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Racconti erotici sull'Incesto

Il Nonno, papà e Alice (3)

By 27 Marzo 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Il giorno dopo, a pranzo, il Nonno, la Mamma ed Alice stavano tranquillamente seduti al tavolo. La loro espressione serena non tradiva alcuna emozione. Eppure, tra loro, esisteva un legame intimo e perverso, che li univa idealmente, tutti e tre assieme, non c’era alcun dubbio.
Alice doveva sapere che il nonno si scopava la mamma, così pure la mamma doveva essere a conoscenza della tresca che c’era tra il nonno ed Alice. Cribbio quel pensiero mi stava facendo impazzire.
La mamma sorrideva in modo malizioso ad ogni battuta del nonno.
A vederla mangiare, mentre addentava i bocconi di carne, mi faceva pesare ai momenti in cui quelle labbra polpose si erano aperta attorno al cazzo del Nonno.
Scrutai le mani del nonno, mentre spezzavano il pane, la mente ritornò indietro, agli istanti in cui si erano chiuse sulle grosse tette della mamma e di Alice, impastandole come argilla fresca.

Papà, mi sembrava ignaro, ostentava la solita indifferenza, mentre ascoltava distratto le notizie del telegiornale.
Alice sedeva alla mia sinistra. La sua sfacciataggine si era allargata di trecento sessanta gradi. Infatti, appena entrata da scuola si era cambiata subito, indossando una t-shirt scollata ed ampia, da cui si intravedevano le tette, dritte e sode, nonostante non portasse il reggiseno, il tutto abbinato ad un paio di pantaloncini stretti e ficcati nello scoscio, che lasciavano immaginare chiaramente la sua magnifica fica ed il suo borioso lato B.
Sembrava un diavolo tentatore che, stordendo i sensi con effluvi sensuali, emanati dal suo corpo longilineo, provocava uno stimolo erotico irresistibile.
Ad un tratto vidi il braccio della mamma che, in modo innaturale, si muoveva sotto il tavolo. Alzai lo sguardo e mi accorsi che i suoi occhi mi fissavano intensamente. Come se volessero parlare. In un attimo divenni sensibilissimo ed attento a tutti i particolari inauditi che stavano accadendo attorno a quel tavolo.

Infatti, mi accorsi che la coscia nuda di Alice era completamente schiacciata contro la mia gamba, a tal punto da avvertire il tepore del suo corpo.
In quel momento percepì dei tremori, come se fosse in preda alle convulsioni della febbre.
Teneva il cucchiaio immerso nel brodo, facendo girare i cappelletti in modo tale da creare un vortice al centro del piatto. Era strana; fissava la pietanza senza mangiare, con il capo reclino.
Con discrezione tentai di dare un’occhiata al suo scoscio. Appena ebbi la possibilità farlo mi venne un colpo. La scena che vidi mi fece capire che in quella casa si stava esagerando, anzi il nonno stava esagerando. La sua audacia rasentava l’incoscienza.
La presenza di papà e la mia non lo faceva desistere dall’azione oscena che stava ponendo in essere, senza preoccuparsi delle eventuali conseguenze. Si stava comportando in modo osceno.
Si era tolto la scarpa, ed il suo piede destro era completamente infilato nello scoscio di Alice. Lei lo aveva accolto spalancandogli le cosce.
Tuttavia, nonostante il risentimento iniziale, non potei fare a meno di eccitarmi per quella situazione incredibile.
Il piede del nonno si muoveva tra le cosce di Alice in modo frenetico. Cristo dove cazzo trovava tanta energia. Il nonno era un vero flagello divino.
Alzai lo sguardo e mi accorsi che anche lui mi stava fissando. Guardandolo bene colsi una leggera estasi nel suo modo di fissare. La mamma, lo puntava a sua volta, mentre il suo braccio si muoveva sotto il tavolo. Ma che cazzo stava succedendo?
Poi mi venne un flash. Porca puttana, era tutto chiaro, la mamma gli stava sparando una pugnetta.
Quel pensiero mi provocò un tremore lungo tutto la schiena, la pelle si increspò, ed il cazzo esplose nelle mutande.
Ad un tratto Alice si voltò verso di me. I suoi occhi erano completamente sconvolti dall’estasi di piacere che gli stava provocando il piede del nonno. Mi guardava con un’intensità tale da farmi venire la pelle d’oca. Mi posò una mano sul collo e mentre stava avvicinando la sua bocca alla mia suonò il cellulare. L’incantesimo si ruppe immediatamente.

‘E’ Alessia!

Mi girai verso di loro, facendo una panoramica sui volti. Un’espressione di delusione comparve immediatamente su quello della mamma e del nonno. Anche papà, che sembrava indifferente, mi guardò con un’espressione perplessa. Ma la cosa che più di tutti mi lasciò basito fu lo sguardo alterato di Alice. Come se avesse perso il primo premio alla lotteria nazionale.

