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Racconti erotici sull'IncestoTrio

Che sfortuna…

By 15 Dicembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti!
Sono Giulia, una ragazza di 19 anni. Dopo molto tempo ho deciso di raccontarvi questa incredibile (ahim&egrave) storia che mi ha vista protagonista… non come avrei voluto, e che ha creato non pochi problemi tra me e mia sorella

più piccola (un anno meno di me) che ancora mi tiene il broncio…
Tutto ebbe inizio a causa di una mia “passione” (se così vogliamo chiamarla): i genitali maschili!
A me infatti piace l’idea di vedere e toccare i genitali dei maschi, in tutti i modi possibili, soprattutto se penso che l’uomo non vorrebbe… mi eccita un casino! Questo perch&egrave non ho ancora avuto l’occasione di farlo sul serio!
Questa passione, che non so se condivido con molte altre donne, non sono appunto mai riuscita a metterla in atto, rimanendo sempre un desiderio mai appagato. Tra l’altro, poco tempo fa in spiaggia ho scoperto che anche

mia sorella Francesca non disdegna qualche sguardo un po’ malizioso alle parti basse dei ragazzi…
Mi ero così ripromessa di includere anche lei qual ora ci fosse stata la possibilità di realizzare il mio sogno!
Questa possibilità, divenne una realtà un giorno di settembre per via di una serie di circostanze favorevoli.
In quel periodo infatti, alcune case dei miei vicini erano state visitate dai ladri e quindi i miei genitori non si fidavano più molto a lasciare me e mia sorella a casa da sole. Sempre in quel periodo però, i miei avevano deciso

di fare un piccolo week-end in montagna e quindi ci avrebbero dovute lasciare a casa da sole. Per il sabato si era proposta nostra zia di stare con noi, il problema era la domenica. A mia madre venne però l’idea di chiedere

aiuto ad un nostro vicino: Marco. Marco &egrave un ragazzo di 29 anni, carino, single e molto intelligente. Un ragazzo molto dolce e simpatico!
Quando mia madre mi disse che Marco sarebbe stato a casa nostra la domenica per non lasciarci sole… ecco che nella mia mente si fece spazio l’idea di organizzare qualche cosa per potergli vedere l’uccello… Non so

nemmeno io come questa idea mi sia venuta, ne come abbia fatto a trovare il coraggio di portarla avanti, ma l’idea di vedere il pisello di Marco (che avevo sempre visto come un ragazzo serio, diligente e con cui mai avrei

fatto sesso) mi ha stuzzicato da impazzire! Quanto l’aveva lungo? Era grosso? Si sarebbe eccitato a farsi guardare?
In questa cosa decisi di chiedere aiuto a mia sorella… sicura (o quasi) che mi avrebbe aiutato a trovare il modo giusto.
Quando gliene parlai, la sua reazione mi sorprese! Era assolutamente d’accordo e anche lei non vedeva l’ora di poter finalmente vedere il pisello di un ragazzo dal vero (noi infatti non eravamo ancora molto esperte in

questo campo… e non avevamo ancora avuto l’occasione di “studiare” un maschio nudo, figuriamoci di toccarlo…).
Ci sedemmo quindi a pensare come avremmo potuto creare l’occasione giusta!
Ci vennero in mente molte idee: nascondere una telecamera in bagno e vederlo mentre faceva pipì (ma non eravamo esperte di tecnologia e avevamo paura ci avrebbe scoperto), farlo addormentare e spogliarlo (ma la

scartammo subito…), essere sincere e chiedergli di spogliarsi per noi, magari dietro un pagamento (ma non volevamo passare per delle troiette…) e altre idee irrealizzabili…
Infine, mi venne in mente l’idea di un gioco! Dopotutto avremmo dovuto passare insieme tutto il giorno e dovevamo inventarci qualche cosa da fare oltre a guardare la TV. Avremmo quindi organizzato un gioco con le carte

