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Racconti erotici sull'Incesto

Giochi in famiglia

By 4 Luglio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Tutto il modo dovrebbe sapere quanto e’ bella la peretta nel sedere..!!

Giochi in famiglia
1. peretta la sera, inculata si spera!!

Questa storia ebbe inizio quando il dottore disse che avevo bisogno di un clisterino prima di andare a dormire. Da subito mi accorsi che mi piaceva, dopo un paio di sere non ne avrei piu’ fatto a meno. Seduta in poltrona, la mamma mi faceva mettere a pancia in giu’ sulle sue ginocchia. Con un dito, unto, mi sfregava il buchino, spingendo dentro la punta del dito. Mi dava dei brividi teremendi, mi si bagnava tutta la patatina e le gambe mi diventavano molli. Poi mi infilava la peretta riempiendomi il pancino di liquido caldo. Dovevo resistere il piu’ possibile poi lei la levava e mi spediva in bagno. Mi accorsi anche che papà faceva finta di non guardare. La mamma mi aveva fatto cambiare posizione e, come mi mettevo adesso, lui poteva vedere tutto restando sul divano. Fu allora che mi resi conto della vestaglia che si alzava davanti. Mentre andavo in bagno, si lasciavano scappare delle frasi. Mia madre che gli diceva di far presto, che andava bene cosi, che doveva arrivare fino in fondo. E facevano dei versi. Ma quando uscivo dal bagno se ne stavano a guardare la televisione. Un paio di giorni e papà non faceva più finta di non guardare. Anzi, mi veniva a vedere da vicino, mi diceva bella patatina, mi faceva qualche carezzina. E io vedevo il suo coso uscire dalla vestaglia!
Mentre mi faceva la pera la mamma lo accarezzava e lui le infilava le mani sotto la vestaglia. Una volta non ero ancora uscita del tutto che la mamma gridò che lo voleva nel culo, subito! Fu la prima volta che tornai a spiarli. Vidi papà in piedi dietro di lei, aggrappato alle sue tette, che spingeva avanti e indietro. In camera mia mi frugai la fichetta piena di sugo sognando di essere al posto di mia madre e mettere le mani su quel coso che mi attirava enormemente. Terminato il periodo fissato dal dottore mi sentii come deprivata della mia goduta giornaliera, del mio momento di piacere insieme a loro. Resistetti solo due giorni poi…
.. aspettai la sera quando si erano messi tutti e due in vestaglia, pronti per andare a letto. Con la vocina piccina, dissi che pensavo di aver ancora bisogno della peretta. Mentre mamma la preparava, mi misi nuda e, con noncuranza offrii il culetto a papà perché me lo ungesse. Si fece tutto rosso ed il cazzone spuntò paonazzo dalla vestaglia. Mi ero inginocchiata di fronte al divano, la testa tra le ginocchia, più aperta di cosi non potevo essere. Sentii il suo sguardo bruciarmi la fichetta mentre lui commentava i miei peletti nuovi. Il suo dito mi accarezzò dolcemente il buchino, fresco di crema. Da sotto vidi il suo cazzone che era tutto fuori, dritto come un paletto. Arrivò mamma con la pera. Come mi toccò, mugugnai che mi prudeva proprio lì e cominciai a sfregarmi il grillettino che mi era venuto durissimo. Tutti e due aspirarono con forza e trattennero il respiro, papa se lo menava ferocemente. La mano della mamma glielo strinse ma non riuscì a fermarlo in tempo. La sua sborrata mi colpì le chiappe ed io venni nello stesso momento. In silenzio mamma mi fece la pera. Rapidissima corsi in bagno, feci rumore con la porta e stringendo le chiappe tornai indietro. Mamma se lo stava ripulendo con gusto. Poi, inginocchiata allo stesso divano, aprì le chiappe alla sua cappella. Peccato che mi erano di