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Racconti erotici sull'Incesto

La zia Veronica

By 12 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

La zia Veronica ‘ che donna! Aveva sempre occupato il primo posto nella lista dei miei sogni erotici. Ma facciamo un paso indietro.
Era la sorella minore di mio papà, aveva quindici anni meno di lui e a detta di tutti era un vero spettacolo della natura: alta, carnagione olivastra che rispecchiava le origini siciliane del nonno, capelli biondissimi ed occhi azzurri – la nonna era olandese, di Utrecht e il nonno la conobbe mentre si trovava per lavoro in Olanda dove seguiva i lavori per una centrale eolica.
Per moltissimi anni Veronica era stata solo la ‘zia’ ma, qualcosa cominciava a cambiare: più il tempo passava e più mi ritrovavo sempre più spesso a sognare un’avventura con la zia. Per un ragazzo di venti anni, avere una zia di trentacinque, alta un metro e settantacinque, con una terza abbondante, un culo a mandolino e con la spiccata propensione ad indossare sempre un abbigliamento che mettesse in risalto il suo corpo e le sue curve era giusto motivo per continue erezioni che regolarmente terminavano con una precipitosa fuga in bagno.
Ma sapevo che prima o poi si sarebbe presentata l’occasione tanto desiderata. Dovetti attendere fino all’età di venticinque anni quando a seguito di una brutta caduta dalla moto, mio papà si fratturò una gamba: per via della pesante ed intensa riabilitazione non avremmo potuto andare in vacanza.
Mi si stava prospettando un agosto in compagnia del caldo afoso di Milano ma, fortunatamente, mi venne in mente di chiedere ai miei se non avessero avuto nulla in contrario se avessi provato a sentire la zia Veronica ‘ magari avrei potuto trascorrere qualche giorno con lei al lago.
Detto fatto, telefonai alla zia e le spiegai la situazione: lei fu contentissima della possibilità che io trascorressi qualche giorno con lei anche perché suo marito, di solito, la raggiungeva solo durante il week-end ‘ il resto della settimana era sola.
Così la domenica pomeriggio presi la macchina e la raggiunsi: giusto in tempo per salutare suo marito che stava per rientrare in città ‘ durante il viaggio, non avevo fatto altro che fantasticare a quello che avrei voluto fare a Veronica ma, più il tempo passava e più mi convincevo che le mie sarebbero rimaste solo fantasie.
Ma ecco che accadde l’imprevisto! La zia, appena suo marito uscì di casa, mi disse che sarebbe andata a mettersi qualcosa di più comodo visto che in casa non c’era nessun altro all’infuori di noi due ‘ dopo pochi minuti, tornò vestita solo di un babydoll di pizzo nero, senza reggiseno, con un perizoma anch’esso nero aperto sul davanti, delle autoreggenti nere velate e degli stivaletti neri appena sotto il ginocchio con un tacco di qualche cm.
Quando la vidi per poco non svenni per l’emozione e lei, candidamente, mi chiese cosa ne pensassi di quella mise ‘sai ‘ disse ‘ a mio marito non piaccio quando mi metto giù così provocante, dice che sembro una troia. Tu che ne pensi? Ha ragione lui?’.
D’istinto dissi che non suo marito non capiva un cazzo ‘ e aggiunsi che se non fosse sta mia zia, le avrei volentieri dedicato le attenzioni che meritava.
Veronica si fece scura in viso per un attimo ed io temetti una giusta sua reazione del tipo ‘ma cosa ti passa per la testa, sono pur sempre tua zia’ oppure un schiaffone ben assestato ma la zia mi stupì nuovamente: ‘credi che mio marito sia così scemo da non apprezzare una donna vestita così? La verità è che ho voluto appositamente tirare fuori un certo discorso con te! Credi che non mi sia mai accorta di tutte le volte che a casa vostra mi spogliavi con gli occhi? Di tutte le volte che rimanevi con lo sguardo incantato a radiografarmi fantasticando sulla mia biancheria intima? Diciamo che ho deciso di darti l’occasione di fare con me tutto quello che hai sempre sognato di fare’
Le mie orecchie non credevano a quello che avevano appena udito ‘ sogno o sono desto? ‘ il mio cervello stava ancora cercando di capire il significato di quelle parole ma il mio sesso aveva già capito tutto benissimo e la zia se ne accorse subito. Era pur sempre estate ed i pantaloncini leggeri che indossavo, mal celavano l’erezione.
