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Racconti erotici sull'Incesto

Cugino e cugina costretti a dormire nella stessa stanza

By 2 Aprile 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Capitolo 1: intro

L’idea di passare le vacanze con gli zii e il cugino non entusiasma molto Elisabetta.
Non solo si sarebbe trovata in una località marittima piuttosto remota e senza molti divertimenti, ma avrebbe anche dovuto sopportare quel cugino più piccolo che, un po’ si vergognava a pensarlo, non le sta troppo simpatico.
Perché, a dirla tutta, Federico è’come dire’una testa di cazzo.
ha qualche anno meno di lei (20 anni contro i suoi 25), ma un cervello rimasto ancora all’età delle medie. Ad dire il vero, Elisabetta si trovava spesso a constatare come, nei maschi delle ‘nuove’ generazioni, sembra che l’idiozia adolescenziale impieghi più tempo per dipanarsi nella crescita verso l’età adulta.
Fatto sta che, in tempo di crisi e di lavoretti occasionali, una vera vacanza non può permettersela, e avere vitto e alloggio pagato nella casa al mare degli zii, in quel momento della sua vita, è un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire.

Arrivata a casa degli zii, dopo i saluti di rito, la prima amara sorpresa.
‘Eli, per andare al mare bisogna andare o in macchina o in autobus’ le dice lo zio.
‘Ecco cominciamo bene” pensa già sconsolata la ragazza.
Ma la seconda sorpresa la coglie del tutto impreparata.
”e questa è la cameretta che dividerai con Federico. Ti abbiamo liberato un armadio per mettere i vestiti’
‘Come’? Ma, non ho una stanza mia’?’ replica loro presa da un moto di incazzatura difficile da nascondere. Già lo odiava, in più dormire nella stessa stanza!
‘Mi spiace cara, glielo avevamo detto a tua mamma. Non te l’ha detto?’
”no, non me l’ha detto” sussurra contrariata. Vorrebbe fare una scenata, ma i suoi zii sono troppo carini e gentili con lei, e non se la sente di rovinare quell’inizio di vacanza gettando tensione nell’aria.
Certo che anche gli zii, credere che potessero dividere lo stesso spazio. Evidentemente credevano che lei lo sapesse e le andasse bene, visto che, a quanto pare, era un particolare che avevano riferito a sua madre.
Elisabetta, però, non si dispera. Pensa che magari si possono organizzare in modo che uno dei due vada a dormire sul divano, anche a notti alterne.
Già’avrebbe dovuto subito chiedere un favore a quel mentecatto del cugino, immaginava fin da subito con che tono maleducato le avrebbe risposto’
Sistemate le cose in camera, non può fare a meno di notare come non ci sia neanche una libreria, o un separè a dividere i due letti, che sono disposti parallelamente separati da un comò, a un metro circa di distanza l’uno dall’altro.

Il pomeriggio scorre via piuttosto piacevolmente, nonostante le premesse.
Federico è in giro con gli amici per la piccola cittadina, mentre Elisabetta non esita un attimo a saggiare la bellezza della spiaggia e del mare. Tutto sommato, il posto le piace. Se non fosse per l’inconveniente della camera, potrebbe quasi considerarsi contenta di aver accettato l’invito.
Arrivata a casa la sera, a cena rivede finalmente suo cugino, che, contro ogni previsione, si dimostra più affabile del solito. Sempre testa di cazzo eh, però meno barbaro di come lo ricordava.
Dopo cena i due rimangono a parlottare in terrazzo bevendo qualche bicchiere di limoncello e fumando sigarette’chiaramente lui non ne vuole sapere di andare a dormire in salotto, visto che ‘il divano è scomodo’
Dopo poco, esce con gli amici.
Elisabetta approfitta della pace del posto e del bel terrazzino per cominciare la lettura di un libro che si era portata dietro. Complice il rumore di fondo del mare e dei grilli, l’atmosfera è davvero rilassante.

Va a letto intorno a mezzanotte, piuttosto stanca visto il viaggio e il primo sole preso.
E’ sinceramente troppo provata per negarsi una sana dormita nel letto, e decide di passare la notte in camera, lasciando l’ipotesi di andare sul divano per la notte successiva.
A quel punto, però, un problema importante andava affrontato.Come vestirsi per dormire’?
Il fatto è che, facendo caldo, di certo non poteva esagerare con gli indumenti, chè altrimenti avrebbe sudato troppo e non sarebbe riuscita a chiudere occhio.
Se fosse stata a casa, non avrebbe avuto molti dubbi. Reggiseno e mutandine. Ma chiaramente non poteva certo dormire così in quella situazione.
‘Uff’.che palle’che mi metto’?’ pensa per diversi interminabili minuti di indecisione.
Alla fine, l’illuminazione.
Avrebbe indossato una magliettina rosa molto leggera, e dei pantaloncini altrettanto leggeri, nonostante la sola idea di dover dormire con ‘tutta quella roba addosso’ con quel caldo la faceva innervosire.
Del resto non ha molta scelta’anche perché sa di avere un fisico intrigante, con un bel seno generoso e un culetto non troppo marcato ma di certo invitante per ogni uomo. Lunghi capelli neri completano il quadro.
Come tocca il cuscino, il sonno la trascina di peso nel suo mondo nel giro di pochi minuti.
Si desta per qualche secondo, quando sente il cugino rientrare e andare a letto (perché chiaramente non poteva evitare di fare un casino incredibile muovendosi per la stanza, senza curarsi di lei che dormiva), ma per il resto dorme filata fino alle 8 di mattina.

Apre gli occhi naturalmente, senza sveglia, grazie a qualche timido raggio di sole che entra dalla finestra, complice la tapparella non del tutto abbassata. Decide di gustarsi appieno la giornata, alzarsi, fare colazione con calma e andare al mare. Senza far troppo rumore, visto che in casa tutti ancora sembrano dormire.
Anche suo cugino a quanto pare, ma’
Girandosi verso il suo lato per accertarsi che non sia sveglio, e quindi potersi cambiare in pace, non può fare a meno di notare come il suo lenzuolo sia abbassato’tanto da lasciargli il culetto bianco mezzo scoperto.
A quanto sembra’il porco è andato a dormire completamente nudo! Senza neanche dei boxer!
‘Ma’! Guarda che testa di caz” si ritrova a pensare Elisabetta, ritraendo lo sguardo imbarazzata.
Furente per la mancanza di pudore mostrata da Federico, si cambia in quattro e quattr’otto e va in cucina a fare colazione.
Lo sapeva che era rimasto la solita bestia! Quel giorno gli avrebbe parlato, e chiesto, cortesemente, di indossare qualcosa visto che dormivano assieme. E visto che si trattava di un minimo di educazione!

La giornata scorre via piuttosto banalmente. Elisabetta in spiaggia conosce una compagnia di ragazzi e ragazze del posto, con cui si ripromette di vedersi in serata per un gelato. Incrocia saltuariamente suo cugino al baretto sul lungomare, ma giusto il tempo per un saluto.
Tornata a casa la sera, si concede una buona oretta di lettura in terrazzo, anche per aspettare che Federico rientri e possa parlargli del ‘problema-nudismo’. Essendo più grande di lui, e di cervello diverse piste avanti, confida di riuscire a convincerlo a indossare qualcosa.
Del resto, sa che lui non l’ha fatto apposta, con chissà quale scopo. Essendo ancora un troglodita, semplicemente non c’era arrivato che potesse causarle disagio quella situazione.
Ma ormai è quasi l’una, e decide di andare a letto visto che lui ancora non si fa vedere.
Vorrebbe lasciargli un biglietto sul cuscino, ma sente di non avere ancora tutta questa confidenza, e si vede costretta a rimandare la discussione al giorno dopo.
Tra l’altro, ha anche bocciato l’idea di poter stare sul divano, che in effetti è troppo piccolo e irregolare per poter dormirci bene.
Sarebbe stato assolutamente necessario a quel punto mettere in chiaro quella semplice regola sull’abbigliamento notturno, dato che, molto probabilmente, per due settimane avrebbero dovuto condividere le notti l’uno di fianco all’altra.

> continua Capitolo 2: cugino animalesco

La mattina successiva il copione si ripete uguale.
Elisabetta si sveglia prima di suo cugino, questa volta però evita proprio di girarsi verso di lui, prima che per caso abbia ancora il lenzuolo abbassato’e chissà cosa visibile!
Capisce comunque che sta ancora dormendo, così decide di cambiarsi velocemente prima di uscire.
Stando seduta sul bordo del letto, dandogli le spalle, medita un attimo sul da farsi, ricordandosi di come si fosse trovata scomoda il giorno precedente a doversi mettere il costume in spiaggia viste le poche cabine presenti.
L’ideale sarebbe metterlo direttamente in casa, così prende il costume e va in bagno per cambiarsi.
Dopo poco esce e va in spiaggia.

Anche quel giorno incrocia saltuariamente suo cugino al mare, ma la sera se lo ritrova a pochi metri in gelateria. Entrambi sono li con le rispettive compagnie.
E’ lui a raggiungerla, allegro e spensierato.
Parlottano per un po’, estraniandosi dagli amici. Nonostante l’astio iniziale, si trovano a ridacchiare circa un episodio successo nel pomeriggio in spiaggia. Stanno insomma entrando in confidenza, nonostante siano decisamente due persone differenti.
Lei colta, e lui animalesco, ma in qualche modo, e con sua sorpresa, simpatico e di compagnia.
Due mondi diametralmente opposti, che forse hanno trovato un insperato punto di contatto.
A quel punto, Elisabetta riesce finalmente a chiedergli quella cosa che ha in testa da giorni.
‘e comunque, porcellino che non sei altro’cerca di indossare qualcosa quando vai a letto!’ lo redarguisce lei.
‘Ahah perché’?’
‘Come perché? Sei nudo! E’ un po’ da maleducato non trovi? Siamo cugini e dormiamo nella stessa stanza, mi sembra il minimo coprirsi un po’
‘Bè, ma io d’estate dormo sempre così, fa troppo caldo”
‘Eh, ho capito, anche io di solito non ho su maglietta e pantaloncini. Però un po’ di pudore ci vuole’
‘Io però non lo faccio solo per il caldo ahah” sghignazza lui.
Elisabetta si scopre improvvisamente curiosa.
‘Perché?’ gli fa.
‘Vedi’ahah no niente lascia stare’
Ora è lei a voler sapere.
‘Dai, dimmi, che sarà mai’ormai che ne stiamo parlando..’
Federico con finta modestia dice, ‘vedi, è che di notte quando diventa duro non ci sta dentro i boxer, e mi danno fastidio ahah!’
‘Ma’.sei proprio un porco!’ lo apostrofa lei, avendo avuto con questa frase l’ennesima dimostrazione di come suo cugino sia una bestia nell’esprimersi, ‘ma che dici sei scemo? Oddio ahahah’ sbotta a ridere pure lei, per sdrammatizzare.
‘Allora te lo chiedo come piacere, ormai sei grande per poterlo capire. Metti su qualcosa, non stare nudo’ gli replica, tornando seria.
‘Mmmhh forse sei tu che potresti spogliarti un po’, non mi dispiacerebbe vedere meglio le tue’ahah’ le dice sfacciato, guardandole il procace seno che si intravede dalla camicetta.
‘Tu sei tutto matto’! Ma che dici??’
‘Dico la verità, se non fossi mia cugina sai che ti farei” le dice ridendo.
‘Ma smettila, ma ti senti?’, vorrebbe essere seria, perentoria, in realtà gli risponde con un vago sorrisetto compiaciuto.
‘Dai scemo, allora siamo d’accordo. Metti su i boxer di notte”
‘Dai ok, uff che palle che sei” le risponde maleducatamente, tornando dai suoi amici.
La discussione sull’argomento è finita esattamente come si aspettava, con lui che, sostanzialmente, la manda a cagare.

