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Racconti erotici sull'Incesto

Dermatologo

By 25 Agosto 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

La sospirata laurea in medicina. Ottimi voti, con lode, mai ci avevo sperato. Ora che specializzazione scegliere? Dermatologia, erano tante le malattie che si potevano curare, non c’era quasi mai da andare in sala operatoria, un lavoro tranquillo pensai. Effettivamente la scuola di specializzazione mi piaceva, era interessante studiare le malattie della pelle, passato il primo anno fatto prettamente di studi teorici, ci dissero che era ora di iniziare a fare pratica facendo qualche visita medica. Ci presentarono una scelta, più che una scelta era un compito complicato. Trovare qualche conoscente o amico disposto a farsi visitare, lui/lei avrebbe avuto la possibilità di farsi una visita dermatologica con uno dei maggiori luminari della materia e io la possibilità di fare pratica.
Chiesi un po’ in giro. Tornai a lezione ero l’unico che non ancora trovava nessuno. Tutti avevano fatto il nome di madri, padri, sorelle, cugine o parenti vari, io a 600 km da casa non avevo nessuno.
Mi venne dato un ultimatum alla prossima lezione, dovevo fare anche io un nome. Chiesi a vari amici, ma senza successo alcuno, tutti mi rispondevano che si sarebbero messi a ridere a pensare alla scena. La sera prima della lezione, ero ormai rassegnato, ero un fallimento come medico, ma ecco che squilla il telefono, era mia cugina Giulia che mi chiedeva ospitalità per un paio di giorni, fresca di diploma aveva deciso di venire ad iscriversi a psicologia nella mia stessa università, mi disse che la mattina dopo alle 9 sarebbe arrivata in stazione dopo aver viaggiato tutta la notte. L’andai a prendere, il treno era già arrivato, mi aspettava con uno zaino da campeggio sulle spalle davanti la stazione.
– Scusa il ritardo.
– Non ti preoccupare sono arrivata neanche da due minuti.
– Andiamo a casa, vorrai sicuramente riposarti.
– Una doccia, chiedo solo una doccia, il treno era sporchissimo e comunque ho dormito abbastanza.
Arrivammo a casa, le dissi che avrebbe dovuto dormire nella mia stanza su una brandina.
– dov’&egrave il bagno?
– Ti accompagno, hai un telo o devo prestartene uno io?
– Ho portato l’accappatoio. Devi prestarmi sono del bagnoschiuma.
Le diedi il bagnoschiuma e l’aspettai in camera. Era lunga come una quaresima, me lo ricordavo, mi buttai sul letto e mi addormentai. Sentii un rumore, era lei che tornata dalla doccia si era già praticamente rivestita, stava finendo di indossare un maglione. Nascondeva sempre le sue forme.
Era cresciuta, 160 centimentri, ne magra ne grassa, capelli rossi. Forme sconosciute.
– Dove andiamo a pranzo?
– Dove vuoi, sei tu del posto.
La portai in un bel ristorante.
– Allora come va? Si vive bene qua? Lo studio? Insomma tutto bene?
– Va bene, una città tranquilla, lo studio &egrave l’unico tasto dolente.
– Come un secchione come te!
– E che devo trovare una persona da portare ad una lezione da solo con il prof. che mi deve far da ‘cavia’ per una visita.
– E allora?
– E allora non ancora la trovo!
– Che specializzazione hai preso? Mica ginecologia?
– No Giulietta, dermatologia!
– Allora hai trovato la tua ‘cavia’ ci stai pranzando insieme!
– Non vedo l’ora di dirlo a lezione!
Comunicai il nome di mia cugina al prof. mi chiese i suoi dati:
– Giulia Rossi, nata il 05.09.1988 a Lucca e residente a Lucca.
– Fototipo?
– Prof. capelli rossi.
– Va bene, perfetto, abbiamo un volontario per ogni fototipo. Malattie dermatologiche?
– Prof. non credo.
– Va bene, allora, iniziamo da te dato che ci informavi che deve ripartire a breve. Domattina alle 8 nell’aula di dermatologia clinica. Ci saremo io, Lei e sua cugina soltanto, se la ragazza acconsentirà videoriprenderemo la seduta in modo poi da vedere le varie visite in classe. Capite ragazzi che &egrave difficile far una visita dermatologica con troppe persone presenti, c’&egrave sempre imbarazzo. Dite ai vostri famigliari e simili di farsi una doccia accurata, può sembrarvi scontato, ma meglio precisarlo. La visita durerà circa due ore.
