angela studiava il marito che come avevano confermato Manila e suo figlio, era un bell’uomo, così come la mamma, che Matteo già pregustava il momento di chiavarsela. Daria già vestita era molto sexy, portava una gonna stretta proprio sopra il ginocchio evidenziando delle belle gambe, la t-shirt che indossava evidenziavano le punte dei capezzoli ritti, senza considerare il suo viso di una bellezza straripante da cui Manila aveva attinto a piene mani, le sue labbra carnose promettevano un bel pompino, e gli occhi di un colore verde smeraldo erano magnifici e i capelli biondi gli davano la parvenza di una diva del cinema. Danilo era vestito in maniera sportiva con i peli del petto che si intravedevano dalla camicia aperta nei primi bottoni, un viso giovanile e i capelli neri con delle striature di grigio che gli davano un certo charme da playboy vissuto, probabilmente prima di sposarsi con quella magnifica donna, aveva avuto molte ragazze ed insieme avevano concepito quella magnifica creatura che era Manila.

– Che bella coppia che siete, mi piacete molto ed avervi come consuoceri è il massimo che potevo augurare a mio figlio, Manila è una ragazza meravigliosa e sono orgogliosa di averla come nuora e come amante,,, ahahahah…siete una bella famiglia…e spero da oggi che le nostre famiglie si uniscano,,,mi manca una donna come amica ed un altro uomo…che sopperisca ai vuoti…voi mi capite?

– Grazie Angela, ti capisco perfettamente, ed anche a me manca un amica con cui parlare…giocare e …divertire…e sono contenta che mia figlia abbia trovato un uomo come Matteo di cui mi racconta delle meraviglie…è innamorata pazza…e mi ha detto che vuole avere un figlio da lui…ed io sarò felice di essere nonna…anche se sono ancora molto giovane…ci prenderemo cura insieme del bambino…vero Angela?

– Certo che si…saremo due nonne…molto sprint…io come ben sai sono già madre e nonna allo stesso tempo. Manila vi ha già parlato di questo, e quindi sarei nonna per la seconda volta…e non mi dispiacerebbe esserlo ancora…

– Come nonna o come madre?

– In ogni caso, la maternità è una cosa meravigliosa, amo i bambini sia che siano miei, sia che siano di altri…non mi dispiacerebbe…a te non farebbe piacere essere ancora madre?

– Beh… a dire la verità non ci abbiamo mai pensato, ci sembrava di essere felici già così con una figlia meravigliosa, effettivamente non dispiacerebbe neanche a me…ma bisognerebbe sentire i nostri uomini se sono d’accordo con questo, sono lore che mettono il seme…

– Cara…non ne abbiamo mai parlato, pensavo che tu fossi felice così, non mi hai mai fatto capire che volevi un altro figlio, questo comporta che dopo abbiamo degli obblighi, la nostra libertà si restringe, non potremo più andare nei club a fare le orge con altre coppie…quindi pensaci bene…io non avrei niente in contrario…

– Ah!! di questo Manila non ne ha mai parlato…insomma fate le orge con altre coppie e vi divertite…bravi,,,siete dei veri porcellini…a parte che anche noi,,,abbiamo avuto un esperienza con due amici di Matteo e ci siamo molto divertiti….è stata una bella orgia…ho fatto un abbuffata di cazzi…dopo la morte di Vincenzo e Ettore, era molto tempo che non prendevo molti cazzi…

– Angela non te ne ho parlato, non perchè era qualcosa da nascondere, ma perchè per me era poco importante…i miei genitori sono liberi di fare quello che vogliono…a loro piace molto il sesso e quindi partecipano a vari festini che si svolgono in vari clubs, mi hanno invitata qualche volta ad andare con loro, ma a dire la verità a me non mi piace…o almeno non sono mai stata incuriosità di ciò, anche se immagino cosa succede in quei festini, tutta gente sposata a cui piace scambiarsi le mogli ed io ero da sola, per cui molte donne si sarebbero ingelosite…

– Ahh!!! certo con una bella figa così, tanti uomini ti sarebbero saltati addosso per trombarti… beh…qualche volta potremo andare tutti insieme, ora hai il tuo ragazzo,,,anzi abbiamo…ehehehe…

– Mi piacciono i vostri discorsi…siete una bella famiglia…a sentirvi parlare ho già il cazzo in ebollizione…e tu Angela sei un gran fica, con quelle tette superlative e quel culo che intravedo dietro la gonna non deve essere da meno…per noi uomini c’è l’imbarazzo della scelta,,,che ne pensi tu Matteo?

