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Racconti erotici sull'Incesto

Che peperino mia nipote!

By 26 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Vivevo solo da qualche mese.
La mia fidanzata se n’era andata dopo quattro anni di felice convivenza a causa della noia che aveva caratterizzato l’ultimo periodo del nostro rapporto.
Nonostante avessimo preso la decisione di separarci di comune accordo, avevo trascorso dei mesi davvero tristi. Non ero più abituato a svegliarmi da solo, mangiare da solo, perfino guardare la televisione da solo. Avevo cercato di dimenticarla frequentando altre ragazze, ma mi sentivo ancora bloccato psicologicamente per iniziare una nuova relazione seria.

Una sera, mentre guardavo la partita con un amico, mi telefonò mia sorella Giusi, che non sentivo da tanto tempo.
Giusi è una decina d’anni più grande di me e vive da qualche anno in Germania con il marito e la figlia Alessia che, a quanto mi avevano riferito i miei genitori, aveva deciso di tornare in Italia per frequentare l’università.
Dopo i soliti convenevoli, Giusi mi chiese: ‘Matteo, potresti ospitare Alessia per qualche giorno? La settimana prossima deve cominciare a frequentare i corsi universitari a C., ma non ha ancora trovato un alloggio.’
Alessia è una ragazzina davvero in gamba. Quando frequentava le medie e i primi anni del liceo, ero solito aiutarla nelle materie scientifiche, avendo io frequentato e poi concluso il corso di Ingegneria Meccanica. Pur non essendo portata per la matematica e le discipline ad essa connesse, aveva sempre superato brillantemente compiti in classe e interrogazioni grazie alla buona volontà, qualità molto difficile da osservare nei ragazzi d’oggi. Inoltre era sempre stata gentile ed educata. Quindi la mia risposta non poté che essere positiva.
‘Grazie Matteo’, rispose mia sorella. ‘Ho voluto chiedere prima a te perché sei il parente più giovane, e poi Alessia ti è molto affezionata.’
‘E’ un piacere, Giusi. Tanto in questo momento vivo da solo, quindi non mi crea nessun disturbo’, le dissi.
Quando terminai la telefonata, ne parlai con il mio amico, che subito si accese di interesse.
‘Ah ah, ora te la vuoi fare con la nipotina?’
‘Ma sei matto!? La ospito solo per cortesia! E poi tu non la conosci, è una ragazza molto seria, e a dirla tutta anche un po’ bruttina.’
‘Va bene, se le cose stanno così ti credo.’

Il giovedì sera tornai stanchissimo da lavoro. Era stata una giornata durissima, volevo solo farmi una doccia e rilassarmi. Raccolsi la posta e, superando una ragazza che sostava all’ingresso del palazzo, forse in attesa che il fidanzato scendesse, mi incamminai verso le scale.
‘Zietto!’
A quelle parole mi voltai. In un lampo capii che quella ragazza era Alessia. Quasi avevo dimenticato che sarebbe arrivata quella sera.
‘Ciao Alessia! Scusami, non ti avevo riconosciuta! Sei’ cambiata!’
Effettivamente quella ragazza che avevo davanti era ben diversa dalla fanciulla che ricordavo. Era cresciuta parecchio, tanto che ora era solo cinque centimetri più bassa di me. Inoltre non aveva più l’apparecchio ai denti e aveva allisciato i capelli. Onestamente, era diventata molto carina.
Presi la sua valigia e la accompagnai al mio appartamento. Le dissi di mettersi comoda, mentre mi facevo una doccia.

