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Racconti erotici sull'IncestoTrio

Che bello scopare la madre e la sorella

By 14 Luglio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Che bello scopare la madre e la sorella.

Mia sorella Lisa scese le scale che portavano dalle camere da letto al soggiorno, mi saluto con un buffetto sulla guancia ed assieme a mia madre fecero una veloce colazione per poi recarsi al lavoro nel magazzino all’ingrosso di nostra proprietà situato poco distante da casa nostra.

Appena uscite esternai tutta la mia soddisfazione con un urlo di gioia al grido di… e Vaiii!! mi gettai sul divano avevo la casa a mia disposizione, ero libero di fare quello che volevo, come prima cosa provai la temperatura corporea infatti la sera precedente una leggera alterazione dei valori aveva convinto mia mamma di lasciarmi a casa da scuola poi espressi tutta la mia soddisfazione d’indipendenza facendo tutte quelle cose che mi venivano vietate come

Bighellonando fra computer e TV e smangiucchiando vari tipi di porcherie passai la maggior parte della mattinata, poi a corto di idee mi diressi nella camera di mia sorella, l’intenzione di curiosare al suo interno, spiare e scoprire gli eventuali segreti che celava fra le sue cose era fonte di enorme interesse, il mio sogno si stavo avverando… infatti questa pratica sarebbe risultata impossibile se lei fosse in casa, ma dal momento che non c’era… sbirciai nei suoi cassetti, fra la sua posta, fra i suoi vestiti alla ricerca di un qualcosa che stuzzicasse la mia fantasia alla ricerca di sensazioni intriganti, stimolanti e perché no erotiche…. mia sorella era una bella ragazza era oggetto di particolari attenzioni da parte di molti ragazzi.

La nostra famiglia oltre a me a Lisa e a mia madre Azzurra era composta da un gatto di nome Spuk e un cane che definirlo scemo era un complimento per il semplice motivo che abbaiava con tutti, poi quando due anni fa i ladri svuotarono la casa lo trovammo rintanato sotto il salice del giardino che guaiva impaurito e tremante…. forse perché si era reso conto della figura di merda che aveva fatto, c’era anche un padre fino a sette anni prima poi una mattina ci lasciò tutti in braghe di tela per scappare con una ballerina dei paesi dell’est, e le ultime informazioni lo davano in Germania a Monaco dove lavorava come cameriere in un ristorante italiano.

Lo scrocchio della porta d’ingresso mi avvisò che la signora Maria la donna che faceva le pulizie era arrivata, la Maria era una donna di quarantotto anni, una bella signora bionda leggermente robusta ma ben fatta i suoi anni li portava molto bene, poteva reggere bene il confronto con signore più giovani di lei e in tutta onestà le sue gambe sode e potenti mi avevano sempre eccitato, mi salutò e dopo i soliti convenevoli cominciò i suoi lavori, non so il perché ma quella mattina la sua presenza mi stimolava particolarmente, seguì i suoi movimenti e quando la vidi salire sulla scaletta per pulire i vetri del soggiorno mi offrii di aiutarla, stimoli intensi e una forma esaltante di vuoyerismo mi assalii improvvisamente.

In un primo momento mi ringraziò, ma notai un leggero d’imbarazzo sul suo volto tardivamente si rese conto di avere la gonna un indumento non proprio indicato per quel tipo di lavoro, in particolare se chi regge la scala è un uomo comunque probabilmente per rispetto nei miei riguardi non rifiutò l’aiuto…. anche perché nella sua testa l’idea che io potessi fare pensieri particolari su di lei non la sfiorò minimamente.

Cercai di essere il più calmo possibile e quando la sua attenzione si poso sul lavoro che stava eseguendo sbirciai verso l’alto fra le sue gambe, in un brevissimo lasso di tempo il mio cervello memorizzò la scena che mi si stava parando davanti, le gambe di Maria erano tornite, benfatte e sebbene coperte dal nylon dei collant il candore delle mutandine spiccava chiaramente, era una visione con un alto tasso erotico in un attimo rividi la scena del film ‘Malizia’ inconsciamente mi eccitai al punto di avere un’erezione.

Cercai di pensare ad altre cose ma la situazione rimase invariata e purtroppo la cosa non passò inosservata a Maria la quale accennò ad un sorrisino ma fece finta di nulla poi scendendo dalla scaletta mi guardò e disse: ‘Marco qualcosa non va?’ poi sempre con il sorriso sulle labbra aggiunse: ‘Ti è piaciuto il panorama’ balbettando le chiesi scusa sentendomi in imbarazzo, lei vedendomi in difficoltà mi venne incontro e disse: ‘Tranquillo Marco non è successo nulla….. ti sei cavato la curiosità di gustarti la parte più nascosta del mio corpo, solo mio marito fino ad ora aveva avuto questo privilegio e in tutta onestà mi sento gratificata della tua attenzione, vuol dire che riesco ancora ad attirare lo sguardo degli uomini’ e concluse facendomi una carezza sulla guancia.

Passarono diverse settimane eravamo in prossimità delle festività natalizie, mia madre e mia sorella come si suol dire stavano ‘tirando la carretta’ arrivavano a casa sfinite, ed una sera che mia madre era talmente stanca al punto di ritirarsi subito nella sua stanza senza cenare mia sorella Lisa si accucciò accanto a me sul divano, mi abbracciò e pretese che anch’io facessi altrettanto capì che voleva alcune coccole infatti la settimana precedente si era lasciata con il suo ragazzo….. fu un compito che feci volentieri avevo sempre avuto una predilezione per Lisa mi piaceva molto, e sebbene la differenza di età fra lei e me fosse solo di un anno, fin da quando eravamo adolescenti per un certo periodo era stata l’oggetto delle mie masturbazioni mentali e manuali.

Ci guardammo per un secondo, istintivamente sentii il bisogno di baciarla accostai le mie labbra alle sue gote, sfiorai con le labbra la sua pelle morbida e vellutata, poi con la mano le sollevai il mento ,lei mi sorrise e mi disse: ‘Come sei dolce Marco, peccato che sei mio fratello…’ per un attimo i nostri sguardi s’incrociarono la mia bocca si avvicinò al suo viso prima timorosa, poi con sicurezza si appoggiò alle sue labbra morbide e carnose, Lisa ne fu sorpresa ma non si ritrasse anzi mi abbracciò e con il palmo della mano mi accarezzò i capelli lasciandola aperta e appoggiata alla mia nuca…..mentre la mia lingua con delicatezza violò la barriera dei denti, con le dita le palpai il seno stringendolo teneramente…..fu tutto un susseguirsi di situazioni coinvolgenti, ci trovammo distesi sul divano, abbracciati l’uno all’altra, il mio pene appoggiato alla sua pancia e la gonna di mia sorella sollevata oltre la vita, in una posizione piuttosto azzardata e tremendamente eccitante.

La situazione stava sfuggendoci di mano….. forse per paura e vergogna mia sorella mi allontanò e con voce ferma disse: ‘Marco non possiamo…. (ci fu un attimo di silenzio) mi piacerebbe però ho il panico delle eventuali conseguenze…..siamo fratelli, poi…. poi…. ora non sono neanche protetta, per ordine del medico debbo stare un mese senza prendere la pillola e se rimanessi incinta non oso pensare quello che succederebbe’ lentamente si alzò riassettandosi il vestito, e salì in camera sua.

Rimasi davanti alla TV per un tempo non quantificabile in uno stato di assoluta apatia e confusione non riuscivo a coordinare le idee, meccanicamente salì le scale e mi diressi verso la mia stanza… passando davanti alla camera di Lisa mi fermai e per un attimo mi sfiorò l’idea di bussare alla porta ma non lo feci, stavo allontanandomi quando mia sorella si affacciò sulla soglia e mi fece cenno di entrare, sottovoce mi disse: ‘Andiamo in camera tua è più distante da quella di mamma, dai forza!!….ho bisogno di parlarti’ la guardai e le dissi: ‘Lisa sei ancora vestita credevo che tu fossi già a letto’

‘La colpa è tua brutto stronzo mi hai messo addosso un’agitazione tale che fino ad ora sono rimasta seduta sul letto a pensarti’.
Il cuore mi batteva forte ero emozionato e teso, e ci avviammo speditamente verso la mia stanza.

‘Ascolta Marco ho preso una decisione….. però ho due raccomandazioni da farti, quando sarà il momento non venirmi dentro la pancia, come già ti ho detto non prendo la pillola e non voglio rimanere incinta, solo questa volta per provare poi STOP….. secondo….. ricordati che dovrà rimanere il nostro segreto per sempre, CAPITO!!! per sempre’

Non la feci finire, la sollevai di peso e l’adagiai sul letto la bocca di Lisa si attaccò alla mia, convulsamente ci liberammo dei vestiti, il suo corpo rimase coperto solo dai collant dalla biancheria intima, il mio volto s’incuneò fra le sue gambe….era quello che avevo sempre sognato annusare l’aroma della passera di mia sorella, era un odore aspro, pungente, ma gradevolissimo ed estremamente sensuale… fra poco il mio pene sarebbe entrato dentro lei….l’avrei penetrata si realizzava la mia voglia più turpe ma anche la più agognata , sentivo aumentare la mia eccitazione la paura di eiaculare mi condizionò ad accelerare i tempi, le sfilai le calze spostai di lato le mutandine e cominciai a leccarle la figa, la mia lingua entrò dentro la sua calda fessura e ne seguii ogni anfratto poi con insistenza, ed ardore titillai il clitoride fino a farlo diventare turgido e rosso, il gusto della sua vagina era salato e odorava anche di pipi, il fatto che lei non l’avesse lavata prima di fare l’amore mi eccitava incredibilmente accrescendo enormemente la mia carica erotica.

