Skip to main content
Racconti erotici sull'Incesto

Il rientro

By 19 Giugno 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Rientro a casa.
Atterriamo. Fatti i dovuti controlli doganali ci avviamo all’uscita. Gli altri miei colleghi trovano ad aspettarli i loro genitori. Io non ho avvisato mia madre del mio rientro. Dopo circa mezz’ora sono restato solo. Insieme a me ci sono Magda e Katya. La prof mi chiede se sto aspettando qualcuno e sentita la mia risposta negativa mi invita a seguirla. Arriviamo al parcheggio. La sua auto, una ‘Mercedes seria 5’ &egrave li che l’aspetta. Vi saliamo. Mentre Magda &egrave indaffarata con i comandi dell’auto Katya si gira sul sedile e puntando i suoi occhi nei miei mi parla.
‘Oggi ti accompagniamo a casa; a partire da domani verrò ogni giorno a prelevarti e ti porterò a casa nostra. La scuola &egrave finita, ma noi dobbiamo continuare il nostro discorso ed io e mia madre non abbiamo nessuna intenzione di rinunciare ai tuoi servigi. Noi abbiamo bisogno di te.’
‘Io ho bisogno di voi due. Ma c’&egrave anche mia madre. Dovrò trovare delle scuse valide e convincenti.’
‘A questo non vedo alcuna difficoltà. Le dirai che ti sei fidanzato e che vieni a casa mia.’
‘E se lei vorrà conoscerti?’
‘Vuol dire che organizzeremo un incontro a casa tua o mia. Lasceremo alle nostre madri scegliere il posto.
Intervenne Magda.
‘Sono d’accordo. Ricordati che tu ci appartieni. Sarai il marito di mia figlia ed io sarò la tua concubina. Sei il mio amante e se riuscirai a fecondarci tua madre dovrà mettersi l’anima in pace. Vedrai che capirà.’
Arriviamo davanti al cancello della villa di mia madre. Prima di farmi scendere Magda mi afferra per i capelli e mi bacia mettendo la sua lingua nella mia bocca. Per circa un minuto duella con la mia lingua. Intanto Katya mi ha artigliato il cazzo e mentre la madre continua a frullare la sua lingua nella mia bocca mi sussurra nell’orecchio:
‘Mi raccomando. Questo tienilo al sicuro. Non lo maltrattare che ci serve.’
Magda smette di baciarmi. &egrave Katya a sostituire, la lingua della madre nella mia bocca.
‘Mi piacerebbe tanto succhiartelo. Ti farei un pompino ma non possiamo fermarci. Sarà per un’altra volta.’
Cinque minuti dopo sono sul viale di casa; tiro fuori le chiavi ed apro. La casa &egrave avvolta nel silenzio. Lascio il bagaglio e vado in esplorazione. Niente. Non c’&egrave anima viva. Mia madre sarà uscita. Io non l’ho avvertita del mio ritorno. Vado in cucina a prendermi una birra. Il frigo &egrave vicino alla porta finestra che dal sul retro della casa. Una figura di donna nuda &egrave distesa su un plaid nero a fiori . &egrave sul prato che sta ai bordi della piscina. La donna ha un cappello che le copre parte del volto e nient’altro. Ha una gamba stesa ed un’altra piegata contro la coscia. Ha le cosce allargate a 180′ ed indossa gli stivali. La riconosco. &egrave mia madre. Un mio desiderio si avvera. Ho sempre fantasticato di vederla nuda ed eccola lì davanti ai miei occhi e senza nessun indumento a coprirla. Corro in anticamera e dal bagaglio tiro fuori la macchina fotografica digitale e ritorno in cucina. Apro le porte della finestra/balcone, punto la macchina e comincio a scattare. Faccio scatti in successione ed in particolare punto l’obiettivo fra le sue cosce dove, completamente depilata, la sua pussy mostra tutta la sua meravigliosa bellezza. Senza smettere di scattare foto su foto mi avvicino fino ad arrivare fra le sue gambe. La mia sagoma si riflette sul suo corpo; le fa ombra. Punto l’obiettivo sulle sue mammelle e scatto altre foto. Un movimento mi costringe a smettere di fotografarla. Si gira su di un lato e mi mostra il suo fantastico culo. Riprendo a scattare le foto. Intanto il mio inquilino si &egrave ingrossato e preme contro la patta. Devo averla. Non mi importa che &egrave mia madre. Metto la fotocamera sul tappeto d’erba. Mi spoglio e mi stendo dietro di lei. Con una mano la tengo ferma su una spalla in modo che non possa voltarsi e porto l’altra mano sul suo seno e le artiglio una zizza. Intanto il mio cazzo &egrave fra le sue chiappe ed il glande &egrave contro la sua figa. Una spinta e sono dentro al suo ventre. Il tutto &egrave accaduto in un lasso di tempo pari all’esplosione di un fulmine. Un grido riempie l’aria.