Quella sera, è Elisabetta a far tardi. Dopo il gelato si è intrattenuta con i suoi nuovi amici a bere qualcosa in un piccolo locale, così è l’ultima a rincasare, con Federico già a letto.
La stanza è semibuia, illuminata in parte dalla luce che proviene da un lampione esterno.
Trova Federico coperto dal lenzuolo fino all’ombelico, e le è impossibile capire se il teppistello ha acconsentito alla sua richiesta per una convivenza pacifica.
Spera davvero di si, mentre si sdraia addormentandosi in pochi minuti.
Nei brevi istanti di semilucidità che precedono il sonno, si ritrova a ridacchiare tra se e se, ripensando alle frasi sconce che le ha detto, e a quella lieve tensione sessuale che era scaturita durante il dialogo.
L’ultimo pensiero prima di cadere nel buio del sonno è lo sguardo bramoso di Federico, mentre le guardava il seno’.si vergognava di sé, e non lo avrebbe mai ammesso, ma sapere che suo cugino la guardasse con occhi vogliosi, le dava un impercettibile brivido di piacere.

‘Sarà forse a causa degli ultimi pensieri prima di addormentarsi, che Elisabetta si sveglia accorgendosi di essere lievemente eccitata. Deve aver sognato qualcosa di piuttosto spinto, che però non ricorda. Del resto, eran passate diverse settimane dal suo ultimo rapporto, e, nonostante non sia una ragazza particolarmente ‘bramosa di sesso’, ammetteva di avere addosso una certa voglia’
D’istinto si gira verso Federico, come se volesse accertarsi che non fosse sveglio e si potesse accorgere di quel suo stato d’animo.
In quel momento lo vede girato verso di lei, ancora addormentato. Il lenzuolo ben alto, fin sotto le ascelle. E’ a pancia in su.
Una curiosità impudente le attraversa la testa, si chiede se sia ancora nudo o no. Le rimbalza in testa la frase della sera prima ”non ci sta nei boxer”, ma la ricaccia via subito, senza ammettere con se stessa che suo cugino, seppur minimamente, era riuscito a stuzzicare la sua curiosità.
E’ così che il suo sguardo, per un fremito, va a sbirciare proprio nella zona del lenzuolo dove dovrebbe trovarsi il suo pacco’ma a causa delle pieghe del lenzuolo non si nota niente.
Elisabetta torna subito in sé. Sta per alzarsi per andare a mettersi il costume in bagno, ma sente l’acqua che scorre. Deve essere suo zio o sua zia che si sono alzati prima del previsto.
Non può aspettare troppo, perché passa un bus ogni ora, e ha praticamente i minuti contati.
Potrebbe cambiarsi in spiaggia, ma, percorsa da un brivido voyeuristico di piacere, si autoconvince a doversi cambiare li, in stanza, per non perdere tempo.
Si siede sul bordo del letto dando le spalle a Federico. Quel movimento fa emettere un rumore alle doghe del letto abbastanza forte’tanto da farle chiedere se in quel momento suo cugino si è svegliato.
Non sente nulla, quindi crede che stia ancora dormendo.
Se potesse girarsi, vedrebbe in realtà che il ragazzo ha appena socchiuso gli occhi, e, essendo girato verso di lei, le osserva la schiena, prendendo poco a poco coscienza dal sonno.
Dopo averci pensato su un attimo, Elisabetta si porta le mani dietro la schiena, slacciandosi il reggiseno. Se lo sfila da sotto la maglietta e lo appoggia per terra.
Federico ha un colpo quando vede la scena’ovviamente non era stato li ad ascoltare l’esortazione della cugina ed era andato ancora a letto nudo. Adesso era girato a pancia in su, e si stava eccitando per la scena, tanto che sentiva il sangue pompare tra le gambe, spinto anche dalla necessità dell’alzabandiera del risveglio.
Ora Elisabetta sta mettendosi su il reggiseno del costume, sempre tenendo su la maglietta. Ci riesce con qualche difficoltà, forse proprio a causa dell’abbondanza del seno.
Si scopre eccitata sapendo che suo cugino potrebbe essere sveglio’ed essere li in silenzio ad osservarla.
Tanto che si spinge oltre’si sfila pantaloncini e tanga contemporaneamente, rimanendo col culetto sodo, nudo sul materasso.
Federico lì ha l’erezione completa. Se Elisabetta si girasse ora, vedrebbe chiaramente una tenda ergersi sul lenzuolo del cugino. Una bella e alta canadese.
Ma non tergiversa troppo, infilandosi subito le mutandine del costume e alzandosi per uscire.
Federico intanto chiude gli occhi, fingendo di dormire, senza preoccuparsi troppo di nascondere la sua erezione ben visibile. Essendo ora completa, il suo cazzo duro si trova sdraiato sulla pancia, verso l’ombelico.
Elisabetta si rigira verso di lui, appoggiando la borsa sul letto per metterci dentro le ultime cose.
Non può fare a meno di alzare lo sguardo e vedere Federico ancora addormentato, ma intravede qualcosa al limite del campo visivo.
Gira lo sguardo, e non può fare a meno di notare il lenzuolo leggero che copre suo cugino, tirato con forza proprio dal suo cazzo’che pare essere in erezione.
La luce tagliente che entra dalla finestra nella stanza semibuia, e la stoffa molto fine del lenzuolo, permettono una sagomatura piuttosto precisa delle forme del suo membro.
Che in effetti fa la sua bella figura, facendone capire dimensioni e’larghezza.
Evidentemente suo cugino non l’aveva ascoltata, ed era andato a letto ancora nudo.
Dopo pochi secondi di trance, Elisabetta stacca controvoglia la vista dalla fornitura del cugino, ed esce dalla stanza per andare in spiaggia, rimanendo col dubbio se Federico abbia avuto quella reazione perché l’aveva vista, oppure naturalmente durante il sonno.

> continua Capitolo 3: parliamoci chiaro

L’ennesima giornata di mare volge al termine.
Nonostante le distrazioni, Elisabetta non può fare a meno di tornare col pensiero alla scena vissuta in mattinata. Non riesce proprio a scacciare dalla propria testa l’immagine del cazzo eretto del suo porco cuginetto. Cuginetto che non vede per tutto il giorno, ma solo dopocena, a casa, quando si ritrovano dopo mangiato a bere il limoncello, mentre gli zii sono usciti in paese.
Chiacchierano del più e del meno.
Elisabetta vorrebbe tornare a dirgli di indossare qualcosa mentre dorme, ma si accorge che nel farlo ammetterebbe di averlo visto quella mattina, ammetterebbe di non essere stata capace di trattenere la sua subdola curiosità.
E’ però Federico a sorprenderla.
”comunque potresti andare in bagno a metterti il costume” le dice.
Elisabetta cade dalle nuvole.
‘In che senso’?’ replica, sapendo bene cosa intendesse.
‘Stamattina ho visto che ti sei cambiata in camera”
La ragazza diventa rossa per l’imbarazzo, ma cerca di tenere saldo il controllo della situazione.
‘Ah’scusami, avevo visto che dormivi e il bagno era occupato!’ dice poco convinta.
‘Si certo certo” fa lui.
‘Ma poi scusa’quando mi son girata ho visto che stavi dormendo’!’ gli dice, fingendo un moto di rabbia.
‘Ho finto per potermi godere lo spettacolo ahah!’
‘Aaahh vedi che sei proprio un porcellino’in effetti mi era sembrato che”
”che cosa’?’ le dice, vedendola tentennare.
‘No niente, lascia stare. Cambiamo discorso” cerca di difendersi Elisabetta, dopo essere riuscita a fermarsi in tempo.
‘No ora voglio saperlo!’ la forza lui, eccitandosi all’idea che sua cugina potrebbe averlo visto arrapato quel mattino.
‘Ma niente niente’allora domani c’è il mercato in paese giusto?’ Elisabetta ora è imbarazzata, e non sa come uscire dalla situazione.
‘Boh che ne so. Dai cosa stavi dicendo? Come hai detto ieri, ormai che ne stiamo parlando”
A quel punto la ragazza cede’
‘Bè’quando mi son girata ho visto che’ancora una volta eri andato a letto nudo!’
‘Ma come fai a saperlo?’ dice lui, ‘Ero coperto!’
‘Si certo’ma si vedeva tutto! Sei proprio un maiale’
Elisabetta si stava eccitando nel parlare dell’accaduto, anche perché stava rivivendo la scena.
‘Aahhh’quindi hai sbirciato” replica il cugino, sentendo pure lui un moto di eccitazione salire.
Sua cugina lo aveva visto quindi.
‘Non è che ho sbirciato, quando mi son girata’ho visto, eri li davanti che dovevo fare’
‘Bè ma cosa c’era da vedere, se ero coperto..?’ dice lui fingendo ingenuità.
Stavano giocando l’uno con l’altra.
‘Ho capito, ma il lenzuolo è leggero’e si capiva che”
”che’?’ la incalza lui.
‘Hai capito dai scemo’
”boh se lo dici tu”
Elisabetta lascia cadere un altro tabù, parlando ora sfacciatamente.
”si vedeva che era in tiro’il tuo cazzo’ed evidentemente non avevi su i boxer!’
‘aahhh’ho capito” le replica, sentendo ora davvero il suo pene gonfiarsi per l’eccitazione causata dalla spudoratezza della cugina.
‘Eh ho capito’vuoi metterti su qualcosa per cortesia, io vado a letto vestita, ne abbiam già parlato”
Elisabetta si sentiva decisamente accaldata in quel momento’e soprattutto sentiva di essersi bagnata’
Sentiva anche di aver detto la frase con meno convinzione rispetto al giorno prima.
”perché non ti è piaciuto quello che hai visto..? ahah’.
”ma smettila scemo’vado a letto, a domani”