Mi alzai ed andai in giardino. Ero troppo eccitato. Il corpo era ancora agitato, mentre le immagini del piede del nonno tra le cosce di Alice e della mano della mamma attorno al cazzo del Nonno, turbinavano nella mente, suscitandomi sensazioni estreme.

‘Ciao Alessia! dove sei?
‘Sono a casa! Sto studiando! Lo sai che domani ho l’esame di Diritto Costituzionale!
‘Senti ho voglia di vederti! Ora!
‘Mario! Sei di nuovo in crisi?
‘Si! Ti amo! E ti desidero tantissimo!

Il mio corpo fremeva come una corda di violino. Ogni cellula del corpo era scossa dal desiderio per Alice e la Mamma. Sarei voluto entrare in casa, prenderle dalla mano e trascinarle in camere mie. I miei sensi bramavano la loro carne. La voglia di scoparle aveva impregnato ogni lembo del mio cervello. Non riuscivo a pensare ad altro. La presenza di papà mi aveva bloccato. Qualsiasi iniziativa mi sembrava assurda davanti a lui.
Era un peccato perché avevo colto un atteggiamento lussurioso di Alice nei miei confronti. Eppure avrei giurato che le sue labbra sensuali puntavano verso la mia bocca.
Porca puttana ma che cazzo era successo alla mia famiglia.
Come cavolo aveva fatto quel trio infernale ad arrivare al quel livello d’immoralità, in poco tempo.

‘Alessia sto arrivando!
‘Ma Mario!

Chiusi il cellulare. Entrai in cucina, loro erano ancora lì, seduti, anche papà mi scrutava in modo strano.

‘Ciao! Vado da Alessia! Ci vediamo stasera!

La mamma:

‘Mario! Aspetta! Prima dobbiamo parlarti!

Dobbiamo parlarti? E di che cosa? Accidenti il mistero si stava infittendo. Avevo capito che tra il nonno, la mamma ed Alice c’era un’intesa. Quello che non mi tornava ancora era il ruolo di papà. Lui mi sembrava totalmente estraneo ai fatti, eppure dentro di me sentivo che in qualche modo anche lui era coinvolto in quel menage.

‘Mamma, sarà per un’altra volta, Vado ciao!

Dopo mezzora di auto arrivai a casa di Alessia. I suoi genitori non c’erano. Perfetto. In pochi secondi la raggiunsi nella sua stanza. La trovai allungata sul letto, davanti al grande tomo di diritto, aperto a metà.
Non le lasciai neanche il tempo di parlare. Le saltai addosso, baciandola, abbracciandola con una foga tale da lasciarla sbigottita. La spogliai come un maniaco. Avevo il cazzo duro da più di un’ora e mi faceva un male del diavolo. Dovevo ficcarlo dentro la sua calda figa, altrimenti impazzivo.
La sentì fremere sotto il mio corpo, il mio ardore l’aveva coinvolta, perciò appena appoggiai la cappella del cazzo sulla sua passera la trovai completamente umida di umori.
Tanto meglio, così potei sprofondare dentro di lei evitando i preliminari, che in quello stato mi sembravano una pratica fastidiosa. Dovevo sfogare subito la mia libido e, cosa c’era di meglio che la figa di Alessia? La scopai con un’energia che rasentava la forza dei super eroi, in quel momento aveva il potere divino dell’universo concentrato nel mio cazzo, che felicemente scivolava tra le calde pareti della figa di Alessia.
Non le davo un attimo di tregua, si agitava freneticamente ed ansimava dal profondo della gola, poiché in prede al grande piacere che le stavo provocando, e, a mia volta, ricevendo. Ero impazzito dal desiderio, e lo stavo sfogando con impeto incredibile, perché in quel momento Alessia rappresentava le donne che amavo e bramavo con tutto me stesso, lei compresa.

Alla fine, esausti e mantidi di sudore, come se avessimo corso la maratona di New York, ci rilassammo sprofondando dolcemente nella morbida moquette.

‘Mario! Ma che ti ha preso?
‘Non lo so! A volte mi viene questo grande desiderio di te!
‘Mi sembra incredibile! Le mie amiche darebbero la vita per avere un uomo come te!
‘Cosa è una proposta?
‘Provaci e ti ammazzo!

Ridemmo come scemi. Dopo esserci ripresi, ricominciammo dall’inizio. Questa volta con maggiore temperanza ed attenzione per i preliminari.

‘Ei ragazzi! Ma che cazzo state facendo?

