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Racconti erotici sull'Incesto

che domenica

By 24 Gennaio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Gina, ho 37 anni sono sposata da 19 e ho un fisico niente male, mio marito Sandro per scherzare mi chiama sempre Gina la porca, la cosa mi ha sempre fatto incazzare, ma dopo quello che è successo credo che non abbia tutti i torti.
Eravamo a casa mia riuniti per uno di quei pranzi domenicali dove si invitano sempre i parenti, eravamo io, mio marito, mio figlio Gianni di 18 anni compiuti da poco, e i miei suoceri, entrambi di 60 anni ma ne dimostravano 10 di meno.
Durante il pranzo io ero seduta di fronte a mio suocero, e durante il pranzo avevo come avuto l’impressione che un piede mi accarezza la gamba, sul momento non ci avevo fatto caso, può succedere che durante il pranzo soprattutto in famiglia ci si sbrachi un po’.
Dopo pranzo mia suocera è voluta andare a vedere una mostra di pittori impressionisti che c’era in città, mio suocero ha detto che a lui non interessava, mio figlio si è rintanato in camera sua dicendo che andava a dormire, io anche se ero interessata, sono rimasta a fare compagnia a mio suocero, quindi mio marito e sua madre sono andati da soli.
Rimasti soli, visto che mio figlio era sparito dalla circolazione e che mio suocero ha iniziato a sfogliare un libro, ho iniziato a rassettare senza cambiarmi, avevo una gonna e una camicetta, per far piacere a mio marito non avevo indossato i collant, bensì delle calze auto reggenti con le scarpe col tacco alto, che, come dice mio marito, mi fanno arrapante, ma non sono il massimo per riordinare.
Mentre mettevo i piatti nella lavastoviglie, sporgendo il culo per non sporcarmi, ho sentito una mano sotto la mia gonna, mi sono girata di scatto e ho visto mio suocero che cercava di insinuare una mano sotto la mia gonna:
-Ma Ma cosa stai facendo? Smettila. Sono la moglie di tuo figlio- esclamai sforzandomi di tenere la voce bassa per non far accorre mio figlio. Lui per tutta risposta mi abbracciò avvicinandosi a me:
-Secondo te cosa sto facendo? Sto cercando di vedere se la tua fica è calda come mi immagino-.
-Ma come ti permetti, mi hai preso per una troia. Smettila subito.-, io continuavo a tenere la voce bassa, ma lui deve averlo preso per un incoraggiamento, perché con una mossa fulminea riuscì ad infilare la sua lingua nella mia bocca lasciandomi di sasso, approfittando di questo mio smarrimento ne approfittò per infilare la sua mano sotto la mia gonna andando a toccarmi la fica.
La situazione era assurda io ero in cucina appoggiata al muro con mio suocero che mi tastava la fica mentre mi infilava la lingua in bocca, e io che non potevo gridare per non richiamare mio figlio.
-Ma bene, stiamo cominciando a scaldarci-, esclamò mio suocero, anche se volevo sottrarmi a quella situazione, il mio corpo stava cominciando a reagire a quelle carezze, e avevo cominciato a bagnarmi.
-No. non è vero- cercai di difendermi, anche se stavo perdendo la mia convinzione di resistere, ormai mi trovavo con la gonna alzata la camicetta sbottonata mentre una mano continuava a toccarmi la fica e l’altra cercava di far uscire le mie tette dal reggiseno. Dopo qualche armeggiare mio suocero si apri i pantaloni e ne fece uscire un cazzo di tutto rispetto per la sua età.
-Ce lo più grosso io o mio figlio?-
-Mi sembrano abbastanza simili-. Ma perché me ne ero uscita con una risposta cosi stupida, perché non stavo cercando di sfuggirgli adesso che non mi teneva. Invece appena mi fece pressione sulla testa io docilmente mi inginocchiai , e un altra leggera pressione mi fece aprire la bocca per accogliere quel cazzo già indurito. Iniziai un lento lavoro di pompaggio, alternando lunghe leccate a frenetici su è giù, fino a percorrere tutto quel cazzo con la lingua, dalle palle fino alla punta, per poi rituffarmi a succhiare.
Ormai ero partita, quando mio suocero mi fece alzare e appoggiare sul tavolo della cucina, io ormai non vedevo l’ora di sentirmi dentro quel cazzo duro, per fare un confronto tra padre e figlio.
Si avvicinò chinandosi e dedicò alla mia fica ormai allagata delle lunghe leccate, finché io non dissi:
-Basta mettimelo dentro, lo voglio sentire tutto fino alle palle-, si portò dietro di me è con un colpo secco lo fece entrare dentro, iniziando un forsennato va e vieni.
Per me fu troppo, un primo orgasmo mi esplose tra le cosce lasciando che gli umori che colavano dalla mia fica andassero a impregnare le calze, con quel ritmo non avremmo retto a lungo, infatti mio suocero mi disse:
-Sto per venire,ti voglio inondare-
-No, vienimi in bocca, voglio bermi tutto il tuo sperma-, esclamai, togliendomi dal tavolo e inginocchiandomi per prenderglielo in bocca, e iniziare a succhiarglielo per farlo venire.
