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OrgiaRacconti erotici sull'Incesto

La Mela Proibita

By 9 Gennaio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Io e mio fratello abbiamo 6 anni di differenza, ma siamo sempre stati legati da un forte rapporto d’amicizia. Io mi chiamo Luca e ho 29 anni, lui Mario e di anni ne ha 35.

Io sono sempre stato attratto da mia madre Carla, ha 49 anni, è la classica donna in carriera (lavora presso una multinazionale alimentare) d è molto sexy. Indossa sempre occhiali da segretaria vogliosa, camicette scollate e gonne corte che mettono in mostra le sue gambe sode. E’ scura di carnagione e attualmente ha dei capelli corti tagliati a caschetto, labbra gonfie e sensuali, spesso accese da un rossetto rosso intenso e luccicante. Sono altresì sicuro che mio fratello sia anche lui attratto da lei, lo vedo da come la guarda da capo a piedi quando gironzola per casa o quando le sbircia la scollatura la sera a cena.

Mia mamma è divorziata e attualmente io e mio fratello viviamo con lei. Ogni tanto porta a casa degli amici e proprio l’ultimo, durante una cena ha dato un indizio interessante a me e mio fratello. Mentre si cenava, chiacchierando del più e del meno, il tipo, un certo Fernando parlando di quanto fosse pazza e sempre vogliosa di nuove esperienze nostra madre (come se noi già non lo sapessimo), fa: “..e poi raccontaglielo tu Clara ai tuoi figli cosa facciamo ogni venerdì sera al Mela proibita!”. Mia mamma che in quel momento stava mandando giù un pezzo del suo ottimo brasato ai funghi, divenne tutta rossa e iniziò a tossire. Io e mio fratello capendo che quell’uscita del pirlone di turno aveva imbarazzato nostra madre, ci guardammo con uno sguardo interrogativo, ma poi cambiammo discorso. Quando la serata è finita, l’ospite è andato a casa sua e nostra madre a letto, a me è venuto in mente l’uscita di Leonardo e ho chiesto a mio fratello se lui sapesse cosa fosse il Mela Proibita, dopo averci pensato un po’ mi disse che gli diceva qualcosa ma non ricordava esattamente cosa fosse. Prima di andare a letto, controllai velocemente su internet per capire di cosa si trattasse e capii che era un locale per scambisti vicino a casa nostra (ad una ventina di KM). Subito corsi in camera di mio fratello che stava già dormendo (lui fa l’operaio e la mattina deve alsarsi presto), lo strattonai per svegliarlo e gli dissi della mia scoperta su internet. Ma Mario, con la sua solita sicurezza, mi disse che era impossibile, che nostra madre è una santarellina e di lasciarlo in pace e farlo dormire. Io però mi ero convinto che nostra madre frequentasse i locali quel locale e volevo capirne di più, così cominciai a cercar le prove della mia intuizione. Il giorno dopo, quando mia madre era via e mio fratello a lavoro, andai in camera di mia madre e cercai un po’ giro. Fui stupito nel vedere la quantità e qualità di perizomi, babydoll e calze di tutti i tipi e colori presenti nei suoi cassetti, ma una cosa attrasse la mia attenzione, quello che trovai nel cassetto del comodino, ossia un biglietto da visita del locale La Mela Proibita, avevo fatto bingo! Dal logo e dall’indirizzo capii che era lo stesso locale che avevo trovato io su internet, ora bisognava solo capire se mia madre frequentava realmente quel locale e l’unico modo per capirlo era andare a sbirciare nel locale il venerdì successivo.

Così presi in mano il biglietto da visita e lo fotografai per mostrarglielo il giorno dopo a mio fratello. Mario era sbigottito e incuriosito allo stesso tempo come me e non mi fu difficile convircelo ad andare al famoso locale per scambisti il venerdì successivo.

Quando arrivò quel giorno, mia madre intorno alle 21 era già uscita di casa, vestita in maniera sexy, con delle calze a rete a trama sottile e delle scarpe col tacco, ma niente di eccezionalmente hot o che poteva far sospettare qualcosa. Io e Mario ci preparammo e decidemmo di uscir di casa intorno alle 23, era infatti possibile che prima di recarsi al locale nostra madre andasse a cenare fuori con Leonardo, la sua ultima conquista.