fronte e potevo solo immaginare il suo cazzone entrare ed uscire dal culo di mamma. Corsi in bagno e mi tirai un succoso ditalino. Il giorno dopo ripetei la scena. Mamma mandò papà a preparare la pera e, presami sulle ginocchia mi unse il buchetto. Imperterrita, accusai il pruritino e, sotto i suoi occhi, mi sditalinai con gusto. Riflesso in un vetro, vedevo papà menarselo in cucina. Quando arrivò con la peretta, aveva il cazzo gocciolante. Finito andai in bagno. Arrivata alla porta mi fermai e mi girai. Mamma se lo stava già succhiando e lui la toccava tra le gambe. Lei alzò la testa e mi vide. Restò un attimo ferma poi, per un secondo, se lo levò di bocca, mi strizzò l’occhio e ricominciò a succhiare. Quando uscii dal bagno tornai sulla porta. Lui la stava montando sul divano, le gambe sulle spalle. Ancora lei mi vide. Stavolta mi mandò un bacio. Feci lo stesso e corsi in camera mia a sditalinarmi contenta. Il giorno dopo, papà era fuori per lavoro. Sditalinandomi mentre lei mi sperettava le chiesi se a lei non prudeva mai. Ridendo mi rispose che alla mia età se ne faceva almeno quattro al giorno, fortuna che papà si prendeva buona cura di lei. Però qualche volta se la toccava lo stesso. Mi raccontò che i loro rapporti avevano cominciato a diventare un po’ noiosi, ma si riaccesero esplosivamente con i miei clisteri. Papà si arrappava terribilmente e ciò eccitava anche lei. Gli ultimi due giorni erano stati davvero speciali. Ora che anch’io sapevo, la faceva sentire meglio. Le offrii di farle una peretta dicendole che a me facevano godere moltissimo e mi avrebbe fatto piacere far godere anche lei. Accettò senza farsi pregare. Nuda a culo per aria, cominciò subito a menarsela. Una fica bellissima. Non resistetti ed invece della pera le infilai nel culo la lingua, facendola godere subito. La peretta venne dopo. Uscita dal bagno mi chiamò ed andammo in camera. Sdraiate sul letto cominciammo ad accarezzarci languidamente. Mi chiese dei miei rapporti con i ragazzi e le amichette, non c’era mai stato granche’ ne da una ne dall’altra parte. Qualche toccata e fuga, qualche sega volante. Poi mi volle esaminare per bene. Prima il culetto: me lo aprì tutto e vi infilò dita e lingua, da impazzire! Poi mi esaminò per bene anche la fichetta constatando che era ancora intera. Ce la godemmo un mondo leccandoci e succhiandoci a vicenda per delle ore.. Due giorni dopo ritornò papà. Alla sera mamma mi chiama per il clistere, lui era in cucina. Un pochino delusa mi misi a culo per aria ed ecco che arrivò lui, lasciandomi senza fiato. Tutto nudo, il cazzone duro, bello e peloso. La mamma si mise nuda anche lei, lo prese in mano e me lo diede da succhiare dicendomi che quella, stasera, sarebbe stata la mia peretta. Cominciai a godere solo pensando che il cazzone di papà che mi stavo succhiando, tra poco mi avrebbe trapanato il culetto. Fu lui poi a passarmi dietro ed a leccarmi fino ad imbambolarmi di piacere. Non mi accorsi neanche di quando si preparò ad infilarmelo. Di colpo me lo sentii dentro e dall’enorme godimento, svenni.