Mentre l’acqua scorreva calda sulla mia testa, ripensai all’immagine di Alessia. La nuova pettinatura aveva senz’altro abbellito il suo viso, così aggraziato e candido. Inoltre, gli occhi verdi sembravano brillare maggiormente in mancanza degli occhiali. E poi si era sviluppata notevolmente: i jeans stretti nascondevano delle perfette gambe lunghe, mentre il maglioncino conteneva a malapena un seno prorompente.
Mi accorsi che avevo avuto un’erezione.
Rimproverandomi di quel comportamento, uscii dalla doccia e mi cambiai. Quindi invitai Alessia a rinfrescarsi, il lungo viaggio in corriera doveva averla stancata.
Mentre attendevo che finisse, ordinai due pizze e preparai la tavola. Poi mi distesi sul divano.
Dopo qualche minuto, Alessia uscì da bagno. Aveva coperto il corpo con l’asciugamano che le avevo prestato. Era scalza, le gambe erano scoperte da metà coscia, mentre in alto si intravedeva l’attacco dei seni col busto. Si avvicinò a me e mi si sedette accanto. I suoi capelli ancora bagnati emanavano un profumo accattivante. Notai che anche il mio uccello gradiva quella visione. Così, per mascherare quell’incontrollabile pulsione, mi alzai con la scusa di prendere un paio di birre.
Passammo una serata fantastica. Alessia era diventata più socievole e allegra. La sua risata squillante era così contagiosa che mi aveva fatto dimenticare completamente il mondo esterno. Anche la tristezza degli ultimi mesi sembrava scomparsa nel nulla.

Le offrii di dormire nel mio letto, mentre io avrei passato la notte nel divano.
Quando spensi la luce, avevo il sorriso ancora stampato in faccia.
Mi ero innamorato della mia nipotina? Non scherziamo, aveva dodici anni in meno di me! Eppure avevamo passato una serata indimenticabile’e lei era così bella’
Ripensando al suo sguardo, al suo corpo, alla sua pelle bianca e liscia, mi venne una voglia inenarrabile. La desideravo. Volevo baciarla e fare l’amore con lei.
Ma cosa mi stava prendendo? Mi sembrava di essere tornato indietro di una decina d’anni!
Eppure non riuscivo a cancellare la sua immagine dalla mia mente’desideravo vederla nuda, mentre mi guardava e mi sorrideva accattivante’
Dovevo sfogarmi. Così presi il cazzo in mano e mi masturbai, sognando di possedere quella deliziosa creatura’ I giorni seguenti dovetti controllarmi con tutte le forze di cui disponevo per evitare spiacevoli conseguenze. Infatti Alessia aveva assunto dei comportamenti particolarmente provocanti, anche se non riuscivo ancora a capire se fossero intenzionali o meno.
La mattina successiva mi svegliò con un bacio sulla guancia e fece colazione nel salotto dove avevo dormito vestita solo di una mia camicia che aveva trovato nell’armadio. Potete immaginare le mie sensazioni vedendo le sue splendide gambe scoperte, che accavallava in continuazione facendo intravedere le mutandine che indossava sotto.
La sera, al mio ritorno, mi fece trovare una cenetta semplice ma deliziosa, resa più frizzante dal vino bianco che lei stessa aveva scelto. Fortunatamente riuscii a non esagerare con l’alcol, altrimenti non credo avrei potuto frenare le mie pulsioni nei suoi confronti.

