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Racconti erotici sull'Incesto

La suocera troia

By 29 Giugno 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

La suocera troia.

Salve, sono sempre Roberto e questa &egrave la storia di mia suocera Titti.

Dopo aver archiviato le storie con mia zia Lina e sua sorella zia Lucia (vedi racconti precedenti) per cosiddetti ‘sopraggiunti limiti d’età’ (i loro), mi dedicai alla mia vita da ragazzo, e un giorno frequentando alcune compagnie, conobbi quella che poi sarebbe diventata mia moglie, una brava ragazza senza grilli per la testa ma di una monotonia pesante a letto. La classica scopata essenziale senza fronzoli e varianti.
Ma per il resto tutto andava più che bene, anzi benissimo.
Mia moglie ha due sorelle (che tra l’altro mi sono chiavato anche quelle, ma queste sono altre storie che vi racconterò in seguito) e una madre, Titti, – (Annunziata all’anagrafe) – che per la sua età, all’epoca dei fatti 62 anni, era ancora una gran bella donna.
Giovanile, distinta, curata, quando voleva molto elegante, un fisico che comunque era un po’ appesantito dall’età e dalle gravidanze, ma che delineava la sua bellezza giovanile e quella attuale con forme molto pronunciate ma non obesa. Insomma la classica donna di una volta con tutte le forme al posto giusto, belle tette, belle gambe e soprattutto ancora un gran bel culo, la parte che adoravo di più, e a coronamento di tutto una faccia da gran porca.
Diverse volte gli avevo guardato il culo, al mare, in casa quando era un po’ in desabill&egrave, quando faceva le faccende e si piegava, e sempre mi era balenato nel cervello il chiodo fisso che mi sarebbe piaciuto farglielo, memore anche delle fantastiche precedenti scopate fatte con le mie zie. In alcuni casi mi era anche capitato di strusciarglielo contro quelle belle chiappe, che scoprii essere ancora abbastanza sode, e lei non si era sottratta al contatto. Da lì l’idea di fottermela si fece sempre più concreta.
L’occasione dell’approccio capitò una domenica sera, a teatro. Davano uno spettacolo che a quel becco di mio suocero e a lei piaceva vedere e complice anche il fatto che pure mia moglie &egrave appassionata di teatro, trascinarono anche me a vederlo. Rassegnato al fatto che già sapevo che mi sarei fatto due palle come una mongolfiera, cambiai idea quando vidi mia suocera agghindata per l’occasione: tailleur scuro aderente, calze nere, scarpe con il tacco e trucco evidente; sembrava una cinquantenne.
Dopo lo spettacolo ci accingevamo ad uscire e nella ressa eravamo incolonnati per uscire in fila indiana; davanti a tutti mio suocero, dietro di lui mia moglie, dietro mia moglie mia suocera e dietro mia suocera, io. Grande era la tentazione per non mettere in atto quello che mi balenò in testa al momento; con la scusa che la gente spingeva, appoggiai il mio cazzo già in erezione per la situazione, sulle chiappe di mia suocera facendole sentire tutta la sua consistenza e la sua durezza.
Lei dapprima ebbe un attimo di stupore e si girò a vedere chi fosse colui che aveva osato tanto, quando vide che ero io mi lanciò un’occhiata tra il fulminante, l’incredulo e il compiaciuto; io invece la guardai come per giustificarmi che quello che stava succedendo non era colpa mia, bensì della gente che mi spingeva a mia volta. Non protestò e rigirata la sua testa per vedere se il marito e la figlia si accorgessero di qualcosa, restò impassibile e cominciò ad assecondare i miei movimenti, che nel frattempo erano più sfacciati e dalla semplice pressione erano diventati un vero e proprio strusciamento. Lei con il culo premeva sempre di più contro il mio cazzo e io ero ai limiti della sborrata. Era fatta dicevo a me stesso, ma pensai anche a quelle che sarebbero state le conseguenze se lei avesse vuotato il sacco con il marito o con la figlia. Mi dissi che in fondo avrei avuto la scusa pronta, che lei aveva frainteso o altro e comunque non ci pensai più di tanto perché quel culo valeva un ‘contrattempo’ simile, se mai ci fosse stato; Non ci fu.
Usciti dal teatro ci salutammo come se niente fosse e mio suocero mi raccomandò per la mattina seguente di non tardare all’appuntamento.
