Skip to main content
Racconti erotici sull'Incesto

La cocca di papà

By 25 Agosto 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Premetto che ho scritto questo racconto su richiesta, spero che la persona che me l’ha chiesto sia contenta. Comunque, per tutti, buona lettura!

Mi chiamo Paola e, qualche anno fa, quando avevo 21 anni, mia mamma e mio papà hanno divorziato. Mia mamma &egrave scappata di casa con l’amante, lasciando quel pover’uomo di mio papà da solo con me. I primi mesi per lui furono tremendi, fino a quando non presi un’importante decisione: non potevo pensare che all’età di 52 anni avesse terminato la sua vita sessuale, e non potevo sopportare l’idea che andasse a puttane, così decisi che sarei diventata la sua amante. Così una sera lo presi, lo bendai e gli dissi: ‘Devo farti una sorpresa”, lo lasciai impalato in salotto, mentre intanto rimanevo solo con il reggiseno e gli slip. Mi avvicinai, lo abbracciai e gli dissi: ‘Papà, ultimamente &egrave stato un periodo molto duro per te, ma adesso ti tiro su io il morale”, lo sbendai e così lui pot&egrave vedermi. Il suo sguardo era colmo di sbigottimento, probabilmente aveva capito dove volevo arrivare e mormorava: ‘No, no”, evidentemente non poteva pensare che la sua bambina fosse capace di tanto; nel frattempo però era eccitato, come si capiva dal gonfiore nei suoi pantaloni. Mentre restava impalato, iniziai a togliere i suoi vestiti, fino ad arrivare alle mutande. Quando gliele tolsi vidi ciò che immaginavo: aveva un cazzo grandissimo, che superava comodamente i 20 cm. Mi tolsi reggiseno e mutandine e, sditalandomi, cominciammo ad amoreggiare. Ma l’inattività sessuale di mio papà era stata troppo lunga, e così, prima ancora di penetrarmi, venne: un copioso fiotto di sborra mi inondò la pancia. Mentre andavamo a fare la doccia insieme mi disse: ‘Paola, scusa, io non volevo”, imbarazzato più che mai, ma io lo tranquillizzai, dicendogli: ‘Tranquillo papà, la prossima volta andrà meglio.’
Il giorno dopo era sabato. Scesi in soggiorno e vidi papà completamente nudo, e con il suo enorme cazzo in tiro. Mi guardò con uno sguardo pieno di piacere e mi disse: ‘Paola, mi hai convinto’non c’&egrave niente di male. Sono pronto!’ Presi con la mano sinistra la sua mano destra, mentre con l’altra incominciai a sditalarmi’ero eccitatissima, in un paio di minuti ero già bagnata, e pronta a prendere il suo cazzo. Lui iniziò a leccare i miei umori, con l’abilità dell’esperto linguista, mentre ci dirigevamo verso la camera da letto. Mi buttò sul letto e incominciò a baciarmi, ma improvvisamente si fermò e mi disse: ‘Sei sicura di volerlo? Potrei farti male” io gli risposi: ‘Papà, fallo!’, e così mi penetrò, la penetrazione più bella della mia vita, incominciò a sbattermi ritmicamente, mentre io mi eccitavo come mai prima. Venne, inondandomi col suo seme. Alla fine di tutto mi crollo addosso, dandomi un piccolo bacio, mentre io gli sussurravo all’orecchio: ‘Papà, &egrave stato bello, ma io ho ancora un altro buco” e lui mi rispose: ‘Lo so, lo so, piccolina, vedrai che ci divertiremo anche da lì.’.
E così fu. Alcuni giorni dopo, al ritorno dal lavoro, trovai la tavola imbandita per due. Mio papà mi disse: ‘Mettiti calma che per te c’&egrave una sorpresa.’. Portò in tavola la prima portata, la scoperchiai e’sorpresa! Era un tubetto di vaselina! Non dovetti dire neanche una parola, lui mi prese per mano e mi portò in bagno, dove mi spogliò completamente e mi profumò con delle essenze appena comprate in una profumeria. Mi avvolse in un bellissimo asciugamano rosa e mi portò sul suo letto, dove iniziò a distribuire la vaselina dentro e fuori il mio ano, mentre me la leccava avidamente. A quel punto mi prese e, con tutta la sua infinita dolcezza di padre, mi mise a pecorina ed iniziò a montarmi, all’inizio lentamente poi, vedendo che ci prendevo sempre più gusto, con più velocità, fino ad esplodermi dentro, riempiendomi di una sborra caldissima. Una volta finito aveva una faccia soddisfatta, quasi paradisiaca ed anch’io ero soddisfatta, anche se debbo riconoscere che era stato un po’ doloroso.
Ormai sono passati sei anni e io faccio sempre il mio ‘dovere di figlia’: rendere il proprio papà l’uomo più felice di questo mondo!

Leave a Reply