Arrivammo così intorno alle 11 all’ingresso del locale, abbastanza trafelati per non farci riconoscere da nessuno. La prima amara sorpresa fu che l’ingresso da single costava 150 euro a testa e considerando che io ero ancora uno studente unirvesitario all’epoca e che mio fratello fa l’operaio ci toccò far finta di essere una coppia gay, così riuscimmo a pagare solo 100euro a testa. Mio fratello dopo aver sgangiato la grana per tutti e due mi disse di augurarmi che nostra madre fosse lì o che ne fosse valsa la pena in generale, altrimenti mi sarebbe toccato ripagarglieli con gli interessi!

Appena entrammo ci fecero indossare delle maschere per regola del locale. Notai subito nella penombra generale che il locale era pieno di gente, tutti con la maschera e seminudi che gironzolavano in cerca della propria preda. Alcuni si erano già appartati e avevano cominciato delle orge su alcuni divanetti mentre in altri angoli del locale c’era chi praticava bondage e pratiche simili. Il locale era abbastanza grande e sarebbe stato anche possibile non vedere nonstra madre se anche fosse stata lì.

Erano ormai diversi minuti che ci aggiravamo per il locale ma ancora non si vedeva niente. Ad un certo punto, vidi una donna con i capelli a caschetto, come quelli di nostra madre messa a pecora, con due o tre fusti che le stavano alle spalle e la inculavano a turno. Richiamai subito l’attenzione di mio fratello e gli dissi: ‘guarda è lei! E’ nostra madre!’. Ci avvicinammo un po’, mentre un tizio dall’aria di camionista, alto, capelli lunghi e tatuato sulle braccia la stava penetrando da dientro. Ma mio fratello disse subito: ‘no non è nostra madre, non vedi che questa è una cicciona!’. Effettivamente mi vidi costretto a dar ragione a Mario. Era ormai passata più di un’ora, io e mio fratello gironzolavamo nel locale mezzi brilli a causa della tanta birra bevuta fino al momento, stavamo per desistere e lasciare, quando in un angolo lontano dello stanzone principale vidi un capannello di gente, così rivolto a mio fratello dissi: ‘dai vediamo quest’ultimo gruppo, poi andiamo a casa’. Avvicinandoci, avvertivamo sulla forte musica in sottofondo,le urla di una donna, che sembravano urla di dolore ma anche di godimento. Intorno allo spettacolo cera un circolo di diverse persone, per lo più uomini ma anche maschi. Quando riuscimmo ad affacciarci alla scensa, rimasimo sbalorditi, quella era nostra madre! Sebbene avesse la maschera sul volto, come noi due, era chiaramente il suo fisico fisico che, nonostante la sua età, mostrava belle cosce e culo sodo, un’ottima forma, una quarda di seno e poi i suoi inconfondibili capelli nero corvino a caschetto e sfatare ogni dubbio, mio fratello mi indicò il tatuaggio a forma di fiore sulla sua caviglia destra. NOstra madre in quel momento era sospesa per aria, in obliquo, legata con varie funi, che le divaricavano le gambe. Aveva inoltre funi che le legavano i polsi e altre che le cingevano la schiena da sotto, per tenerla sospesa in aria. A turno, uomni e donne, la prendevano in tutti i modi. Indossava delle calze a rete, questa volta a trama molto ampia, un gonna di stoffa svolazzante e un corpetto di latex o pelle, con quella luminosità non si vedeva bene. Questo mi fece pensare che nel frattempo nostra made si era cambiata. Forse il suo amichetto Leonardo le aveva passato quella robaccia. Nel momento in cui arrivammo c’era un uomo scuro di pelle, non potevo vederlo in faccia ma, da capelli e colore della pelle, avrei detto algerino o nordafricano in generale. Questo mentre con la destra gli accarezzava la vagina, la penetrava e le sfondava il buco del culo. NOstra madre lanciava urla di piacere che spesso però culminavano in una lamentela. Io intanto, mentre assistevo allo spettacolo, mi stavo eccitando come un porco, sotto i jeans il pacco mi si era gonfiato in maniera assurda e lo sentivo pulsare nelle mutande. Una volta che il nordafriacano ebbe finito, venendo nel culo di nostra madre, dal cui buco si vedeva ora colare un fiume di sborra, le si avvicinò una ragazza con corti capelli biondi e vestita con un vestito nero adererente. Aveva vari tatuaggi, un po’ ovunque. Le si avvicinò e le leccò la figa e il buco del culo, ripulendola completamente dallo sperma di quello che l’aveva trapassata completamente. Mio fratello era molto interessato alla scena e lo sentivo ripetere tra se e se ‘che puttanella, la sfonderei tutta questa’. Intanto la bionda continuava con la sua linga. Ora dalla bocca di mia madre uscivano solo gridolini di piacere e si dimenava tutta. Io intanto non ce la facevo più e come tanti lì vicino mi tirai fuori il cazzo dai pantaloni e iniziai a segarmi. Dopo un po’ qualcuno passò un vibratore alla bionda inginocchiata a leccare la passera di mia madre e questa iniziò a penetrarla alternativamente prima in un buco e poi nell’altro con quel grosso aggeggio di gomma.