Elisabetta è già a letto, quando sente suo cugino entrare.
E’ girata verso il suo lato, quando lo sente che si sta spogliando per andare a letto.
Non resiste alla curiosità, e quando apre impercettibilmente gli occhi lo vede di schiena senza maglietta, solo coi pantaloncini.
E’ morbosamente curiosa di vedere se stavolta la ascolterà’
Federico lancia la maglietta sulla sedia.
Si porta le mani alla cintura per slacciarsi i jeans.
Se li sfila, lanciando anche quelli sulla sedia straripante vestiti.
Rimane in boxer, sempre in piedi dandole le spalle.
‘poi si sfila pure quelli, rimanendo completamente nudo’
Getta anche i boxer sulla sedia, lontano dal letto.
”che porco, ancora non mi ascolta” pensa tra sé e sé Elisabetta.
Ma Federico aspetta un attimo prima di sdraiarsi. Rimane lì, forse sperando che sua cugina sia ancora sveglia e possa vederlo.
Si porta le mani sul cazzo’e comincia a menarselo’
”ma che sta facendo’? Non si starà mica facendo una sega’??’ pensa colta di sorpresa Elisabetta.
Il movimento che vede da dietro è inequivocabile’il braccio destro fa su e giù’piuttosto lentamente.
”uhmmm è proprio un porcellino senza pudore” pensa, cedendo alla sua parte voyeuristica.
Più passano i secondi’più dal ‘disgusto’ passa all’eccitazione’tanto da non poter fare a meno di accarezzarsi la micina bollente con le dita, iniziando anche lei una timida masturbazione, quasi involontaria dettata dalla voglia delle dita.
Ma Federico dopo poco si ferma, forse voleva solo coccolarlo un attimo.
Sta per girarsi, e Elisabetta chiude gli occhi, per evitare che lui si accorga. Lo sente sdraiarsi…e si chiede se ora il suo cazzo sia in tiro…e se aprendo gli occhi sia in grado di vederlo, o se suo cugino si è coperto con lenzuolo.
A dirla tutta…vorrebbe davvero aprirli gli occhi, per dare una maliziosa sbirciata, ma è troppo rischioso.
Fa passare qualche minuto, poi timidamente apre il sinistro, che è schiacciato contro il cuscino.
Federico sembra a pancia in su, con la testa girata dall’altra parte fortunatamente. A quel punto Elisabetta può aprire bene entrambi gli occhi senza troppi problemi, e nota il lenzuolo arrivare poco sotto all’ombelico di Federico.
Sotto, la sagoma evidente del suo pene gonfio e duro.
“Uhhmmmm….ma guarda che maialino che è….” pensa tra sè e sè…la ragazza si addormenta dopo un bel po’, sentendo i propri umori averne impregnato decisamente le mutandine.

La notte seguente non va molto meglio, anzi.
La giornata passa senza che i due cugini si siano minimamente visti, e ora sono già entrambi a letto.
E’ passata da un pezzo l’una. Federico sta dormendo, evidentemente sempre senza boxer visto che il lenzuolo gli arriva poco sopra il pube, lasciando scoperti i primi peli arricciati.
Elisabetta invece non riesce a dormire, fa troppo caldo.
Si alza per andare a bere un bicchiere d’acqua fredda e mentre è in cucina sente il suono di un cellulare.
Non è il suo’difatti quando torna in camera, trova Federico nella stessa posizione di prima, intento a traccheggiare con lo smartphone.
‘Ma chi ti scrive a quest’ora?’ gli chiede mezza assonnata, mentre torna a sdraiarsi a letto.
‘Sono cazzi miei’ le risponde sempre molto gentilmente, tagliando corto.
‘..bè grazie, educato eh’ replica laconica.
‘Come mai ancora sveglia?’ le chiede, cercando quasi di farsi perdonare la rudezza di poco prima.
”uff’fa troppo caldo stanotte’sono già sudata” gli dice.
‘Per forza’vai a letto vestita” la provoca lui.
”e che dovrei fare..? non posso mica stare come te’beati voi che non avete le tette altrochè”
mentre gli risponde si gira verso di lui, e vede come il suo lenzuolo sia ancora sceso’ora è proprio a un millimetro dall’inizio dell’asta.
‘Dai Federico’ma copriti meglio!’ gli dice, guardandogli proprio i peli pubici che spuntano chiaramente visibili anche nella penombra.
‘Oh non cominciare a rompere eh. Tu non guardare scusa’
‘Tanto per cambiare sei nudo’ma perchè non mi ascolti, un piacere di ti ho chiesto” non può fare a meno di notare, con una punta malcelata di malizia.
‘Te l’ho detto, io vado a letto così’e poi proprio stanotte non puoi chiedermi di avere su qualcosa. L’hai detto anche tu che fa troppo caldo’
Nel dire quella frase Federico si tira un po’ su, sullo schienale del letto. Il lenzuolo rimane però nella stessa posizione…e lascia ora scoperti i primi timidi millimetri del suo cilindro carnoso.
‘Dai’Fede!!!’ lo rintuzza lei, che toglie lo sguardo da li, imbarazzata.
Suo cugino non la degna neanche di una risposta, intento com’è sul cellulare.
A quel punto Elisabetta non resiste. Si alza e va verso di lui.
‘Ho capito va, ci penso io”
‘Che vuoi fare?’ le dice, decisamente incuriosito dalla sua mossa.
Elisabetta si china sfacciatamente proprio verso il suo bacino. Da lì può vedere da vicino proprio il pacco del cugino.
Indugia sulla vista…poi afferra il lenzuolo e lo alza fino all’ombelico.
‘Oh, ecco qua. Ci voleva tanto?’, gli dice, rimanendo in piedi di fianco a lui.
‘Bla bla bla, che differenza fa..a me non dava fastidio. Sei tu che guardi sempre li’ mormora lui, ancora assorto sullo schermo dello smartphone.
‘Ma piantala cretino” Elisabetta torna a sdraiarsi per tentare di dormire.
Dopo un’oretta, è ancora sveglia, madida di sudore.
‘uff’dio mio non ce la faccio più”
Girandosi vede suo cugino, ed è strasicura stia dormendo. Lo conosce ormai, e sa che lei sarà la prima ad alzarsi.
E’ al limite della sopportazione del caldo, e c’è solo una cosa che può fare a quel punto.
Si toglie il reggiseno da sotto la maglietta e i pantaloncini, rimanendo in mutandine nere.
‘ooh’così va meglio”
Pensa che tanto suo cugino non dovrebbe vederla, quindi non corre alcun rischio’in realtà si scopre eccitata dal fatto di essersi parzialmente spogliata, cedendo al suo lato esibizionista ingigantito dalla presenza di quel suo cugino così sfacciato.

> continua

pareri, commenti, critiche qui:
iosonoscriptamanent@gmail.com Capitolo 4: sempre più sfacciato

Quando si sveglia dopo qualche ora, intorno alle 8, Federico sta ancora dormendo, esattamente come immaginava.
L’unico particolare però è che lei ha il lenzuolo ai piedi’evidentemente per il caldo notturno si era trovata a scoprirsi involontariamente, lasciando alla mercè di suo cugino la vista di lei in mutandine.
La cosa’le fa attraversare un brivido di piacere’che viene amplificato immediatamente dopo da un altro particolare.
Ha i 4 bottoncini alti della maglietta slacciati.
Questo significa uno spacco abbastanza profondo, che arriva a quasi sotto la curvatura del suo seno.
‘Oddio’ma come è possibile’?’, cerca di ripensare al momento in cui poteva esserseli slacciati.
Poi il flash. Nel sogno che aveva fatto, si era tolta una camicia! Probabile che abbia mimato il gesto nel mondo reale’?
Fatto sta che Elisabetta tergiversa un attimo in quelle condizioni.
Sente di essere davvero irresistibile in quella mise, col seno libero sotto la maglietta e ben visibile grazie alla scollatura.
Si ritrova a socchiudere gli occhi, immaginando che faccia farebbe suo cugino nel vederla in quel fran’
‘Uhhmmm!’ sente vagire Federico’si sta davvero svegliando adesso!? Pensa.
Presa di soprassalto chiude gli occhi, rimanendo immobile.
‘Yaahhwwwnnn” sbadiglia suo cugino, ‘ma che ore sono?’ lo sente sussurrare.
-Oh cavoli’- pensa Elisabetta, che non ha neanche avuto modo di coprirsi, ne tanto meno di allacciarsi i bottoni della maglietta.
‘Uhhmm” sente suo cugino prendere in mano il cellulare per controllare l’ora. Ticchetta qualcosa, poi sembra fermarsi’sembra immobile.
Elisabetta ha la netta sensazione che Federico si sia accorto di lei, in quella posa, di fianco a lui, proprio in quel momento.
Il timore lascia presto spazio ad un’eccitazione diffusa’
Potrebbe almeno girarsi di lato invece di rimanere a pancia in su, perlomeno per nascondere il seno in parte scoperto’ma una forza interiore la trattiene’e rimane ferma così’a farsi in qualche modo ammirare. Come a volergli rendere pan per focaccia.
Dopo diversi interminabili minuti, sente che il ragazzo si è alzato per andare in bagno.
Quando apre gli occhi, avverte un’ondata di calore avvolgerla. Le mutande erano tornate a bagnarsi, ne è sicura. Non era mai stata esibizionista, nonostante il suo corpo glielo avrebbe permesso, e in quel frangente si era decisamente lasciata andare’
Tra l’altro, nota che i boxer di Federico sono ancora in cima alla pila di vestiti, voleva dire che era andato in bagno nudo’!
‘E’ proprio senza pudore quel ragazzo”pensa facendo fatica a celare la propria eccitazione.
Una piccola parte di lei vorrebbe alzarsi ora, e andare anche lei in bagno, fingendo di non sapere che lui si è alzato, per poterlo incontrare ‘casualmente”fantastica nell’immaginarlo nudo davanti a lei. Il solo pensarlo la fa scoprire ancora più accaldata’
Ma è troppo tardi. Lo sente uscire dal bagno così torna a fingere di dormire.
Aspetta che lui esca dalla camera, per poi poter fare altrettanto.

Quel pomeriggio è abbastanza nuvoloso.
Elisabetta si ritrova con un paio delle sue nuove amiche in spiaggia, ma passano più tempo a chiacchierare al chiosco, che non distese sugli asciugamani.
Proprio mentre sta per andarsene incrocia Federico, che sta salendo le scalette del bar.
Si dirige deciso verso di lei.
‘Ehi, dammi 10 euro’ le dice, senza neanche salutarla.
‘Bè ciao anche a te cafone. Per cosa ti servono?’
‘Indovina’ho lasciato il portafoglio a casa. Allora ce li hai o no tardona?’
Elisabetta ha un deciso scatto di rabbia, anche perché le da fastidio che lui si esprima così davanti alle sue amiche.
Si alza all’improvviso e, afferrandolo per un braccio, lo trascina in un punto un po’ più isolato del bar.
‘Ahia, deficiente, che fai?’ le dice.
‘Senti, ma quand’è che diventi più educato? Ti sembra il modo di parlarmi questo?’ gli risponde, lasciandogli il braccio.
‘Dai scusami, non volevo. Sono solo un po’ nervoso perché stanotte ho dormito male’
‘Ho capito’ma non è un buon motivo per trattarmi così” gli risponde, vedendolo, per quello che le pare, mortificato.
‘Tra l’altro, ho visto che hai seguito il mio consiglio a svestirti eh’?’ le dice a bruciapelo.
Elisabetta torna con la mente a quella mattina’
‘Eh ho dovuto, si moriva stanotte..’ gli risponde.
‘Sai, vederti in mutandine me lo ha fatto diventare duro in un attimo ahah’ le dice ridacchiando sotto i baffi.
Ancora una volta, Elisabetta si imbarazza a sentirlo parlare così esplicitamente.
‘Ma’porco schifoso..!’ gli urla sottovoce, tirandogli uno schiaffetto sul braccio.
In realtà, quello che prova veramente, sotto la coltre di vergogna, è un misto di orgoglio e compiacimento. Inoltre, il modo rude e diretto di suo cugino le diventa ogni giorno sempre meno irritante, e sempre più intrigante.
‘Che schifo che mi fai” gli dice, con un tono di voce davvero poco convinto.
Difatti Federico se ne accorge al volo.
‘See schifo schifo’intanto prima di alzarmi il lenzuolo, ieri sera, me lo hai squadrato bene bene”
Elisabetta ha l’ennesimo moto di pudore.
‘Ma cosa dici? Sei scemo?’
‘Io sarò anche scemo’ma tu hai una gran voglia di scopare” le dice mentre afferra i suoi 10 euro dalla mano, lasciandola li sbigottita.

