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Racconti erotici sull'Incesto

La mia prima esperienza piccante con mia sorella

By 26 Luglio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti, mi chiamo Luca ed ho 24 anni: vorrei raccontarvi la mia prima esperienza sessuale con una donna ‘particolare’: mia sorella. Lei si chiama Maria ed è un anno più grande di me: entrambi siamo sempre stati dei ragazzi all’antica, studiosi, senza grilli per la testa,mai fidanzati, quindi felicemente vergini: non abbiamo mai amato molto la compagnia dei nostri coetanei, avendo essi un tenore di vita piuttosto diverso dal nostro, tuttavia in questi giorni qualcosa stava per cambiare: avevo notato che da un po’ di tempo mia sorella mi rivolgeva più attenzioni del solito: lì per lì non ci facevo molto caso, ma capirete tutto leggendo quello che sto per raccontarvi.
Un caldo pomeriggio d’estate stavo cercando un libro nella mia stanza e, non trovandolo, mi precipitai a guardare nella stanza di mia sorella: qui accadde quello che nemmeno lontanamente mi sarei mai aspettato: la trovai sdraiata sul letto in lingerie, senza reggiseno, intenta a masturbarsi. Di fronte a quell’inaspettato spettacolo rimasi di stucco e senza proferire parola alcuna lasciai sconvolto la stanza e mi recai in cucina: lei, dopo essersi ricomposta, mi raggiunse, e , rossa in viso per la pudicizia, mi chiese mille volte scusa per quanto accaduto alcuni attimi prima; poi, confidando nella mia bontà, mi pregò di non riferirlo a mamma e papà e prima che io potessi rispondere aggiunse: ‘In questo periodo sono sconvolta da desideri inconsci: ho capito di persona che la carne è debole ed avrei bisogno di un fidanzato per soddisfarmi, ma sai perfettamente che non mi troverei bene con i nostri coetanei perché io e te siamo molto diversi da loro’. Dopo un attimo di silenzio si prese di coraggio e disse:’ tu sei un ragazzo particolare e sai capirmi, vorrei tanto che sia tu il primo uomo a soddisfarmi’. Io, conoscendo la disciplina di mia sorella, rimasi scioccato a sentire quelle parole, e, un po’ frastornato, le dissi: ‘Maria , tu sei una bella ragazza, (aveva un sedere sporgente in 1,70 metri di altezza con una terza di reggiseno) mi piacerebbe tanto stare con te ma sai benissimo che non si può, non posso mica sverginarti io, sono tuo fratello’. Notando la sua delusione, iniziai a prendere coraggio e le dissi : ‘Una soluzione ci sarebbe: è da tanto che osservo il tuo bel culone e mi piacerebbe tanto scopartelo per bene: non esiste la verginità nel culo e poi alcuni dicono che è ancora più stimolante rispetto alla penetrazione vaginale’. Sentendo queste parole Maria rimase immobile ed in silenzio: per una come lei la sodomia costituiva un vero e proprio tabù, qualcosa di osceno. Così dopo un attimo di riflessione mi rispose con veemenza: ‘No, lì proprio no!!!E’ schifoso, esce la c’a!!!. Io le dissi che non c’era nulla di male, erano cose naturali, le feci capire che questa era la mia unica proposta, da prendere o da lasciare: all’inizio fece la ritrosa, ma ad un certo punto iniziò a vacillare dicendomi : ‘tu sai però che io sono stitica, ti sporcherei sicuramente e poi il clistere non lo voglio fare, mi fa schifo’. Pian piano si rese conto che questa era l’unica strada da percorrere, essendo fratelli, e dopo averla rassicurata il più possibile accettò, con mio grande piacere . Per me l’igiene non rappresentava un problema, anzi inconsciamente non faceva altro che aumentare la mia eccitazione: le dissi anche di farsi trovare in lingerie e senza nemmeno un pelo attorno a quel meraviglioso buchetto vergine, poi al resto ci avrei pensato io: ‘Vedrai che piacerà anche a te, ne sono certo’, aggiunsi io; dopo questa frase dovetti troncare il discorso per l’improvviso arrivo dei nostri genitori.