Già! L’appuntamento. Dovete sapere che la mattina seguente avrei dovuto accompagnare la suocera in alta Italia, perché doveva passare una visita e fare degli accertamenti in day-hospital presso un ospedale dove lavorava il Professore che l’aveva in cura per dei suoi problemi non gravi, ma che doveva tenere periodicamente sotto controllo; Mio suocero mi chiese la cortesia di accompagnarla in macchina, perché mia suocera non voleva viaggiare in treno per paura degli sconosciuti, non poteva viaggiare in aereo perché aveva paura, quindi restava l’auto; Io in quel periodo ero in ferie dal mio lavoro, mio suocero non poteva lasciare l’azienda e mio cognato, che lavorava con lui era fuori sede da alcuni clienti, per cui restavo io.
Avevo già precedentemente accettato, ma quello che era successo quella sera mi caricava ancora di più, in quanto avrei passato dei giorni solo con mia suocera, dopo l’approccio dello strofinamento che poteva avere gli sviluppi da me sperati, e con il benestare del marito e di mia moglie. Cosa volere di più? L’unica cosa che poteva accadere era che lei mi facesse un cazziatone, al quale essendo da soli avrei posto facilmente rimedio.
Dopo aver passato la notte con il cazzo duro a pensare al suo culo e all’accaduto, l’indomani mattina mi presentai a casa sua e dopo aver caricato i bagagli ed essermi sorbito le raccomandazioni di rito del cazzo (non correre, andate piano, fermatevi a rinfrescarvi ecc.) partimmo. Durante il viaggio con la suocera parlammo del più e del meno, scherzammo, ridemmo e lei non fece minimamente cenno all’accaduto. ‘Strano!’ pensai. Finalmente nel tardo pomeriggio arrivammo a destinazione e cercammo un albergo. Dopo aver ricevuto un paio di rifiuti in due posti per tutto esaurito, ne trovammo un altro. Mi fermai in doppia fila perché non c’era parcheggio e non potendo lasciare l’auto, mia suocera si offrì di andare a vedere se c’era posto; dopo una breve attesa lei uscì e mi disse:
‘Ho trovato posto, dammi un documento che penso io a tutto, lascia la macchina in garage e poi mi raggiungi.’
Non obiettai, e mentre scendevo giù in garage pensavo cosa aveva voluto dire con ‘penso io a tutto’? Svanì subito la domanda che mi ero posto e salii in reception. Qui il portiere mi disse: ‘Signore i suoi bagagli sono già in camera e la Signora l’aspetta di sopra. La camera &egrave la 820.’ Presi l’ascensore e salii al piano chiedendomi quale era la camera della suocera. Mi diedi dello stupido per non averlo chiesto giù ma riflettendo pensai che aveva dovuto essere una attigua o vicina, ma comunque sullo stesso piano. Arrivato su vidi il ragazzo delle valigie che usciva dalla camera e che ringraziava mia suocera per la mancia ricevuta, andai lì ed entrai. Chiesi a mia suocera se la sistemazione era buona e quale era la sua camera.
‘E’ questa!’ mi disse con aria raggiante.
‘Mahhh??!! Sei sicura? E io dove dormo? Ci deve essere un errore!’ ribattei.
‘Nessun errore! C’era solo questa matrimoniale disponibile e siccome sono stanca e ho bisogno di una doccia, per non girovagare ancora l’ho presa. Del resto non ti formalizzarei mica. Siamo suocera e genero, ma nessuno lo sa o &egrave necessario che qualcuno lo sappia , quindi’. o sono troppo vecchia per te e ti vergogni di me?’ mi disse con un sorriso maliardo;
‘Ma che dici? Non &egrave assolutamente questo il punto’.!’
‘Ok, allora non c’&egrave problema! E se poi dovessi trovarti proprio male a dividere la camera con me, domani, se c’&egrave disponibilità di una singola per te, la prenderemo, va bene?’ mi disse con l’aria di chi tanto sapeva che non avrei preso l’altra camera, e riflettendo a tutto l’accaduto e alla velocità con la quale si erano svolte le cose, dissi a me stesso:
‘Hai capito la suocera? O questa &egrave una cretina vanitosa o una gran troia, e se &egrave così &egrave arrivato il momento che ho sempre sognato!’
‘Ma il letto &egrave matrimoniale!’ dissi.
‘E allora?’ disse guardandomi con un sorriso malizioso.