La sera arriva in fretta. Piove e i ragazzi rimangono in casa.
Come sempre, gli zii sono una figura evanescente, e vanno a letto piuttosto presto.
Elisabetta rimane alzata fino a mezzanotte, poi va in camera, mentre Federico rimane in salotto a vedere un film.
Lo sente arrivare dopo un’oretta, il suono del suo letto che cigola la fa riprendere momentaneamente dal sonno. Nonostante sia girata verso di lui, con un braccio davanti al viso (che renderebbe impossibile a Federico di capire se lei lo sta guardando, ma che le permetterebbe di vedere abbastanza bene davanti a lei), rimane con gli occhi chiusi, senza sbirciare niente. E’ stanca, visto che la notte prima aveva dormito poco, e vuole ritornare subito tra le braccia di Morfeo.
Sente, però, Federico fare strani movimenti’e mugugnare sottovoce’
Poi un rumore continuo, come di qualcosa che viene sfregato senza soluzione di continuità.
A causa del rimbambimento dovuto alla sonnolenza, Elisabetta non capisce quello che sta succedendo prima di aprire gli occhi per vedere cosa diavolo fa quel rumore’
”..!!!….!’ E’ il pensiero di Elisabetta.
Federico si sta masturbando, proprio lì, di fianco a lei.
Nonostante Eli abbia il viso schiacciato contro il cuscino, e la vista parzialmente coperta dal braccio, quello che osserva nella penombra della camera è inequivocabile.
Vede il suo braccio destro muoversi piegandosi e aprendosi, la classica gestualità della sega.
”.uhmmm, ma guarda te’! Ma non può andare in bagno a fare ste cose???’, si ritrova a pensare.
‘Almeno girarsi di lato, non stare così’in bella vista”
Quello che fa dopo Elisabetta, è frutto di una incontenibile curiosità. Abbassa leggermente lo sguardo, timorosa, per osservare meglio il centro della scena.
Vede la mano di Federico andare sotto il lenzuolo, e muoversi inequivocabilmente su e giù’purtroppo o per fortuna, il cazzo rimane coperto, e lei può solo immaginarlo, mentre viene massaggiato sempre più velocemente.
Elisabetta si sta eccitando tremendamente nell’osservare la scena’la sfacciatezza di suo cugino era senza confini, e si stava toccando con lei di fianco proprio per provocarla..?
Elisabetta chiude gli occhi, presa da un attimo di vergogna per la sua curiosità.
Dopo poco, sente rumore di lenzuola che si spostano…intuisce che potrebbe essere rimasto del tutto scoperto.
Cerca di resistere alla tentazione di riaprire gli occhi, si convince che è stanca, che deve dormire’
Ma l’istinto animale è più forte di lei’e vede la mano di Federico che stringe il suo grosso e duro arnese di carne facendo scorrere la pelle sulla rossa cappella. Le lenzuola ai piedi del letto.
”uhmmmmmmm”.che porco di un cugino che ho’..ma guardalo”!!!’ pensa, mentre si sente sporca nell’osservare di nascosto la scena. Sporca, e bagnata, tanto per cambiare.
Ha lo sguardo puntato sul suo cazzo, che riesce a vedere parzialmente a causa della mano che lo copre. Sembra comunque un bell’arnese, lungo e largo il giusto, con una testa dal diametro abbastanza grande.
‘Uhhmmmmm dio mio’.Federico copriti ti prego” pensa, senza riuscire a staccargli gli occhi di dosso.
La scena si prolunga per diversi minuti, dato che Federico se la prende comoda, alternando movimento veloci a lenti.
Elisabetta si sente stordita, del tutto impreparata all’eccitazione che sta provando, e ormai è pronta per poter vedere l’eruzione del vulcano’se non che il cugino, evidentemente giunto al limite, si alza e va in bagno, per completare l’opera.
Elisabetta rimane con un moto di delusione a quel punto, sperava di vedere fino alla fine’mentre lui è in bagno, si mette la mano nelle mutandine, e la tira fuori fradicia di umori.
Ora è lei ad avere un irresistibile desiderio di sesso.

> continua Capitolo 5: donna africana

Il giorno dopo, il tempo torna sereno.
Elisabetta si sveglia come sempre per prima, ancora intontita dalla scena vista la sera prima.
Per cercare di togliersi dalla testa tutti i pensieri morbosi che le sono venuti in mente, si veste ed esce prima possibile da quella ‘camera porno’ per andare in spiaggia a respirare un po’ di aria fresca.
Una volta lì, ritrova le sue amiche, e riacquista la normale lucidità, lasciando l’eccitazione in un angolino nascosto della sua testa.
E’ dopo pranzo che trova suo cugino sul bagnasciuga.
‘Ehi ciao’ le dice, con tono incredibilmente cortese. A quanto pare la sfuriata del giorno prima è servita a qualcosa.
‘Ciao a te’tutto a posto?’ gli fa.
‘Si normale dai’senti lo zio mi ha chiesto di andare a ritirargli delle robe che ha ordinato in un negozio di pesca’
‘Ah ok’dove, in paese?’ gli dice, mentre nota il suo abbigliamento da spiaggia. Ha su un costumino attillato, elasticizzato, azzurro chiaro. Che sinceramente lascia poco spazio alla fantasia.
I pensieri morbosi ritornano prepotenti’ma si sforza di cacciarli via.
‘No, è praticamente sulla spiaggia, un po’ più in là’ le risponde, indicando il prosieguo del bagnasciuga, oltre il piccolo bosco.
‘Ce li hai dietro ro i soldi stavolta’?’ gli chiede.
Anche lei è vestita con un costume intrigante. Un bikini nero con i laccetti, allacciato dietro la schiena e sotto la nuca, che mette in risalto le forme della sua terza piena. Tanto che vede come suo cugino ogni tanto abbassa lo sguardo, proprio puntando le sue tette sode.
‘Eh il problema è quello. Lasciami un 50 euro, poi te li ridà lo zio a casa’
‘Aspetta, fammi vedere se li ho dietro”
I due vanno all’asciugamano di lei. Elisabetta si accorge di non avere dietro contanti.
‘Fede mi spiace ma devo prelevare non ho niente. Solo la carta di credito’
‘Eh dai lasciami quella, tanto te la riporto subito’
‘Ma non so se si può pagare con la carta’e poi nel caso devo venire anche io, deve firmare il titolare’
‘Boh’che ne so io”
‘Vabbè dai, andiamo insieme un attimo. Tanto è vicino hai detto no?’
‘Si’saranno dieci minuti a piedi”
I due si incamminano lungo il bagnasciuga.

Stanno camminano da diverse decine di metri sulla spiaggia bollente, costeggiando la fitta pineta, quando Federico sbotta all’improvviso con un ‘Te lo devo dire’sei proprio una bella figa cugina’!’
‘Ma’scemo cosa dici..?’ gli risponde, e vede come lui la squadra dalla testa ai piedi, mentre stanno camminando in un tratto di spiaggia non molto popolato.
‘Dico la verità”
La rudezza del suo linguaggio ormai è una componente che scopre eccitarla molto. E si sente biasimata dal ‘complimento’ appena ricevuto.
‘..anzi’stanotte mi sono sparato una bella sega pensando alle tue tette!’
‘Fede!!!’ lo intima lei, mentre si sente rossa di vergogna, ‘dai ma piantala’sono tua cugina oh, mica una ragazza qualunque’
‘Ma se tanto non ci vediamo mai! E’ come se fossi una sconosciuta” le risponde.
‘Certo certo’e comunque potresti almeno andare in bagno a fare le tue’cose’!’
Elisabetta non si è resa conto di come, dicendo quella frase, abbia appena ammesso di averlo visto la sera prima.
”Aahhh’.qualcuno ha sbirciato allora”, le dice.
La ragazza è costretta a tornare col pensiero a quell’episodio che tanto la aveva eccitata. Tutto l’ardore accumulato fatica ad essere contenuto.
‘Ma che sbirciato, secondo te se siamo nella stessa stanza’posso non accorgermi di quello che fai’?’
‘…Sai…Ieri sera stavo proprio scoppiando’era così duro” continua Federico, capendo quanto lei sia sotto sotto intrigata dall’argomento.
‘Allora’?!?’ gli dice fermandosi per guardarlo negli occhi. Non si accorge, ma sulla faccia ha ancora quel sorrisino appena accennato che vorrebbe sdrammatizzare la situazione, e invece rivela una sua maliziosa compartecipazione.
‘Se proprio devi’fare quello che fai’almeno vai in bagno no? Ma dall’inizio però, non solo alla fine’
Ahia’involontariamente si era tradita ancora.
‘Ah’! Allora hai visto davvero!!’ le dice lui, fremendo con lo sguardo.
Elisabetta diventa paonazza.
‘ Qualcosa si, per forza’!’ cerca di difendersi lei. Il flash della mano di Federico che si muove lungo l’asta dura del suo membro la travolge.
”se se, ti sei goduta tutto lo spettacolino, altro che, guardona” le dice, sempre più sfacciato.
Elisabetta tenta una timida difesa.
‘Stavo dormendo, ho sentito che ti muovevi e volevo capire cosa stessi facendo, tutto qui’! Ma cosa credi??’
‘Si però hai visto che poi sono andato in bagno’tu eri li tutta infoiata che mi guardavi mentre mi facevo una sega, ammettilo!’ le dice in tono di sfida.
”.e smettila di dire cretinate, maiale che non sei altro’! si ho visto qualcosa ok’è normale, anche noi donne siamo curiose’!’ gli risponde timidamente, cominciando a lasciarsi andare.
”e” la incalza lui.
”e niente’! Poi son tornata a dormire”
Ormai Elisabetta si sente caldissima. Anche in mezzo alle gambe.
”ma ti è piaciuto quello che hai visto o no?’ continua Federico.
‘Dai Fede, cambiamo argomento su’come fai a parlarne così’? Non farti più le’le seghe in camera se ci sono io e stop!’
Mentre lo dice, sente chiaramente che anche suo cugino si sta eccitando sempre di più. Non può fare a meno di dare una sbirciata a lui’li sotto’e vede il pacco gonfio tirare contro il costume! Anche lui si era eccitato, all’idea che lei lo avesse visto.
”oddio’Fede! Ma copriti, siamo in spiaggia’!’
‘come’?…ah ops’ma anche tu, smettila di guardarmi il cazzo!’e poi tanto non c’è nessuno..’ le risponde, continuando così a provocarla. Stavolta però sono all’aperto, e in pieno giorno.
‘Ho capito, ma c’è comunque gente’sei davvero un porcellino’!!’ gli dice, camminando più avanti rispetto a lui per prendere le distanze da quel pervertito.
‘Devo coprirmi’così’?’ le dice, appoggiando una mano sul proprio pene duro.
Elisabetta si gira e rimane ancora una volta rapita da quella visione’soprattutto quando lui muove la mano, come per massaggiarselo un po’, accentuandone l’erezione.
”ma no, così è peggio’sembra che ti stai toccando!’ gli dice, senza spostare lo sguardo dal suo pacco, ‘dai leva la mano da lì” gli dice, prendendogli la mano nel tentativo di spostarla.
Ma Federico non molla la presa’rimanendo in quella posa con la mano di Elisabetta sulla sua.
‘Se la tolgo però si vede che ce l’ho duro” le dice.
‘eh allora cerca di fartela passare” gli risponde.
‘Eh ormai son troppo eccitato’l’unico modo sarebbe farmi ancora una sega” e, nel dirlo, con un movimento repentino toglie la sua mano e afferra quella di Elisabetta, schiacciandola contro il proprio cazzo duro.
”Ah’! Ma che fai scemo!!’ gli dice, ritraendosi subito.
Il contatto però era stato completo e deciso’
‘..ahah..dai andiamo in acqua e fammi una bella sega cugina” continua sfacciato a dirle, mentre il suo cazzo sta praticamente per uscire dal costume.
Per fortuna ci sono solo poche persone li vicino.
‘Piantala’! E guarda lì, è peggio di prima” dice riferendosi sempre al suo cazzo in tiro ben visibile sotto il costume, ‘io me ne vado’che vergogna” gli dice, accelerando per lasciarlo indietro.
E sfuggire da quella irresistibile tentazione.