– Certo Danilo, io che conosco già Angela e Manila, non mi dispiacerebbe scoparmi anche mia suocera per prima, almeno facciamo anche la conoscenza carnale, mentre tu, ti puoi dedicare a mia mamma che ti assicuro è una grande porcona…

– Su questo non avevo dubbi, dopo quello che ho sentito raccontare da mia figlia che oltre ad essere innamorata di te, ama anche lei e ci ha raccontato tutte le porcate che avete fatto che al confronto noi siamo dei pivellini…dai Matteo versa un altro drink alle nostre signore per renderle ancora più disinibite di quel che sono…

– Babbo, noi non abbiamo bisogno di ubriacarci per essere troie, abbiamo solo bisogno del cazzo e poi partiamo che farete fatica a reggere. Vi spomperemo le nerchie che non ce la farete più ed allora saremo noi tre donne a divertirci senza di voi…ehehehehe….vero donne??

– Siii

– Siiiii

– Intanto disponiamoci sul divano, mamma vicino a Matteo, poi io in mezzo, babbo accanto a me e Angela dall’altro lato di mio papà, che poi credo sia il vostro desiderio di voi quattro, mentre io in mezzo potrò toccare tutti,,,,

Tutti si disposero come Manila aveva chiesto, la serata prometteva bene, l’aria era piena di peccato e di lussuria, Matteo aveva iniziato a limonare con Daria, la stessa cosa facevano Danilo e Angela, mentre Manila con le mani massaggiava sulla patta dei pantaloni i due uomini, sentiva le due fave dure e turgide pronte ad incannare le donne, ma Manila voleva essere lei a condurre il gioco. Tirò fuori da pantaloni i loro cazzi iniziando a masturbarli con le mani in simultanea, mentre le due coppie continuavano i loro giochi di lingua. Danilo che fin dal primo momento aspettava di baciare, leccare e succhiare le tette di Angela, scese con le mani ad abbrancare quelle splendide tettone tirandole fuori dal reggiseno e lentamente scese slinguando sul collo la donna fino ad arrivare ai capezzoli ed impadronirsi con la bocca di quei splendidi bocciuoli, leccando e mordicchiando le punte intanto che la mano di Angela era scesa a tastare il cazzo incontrando la mano di Manila. Anche Matteo slinguava le tette di Daria, che erano leggermente più piccole di quelle di sua madre, ma belle morbide e naturali, Daria sapeva della super fava di suo genero perchè la figlia gliene aveva parlato e andò a constatare il cazzo di Matteo, ed anche lei trovò la mano della figlia che masturbava quell’enorme cazzo ed ebbe la sensazione di non poter prendere tutto quel cazzo dentro la figa e che avrebbe avuto dei problemi anche a prenderlo nel culo. Le mani delle donne non riuscivano a coprire tutta la lunghezza dell’asta, per cui Manila lo masturbava alla base mentre sua madre teneva la mano vicino alla cappella ed insieme lo masturbavano in sincronia. Man mano che l’ambiente si riscaldava gli indumenti volavano via, fino a rimanere tutti quanti nudi. adesso anche gli uomini avevano le mani dentro le fighe delle donne che iniziavano ad emettere gemiti sempre più sonori, Angela e Daria iniziarono a prendere il cazzo dei rispettivi partner, mentre Angela non aveva problemi a spompinare Danilo, Daria trovandosi un uccello di quelle dimensioni aveva qualche problema ad inserirlo nella sua bocca, fece entrare la cappella e spingendo fino a dove poteva arrivare senza affogarsi…

– Manila il tuo fidanzato ha un cazzo enorme, come faccio a prenderlo, non tanto nella figa, ma farlo entrare nel culo sarà un problema…anche se lo desidero…