Fu proprio la zia a riportarmi alla realtà ‘ si raccolse i biondi capelli a coda di cavalo, si chinò e senza dire una parola, cominciò un lento e meraviglioso pompino.
La sua lingua esperta percorreva tutta la mia verga e la sua bocca calda mi dava un’incredibile sensazione di estasi ‘ ‘che fortuna che ha tuo marito’ dissi farfugliando per l’eccitamento ‘lo invidio e vorrei essere al suo posto’; dopo diversi minuti di quel dolcissimo ‘su e giù’ Veronica si alzò e disse che non voleva farmi venire subito, che quello era solo un assaggio e che avremmo avuto tutta la settimana per poterci divertire.
Detto ciò, si diresse verso la cucina per preparare qualcosa da mangiare ‘ il mio sogno più segreto si era appena realizzato: da quel giorno il mio rapporto con la zia cambiò per sempre.
Superato lo stupore iniziale, la raggiunsi in cucina e, arrivandole alle spalle, la abbracciai avendo cura di stringere le sue meravigliose tette con le mie mani e le infilai il mio uccello duro come il marmo in mezzo alle gambe e cominciai a solleticarla con un lento avanti-e-indietro ‘ dopo un bacio sul collo ed un sensualissimo morsetto sul lobo dell’orecchio le dissi che non vedevo l’ora di divertirci insieme.
Passammo una settimana veramente di fuoco durante la quale scopammo anche due-tre volte al giorno in ogni momento, in ogni luogo e, soprattutto, ogni volta che ne avevamo voglia con Veronica che ogni volta esibiva mise sempre diverse e sempre più audaci e provocanti ‘
In particolare ricordo ancora con estremo piacere una giornata trascorsa in barca ‘
Veronica e suo marito avevano un bel motoscafo cabinato che tenevano presso un rimessaggio poco distante.
Una mattina le proposi di portarmi a fare un giro sul lago alla ricerca di qualche angolo tranquillo dove poterci divertire e lei accettò dicendomi, con fare assolutamente malizioso, che aveva ben in mente dove andare, cosa fare e, soprattutto, cosa indossare per l’occasione.
Andò in camera a preparare la sacca con tutto il necessario per poter rendere indimenticabile quella giornata e partimmo alla volta del rimessaggio.
Mezz’ora dopo eravamo già al largo, lontani da sguardi indiscreti. La zia, al timone, completamente nuda, mi chiese di abbracciarla e ripararla dal vento ‘ Non me lo feci ripetere due volte! La presi da dietro stringendole con virilità la sua meravigliosa terza abbondante e chiedendo spazio tra le sua gambe per il mio amico ‘
Veronica non si fece pregare e divaricò leggermente le gambe affinché il mio sesso potesse passare e, subito dopo le serrò immobilizzandolo tra le cosce ad un passo dalla sua fighetta depilata cominciando una fantastica masturbazione coadiuvata dal movimento della barca e delle sue gambe; quando capì che stavo per venire, proseguì l’opera con una mano finchè non venni abbondantemente. A qual punto portò la mano piena del mio seme al viso, si spalmò tutta la faccia e disse ‘era ora, avevo proprio bisogno di un po’ di crema ‘ non vorrei proprio scottarmi la faccia’.
Fermò per un attimo la barca, si girò verso di me e mi diede un bacio in bocca con una tale passione, una tale carica erotica che il mio sesso cominciò nuovamente a risvegliarsi ‘ il bello sarebbe ancora dovuto venire.
Gettammo l’ancora e scesi sotto coperta con la zia che, disse, voleva mostrarmi una cosa che faceva letteralmente impazzire suo marito e voleva vedere l’effetto che avrebbe fatto su di me.
Dalla sacca uscì come per magia una tutina in latex nero completa di guanti ‘ a quel punto l’eccitazione raggiunse livelli incredibili e le chiesi di indossarla per me.
Veronica accettò ma, disse, avrei dovuto pagare pegno, lo stesso pegno ‘ disse ‘ che solitamente pagava suo marito. Senza pensarci su due volte accettai pur senza sapere cosa sarebbe statoli pegno.