Si spaventarono, ma appena riavutami ne chiesi un’altra razione ed allora capirono che non mi faceva male. Tutt’altro! Il giorno dopo, sempre accompagnato dalle mani e dalla lingua della mamma, papà mi ruppe la patatina. Oddio come ho goduto! Adesso papà ci scopa sempre tutte e due. Sono persino riuscita a fare il clistere anche a lui. Dovreste vedere come spruzza in alto! Ma non è ancora finita! Un giorno io e mamma ce la stavamo godendo. Lei, ad un tratto, cominciò a ghignare dicendo: “Chissà cosa penserebbe zia Lisa!” Ci stavamo leccando la fica di sponda, un dito nel culetto. Incuriosita le chiesi spiegazioni. Mi raccontò che, quando era giovane, le era capitato di giocare a dottori con la zia che aveva una predilezione a metterle un dito nel culetto per simulare la peretta. Avevano giocato parecchie volte. La zia faceva sempre la dottoressa, la faceva mettere nuda e la toccava dappertutto, specialmente la fichetta che si bagnava tutta. Per finire veniva appunto la peretta con la zia che le infilava un dito, unto di crema Nivea nel culetto. Solo una volta aveva fatto lei l’ammalata. Solo ora le era venuto in mente quell’odore inconfondibile di fica in calore, quelle mutandine fradice dell’unica volta che le aveva toccate, di come la zia corresse sempre a chiudersi in bagno tutte le volte che giocavano. Adesso si stava domandando se anche alla zia non fosse una dei nostri. Decidemmo di invitarla ad un piccolo clistere party. Così facemmo e un pomeriggio, chiacchierando del più e del meno, venne fuori che era l’ora del mio clisterino giornaliero. Mamma andò in cucina ed io mi spogliai offrendo il culetto alla zia perché lo ungesse. Con fare un po’ strano, accettò. Accusando il solito prurito, mi feci un discreto ditalino sotto i suoi occhi. Prima che potesse riprendersi mamma si mise nuda e le mise il culo davanti al naso, chiedendole se si ricordava di tutti i finti clisteri che le faceva da bambina. Ancora un po’ frastornata zia Lisa le fece la pera, mentre mamma si tirava anche lei un ditalino. Quando rientrò, sempre nuda, le chiese se per caso non ne avesse bisogno di una anche lei. Zia Lisa scoppio a ridere e comincio a spogliarsi. Ne aveva proprio bisogno. E che bel culone aveva la zia!! Si tirò un ditalone a due mani e tre dita e poi tutte a leccarcela. Tra una leccata e l’altra zia Lisa esclamò: “Se ci vedesse tua madre!” “La nonna!!!” controesclamai io. Risultò che lei e la nonna, sua sorella, se l’erano sempre leccata, specialmente ora che era rimasta vedova. La zia è zitella. Ci davano dentro di brutto, quasi tutti i giorni. Ci raccontò anche che il nonno non le aveva mai rifiutato una bella cappellata quando era con loro. In un baleno la mamma prese il telefono e chiamò sua madre. Abitava tre piani sopra a noi. Le disse di venire subito giù. L’accogliemmo tutte e tre nude, una peretta pronta per lei. La vecchia marpiona capì subito il gioco. Non fece neanche bau, si mise nuda e ci diede culo e fica in abbondanza. Nonna e zia ci introdussero al loro compagno di giochi, un cazzo di gomma con una cintura speciale che te lo teneva dritto davanti, come un uomo. Era oscenamente eccitanye vederle tutte nude con quel cazzo rosso , dritto e sempre pronto. Ce lo godemmo in tutti i modi. A me piaceva moltissimo fare la parte dell’uomo e incularmele tutte e tre dopo una sessione di clistri goduriosissimi. Il movimento mentre le penetravo mandava fortissime vibrazioni al mio giovane, sensibilissimo grilletino e godevo, godevo a catena, i miei orgasmi coinvolgendole a loro volta in orgasmi esplosivi. Il gran finale venne con il compleanno di papà. Sorpresa party in casa della nonna. Lo presi per mano e lo portai su. Aprii la porta ed entrammo, al buio. Tutto ad un tratto si accesero le luci e tre culi spalancati si offrirono ai suoi occhi. Ed al suo cazzo! Buon compleanno papà!!! Inutile dire che da allora non abbiamo ancora smesso di godere!

Mary Klister

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Enemagirl2@hotmail.it

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