Il sabato mattina decidemmo di fare una passeggiata al mare. Fortunatamente la giornata era fantastica, come spesso accade dalle mie parti alla fine di Settembre.
Alessia era euforica, forse perché vivendo lontano dalla costa non aveva tante opportunità di godersi la splendida veduta del litorale e gli odori del mare.
Dopo aver preso un gelato in un chioschetto, ci sdraiammo sulla sabbia bianca, riscaldati dal tepore solare. Il caldo era davvero insopportabile, così decisi di togliermi la maglietta, rimanendo a torso nudo. Incredibilmente Alessia fece lo stesso. Infatti, prevedendo che ci sarebbe stato caldo, aveva indossato sotto i vestiti un costume a due pezzi, che ora poteva sfoggiare.
Vederla spogliarsi di fronte ai miei occhi, con quei gesti così sciolti e naturali, mi provocò una nuova, forte erezione. La sua pelle, bianchissima e vellutata, contrastava col bikini nero. La parte superiore del costume era così aderente che sembrava che i seni volessero scoppiare. Forse l’aveva acquistato qualche anno prima, quando le sue forme erano ancora acerbe. Anche lo slip del costumino non era da meno, abbastanza succinto da mostrare la parte inferiore delle sue chiappette sode.
Mentre la ammiravo, forse un po’ a bocca aperta, lei mi chiese di spalmarle la crema, preoccupata di scottarsi. Chiaramente non me lo feci ripetere due volte. Le dissi di stendersi a pancia in giù, mentre mi versavo sulle mani un po’ di quel liquido bianco. Iniziai a spalmarle la lozione sulle spalle e sul collo. I miei sensi sembravano acuirsi mentre passavo le mie mani sulla sua pelle calda. Scesi verso i glutei, godendomi la dolce curva della parte lombare che poi risaliva verso il culetto.
‘Zio, potresti spalmarmene un po’ anche sulle gambe per favore?’, mi domandò.
‘Certo Alessia!’, risposi rapidamente.
Così accarezzai quegli arti divini, che lei divaricò leggermente. Che fosse un invito a procedere oltre? Forse si stava godendo il massaggio o forse aveva allargato le cosce solamente per trovare una miglior posizione. Vedendola alla mia mercé, non potei evitare di spalmarle la crema anche sulle natiche, che come avevo immaginato erano ben scolpite e sode.
Poi lei si girò, prese la lozione solare dalle mie mani e iniziò a spalmarla davanti, in particolare sul ventre piatto e sulla parte superiore del seno. Quanto avrei voluto posare le mie mani anche su quei favolosi promontori’
Rimanemmo in spiaggia per altre due ore, poi tornammo a casa per pranzare.

La notte Alessia doveva recarsi a un party universitario in discoteca, organizzato dalle associazioni studentesche per facilitare l’inserimento delle matricole e far sì che tutti gli studenti potessero o incontrare i vecchi colleghi o conoscere nuove persone.
Alessia mi chiese di accompagnarla, perché conosceva poche persone e si sentiva in imbarazzo. Mal volentieri declinai l’offerta: non volevo essere il più vecchio in mezzo a un’orda di studentelli ubriachi con cui non avevo niente di cui parlare, ma allo stesso tempo avrei voluto trascorrere una serata divertente con la mia nipotina.
Uscii con i miei amici quando Alessia era ancora in casa. Purtroppo trascorsi tutta la serata pensando a lei. Si stava divertendo? Come si era vestita? Quanti ragazzi l’avevano già corteggiata? Le piaceva qualcuno? Mi vergognavo, sembravo proprio un fidanzatino geloso’Ma ormai lei era padrona dei miei sentimenti e delle mie passioni.
Tornai a casa verso le due del mattino, e la aspettai in piedi.

Verso le quattro sentii la chiave che si girava nella serratura. La porta si aprì ed entrò Alessia, che accese la luce.
Appena mi alzai per salutarla, rimasi bloccato di fronte a quella visione: sembrava di trovarmi di fronte a una dea! Indossava un top bianco aderente, che conteneva a stento i suoi enormi seni, e una minigonna vertiginosa. Inoltre, portava delle calze nere e un paio di scarpe con tacco alto ai piedi, che slanciavano ancora di più la sua figura. Si era fatta i capelli ricci e in più si era truccata in maniera delicata ma perfetta.
‘Scusami zietto, ti ho svegliato?’, mi chiese, con una voce un po’ roca.
‘No Alessia. Com’è andata la serata?’
‘Benone. Ho conosciuto molti ragazzi simpatici. Ma temo di aver bevuto troppo”
‘Ti ci vuole un bel bicchiere d’acqua e una dormita ora. Non preoccuparti, domani starai meglio.’
‘Hai ragione zietto. Allora mi precipito subito sotto le coperte.’
Dopo aver detto quelle parole si avvicinò e mi diede un bacio, più vicino alla bocca che alla guancia. Ci guardammo per un attimo, poi lei abbassò gli occhi e si ritirò nella mia camera.
Chiaramente la mia prima reazione era stata quella di stringerla a me e baciarla, ma non volevo approfittare del suo stato, mi sembrava piuttosto stanca. Così tornai a stendermi sul divano.