Pensando a quello che ci attendeva passammo giorni di adrenalina pura, stavamo solo aspettando la giornata giusta per rimanere soli in casa dando seguito al nostro piccolo accordo. Finalmente un bel dì si presentò un’occasione d’oro: papà rimaneva fuori per lavoro tutto il giorno ed anche mamma doveva stare lontano da casa per sbrigare alcune faccende; una volta rimasti soli le sussurrai: oggi ti farò impazzire come una maialina, corri in bagno e preparati, io ti aspetterò nudo nella tua stanza’. Non se lo fece ripetere due volte la verginella: passarono circa 10 minuti , in cui io mi attrezzai di crema per le mani da usare per il culo vergine di mia sorella e chiusi le finestre per il timore di essere visti e sentiti dai vicini. Ad un certo punto Maria giunse sull’uscio della porta con addosso soltanto degli autoreggenti: io tremavo dall’emozione,a quella vista il mio arnese iniziò a dare segnali di erezione: ‘Luca, finalmente sto per concederti le mie grazie, vedi di trattarle bene’, mi disse col sorriso sulle labbra, al che io sospirai dicendole: ‘Mettiti pure a pecorina e mostrami quello che sai tu perchè adesso iniziano i giochi’. Anche stavolta non se lo fece ripetere due volte: ben presto me la ritrovai con il sedere in aria: ‘Hai visto, è completamente depilato, come piace a te’, mi sussurrò; io iniziai a scovare il buchetto tuffandomi subito con la lingua: vedendola sempre più rilassata e gemente iniziai ad estrarre la crema, mi misi di fronte a lei e le dissi: ‘Con questa ti prometto che non sentirai dolore, ora però spalmala per tutta la lunghezza dell’asta, così inizierai a prendere confidenza con un cazzo vero’. Impugnò la mia verga ed iniziò un delizioso massaggio procurandomi brividi di piacere nonostante l’inesperienza: finito il lavoro, mi misi dietro di lei, ne spalmai un po’ sul buchetto roseo ed iniziai a premere, prima con uno poi con due dita: all’inizio era strettissima e mi invitava a fare più piano possibile: ‘Stai tranquilla, Maria, anche per me è la prima volta, cerca di scioglierti, fai finta di eseguire il tuo bisognino’, le dicevo. Quando mi accorsi che i suoi muscoli anali stavano pian piano sciogliendosi, tolsi le dita e ficcai repentinamente il mio affare: ella non si aspettava una cosa così veloce e lanciò un gemito misto di dolore e piacere unito ad una piccola ma rumorosa fuoriuscita d’aria: arrivato quasi a metà estrassi l’arnese per poi farlo rientrare sempre più velocemente: finalmente iniziava a godere e non passò molto tempo prima che giungessi in fondo alle sue viscere: la pompavo sempre più rapidamente mentre lei si trastullava il clitoride gridando: ‘SIIII, daiiii, fottimi per bene, sono tua, ho la figa tutta bagnata, sto godendo come una cagna’. Io, ancora più estasiato alla vista dei primi umori che le colavano dalla fighetta pelosa, non feci attendere risposte: ‘Ti sto pompando alla grande, vedrai che ci divertiremo tanto insieme, sto venendooooo!!!!’, e dopo pochi attimi le riversai almeno un litro di sborra nell’intestino: il cuore mi pulsava a mille e non passò molto tempo prima di vedere anche mia sorella raggiungere l’orgasmo. Iniziai pian piano ad estrarre il mio affare ritrovandomelo completamente nero: come previsto si era sporcato: mia sorella rimase schifata e si fece rossa dalla vergogna: entrambi corremmo immediatamente in bagno, io mi lavai per bene, lei svuotò l’intestino confessandomi che non lo faceva da più di una settimana per via della stitichezza: così, oltre a farla godere, le avevo anche risolto, mio malgrado, i problemi di stomaco. Una volta puliti, mi baciò per congratularsi dicendomi: ‘Sei stato fantastico, ti vorrò bene per tutta la vita, sei speciale. Dopo aver ricambiato i suoi complimenti tornammo a letto, dopo di che ci addormentammo abbracciati come marito e moglie. Questa esperienza la ricorderò per tutta la vita avendomi fatto capire una cosa: perché cercare altre donne quando in casa ne hai una e per di più bona? Da qual giorno mi sento soddisfatto e non cerco altra cosa che non sia il culo delizioso di Maria.

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