La ‘roba’ che lo zio aveva ordinato si rivela…un pacco di roba.
Non pagano tantissimo perché si tratta di articoli molto scontati. Elisabetta obbliga Federico a portare i secchi pieni di vermi e mica vermi, che lei non vuole vedere neanche col binocolo, tanto da decidere di trascinarsi dietro uno scatolone con dentro articoli da pesca. Non troppo pesante, ma pieno di tanti oggetti, alcuni piuttosto delicati. Quindi deve stare molto attenta.
Dopo pochi metri si stanca di tenerlo in mano, e decide di piazzarselo sopra la testa, come le donne africane, mantenendolo in equilibrio con entrambe le braccia.
Lungo la via del ritorno Federico sembra aver placato la propria voluttuosità, e i due cugini parlano di tutt’altro, passando davanti a sparuti gruppi di spiaggianti spiaggiati.
‘Sei sicura di farcela a portarlo?’ le chiede Federico, vedendola un po’ impacciata nel tenere dritta la scatola sopra la testa.
‘Ma si, ma si, mi basta stare attenta con le mani’ gli risponde, mentre cammina sulla sabbia rovente.
A quel punto al ragazzo viene in mente un’idea malsana’
Fa in modo che Elisabetta le stia davanti un paio di metri, poi mette giù i secchi e le si avvicina da dietro, di soppiatto.
Le afferra uno dei due laccetti che partono dal nodo del reggiseno dietro la schiena, e tira per slacciarlo.
‘Fede’ma che fai’??’ gli dice, impossibilitata a difendersi dato che ha le braccia impegnate a reggere la scatola sulla testa. Cerca di divincolarsi dalla sua presa girandosi, ma è inutile.
‘Eddai non resisto’voglio vedere le tue belle tettone” le dice sfrontato, mentre continua a tirare aiutandosi con l’altra mano’finchè non riesce a svolgere del tutto il nodo, lasciando che i lunghi laccetti neri pendano ai lati del costume.
Nonostante tutto, i triangoli del reggiseno resistono al loro posto’ma ora la ragazza ha il seno che sobbalza vistosamente, non essendo più stretto come prima.
Elisabetta, dal canto suo, è esterrefatta. Suo cugino, tanto per cambiare, era sempre più impertinente.
‘Fede!!! Ma smettila che fai stupido’!’ gli risponde imbarazzata per la situazione.
Non sa come fare per difendersi, e si maledice per aver deciso di mettere la scatola in quella posizione.
Mentre cerca di mettere lo scatolone a terra, suo cugino da dietro le afferra anche gli ultimi laccetti dietro al collo, e tira pure quelli’
Riuscendo infine a toglierle del tutto il reggiseno.
‘Aahhh’!!…maledetto!’ gli urla dietro, coprendosi immediatamente il seno con le mani.
I pochi maschietti nei dintorni osservano la scena con un certo malcelato compiacimento.
‘Uhmm cugina, le ho viste per un attimo’sono magnifiche’!’ le dice ridacchiando, mentre tiene il trofeo in mano davanti a lei, che gli si para davanti con ‘fare minaccioso’.
Coprendosi il seno con un solo braccio, gli tende la mano per riavere indietro il pezzo di costume.
‘Dai ora ridammelo’cretino..!’ gli ordina.
Federico rimane imbesuito, e le fissa il seno coperto malamente dal braccio.
”certo tieni” le risponde, porgendole il capo d’abbigliamento. Si era forse reso conto di avere esagerato?
Ma come lei porta avanti il braccio, lui lascia cadere il reggiseno sulla sabbia, afferrandole il polso.
‘Ahi! Lasciami ma che fai, sei impazzito??’ gli urla.
‘Eddai cugina’fammele vedere meglio’ e nel dirlo le afferra anche il braccio che usa per coprirsi il seno, tirandolo verso di sé, per cercare di liberare la visione.
‘Scemo piantala, cretino!!’ gli dice opponendo resistenza, sempre più accalorata e imbarazzata.
Il ragazzo però è forte’
Non gli ci vuole molto per riuscire nel suo intento, liberando così completamente il suo procace seno, ora pienamente visibile sotto gli occhi di Federico.
è un seno rotondo, pieno, con due piccoli capezzoli scuri a chiudere le colline.
‘Uhhmmmm’sei fantastica cugina” le sussurra senza poter staccare lo sguardo dalla conturbante visione. Resa ancora più eccitante dal fatto che, nel suo dimenarsi, Elisabetta non fa altro che accentuare il sobbalzare inebriante delle sue mammelle.
‘Sei un porco schifoso’! Lasciami!’ e approfittando dell’attimo di smarrimento dovuto alla degustazione della vista che Federico ha davanti, Elisabetta riesce finalmente a divincolarsi dalla presa, andando diretta a raccogliere il reggiseno e a rimetterselo.
I due non si parleranno per diverse ore.

> continua Capitolo 6: dormire col cuscino è importante

E’ sera, ed Elisabetta è a letto a leggere quando Federico entra in stanza per andare a dormire.
La ragazza è ancora incazzata con lui per lo scherzetto che le ha fatto nel pomeriggio, e non proferisce parola, rimanendo immersa nella lettura.
E’ proprio suo cugino che, steso sul letto a petto nudo con solo i jeans indosso, tenta di ristabilire un dialogo rappacificante.
‘Te li sei fatti ridare i soldi dallo zio?’ le chiede.
La ragazza mugugna un ‘si’ piuttosto distratto, senza levare gli occhi dal libro.
Lui si accorge della poca voglia che ha sua cugina di interagire.
‘Meno male. Di solito mi fa lo scherzetto di comprargli le robe per lui e poi finisce per ridarmi i soldi dopo settimane’.
Elisabetta non dice niente. Poi dopo sbotta un ‘guarda che sono ancora incazzata con te stronzo’.
Federico non sa come rispondere’
‘Eddai, ma come sei vecchia’non c’era nessuno in spiaggia’è stato uno scherzetto, che sarà mai” le dice.
‘Certo nessuno’ma che c’entra? E’ stato il gesto in sè’.
Federico rimane pensieroso qualche secondo.
‘Eddai cugina, lo sai che effetto mi fai’e poi è stata una visione bellissima’
Elisabetta rimane ancora contrariata, ma non può negare di sentire l’ennesimo brivido di piacere nel sentirsi così desiderata da lui.
”sai, se non ci fosse stato davvero nessuno, te le avrei leccate tutte e due per bene le tue belle tette’ le dice ridacchiando.
‘Fede! Sei davvero un maiale!’ gli risponde’stavolta sorridendogli, e ammettendo così implicitamente di averlo perdonato.
Pensare di potersi lasciare al contatto con la sua lingua e le sue mani vogliose’era un’idea che le dava un senso morboso di piacere, anche se sapeva che era sbagliato.
O forse proprio perché era sbagliato.
‘Una di queste notti, mentre dormi, mi sa che lo faccio davvero..’ continua a stuzzicarla, guardandola inebriato.
‘Allora!! Porco schifoso!’ gli risponde ridendo, e tirandogli il cuscino in faccia.
‘Ahah’mi hai fatto male” ribatte lui, tenendo il suo cuscino tra le braccia.
‘Dai ridammelo che mi metto a dormire” gli intima con un tono perentorio Elisabetta.
Federico non si muove di un millimetro, restìo a cedere alla sua richiesta.
‘No, tu l’hai tirato e tu lo vieni a prendere’ le risponde.
Elisabetta tenta di afferrarlo allungandosi dal suo letto, ma suo cugino sposta il cuscino di lato.
E’ costretta ad alzarsi e andare vicino a Federico. Si piega su di lui, afferrando il guanciale.
Tira verso di se, ma Federico non vuole mollare.
‘Eddai, cosa sei un bambino? Dai che ho sonno’uff”
I due si contendono il cuscino, tirandolo ognuno verso di sé. Ma, una strattonata troppo decisa da parte del ragazzo, porta Elisabetta a crollare sul letto di lui.
Si trova ora col culo di fianco a Federico, sul materasso, e piegata verso di lui.
Praticamente con il seno contro il suo petto, essendo allungata verso il cuscino che suo cugino tiene lontano da lei.
Quel contatto fa salire un deciso moto di eccitazione a entrambi, tanto che Elisabetta non fa molto per elidere lo sfregolìo delle sue tette contro di lui. Federico ha già un bozzo evidente in mezzo alle gambe.
‘Dai lascialo su” gli dice.
Ma il ragazzo non ha nessuna intenzione di mollarlo.
‘Dai Fedeeeeee” gli sussurra quasi isterica.
Passa poco che la ragazza demorde dal suo intento e si inarca col petto, rimanendo seduta normalmente di fianco a Federico.
‘Te lo ridò ad una condizione” le dice tradendo malizia.
‘Ma cos’è, un ricatto?’ ribatte lei, girandosi verso di lui.
Trovarsi così vicini, praticamente a contatto, non le dispiace per nulla’
‘Vedi cugina, anche io sono molto stanco’e non so se ho la forza di svestirmi per dormire” le dice, lasciando la frase in sospeso nell’aria, dandole così il tempo di arrivare alla conclusione della sua richiesta.
”E quindi? Come facciamo? Non ci vuole tanto a togliersi dei pantaloni” gli risponde con uno sguardo involontariamente voluttuoso, capendo già la porca richiesta che lui ha in mente.
”E quindi’se tu dai una mano a me’io do una mano a te”
Elisabetta finge ancora di non arrivarci, rimanendo con uno sguardo interdetto.
”E QUINDI”?’ gli dice ancora, rimanendo a guardarlo nei suoi profondi occhi color nocciola.
‘Quindi se mi togli i jeans’e i boxer’io ti ridò il cuscino e potrai dormire tranquilla’
Elisabetta si eccita solo all’idea di farlo.
Come se una freccia invisibile con la punta a forma di glande le stesse stuzzicando impudentemente le rosee labbra della figa calda.
‘Certo’piuttosto vado a letto senza cuscino allora” replica, alzando lo sguardo verso il muro, imponendosi almeno di fingere di schifare quella spudorata richiesta.
‘Prego accomodati allora” risponde deciso Federico.