Dopo un paio di su e giù nella mia bocca sentii un primo fitto di sperma colpirmi il palato, la sorpresa mi fece quasi soffocare, tirai il cazzo fuori dalla bocca e ricevetti il resto sulla faccia, dovevo essere uno spettacolo, in ginocchio con la gonna alzata, le tette di fuori, e la faccia impiastricciata, mentre cercavo di recuperare lo sperma dal cazzo di mio suocero con la lingua. Mentre ero intenta a ripulire il cazzo di mio suocero con la coda dell’occhio vidi che mio figlio si era avvicinato, e da dietro la porta osservava la sua mamma comportarsi da bagascia con il nonno.
Da quanto tempo era lì? Appena si accorse che lo avevo visto corse via come se lo avessi appena colto in fallo, gli corsi dietro preoccupata chiamandolo:
-Gianni, ti posso spiegare, non scappare..-. Mio suocero appena capì che ci aveva visto mi venne dietro:
-Gianni non scappare..-.
Lo raggiunsi in camera sua, era girato verso la parete e non mi guardava, mi avvicinai a lui e lo afferrai per le spalle.
-Senti non so cosa hai pensato…-, le parole mi si gelarono in bocca, Gianni era girato, non perché fosse arrabbiato, ma perche aveva il suo cazzo di fuori, non era sconvolto da quello che aveva visto, si stava sparando una sega.
Mi sentii indignata, stavo per dargli un ceffone, quando mi vidi allo specchio, ero ancora con la gonna alzata, le tette fuori dalla camicetta, e lo sperma di mio suocero mi impiastricciava il viso. Mi sono sentita morire, avrei voluto sprofondare sottoterra.
-Su Gianni, non è successo niente-, mio suocero era arrivato e aveva visto che Gianni aveva il cazzo di fuori, non so se si era accorto che aveva ancora il suo di fuori,- il nonno e la mamma stavano semplicemente dandosi un po’ di piacere, anche se non è il caso che tuo padre e tua nonna lo sappiano, vedo che anche tu ti stavi sfogando, non cè niente di male, dimmi ti è piaciuto quello che ai visto?-.
Ero esterrefatta, mio suocero, non contento di essersi scopato la moglie di suo figlio, stava incoraggiando il nipote a masturbarsi guardando sua madre.
Gianni non sapeva se rispondere, e mio suocero ne approfittò per continuare a parlare:
-Di, hai visto che tette ha tua madre, ancora belle sode sai-. Gianni sembrò prendere coraggio e avanzo un commento:
-Mi hanno fatto arrapare le sue gambe con le calze autoreggenti, sembrava una pornostar-.
Ero allibita, quel piccolo porco, che razza di commenti faceva su sua madre, come si permetteva.
-Hai ragione guarda qui- , mio suocero si era avvicinato a me e aveva alzato ulteriormente la gonna mettendo in mostra la mia fica a mio figlio, non sapevo come comportarmi.
-Eh si, ha una fica bella stretta come quella di una ragazzina, tocca pure se vuoi..-, che razza di invito stava rivolgendo a suo nipote, avrei dovuto andarmene indignata a ripulirmi, invece restai ferma come una statuta mentre mio figlio allungava una mano tremante a toccarmi la fica, sentii le sue dita che cercavano di esplorarmi, il mio corpo mi tradì iniziando a scaldarsi.
-Vuoi che la mamma ti faccia provare come è un pompino?-. Mio suocero era impazzito, che cosa stava dicendo, e Gianni perché lo stava ad ascoltare. Vidi Gianni fare cenno di si con la testa, io non riuscivo a muovermi, e mio suocero ruppe gli indugi premendomi la testa per farmi abbassare, meccanicamente mi chinai e aprii la bocca per accogliere quel cazzo giovane, il suo sapore non era forte come quello del nonno, ma la reattività fu immediata, come strinsi le labbra attorno a quel cazzo, e la mia lingua sfiorò la cappella uno schizzo di sperma mi colpi la gola facendomi aprire la bocca, altri schizzi seguirono il primo andando a mischiarsi con lo sperma che già avevo sulla faccia, mi sentivo come l’ultima delle bagasce.