Il suo sesso cominciò a secernere umori vaginali , nella mia mente si fecero strada i pensieri più libidinosi e sconci, su quello che mi sarebbe piaciuto farle, la sentivo terribilmente mia ogni suo muscolo vibrava sotto le mie carezze e dalla sua bocca uscivano frasi dolci ed invitanti….. le sue gambe erano spalancate a compasso, morsicai delicatamente le cosce lasciandole dei vistosi succhiotti sulla delicata pelle dell’interno coscia, eravamo tesi ed eccitati, le nostre pulsioni erano talmente intense ed emozionanti che acceleravano i nostri respiri facendoci andare in iperventilazione, con voce sibilante Lisa disse: ‘Marco entrami dentro, sono una lurida troia incestuosa però mi solletica sapere che tu mi scopi, che sto per essere penetrata da mio fratello, dai!!…riempimi la figa’

Con violenza le strappai le mutandine azzurre, la mia cappella si fece strada fra le pareti irrorate e calde della vagina, e con violenza affondai il mio arnese fino alla radice lei lancio un urlo di piacere e per un attimo mi sentii il mondo crollare addosso, la paura che mia madre ci avesse sentito ci creo un po di panico, con il cuore in gola ci fermammo un attimo in attesa di sviluppi poi visto che non succedeva nulla tutto continuò con maggiore veemenza.
Stavo pompando dentro la pancia di mia sorella con tutta la mia potenza, il mio pene era duro e possente con movimenti cadenzati e ritmici s’immergeva dentro di lei in profondità, e sebbene Lisa mi avesse avvisato di non venirle dentro la pancia la tentazione di riempirla di sperma era molto forte, ma poi la ragione e la paura delle conseguenze mi fece desistere.

Ora i suoi gemiti erano diventati urletti di puro godimento… perciò cercai con la mano di soffocare il suo gaudio, ma lei liberandosi da quella stretta in piena bramosia erotica disse: ‘Lasciami godere Marco, anche se la mamma ci sente non me ne frega nulla, non ti credere che lei sia una santerellina, tu non lo sai ma nostra madre era ed è una puttana, quando era giovane si faceva trombare da un suo cugino e una volta ha dovuto anche abortire perché era rimasta incinta,
L’essere venuto a conoscenza di questo lato oscuro di mia madre mi eccitò al punto che il mio pene diventò come il marmo, con infinita soddisfazione di Lisa che senza più ritegno venne con un rantolo disumano un attimo dopo il suo urlo venni anch’io e depositai il mio godimento sul ventre piatto di mia sorella.

Passarono alcuni giorni e mia sorella partii per le vacanze invernali a Canazei con le sue amiche , prima di partire mi catechizzò dicendomi di fare il bravo l’ultima notte dell’anno di non trovarmi la ragazza perché sarebbe diventata gelosa, lo disse ridendo ma il dubbio che fosse una battuta o rispondesse a verità mi fece sorridere, sta di fatto che prima di partire mentre eravamo soli mi bacio sulle labbra e mi palpo il pene dicendo: ‘E’ stato molto bravo l’altra sera, non consumarlo fratellino, potrebbe tornarmi ancora utile ho lasciato un paio di mutandine sporche sotto il tuo cuscino cosi se ti senti solo e hai voglia di toccarti il profumo della mia passerotta ti potrà aiutare e si fece una risata’
Colsi la palla al volo e le chiesi: ‘ Perché l’altra sera hai detto che la mamma e una puttana?’ sul momento sorvolò dribblando questo discorso poi dietro mia insistenza disse: ‘Una sera siamo uscite con i suoi amici ad una festa nella casa di campagna di uno di loro, quasi mi vergogno a dirlo ma le uniche donne eravamo io e la mamma perciò dopo averci fatto bere ed ubriacare la mamma l’hanno spogliata e se la sono fatta tutti davanti e dietro ed io mi sono trovata a dover respingere gli assalti di queste persone assatanate, me la sono cavata solo perché sono scappata mezza nuda e uno di loro impietosito dal mio pianto mi ha portato a casa.’

Sempre più allibito e sconcertato mi sentivo quasi incredulo di quello che mi aveva raccontato Lisa pensieroso e triste vidi mia sorella salire in auto ed allontanarsi in direzione di Canazei.

Essendo la vigilia di Natale mia madre si svegliò presto mi trovai la colazione pronta in camera da letto, poco dopo lei entro in camera mia per prendere il vassoio vuoto, a quel punto elaborando i discorsi fatti in precedenza con mia sorella non potei fare a meno di valutarla non come genitrice ma come donna e il risultato fu sicuramente da 8 + spontaneamente le dissi: ‘Mamma sei bella’ lei mi guardò e sorridendomi rispose: ‘Grazie tesoro sei molto gentile’ poi prima di uscire si avvicino per baciarmi sulle guance io l’anticipai e con una mossa rapida spostai leggermente il mio volto di lato facendo in modo che le mie labbra trovassero le sue, lei mi guardò incuriosita e con un sorrisino sulle labbra disse: ‘Come mai questa novità’ con la sfrontatezza acquisita dalle confidenze di Lisa le risposi: ‘Mi andava di baciarti sulle labbra per me è stato bellissimo mamma sono morbide e carnose’ la mia risposta la lascio perplessa e con aria interrogativa mi guardò ed uscii.

La giornata trascorse normalmente, poi la telefonata di Lisa mi sorprese però facendomi un piacere immenso ‘Ciao fratellino qua e bellissimo la prossima volta vieni anche tu, sai Marco ti sto pensando in ogni momento sto stressando le mie amiche parlando di te, ho voglia di sentirti dentro di me… Marco mi hai stregato’ di tutta risposta le dissi: ‘Anch’io ti penso Lisa e ti amo’ ridemmo tutti e due per quest’ultima mia frase e ci mettemmo d’accordo che ci saremmo sentiti il giorno dopo.

Mia madre rientrò alle otto di sera era molto stanca e io suggerii di andare a cena al ristorante lei accettò con entusiasmo, perciò dopo esserci fatti la doccia e cambiati d’abito salimmo sulla sua Mini Cooper e partimmo in direzione del mare.

Alle nove eravamo a tavola e alle dieci avevamo terminato di cenare, Luigi il proprietario venne da noi, mi si presentò come amico di mia madre la riempi di complimenti… in effetti vestita cosi casual, con una gonna sbarazzina un maglioncino nero a collo alto stivaletti modello texano e pettinata con la coda di cavallo, sembrava una ragazzina e non dimostrava affatto 41 anni, inoltre mi chiese di salutare anche mia sorella (Seppi poi da Lisa in un secondo tempo che lui fu uno di quelli che quella sera si fecero mia madre e che cercarono di violentare Lisa spogliandola e lasciandola solo con i collant, reggiseno e mutandine).

Ci alzammo e sebbene mia madre avesse bevuto solo due birre il suo stato era alquanto problematico, era alticcia ma quando al banco del bar ordinò anche una vodka questa fu la classica goccia che fece traboccare il vaso, la presi sotto braccio e mi feci consegnare le chiavi dell’auto, e visto il tasso alcolico di mia mamma avrei guidato io.

Il parcheggio del ristorante fortunatamente era vuoto la gente era ancora all’interno pertanto riusci a farla salire in auto senza problemi evitando gli sguardi indiscreti degli avventori, la feci sedere e le allacciai la cintura di sicurezza lei con gli occhi chiusi e la voce impastata disse: ‘Tesoro voglio stare più distesa’ cercai la leva che comandava l’inclinazione del sedile ma nel fare questo la mia mano sfiorò la sua gamba all’altezza del ginocchio, visto che non ebbe alcuna reazione memore dei discorsi fatti con Lisa insinuai la mano sotto il bordo della gonna per poi farla risalire verso l’alto, nella mia testa un mare di pensieri mi assalirono, uno in particolare mi eccitò liberando tutti i miei istinti bestiali e perversi, mi stavo eccitando toccando le gambe di mia madre, lei la donna che mi aveva partorito era alla mia portata inerme e incosciente.

Le mie dita sfiorarono la trama delle calze palparono la morbida carne delle cosce, sollevai la gonna fino alla vita facendo risaltare le bianche mutandine nella semioscurità dell’abitacolo la mia mano toccò l’inguine accarezzando il solco che separava le labbra della fessura soffermandosi sul quel dolce avvallamento più del dovuto, la sua voce ruppe quell’incantesimo e la senti dire: ‘Accidenti…. Marco cosa mi stai facendo?’