Elisabetta a quel punto si alza e torna nel suo letto, per portare avanti la scenata della cugina stizzita.
Federico rimane male per la sua reazione, sperando acconsentisse alla sua richiesta. Anche lui si era eccitato molto all’idea di lei che gli slacciasse i jeans e poi gli levasse i boxer’
Elisabetta gli dà la buonanotte, e tenta di prendere sonno senza cuscino.
Federico intanto rimane sveglio, trafficando con lo smartphone.
La ragazza, si gira e rigira per trovare la posizione giusta, senza tuttavia riuscirci.
‘Dai Fede’così non riesco a dormire” gli sussurra con una voce da gattina in difficoltà.
Lui rimane impassibile.
‘Lo sai cosa devi fare se rivuoi il cuscino” le risponde fermo, tenendo il guanciale del ricatto bloccato sotto la schiena.

Passano altri 10 minuti, dopodichè Federico spegne anche la sua luce del comò per dormire, ancora con indosso i jeans.
I ragazzi si trovano ora immersi nella penombra estiva della camera, contornata dal rumore di cicale in sottofondo.
Elisabetta proprio non ce la fa a prendere sonno così.
O meglio’si autoconvince dell’essenzialità assoluta che ricopre il cuscino affinchè possa effettivamente addormentarsi.
‘Fede’ti scongiuro’dai è troppo scomodo” lo supplica.
Suo cugino non risponde.
‘E poi che fai” continua lei, ”non puoi dormire vestito con questo caldo”
Federico ci pensa su un attimo.
”Ma stasera fa un po’ freschino’e poi ho troppo sonno, tra poco mi addormento”
Elisabetta vede che proprio non c’è possibilità di trattativa.

Passano altri minuti, e la parte più voluttuosa di Elisabetta comincia a prendere lentamente il sopravvento’si vede con crescente desiderio mentre cede alla richiesta di Federico.
Immagina le sue dita slacciargli la cintura e i bottoni dei jeans’e tirarli verso il basso’e poi i boxer’
Sarà che è tardi, che ormai l’eccitazione accumulata in quei giorni le annebbia la lucidità’ma infine la libido, che le infiamma la vagina ribollente e la carne oltre modo sensibile dei capezzoli, prende le quote di maggioranza della razionalità.

Elisabetta, sbuffando, si alza dal suo letto’
E va ai piedi di quello di Federico, ancora mezzo sveglio’e piacevolmente sorpreso.
‘Sei un ricattatore’un porcellino ricattatore” gli sussurra, mentre con le ginocchia sopravanza chinandosi verso di lui’pregustandosi ogni istante.
Si ritrova seduta con le cosce divaricate sulle sue gambe chiuse, all’altezza delle ginocchia.
Sente la propria vagina già bagnata sfregarsi contro il tessuto ruvido dei jeans.
Mentre porta le sue dita sulla fibbia della cintura, non può fare a meno di notare, compiacendosene, come Federico debba già essere eccitato, visto il bozzo che nota in mezzo alle sue gambe.
Lentamente, svolge la chiusura della cintura, e la slaccia, lasciando le estremità inerti sui pantaloni.
Poi, gli slaccia anche il primo bottone dei jeans’quindi il secondo e il terzo’
Afferra con decisione il bordo dell’indumento, e tira lentamente verso il basso.
Mentre lo fa scendere, prefigura vogliosa il momento in cui vedrà chiaramente la sagoma pronunciata del cazzo di Federico stagliarsi sotto i boxer.

E così è.

Quando i pantaloni hanno ormai superato la zona del pube, l’intimo del ragazzo è del tutto in vista.
E con quello anche la forma evidente del suo uccello duro, che spinge lateralmente contro il tessuto leggero, rendendo evidente l’asta carnosa e la cappella gonfia sotto di esso.
Elisabetta lo scruta con bramosia’vorrebbe prenderlo e toccarlo e fargli di tutto’
Continua intanto nella sua operazione, portando i jeans sempre più in basso, fino a levarli del tutto.
Non se ne cura troppo, lasciandoli agonizzanti sul pavimento.
”ok maiale’ora ridammi il cuscino” gli sussurra calorosa, convintasi di essersi spinta già troppo oltre per quella sera.
Federico si ridesta dall’eccitazione del momento, bofonchiando un
”non è ancora finito’avevo detto jeans e boxer’lo sai che dormo nudo”
Elisabetta sente il sangue pulsarle in ogni punto del corpo. Avverte l’eccitazione percorrerle le labbra inondate della figa.
”Che pervertito che sei” gli risponde.
La ragazza è davvero combattuta…ma ormai deve andare fino in fondo…dormire col cuscino è troppo importante per lei.
Prende il lenzuolo stropicciato e gli copre malamente il pube. Quel tanto che basta insomma, lasciandogli le gambe del tutto scoperte.
Poi si china ancora su di lui’e gli afferra i bordi bassi dei boxer, sulle cosce.
Elisabetta torna a pregustarsi la scena che le si parerà davanti’
Abbassa i boxer di suo cugino molto lentamente’sente che fanno una lieve resistenza, e sapere che è dovuta alla pressione esercitata all’interno dal suo cazzo duro la fa eccitare ulteriormente.
Quando ne vince la resistenza, portandogli i boxer alle ginocchia’vede il lenzuolo ergersi deciso verso l’alto.
Il suo cazzo libero forma la più classica delle tende, ora che è libero da ogni costrizione. Lo striminzito pezzo di lenzuolo copre giusto l’indispensabile’
‘Mmmmmmhhhhhh’!’ si ritrova a pensare voluttuosa Elisabetta, osservando accaldata la vista dell’eccitazione di suo cugino, coperta solo da pochi millimetri di tessuto, nella penombra della camera.
E’ un attimo poi abbassargli del tutto i boxer, fino a sfilarglieli del tutto.
Mentre lo fa, rimane per tutto il tempo con la vista fissa sulla canadese, a pochi centimetri da lei.
Rischia di perdere seriamente il controllo quando Federico, da vero porcello, si porta la mano proprio sul cazzo, sopra il lenzuolo, come per sistemarselo.
”ahh’ora va meglio” le dice.
Elisabetta è sul punto di cedere completamente. Vorrebbe essere cavalcata da quel cazzo duro, sentirlo dentro e inondarlo dei propri umori’
Ma si limita a camminare verso il suo cuscino, ancora incastrato sotto la schiena del ragazzo.
”fatto..’ gli dice, cercando di darsi una controllata, ”ora ridammelo così posso dormire’
Stavolta Federico, evidentemente soddisfatto per quello che era riuscito a farle fare, rispetta il patto, porgendole il guanciale.

Elisabetta va finalmente a dormire, e non riesce ad evitare di accarezzarsi segretamente il clitoride e le grandi labbra arrossate sotto le lenzuola, nel tentativo di dare loro sollievo.
Si masturba silenziosamente.

> continua
Capitolo 7: notte infinita

Dopo diverse ore di sonno, Elisabetta si risveglia quasi di colpo, avvertendo una forte sete.
Sete di acqua principalmente’ma anche di altro a dire il vero.
Si alza e va in cucina a bere un bicchiere di acqua fredda.
Nella semilucidità in cui si ritrova, non può fare a meno di tornare col pensiero a quanto successo poco prima’e alla fatica che ha fatto a strozzare il piccolo orgasmo che ha avuto toccandosi sotto le coperte.
Sente le mutandine ancora bagnate, e avverte ora la necessità di doversele cambiare.
Tornata in camera, il primo sguardo che getta è proprio su Federico. Lo sente russare lievemente, indice che sta dormendo. Cosa che le permette forse per la prima volta di poter indugiare sul suo corpo senza troppi problemi.
Nella penombra osserva il suo fisico asciutto, ma non tanto da definirsi troppo magro.
Come sempre, è a pancia in su, col lenzuolo che arriva poco sotto l’ombelico. Per fortuna di Elisabetta, e della sua ormai scarsa capacità di resistenza, il suo amichetto sembra dormire tranquillo.
I timidi raggi di luce che arrivano da fuori delineano addominali e pettorali accennati, senza l’ombra di alcuna pancetta. Le spalle e le braccia sono definibili normali’ma un particolare che la colpisce sono le mani, non goffe e tozze, ma caratterizzate da dita affusolate e ben tornite.
Si immagina come quei piccoli serpenti possano essere abili nello stimolarla nei punti giusti’ed essere ficcanti nei punti giusti’
Dopo aver preso un paio di mutandine nere nuove, si siede sul letto e si toglie pantaloncini e il ‘vecchio’ intimo inzaccherato dei suoi umori.
Si stupisce di come il solo contatto tra le sue natiche nude e il copri-materasso le regali sensazioni di piacere. Ha ancora la pelle e i punti erogeni molto sensibili, evidentemente a causa della libido accumulata, cui non era bastato un modesto orgasmo per poter essere del tutto soddisfatta.
Si scopre ancora eccitata’e ancora di più dal fatto di essere mezza nuda di fianco a Federico.

Pur opponendo una timida resistenza, cede infine alla tentazione di aumentare ulteriormente quella sensazione diffusa di piacere.

Muovendosi quasi meccanicamente, con la sensazione che non possa essere davvero lei a decidere cosa fare, ma comandata dai segnali vogliosi che le provengono da dentro, si toglie anche la maglietta e il reggiseno.
Rimanendo completamente nuda.
Si sdraia sul letto, sentendosi porca ed eccitata per quello che sta facendo, per la sfacciatezza che sta mostrando lei stavolta, pur avendo la certezza che suo cugino sta dormendo di fianco a lei.
Ha giusto il pudore di coprirsi il pube col lenzuolo, lasciando il suo succoso seno del tutto allo scoperto.
Sapere che Federico potrebbe casualmente svegliarsi e vederla, la fa bagnare in un attimo.
Con la mano sinistra si accarezza timidamente il seno, soffermandosi soprattutto sui piccoli capezzoli già in tensione, mentre la destra si insinua impertinente sotto il lenzuolo, andando a strofinare il clitoride prominente.
‘Uhhmmmmm’ sospira Elisabetta, senza farsi sentire.
Il suo ardire cresce di secondo in secondo’la mano sul seno abbraccia le sue rotondità con vigore pronunciato, stuzzicandone la carne soda’e intanto un ditino fa capolino dentro la sua figa lubrificata, dandole un nuovo e più forte moto di piacere.
‘Aahhhhh’!’ geme ancora la ragazza, con meno attenzione di prima, non riuscendo più a controllarsi.
Si muove sinuosa come una gattina in calore, eccitandosi per le sensazioni che le regala la propria pelle nuda e calda nello sfregarsi contro il materasso e il lenzuolo.
Divarica con maggior decisione le gambe, mentre fa entrare e uscire due dita impertinenti dal proprio pertugio segreto, fradicio ora di umori. I polpastrelli indugiano alternativamente soprattutto sul clitoride gonfio, pronto per essere succhiato.
Dio quanto le piacerebbe scopare ora!
Il piacere divampa nelle vene pulsanti del suo corpicino bollente, le mani si muovono frenetiche senza troppo pudore, il seno grida per essere leccato e strizzato e posseduto da mani più forti delle sue.
A occhi chiusi, immagina senza più alcun freno inibitorio di stare sopra Federico, e di cavalcarlo.
Bene saldata attorno al suo cazzo duro.