Non riuscii a chiudere occhio. Pensavo alla mia nipotina che ballava, vestita in modo così sexy, mentre gli altri ragazzi le si strusciavano addosso e giocavano con lei.
Ero pazzo di Alessia, della sua vitalità, del suo corpo giovane e florido.
Cercai di rilassarmi e di dormire. Dovevo resistere solo un altro paio di giorni, poi lei avrebbe trovato una stanza dove trasferirsi e non l’avrei più vista.
Quando mi stavo assopendo, sentii che il divano sprofondava da un lato. Aprii gli occhi e mi trovai di fronte Alessia, vestita ancora solo con la mia camicia.
‘Scusa, non riesco a dormire. Posso stare con te stanotte?’
‘Certo’. Questa parola mi uscì spontaneamente dalle labbra. Un secondo dopo mi stavo già pentendo di averla pronunciata. Lei si distese al mio fianco, così io la abbracciai. Il contatto col suo corpo mi eccitò, e non potei fare niente per mascherare quel mio stato. Ma lei sembrò non accorgersene.
‘Mi tieni tra le tue braccia stanotte?’
La situazione si stava facendo critica. Annuii, anche se silenziosamente. Rimanemmo in quella posizione per qualche minuto, poi lei mi accarezzò la gamba. A quel punto il cazzo mi esplose nei pantaloni, il sangue mi andò al cervello e non capii più niente. Le accarezzai i capelli e le baciai il collo, mentre lei iniziava a gemere.
‘Si, zietto, ora capisci quello che voglio”
‘Ale, ti ho desiderato da quando ti ho rivisto sulle scale! Ma non sono sicuro che sia un passo giusto da compiere”
‘No, non dire così. Ho voglia di te!’. E così dicendo si girò e mi baciò sulle labbra. Non era il bacio di una diciannovenne. Era un bacio passionale, di una donna che vuole sesso.
‘Anch’io ti voglio! Tanto!’
La baciai con ardore. Le infilai la lingua dentro la sua bocca sensuale, mentre le accarezzavo il culetto.
Lei allora si tolse la camicia e rimase in perizoma e reggiseno.
‘Scopami! Ho bisogno del tuo cazzo!’
Quelle parole, assolutamente inaspettate, mi fecero bollire ancora di più. La baciai sul collo mentre le sfilavo il reggiseno. Poi, trovandomi di fronte a quelle tettone così grosse e sode, non resistetti e le strinsi tra le mie mani, succhiandone i capezzoli avidamente.
‘Oh si, mi piace!’, sussurrava lei.
Io continuavo a baciarla e a leccarla dappertutto. Nel mentre le infilai un dito sotto il perizoma, accorgendomi di quanto fosse bagnata.
Lei allora si alzò e si sfilò le mutandine. Poi mi tolse pantaloni e boxer e me lo prese in bocca. Bastarono poche slinguazzate per portarlo al massimo della durezza.
‘Oh, Ale, come succhi bene!’
‘Lo so’me lo dicono in tanti!’
‘Che porca che sei’non immaginavo fossi così’altro che quella ragazzetta gentile e dolce che conoscevo”
‘Le persone cambiano zietto! Non ti piace?!’
‘No, mi piace molto! Continua!’
Mi godetti quel pompino come non mi capitava da anni. Alessia era davvero brava, nonostante la giovane età.
‘Ora però lo voglio in figa zietto!’
‘Ti accontento subito! Aspetta che prendo un preservativo!’
‘No, non preoccuparti, prendo la pillola!’
Non ce la feci più. La feci sedere sopra di me e le infilai il cazzo durissimo in quel lago caldo. Alessia andava su e giù, godendosi tutta la mia mazza. Vedevo le sue tettone ballonzolare, il che mi eccitava ancora maggiormente.
La scopai per cinque minuti in quella posizione, poi lei venne urlando di piacere: ‘Godo, godooo!’ Vedendola gemere, non riuscii a trattenermi e la inondai di sperma, godendo come non mai.
Rimanemmo abbracciati per qualche istante, poi lei mi guardò sorridendomi.
‘Sei mio ora!’
‘Ci puoi contare piccola!’