Il cancello elettrico si apri cigolando con premura mi diressi subito dal lato passeggero e l’aiutai a scendere ma notai a malincuore che lo stato di torpore le stava passando, era più sveglia e reattiva la segui mentre faceva gli scalini che portavano alla porta d’ingresso, poi una volta entrati in casa lei si fermò e guardandomi fissa negli occhi mi disse: ‘Marco pensi che il tuo comportamento sia stato leale e adatto per un figlio? trovi una cosa ben fatta palpare tua madre, cosa volevi farmi? volevi vedermi nuda…..ecco!!!! guarda sei contento si sfilò il maglioncino si slacciò la gonna, rimanendo solo con le calze e la biancheria intima, la successione degli eventi mi colse impreparato e dentro me un senso di vergogna mi colpì come un pugno allo stomaco, poi continuando disse: ‘Vuoi che continui? sganciò il reggiseno lasciando i seni liberi da costrizioni….con una mossa rapida e decisa si abbassò le mutandine mostrando un boschetto dorato, curato, con peli cortissimi che facevano da perfetta cornice ad una vagina priva di imperfezioni.

Mia madre ora era nuda davanti a me, mi sentivo come un verme, mi aveva dato la classica lezione ero combattuto fra l’imbarazzo e l’umiliazione con gli occhi bassi m’incamminai verso la mia stanza e una volta dentro mi gettai sul letto in uno stato di completa confusione mentale

Dopo un paio di ore mia madre entro in camera mia, era più calma e più serena, si era rivestita completamente ed appoggiandosi al bordo del mio letto iniziò a parlarmi della sua gioventù, ero come ammaliato dai suoi discorsi erano ricordi di una vita vissuta totalmente all’insegna della libertà, dell’indipendenza, di situazioni intense e mirabili, di avventure a volte sgradevoli e complesse, mi raccontò della relazione con suo cugino del loro rapporto tralasciando il particolare dell’aborto e di altre vicende che riempirono la sua vita di ragazza ribelle e libera da pregiudizi.

Poi abbracciandomi mi sussurrò all’orecchio: ‘ Marco ho capito che tu mi desideri, ma poi se la cosa piacesse anche a me? sarebbe problematico, tua sorella vive qui cosa potrebbe pensare? cosa succerebbe se io rimanessi incinta?’.

Per un attimo ci guardammo negli occhi poi come una se una forza misteriosa ci spingesse l’uno contro l’altra ci baciammo le nostre lingue si avvinghiarono si attorcigliarono, in un attimo le fui sopra, convulsamente esplorammo nostri corpi, i respiri si fecero affannosi ed eccitati, lei mi lacerò la camicia, ed io le sfilai il maglioncino nero con altrettanta veemenza, le mie mani frugarono sotto la gonna alla ricerca della fonte del suo piacere, in questa strana lotta le calze di mia madre erano scese sotto al ginocchio dandole ancora una maggiore carica erotica, nella fretta di spogliarla le strappai le impalpabili mutandine poi fu tutto un susseguirsi di azioni coinvolgenti ed erotiche, la sollevai per i fianchi e la mia bocca partendo dal suo inguine solcò la delicata pelle del ventre e dello stomaco fino a convergere sui seni, lasciando dietro se una leggera scia di saliva.

I nostri corpi si adattarono a variegate posizione le più strane fino ad assumere quella che io amavo in particolar modo, mentre io leccavo le tenere pareti interne della sua vagina titillandole il clitoride, lei con sapiente maestria avvolse il mio pene ingoiandolo tutto nella profondità della gola, poi manipolando i testicoli con grazia e delicatezza mi portò alla soglia della eiaculazione facendo pervenire al mio cervello sensazioni e stimoli raramente provati per alcuni momenti la paura di venirle dentro la bocca mi portò a pensare ad altre cose infatti desideravo che il mio godimento finisse dentro la sua pancia e non in altri posti.

Forzando le lisce pareti vaginali la mia cappella lucida e rossa s’immerse dentro l’antro di mia madre lei divarico le gambe aggrappandosi con i polpacci ai miei fianchi e mentre il mio inguine sbatteva contro il suo lasciava partire colpi sordi e cupi, lei con movimenti lenti e calcolati del bacino accolse il mio pene fino alla radice aspirandolo tutto dentro quel passaggio che anni prima mi aveva partorito e che ora ostinatamente forzavo per rientrarvi con il chiaro intento di fecondarlo.
Il volto di mia mamma era un omaggio alla bellezza il suo sguardo da ragazzina era scomparso per lasciare il posto a quella di donna vissuta, le sensazioni che lei riusciva a farmi provare in quel momento erano fuori dal comune e mentre il mio cervello elaborava questi pensieri, il piacere di mia madre passò da gemiti quasi impercettibili a veri e propri rantoli, la stavo ‘MONTANDO’ con decisione, il mio pene al massimo della sua espansione e durezza entrava in profondità immergendosi come una lama nel burro, una smorfia di dolore le si disegno sul volto quando le strinsi i seni in uno spasmo di godimento, ma fu questione di un attimo poi in rapida successione il rantolo di mia madre si trasformò in un urlo vero e proprio l’esaltazione del godimento subentrò alla libido, nello stesso momento una vampata di calore partii dalle mie gambe per raggiungere il tronco ed il cervello, il mio corpo fu percorso da una scossa e da contrazioni muscolari che anticiparono la eiaculazione dentro la sua pancia, lei non cercò di divincolarsi, ne io feci nulla per evitare la possibilità di una gravidanza, era stata una cosa cosi sentita e bellissima che nessuno di noi due ebbe la voglia di contrastare la fase finale, la baciai e le dissi: ‘mamma ti amo’ lei mi sorrise e con aria scanzonata disse ‘Speriamo Marco di non aver combinato un pasticcio non vorrei trovarmi di nuovo incinta a 41 anni e si diresse in bagno per lavarsi.

La notte la passammo insieme nel suo letto e facemmo l’amore altre due volte……… ma ora per me cominciava il difficile avrei dovuto gestire una situazione problematica e complicata tra lei e Lisa e mentre affondavo il volto fra le sue gambe mi gettai questi pensieri dietro alle spalle sapendo che domani sarebbe stato un altro giorno con altri problemi e altre soluzioni. Il sole era tramontato lasciando il posto alle le luci della sera, i lampioncini automatici del giardino rischiararono fiocamente la stradina che conduceva alla porta di casa, il mio passo veloce si fermò quando da dietro la voce di mia madre mi chiamò:
‘Marco aspettaci’
Istintivamente mi fermai, mi voltai, mia mamma in compagnia di Lisa stavano sopraggiungendo di ritorno dal lavoro le guardai erano allegre entrambe belle e felici sembravano più due sorelle che madre e figlia, nel vederle assieme un pensiero sconcio e godereccio nella mia mente mi fece sorridere.
Fui preso sottobraccio da entrambe:
‘Fratellino stasera io e la mamma dobbiamo uscire perciò per mangiare ti devi arrangiare’

La cosa sul momento mi suonò male ma feci finta di nulla, nella mia testa il fatto che uscissero insieme mi riportava alla mente certi discorsi fatti da Lisa con situazioni discutibili e non proprio gratificanti specialmente per mia madre.
Entrando in casa mia sorella mi bloccò e mentre mia mamma andava in cucina sussurrò:
‘Marco debbo parlarti’

Accennai con un cenno del capo che avevo capito…entrai nella mia stanza seguito a breve da Lisa, appena fummo soli lei si avvicinò e mi baciò con foga, la sua lingua s’intrecciò con la mia e le sue mani cominciarono a toccarmi tutto il corpo tutto questo avvenne in una frazione di tempo breve però sufficiente a farmi avere un’erezione poderosa, risposi alle sue bramosie baciandola e spogliandola con la chiara intenzione di lasciarla nuda, cristo come mi eccitava il corpo di mia sorella……

La voce di mia madre ci chiamò ed interruppe questo momento dolce e delicato fu allora che il mio pensiero si cristallizzò sul fatto che loro due sarebbero uscite insieme per andare dove?… con chi?… a fare cosa?… questa idea mi assillò miscelando gelosia e rabbia in egual misura.

A quel punto chiesi a Lisa alcune delucidazione sulla serata che avrebbero dovuto trascorrere insieme lei e mia madre
‘Ascolta fratellino stasera io e la mamma usciamo perché dobbiamo incontrare delle persone che ci possono aiutare ad avere alcune griffe importanti per il magazzino, perciò dobbiamo essere gentili e carine con loro’.

La terminologia usata da Lisa mi lascio alquanto perplesso in particolar modo ‘Quel dobbiamo essere gentili e carine non mi piacque molto’ c’era un qualcosa che sapeva di scambio di piaceri e potevo immaginare cosa avrebbero potuto volere da mia mamma e mia sorella queste persone, cercai di essere il meno invadente possibile ma mentre Lisa faceva il bagno, mi recai nella stanza di mia madre e chissà perché non mi sorpresi nel vederla agghindata con calze reggicalze e altri accessori che non facevano parte della routine quotidiana.

