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Racconti erotici sull'Incesto

La grande sorella

By 16 Marzo 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Grazie a Franca68 per la correzione

Ho 43 anni alta 1.73 terza di seno mora occhi chiari, fisicamente sono ciò che si dice una gran bella fica.
Dirigo la filiale di una nota casa automobilistica e ho centinaia di dipendenti che dirigo in maniera inflessibile. Oggi un capo ufficio mi ha informata di aver scoperto un giovane impiegato intento a vedere un porno sul posto di lavoro. Gli dico di licenziarlo, ma lui insiste perché visioni il filmato.
-Che ci sarà mai di tanto speciale in un porno?-
Chiedo.
-Beh, per cominciare è un amatoriale e mi sembra ripreso con una telecamera nascosta. Il protagonista è il nostro impiegato, ma è la sua partner che rende interessante il tutto. Non l’ho riconosciuta subito, ma mi sembrava familiare. Ho telefonato a mia moglie dandole una descrizione sommaria. Mia moglie mi ha detto di conoscerla. Lei non immaginerà mai chi si scopa il nostro dipendente-.
Mi rivela chi è la porca nel video. Non posso crederci: sono anni che aspettavo un’occasione simile. Mi faccio inviare copia del video e gli ordino di eliminare ogni altra copia esistente compresa quella sul pc del dipendente.
Visiono il porno, che non è un gran che. L’impiegato è un bel ragazzo con un cazzo da fare invidia ad un africano. La donna che scopa dimostra più o meno la mia età: mora, tette grosse (una quinta credo) che risentono della legge di gravità. La donna non sembra consapevole della presenza della telecamera.
Nel video si spogliano, lei indossa un intimo da suora. Fanno sesso posizione del missionario: pochi gemiti e nessuna parola. Si capisce che lui viene perché smette di menar colpi, lei esce dalla stanza lui recupera la telecamera e la spegne.
Penoso, penso ci sia piu passione in una coppia di anziani.
Chiamo il capo ufficio in questione
-Mi mandi qui l’impiegato-
-Si signora subito-.
Poco dopo bussano alla mia porta
-Avanti-
Il giovane impiegato entra nel mio grande ufficio
-Si sieda-
Lui si siede sulla poltrona di fonte alla mia scrivania.
-Allora si rende conto della gravità della sua situazione?-.
-Signora ho chiarito con il capo ufficio che non era il caso di disturbarla sono pronto ad andarmene subito ho sbagliato e non ci sono giustificazioni-.
Ha fretta di andarsene non sa ancora che io so chi è la sua partner.
-Bene allora, questa è l’ultima copia del video. La distruggerò appena avrà firmato la lettera di licenziamento-.
-La avrà tra cinque minuti signora-.
Si alza saluta si avvicina alla porta
-Sono perplessa Alex, posso chiamarla per nome, vero? Vede, non capisco perché un giovane attraente e ben dotato come lei faccia sesso con persone della mia età.-.
-Con tutto il rispetto non credo siano affari suoi-.
Sta per aprire la porta
-Direi che potrebbe essere sua madre-.
Si blocca
-In effetti una certa somiglianza c’è’ non mi dirà mica che scopa sua madre?-.
Non si muove, non dice niente. L’ho colpito.
-Allora Alex è sua madre si o no?-.
Continua a fissare la porta.
-Lei come fa a saperlo?-.
-Non importa-.
-Cosa intende fare ora?-.
-Per come la vedo io, lei ha due opzioni. Uno può uscire di qui adesso, dopo di che io diffonderò il video in rete e magari faccio avere la notizia ad un mio amico giornalista. Chissà che non ci venga fuori un servizio-.
Silenzio.
-Oppure può tornare qui e sedersi-.
Non dice niente, torna e si siede a capo chino.
Io mi alzo e comincio a camminare avanti e indietro alle sue spalle, per un po’ si sente solo il rumore dei miei tacchi.
-Da quanto scopa sua madre?-
-Dalla maggiore età piu o meno-.
-E come siete diventati amanti?-.
-Ha visto le mie misure nel video? Non era facile per me alla epoca trovare una ragazza e la mamma ‘-
-Si è ‘sacrificata’ per il suo bambino ho capito-.
-Cosa vuole da me?-.