Andai via perplesso.
– Giulia, domattina alle 8 dobbiamo essere in facoltà, ti daranno del lei, per te sarà una delle prime volte, non metterti a ridere.
– Non ti preoccupare, manterrò il mio self control.
– Ah, domattina devi fare una doccia accurata ‘ scoppiammo a ridere ‘ non mi hanno raccomandato altro.
– Mica non mi lavo! Comunque penso sia normale precisare certe cose.
– Notte
– Notte.
Mi svegliò lei.
– Sono le sei, salta fuori dal letto e vatti a lavare sai che poi ci metto tempo.
– Va bene agli ordini.
Andai, 5 minuti e tornai in camera, la trovai in mutande e reggiseno.
– Vai via! Non vedi che sono nuda?
Indossava dei mutandoni sportivi e casti, come anche il reggiseno lo era.
– Ma che dici, in costume saresti più nuda! E vai via tu che devo vestirmi.
Si infilò a volo l’accappatoio ancora con l’intimo addosso e andò via.
Prendiamo il numero 2 da casa all’università.
– Buongiorno!
– Giorno!
– Benvenuti, salve Giulia. Accomodatevi. I suoi dati anagrafici li ho già, posso riprendere la visita signorina Giulia?
– Certo!
– Posso farla vedere a lezione?
– Certo!
– Firmi qua allora.
– Iniziamo la prima fase, l’anamnesi.
– Anni?
– 19
– Malattie infettive?
– Pertosse, morbillo, varicella, orecchioni.
– Ricoveri ospedalieri?
– Nessuno.
– Traumi gravi?
– Nessuno.
– Malattie dermatologiche?
– Credo nessuna.
– Malattie veneree?
– Credo nessuna.
– Ha già avuto rapporti completi?
Vedo Giulia arrossire e far di cenno di no con la testa. Cavolo era una bellissima ragazza, non capivo.
– Ora inizia la fase della visita vera e propria, eseguiremo un controllo dell’epidermide, prima con uno sguardo d’insieme per poi procedere ad una visita più accurata ed alla mappatura dei nevi. Dottore, indossi i guanti e segua le mie indicazioni. Prenda la testa di sua cugina, osservi l’attaccatura dei capelli, il cuio capelluto scostando gli stessi, e poi proceda a controllare il collo e le altre parti del viso. Nota niente di strano?
– No!
– Bene neanche io, andiamo avanti. Signorina si alzi e vada dietro quel paravento e si spogli togliendo tutto tranne l’intimo.
Giulia rossa in viso.
– Anche le calze?
– Certo, i piedi sono sempre un covo di malattie della pelle. Poi si allunghi sul lettino.
Ecco riapparire Giulia. La osservo meglio. Una terza scarsa di seno, poco sedere, bianchissima. Si avvicina si allunga supina sul lettino.
– Si giri di schiena, iniziamo da dietro. Dottore, dia uno sguardo d’insieme. Cosa nota?
– Noto niente di particolare, tranne un neo, anzi due, uno dietro il reggiseno, e uno sopra una natica.
– Li controlliamo dopo. Ora si avvicini e controlli le ascelle, le spalle, la schiena, le gambe, i piedi.
Ho sempre amato i piedi femminili, quelli di Giulia erano bellissimi, un 36 circa, rossi per la costrizione subita dalle scarpe. Avevano un po’ di pilucchi delle calze.
– Dottore, pulisca bene, controlli tra le dita, tolga i guanti ora, li tocchi e dato il tempo dovrebbero essere asciutti.
– Si lo sono.
– Bene, tocchi la pelle di sua cugina dove le sembra necessario.
Toccai uno dei due nevi.
– Le ho detto quelli dopo ‘ mi disse bruscamente ‘ signorina si giri ora e lei compia le stesse operazioni di prima. Cosa nota?
– Noto un arrossamento all’interno coscia, ma mi sembra normale, niente nevi, niente altro degno di nota.
– Bravo, l’arrossamento lo controlleremo alla fine, ora prenda una scheda per la mappatura dei nevi, e inizi a compilarla. Cosa deve chiedere ora?
– Giulia’
– No, &egrave un paziente, lo tratti da paziente.
– Signorina, ha nevi in parti che sono nascoste dall’intimo?
Giulia mi guardò storto come se le avessi chiesto la cosa più scandalosa del mondo.