‘Okai, okay, se va bene a te”’
‘Mi va benissimo! Ora vai a farti una doccia che poi vado io’
Ubbidii senza obiettare, e dopo essermi rinfrescato a dovere, uscii dal bagno con il solo accappatoio addosso. Lo feci anche per provocazione, per saggiare quella che sarebbe stata la sua reazione, visto che aveva detto che non ci sarebbero stati formalismi. A dire il vero lei nel frattempo aveva cominciato a disfare la sua valigia e a sistemare la sua roba, per cui non fece molto caso a me, che nel frattempo le dissi che il bagno era libero e che quindi poteva rinfrescarsi a sua volta.
‘Sì, adesso vado, prendo la mia roba e mi sistemo!’
Io dal canto mio mi sdraiai sul letto senza disfarlo e con ancora l’accappatoio addosso, e dando un’occhiata alla tele mi rilassai, aspettando che lei uscisse e vedere lo svolgersi della situazione.
Dopo un po’ lei usci; aveva indossato la vestaglia, e stranamente notai che sotto la vestaglia indossava delle calze nere, ma non feci cenno di sorpresa; era tutta fresca e agghindata e nell’aria sentivo il suo profumo che era molto troiesco; mi disse che per l’occasione ne aveva comprato uno nuovo;
‘Ti piace?’ mi chiese;
‘Certo! Buono e sexy’ risposi;
lei si avvicinò a me guardando prima il mio corpo e poi me negli occhi, si sedette sul bordo del letto dalla mia parte e con aria un po’ severa ma divertita mi chiese:
‘Come ti &egrave piaciuto anche toccarmi il culo ieri sera, porcone screanzato d’un genero?’
Sorpreso e sbalordito dalla domanda che non mi aspettavo, dopo un attimo di smarrimento, presi subito la decisione di andare fino in fondo alla cosa e risposi:
‘Io?! Ma cosa dici? C’era la gente che spingeva’.’
‘E tu hai pensato bene di appoggiarmelo dietro, vero maiale? E da come calcavi sembrava ti piacesse!’
Notai una scurrilità insolita nelle sue parole, e quindi a quel punto l’assecondai e mi adeguai;
‘Ebbene sì, ho sempre desiderato toccartelo, e con il culo che ti ritrovi certo che mi &egrave piaciuto!’
‘Dici davvero? Non mi prendi in giro? Allora tanta ammirazione e audacia va premiata!’
Si avvicinò e mi diede un bacio pieno di lascivia sulla labbra sparandomi un palmo di lingua in bocca; io ricambiai e le nostre lingue duellarono furiosamente; contemporaneamente mi mise una mano sotto l’accappatoio e mi prese il cazzo in mano già diventato di marmo.
‘Oh Dio che mazza!! Com’&egrave grosso!!’
‘E’ tutto per te, prendilo troia!’ le dissi;
‘Dopo!’ ribatt&egrave. ‘Adesso voglio che tu mi lecchi!’ E rialzatasi dal letto fece cadere la vestaglia scoprendo tutto quello che aveva e che non aveva indossato; Bustino in pizzo nero semitrasparente che attenuava la sua pancia e metteva in risalto i suoi generosi fianchi, reggicalze nero che reggevano un paio di calze nere eleganti ed arrapanti, niente reggiseno e niente mutande; le sue tette stavano un po’ su grazie alla pressione del bustino e il reggicalze incorniciava la sua ficona pelosa e profumata; saltò sul letto e mi salì con la fica sulla faccia ordinandomi:
‘Leccami porco, vediamo cosa sai fare!’ Subito cominciai ad esplorarle la fica con la lingua;
‘Mmmmhhhhh sssssìììì, così, così, continua maiale, lecca tutto, aaaahhhhhhhh”’. che bello..che goduria’ aahhhhh come godo”godo’godo!’ e infatti mi imbrattò tutta la faccia dei suoi umori; dopo circa mezz’ora che la leccavo, finalmente disse:
‘Adesso scopami, fottimi!’ e allargate le cosce a dismisura si sdraiò con la schiena sul letto;
puntai il mio cazzo nella sua ficona fradicia e cominciai a scoparla come un toro; scivolava che era un piacere;
‘Aaahhhh ssssìììì’.che bel cazzone’. così’. chiavami’.fottimi’riempimi tutta’.uhhh com’&egrave duro’com’&egrave bello sentirsi tutta piena”aaahhh’.oooohhhh!’;
‘Troia’ puttana’. vacca in calore’. ti piace il cazzo eh??!….. Tò!.. prendilo tutto’. &egrave tutto tuo baldracca sfondata’. zoccolona infoiata’.’;
‘Sììììì’.sììììì’.insultami’..dimmi quello che vuoi, ma fottimi’fottimi’. chiavami così’non ti fermare’.fammi godere’.. il tuo cazzo mi fa impazzire’. dammelo tutto’..mmmmhhhhh!!’;
‘Sììì’.tutto per te, puttanona’;
‘Tutto’.tutto’fino ai coglioni’..oooohhhhhhh che bello”godo’.godo’.vengoooo’..’;
‘Anch’io, anch’io’.godooo’sborroooo”;
‘Sborrami dentro, sborrami dentro’.tuttooooo oooohhhh”ahhhhh’.sssììììì!!’;
E le riversai dentro tutto il succo dei miei coglioni strapieni, mentre lei chiudeva le sue gambe sulla mia schiena per non farmi uscire dalla sua fica fino all’ultimo;
Un po’ stanco della scopata selvaggia e frenetica mi tolsi e mi sdraiai al suo fianco, lei invece prese un asciugamano e se la piazzò sotto le chiappe;
‘Che fai?’ Le chiesi;
‘Metto questa sotto, così quando cola il tuo sperma non bagno il letto; ne hai buttato talmente tanto dentro che mi hai allagata completamente’.. da quando tempo non scopavi?’