-Vede, anche se in azienda mi chiamate frigida io ho avuto ogni tipo esperienza sessuale sono stata con uomini e donne, giovani e vecchi, orge, gang bang, pissing, sadomaso. Mi sono anche accoppiata con un cane, ma non ho mai trovato amanti incestuosi. Non fraintenda, pagando si può avere ciò che si vuole, ma non è la stessa cosa. Io voglio voi due-.
Nel frattempo mi sono seduta sulla scrivania di fronte ad Alex, gli ho appoggiato i polpacci sulle sue spalle ora sollevo la gonna mostrandogli la mia intimità.
-Bene Alex mi faccia vedere come lecca la patata di mamma-.
Gli afferro i capelli e porto la sua testa in mezzo alle mie cosce. Il giovane si dà da fare, scosta il perizoma e fa lavorare la lingua. Non e un gran che, fra lui e la mamma non devono avere una grande esperienza, come avevo intuito dal video.
-Ora mi scopi come se fossi sua madre- ordino.
Lui si alza abbassa i pantaloni ed estrae il grosso arnese. è ancora moscio, in circostanze normali riterrei un’offesa che non abbia il cazzo in tiro di fronte alla mia figa, ma il giovane dev’essere scioccato dalla situazione e lo perdono.
-Si dia da fare, forza, se lo faccia diventare duro-.
Comincia a menarselo.
Gli do una mano, infilo il dito medio nella figa umida, lo tiro fuori bagnato dei miei umori, lo porto alle labbra e, fissando negli occhi il mio dipendente con fare malizioso, lo infilo in bocca.
Questo è sufficiente per far raggiungere al cazzo di Alex un adeguato grado di durezza.
-Forza, mi penetri-.
Non se lo fa ripetere, mi afferra per cosce e mi tira a sé. Sento il grosso arnese farsi largo tra le pareti della vagina.
Comincia la monta, beata la donna che se lo scopa tutti i giorni!
Sento il cazzo dentro di me gonfiarsi ancora e raggiungere l’apice dell’erezione.
-Bravo, così ‘..come chiama sua madre men-tre’ la scopa?-.
Lui ansima
-In nessuna maniera il sesso con mamma è noioso’ si limita ad aprire le gambe’e io devo fare il resto’ niente parolacce o insulti-
-Sììì’ sìììì’ bravo ora più veloce e’ aah’ e cosa vorrebbe dire a sua madre mentre la scopa? Lo dica pure a me e mi chiami mamma-.
-Mammma sei una troia ‘puttana-.
-Sììì, così, più veloce che vengo, vada più veloce aah ssììììì ooooh quant’è grosso!-.
-Ti piace il cazzo del tuo bambino e troia ora ti ”.allago ssììììì ti vengo ‘.. dentrooooo goodoooogodooogodoooooo-
-Sìììì vengo anch’iooooooo-.
La migliore sveltina con un uomo solo da anni.
Alex si appoggia alla sedia esausto.
-Bene ora può andare, ha il resto della giornata libera. Questa sera aspetto lei e sua madre a casa mia. Vedremo come sistemare questa faccenda-.
-Sì signora-.
Sembra un cane bastonato.
-Posso usare il bagno?-.
-Le ho detto che può andare-.
Si ricompone ed esce. Io non mi sono ancora mossa. Semisdraiata sulla scrivania e le gambe larghe, appoggiate alla poltrona, sento un mare di calda sborra colarmi fuori dalla figa. Allungo una mano raggiungo il telefono schiaccio un bottone.
-Lin, subito qui-
-Sì, padrona-.
Un attimo dopo entra nella stanza.
Lin è asiatica, alta 170, una terza soda, lineamenti fini, non un grammo di grasso, la tengo sempre a dieta, capelli scuri come i suoi occhi. Lei è la mia bambola di carne tutto fare, autista, guardia del corpo, amante, cameriera, cuoca, segretaria personale, schiava. A volte la uso come un piatto, mangiando pietanze bollenti sul suo corpo nudo, altre invece come tavolino da salotto o come orinatoio. L’ho comprata dalla sua famiglia molti anni fa durante un viaggio in Asia, e l’ho fatta addestrare dalle migliori maestre nella raffinata arte orientale dell’eros. Porta una donna all’orgasmo semplicemente massaggiandole la schiena, gli uomini impazziscono sotto la sua lingua, la definirei la dea del sesso.
-Eccomi padrona-.