Mentre stava tentando di entrare in un vestito aderentissimo, le chiesi:
‘Mamma Lisa mi ha detto di stasera…. ma per un incontro di lavoro tu e Lisa vi preparate cosi accuratamente indossando vestiti e biancheria cosi particolare?’

La guardai con aria triste e indagatrice, attesi una sua risposta….lei ebbe un attimo di esitazione e forse per vergogna oppure perché probabilmente aveva capito i pensieri che mi frullavano in testa rispose:
‘Scusa Marco non debbo darti spiegazioni…vorrei vestirmi, lasciami sola’

Ero deluso ed amareggiato me ne andai nella mia stanza, chiusi a chiave la porta e mi immersi nei miei pensieri.
Quella notte non presi sonno facilmente e quando verso le due le sentii rientrare la mia rabbia e il mio sdegno era pari alla loro sfacciataggine dal momento che bussarono alla porta per darmi la buonanotte.

La mattina seguente la voce di Lisa mi svegliò…la sua insistenza nel volermi parlare mi convinse e la feci entrare in camera mia, con un sorriso appena accennato disse:

‘Dai fratellino non t’incazzare l’uscita di ieri sera è stata per lavoro, poi io sono stata brava la mamma un po meno, ma io sono stata veramente brava’
incuriosito le chiesi:
‘Cosa vuol dire che la mamma un po meno?’

‘Ma cosa t’interessa della mamma?….Lei fa la sua vita se le va di andare con un uomo o più uomini sono fatti suoi……. bhe!! se lo vuoi proprio sapere si è fatta scopare e mi ha detto che l’hanno anche inculata’

Ascolta fratellino stasera da momento che è sabato vado a ballare con le miei amici se vuoi….poi venire con me… e ricordati che è un privilegio passare una serata con me.

Le risposi:
‘OK ci penserò’

Durante il giorno io e mia madre c’incrociammo diverse volte e dal momento che era rimasta a casa per registrare i conti trimestrali del magazzino pranzammo assieme…la sua voglia di cominciare un dialogo fra noi risultò difficoltosa dal mio comportamento sbrigativo e frettoloso limitato nel linguaggio alle parole Si…No…Forse…

Conoscendo mia madre sapevo che a un certo punto avrebbe preso in mano la situazione, cosa che puntualmente avvenne e mentre mi allenavo con la cyclette nella piccola palestra di casa mi bloccò e disse:

‘Ascolta Marco ora fermati ed ascoltami, vorrei sapere perché ce lai con me, cosa ti ho fatto? Sei arrabbiato perché ieri sera mi sono messa calze e reggicalze, oppure perché ho indossato quel vestito appariscente che a te non piace fammi capire?

La fissai negli occhi e con risentimento le dissi:
‘No mamma sono deluso perché ieri sera ti sei prostituita per avere alcune griffe per il nostro magazzino, ed anche perché ti sei fatta inculare da più uomini’

Mia madre sbiancò in volto e mi mollò un forte ceffone che mi fece rintronare la testa, poi sibilando fra i denti aggiunse:
‘Lisa sei una grandissima stronza ma te la faccio pagare accidenti se te la faccio pagare’

Mi sedetti sul divano del soggiorno frastornato ripensando a quello che avevo fatto mettendo in mezzo senza volere anche mia sorella, questo non mi piaceva affatto, vidi mia madre uscire frettolosamente e immaginando dove sarebbe andata chiamai Lisa e la misi al corrente di quello che era accaduto lei rimase un attimo titubante poi aggiunse:

Va bene fratellino non ti preoccupare ci penso io stai tranquillo, tui preparati ad uscire con me perché mi sa tanto che stasera tirerà una brutta aria in casa nostra.

Come previsto da Lisa la tensione regnava fra le mura domestiche, mia madre al rientro dalla sua missione di chiarimenti con mia sorella sembrava più nervosa che mai….evitai ogni contatto con la mia genitrice ed attesi il rientro di mia sorella con impazienza, mi ero già preparato ed ero pronto ad uscire con lei.

Avevamo lasciato casa nostra da diversi minuti e solo sulla Peugeot 107 di mia sorella mi liberai dallo stress delle ultime ore…. mi rilassai la voce calma e pacata di Lisa mi diede una sensazione di tranquillità e di benessere… le accarezzai il volto e di ritorno lei mi baciò la mano.

Cenammo in pizzeria, poi le proposi di modificare i programmi per la serata mia sorella mi chiese:
‘Marco allora cosa vorresti fare?’
‘Ascolta Lisa facciamo come avevi pensato tu andiamo a ballare…. poi invece di tornare a casa passiamo la notte in albergo’

Mia sorella ne fu subito entusiasta ed approvò in pieno la mia idea:
‘Ok fratellino ci speravo che prima o poi tu mi facessi una proposta del genere è da parecchio tempo che io e te non facciamo più nulla’

Il paradiso era una discoteca molto conosciuta sulla costa ed era il ritrovo degli amici di mia sorella verso le undici e trenta entrammo, fu subito chiaro che Lisa faceva parte di quell’elite di persone che quando entrano in un locale attirano su di se l’attenzione dei maschi

Fui presentato alle sue amiche e mi trovai subito al centro della loro attenzione il fatto che fossi un bel ragazzo agevolava il mio compito e rimasi sorpreso dalla disponibilità di alcune di loro conoscendo Lisa la cosa non le avrebbe fatto sicuramente piacere ma notai in quel momento che era piuttosto impegnata a gestire una situazione non molto chiara con il suo ex, non volli intromettermi ma m’innervosii alquanto quando si baciarono a pochi metri da me.

Lisa si sedette accanto a me e con aria liberatoria disse:
‘Finalmente se ne andato non lo sopporto più ho dovuto baciarlo per liberarmene’

Il mio sguardo corse alle sue gambe erano molto belle velate dal nylon delle calze e mi rammentai la prima volta che scopammo, le paure iniziali, la paura di Lisa di rimanere incinta il godimento incredibile che provai nello sborrare sul suo ventre, la sensazione sublime di aver violato un tabù che ci era stato inculcato dalla prima infanzia.

La guardai e libero da inibizioni la baciai sulla bocca, mi aspettavo una netta disapprovazione da parte sua ma invece accade l’incontra-rio non solo rispose al mio bacio ma la sua mano si poso sul mio pene, le sue amiche non sembrarono per nulla colpite da quello che stava accadendo anzi alcune di loro accennarono con parole di approvazione la nostra performance, ne rimasi colpito e sorpreso e rivolto a Lisa sorridendo chiesi:

‘Lisa ma loro non sono………’
‘Fratellino ma cosa pensi che solo noi scopiamo in famiglia, qua ci sono minimo altre due mie amiche che hanno rapporti con il fratello…svegliati Marco’

Verso le quattro di mattina uscimmo dal locale Lisa era piuttosto alticcia perciò mi misi io alla guida raggiungemmo il motel che avevamo prenotato la sera precedente era un posto singolare di una nota catena alberghiera dove tu entravi e parcheggiavi davanti al tuo mini appartamento senza dover passare dall’accettazione perché ti veniva consegnato un Pass per aprire il cancello e per accedere al tuo alloggio.

A fatica la sollevai e dopo varie peripezie riusci a stenderla sul letto….era veramente bella mia sorella cosi indifesa e vulnerabile era una provocazione, con una mano le sollevai lentamente la gonna centimetro per centimetro scoprendo le se gambe velate un poco alla volta, avvicinai il mio volto alle sue cosce il fruscio della stoffa sul nylon dei collant mi eccitava tremendamente la sua pelle emanava un profumo di femmina ed un calore erotico senza pari la mia mano si posò sulla morbida carne….. mia sorella si sveglio da quel leggero torpore derivato dall’alcool e disse:
‘Si Marco mi piace quello che mi fai chiavami voglio che tu mi chiavi’

La mia perlustrazione continuò senza intoppi le avevo fatto risalire la gonna oltre la vita le cosce confluivano in un piccolo promontorio ‘il monte di venere’ avvicinai il naso per godermi l’odore del sesso di mia sorella la sensazione che provai fu sublime e altamente erotica il suo profumo di femmina aveva impregnato le mutandine e i collant preso da un raptus di voglie insane presi i bordi del collant e lo strappai all’altezza dell’inguine, provai un piacere immenso nel sentire lo strappo del nylon la candida pelle di Lisa apparve improvvisamente…… il mio volto si gettò sul suo inguine e comincia i a leccarle la morbida carne la mia bocca lasciò succhiotti sulla pancia istintivamente Lisa apri le gambe a compasso le mie mani artigliarono il candido slip di satin e lo lacerarono in più punti, stavo godendo di questa mia mania di lacerare, strappare, gli indumenti di mia sorella e mi accorsi che anche lei ne provava godimento:
‘Marco mi sembra di essere violentata…..cazzo!! mi piace dai fratellino strappami anche il reggiseno”

Non me lo feci ripetere due volte ed anche quell’indumento fece la stessa fine degli slip…..