Quello fu l’inizio di una travolgente storia di sesso, che vi descriverò in dettaglio nei prossimi capitoli, se avrete la pazienza di leggere ancora le mie righe. La storia d’amore con mia nipote Alessia procedeva stupendamente.
Nonostante fosse appena diciannovenne, Alessia era una ragazza già matura. Forse era stato proprio il suo trasferimento in Germania qualche anno prima, con la conseguente necessità di approcciarsi improvvisamente a una società differente e fare nuove esperienze, a farla crescere tanto velocemente.
Eppure rimanevano dentro di me dei forti rimorsi. In fin dei conti, avevo una relazione con la figlia di mia sorella! Pensandoci razionalmente, detestavo il mio comportamento. Più volte avevo cercato di trovare la forza di allontanarmi da lei. Ma quando la vedevo nella sua bellezza fanciullesca, e quando sentivo il calore del suo corpo mentre lei mi abbracciava, la mia coscienza si scioglieva come un gelato al sole, e non desideravo altro che baciarla, spogliarla e fare l’amore con lei.

Per non destare alcun sospetto in mia sorella Giusi, con Alessia pensammo che sarebbe stato opportuno che lei cercasse una stanza dove alloggiare, come era nelle sue intenzioni prima del fatidico giorno in cui entrammo in intimità. In effetti, aveva vissuto nel mio appartamento per troppo tempo, tanto che Giusi nell’ultimo periodo della sua permanenza mi chiamava ogni giorno preoccupata per sapere se la figlia avesse finalmente trovato un luogo in cui trasferirsi.
Dopo aver visionato diverse case per studenti, tutte scartate o perché le case erano in condizioni strutturali e igieniche pietose o perché gli inquilini non sembravano abbastanza affidabili, trovammo un appartamento carino molto vicino all’università in cui c’era ancora una camera libera. Effettivamente l’affitto era un po’ caro, ma i genitori di Alessia non avevano problemi economici. Inoltre, ci vivevano solo due ragazze, di cui una era spesso in viaggio per motivi di studio.
Così, Alessia raccolse tutta la sua roba dalla mia abitazione e si trasferì nella nuova dimora. L’unico oggetto che mi lasciò fu una sua fotografia in costume, che disse mi avrebbe aiutato a ricordarmi sempre di lei. E come avrei potuto dimenticarla?

La mia vita riprese a ritmi regolari. Finalmente avevo ricominciato a lavorare assiduamente, mentre negli ultimi tempi la mia produttività era calata esponenzialmente visto che la mia mente era sempre rivolta alla mia nipotina.
Vedevo Alessia quasi tutti i giorni. Ogni tanto uscivo da solo con i miei amici perché anche loro avevano cominciato a insospettirsi che avessi una nuova ragazza, e non intendevo che mettessero il naso nelle mie faccende personali, soprattutto a causa della delicatezza della situazione.
Però i momenti migliori della mia settimana erano quelli in cui Alessia veniva a casa mia. Dopo aver cucinato insieme una succulenta cenetta, ci coccolavamo sul divano quando eravamo stanchi, oppure finivamo a letto quando non potevamo resistere alla tentazione di fare l’amore, oppure la prendevo sul tavolo del soggiorno, in mezzo ai piatti e alle bottiglie, quando non riuscivo a frenare i miei bollori, cosa che tra l’altro capitava abbastanza spesso.