è davanti a me, indossa la divisa da autista, il suo collo è cinto da un collare di cuoio nero, segno della sua sottomissione a me.
-Pulisci- le ordino.
Infila la testa fra le mie cosce e, in breve, il mio bidet portatile mi ha ripulita a dovere.
Scendo e torno alla mia poltrona.
-Pulisci con la lingua anche quello che è caduto sulla scrivania e per terra -.
-Subito padrona-.
Mi siedo e appoggio i piedi sulla scrivania. Osservo Lin ripulire lo sperma con la lingua e immagino di infilare un mio tacco a spillo dentro un suo bulbo oculare. Mi calmo. Sono una raffinata cultrice del sado e della dominazione, non una bestia in cerca di violenza gratuita. Mi concentro sulla sera che sta per arrivare e su come trasformare la madre di Alex in una schiava.

Come direttrice ho a disposizione come abitazione l’attico in cima al palazzo dove sono situati gli uffici, nel centro della città.
-Signora, stanno salendo-.
Il portiere mi avverte che Alex e sua madre sono arrivati. L’ascensore li porta direttamente nell’appartamento. Lin li accoglie, vestita di una tuta in latex aderente come una seconda pelle, zeppe nere che portano la sua statura sopra il 1.85 e l’inseparabile collare.
Entrano in salotto vedo che Alex ha una guancia rossa. La mamma non deve aver preso bene la storia della telecamera nascosta, e deve avere dimostrato di essere contrariata.
-Senta signora, sono d’accordo con il licenziamento mio figlio, ma ciò che succede dentro le nostra casa sono affari miei, quindi ci ridia il video o la trascino in tribunale per furto, violazione della privacy e qualcos’altro se mi verrà in mente-.
Scoppio a ridere.
-Come si chiama sua madre Alex?-.
-Elisabetta-
-Bene Elisabetta io sono’.-.
Le spiego chi sono io, quanto importante sia la mia famiglia in questa città, quali sono le mie amicizie e quanto siano altolocate, da quale studio legale sono difesa.
Parlo ininterrottamente per piu di mezz’ora e chiarisco senza ombra di dubbio che se delle nullità come loro si dovessero mai mettere contro di me si ritroverebbero in un mare di merda.
Quando finisco nella sala c’è silenzio. I due non hanno più niente da dire.
-Bene- mi alzo cammino in cerchio attorno a miei ospiti ‘cara Betty, come ho già chiarito con tuo figlio, hai due possibilità: la prima è che tu esca da quella porta e mi denunci. Io, però, con la tua denuncia mi ci pulisco il culo, metto il filmato in rete e vi faccio avere un bell’ articolo su un giornale scandalistico. So che in citta hai genitori, un fratello e sorelle, più un mare di nipoti. Mi sa che non la prenderanno bene. Oppure accetti di diventare mia schiava, di obbedire a ogni mio ordine senza discutere e io ti garantisco il mio silenzio e quello del capoufficio che ha scoperto la cosa. Che ne pensi?-.
La rabbia nell’aria è palpabile. Betty non mi risponde, sta cercando una scappatoia ma non ce n’è, la presso ancora un po’.
-Allora la mammina ha deciso cosa fare? Vuoi che faccia terra bruciata attorno a tuo figlio? Se mi impegno, l’unico lavoro che potrà fare sarà il netturbino, almeno in questa città
-E va bene, va bene, faro ciò che vuole-.
-Brava- mi risiedo in poltrona ‘ora spogliati completamente-.
Guarda il figlio disperata lui le fa cenno di sì. Lei comincia a spogliarsi. Il viso è rosso come un peperone, una volta nuda cerca di nascondersi con le mani, non è male. Ha un bel seno cadente, l’ideale per certi giochi con spilloni morsetti e pesi di ogni genere.
-Ok trasferiamoci in camera da letto-.

Entriamo, ordino anche ad Alex di spogliarsi completamente.
-Bene Betty ora fammi vedere come ti scopi il tuo bambino-.
-Non posso, come può vedere mio figlio non è un porco come lei-.
In effetti il ragazzo ha ancora la proboscide moscia
-Lin, pensaci tu-
La mia schiava gli si avvicina, lo bacia strusciandosi contro di lui , con una mano gli palpa il cazzo, poi s’inginocchia lentamente passando la lingua sul torace nudo, sempre più giù fino al cazzo che, sollecitato dall’esperta lingua, risponde con una potente erezione.