(che mi &egrave sembrata la soluzione più semplice) in cui chi avesse perso si sarebbe dovuto togliere un indumento alla volta, fino a rimanere completamente nudo! Ovviamente il gioco doveva essere “truccato” per fare in

modo che l’unico a rimanere nudo fosse Marco.
Non so perch&egrave ma eravamo sicure che Marco non avrebbe rifiutato un gioco del genere… in fondo eravamo tutti maggiorenni e la possibilità di vedere una ragazzina senza vestiti avrebbe per forza dovuto interessare anche

lui!
Il gioco prescelto era molto semplice: da un mazzo di carte avremmo pescato ognuno una carta e quella più bassa delle tre avrebbe perso, con la conseguente eliminazione di un indumento. Preparammo quindi un mazzo

di carte facendo in modo che la carta più bassa fosse sempre (o quasi per non creare sospetti) la terza, cio&egrave quella che avrebbe pescato Marco. Io avrei fatto finta di mischiare le carte all’inizio del gioco e poi le avrei

passate a Marco che avrebbe estratto le varie carte! Assolutamente geniale, sarebbe stato lui ad estrarre tutte le carte che lo avrebbero lasciato nudo di fronte a noi! L’eccitazione, mia e di mia sorella, era alle stelle!
Non vi nascondo che solo l’idea di questa cosa mi faceva eccitare da matti, tanto che nei giorni precedenti la domenica, mi dovetti masturbare almeno tre volte!
Venne finalmente la domenica… l’agognato giorno!
Accogliemmo Marco con allegria e grandi sorrisi. Gli offrimmo da bere e ci mettemmo a parlare del più e del meno per circa un’oretta. Poi, quando gli argomenti cominciavano a scarseggiare, decisi che era venuto il

momento di agire e di mettere in moto il mio piano diabolico…
Così, dal nulla proposi: “Ma perch&egrave non facciamo un gioco adesso?”
Mia sorella ovviamente replicò: “Sì dai… però non un solito gioco palloso… facciamone uno divertente”.
Presi quindi il coraggio a due mani e spiegai a Marco ed a mia sorella (che già sapeva tutto… ma recitò molto bene la parte di chi cade dal pero) il gioco “particolare” che avevamo preparato.
Marco al primo momento rimase letteralmente di sasso! Mai si sarebbe aspettato una proposta del genere da due ragazzine che aveva visto crescere!
“Dai”, dissi io… “&egrave solo un gioco, non faremmo poi niente di male… siamo grandi ormai”.
Mia sorella ovviamente mi appoggiò e per spingere il ragazzo a cedere, lo abbracciò e gli chiese “dai Marco… facci contente…”.
A quell’abbraccio di mia sorella (una ragazza carina, non c’&egrave che dire), Marco cedette e disse: “ok dai, ci sto… però mettiamo in chiaro le regole fin da subito”.
“Perfetto” dissi io.
Marco prese di nuovo la parola e aggiunse: “le regole però le faccio io… voi avete pensato il gioco… e io accetto se però lo rendiamo davvero piccante…”.
A quelle parole di Marco, io e mia sorella ci guardammo ed eccitate come non mai (le mie mutandine si stavano bagnando…) accettammo immediatamente. Volevo proprio vedere cosa aveva in mente il ragazzo…
Marco allora cominciò a spiegare le regole che mettemmo per iscritto, così che nessuno potesse poi tirarsi indietro a gioco iniziato.
“La prima regola &egrave che non ci si può tirare indietro a gioco iniziato… qualunque cosa succeda…, la seconda &egrave che le carte vanno mischiate prima di iniziare (e per quello mi offrii prontamente io), la terza &egrave che solo uno di noi

peschi dal mazzo (e decidemmo che fosse Marco…tutto scorreva liscio…), la quarta &egrave che quando uno di noi tre rimane nudo, non si può coprire con altri indumenti o oggetti ma deve rimanere nudo fino a stasera (non

vedevo proprio l’ora di avere un maschio completamente nudo che girava per casa… con il pisello che sicuramente sarebbe diventato duro…), la quinta &egrave che chi perde ha diritto ad un ultimo desiderio!”
Dietro questa ultima regola, io e mia sorella ci vedemmo subito un “tranello”, se lui fosse rimasto nudo, allora avrebbe chiesto di spogliarci anche a noi… assolutamente non si poteva fare!
“No”, dissi io… “facciamo che chi perde ha diritto a un ultimo desiderio ma solo se la persona che ha più vestiti &egrave d’accordo, altrimenti niente”.
In questo modo furbesco speravo di portare la cosa a mio vantaggio. Avevamo infatti preparato il mazzo di carte perch&egrave anche io e mia sorella dovessimo toglierci qualche indumento, ma rimanendo al massimo a piedi nudi