Una sera, Alessia volle rendermi il favore dell’ospitalità invitandomi a casa sua. Mi disse che una delle inquiline era partita per un altro viaggio (studiava archeologia e visitava spesso siti lontani dalla città), mentre l’altra, Michela, avrebbe cenato con noi. Ero un po’ deluso dal fatto che non potevo rimanere da solo con Alessia. Però lei ci teneva talmente tanto a farmi conoscere Michela, con cui avevano stretto ottimi rapporti, che fui costretto ad accettare, anche se riluttante.
Onestamente Michela mi fece un’ottima impressione sin dal primo istante che la vidi. Era molto socievole e simpatica, e la sua risata squillante mi mise subito a mio agio. Inoltre era innegabilmente carina: era più bassa di Alessia di qualche centimetro e aveva i capelli biondi tagliati a caschetto e due begli occhi color nocciola; inoltre era parecchio formosa, anche se un po’ sovrappeso.
Passammo una bellissima serata. Alessia aveva cucinato dei piatti semplici ma squisiti a base di pesce, che avevamo accompagnato con del buon vino bianco. Michela era forse quella che aveva bevuto più di tutti, tanto che a fine pasto era diventata eccessivamente euforica. Infatti, ci stava raccontando nei minimi dettagli la sua ultima relazione, senza curarsi del fatto che ero presente anch’io, che rimanevo un mezzo sconosciuto per lei.
‘Quando lo vidi sbaciucchiarsi con quella troietta, mi andò davvero il sangue al cervello!’, ci disse. ‘Avrei voluto fare una scenata di fronte a tutti, ma mi andava di fargliela pagare sul serio! Così, finsi di non essermi accorta di niente e tornai nell’altra stanza a parlare con un mio amico che ci aveva provato con me tutta la sera. Gli chiesi se gli andava di fare una passeggiata, e lui ovviamente accettò, quasi incredulo. Così, uscimmo fuori, passando vicino alla porta-finestra della stanza dove si trovava il mio ragazzo. Per farmi vedere da lui, mi fermai e iniziai a limonare col mio amico, che era talmente sorpreso del mio cambiamento di atteggiamento nei suoi confronti che all’inizio rimase un po’ perplesso. Poi, stuzzicato da quello che gli dicevo, prese a toccarmi dappertutto. Io gli accarezzavo il pacco per eccitarlo ancora di più, ma non volevo andare oltre. Per fortuna il mio ragazzo ci vide, spalancò la porta-finestra e si mise a litigare col mio amico, che guarda caso praticava boxe da dieci anni. Immaginate com’era la faccia del mio ragazzo dopo che si prese un paio di cazzotti dal mio amico! ahahah Non ho mai goduto tanto come in quel momento!’
‘Però, che caratterino che ha questa ragazzina!’, pensai tra me e me.
Alessia, invece, volle incoraggiare l’amica: ‘Vedrai che troverai presto un ragazzo che ti ami e ti rispetti!’
‘Lo spero tanto Ale’vorrei essere fortunata come te!’, rispose Michela. Io diedi un’occhiata fulminea ad Alessia, che capendo il mio stupore cambiò velocemente argomento.
Quando Michela si allontanò, chiaramente la rimproverai. Infatti, ci eravamo promessi che la nostra storia sarebbe stata segreta al resto del mondo.
‘Scusami zietto’, mi disse. Sapeva che usando quell’appellativo mi avrebbe addolcito. ‘Ma con Michela siamo entrate davvero in confidenza! Non preoccuparti, non ne parlerà con nessuno, mi fido di lei!’
‘Va bene, sei perdonata per questa volta!’
‘Grazie zietto, sei sempre così comprensivo e dolce”, mi disse, baciandomi furtivamente sulle labbra.