-Ora Betty- pronuncio il nome come se lo sputassi per terra, – non hai più scuse. Fammi vedere come scopi il tuo bambino-.
La donna lancia uno sguardo di rimprovero al figlio poi si va a sdraiare sul letto, volta la testa di lato per non guardarmi e apre le gambe in maniera volgare, mettendo in mostra la figa notevolmente allargata dalle mostruose misure del figlio.
Alex sale sopra la madre che geme mentre viene penetrata, poi comincia il ritmico movimento.
Mi spoglio.
-Forza Alex, dica qualcosa a sua madre. Questo e un ordine-.
-Ti amo mamma, tanto-.
-Oh, per carità non faccia l’ipocrita! Non siete scolaretti, la insulti ripetutamente non voglio sentirla zitta-.
-Mamma scusa ‘.sei ‘sei…una’.troia-.
-Non preoccuparti so che non lo pensi-.
-Puttana’.. zoccola”..vacca”.-.
Mi accomodo nuda sulla poltrona presente nella stanza, allargo le gambe e Lin si precipita ad infilarci la testa in mezzo.
La sua lingua è come sempre celestiale, sono zuppa in un attimo e poco dopo ho il primo orgasmo.
-Godo sìììì-.
Afferro Lin per i capelli e la sollevo fino a poterla baciare, così posso assaporare il gusto delicato della mia figa.
-Così va meglio, ora animiamo un po’ questo mortorio-.
Mi alzo e do una pacca sul sedere del giovane che continua a montare la madre, mentre la insulta.
-Ok Alex si fermi e scenda di lì. Bene Betty, te l’ha mai detto nessuno che scopi con l’ardore di un cubetto di ghiaccio? Agli uomini piace sentire le loro donne godere-.
Fingo un orgasmo.
-Sììì così, sfondami’.sono una troia’.la tua puttana’..dai che mi piace..godoooo godooo porco godooo-.
-Una cosa così, più o meno-.
-Al mio Alex non piacciono certe porcherie-.
-Ah no? Lei cosa ne pensa Alex, e veda di non mentire-.
L’uomo ci mette un po’ a rispondere, la madre lo guarda stupita.
-Mi piace-.
-Sorpresa? Abbiamo scoperto una cosa nuova. Vedi che non si finisce mai di imparare? Ora vediamo se ti piacciono le donne-.
Cerca di alzarsi dal letto.
-Lei è pazza, noi ce ne andiamo-.
Lin le è addosso in un attimo, ne scaturisce una piccola zuffa. Come ho detto, fra i suoi vari compiti c’è anche quello di guardia del corpo. Ha un fisico asciutto, ma è molto forte ed è esperta in diversi stili di lotta, sicché in breve riesce ad avere ragione della sua avversaria e la lega mani e piedi alle testate del letto, sotto gli occhi attoniti del figlio.
-Non si preoccupi, Alex-
Lo faccio sedere sulla poltrona e poi mi accomodo su di lui, dandogli le spalle.
Sistemo il suo grosso cazzo fra le mie cosce in modo che sfreghi contro la mia figa, e mi godo lo spettacolo.
Lin si mette di fianco a Betty.
-Ci sono due modi per fare questa cosa- le dice- uno piacerà a tutte e due l’altro solo a me. Sta a te decidere-.
Poi cerca di baciarla, ma lei sposta la testa sfuggendole.
-Ok facciamo come vuoi tu-.
Lin passa alle maniere forti, le afferra il volto con una mano e con l’altra le stringe un seno.
-Posso farti molto male, e lo farò ogni volta che cercherai di resistermi-.
Riprova a baciarla, ma questa si scansa di nuovo. Vedo la mano di Lin aumentare la pressione sul seno, la donna urla.
-Mamma- chiama Alex preoccupato.
Ho io la cura per lui, mi sollevo appoggio la cappella del suo turgido cazzo all’ingresso della mia vagina e mi ci lascio cadere sopra.
Lin riprova a baciare Betty questa volta la donna non cerca di sfuggire alle labbra della mia schiava. Ha capito chi comanda, viene baciata con passione. Poi una vedo la mano che prima stringeva il seno scendere fino alla figa di Betty. Alla donna legata non sembra dispiacere il suo corpo prima si rilassa poi comincia a muoversi per accompagnare il movimento della mano che la sta masturbando.