o con la canottiera (che entrambe portavamo sotto la felpa). Chi di noi due avesse avuto più indumenti, si sarebbe opposta alla richiesta di Marco, lasciando nudo solo lui!
Marco ci pensò su un po’ ma all’idea di dover lasciar perdere (il gioco ormai lo aveva preso…) decise di acconsentire, ma volle proporre un’ultima regola alla quale non potei credere: “Allora facciamo così, chi vince (cio&egrave

chi dei tre rimane con più abiti), può fare due cose agli altri due: toccarli dove meglio preferisce e per il tempo che vuole… e scattare loro una decina di fotografie”.
Questa regola mi fece letteralmente bagnare le mutandine in un modo incredibile e ci mancò poco che non venissi… praticamente io o mia sorella avremmo potuto toccare Marco nudo… toccargli il pisello… magari

masturbarlo… fargli una sega fino a farlo sborrare… incredibile! Non potevo veramente credere alla mia fortuna… avrei anche potuto fotografarlo e vederlo tutte le volte che volevo…
“Accettiamo”, dissi senza alcun indugio!
“Va bene”, disse anche mia sorella… il gioco poteva iniziare!
Marco però, serio e preciso come sempre, volle chiarire un’altra cosa: “ma voi quanti indumenti avete indosso?, non devono essere più dei miei, altrimenti io parto in svantaggio”.
Un leggero sorriso increspò le labbra mie e di mia sorella… entrambe avevamo infatti pensato che lui sarebbe comunque stato in svantaggio… senza saperlo… ma Marco non se ne accorse. “Ok”, dissi io, “mi sembra

giusto. Credo che io e Francesca abbiamo un indumento in più (il reggiseno), quindi facciamo che mutandine e reggiseno valgono uno e si tolgono insieme”.
“Ok” disse Marco… finalmente potevamo iniziare.
Andai quindi a prendere il mazzo di carte che avevamo preparato e ci sedemmo sul tappeto del salotto.
C’era Marco, io alla sua sinistra e poi Francesca. Marco avrebbe pescato prima la mia carta, poi quella di mia sorella e per ultima la sua (quasi sempre la più bassa delle tre…).
Iniziai a fingere di mischiare le carte mentre Francesca parlava con Marco di quanto il gioco la intrigasse… distraendolo…
Stavo quindi fingendo di mischiare con dovizia le carte quando ad un certo punto suonò il mio cellulare… dovevano essere sicuramente i miei che volevano assicurarsi che Marco fosse arrivato. “Francesca rispondi tu”, dissi

a mia sorella per non smettere di mischiare (sempre per finta) le carte. Mia sorella però era troppo occupata a guardare Marco e probabilmente ad immaginarlo senza vestiti che mi disse: “No, &egrave il tuo telefono… vai tu”.
A quel punto mi alzai di scatto per prendere il telefono dal tavolo… ma durante quel movimento mi cadde per terra la prima carta del mazzo… che sarebbe stata la mia prima carta (ovviamente era un 10 di cuori, bella alta…).
Cavolo… questa non ci voleva…
Marco si offrì di raccoglierla e nello stesso momento in cui risposi al telefono, mi prese il mazzo dslle mani e rimise dentro la carta caduta…
PANICO!!!!
Marco aveva messo la carta in fondo… non all’inizio come sarebbe dovuto essere…
La telefonata durò un paio di minuti durante i quali i miei mi chiesero se era tutto a posto e se Marco fosse lì con noi. “Certo dissi io… con una voce flebile… tutto bene…”. “Ok allora, ci si vede stasera tardi”, disse mia madre

e attaccò.
Mi sedetti quindi di nuovo sul tappeto di fianco a Marco ed a mia sorella (che non si era accorta di nulla) e provai un’ultimo tentativo per salvare la situazione: “Marco, vuoi che le mischio ancora un po’?, non avevo finito