“Fratellino sei proprio un sadico maiale e io sono una lurida vacca che godo al pensiero di essere stuprata….. ah!!! tesorino guarda che ancora non piglio la pillola perciò se mi verrai dentro ‘..Bhe!! hai capito’

Nella mia libidine sfrenata volli che Lisa prendesse in bocca il mio pene, la posizionai nel modo migliore per ricevere in gola il mio attrezzo, riuscii senza difficoltà nel mio intento mia sorella non mi deluse, sebbene ancora leggermente frastornata comincio a leccarmi la cappella, poi con un movimento continuo ondulatorio e cadenzato mi procurò sensazioni eccelse…. il mio pene era al massimo dell’erezione la sapiente arte della stimolazione orale mi porto alla soglia dell’eiaculazione e con difficoltà riusci ad allontanare il viso di mia sorella dal mio pene.

Le fui sopra la liberai dei vestiti rimasti e immersi il mio cazzo dentro la figa di Lisa, le sue parole passarono dal dolce al volgare nel breve attimo di un alito di vento…. da unico amore a stronzo, maiale, sventrami.. godeva come una troia del nostro particolare rapporto, lo viveva come una cosa sua, vietata, di conseguenza ne gioiva di questa circostanza incestuosa al punto di non vergognarsi e di voler completare la nostra unione con un rapporto senza protezioni misura drastica, ma che in fondo piaceva anche a me…… eravamo veramente fatti l’uno per l’altra.

Il mio pene dentro la sua passera scorreva agevolmente l’enorme quantità di lubrificazione naturale emessa dalla sua vagina facilitava il nostro amplesso, sapevo i rischi che stavamo correndo in un rapporto senza difese, amavo mia sorella la desideravo immensamente e in particolari momenti vederla incinta con il pancione mi eccitava da morire ma il pensiero di una sua gravidanza mi faceva vivere in uno stato di tensione enorme…..i mie colpi diventarono sempre più veloci ed ossessivi…. la lussuria di Lisa non si limitava più solo a gemiti ma a veri e propri urli di piacere, era come una bestia in calore, il suo viso era tirato i muscoli del suo corpo tesi come corde di violino….era all’apice del godimento .

La sua voce m’incitava a sfondarla, a riempirla di sborra, pur non volendo seguire il suo volere nel momento cruciale invece di uscire velocemente dalla sua pancia spinsi fino alla radice il mio pene lo immersi in tutta la sua lunghezza nelle sue viscere e schizzai dentro il suo utero tutta l’essenza della vita, urlai di piacere non avevo mai goduto nella mia vita come quella volta…. riempire di seme mia sorella era il massimo della soddisfazione una gioia unica, sentire la sua calda vagina aspirare ogni goccia della mia essenza mi inebriò al punto di sentirmi ubriaco, ebbro di felicità.

Ci guardammo in volto per un periodo interminabile baciandoci ed accarezzandoci poi con estrema dolcezza con infinito amore, la sua mano arginò la fuoriuscita di sperma dalla vagina usando gli slip ormai inservibili come tampone, mi sorrise e candidamente disse:

“Ora aspettiamo Marco, se mi hai messo incinta non so come risolveremo questa situazione, comunque penso che ci sarà da ridere a raccontarlo alla mamma”

Ora dopo che la frittata era capitata… ero preoccupato molto preoccupato sapevo che Lisa desiderava questo ma io non ero molto sicuro di volerlo….

La mattina seguente, il cellulare di Lisa squillò per moltissime volte le telefonate si accavallarono fra loro quelle dei suoi amici e quelle di mia madre, selezionò le chiamate rispondendo prima a nostra madre che preoccupata chiedeva informazioni di dove fossimo finiti, poi raccontò alla sua migliore amica quello che era successo descrivendo i particolari molto dettagliatamente, in quell’occasione la cosa m’infastidii la sensazione di essere stato usato mi risuonò in testa…. non ne fui affatto contento, avrei voluto farlo presente a mia sorella ma non feci in tempo…..si alzò velocemente dal letto e corse in bagno a vomitare…. fu cosi per tutta la mattinata….demmo colpa alla colazione probabilmente al latte avariato sperando si trattasse di questo…….ma un ragionevole dubbio ci accompagnò per il resto della giornata……..

Fine secondo capitolo Io e Lisa passammo alcune giornate piuttosto animate al limite della psicastenia, era un continuo chiederci se le avvisaglie del motel avessero avuto un riscontro positivo con una eventuale gravidanza ma gli esami fortunatamente sconfessarono le nostre paure e la tranquillità perduta per alcune settimane lasciò il posto alla calma ed al lassismo più assoluto per il pericolo appena scampato.

Sebbene il rapporto con nostra madre fosse stato ricucito nonostante le divergenze ancora in atto su alcune cose cercavamo tutti e due di avere nei suoi riguardi un atteggiamento più accondiscendente per motivi economici ma soprattutto per depistare i sospetti che involontariamente avevamo fatto sorgere in lei per quella notte d’amore passata al motel.

Alcune sue domande rivolte a me in particolari momenti… in cui ero solo pertanto più aleatorio avevano lo scopo di verificare le sue deduzioni di un eventuale rapporto incestuoso con mia sorella le sue interrogazioni provocatorie ed allusive mi avevano lasciato intendere che lei avesse capito la situazione che esisteva fra me e Lisa.

Tutto ebbe un epilogo un sabato mattina quando trovandoci soli in casa durante un suo ennesimo interrogatorio ebbi la forza di reagire e risposi a tono ad una sua specifica domanda…. la sua insistenza nel conoscere cosa era successo al motel quella sera….. ebbe come risposta la verità sulle cose accadute quella notte, confessai candidamente senza omettere nulla del nostro rapporto lasciandola a bocca spalancata dalla descrizione dei minimi particolari dal colore delle mutandine di Lisa alla sperma versatole in bocca….lo feci con gioia, con rabbia, con la voglia di farle del male, ricordandole che lei non avrebbe dovuto rinfacciare nulla di tutto ciò perché anche lei aveva goduto del mio corpo in egual misura come sorella perciò l’invitai ad essere più coerente….. e meno rompipalle.

Come d’incanto il clima in casa si distese, mia madre evitò di tornare su questi argomenti e nonostante Lisa si chiedesse il motivo di questo suo cambiamento, in particolari il loro rapporto non sempre era improntato sulla serenità le divergenze in campo lavorativo sfociavano in litigate guidate ( perlomeno da mia madre ) dal ‘fattore Marco’.

La fiera della moda arrivò come una benedizione mia madre consigliò a Lisa di andare a Milano per alcuni giorni per seguirne direttamente l’evento…. visto e considerato che la festività del patrono della città in concomitanza con un sabato e la domenica creava un ponte di tre giorni mi offrii di accompagnare mia sorella in questa avventura… ma la mia proposta non ebbe l’effetto desiderato, mia mamma si oppose a questa soluzione ed a malincuore dovetti accettare la sua decisione.

Lisa era triste non avrebbe voluto partire da sola ma si era dovuta adeguare alla situazione calcolata sapientemente da nostra madre…. ci eravamo lasciati baciandoci e toccandoci di nascosto come due studenti……. amavo mia sorella e sapevo che mia mamma era diventata la sua più acerrima nemica perciò dovevo trovare il sistema di gestire questa situazione che diventava ogni giorno sempre più intrigante.

La mattinata piuttosto umida piovviginosa lasciava presagire l’arrivo della stagione autunnale mia madre a differenza delle altre giornate non si era recata al magazzino….cancellò telefonicamente alcuni appuntamenti e sbrigò alcuni impegni di lavoro tramite computer…. poi mi chiamò e disse:

‘Marco questa sera voglio che tu esca con me…. usciremo con Mariella una mia amica e suo marito’

Avrei voluto rifiutare ma un po’ per la curiosità e considerata la situazione di Lisa a Milano accettai. Come al solito mia madre si era tirata a puntino, vestiva elegantemente con un abito corto di colore nero che contrastava vistosamente con la colorazione rossa della sua nuova acconciatura le scarpe con il tacco alto portavano al sua altezza al metro e ottanta.

Indubbiamente mia madre era una ancora una bella donna e mi resi conto in quel momento che mi sarebbe piaciuto scoparla ancora… la guardai mentre mi passava davanti orientando il mio sguardo sul suo sedere…. sotto la stoffa lucida dell’abito si notava il segno delle mutandine e questo diede un impulso maggiore alla mia libidine… capivo che sotto, sotto… c’era un motivo…un perché…. che sfociava nel desiderio che io avessi partecipato a quell’uscita strana con i suoi amici ma non me ne rendevo conto anche se le più svariate opzioni sessuali facevano lavorare la mia immaginazione in tutte le direzioni.

Arrivammo all’appuntamento con un leggero ritardo l’auto dell’amica di mia madre ci aspettava ai bordi di una piazzola…..dopo i soliti saluti di circostanza mia madre disse:
‘Ok allora voi andate avanti che noi vi seguiamo’

Sapevo che quella sera aveva un qualcosa di eccitante, di strano, di libidinoso, lo sentivo nell’aria si percepiva dalla voce di mia madre… era sensuale e profonda quando risalì in auto… la gonna risalì lungo le gambe lasciando scoperta una porzione di coscia senza mezzi termini appoggiai la mano sul lato interno della gamba, lei mi guardò e disse:

‘Cosa c’è Marco ti vedo eccitato? se lo sapesse Lisa s’arrabbierebbe…. cosa penserebbe se sapesse che ti scopi tua madre’

Poi ridendo aggiunse.