Il rumore dei suoi gemiti aumenta impercettibilmente sempre di più.
‘Uhhmmmm’! Mmmmhhh’! aahhhh”’.!!’ Esala ritmicamente.
Lo sa che in quel modo Federico è sempre più possibile che si svegli’e non nasconde che il suo intento mano a mano che prosegue forse è proprio quello.
Quando lei aveva visto lui masturbarsi qualche giorno prima, si era eccitata molto’chissà che reazione avrebbe lui nel vederla così…

Federico, però, dorme ancora, seppur meno profondamente di prima. Sta sognando, ma si sa che i sogni vengono influenzati da ciò che si avverte durante il sonno.
Per questo le sue orecchie sono in grado di captare inconsciamente i mugolii di sua cugina, e questi, diventando sempre più ficcanti, si trasformano in input eccitatori, traslati in un qualcosa di ragionevole nella sua fase onirica.
In parole povere, Federico in quei minuti sogna una donna che sta godendo’e questo ha l’effetto di farlo eccitare mentre dorme, e si sa che effetto è immediatamente visibile quando un uomo è eccitato.

Elisabetta cerca di darsi una controllata. Sta davvero godendo nel masturbarsi così sfacciatamente vicino a suo cugino, ma non può certo rischiare di farsi sentire anche dagli zii.
Rallenta il ritmo e riapre gli occhi’
Tregua.
Respira profondamente, guardando il soffitto scuro della camera.
”oddio che sto facendo” pensa, quasi tornando in sé.
Quando si gira per controllare se Federico sta dormendo, però, la vista del lenzuolo gonfio la fa ritornare presto nello stato di trance di poco prima.
Vede chiaramente la forma del suo cazzo duro stagliarsi sotto il tessuto leggero della coperta estiva, sdraiato in tutta la sua lunga durezza verso l’ombelico.
Rimanendo a fissarlo con voluttuosità, Elisabetta non può fare a meno di tornare con le dita a stimolarsi le incandescenti grandi labbra della sua figa’
Si masturba guardando il pene rigido di suo cugino’
‘Mmmhhh’!’ si lascia sfuggire, pervasa dal desiderio.
Ha un orgasmo’
”aahhh’!’ strozza in gola nel cuore della notte.

Passano pochi minuti…e ancora Elisabetta non si sente soddisfatta. Ma quanto si era eccitata in quei giorni?
Continua a guardare l’eccitazione di suo cugino, che di riflesso torna a inebriare pure lei.
Dopo una forte indecisione, si alza lentamente dal letto, senza far rumore, completamente inebetita dall’eccitazione.
Senza coprirsi con nulla, rimane di lato al letto di Federico.
Ora che è in piedi, piegata verso il suo pube, sente chiaramente le cosce inumidirsi col suo succo, che esce caldo dalla sua figa, scendendo in rivoli di piacere.
Elisabetta guarda titubante l’eccitazione di suo cugino’poi non resiste.
Prende il lenzuolo, e lo abbassa alle ginocchia.
Rivelandole così, seppur nella penombra, la vista del cazzo duro di suo cugino, in tutta la sua erezione, sdraiato fiero sulla pancia vicino l’ombelico.
Mentre lo osserva vogliosa, torna ad accarezzarsi il seno’l’orgasmo di poco prima sembra essere stato solo un antipasto, e sente dietro l’angolo un moto di eccitazione ancora più grande in arrivo.
Sente ancora Federico russare leggermente, e ciò le permette di indugiare.

Vorrebbe toccarlo, il suo membro pieno’è scappucciato’e la cappella rossa e tonda pulsa in fondo all’asta carnosa.
Dei piccoli sussulti fanno ondeggiare l’arnese. A quanto pare, anche Federico sembra molto eccitato, seppur nel sogno.
Elisabetta si china verso il bacino di Federico’poi si inginocchia per terra, rimanendogli di lato.
Gli fissa il cazzo senza ritegno, lasciandosi andare alla fantasia di sentirlo dentro di lei, che spinge forte e deciso’
Poi avvicina la testa e esso’assolutamente fuori controllo.
Vede le vene gonfie sul tronco’e i testicoli gonfi poco sotto.
Elisabetta ha la bocca aperta’e gli occhi chiusi’mentre gode infilandosi le dita dentro e fuori dalla figa arrossata, immaginando le peggio cose’
‘Uhmmm’.!….’ si lascia sfuggire ancora’
L’ennesimo sussulto del pene eretto di Federico la calamita irresistibilmente.
Vorrebbe potersi sedere sopra, e poi ficcarselo dentro e pomparlo per bene’quanto lo vorrebbe cazzo!
Spinta da un desiderio irrefrenabile avvicina il viso ancora di più’
La sua bocca si trova ora a pochi centimetri di distanza dalla cappella turgida e umida.
L’odore che sente è forte e pungente’e le riempie il naso di altri stimoli sessuali.
Non riesce più a resistere’se non può toccarlo deve almeno, anche solo per un attimo’

Leccarlo

Si sporge in avanti, portando il viso sopra il cazzo duro, girando il collo in modo da trovarsi quasi dritta rispetto a ‘lui’.
Tira fuori la lingua’e la appoggia timidamente sopra il cilindro venoso.
Il contatto tra la sua lingua soffice e quel corpo duro, la fa trasalire. E inondare di piacere’
Mentre con le mani si strofina sempre più decisa il clitoride e le labbra della figa fradicia, la sua lingua lecca con sempre maggior convinzione l’asta di Federico, che sembra indurirsi ancora di più, ove possibile.
Incredibilmente, forse a causa della dolcezza con cui Elisabetta esegue i suoi movimenti, Federico sta ancora dormendo’e sta sognando ora che qualcosa o qualcuno gli sta ‘bagnando’ il pene.
Elisabetta, senza più freni, lecca facendosi via via più intraprendente.
Dalla base arriva quasi fino in cima, lentamente per non destare il cugino dal sonno.
Finchè, leccata dopo leccata, arriva finalmente ad appoggiare la propria lingua vogliosa proprio sulla cappella arrossata e gonfia, del cazzo di Federico.
E’ a quel punto, con quel contatto incredibilmente sfacciato, che Elisabetta sente un altro orgasmo ancora più grande che sta per travolgerla.
Le dita entrano ed escono freneticamente dalla sua figa, mentre con la lingua assapora il fiore eccitato di suo cugino.
Sente la parete liscia del glande sotto la propria lingua’e aumenta anche il ritrmo della leccata.
Come le piacerebbe farlo venire per poi poter leccare tutto il succo di uomo che ne uscirebbe.
Ma non ha tutto quel tempo’sente di doversi mettere più comoda per poter gustare ed accogliere pienamente il suo secondo orgasmo, cui manca davvero poco’

Si stacca con dispiacere dal cazzo di Federico (cui è certa che non ci sarebbe voluto ancora molto per farlo venire, visti i sussulti che avveriva sotto la lingua’ma non poteva certo rischiare si svegliasse) e si sdraia nuovamente nel suo letto, nuda.
Apre le gambe senza ritegno, mentre un clamoroso orgasmo le inonda la testa’e le dita della mano.

> continua

Come sempre, scrivetemi se vi piace il racconto.
Se poi qualche lettrice particolarmente curiosa vuole vedere quello che vede Elisabetta, me lo chieda via mail…

iosonoscriptamanent@gmail.com

Capitolo finale

Elisabetta fa giusto in tempo a rimettersi i vestiti, prima di crollare in un sonno profondo e soddisfatto.

Quando si sveglia, dopo qualche ora, sentendosi pentita per quello che ha fatto, si fionda subito in spiaggia, per evitare qualunque contatto con Federico.
Verso il quale ormai prova un’attrazione difficile da nascondere, anche a se stessa.

La giornata con le sue amiche le presenta diverse distrazioni.
Aperitivo in spiaggia, shopping in centro e cinema’
Ma Elisabetta non può fare a meno, durante i momenti in cui il suo cervello si rilassa, di tornare ai momenti bollenti vissuti la notte prima in camera.
Una parte di lei spera che non si vengano a creare altre situazioni compromettenti, in cui forse non sarebbe più in grado di resistere alla tentazione di ‘gustarsi’ Federico, mentre dall’altra parte spera proprio che non succeda nient’altro, per evitare che la situazioni degeneri fino ad un punto di non ritorno.

Tornata a casa, verso mezzanotte, trova gli zii già a letto, mentre di suo cugino ancora nessuna traccia dato che, era venuta a sapere, sarebbe stato fino a tardi ad una festa da un suo amico.
Decide di farsi una doccia al volo per lavarsi via la stanchezza della giornata.

Una volta uscita dal box doccia, indossa un asciugamano e approfitta della quiete estiva per andare in terrazzo a fumarsi una sigaretta, cercando così di prolungare il piacere che lo scorrere dell’acqua fredda sulla pelle le aveva dato.
A quell’ora i vicini sono probabilmente già a letto, e non c’è pericolo di essere vista dalle poche finestre che danno sul suo terrazzino.
Persa nei suoi pensieri, con la mente torna per l’ennesima volta a vivere la scena di lei piegata a leccare il cazzo di suo cugino’quel cazzo duro e pulsante’
E’ un attimo che si sente ancora travolta da onde di voglia, che si irradiano dalla sua micina umida fino all’ultimo dei neuroni nella scatola cranica.