prima…”, nella speranza di poter rimettere la carta al posto giusto.
“No Grazie Giulia, va bene così, possiamo iniziare” disse Marco.
Stavo sudando freddo… con le carte messe così… a rimanere nuda sarebbe stata mia sorella…
Marco iniziò a pescare la prima carta: un re di fiori… la seconda, un quattro di quadri… (oddio pensai… adesso Francesca se ne accorge…), la terza una donna di cuori…
“Francesca!” disse Marco con un sorriso malizioso… “tocca a te toglierti il primo indumento… direi le scarpe…”.
Francesca non capiva e mi guardava spaurita… io non sapevo come reagire… ma non potevo far capire a Marco che c’era qualche cosa di strano… “Eh sì, le dissi… tocca a te… mi spiace…” provai a dire…
Francesca allora mi guardò con uno sguardo di odio… e si tolse le scarpe…
Cavolo pensai… non &egrave così che doveva andare… ma il peggio doveva ancora venire…
Le pescate successive furono quasi tutte (ovviamente) contro Francesca che in poco tempo dovette togliersi i calzini, la felpa, la canottiera ed infine i pantaloni… Quando si tolse i pantaloni… quasi era in lacrime e provò a

dire: “ma non possiamo smettere? mi vergogno adesso…” Ovviamente Marco disse di no e le fece leggere le regole scritte all’inizio… io non potei dire nulla per difenderla… anche perch&egrave, a dire il vero, la situazione di

vedere la mia sorellina così imbarazzata mi stava eccitando…
Quando mise in mostra le sue mutandine bianche, la situazione era la seguente: io mi ero tolta scarpe e calze, mentre Marco solo le scarpe…
Se adesso avesse perso ancora mia sorella… sarebbe rimasta completamente nuda…
E infatti così accadde.
Francesca rimase senza parole e sbiancò in volto… io cercai di rinquorarla: “dai su… non &egrave niente in fondo…” e da vera maialina ora non aspettavo altro che si spogliasse completamente di fronte a me ed a Marco.
Francesca si dovette quindi togliere il reggiseno e le mutandine e mostrare a me ed a Marco (che a quel punto la stava mangiando con gli occhi) la sua passerina…
Non poteva coprirsi con nulla ovviamente e quindi si risiedette tenendo le gambe il più chiuse possibile ed un braccio sul seno a coprire i capezzoli (che devo dire… erano diventati turgidi… probabilmente a causa

dell’eccitazione…).
“Bene” disse Marco… “il gioco &egrave fatto… ed io ho vinto”.
Infatti era lui ad indossare in quel momento più abiti.
“Qual &egrave il tuo desidero Francesca?” chiese Marco…
Io non sapevo più cosa pensare… ma quello che disse mi fece letteralmente gelare il sangue nelle vene. “Voglio che anche Giulia si spogli e rimanga nuda”.
Che stronza pensai… crede forse che abbia fatto apposta a farla perdere? E’ stata solo sfortuna!
Marco però accettò… (era lui quello con più vestiti) ed alla fine fui costretta ad accettare di rimanere nuda anche io… Mi tolsi quindi la felpa, la canottiera, i pantaloni ed infine reggiseno e mutandine, cercando di mostrare il meno

possibile a Marco che stava letteralmente impazzendo dal piacere…
Ora però mi venne in mente che il gioco non era ancora finito purtroppo… mancava l’ultima regola da rispettare… e Marco lo sapeva… Marco era infatti ben consapevole che forse la parte più bella del gioco (da me ideato… e che si era ritorto contro di me in modo incredibile…) arrivava adesso.
Ora il vincitore poteva infatti toccare i perdenti e fare loro 10 fotografie…
Io a questo punto ero imbarazzatissima… peggio ancora mia sorella che era sul punto di piangere…
“Dai su…” disse Marco, “non siate così imbarazzate, dopotutto il gioco lo avete proposto voi”…
Era vero purtroppo…
Allora presi il coraggio a due mani e dissi a Marco: “va bene… siamo nude ora… e credo che dovremo esserlo per un po’… cosa vuoi che facciamo?”.
Avevo infatti deciso che l’unica cosa da fare fosse quella di stare al gioco… nella speranza che Marco avesse pietà (anche se un po’ ne dubitavo) o di creare qualche situazione in cui anche io avessi potuto divertirmi… tanto

ormai il danno era stato fatto!
Marco allora ci pensò su e poi disse: “be… direi che ora vi potrei toccare…”.
A quelle parole mia sorella ebbe cercò di coprirsi le tettine e la patatina ancora più di quanto non avesse fatto fino a quel momento… nella speranza di far desistere Marco… ma purtroppo riuscì solo a far eccitare ancora di