Mi alzo e il grosso arnese scivola fuori dal mio corpo, mi assale un senso di vuoto, lo rivoglio subito.
-Venga, Alex, andiamo a fare compagnia a sua madre, che sembra si diverta-.
Tocco sulla spalla Lin, che smette di baciare Betty, si accuccia fra le sue gambe aperte e le regala tutto il piacere di cui la sua lingua è capace. Io mi metto a pecorina con la faccia a pochi centimetri da quella della prigioniera. Lei si volta e io le passo la lingua sulla guancia. Lei ansima, la lingua di Lin la fa impazzire, lo so per esperienza.
-Forza Alex, non rimanga lì impalato, mi scopi-.
Mi sento nuovamente piena il suo cazzo e, tornato dentro di me, il giovane ha ripreso a sfondarmi da dietro.
Afferro la testa di sua madre e la obbligo a voltarsi verso di me, lei chiude gli occhi.
-Apri gli occhi e guardami o Lin ti farà molto male-.
Ubbidisce. La fisso negli occhi mentre suo figlio mi sta scopando, mi passo la lingua sulle labbra, poi mi avvicino alle sue: posso sfiorarle. Lei non cerca di evitarmi.
-Oh, sìììì, Alex, scopi questa troia piu veloce’.mi faccia godereeeeeee, mi insulti, oooh, dica che sono la sua puttana, sìììì cosììììì, mi faccia male-
Betty inarca la schiena.
-Lo vedi puttana, è così che si fa felice un uomo. Ora parla con tuo figlio, digli quello che ti sta facendo Lin e digli che ti piace-.
-No-.
Mi sposto, raggiungo un suo capezzolo e lo mordo, lei urla nuovamente ma il figlio non fa una piega e continua a scoparmi.
-Allora glielo dici o continuo?-.
-No no lo dico, Alex ‘questa donna mi ‘sta leccando’la patata’e mi piace..-
Alex sembra gradire e aumenta il ritmo. Io godooo e, in pieno orgasmo, mordo di nuovo il suo capezzolo. Mi piace sentire gente che soffre mentre vengo.
Betty urla nuovamente.
-Aah, perché lo fatto?-
-Di a tuo figlio che sua madre è una troia, forza-.
-Tua madre è una troia-.
Il ritmo accelera ancora, godo di nuovo e anche Betty mi sembra abbia un orgasmo.
-Sto per godere la allago signora-.
-No-.
Lo faccio uscire da me.
-Lin- ordino- fallo venire in bocca ma non ingoiare-
La mia schiava smette di dare piacere alla madre e, rapida, prende in bocca il cazzo di Alex.
Io accarezzo il seno dolorante della povera Betty. -Hai mai ingoiato il succo di tuo figlio?-.
-Che schifo, no-.
-Godooo vengo vengo-.
Alex ha sborrato tutto il suo abbondante piacere nella bocca di Lin, posso vederle le guance gonfie.
Afferro la testa di Betty, con una mano le tappo il naso mentre con l’altra le tengo aperta la bocca aperta.
-Lin vieni qui e falle colare la sborra del suo bambino in bocca, poco alla volta o si strozza-.
La cagna cerca di divincolarsi ma non la mollo. La schiava le si avvicina e le versa un po’ di sborra in bocca. Io le chiudo la bocca impedendole di sputare e aspetto che la ingoi; poi ripetiamo l’operazione più volte finché la bocca di Lin non è vuota.
-Libera questa cagna. Per stasera basta- ordino e poi mi avvicino al mio dipendente, che sembra essersi divertito mentre sua madre era costretta ingoiare sperma.
-Le è piaciuto quello che abbiamo fatto a sua madre?-.
-Diciamo che non mi è dispiaciuto-.
-Lei mi ubbidisca ciecamente e farò di sua madre un’amante docile ed ubbidiente ad ogni suo ordine-.
-Sì signora-.
-Domani manderò da voi dei tecnici, che installeranno videocamere e microfoni in tutta la casa, così potrò osservarvi ovunque mi trovi-.
-Sì signora-.
-Da questo momento mi appartenete anima e corpo. Non uscirete mai di casa senza chiedere il permesso. è chiaro, Betty?-.
Ora è libera e cerca di rivestirsi frettolosamente, ma mi sta ascoltando.
-Sì signora-.
-Bene, potete andare. Lin vi riaccompagnerà a casa-.

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