Skip to main content
Racconti Erotici LesboRacconti erotici sull'IncestoTrio

L’amico di madre e figlia

By 20 Aprile 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella di Annamaria e Alessia è una famiglia come tante. Il matrimonio di Annamaria segna il passo da molti anni, si trascina stancamente, più per la pigrizia di divorziare che per altro. E poi in fondo al marito vuole bene, sono sposati da 25 anni. Oggi Annamaria ha 45 anni splendidamente portati, una figlia di 24, Alessia, e un figlio di 20, Massimiliano. E’ contenta del suo lavoro, come alta dirigente presso una multinazionale a Milano, ed è contenta della sua famiglia, benestante nonostante la crisi, e apparentemente unita.
Come in tante famiglie, il deterioramento del rapporto con il marito ha lasciato solo l’affetto, trasformando la passione in un ricordo. E sia moglie che marito, anche se con eleganza e discrezione, da anni hanno la propria vita sessuale. In particolare, Annamaria ha una storia con un giovane di 34 anni che lavora nella multinazionale come rampante assistente alla presidenza. Si vedono da oltre 3 anni, per sesso e perché, in fondo, Piergianni è simpatico e piacevole, oltre che instancabile a letto e capace di quelle fantasie che con il marito non aveva mai neppure sognato.
Da quasi 6 mesi, però, è successo qualcosa che Annamaria non immaginerebbe mai. Piergianni ha iniziato una storia di sesso anche con Alessia, con sua figlia Alessia, che lavora nella stessa azienda da meno di un anno, dopo la laurea in economia. Il caso ha voluto che proprio Annamaria intervenisse su Piergianni e sul presidente dell’azienda per farla assumere e inserire nello staff di presidenza come praticantato. Anche la storia con Alessia è clandestina, perché la ragazza è fidanzata con un coetaneo conosciuto all’università. Il sesso con entrambe, all’insaputa l’una dell’altra, eccita molto Piergianni. Tutte due le donne con lui sono disinibite come forse solo un rapporto non ufficiale consente. Tanto che Piergianni è sempre più coinvolto dalle due, riesce persino a fare sesso con la madre nel pomeriggio, all’uscita dall’azienda, e con la figlia la sera stessa, e queste situazioni gli provocano un crescendo di sensazioni e di eccitazione difficile da tenere a freno. Comincia a giocare con le parole mentre fa sesso con loro, per sondare con molta prudenza le loro reazioni di fronte a quelle che per ora nella sua mente sono solo fantasie.
Comincia con Alessia, una sera nel solito motel dove si vedono quando non sono a casa sua, mentre la prende da dietro penetrandola con forza e ritmicamente, mentre la ragazza gode e si bagna sempre più e stenta a trattenere l’orgasmo. Si erano quasi strappati i vestiti di dosso come sempre, aveva iniziato ad eccitarla chiamandola troia e puttana, l’aveva penetrata con il suo cazzo quasi subito, senza tanti preliminari. Nuda, Alessia è bellissima, sia per la palestra che per l’innata sensualità del suo corpo.
E’ la fotocopia identica della madre, stessi capelli, stessi occhi, stesso viso, stesso corpo, 20 anni più giovane. Piergianni comincia a stuzzicarla accompagnando i colpi impietosi del suo cazzo con frasi del tipo ‘sai che tua madre è proprio bella, mi tira proprio’, oppure ‘oggi quando guardavo te e tua madre avrei voluto scoparvi subito entrambe’ e ancora ‘se ti dicessi che mi faccio anche tua madre ti incazzeresti?’. Ad ogni frase Alessia di solito aumentava i mugolii e i gemiti di piacere, e ciò invitava Piergianni ad osare. Alla frase se si sarebbe incazzata sapendo di una relazione con la madre, però, non aveva reagito.
E Piergianni la ripropone, aumentando la forza dei colpi dentro la fica di Alessia. ‘Eh? Rispondi. Se mi scopassi anche tua madre ti farebbe incazzare?’. La risposta è un ‘no’ che diventa un gemito mentre Alessia si morde il labbro per l’eccitazione. E Piergianni osa ancora. ‘Ti piacerebbe vederci scopare, eh? Io che mi scopo tua madre e tu che ci guardi. Tanto lo so quello che pensi, dillo troia. Avanti, dillo’. Alessia resta in silenzio alcuni secondi, si sente solo il loro respiro forte e affannato mentre continuano a scopare. Poi anch’ella cede alla perversione che è dentro di lei e risponde ansimando: ‘Sì, mi eccita, voglio vedervi scopare, voglio vederti scopare e masturbarmi mentre vi guardo, sì, siiiii’. Piergianni, ovviamente, non si fa pregare, e spinge subito il limite oltre l’asticella: ‘Dillo bene, chi vuoi vedere che mi scopo? Dillo bene chi ti eccita vedere che mi scopo, troia. Eh, vuoi dire la verità di quanto sei depravata e per chi ti masturberesti?’.