Dato che ero troppo brillo per guidare, Alessia mi propose di dormire sul divano. Io accettai, anche se avrei voluto stare sotto le coperte assieme a lei.
Comunque ero così stanco che, non appena appoggiai la testa sul bracciolo del divano, mi addormentai come un ghiro.
Ma non rimasi nel mondo dei sogni per tanto tempo. Infatti, dopo un’oretta fui destato da un rumore ovattato che assomigliava a un pianto. Mi alzai in piedi e seguii istintivamente l’origine di quel rumore, fin quando mi trovai di fronte alla camera di Michela. Aprii delicatamente la porta per capire cosa stava succedendo, e vidi Alessia che stava consolando una piangente Michela.
Le due ragazze si accorsero di me, così io chiesi scusa e mi allontanai.
‘Zio Matteo, puoi entrare un attimo?’, mi chiese Alessia. Così tornai indietro e aprii la porta.
‘Che succede?’, domandai.
‘Michela è ancora triste per il tradimento che ha subito, e a causa della sbronza la tristezza le è aumentata.’
‘Lasciami stare Ale!’, disse Michela, con le lacrime agli occhi. ‘Lo so che gli piaceva più quell’altra perché io sono grassottella mentre lei ha un fisico da modella”
‘Non dire stupidaggini, tu sei molto carina Michi!’, rispose Alessia per consolarla. ‘Vero zio?’
‘Certo, sei una bella ragazza!’ ‘Perché dovevo trovarmi in mezzo a una crisi post-adolescenziale?’, pensai. ‘E poi le modelle non piacciono a noi uomini, preferiamo di gran lunga le donne formose!’ Beh, questo è quello che penso in realtà.
Intanto mi ero seduto su una sedia, mentre Alessia e Michela stavano sul letto.
‘Lo so che dite così solo per farmi piacere”
‘No Michi, è vero che sei una bella ragazza!’, continuò Alessia. ‘E oltre a essere bella hai tante altre qualità: sei solare, sempre allegra, e un’ottima amica!’
Michela smise di piangere e riprese a sorridere, guardando Alessia negli occhi. ‘Grazie Ale, non sai quanto ti voglio bene!’
‘Anch’io te ne voglio tanto!’, rispose Alessia.
Ma appena pronunciò quelle parole, Michela la abbracciò e la baciò sulle labbra, con passione.
Io rimasi per un attimo senza fiato. Anche Alessia era rimasta interdetta, ma aveva dissimulato il suo stupore e stava accarezzando l’amica sulle guance.
Ma Michela sembrava convinta di quello che faceva, così riprese a baciare con ardore Alessia, che non la respinse, forse temendo di ferirla.
Di fronte a quello spettacolo, i miei sensi si svegliarono tutto d’un colpo. Due ragazze che si baciavano di fronte a me’quante volte avevo fantasticato su questa immagine’Non potei mascherare l’erezione.
Alessia si staccò per un attimo e mi guardò, temendo una mia reazione. Accorgendosi invece della mia eccitazione, che ormai aveva imparato a riconoscere dai miei sguardi, mi sorrise e si rivolse a Michela: ‘Visto che piaci anche a mio zio?’
Michela sembrò accorgersi di me solo in quel momento. ‘Scusate, non so cosa mi sia preso’scusami Ale, sono in uno stato emotivo un po’ instabile, non mi era mai capitato di baciare una ragazza”
‘Non preoccuparti Michi’, rispose Alessia. ‘Comunque non mi è dispiaciuto affatto, sai?’
Non potevo credere a quelle parole! Non sapevo che ad Alessia potessero piacere le ragazze!

La mia nipotina si girò ancora una volta per guardarmi, mi sorrise di nuovo e poi si voltò verso Michela. Ora fu lei a fare il primo passo e a baciarla. Inoltre, le sbottonò lentamente la camicetta, lasciandola a petto nudo. Anche Michela aveva dei bei seni pieni, ma soprattutto dei capezzoli giganti.
Alessia iniziò a baciarla sul collo e sulle spalle, mentre Michela reclinava la testa all’indietro e si lasciava trasportare da quelle nuove sensazioni.
Il mio cazzo nel mentre stava letteralmente esplodendo nei boxer. Quella scena era la visione più eccitante che mi fosse capitata in vita mia, a parte quando vidi per la prima volta il corpo nudo di Alessia.
La mia nipotina ci sapeva davvero fare. Le sue mani accarezzavano il corpo giovane dell’amica, mentre le sue labbra si posavano sulla pelle nuda di Michela, che ansimava di piacere.
Spostandosi sulla parte bassa del letto, Alessia allungò le gambe dell’amica e le sfilò i pantaloni del pigiama, lasciandola solo con gli slip bianchi. Poi mi disse di avvicinarmi e di baciare Michela, mentre lei le toglieva anche le mutandine.
‘Sei proprio sicura che è quello che vuoi?’, le domandai.
Lei annuì con la testa, e iniziò a baciare Michela tra le gambe.
Io, eccitato da impazzire, baciai Michela sulle labbra, e subito lei mi infilò la lingua in bocca, presa dall’estasi. Io risposi al bacio, ma con la mano cercavo la testa di Alessia, che era ancora in mezzo alle cosce di Michela. Le accarezzai i capelli, mentre con l’altra mano stringevo i seni enormi di Michela. Poi le leccai avidamente quelle splendide aureole rosse, che svettavano turgide come due spilloni.
Michela venne dopo pochi secondi. Alessia ci sapeva davvero fare, e io ne sapevo qualcosa avendo provato i suoi pompini. L’orgasmo che Michela ebbe fu così forte che fu costretta a gridare.