Proprio mentre sta per dare l’ultima boccata, sente il rumore di una chiave che gira nella toppa della porta’e poco dopo intravede Federico apparire in casa.
Meno male che sperava di evitare situazioni ambigue’
Elisabetta trasale. L’asciugamano che indossa non è troppo lungo, anzi, le arriva poco sotto il pube. E’ sicura che nasconda il minimo possibile il suo bel culetto.
‘Proprio per questo rimane girata verso l’esterno del terrazzo, dando a Federico quella visione invitante’
Sente suo cugino camminare in salotto,e aprire la porta-finestra del terrazzo.
”uuhh che bella visione’ esordisce il ragazzo, nel notarla con indosso solo l’asciugamano.
Elisabetta e il suo esibizionismo latente fingono di non badare troppo al complimento, limitandosi ad un
‘Ciao Fede’, piuttosto asettico.
Federico le si avvicina, appoggiandosi alla ringhiera del terrazzo, di fianco a lei.
‘Che pacco di festa, non c’erano ragazze, ma almeno mi son bevuto un paio di birre” le dice farfugliando un po’. E’ evidentemente un po’ alticcio, e le birre devono essere state decisamente più di un ‘paio’.
Elisabetta rimane fredda, per controllare le proprie emozioni.
E’ quasi nuda di fianco a lui, e le sue forme sono coperte a stento. Il seno generoso, schiacciato dall’asciugamano, risalta invitante. Per fortuna la stoffa spugnosa impedisce di vedere i suoi capezzoli duri che spingono sotto.
L’eccitazione che prova, si diffonde sempre di più.
Soprattutto quando si accorge dello sguardo di Federico posarsi sulla propria pelle nuda.
”ho una voglia di scopare guarda” le dice il cugino.
Elisabetta non sa come comportarsi. Cosa dire o fare. Potrebbe tornare in camera a vestirsi, invece indugia.
‘Il solito poeta’ma sei ubriaco’?’ commenta laconica.
‘Ma va’ le risponde, tradendo invece l’ebbrezza alcolica col tono di voce, ‘però sto morendo di caldo’, continua.
In un attimo si toglie la maglietta, rimanendo in jeans di fianco a lei.
Elisabetta si gira e lancia un’occhiata al suo busto glabro e tornito.
‘Se sei proprio sei così eccitato, vai a farti’una sega” gli mormora maliziosa, quasi non riconoscendosi nella sfacciatezza di quella frase.
”Ehh mi sa proprio che dovrò sfogarmi dopo, si” le replica, mentre prosegue con lo spogliarello, togliendosi anche i jeans.
E rimanendo così in boxer.
‘Ma Fede’che fai’??’ gli dice, girandosi verso di lui.
Il cugino appoggia l’indumento su una sedia, e torna vicino a lei.
‘Te l’ho detto che ho caldo, e poi tanto sembra un costume’ le dice, riferendosi al proprio intimo bianco.
‘Si vabè, ma non è un costume. E poi siamo in terrazza’ gli dice, sentendosi già accaldata per la situazione.
‘Parla lei, che è qui mezza nuda” puntualizza giustamente lui.
Elisabetta si gira verso di lui, guardandogli senza troppe remore il fisico tonico’le braccia’la pancia’e il pacco.
Quel pacco che aveva cominciato ad assaporare con gusto la notte prima, senza essere riuscita a gustare pienamente.

Si sente attratta’sempre di più’
‘Uhmm che voglia che ho’!’ le dice ancora Federico, sistemandosi l’arnese dentro i boxer.
Elisabetta non può fare a meno di notare come le sue dimensioni siano già cresciute, rivelandosi in evidenza contro il tessuto sottile.
‘Dai Fede’ma un po’ di resistenza no? Non puoi stare li così davanti a me!’ cerca vagamente di difendersi.
‘Non ce la faccio, stanotte devo aver fatto un sogno porno!’ le confida.
Elisabetta ha un sussulto, ben sapendo perché Federico ha avuto quel sogno.
”Figurati, sei un maiale” gli risponde, fingendosi ancora la ragazza stizzita dei primi giorni.
‘No davvero’credo che fosse una donna che mi stava facendo un bel pompino” dice sfrugandosi ancora il pene, sempre più teso contro i boxer.
‘Dai’Fede smettilaaaaa’.’ Si ritrova quasi a supplicarlo, avvertendo forte l’eccitazione propagarsi feroce tra le vene, abbaiandole di cedere e buttarsi su di lui.
‘Bè certo poi tu’vestita così’mi fai un effetto ulteriore” le dice, fissandole le gambe nude e i seni schiacciati contro l’asciugamano.
Elisabetta sente che sta per cedere, così si gira contro la ringhiera del terrazzo, dandogli le spalle.
‘Ma piantala’cretino’vai a coprirti” gli sussurra senza troppa convinzione.

Sente i suoi passi avvicinarsi da dietro.
E, in un attimo, le mani di Federico chiudersi contro i suoi seni maturi, sopra l’asciugamano, da dietro.
Quel contatto improvviso è più che sufficiente per farle abbassare le difese razionali.
‘Ma’Fede’!!!’ le urla sottovoce, cercando di liberare le mani dalla presa.
Senza riuscirci.
Le dita di Federico premono avide contro le tette sode, palpeggiandole senza pudore.
‘Uhhmmm Eli’è da quando ti ho vista arrivare che ho voluto toccarle” le sussurra senza riuscire a trattenersi.
Nonostante la debole resistenza, Elisabetta bramava il momento di essere toccata da Federico ormai da giorni.
‘Sei un porco’e sei ubriaco’lasciami’!’ gli dice senza riuscire a liberarsi.
‘Uhmmm cugina’come sei figa” le risponde, appoggiandosi contro di lei per evitare di farla scappare.
Elisabetta sente il suo cazzo duro contro il proprio culo.
”Fede’uhmmm smettila” vagisce lei, lasciandosi sempre più andare.
Ora muove impercettibilmente il bacino, per sentire meglio l’attrezzo duro di Federico contro di lei.
Ma le mani del ragazzo si fanno sempre più audaci.
Solleticano il lembo dell’asciugamano’facendolo scendere quel tanto che basta per liberare il seno della cugina.
Ora le sue mani si stringono appassionate direttamente contro la pelle liscia e i capezzoli, strizzando le tette con ferocia.
‘Uhhmmmmmmmm’.!!’ Si lascia sfuggire il ragazzo, che si struscia deciso piantando il cazzo duro a contatto col corpo della cugina.
”Eddai piantala’ti prego’spostati di qui” gli dice, mentre cerca di allontanarlo con la mano destra.
‘..uhmmm porco schifoso’toglilo da qui” sussurra’mentre con la mano gli avvolge il cazzo pieno da sopra i boxer, tentando di spostarlo.
In realtà, quel contatto di repulsione si trasforma ben presto in una presa più solida.
Ora Elisabetta, mentre sente le dita di Federico avvinghiarle come piccoli serpenti il succoso seno, gli sta palpando sfacciatamente il cazzo duro’
‘Uhhmm si’come sei bona porca troia” le mugula lui, con l’alito che sa di birra.
”Aahhh Fede’dai levati’ti pregohhh’.’, gli risponde, senza riuscire più a contenere i propri movimenti.
E’ quando Federico le strizza deciso i capezzoli, facendole quasi male, che Elisabetta comincia davvero a non capirci più niente.
La sua mano diventa sempre più temeraria, distendendosi senza più vergogna su tutto il membro granitico di suo cugino, sfregandolo con crescente foga.
”.uhmmmm’.!’ si lascia sfuggire gemendo la ragazza, in balìa della propria libido.
A quel punto anche Federico non resiste più.
Stacca una mano dal seno morbido di sua cugina, e la abbassa sotto l’asciugamano, sfregando indice e medio contro le labbra bagnate della figa di Elisabetta.
Che ha un altro sussulto.
Come immaginava, le dita di suo cugino si muovono curiose e irrefrenabili, mentre le stuzzicano il clitoride gonfio e penetrano con sempre maggior convinzione dentro la sua micina fradicia, completamente lubriifcata.
”.Ahhhh’.! Fede dio mio’fermati’gli zii dormono di là” gli miagola, mentre il suo corpo indica l’esatto opposto.
Elisabetta, ormai dominata da bollenti istinti animali, riesce con la mano ad abbassare i boxer di Federico, liberandogli del tutto la mazza eretta.
In un attimo la afferra pienamente, finalmente, facendo scorrere il palmo della mano su e giù lungo l’asta gonfia, masturbandolo senza più remore.
Quel momento, su cui tanto aveva fantasticato, era arrivato.
Sente il glande scoperto umido, e le vene scoppiare lungo il cilindro carnoso.
Il suo movimento diventa sempre più ampio, partendo dalla base fino alla cappella scoperta’

Ancora e ancora’

Finchè Federico le afferra deciso i fianchi, con un movimento che fa crollare del tutto l’asciugamano, lasciandolo inerte sulle piastrelle del terrazzo.
I grilli cantano senza sosta, come pure le onde del mare in lontananza.
Il ragazzo la tira deciso verso di sé’mentre Elisabetta acconsente, piegandosi in avanti.
Federico le toglie la mano dal cazzo, e comincia a strusciarlo duro contro il suo sedere, bagnandolo coi suoi succhi di antipasto.
Fa scorrere la cappella gonfia e turgida contro le sue natiche, mentre la sente gemere di piacere.
”..Ahhh Fede” miagola la ragazza, incapace di controllarsi.
”Ti piace eh troietta’?’ le dice sfacciato, aiutato dai fumi dell’alcol.
‘Uuhhmmmmmm si’.si che mi piace” risponde sottomessa lei.
Federico le si schiaccia ancora addosso, strusciando il proprio piacere contro di lei, ormai praticamente piegata a pecora.
Le strizza con ferocia il seno mentre con le dita entra ed esce voluttuoso dalla sua figa pregna di umori.
‘Uhhmmm fermati ora’basta” ansima Elisabetta, che dice quello che dice solo perché’deve dirlo.
Suo cugino le divarica le gambe, mentre afferra con decisione la propria mazza, dirigendola contro la figa delle ragazza.
Le solletica dolcemente l’apertura, le labbra arrossate e increspate, sentendole infradiciate di succo.
E in un attimo, le pianta dentro il cazzo duro, facendola quasi venire all’istante.
”Aaaaaahhhhh’..!!’ strozza in gola Elisabetta, impalata contro la ringhiera del terrazzo.
Federico pompa come un toro, soggiogato da un istinto bestiale.
Trovano il loro ritmo, rallentando solo in rari momenti.
‘Uhhmmm’.aaahh’! ahhh’!…ahhh!’ geme inebriata la ragazza, che si schiaccia del tutto contro suo cugino, per sentire pienamente dentro il suo membro inchiodarla.
‘Ah’! Ah’! Ah’!’ si lascia sfuggire Federico, più seccamente, mentre la tira verso di sè afferrandola per i capelli.
I due, scopano con violenza, per un lasso di tempo che sembra infinito.
Il ragazzo sente di non poter resistere ancora molto, a causa di tutta l’eccitazione che aveva accumulato.
‘Uhhmmm Eli, sei fantastica’.’ Le dice in un impeto ‘romantico’, mentre accelera il ritmo verso la cavalcata finale.
‘Uhhmm dai Fede’non ce la faccio’non ce la faccio sto per”
E’ a quel punto che Elisabetta viene travolta da un orgasmo potentissimo’tanto che a fatica riesce a rimanere dritta con le gambe.
”..aaaahhhhhhhhhh”.!!!!’ geme rumorosamente lei, senza più fare caso al fatto che si trovano pur sempre all’aperto.
Federico sente il cazzo inondato dal dolce seme di sua cugina, mentre sente che anche lui’
‘UHMMMMM”.!!!!!!!!!’
Erutta cinque, sei, sette fiotti di sperma caldo dentro la figa di Elisabetta.
‘..Aahhhhhhhhh” sospira rilassato, mentre sente la debolezza tipica post-orgasmo assalirlo.
Rimane collassato contro di lei, mentre i due si schiacciano mosci contro la ringhiera del terrazzo.
”Eli’è stato stupendo” le sussurra lui, evidentemente ammorbidito dall’esperienza condivisa.
”.uhhmmm si maledizione” replica lei, già in preda ai sensi di colpa.

Troppo imbarazzata per quello che era successo, Elisabetta il giorno successivo tornerà frettolosamente a casa, chiudendo anzitempo le proprie vacanze.
Incontrerà Federico ancora in futuro’

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