La voce di Franco, il fratello minore di Alessia, mi destò dal sonno e da un sogno incredibile: Sognai la mamma, completamente nuda, che indossava delle superbe calze nere, autoreggenti. Era sdraiata sul divano del salotto, mentre si stava esibendo in posizioni sexy da infarto. Mentre osservavo con una voglia sfrenata quelle evoluzioni conturbanti da capogiro, ci raggiunse Alice, vestita solo di un body stocking, nero, retato, che le copriva il corpo esile in modo straordinario. Poi tutte e due si inginocchiarono davanti a me ed insieme iniziarono a succhiarmi il cazzo.

‘Ei ragazzi! Ma siete impazziti! Alessia, cazzo vestiti! Guarda che tra poco arrivano i vecchi!
‘Porca puttana che ora sono! Cazzo abbiamo dormito per due ore!

Io era ancora intontito.

‘Mario sei rincoglionito? Porca puttana vestiti! – Poi rivolgendosi alla sorella ‘ Cazzo lo hai distrutto! Dovresti darti una calmata!
‘Franco vedi di andare a fanculo! ‘ mostrandosi nuda davanti al fratello ‘ ora togliti dai coglioni e lasciami vestire!

Franco, incurante della mia presenza, si avvicinò a sua sorella, la prese dai fianchi:

‘Ei sorellina! Lo sai che sei un gran pezzo di figa! hahah
‘Avvedi sto stronzo! Fa il cretino anche me adesso!
‘ahahah E perché non dovrei?

Alessia, sorridente, le posò le mani sul petto e lo spinse con una forza tale da farlo cadere sul letto. Franco fece in tempo ad afferrarla dai polsi trascinandosela dietro nella caduta.

‘hahahah sorellina, hai visto che alla fine mi sei addosso!

Alessia si ritrovò seduta sul grembo di Franco, cavalcandolo come un’amazzone, in quella posizione iniziò a sorridere e mosse leggermente i fianchi. Mentre lui le aveva afferrata dalle natiche, imitando un coito.

‘ahahah Ti piacerebbe e?
‘E perché no? ahahahah

Alessia si voltò verso di me.

‘E tu non fai nulla? Sto stronzo ti sta insidiando la ragazza sotto il tuo naso e non muovi un muscolo?

Li guardai intensamente. Il loro scherzo mi aveva eccitato. Infatti, avevo il cazzo duro. Non risposi, mi avvicinai alle spalle di Alessia. Lei intuì immediatamente la situazione. Era turbata.
Iniziai ad accarezzarle la spalle, poi facendo scendere la mani lungo la schiena raggiunsi il seno. Cominciai a baciarla sul colle e sulla bocca.

‘ahahaha Ei voi due che cazzo state facendo?
‘Sshhhhh!

Franco smise di sorridere. Capì subito che non stavo scherzando. Al culmine dell’eccitazione la spinsi contro suo fratello, costringendola ad appoggiarsi con il seno sul suo petto. La obbligai a mettersi a pecorina, con il culo completamente esposto al mio sguardo. Franco, sotto di lei, era completamente basito ed immobile.
Con un dito iniziai a spingere contro il buco del culo. Appena la penetrai cominciò ad ansimare.

‘Ei siete pazzi!

Dopo averle frizionato il buco del culo, afferrai il cazzo come l’elsa di una spada, appoggiai la cappella contro l’orifizio e lentamente iniziai a spingere fino ad entrare completamente con il resto del corno.
Non era la prima volta che la inculavo, quindi fu facile affondare profondamente nel suo retto.

Hooooooooooo! Mmmmm mi fai impazzireeeeee

Dopo alcuni affondi penetranti, il flusso erotico ed i singulti di Alessia iniziarono a coinvolgere anche Franco. Le sue mani, infatti, cominciarono a muoversi lungo i fianchi di sua sorella. Si era eccitato. Allora decisi di spingere oltre l’acceleratore:

‘Dai Franco! Che aspetti! Scopati tua sorella!

‘Ma’. Io’.

Non fece in tempo a rispondere che Alessia, sconvolta dal piacere, appoggio le sue labbra bollenti sulla sua bocca e lo baciò con passione.

Subito dopo percepì i movimenti spasmodici di Franco, mentre era intento a togliersi i pantaloni. Alla fine avvertì il singulto di Alessia:

‘Hoooooooooooo siiiiiiiiiiiiiii mmmmm è bellissimoooooooooo!

Suo fratello le aveva ficcato il cazzo nella figa. E da come si muoveva si percepivano le spinte convulse e possenti che stava dando nello scoscio di sua sorella. E pensare che tutto era iniziato per scherzo.