‘Con una vacca da monta come te, da parecchio!’
‘Scostumato! Maiale!!! Ricordati che sono sempre una signora!’ e mi diede un buffetto affettuoso sulla guancia; ‘Ma non illuderti, non abbiamo ancora finito! Adesso ci riposiamo un po’, ma il bello deve ancora venire, caro mio!’
‘Io sono qui, non chiedo di meglio!’ le risposi;
Dopo un po’ che eravamo sul letto e stavamo pomiciando e limonando pesantemente, lei mi baciava, mi accarezzava il petto, mi leccava il collo; io le toccavo le tette, le sgrillettavo la fica, ci mettevo le dita dentro e la leccavo dappertutto; così la vacca andò di nuovo in fregola e cominciò a toccarmi il cazzo e ad accarezzarmi le palle, notando con suo immenso piacere che il batacchio già dava segni di ripresa;
‘Mmhhhh, che bello!!’. dammelo di nuovo, dài!’ disse;
‘Alt! Adesso fammi vedere tu di cosa sei capace e come sei brava!’ e così dicendo le spinsi la testa verso il mio cazzo per farle capire che volevo fatto un bel pompino;
‘Ok! Ma non sò se ti piacerà, &egrave da tanto che non ne faccio e poi non sono mai stata brava in questo!’
‘Allora comincia e poi ti dirò se mi &egrave piaciuto” le dissi; si mise più giù e alla pecorina e cominciò una pompa appassionata; leccava tutta l’asta, scendeva, saliva, ogni tanto le scappava qualche colpo di denti, mi leccava le palle e le ingoiava come bon bon, a volte le stringeva come per spremerle, ma senza farmi male e succhiava come un’idrovora;
‘Slurp’.slarp’.suchh’.mmhhhh’. che pistolone!’
‘Sììì’così’.vai così che vai bene, troia’.lecca’.succhia’.. Adesso girati, facciamo un 69..’ le dissi;
‘Sì, sì’. che bello!’ mi rispose entusiasta come una liceale;
Dopo un po’ che ci leccavamo a vicenda, le leccai prima le chiappe, poi il buco del culo e lei ebbe un fremito di goduria accompagnato da sospiri e mugolii, ma il massimo fu quando le infilai un dito in culo; lo dimenava come una cagna allegra quando vede il suo padrone;
‘Adesso scopiamo’ le dissi, e senza aggiungere altro lei si posizionò in una pecorina superba, con quel suo bel culone per aria, le sue coscione belle tornite e fasciate dalle belle calze, tutta la fica in mostra e le gambe un po’ larghe; era quello che volevo;
cominciai a fotterla in fica per lubrificarmi l’uccello per poi fare quello che sognavo;
‘Ahhh che bello, continua’..continua”.mmmhh”.aahhh”.. che bella cerchia che hai, mio bel chiavone!!!’;
mentre la fottevo le sputai fra le natiche e le misi prima un dito in culo, poi due ed ebbe un sussulto;
‘Ahi!! Che fai?’ mi chiese;
‘Aspetta!’ le dissi, e sfilato il cazzo dalla sua fica lo avvicinai alla sua bocca ancora viscido della nostra sborra e dei suoi umori;
‘Leccalo per bene, troia!’
Obbedì senza fiatare e lo bagnò ancora di più; Tornai dietro di lei e mi piazzai; presi il cazzo e lo avvicinai al suo buco;
‘Ma…..che mi stai facendo??!!…. Mmmhhh’.. porcone’ ma sì, mettilo lì dài’.. fai piano però, ch&egrave &egrave parecchio che non lo prendo nel culo!’