– Mamma non ti preoccupare, anche io pensavo questo, ma dopo l’ho preso tutto e godo in maniera pazzesca quando mi incula…e se l’ho preso io, vedrai che lo prenderai anche tu, e sono sicura che avrai un orgasmo come mai hai avuto…dai fai vedere al mio ragazzo, quanto sei puttana…quanto ti piace farti fottere e godere come una troia…e tu babbo fotti quell’altra puttana che non aspetta altro che farsi fottere… mentre io mi occuperò dei buchi rimasti liberi…dai….che sono tutta eccitata…dai mettetevi nella posizione del 69, leccate le donne e fatevi spompinare dalle loro bocche…bene…così…

Mentre Matteo era sotto con Daria sopra di lui, Manila si avvicinò a sua madre iniziando a leccargli lo sfintere, per prepararla a ricevere il cazzone del suo fidanzato. Intanto che Matteo leccava la figa di Daria, incontrando spesso la lingua di Manila che leccava il culo della madre. Manila dopo averla lubrificata, inziò a spingere le dita dentro il retto della madre, roteandole all’interno e sputando sopra il buco, Daria spingeva per ricevere meglio le dita fino in fondo e questo la eccitava col cazzo di Matteo in bocca, cercava di non pensare all’eventuale dolore di prendere quella bestia nel culo, probabimente come diceva sua figlia avrebbe avuto un orgasmo pazzesco, intanto che con le mani si aiutava a masturbare la fava rimasta fuori dalla sua bocca. Nei loro incontri non aveva mai trovato un uomo così dotato come Matteo e quindi allo stesso tempo era eccitata di prendere quella proboscide. Intanto anche Danilo e Angela erano impegnati nel loro 69, Angela prendeva agevolmente il cazzo di Danilo tutto in bocca e con la lingua arrivava anche a leccargli i coglioni, mentre il suo partner aveva ficcato la mano dentro quella fregna pelosa e con la lingua e la bocca leccava e succhiava il clitoride, sentendo la donna ad ogni colpo inviare degli “ohhh” di apprezzamento. Sappiamo che Angela è una donna vulcanica e nonostante il cazzo di Danilo rientri dentro la categoria del normale, lei sente il bisogno di essere sfondata e trapanata in tutti i buchi. Danilo la fece sdraiare e gli montò sopra, aveva veramente voglia di scoparsi quella magnifica cavalla, il suo cazzo fu dentro, con le mani stringeva le tette intanto che la baciava furiosamente, Angela con le gambe appoggiate sopra il culo di Danilo gli dava la spinta per andare più dentro possibile, avrebbe desiderato avere anche i coglioni dell’uomo dentro. Danilo muoveva le chiappe con grande velocità e questo era bello per Angela, abituata a prendere la nerchia del figlio lentamente e gustarla centimetro per centimetro man mano che entrava nella sua caverna. Intanto anche Matteo si faceva strada nella vagina della suocera e centimetro dopo centimetro avanzava il quel buco non abituato a prendere una nerchia così mostruosa, aiutato in questo da Manila che sgrillettava il clitoride di sua mamma, infine il cazzo fu tutto dentro, Matteo iniziò a muoversi lentamente e affondare fino all’utero della donna, che dopo qualche istante iniziò a provare la bellezza di quella fava.

– Oddio…Manila…che cazzo…meraviglioso…lo sento in fondo all’utero… è una sensazione bellissima…non so quanto gli resisterò a sbrodare come una cagna…si…mmmm….bellooooo…lo voglioooo….sbattimiiii…come una troiaaa…fotti…la tua suoceraaaa…..chiavamiiii….ohhh….siiii…cosììì… e tu Manila…amore…mettimi…qualche ditoooo…nel culooo…lo vogliooo anche liii….vogliooo che mi rompaaa…tuttaaa…penso che avrò…un orgasmo…devastanteee….chiavaaaa…la tua…troiaaa….spaccamiii…tutta… fino in fondooo….ohhh….siiiii….cosìììì….

– Cosììì…amoreee….spaccala tutta la mia mamma troia….vedi come incomincia a godere…ti piace il cazzo del mio uomo…puttanaaa…lo sapevo che avresti goduto come una bagascia…adesso l’hai tutto dentro e ti sta sfondando tutta…amore, riempila tutta di sborra che dopo gli ripulisco io la figa…

– Siii, tesoro…te la fotto tutta la tua mamma zoccola…mmmm…questa fregna così stretta è un piacere sfondarla…ma prima di sborrare voglio aprirgli anche il culo a questa troiona…preparagli il culo che dopo che ha sbrodato con la figa gli si apre anche lo sfintere…a questa puttanona….