Ad un certo punto mi girai verso mio fratello, ma non lo vidi più, anzi lo vidi più in lontananza andare verso un divanetto con una tipa un po’ tarchiatella, con solo una gonna addosso. Poi di mio fratello persi le tracce. Mi rivoltai verso mia madre, ormai le due donne stavano godendo alla grande. Io ero riuscito a farmi spazio tra la folla intorno ed ero ormai in prima linea e mi segavo davanti a quella scenetta. Ad un certo punto vidi un uomo avvicinarsi e porgerle l’orecchio. Quell’uomom era chiaramente Leonardo, probabilmente era lui che la stava traviando. Non sentivo quello che si dicevano per il frastuono e per la musica in sottofondo. Dopo aver parlato con mia madre, Leonardo venne nella mia direzione, io sbiancai, temevo mia madre mi avesse riconosciuto nonostante la maschera. Mi si avvicinò e mi disse: ‘Luca, la mammina ti ha visto e vorrebbe vederti giocare con la bionda di fronte a lei.. ‘. Io iniziai a balbettare e poi non sapendo cosa fare, mi lasciai strattonare da Leonardo che mi mise vicino mia madre, di fronte alla bionda inginocchiata. Lonardo urlò, va Ros, fai di lui ciò che vuoi. La bionda, senza perdere un minuto, con la destra continuava a stantuffare mia madre con il dildo, mentre con la sinistra mi segava e alternava leccate alla figa di mia madre e succhiate al mio cazzo. Ad un certo punto voltandomi verso mia madre, vidi che mi guardava sorrideva sotto la maschera. Ad un certo punto la bionda mi tiro per il cazzo e mi spinse verso il buco di mia madre. Lei chiaramente non sapeva che il cazzo che aveva in mano era del figlio della donna a gambe divaricate di fronte a noi. Io un po’ resistetti, poi uddii la voce di mia madre che disse ‘Luca, non ti preoccupare lasciati andare, divertiamoci!’. Era davvero lei allora. Così mi abbandonai e diressi il mio cazzo verso la figa di mia madre. Iniziai a dare dei colpi prima più timidi poi più decisi. Il mio cazzo era un siluro e mia madre urlava dal godimento. A questo punto la bionda, che era rimasta sempre lì, infilava il dildo nel culo di mia madre e se lo ripuliva di tanto in tanto in bocca. Dopo un po’ la bionda impugnò di nuovo il mio cazzo e lo infilò nel culo di mia madre. Lì ero ormai pronto ad esplodere e così, dopo pochi colpi e urla di godimento di mia madre che si dimenava come un ossessa tra le corde legate, venni copiosamente nel culo di mia madre. Mi staccai da lei e la bacia dolcemente sulla pancia scoperta prima di lasciarla. Era il turno del prossimo, non potevo più stare lì.

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