‘Ahiaaa! Che cazzo succede? Chi sei?’
Non apro bocca. Un minuto di silenzio con lei che si agita per liberarsi dalla stretta delle mie braccia. Tenta di girare la testa. Mi riconosce.
‘Dio mio! Sei tu? Sei impazzito? Sei mio figlio! Fermati. Non farlo. Sono tua madre.’
&egrave inutile stare zitto.
‘Lo so che sei mia madre ma ti voglio. Ti ho sempre voluta Sei stata per anni l’incubo dei miei sogni. Sapessi quante seghe mi sono fatto invocandoti ed immaginando di giacere fra le tue cosce e riempire il tuo ventre con la mia forza.’
Lei tenta di divincolarsi.
‘Perché mi fai questo? Smettila. Mi stai facendo male. Mi stai violentando. Giuro che ti denuncerò. Tu non sei mio figlio; sei un animale.’
Un minuto dopo e senza che mi muovo, vengo e le innaffio l’utero con il mio sperma. Grugnisco. Le riempio il ventre con la mia forza. Lei lo avverte.
‘Cosa hai fatto? Hai goduto nel mio ventre. Sei un maiale. Non sono protetta. Guai a te se ci saranno conseguenze. Giuro che ti ammazzo. Tiralo fuori che corro a lavarmi così vedrò di mettere riparo al tuo insano gesto.’
‘No, mamma io non esco se non prima di averti domata. Chiavarti &egrave stato realizzare il sogno di una vita. Con te non ho finito. Ti lascerò andare solamente dopo che ti avrò riempito la pancia e farcito l’utero del mio seme. Dopo potrai anche denunciarmi o ammazzarmi.’
Il mio sparviero &egrave ancora pieno di forza. Comincio a muovermi dentro di lei. Le stantuffo il cazzo nella vagina prima lentamente e poi aumento il ritmo fino a diluviare ancora una volta nel suo ventre. Lei piange.
‘Perché? Perché mi stai facendo questo? Sono tua madre.’
‘Il perché &egrave presto detto. Sono innamorato di mia madre. Ti amo e ti desidero come madre e soprattutto come donna.’
‘Non puoi amarmi ed il tuo desiderarmi &egrave insano ed immorale. Quello che hai fatto &egrave incesto. Ti prego, esci. Ti prometto che non ti denuncerò. Farò come se niente fosse accaduto.’
‘Allora non hai capito? Mamma io non voglio che finisca. Io voglio continuare. Voglio sostituire mio padre nel tuo letto; voglio che tu diventi la mia amante.’
‘Perché io? Ci sono tante donne più attraenti di me. Ho quasi il doppio dei tuoi anni. Sono una vecchia. Cosa c’&egrave in me che ti attrae tanto da scatenare la tua libido fino a stuprarmi?’
‘Tutto di te mi fa impazzire. Occhi, viso, bocca, collo, braccia, mani, tette, pancia, ventre, i peli che ti coprono la fica, il culo, le cosce, le gambe, i piedi; insomma mamma tutto il tuo corpo &egrave un invito a violarlo. Io lo sto violando e smetterò di farlo quando mi sarò esaurito in te. Non ho più nessuna intenzione di masturbarmi pensando a te. Basta con le seghe.’