Alcuni minuti dopo, cambiammo posizione. Mentre io la penetravo da sotto, il fratello, da sopra, le stava trapanando il culo.
Alessia stava impazzendo dal piacere. Sembrava un’indemoniata Quei due si desideravano da tanto tempo. Lo avevo intuito subito, fin dalle prime battute. Per cui mi fu facile realizzare il loro fantasma. Ma nello stesso tempo aveva dato sfogo anche ai miei desideri.
Alice mi aveva corrotto nell’anima e nel corpo. La perversione si era impossessato di ogni cellula del mio organismo. Solo il vizio e l’amore estremo potevano dare pace ai sensi sconvolti dalla lussuria.
Il fratello la scopò in tutte le posizioni. Alcune volte se la sbatteva a pecorina, mentre lei succhiava il mio cazzo e viceversa. Alla fine si inginocchiò e continuò a succhiare i cazzi fino a farli sborrare simultaneamente. Gli spruzzi di sperma la colpirono sul viso, coprendole gli occhi, il naso e la bocca, poi iniziarono a colare lungo il mento e sul collo.

Franco:
‘Ei ragazzi ma che cazzo abbiamo fatto?
‘non ti è piaciuto?
‘Si! ma’.
‘Shhhhhh! Non dire nulla! Qualsiasi parola potrebbe essere fuori luogo!
‘Ma cazzo mi sono scopato mia sorella!
‘E allora?

Alessia si alzò in piedi, leccandosi le dita sporche di sperma. Poi sorridendo con molta malizia.

‘Franco! Non ti preoccupare! è stato bellissimo! E voglio che capiti ancora!
‘Sì anche io lo voglio!

Poi entrambi mi guardarono in modo curioso; Franco, sorridendo:

‘Potremmo coinvolgere anche quella gran figa di tua sorella! Che ne pensi? Mmmm l’idea non mi dispiace affatto! Ahahahah
‘Anche a me! Ahahah

Ridemmo tutte e tre come scemi. Ora avevo anche io i miei complici.

Facemmo appena in tempo a rivestirci. I genitori di Alessia, trafilati e carichi di borse della spesa fecero la loro entrata trionfale.
La mamma di Alessia, Carla, che aveva un debole per me, mi pregò di restare per la cena. Era una donna simpatica, un po’ robusta, ma tutto sommato piacente.

Quando rientrai a casa era gia notte fonda. La finestra della camera del nonno era regolarmente illuminata. Decisi di avvicinarmi, per dare una sbirciatina e vedere chi delle due donne di casa le stava facendo compagnia.
Appena appoggiai il naso alla finestra mi venne un colpo. Il mistero che agitava lo spirito della mia famiglia finalmente si svelò sotto i miei occhi.
Guardando quelle magnifiche evoluzioni erotiche capì infine il disegno divino. Ora sapevo cosa dovevo fare. Sorridente mi appoggiai allo spigolo della finestra per gustarmi sereno la scena che si stava dipanando davanti ai miei occhi.
Il nonno era sdraiato supino per terra, Alice lo stava cavalcando, e papà da dietro se la stava inculando con una foga incredibile. In pratica, la sorellina lo stava prendendo nel culo e nella figa, contemporaneamente.
Ero stanco ma felice. Così decisi di lasciare sfogare quella perversioni estreme. Mentre raggiungevo la camera mi vennero in mente mille idee. Soprattutto Pirandello, con i suoi personaggi in cerca di autore.
Io avevo tutti gli attori che volevo, non mi restava altro che scrivere la sceneggiatura.

Mentre salivo le scale interne incontrai la mamma. Sembrava che mi stesse aspettando.
Era coperta da un succinto body, cortissimo, trasparente. Si vedeva che sotto non aveva nulla. La luce alla sue spalle esaltava la magnificenza dei fianchi e l’abbondanza delle tette. Era una visione da infarto. Vederla in quella mise mi fece bollire il sangue nelle vene. Il cazzo si impennò come un cavallo infuriato. Il desiderio che provavo esplose nella mia mente facendomi venire le vertigini, dovevo averla subito. Il suo sguardo si posò su di me con un’intensità tale da farmi venire la pelle d’oca. Così senza esitare mi avvicinai l’afferrai dai fianchi, la spinsi contro il muro e le ficcai un mano in mezzo alle cosce.
Poi mi attaccai alla sua bocca e la baciai con una foga tale da toglierle il respiro.

‘Mamma!
‘Mario! Finalmente! Vieni in camera’
‘Siii!

Cingendole i fianchi la seguì fino alla camera da letto. Appena entrati, fece scivolare il body lungo i fianchi rotondi, illuminati splendidamente dalla tenue luce dell’abatjour, poi, completamente nuda, si sedette sulla sponda, con le gambe oscenamente spalancate, e mi invitò con un gesto della mano a raggiungerla’ Stavolta non stavo sognando’..

Continua’.

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