– Due li hai visti, ne ho altri due, uno sotto un seno e uno tra le natiche. Vi basta come indicazione per compilare la vostra scheda? Non penso vadano controllati, rispettano la regola dei nevi, quella dell’ABCD.
– Signorina ‘ disse il prof ‘ sono un luminare per questo genere di cose, lei ha la possibilità di essere visitata gratis, ci pensi e ad ogni modo, mi sento in dovere di controllare, questo genere di imbarazzo non serve e non si scherza su certe cose.
– Ma professore’
– Niente ma, poteva pensarci prima.
– Ma non sapevo in cosa consisteva la visita dermatologica né sono stata informata.
– Non se la prenda con suo cugino, lui lo sta vedendo per la prima volta, ma, c’&egrave da dire che era scontato che per controllare la pelle dovesse spogliarsi. Continui pure ‘ mi fece ‘ seno destro o sinistro?
– Sinistro.
– Allora, scosti il reggiseno e ci faccia vedere questo neo.
Giulia sposto il reggiseno, un neo normalissimo apparve, tutto normale per fortuna, ma, apparve anche guardando attentamente un capezzolo dello stesso colore della pelle, leggermente più roseo, con un areola enorme, grande quasi come tutto il seno. Mi stavo eccitando nel guardare mia cugina!
– Visto? Niente imbarazzo vero?
– Professore effettivamente.
– Allora togliamo questo reggiseno, così si gira e le controlliamo anche quello sulla schiena. E lei continui con la mappatura. Si avvicini, guardi bene il seno, sprema i capezzoli.
Sprema i capezzoli? Non credevo alle mie orecchie. Palpai il seno di Giulia. Ero in estasi, non era normale. Le toccai i capezzoli, si inturgidirono. Li strizzai. Tutto normale.
– Si giri ora. Allora che ne dice di quest’altro neo?
Ero paralizzato.
– Mi sembra normale.
– Bravo! Esatto.
Giulia ormai subiva solamente. Immaginavo il ritorno a casa.
– Allora, prenda l’elastico degli sleep dottore e lo scosti e controlli il neo sulla schiena che si intravede.
– Normale anche quello.
– Bravo! Ora diceva che ha un neo tra le natiche.
– Si.
– Allora dottore, sposti gli sleep, vede il neo?
– No.
– Signorina dov’&egrave?
– Difficile da trovare. Mi alzo scendo gli sleep forse &egrave meglio.
– Dottore faccia lei, scenda gli sleep.
Il sedere di Giulia mi apparve in tutto il suo splendore. Era fantastica. Con le mutande al ginocchio, manteneva le gambe e le natiche strette, un gran bel culo. Enorme, ma perfetto. Lo guardai, non c’era niente di anormale e lo dissi al prof.
– Bravo! Si metta a cercare il neo.
Si disinteressava alla visita. Poggiai le mani sul sedere durissimo di mia cugina, e sentii la sua resistenza farsi più labile, fino a rilasciare completamente le natiche. Iniziai dall’attaccatura superiore, le scostai, ma niente. Allora scesi più sotto, le scostai, ma niente che interessasse alla visita, solo un bellissimo forellino rosa, piccolissimo, avevo voglia di sentirne il profumo, di toccarlo. Ma potevo! Lo toccai, ci infilai dentro una falange.
– Trovato?
– Niente ancora.
Continuai l’esplorazione. Presi le gambe di Giulia e le allargai, non faceva nessuna resistenza. Ecco apparire il nevo. Era un perineo, tra ano e vulva, giusto al centro.
– Dottore tutto normale.
– Mi faccia vedere.
Mantenevo le natiche e il sesso di Giulia esposto, arrivò il dottore, prese il mio posto.
– Dottore lo tocchi.
Lo toccai, mi si bagnarono le dita. Era eccitatissima. Tanto quanto me.
– Si giri ora signorina. La mappatura &egrave finita. Controlliamo le sue labbra e abbiamo finito.
Presi il suo sesso tra le mani, vedevo l’imene intatto. Le labbra rosee schiudersi ai piedi del bottoncino padrone del piacere femminile. Il prof. aveva distolto lo sguardo. Lo toccai insistentemente. Vidi Giulia chiudere gli occhi, tremare, godere. Le era bastato un attimo. Era venuta come una bambina. Del resto era una bambina. Si alzo si rivestì. Il prof le diede una copia del dvd della sua visita e andammo via.
– Come siamo a casa facciamo i conti. Faccio io la mappa di tutti i tuoi nei.
Rimasi in silenzio fremendo per l’attesa.

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