‘Tranquilla!’ le dissi e cominciai a spingere;
‘Ahi!… Ahi!…Piano amore mio, piano’. così’spingi’.spingi’.oooohhhhhh”sta entrando tutto!’
Quando fu dentro per più della metà persi ogni ritegno e cominciai ad incularla come una vacca, affondando tutto;
‘Aahhhhiiii’..piano’.. piano’. mi fai male così’.aaahhhh sssììììì’.. così’. inculami’..
fammi tua.””sodomizzami………riempimi tutta del tuo cazzo”’aahhh”’.cosììì’. fottimi’.usami’.ma non fermarti”.. ti prego” continua ad incularmi”mi sento aperta in due’.oooooohhhhh”.com’&egrave grosso” com’&egrave duro!!!!’;
‘Puttana’. vacca’. rottainculo’.. troia sfondata’ ti piace il mio cazzo nel culo, eh bagasciona?.. godi, troia’.. godi’ così’. !’
‘Ssssìììì cosììì’.sono una troia, sono una puttana” la tua puttana e la tua troia’. e mi piace tanto nel culo” più forte’ tutto nel culo’. Ssìììì’ fino alle palle’.cavalcami’.montami come una vacca’. &egrave troppo bello! Mmmmhhhhhh’.aahhhh’.’
Dopo averla pistonata per bene tra i suoi mugolii, sospiri, gemiti di dolore e di goduria, dovevo sborrare;
‘Vengono’.vengo, puttana’ ti riempio il culo’..ooohhhh’..sborroooooo’;
‘Ssssìììì’.. anch’io’. vengo’. vengoooo”gooodoooo’.!!’;
E mentre io sborravo come un cavallo e lei si sgrillettava la fica, leccandosi le labbra e scuotendo la testa a destra e a sinistra, i suoi umori schizzarono dalla fica come una fontana;
Mi tolsi da dentro di lei e con il cazzo tutto unto e ancora gocciolante mi avvicinai alla sua faccia e dopo averglielo strusciato sul viso le ordinai: ‘Ora puliscilo tutto, zoccola!!’;
Lei senza fiatare lo prese in bocca e lo ripulì completamente, gustando tutta la sborra di cui era ancora unto, mescolata al sapore del suo culo. Quando ebbe finito ci buttammo sul letto senza dire nulla. Dopo un po’ fu lei a parlare dicendo: ‘Io vado a lavarmi, poi mi porti a cena così ti rimetti in forze per la notte e per i giorni che verranno. Voglio recuperare il tempo perduto e godere di questi giorni come una ragazza!’;
‘Va bene!’ – risposi – ‘Tutto quello che vuoi.’
La sera a cena poi, complice anche qualche bicchiere di vino, mi confessò che la camera matrimoniale l’aveva presa di proposito, che io gli piacevo e diverse volte aveva sognato di giacere con me, che con il marito a letto era sempre la stessa solfa, quattro bottarelle e via, mai una variante, mai qualcosa di audace o di diverso per non essere classificata come una donnaccia, (in quel momento capii da chi aveva preso mia moglie) e così via.
L’aveva sposato solo perché era un brav’uomo tutto casa, famiglia e lavoro, e che la sua verginità anale l’aveva persa da ragazza con uno dei suoi ex fidanzati, in quanto ai suoi tempi si doveva arrivare vergine al matrimonio, quindi l’unico sfogo possibile era qualche gioco di mano o il culo per qualcuno più esigente, ed era stata felicissima del fatto che io glielo avevo messo nel culo, oltre che perché aveva goduto più che in fica, anche perché per lei significò tornare indietro nel tempo di almeno quarant’anni, a quando cio&egrave era una ragazza.
I giorni che seguirono, dopo che lei aveva sbrigato le sue cose in ospedale, li passavamo a letto a farci delle lunghe e appassionate scopate, senza inibizioni e al massimo della mia e sua goduria; La chiavai in ogni luogo della camera e in ogni buco e posizione, la farcii di sborra dappertutto come un bignè lei si dimostrò un’amante devota e stupenda, e passammo una settimana memorabile;
Continuammo la nostra relazione anche in seguito per qualche tempo, poi, quando fummo sazi l’uno dell’altra, di comune accordo finì.

P.S.: Se vi &egrave piaciuto o se volete esternare critiche o apprezzamenti, ramones16@libero.it

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