Alessia in questo momento, nonostante l’intensità della scopata e quel cazzo che la sta pompando dentro e fuori, con un orgasmo che non sa più come trattenere, in questo momento sente che qualcosa sta cambiando dentro di lei. Sta entrando in un terreno inesplorato e pericoloso, ma al tempo stesso incredibilmente eccitante, capisce e se ne rende conto ma il piacere è troppo forte per cercare di essere razionale ora. E risponde fregandosene di tutto e di tutti, pensando solo alla sua eccitazione: ‘Sì, sì, mi eccita pensare che ti scopi mia madre davanti a me, e che mi masturbo guardandola nuda mentre prende il tuo cazzo e urla. Voglio che te la scopi davanti a me, voglio masturbarmi davanti a lei. Sì, sì’.
E’ il momento per giocare il tutto per tutto, e Piergianni decide di farlo. Tra un mugolio, ansimando e sconquassando la fica di Alessia sempre più veloce: ‘Io me la scopo già tua madre, lo sai? E’ una troia come te, depravata come te, le perversioni non le bastano mai. Domani me la scopo a casa mia e se vuoi puoi nasconderti e vedere tutto. Ci stai? Uhm?’. Anche ora Alessia non risponde subito. Il cervello le sta andando in cortocircuito. Troppe sensazioni tutte insieme, il cazzo di Piergianni che la scopa, l’orgasmo che sta per esplodere, l’apprendere che la madre scopa con i dipendenti dell’azienda, l’idea che domani può vedere sua madre nuda scopare e potrà eccitarsi per questo.
Alla fine l’orgasmo ha il sopravvento pochi attimi dopo che Alessia comunichi la sua risposta: ‘Sì, domani a casa tua a vedere mia madre, ci sto. Sì, sì, siiiiiiiiii. Ahhhh, vengo, Dio mio, vengooooooo’. Piergianni le viene dentro, continuando a sborrarle nella fica alcuni secondi dopo che Alessia è già collassata sul letto. Oltre un minuto in silenzio, prendendo fiato, Piergianni estrae lentamente il cazzo dalla fica allagata di Alessia, si gira e la guarda. ‘Guarda che non scherzavo prima, davvero domani vedo tua madre a casa mia’, butta lì per capire se erano solo battute durante una scopata oppure la ragazza diceva sul serio. Un sorriso precede la risposta: ‘Anch’io non scherzavo’ A che ora ci vediamo?’.
La giornata successiva passa con una certa tensione per entrambi. Piergianni per l’attesa di una situazione che ecciterebbe chiunque, scoparsi la madre mentre la figlia guarda e si masturba. Alessia perché, a dispetto del sorrisino con cui aveva detto ‘a che ora ci vediamo’, avverte ora una certa ansia e realizza che quello che stanno facendo tanto giusto non è. Non è giusto coinvolgere la madre nei propri giochi erotici, e soprattutto non è giusto eccitarsi guardando la propria madre scopare davanti a lei. Ma alla fine che importa, pensa tra lei e lei. Alle 5 del pomeriggio Alessia è già a casa di Piergianni, nascosta dietro una grande tenda del salone da dove può vedere senza rischiare in alcun modo di essere vista. Piergianni apre la porta alla madre, che entra e si siede sul divano con lui.
E’ vestita molto sexy, come sempre, capelli sciolti, trucco leggero, completo con gonna al ginocchio e tacchi a spillo. Senza troppi preliminari, come è stile di Piergianni, lui comincia a baciarla e spogliarla. ‘Andiamo in camera?’ chiede lei. ‘No, oggi ti scopo qui sul divano’, risponde prontamente. L’ingenua Annamaria trova la cosa eccitante senza immaginare lontanamente il motivo di questa proposta. Ben presto sono entrambi nudi, e lui è sopra di lei, comincia a scoparla con forza. Alessia stenta a credere a quello che vede, saranno a 3-4 metri da lei, la stanza in penombra, la fessura della tenda è minima ma le consente di vedere perfettamente. Avverte l’odore del sesso, i rantoli di piacere, il rumore del cazzo bagnato che entra ed esce dalla fica della madre, la voce di Piergianni che chiama sua madre ‘troia’ e ‘puttana’, come fa con lei.
Lo shock per Alessia è scoprirsi bagnata fradicia, tanto da alzare la gonna e toccare le mutandine in pizzo per vedere se è solo una sensazione. Mentre Alessia cerca di mettere ordine nel suo cervello, Piergianni comincia a parlare di nuovo e quello che dice ora provoca un tuffo al cuore della giovane ragazza: ‘Sai che oggi guardavo te e tua figlia in ufficio e vi avrei scopate tutte due? Ti incazzeresti se ti dicessi che mi scopo anche Alessia?’. Non è la frase in se, è che Alessia sa benissimo che è lo stesso gioco che ha fatto con lei. Lei ora è presente e lo sta facendo con sua madre. ‘Dove vuole arrivare?’, si chiede con la testa sempre più confusa. ‘No, perché dovrei incazzarmi, è maggiorenne” ansima in modo un po’ diplomatico Annamaria.