‘Ma forse non direbbe nulla quella troietta di mia figlia…. dal momento che anche lei scopa il fratello’

La frase era a dir poco assurda anche se vera era il massimo dell’imbecillità, pertanto decisi di partecipare anch’io a questo dialogo balordo:

‘Certo mamma…che in fatto di puttane tu ne sai qualcosa, ti scopi tuo figlio, ti prostituisci per un marchio famoso e se non mi sbaglio stasera hai intenzione di scambiarmi con il marito della tua amica Mariella’ mentre usavo questo linguaggio lo stimolo di una forte erezione mi provocò un forte dolore ai testicoli, stretti nella morsa dei jeans al punto che la mia voce assunse una tonalità alta e stridula.

Lei mi guardò e sorridendo con sarcasmo aggiunse:

‘Sei un lurido bastardo…… Si!! mi sono fatta inculare per una griffa famosa, ho scopato con più uomini per ottenere quello che volevo ma d’altronde anche tu mi hai posseduto….e ti è piaciuto lurido maiale…… e poi in fondo…. mi sembra di vedere che quello che io ho fatto ti eccita….si… ti eccita al punto che mentre parliamo sei in piena erezione’

Con aria di sfida le sue parole diventarono provocatorie:

‘Se lo vuoi proprio sapere io non ti scambio con nessuno….. loro sono qui per vederti scopare con me….ho avuto l’infelice idea di confidarmi con Mariella e suo marito della nostra avventura e loro si sono eccitati al punto che vogliono vederci fare del sesso…..loro si masturberanno mentre tu mi scopi”

Per un attimo rimasi perplesso, ero eccitato e anche arrabbiato, mi sentivo usato, la guardai il suo volto era teso….. la mia mano si poso fra le sue gambe risalii lungo la coscia si fermò sull’inguine cominciò a strusciare le labbra della vagina da sopra i collant, prima con delicatezza poi con irruenza fino a farle male….mi piaceva fare male godevo nel vedere le sue smorfie di dolore… con le dita strappai il nylon delle calze ed accarezzai la morbida seta degli slip piccoli ciuffetti di peli biondi fuoriuscirono dai bordi delle mutandine e quando la mia mano accarezzò la morbida pelle sotto l’impalpabile stoffa…. le sue gambe si schiusero lasciando che le mie dita entrassero dentro la sua fessura.

Era bagnata…. gli umori appiccicaticci riempirono il palmo della mia mano…. mia madre stava godendo gli occhi erano due sottili fessure spontaneamente il mio sorriso di soddisfazione diventò più evidente quando lei rallentò l’auto fino a fermarsi per non correre il rischio di causare un incidente.

Solo dopo uno stop piuttosto lungo ripartimmo per raggiungere la casa di Mariella.

Loro ci aspettavano all’ingresso della loro villa, mia madre si rassettò l’abito e c’incamminammo verso l’ingresso di casa.
Mariella con voce emozionata disse:

Per un attimo abbiamo avuto paura che vi foste pentiti…. poi una breve pausa interruppe la sua frase con aria seria disse rivolta a mia madre:

‘Ne hai parlato con Marco vero? di quello che dovrete fare…..’

Guardando mia madre con aria di finta curiosità dissi:
‘Perchè mamma cosa dovremmo fare’

Sul volto di Mariella e di suo marito si stampò la delusione, mia madre non rispose e mi fissò con aria divertita…. mi resi conto in quel momento che tutto questo stava diventato un gioco sensuale e provocatorio per loro due……

Tagliai come si suol dire la testa al toro e dissi chiaramente all’amica di mia madre che ero al corrente di tutto.

La serata trascorse come una normalissima serata fra due coppie….solo che una delle coppie erano madre e figlio ovvero io e mia mamma.

L’amica di madre mise un cd di musica lenta invitai mia madre a ballare la cosa eccitò moltissimo i padroni di casa.. la strinsi fra le mie braccia e lei appoggiò il suo volto al mio, il profumo della sua pelle m’inebriò dandomi una sensazione di benessere e d’ intimità, nonostante mi sentissi osservato la cosa mi lasciò del tutto indifferente, cominciai a baciarla prima sulle guance per poi passare alle labbra, un languido bacio fu la conclusione di questi approcci con le lingue che si avvinghiavano in un balletto infinito accompagnando il tutto da sospiri e palpeggiamenti decisamente coinvolgenti.

Mia madre emetteva suoni gutturali di puro godimento che stimolavano non solo me ma anche i nostri interessati spettatori, le mie mani scesero sul sedere della mia genitrice ne seguirono sopra la stoffa della gonna le curve e le forme, per poi artigliarne il tessuto mettendo in mostra il lato B di mia madre ancora coperto dai collant e dalla seta degli slip, istintivamente posammo lo sguardo su Mariella e suo marito si stavano masturbando con gli occhi fissi su di noi senza perdere alcuna sequenza del nostro amplesso… la cosa ci fece sorridere ci sentimmo come due attori porno in una sequenza di un film in quel momento mia madre ed io eravamo in perfetta sintonia i nostri occhi lanciarono segnali di desiderio sfrenato la voglia mai dichiarata di avere mia madre con la forza dandole la sensazione di violentarla diventò pressante ed insistente non so il perché ma le dissi:
‘Mamma ti voglio violentare’

Lei mi guardò con aria accondiscendente e rispose:

‘OK!!! Marco….. però non farmi male’

Il mio pene già in erezione subi un ulteriore performance, le parole dette da mia madre ebbero l’effetto di mille Viagra, con forza la distesi per terra e in un attimo le fui sopra….. e mentre lei simulava una falsa resistenza alle mie voglie le alzai la gonna fino alla vita le strappai calze e mutandine, affondai il mio volto fra le sue cosce annusai con ingordigia il suo sesso, l’intenso profumo della vagina e la grande eccitazione mi fecero eiaculare una prima volta sul suo ventre …. senza però estinguere la mia voglia di volerla penetrare e sentirla mia…. contrariamente a quello che si potrebbe pensare la mia libido aumentò in modo spropositato, il pensiero di possedere nuovamente il corpo di mia madre di centellinare ogni centimetro della sua pelle di violarla e farla soggiacere alle mie voglie mi diede immediatamente nuova linfa…..il mio pene eretto violò il dolce ingresso fra le sue gambe ed affondò fra le calde pareti della sua vagina e mentre il resto dei suoi vestiti venivano lacerati dalla mia furia la sua voce in preda ad una forma di erotismo viscerale m’incitava ad un accoppiamento brutale .

Mia madre conosceva ogni tecnica sessuale e sapeva adoperare le sue arti amatorie con arte sopraffina come l’altra volta un poco alla volta prese in mano lei le redini del gioco conducendomi allo stato di succube sudditanza inconsciamente non seppi resistere al suo gioco preferito…quello del rapporto orale che precedette la fase centrale del nostro amplesso, la sua bocca succhiava con veemenza i miei testicoli avvolgendo con la lingua la cappella del mio pene , tutto in una sequenza preventivata alla pura ebbrezza sessuale.

I nostri spettatori al culmine dell’eccitazione, continuavano nella loro auto stimolazione emettendo gemiti di godimento senza distaccare lo sguardo dai nostri corpi seguendo attentamente ogni minima variazione assunte durante l’amplesso sessuale…l’amica di mia madre Mariella a gambe aperte con le calze e gli slip calati alle caviglie stava masturbandosi con frenesia….e in piena estasi sessuale m’incitava a sfondare e a rompere il culo e la figa di mia madre.

Il culmine del nostro atto sessuale coincise con l’eiaculazione e l’immissione dell’essenza di una vita dentro la pancia di mia mamma, sussultai alle spinte dei mie lombi, con foga il mio pene s’incuneò dentro lei fino alla radice….. godevo nell’utero della persona che mi aveva partorito… era una sensazione unica e stupenda, il suo volto era teso e tirato di una bellezza quasi pittorica ….e a conclusione di questo intenso atto sessuale il leggero sorriso di mia madre anticipò una frase sussurrata e dannatamente impegnativa:

‘Marco non sono protetta e sono durante la fase di ovulazione credo che rimarrò incinta’

Per un attimo il panico mi pervase….ed ora? accidenti!!!! mi sentii perso, vidi il mio piccolo mondo crollarmi intorno….mia sorella Lisa, mia madre incinta, un figlio….mi sentì mancare la terra sotto i piedi, ma questa situazione ebbe una durata breve, la mia reazione a queste prospettive furono quelle di buttarmi tutto dietro le spalle… la forza del sesso ebbe ancora una volta il sopravvento, sorrisi anch’io, la baciai con ardore e percorsi il suo corpo con le labbra, segnando con la saliva il suo seno, il suo ombelico, la leggera rotondità della pancia, e i peli dorati perfetta cornice della sua vagina, gustandomi i leggeri sussulti di piacere che le provocavo.