-Sei troppo impaziente Gianni, ora ti mostra il nonno cosa si deve fare-, il cazzo di mio suocero era ritornato di nuovo duro e me lo ritrovai in bocca, prese a scoparmi lentamente nella bocca mentre commentava le varie fasi: -Vedi Gianni se lo fai entrare e uscire lentamente ci godrai molto di più-, stava dando lezioni su come farsi fare i pompini usando me per mostrarglielo. La capacità di recupero di Gianni era aiutata dall’età, il cazzo gli ritornò duro quasi subito, ad un cenno del nonno, mi si avvicinò e cominciò ad aiutarlo a spogliarmi, ben presto mi ritrovai con solo le calze, mentre nonno e nipote si erano spogliati completamente, Gianni mi si avvicinò con il cazzo dritto, non sapendo casa chiedere,e il nonno per rompere gli indugi mi spinse a prenderglielo in bocca, mio suocero mi si avvicinò da dietro e mi penetrò la fica con un movimento brusco,mio malgrado emisi un grugnito di piacere, la situazione cominciava ad eccitarmi, era la prima volta che avevo due cazzi a mia disposizione, e poco importava se uno dei due era di mio figlio, mio suocero stava dando dei colpi energici nella mia fica, iniziai a muovere la lingua intorno al cazzo di mio figlio che si agitava sotto i miei colpi, ormai ero partita, un orgasmo mi giunse all’improvviso, dovetti lasciare a metà il pompino per prendere aria, tanto fu intenso.
-Vedi Gianni come le piace. Vieni qui prendi il mio posto, senti comè accogliente la fica di tua madre-. Ancora ansimante per l’orgasmo sentii mio figlio premere all’ingresso della mia fica e spingere per entrare, l’emozione lo fece sbagliare un paio di volte e finalmente lo sentii entrare dentro, ero come drogata, afferrai il cazzo di mio suocero portandomelo alla bocca, e iniziai a succhiare come un ossessa.
-Brava, vedi che ti piace porca, ho sempre saputo che eri una vera troia, succhialo tutto-, le parole di mio suocero invece di mortificarmi mi eccitavano, a queste si aggiunsero quelle di mio figlio:
-Cazzo Mamma, sei proprio una porca, hai una fica caldissima, non smetterei mai di fotterti. E pensare che quando i miei amici dicevano che eri una vera femmina da letto mi incazzavo di brutto.-
Continuarono così per qualche minuto, pensavo che volessero venire, invece mio suocero fece cenno a Gianni di fermarsi:
-Aspetta che ti faccio vedere una cosa nuova, nipotino, hai un ottima maestra per imparare-. Usci il cazzo dalla mia bocca e si avvicinò dietro di me facendo spostare Gianni, volevo solo che me lo rimettesse dentro, mi trovai a urlare: -dai fottetemi sono la vostra troia-.
Mio suocero si chinò e punto il suo cazzo, ma non sulla fica, ma verso il mio culo, ha sempre avuto timore a prenderlo dietro, e mio marito a sempre dovuto prepararmi a lungo prima di incularmi, ma in quel momento ero troppo eccitata, aspettavo con impazienza che entrasse, il mio culo sembrava seguire i miei desideri, accolse subito metà del cazzo, mio suocero si fermo un istante per farmi abituare, poi con lenti entra e esci arrivò fino alle palle, iniziando a incularmi.
-Cazzo mamma, sei anche una rottinculo, nonno dopo voglio provare anch’io ad entrare nel culo di questa bagascia, intanto me lo faccio succhiare un altro pò.-. Avevo un cazzo in culo e uno in bocca, e mi sentivo solo godere, andarono avanti così per qualche minuto, finché mio suocero fece cenno a Gianni che toccava a lui, io ero tutta un tremito, mio suocero si sdraio sulla schiena e mi fece cenno di salire sul suo cazzo, intuii quello che aveva in mente, e l’idea mi piaceva, mi fiondai su di lui infilandomi il cazzo nella fica e dopo un paio di pompate mi fermai alzando il culo.
Gianni sembrò non capire, suo nonno lo invitò con un gesto ad entrarmi nel culo, si butto su di me con veemenza e spinse il suo cazzo nel mio culo facendomi urlare dal dolore, ma subito il dolore lascio spazio ad un piacere nuovo, i due iniziarono a pomparmi con foga, affondando dentro di me senza ritegno, sentivo le loro palle sbattermi addosso, venni, l’orgasmo che mi procurarono sembrò dilatarsi all’infinito, sentii solo Gianni dire -Me ne sto per venire-.
Mio suocero lo fece uscire dal mio culo, mi misero in ginocchio e mi infilarono i loro cazzi in gola, non avevo più la forza di succhiare, erano loro che facevano tutto il lavoro. Il primo che se ne venne fu Gianni schizzandomi in faccia e in bocca tutto il suo sperma, lo seguì mio suocero, entrambi strusciavano i lo cazzi sporchi di sperma sulla mia bocca, ma io non avevo più la forza di succhiarli.
Non so come raggiunsi il bagno e mi sdraiai nella vasca, feci un bagno di almeno mezzora. Quando mi rivestii trovai nonno e nipote che giocavano a carte come nulla fosse successo, potevo anche aver sognato tutto, la mano di mio figlio che si insinuò nelle mie mutande mi convinse del contrario.
Poco dopo rientrava mio marito e mia suocera.
-Papà, Quando partirai per lavoro possiamo andare, io e la mamma, a stare dai nonni, il nonno ha tante cose da insegnarmi.-

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