più il ragazzo (e vi dico la verità… un po’ anche me…) che esclamò: “bene, vorrei cominciare dalle tette di Francesca…”.
Io non sapevo più cosa fare… la situazione era molto imbarazzante ma allo stesso tempo eccitante… un ragazzo avrebbe toccato mia sorella completamente nuda… chissà cosa le avrebbe fatto…
Marco allora si avvicinò a Francesca che aveva ancora le braccia incrociate sul seno… gliele spostò (lei non fece poi tutta la resistenza che mi sarei aspettata…) e cominciò a toccarle il seno sinistro. Glielo soppesò… poi

iniziò a tastarlo con le cinque dita… fino ad arrivare a sfiorare il capezzolo con l’indice…
A quel contatto mia sorella emise un piccolo gemito (non so se di piacere o di immensa vergogna… ma non si spostò…), Marco allora fece lo stesso con l’alto seno.
Francesca sembrava rapita da quei maneggiamenti e teneva gli occhi chiusi…
Io mi stavo eccitando, incredibile, ma vedere mia sorella in quello stato mi stava davvero facendo bagnare… e di nascosto iniziai anche io a toccarmi i capezzoli… come erano duri!
Marco terminò di esplorare le tette di mia sorella e senza dire una parola fece muovere la sua mano verso il basso… arrivò quindi a sfiorare i peli della passerina di Francesca… e scese ancora, fino a raggiungere la parte

più intima di mia sorella…
“Che calda che sei…” disse Marco a voce bassa (indice che si stava eccitando anche lui… e non poco…).
Dopo un paio di minuti di carezze… Marco ritrasse la mano e disse: “ok… come prima toccata direi che va bene così” con un sorriso malizioso sulle labbra…
Mia sorella sembrò rilassarsi un attimo… capii subito che si era eccitata tantissimo a quel contatto e che aveva la patatina tutta bagnata…
Dopo un attimo infatti disse: “io devo andare in bagno… mi scappa la pipì…”
Non l’avesse mai detto!
Marco subito prese la palla al balzo e disse: “ok, perfetto, così ti faccio le prime tre foto…”
Cosa? Avevo capito bene? Marco voleva fotografare mia sorella mentre faceva pipì? Incredibile…
“Ma no..” provò a ribattere Francesca guardandomi…
“Io non capivo più nulla e dissi: b&egrave, in effetti può fare le foto che vuole…”
L’eccitazione in me era al massimo e volevo veramente vedere anche io mia sorella in quella situazione incredibilmente imbarazzante… quindi non persi tempo e con la scusa di farle coraggio dissi: “dai Fra, vengo anche io

in bagno con voi…”, non volevo assolutamente perdermi quella scena così imbarazzante per mia sorella…
Ci alzammo quindi tutti e andammo verso il bagno…
Marco prese il suo cellulare dalla tasca e quando Francesca si sedette sul WC, si preparò a scattare… i secondi passavano… e poi le prima gocce… Marco subito scatto la prima foto, poi la seconda… e quando lo scroscio

divenne più intenso… la terza…
Io ero bagnatissima ed avrei voluto masturbarmi lì… davanti a tutti…
Ma avevo anche voglia di qualcos’altro… e quindi quando mia sorella si alzò e fece per prendere la carta-igienica per asciugarsi… io la precedetti e le dissi: “dai Fra… ti aiuto io…”
Presi quindi la carta e avvicinai la mano alla passerina di Francesca, pregustando il contatto…
Marco non volle perdersi nemmeno quella scena e mentre io passavo la mano sul fiorellino di Francesca asciugandolo con dovizia (era davvero molto calda…) lui scattò altre tre o quattro foto a noi due… insieme.
Mia sorella non credeva a quello che stava succedendo… ma forse a questo punto iniziava a piacere anche a lei… infatti mi chiese: “a te non scappa?”.
Io le dissi la verità… “no… però se vuoi puoi asciugarmi lo stesso…” ero infatti un lago…
Francesca non se lo fece ripetere due volte e forse per punirmi di quello che era accaduto iniziò ad asciugarmi… il suo contatto però durò molto più tempo ed i suoi sfregamenti ebbero l’effetto di farmi venire… lì in bagno…

con un piccolo urletto.
Marco era letteralmente “rapito” dalla scena… e non fece resistenza quando io e mia sorella iniziammo a sbottonargli i pantaloni…

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