Lasciammo la casa di Mariella con loro due al colmo della lussuria dell’eccitazione…. declinammo i loro inviti a rimanere sia per il particolare momento che stavamo vivendo che per la strana forma di gelosia che si era impossessata di noi in quel frangente, la strana impressione che sentivamo era difficile da decifrare, una sensazione dalle sembianze che parevano accostarsi più a un rapporto tra Moglie/Marito che a Madre/Figlio.

Con il passare delle settimane gli esiti degli esami effettuati dalla mia genitrice diedero l’esito più temuto ma anche quello più prevedibile….. mia MADRE ERA INCINTA l’avevo riempita di sperma e questo era il risultato di una serata di pura follia ora non sapevamo cosa fare, in un primo momento aveva prevalso la decisione d’interrompere la gravidanza ma con il passare dei giorni questa prospettiva sembrava allontanarsi….. mia madre sembrava propensa a portare avanti la gestazione…. mia sorella non essendo per il momento al corrente della situazione continuava a lanciarmi inviti espliciti mettendo mia madre continuamente in crisi….la sua gelosia rasentava la paradossalità al punto che le trovava lavori sempre più impegnativi e posibilmente fuori sede.

Era comunque un momento molto complicato per tutti noi….. e che comunque avremmo dovuto risolvere in tempi piuttosto brevi…… cercando di districare una matassa che si aggrovigliava ogni giorno sempre più.

Fine terzo capitolo…. Quarto capitolo a Ottobre La decisione di mia mamma fu inoppugnabile avrebbe abortito.

Prima che scadesse il tempo consentito dalla legge fece l’intervento e passarono diversi giorni prima che le sue condizioni fisiche potessero dirsi accettabili nel frattempo i nostri rapporti si erano consolidati ulteriormente e non passava giorno che le sue dimostrazioni d’affetto nei miei riguardi fossero sempre più evidenti, specialmente in presenza di Lisa la cosa veniva messa ancora più in rilievo e questo aveva creato uno stato di tensione fra le due donne

Lisa aveva capito che la gravidanza di mia madre era alquanto sospetta e sebbene fosse riuscita a nascondere con me la sua curiosità, sicuramente fra di loro ne avevano parlato.

Non avendo la più pallida idea fino a che punto mia sorella conoscesse la situazione vagavo in uno stato di perenne tensione l’incesto con mia madre era stato un qualcosa di eccezionale di sublime sentire il mio seme scorrere dal mio pene dentro la pancia della mia genitrice era stata una sensazione stupenda…..ma l’ebrezza di un corpo giovane libidinoso e scattante come quello di mia sorella riusciva a darmi spinte emotive irraggiungibili.

Alcune mattine dopo mia sorella mi chiamò in disparte e con calma disse:

‘Marco so…..che la mamma ci controlla, ma non dice più di tanto perché tutti e tre abbiamo i ‘nostri scheletri nell’armadio’ però da te non me lo sarei aspettato dicevi di amarmi e poi….. tu …con la mamma, sei proprio uno stronzo, mi hai fatto molto male’.
Sentii dentro me sgretolarsi tutta la mia sicurezza, tutta la mia dignità si frantumò in un attimo.

L’avvicinarsi dei mesi invernali portarono mia madre e mia sorella ad un super lavoro, quindi si ritrovarono quotidianamente a contatto, sebbene non frequentassi il loro ambiente di lavoro il sospetto che i loro rapporti fossero tesi l’ebbi quando mi accorsi che i loro dialoghi si limitavano a poche frasi smozzicate condite da qualche si, oppure no.

Finché una sera stanco di questa situazione le convinsi a parlarsi e a chiarirsi.
Dopo una fase di stallo iniziale i loro discorsi presero una piega di recriminazioni riguardanti anche episodi lontani nel tempo e il loro alterco verbale ad un certo momento divenne fisico al punto che mia madre mollò un ceffone a Lisa, e quello fu l’inizio di una disputa a base di spintoni e strattoni.

Cercai d’inserirmi fra di loro con il risultato di trovarmi a gambe all’aria dopo una loro spinta, quella che doveva essere una strada per la loro riappacificazione assuse l’aspetto di un ring di lotta libera mia madre e mia sorella si rotolavano sul tappeto tirandosi per i capelli strappandosi i vestiti….era un intreccio di cosce, di gambe, di gonne sollevate sopra la vita, di collant smagliati e d’insulti da camalli genovesi, ed in questo caos io ero l’unico spettatore inizialmente preoccupato ma poi divertito e perché no!!!….anche eccitato.

Quando un pugno dato con violenza da mia madre a mia sorella alla bocca dello stomaco lasciò Lisa senza fiato decisi di fermarle con fermezza urlando tutto il mio disappunto le bloccai mia madre rivolta a me con cattiveria disse:
‘Già tu…. sempre pronto a difendere quella puttana di tua sorella sei un cretino’

Poi rivolta a Lisa aggiunse:
‘E tu domani brutta vacca non venire a lavorare sei licenziata’

Lisa con un labbro insanguinato rispose:
‘Senti zoccola ti dimentichi che la metà del magazzino è mio perciò se mi vuoi licenziare ti tolgo fino all’ultimo centesimo che hai in banca’
A fatica riuscii a trattenerle da un nuovo bisticcio e mentre mia mamma se ne andò sbattendo la porta di casa… Lisa scoppiò in un pianto disperato pieno di rabbia.

Era una situazione alquanto confusa e complicata, l’immaginavo tosta ma non fino a quel punto, mia madre per due giorni si trasferì a casa di Mariella la sua amica del cuore e mia sorella si chiuse in un mutismo che non lasciava presagire nulla di buono.

Tutto avvenne un mattino di alcuni giorni dopo, quando una macchina non rispettando lo stop m’investì e di conseguenza mi ritrovai all’ospedale con uno stato postcommotivo e parecchie escoriazioni al corpo, l’unico ricordo vivido di quel momento fu quello di mia madre e mia sorella al pronto soccorso preoccupate e piangenti.

Il mio ricovero seppur breve fu una vera manna, alla mattina nella stanzetta a pagamento c’era mia sorella e al pomeriggio mia madre, mi sentivo coccolato e riverito e fu in quell’occasione che approfittando del momento particolare ne approfittai per mettere a punto una strategia di ero voyeurismo improvvisato, dal momento che le nostre performance erotiche avevano subito un freno più che comprensibile avanzai una la proposta che lasciò Lisa senza parole:

‘Ascolta sorellina alzati la gonna fammela vedere e toccare…… Dai!! Lisa accontentami’

‘Marco tu sei pazzo nel corridoio qui a fianco passano in continuazione persone ed infermieri se venissimo scoperti sai tu che bella figura di merda? E poi con te sono ancora arrabbiata’.
Dopo una estenuante lotta di convincimento sebbene ricalcitrante con mia soddisfazione accettò:
‘OK troietta alzati la gonna ‘
Lisa spalanco i suoi occhioni e disse:
‘Ma Marco……. mi hai dato della troietta?’

Forse l’approccio non era stato dei più indovinati, ma la mia libido in quel momento mi faceva considerare sia mia madre che mia sorella come due troie, due puttane da scopare…e mi piaceva pensarlo, provavo un gusto enorme al solo pensiero di vederle scopate da molti uomini, sentirle urlare mentre venivano violentate.

Dopo le mie scuse più che altro di circostanza, Lisa si avvicinò al letto e con la mano le sollevai la gonna sul davanti le sue cosce coperte dai collant erano come due colonne doriche belle lisce e possenti con freddezza le artigliai il bordo superiore delle calze e l’abbassai fino alle ginocchia lei mi lascio fare senza proferire una parola, sul suo viso la paura era ben visibile, la mia mano solcò il ventre piatto e il dito mignolo s’infilo dentro il buchetto dell’ombelico poi con calcolata lentezza scorrendo lungo il bordo delle mutandine nere di pizzo s’infilarono sotto la stoffa per accarezzarne il cespuglio dei peli pubici.

Nonostante il volto di Lisa fosse teso per questa forma di erotismo improvvisato, ai margini delle labbra si disegnò un’espressione di piacere e gaudio.

La mia mano solcò l’avvallamento delle grandi labbra soffermandosi sulla piega superiore della vagina il mio dito medio percorse per tutta la lunghezza il suo sesso raccogliendo i primi attimi del piacere di mia sorella le pareti interne si stavano inumidendo e con mossa rapida il leggero riparo di stoffa nera scese lasciando alla mia visione la vulva provocante, le sue labbra erano serrate in una stridente fessura dove un respiro pesante e ripetitivo davano l’idea della sua eccitazione, gli occhi erano chiusi aspettando che le mie dita violassero la sua femminilità

Mi sedetti sul letto, avvicinai il mio volto al suo sesso e con le mani afferrai dal di dietro i polposi glutei appoggiai le mie labbra alla sua fessura e ne annusai il profumo penetrante ed intenso, lei sapeva che la vagina non lavata mi eccitava da morire, perciò allargo le gambe affinché potessi gustarne meglio il suo odore di femmina in calore.