Una volta indossata la tuta mi accorsi che non si trattava di una tuta normale ma di una meravigliosa tuta che rispecchiava perfettamente l’abbigliamento di una fetish catwoman ‘ quindi era un tutt’uno che cominciava con degli stivali con tacco alto, continuava con i guanti e terminava con una sexyssima mascherina che lasciava aperta solo il naso e la bocca.
La vista che mi si parò davanti rischiò di farmi venire un infarto ‘ ‘ma prima ‘ disse perentoria la zia ‘ dovrai rispettare i patti!’ e tirò fuori dalla sacca un piccolo strap-on che si legò in vita ‘ era chiaro adesso quale sarebbe stato il pegno da pagare ‘ avevo accettato e, adesso, non potevo fare la figura di tirarmi indietro.
Mi spalmò parecchia vaselina e cominciò un massaggio propedeutico prima con un dito, poi con due ed infine con tre dita che proseguì fino a che il mio buchino non faceva più resistenza; a quel punto mi fece sdraiare su un fianco e con estrema delicatezza ma, allo stesso tempo, con decisione mi penetrò. Con la mano destra andò a cercare il mio sesso per misurarne lo stato di eccitazione e, alternando dei lenti movimenti della mano a dei lenti ‘entra-ed-esci’ dietro mi fece venire una seconda volta.
Le proposi di uscire e spostare i nostri giochi sull’area prendi sole che c’era a prua, mi eccitava l’idea che qualcuno potesse vederla vestita così e lei accettò senza la minima remora.
A quel punto tolto lo strap-on, aprì la tuta nei posti tattici ed apparvero in bella mostra la sua fantastica terza abbondante, il suo sesso depilato ed il suo culo ‘ che spettacolo, tutto per me.
Ci trovammo distesi sul materassino a prua, avvinghiati l’uno all’altro, con le lingue che si contorcevano la mia nella bocca sue e viceversa e le nostre mani alla ricerca spasmodica del sesso dell’altro.
Il sudore colava ormai a fiumi e questo rendeva ancora più eccitante il contatto tra i nostri corpi; ci ritrovammo in tutte le posizioni possibili ed immaginabili ‘ diciamo che avremmo potuto quasi riscrivere il kamasutra fino a che mi chiese di prenderla da dietro e di venirle nel culo perché, anche se prendeva regolarmente la pillola, non voleva correre rischi inutili.
La feci mettere subito in ginocchio, appoggiata al parabrezza della barca ed detti immediatamente seguito alla sua richiesta e comincia a stantuffarla con movimenti lenti ma ben cadenzati ‘ L’occhio mi cadde sullo strap-on e decisi di utilizzarlo per penetrarla contemporaneamente anche davanti: la sua eccitazione non tardò a manifestarsi sotto forma di gemiti e mugolii che via via diventavano sempre più forti. A quel punto accelerai di colpo i miei movimenti fino a che raggiunse un orgasmo veramente da urlo, nel senso che, credo, quell’urlo lo abbiano sentito anche a riva ‘ Le avevo eruttato un lago di sperma caldo nel culo e lei, a sua volta, stava eruttando un lago di umori dalla sua fighetta. D’istinto li raccolsi con la mano e glieli spalmai sul viso dicendo, con un pizzico di ironia, che altrimenti avrebbe rischiato una bella scottatura.
Ci abbracciammo teneramente, fradici di sudore e di umori organici e ridemmo a crepapelle senza un apparente motivo ‘ Quasi senza neanche rendercene conto era giunta l’ora di rientrare.
Ma prima le proposi di farci un tuffo così come eravamo, per lavarci via tutto quello che c’era rimasto addosso ‘
Una volta risalti a bordo, Veronica si cambiò, asciugò la tuta, la mise via e, levata l’ancora, dirigemmo la prua verso il rimessaggio ‘ Quella giornata sarebbe rimasta per sempre nella memoria di entrambi.
Purtroppo come tutte le cose belle, anche quei giorni volarono via e, l’arrivo di suo marito pose definitivamente la parola fine a quella meravigliosa esperienza ma, oramai, Veronica non era più semplicemente la zia ‘
Se volete lasciare un commento …. il_feticista@hotmail.it

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