Io a quel punto mi girai, mentre Alessia sollevava la testa. Aveva la bocca e il mento completamente bagnati degli umori di Michela. Era così eccitante che mi avvicinai a lei e la baciai, godendomi anche il sapore acre della figa di Michela.
‘Scopami ora!’, disse Alessia, che finalmente voleva la sua parte. Non ci misi molto a spogliarla e a spogliarmi. Volevo Alessia come non mai, e il mio membro che svettava in alto era un chiaro segno delle mie intenzioni. Alessia mi baciò di nuovo con passione, mentre con la mano mi masturbava. Io le accarezzai le spalle e il culetto, ma le mie mani desideravano principalmente sentire la voluminosità delle sue splendide tette.
Poi mi ritrovai le braccia di Alessia attorno al collo. Com’era possibile, visto che mi stava ancora toccando il cazzo? In quel momento mi accorsi che era in realtà Michela a segarmi. Questo mi eccitò ancora di più.
Mi sdraiai sulle spalle e feci sedere Alessia sopra di me. Non ci volle molto a infilarle il cazzo in figa, considerato quanto era fradicia. Le misi le mani sui fianchi, mentre lei aveva appoggiato le sue sul mio petto. Mi cavalcò con una frenesia mai mostrata.
Nel mentre Michela si era messa in piedi e alternava baci sulla bocca di Alessia e sui suoi seni. Anche Alessia ogni tanto le palpava le tettone e ogni tanto gliele succhiava con passione.
Io non ce la feci più. Dissi ad Ale che stavo per venire, ma questa volta lei si staccò da me e finì il lavoro con la bocca. Poi anche Michela si avvicinò, e in quel momento spruzzai sulle due ragazze una quantità pazzesca di sborra, che le due amiche iniziarono a ingoiare come se fosse miele.
Incredibilmente fu Michela a pulirmi il cazzo con la sua lingua, che poi infilò nella bocca di Alessia per un ultimo, appassionante bacio.

Dopo esserci ricomposti, io e Alessia lasciammo la stanza di Michela, che si godeva finalmente un meritato riposo.
‘Ale, non pensavo ti piacessero anche le ragazze!’, le dissi.
‘Non mi piacciono infatti!’, mi confessò lei.
‘Ma allora perché hai fatto sesso con Michela?’
‘L’ho fatto per lei, ma soprattutto per te, zietto. So quanto piaccia a voi uomini farlo con due donne insieme, e ho voluto dimostrarti che ti amo così tanto da dividerti con un’altra.’
Quella confessione mi lasciò allibito. Ero quasi mortificato per quello che era accaduto. Come potevo meritarmi una ragazza così bella, dolce e generosa? La risposta venne fuori spontanea:
‘Non mi dovrai mai dividere con nessuna donna, Alessia. Per me ci sei solo tu! E ti dimostrerò che anch’io posso essere generoso quanto lo sei stata tu stasera!’
Così dicendo, la abbracciai e la tenni fra le mie braccia fin quando lei si addormentò.

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