Intanto la sua vagina si sta riempiendo di liquidi che il suo stesso corpo sta secernendo. Umori che vanno a miscelarsi con il mio sperma e che le allagano la vagina facendovi affogare l’utero. Il piacere sta cominciando a pervaderla. Sento i primi gemiti uscire dalla sua bocca.
‘Ohhhhhhhh; mhhhhhhhhh;’
Poi un lungo sospiro ed un risonante sì riempiono l’aria.
‘Sììììììììì Ti prego fai piano. Non farmi male. Non mi ribellerò.’
‘Rilassati. Vedrai che piacerà anche a te.’
‘Sei una bestia. Chiavarti tua madre. Come hai potuto? &egrave vero. Mi sta piacendo. Sono anni che un uomo non alberga il suo cazzo nel mio ventre. L’ultimo &egrave stato tuo padre.’
‘Mamma, sapessi come sono contento sentirtelo dire. Da oggi sarò io a riempirti il ventre con il mio cazzo. A partire da questa sera mi trasferirò nella tua camera ed il tuo letto sarà anche il mio. Sostituirò mio padre fra le tue cosce.’
‘Non lo so. La cosa mi spaventa. Cosa succederà se si viene a sapere? Il nostro sarà un rapporto incestuoso. Ho paura.’
&egrave fatta. Mia madre &egrave mia. Deve solo convincersi che quello che ho fatto &egrave stato perché l’amo.
‘Vuoi che lo tiri fuori?’
‘No, no. non uscire. Lascialo dentro. Se hai ancora voglia continua pure a sbattermi.’
‘Non ti importa che sono tuo figlio?’
‘Giunti che siamo a questo punto il fatto che a chiavarmi sia mio figlio non ha più importanza. Meglio tu che un estraneo. Per anni ho evitato di imbarcarmi in avventure. Non ti nascondo che spesso pensavo a te come mio possibile amante. Ho sempre saputo che facevo parte dei tuoi desideri. Spesso ti ho sorpreso a spiarmi; a volte in bagno ed a volte in camera da letto. Mi piaceva sapere che ero oggetto dei desideri di mio figlio. Ti ho anche provocato, ma tu niente. Oggi, quando mi hai presa, sono rimasta meravigliata. Sei partito per questa gita scolastica che eri un timidone e sei tornato che sei un mandrillo. Chiunque sia stato a farti da esca la ringrazio. Ed eccoti qui con la tua spingarda affondata nel mio ventre. Grazie per averlo fatto’
‘Tu mi volevi fra le tue cosce e non lo hai mai esternato. Allora i tuoi rimbrotti ed il tuo schernirti mentre ti chiavavo erano una finta?’
‘Beh! Sì. Non potevo certamente sottostare senza un benché minimo di resistenza. Sono pur sempre una donna. Ma ora basta. Dimmi di te; cosa hai combinato in questi giorni di lontananza. Chi ti ha fatto uscire dal guscio?’
Le racconto ogni cosa trascurando i particolari. Mia madre resta per lunghi minuti in silenzio. Poi
‘Ti sei fatto la tua prof di italiano ed anche sua figlia ed entrambe hanno espresso il desiderio di continuare la relazione intrapresa con l’obbiettivo di essere ingravidate e per essere sicure di riuscire ti vogliono nella loro casa in modo da essere montate fino a conseguimento dello scopo. Per non destare sospetti hanno anche deciso che dovrai sposare la più giovane delle due. Conoscendoti e sapendo dei tuoi pensieri sulla mia persona devono essere due belle gnocche. Bene, bene. Ti darò il mio consenso ad una condizione.’
‘Mamma, faro qualsiasi cosa.’
‘Dovrai trattarmi come una di loro. Voglio che tu mi permetta di entrare a far parte della tua famiglia e mi tratterai come una concubina cosi come farai con la tua futura suocera.’
Resto senza parole. Il mio cervello va in tilt.