Un leggero sorriso comparve sul suo volto…era un godimento suo….intimo….personale, per il modo con cui riusciva ad attrarmi e se ne stava compiacendo silenziosamente, ma non le diedi oltremodo la possibilità di gioire di questa sua astuzia, la mia lingua cerco istantaneamente il suo clitoride e cominciò a stimolarlo con irruenza.

Un vociare improvviso interruppe questo magico momento i medici in visita lasciarono sia me che Lisa in uno stato di eccitazione piuttosto evidente e quando dopo poco entrarono nella stanza il dottore che mi aveva in cura accennò con un sorrisino ambiguo al fatto che ero pronto per essere dimesso.

Il mio incidente nello spazio di alcuni giorni passò nel dimenticatoio i postumi delle escoriazioni e del leggero trauma cranico fortunatamente risoltosi in un nulla di fatto provocarono un effetto collaterale, mia madre si prese una settimana di ferie ed assieme alla sua amica Mariella partirono per la Toscana, mentre Lisa mise in pratica le sue intenzioni di abbandonare la casa materna per andare a vivere da sola.

Rimasi turbato dalla sua decisione con aria sconsolata chiesi a mia sorella di meditare sul passo che stava facendo.
La sua risposta fu imperativa:
‘Fratellino due api regine non possono coesistere nello stesso alveare, d’altronde tu potrai venire e fermarti da me quanto vuoi, Marco ti voglio bene come fratello e non…..ma sinceramente ho bisogno di allontanarmi da quest’ambiente al punto che sto pensando anche di cambiare lavoro’.

Mi sedetti sul divano travolto da mille pensieri, non sapevo immaginarmi senza le risate, le battute, le critiche e la sensualità che mia sorella riusciva a darmi, provai un senso di vuoto assoluto, una sensazione di estenuante spossatezza.
Il cellulare di Lisa squillò, era la sua amica Licia di Rimini che l’invitava per la sera in discoteca al club ‘Paradiso’…… Lisa accettò.

Più per gentilezza che per convinzione considerato il mio stato d’animo Lisa mi chiese se volevo accompagnarla.
In quel momento mi sentii tremendamente patetico.
Non so per quale strano meccanismo psicosomatico ma dentro di me scattò una molla di reazione all’apatia e la passività che mi stava affliggendo come pervaso da una scarica di adrenalina passai da uno stato amorfo ad uno di sopreccitazione

Dopo poche decine di minuti io e Lisa eravamo sulla statale Adriatica in direzione di Rimini il tragitto era relativamente breve e raggiungemmo la discoteca verso le 23,00 la serata ebbe due fasi la prima di completa assuefazione all’ambiente, la seconda di pura estasi verso mia sorella la vedevo ballare, scherzare, abbracciarsi ad altri ragazzi la cosa m’ingelosiva e mi eccitava contemporaneamente….. quando un ragazzo la bacio e le palpo il sedere sentii l’eccitazione montare in me, mentre si faceva baciare i suoi occhi mi osservavano quando il ragazzo la fece sedere sul divanetto e le sua mani diventarono sempre più audaci il senso di rabbia divenne esplosivo al punto che dovetti abbandonare il mio posto di osservazione e recarmi al bar.

Poco dopo raggiunto da Lisa…… la sua mano si poso sul mio collo e avvicinando la sua bocca al mio orecchio mi sussurrò:
‘Marco ora vado via con quel mio amico torno fra un oretta ci vediamo dopo Tesoro’
Non capivo il comportamento di mia sorella mi sentii esausto e svuotato, neanche quando Licia la sua amica riminese venne da me e si sedette sulle mie ginocchia ebbi una reazione positiva continuai nel mio stato di desolante abbattimento.

Erano già le quattro e mia sorella non era ancora tornata…. uscii dal locale, la sbronza che avevo stava esaurendo il suo effetto, passeggiai sotto le luci del parcheggio ormai semivuoto…… la mia mano sentì il contatto di un’altra mano….. era Licia che con aria preoccupata disse:
‘Marco……tua sorella chissà quando tornerà….quando va a scopare perde il senso del tempo vieni con me andiamo a casa mia qui fa freddo, dai, vieni andiamo…. abito in centro a Rimini ma con l’auto è un attimo arrivarci.

Per effetto di rivalsa verso Lisa accettai ed in effetti dopo pochi minuti eravamo in viale Tripoli, salimmo al terzo piano di una moderna palazzina l’ambiente molto elegante e il calore dell’arredamento lasciavano intuire la sensibilità e il buon gusto di Licia.

Chissà per quale alchimia i nostri corpi si attrassero immediatamente ci baciammo in un attimo la spogliai le nostre azioni erano comandate da impulsi automatici, era la seconda volta che vedevo Licia e la stavo denudando nonostante i suoi diciotto anni il suo corpo era acerbo e delicato, due tettine rosate e una striscia appena accennata di pelo sopra l’ingresso della vagina le davano un aspetto virgineo di puro, sacrale….. fu tutto un susseguirsi di azioni delicate e coinvolgenti in pochi minuti ero dentro il suo utero la stavo scopando i suoi gemiti di godimento rompevano il silenzio innaturale di un rapporto strano, nato per caso ma stranamente intenso.

Il trillo del campanello di casa ci scosse dal rilassamento del post rapporto Licia a fatica si alzò dal letto e si diresse alla porta d’ingresso…. riconobbi immediatamente la voce di mia sorella senti un confabulare fra loro, dentro me la paura di una reazione isterica di Lisa mi fece temere il peggio.

Rimasi sorpreso quando la vidi comparire nella stanza con il sorriso sulle labbra e fui ancora di più sorpreso quando la sua amica si presentò con il ragazzo con cui era uscita mia sorella, quando li vidi baciarsi e mia sorella specificò che quello era suo fratello il mio stupore e la mia eccitazione raggiunse l’apogeo la voglia di scoparmi Lisa fu immediata, lei ridendo se ne rese conto e disse:
‘Marco bisogna che vada a lavarmi lui mi scopata e ho ancora i suoi residui dentro me’
la guardai al colmo dell’eccitazione risposi:
‘Non me ne frega nulla sorellina, mi eccita tutta questa situazione che non voglio perdere neanche un minuto’
Le mie mani s’insinuarono sotto la sua gonna e la mancanza delle calze mi fece capire che probabilmente l’altro le aveva lacerate oppure se l’era fatte donare come ‘ricordo’ la mia mano tocco la stoffa delle mutandine ancora umide di residui biologici di entrambi le mie dita s’insinuarono dentro la fessura di mia sorella in quel momento mi accorsi che il nostro show era seguito con attenzione dallasua amica e da suo fratello.

La cosa non mi creò fastidio anzi mi eccitò maggiormente e quando la nostra performance diede lo spunto ad un loro rapporto sessuale la stanza si riempì di mugoli gemiti e frasi smozzicate.

Il mio cazzo s’immerse dentro la pancia di Lisa, il suo corpo già sopraeccitato dal precedente rapporto sessuale raggiunse immediatamente uno stato di euforia e di libidine elevatissimo, il suo sesso cominciò a secernere una quantità considerevole di prodotto vaginale…. il mio pene ne fu completamente inondato lubrificandolo e di conseguenza facilitando lo scorrimento dentro il canale della sua calda e morbida fessura, provai in quel momento un amore folle per mia sorella la baciai e lei rispose al mio bacio dicendomi parole dolci e delicate, una ventata di passione e d’amore ci pervase, facendo vibrare il corpo Lisa come una canna al vento…..e senza alcuna remora la voglia di volermi solo per se la portò a supplicarmi di non lasciarla mai e di volere in futuro un figlio da me.

Il mio stato di esaltazione sessuale raggiunse livelli ineguagliabili anche in relazione al sentimento contrastante di gioia e rabbia che in alcuni momenti mia sorella riusciva a darmi…….il fatto che solo un’ora prima fosse stata con un altro, ed era stata l’oggetto del divertimento di un altra persona mi eccitava, mi solleticava enormemente pensare che altre mani l’avevano accarezzata, baciata e penetrata anche se in quel momento provavo un retrogusto di amaro in bocca dovuto alla forte gelosia che lei suscitava in me.

Sentivo che l’orgasmo era imminente, la percezione di calore salii dal profondo del mio corpo i miei lombi emanarono uno sforzo incredibile e come un fiume in piena dal mio pene la calda broda della vita sgorgò dentro l’utero di mia sorella, il mio gemito di godimento echeggiò nella stanza….e quasi a volermi liberarmi dalla tensione e dall’ansia dalla mia bocca usci una frase che mai avrei pensato di poterle dire:
‘Amore ti amo….. voglio anch’io che tu rimanga incinta’

Rimanemmo abbracciati per un tempo non quantificabile stretti l’uno all’altra baciandoci e tenendoci stretti come due fidanzatini.

Infischiandocene di Licia e suo fratello ci addormentammo stremati e consapevoli che se Lisa un domani fosse rimasta incinta sicuramente non avrebbe abortito.

Fine quarta parte quinto e ultimo capitolo a novembre.

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