– Sfondamiiii…stalloneee….daiiii…che ti vengooo…sul cazzooo…fottimiii senza pietààà…spingiiii….fino in fondooo….daiii….che sto per venireee…. siiii….cosìììì….siiii…ancoraaa…..siiiiiiiiiiiiiii….vengooooooooo….uuhh…. siiiii….oohhh….vengoooooo…..vengoooooo….aaahhh…aaaahhhh..uuhhh.. che sbrodataaaa….oddiooo….mmmm….mmmm…bellissimoooo…

Matteo estrasse lentamente il cazzo dalla figa di Daria, la fece mettere a pecorina e si pose dietro con la mazza puntata sul forellino anale. Manila che non aveva mai smesso di fottergli il culo con le dita, estrasse le dita e cominciò a puntare la cappella dopo aver sputato sopra sul foro anale di sua mamma. Matteo spinse leggermente per fare entrare la punta, dopo iniziò a spingere la cappella in quel culo stretto, Daria stringeva i pugni per sopportare il dolore che sentiva mano mano che il cazzone si faceva strada nel cunicolo, doveva resistere, sapendo che dopo avrebbe goduto come una matta. Matteo aiutato da Manila, spinse in suo cazzo fino in fondo, poi rimase fermo per qualche istante in modo da permettere al retto di abituarsi a quella fava, intanto che Manila sgrillettava la madre sul clitoride. Iniziò a muoversi lentamente facendo scorrere la fava per tutta la lunghezza per poi affondare sempre lentamente, sentiva i muscoli rettali della donna non del tutto rilassati e quindi andava molto lentamente, poi improvvisamente sentì un liquido caldo arrivare sul suo cazzo, era il momento di spingere ed aumentare la velocità dei movimenti. Daria non stringeva più i pugni si stava rilassando e adesso era il momento di gustarsi quella meraviglia che aveva piantato dentro il culo, Manila capì subito ed introdusse due dita dentro la vagina di sua madre, che iniziava a sentire il piacere montare. Manila sincronizzava il movimento delle dita con quelli del cazzo di Matteo, le sue dita adesso erano bagnate dalle secrezioni della madre. Intanto che anche Danilo fotteva Angela nel culo e guardava sua moglie inculata da quella bestia che era il cazzo di suo genero, questo lo eccitava ancora di più e andava come un treno nello sfintere di Angela.

– Mmmmm…che bello vedere mia moglie inculata….da quella grossa fava…mi eccita ancora di più…mentre io mi fotto questo splendido culo… belloooo…grandeee…accoglienteee…superlativoooo…tesorooo…ti eccita farti inculareee…da Matteooo…troiaaaa…dillooo…amoreee…mio….che mi eccitooo…anora di piùùù…incularmi…questa bellaaa…giumentaaaa….

– Siiii…amoreee…è una sensazioneeee…indescrivibileee…mi sentooo… tuttaaa…sfondataaa…e sto godendooo…come…una puttanaaa…davanti… a te…ti piace vedermi fottere da tuo generooo…maialeee e porcooo…mentre ti fottiiii…quella vaccaaaa…dilloooo…porcoooo….

– Siii…mmmm….mi piaceee…tuttooo…tuttooo…moltooo…eccitanteee… mia moglieee…che si fa scopareeee da quella bestiaaa…io che chiavooo… questoooo…culoooo…magnificooo…adessooo…saremo una famiglia… unita…vogliooo ancoraaa…fottere questa magnifica donnaaaa…se loro voglionooo…come…noi…

– Siii…che vogliamooo…mio bel porco…penso…che anche i ragazzi… voglionooo…questooo…scopamiii…maialeee…fai vedere a quella scrofa… di tua moglie…come mi trombi…il culooo…

– Angela…siamo due belle troie…ed anche quella puttana di mia figlia che mi sta trombando la figa con le mani…tre belle,,,vacche…e sto cazzone che mi sta aprendo tuttaaa…vorrei,,,non smettere maiii…che CAZZO!! mi sta trivellando il culo…senza pietààà…questo porcooo… ti diverti a fotterti tua suocera…vero maialeeee??…