‘Mamma, fammi capire. Vuoi che ti prenda con me e ti consideri come mia concubina. Sai cosa mi stai chiedendo?’
‘Certo che lo so? Quelle due si stanno dando da fare per essere impregnate dal mio mandrillone ed io dovrei restare a guardare? Sono anch’io una donna e dal come mi hai frullato il tuo cazzo nel ventre credo di non avere niente di diverso dalle tue due troie.’
‘Non chiamarle troie. Forse non hai capito. Loro da me si aspettano di essere ingravidate.’
‘E allora? Qual &egrave il problema. Mi credi scema. Ho capito. Tu devi metterle incinte e loro ti ripagheranno accogliendoti fra le loro cosce e nel loro letto; é questo che dovrai fare?’
‘Sì.’
‘Lo farai anche con me. Mi metterai incinta ed io ti darò un figlio come loro due.’
Mia madre &egrave impazzita. Mi sento venir meno. Il mio cazzo si affloscia ed un attimo dopo sono disteso sul prato al suo fianco distrutto nella mente e nel fisico. Lei si gira e si stende su di me. Una sua mano scivola fra i nostri corpi e va ad impugnare il mio inquilino.
‘Oh dio, la mia proposta ti ha scioccato?’
‘Lo credo bene. Mi hai chiesto di metterti incinta, di impregnarti. Ti rendi conto? Sono tuo figlio.’
‘E allora? Che problema &egrave. Sei mio figlio e sei, da quello che ho sentito scorazzare nel mio ventre, anche un valente stallone e gli stalloni sono degli splendidi animali da monta e da riproduzione. Io sono ancora una giovane giumenta stanca di restare rinchiusa in una stalla tutta da sola. Troppe sono state le notti trascorse a desiderare che uno stallone venisse a montarmi. Tu hai interrotto quell’attesa. Hai realizzato il mio sogno. Quando me lo hai sbattuto nella pancia lo hai fatto come uomo e non certamente come figlio. Continua su questa strada. Continua ad essere un uomo e mettimi incinta.’
‘Dio, mamma. &egrave sbagliato. Come farò a dirlo a Magda e Katya?’
‘Questi sono i loro nomi? Tu presentamele. Vedrai che dopo che le avrò parlato non avranno niente da ridire. Ora pensiamo al da farsi.’
‘Che vuoi fare?’
‘Ti ricordo che abbiamo appena concluso un accordo ed &egrave giusto dargli piena applicazione.’
La mano di mia madre manovra sul mio cazzo fino a farlo indurire. Quando &egrave ben certa della consistenza del cazzo che la sua mano stringe, mi cavalca e si fa penetrare.
‘Ed ora, mio focoso stallone, datti da fare che il mio ventre aspetta che tu ari la mia terra e la riempi col tuo seme. Farcisci il mio utero con i tuoi spermatozoi. Fai di tua madre la madre di tuo fratello o sorella. Mettimi incinta.’
All’inizio del nuovo anno scolastico mi trovo sposato con Katya. Mia madre aveva parlato prima con Magda e poi con la nuora le quali da brave troie non trovarono niente da ridire sul rapporto che ho con mia madre. Acconsentono a che io e mia madre facciamo un viaggio da soli come se fossimo due sposini in viaggio di nozze. Torno ad Amsterdam e, come accadde per la prima volta, non riesco a visitarla. Mia madre mi sequestra in albergo e ne usciamo solamente il giorno della partenza. Un anno dopo vi sono tre lieti eventi. Prima Magda, poi Katya ed infine mia madre a distanza di pochi giorni fra loro, Magda e mia madre partoriscono due splendide bambine e Katya mette al mondo uno splendido maschietto. Mi trovo alla mia età padre di tre figli dei quali una, la figlia di mia madre, &egrave anche mia sorella,. Magda e mia madre decidono che dobbiamo trasferirci in un’altra città. Lo facciamo. Il tran tran nel letto delle tre riprende con rinnovato vigore tanto che dopo pochi mesi risultano essere nuovamente gravide.

4
1

Leave a Reply