– Questo culo così stretto…mmmm… mi piace…sfondare i culi stretti… come il tuo…e quello di tua figlia…. ma tra qualche tempo,,,anche il tuo sarà sfondato…che non sentirai nessun dolore….e vorrai sempre averlo nello sfintereee…maiala di suocera…non so quanto tempo…lo lascerà a te, tua figlia…anche lei è golosa di avere il mio cazzo nello sfintere…ed anche quella troiaaa…di mia mammaaa…che è sempre affamata di cazzo…vero mamma??…

– Vero tesoro!! Ma tra noi donne ci metteremo d’accordo…non litigheremo per il tuo cazzo…siamo capaci anche di godere tra di noi… mi piacerebbe leccare la figa di Daria e Manila insieme…fare un bel triangolo tra donne…mentre voi maschietti ci guardate e quando è il momento ci trombate…Dany sento che vuoi sborrare nel mio culo…tesoro non ti trattenere,,,dammi la tua sborra…quando vuoi…sono…pronta,,,a godere,,,con te…siii…cosììì…sentoooo…il tuo cazzooo…che vibra, vuole svuotareee… i coglioniiii…daiiii…siiiii….vogliooo…la tua sborraaa… vieniii…siiii….daiiii…vieniii….che vengo con teeee….

– Vengooooo….cazzoooooo….ti riempioooo….il culoooo….troiaaaa… prendiiii…il mio spermaaa…cagnaaaa….mmmm…come godoooo…. venire in questo culoooo…cosììì…accoglienteee,,,prendiiii…toh…toh…toh… ancoraaaa…sborroooo…prendilaaaa…tuttaaaa….

– Siii…porcooo…vieniii..nel culooo…della tua cagnaaaa…svuotati…tutte.. le palleeee…maialoneee….quantaaaa….mi…stai riempiendooo,,,tuttaaa… mmmm…che belloooo…GODOOOO…SIII….GODOOO con teeee… ancoraaa…fottiiii…sbattimiiii…come una zoccolaaa…forteeee,,,fino in fondoooo…mio bel porcoooo…sbrodoooo…come una vaccaaa….

– Siiii….veniamooo…anche noiiii…Matteooo,,,,sborraaaa nel mio culooo… sfondatooo…adessooo…fottimiii…e non ti fermareee…anche se mi senti…urlareee…come una pazzaaaa…continua a scoparmiii…lo stessoo…senza treguaaaa…me lo devi riempireee…tuttooo…di sborraaa,,, che poi Manilaaa…mi leccherààà tuttooo…il culooo..e prende…la sborraaa…fuoriuscita dallo sfintereee…e me la fa bereee…vogliooo… sentireee…il saporeee…del tuo spermaaa…daiiii…porcoooo…inculaaa… questaaa…donnaaa…mi staiii…sconquassando il budello…maialeee…sto per avereee,,,un orgasmoooo…pazzescooo…appenaaa,,,sentiròòò…il tuo spermaaa…caldooo…verròòò…come una fontanaaaa….siiii….eccolaaa… la sentoooo…che arrivaaaa….siiiii….AAAARRRRGGGG……UUUUHHHH AAARRRFFF…VENGOOOO…BASTARDOOO,,,VENGOOO…SUL TUO CAZZOOOO….MUOIOOO…MI STAI SVENTRANDOOO… MA GODOOO DA IMPAZZIREEE,,,,SONO FUORI DI TESTAAA… E SONO FELICEEE….UUUUHHH….MMMMM….aaaahhh…uuuhhh,,, Lasciatemi calmareee adessoooo…tiralooo…fuoriii,,,pianooo,,,Manila, tesoro…prendiii la sborraaa e portamelaaaa….

Manila eseguì come sua madre gli aveva raccomandato, si mise dietro lo sfintere e mentre il cazzone usciva, raccoglieva i rimasugli rimasti attaccati, quando fu fuori con un flop del buco del culo, raccolse con la bocca lo sperma che usciva da retto e la portò nella bocca di Daria che aspettava golosamente. Mamma e figlia si passarono lo sperma da una bocca all’altra infine Daria bevve tutto, gustandosi quel nettare.

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