E Piergianni rilancia: ‘Ti piacerebbe vederci scopare? Io che mi scopo Alessia e magari tu ci guardi e ti tocchi. Rispondi, troia’. Ora anche il cervello di Annamaria è in tilt, ma la perversione e l’eccitazione predominano: ‘Magari, mi piacerebbe proprio, chissà come scoperebbe con te, dai, scopatela e fammi guardare’. Alessia sente la testa scoppiare, il cuore le batte a mille dopo queste parole, la mano entra nelle mutandine e comincia a masturbarsi. Non crede lei stessa a quanto ha sentito. Sua madre, la rispettabile dirigente dell’azienda, che tutti ossequiano, che si eccita pensando di vedere sua figlia scopare davanti a lei. E’ talmente la foga di masturbarsi che a malapena sente le parole di Piergianni, che confessa ora anche alla madre il suo rapporto di sesso con la figlia. Annamaria è sorpresa, ma sorride gemendo sotto le spinte del cazzo: ‘Sei un porco, non l’avrei mai detto, non ci posso credere, Alessia”. ‘Domani me la scopo qui a casa, se vuoi venire ti nascondi e puoi masturbarti mentre scopiamo davanti a te? Ok? Ti va l’idea? Non mentire troia, lo so che sei una depravata”.
Annamaria ansima accompagnando il cazzo di Piergianni con i suoi fianchi, e inizia a carezzarsi il clitoride con la mano per accelerare l’orgasmo, prima di rispondere: ‘Ok, mi eccita l’idea, ok”. Sentite queste parole Alessia si morde le labbra mentre sente l’orgasmo sopravvenire e cerca di capire dove vuole arrivare Piergianni, perché è vero che la madre domani sarà nascosta, ma lei, Alessia, saprà perfettamente dov’è e quindi il gioco cambierà rispetto ora. Ci pensa l’urlo liberatorio della madre che viene a riportarla alla realtà. Ma dovrà attendere buoni 20 minuti prima che la madre si ripulisca, si rivesta e lasci l’appartamento. Alessia scosta la tenda e affronta Piergianni: ‘Scusa, ma cos’è questa storia di domani? Non ne avevamo mai parlato”.
Piergianni la ferma con un bacio, e comincia ad accarezzarla, e a spogliarla. Inutile dire che la tensione erotica vissuta fino a poco prima, l’odore di sesso ancora nella stanza, non aiutano certo Alessia a resistere, ed in breve i due sono nudi sul divano dove lui aveva appena scopato la madre. Appena il cazzo di Piergianni comincia a battere la sua fica, Alessia ansima: ‘Ti sento ancora addosso l’odore di mia mamma, siamo proprio dei depravati’. ‘Ti piace il suo odore vero? Ti piacerebbe che domani scopassimo in tre, io, te e lei?’ osa Piergianni, sapendo che al massimo Alessia potrebbe dire di no e mettere dei paletti. Invece la reazione è inattesa anche per lui: ‘Siiii, siii, scopaci tutte due insieme domani, dai, fallo se hai coraggio, io ci sto, siii, siiii’. ‘Hai visto che anche tua madre impazzisce all’idea di vederti scopare con me, e di masturbarsi vedendoti scopare. Cosa poteva dire più di quello che ha detto, anche lei è una depravata come te e non aspetta altro. Domani scopiamo tutti e tre insieme, ti farò succhiare il cazzo bagnato della fica di tua madre’, sussurra affannato Piergianni. Alessia scuote la testa, come per dire no, ma in realtà non nega quest’ipotesi: ‘Cristo, sei pazzo, siamo dei pazzi, ma ti rendi conto’ Io e mia madre, Dio mio, non posso pensarci”.
Il conto alla rovescia delle ore che portano al pomeriggio successivo è interminabile. Arrivano a casa prima Piergianni e Annamaria, quest’ultima sexy come non mai, eccitatissima e per nulla imbarazzata dall’idea di spiare la figlia. Dopo una mezzora, con Annamaria nascosta, arriva Alessia, con un tubino nero, capelli sciolti, senza calze, tacco 12. Ma Piergianni, cominciando a baciarla e a spogliarla, inizia il gioco che aveva fatto il giorno prima, facendo sentire ad Annamaria frasi come ‘Sai che anche a tua madre piacerebbe vederti scopare, e le piacerebbe masturbarsi vedendoti nuda a scopare?’. Annamaria è scioccata ma non può reagire. Alessia, senza guardare la tenda, solo in reggiseno e perizoma, con il cazzo di Piergianni in mano, risponde provocante, senza aver minimamente concordato la risposta o senza pensare a quello che potrebbe succedere: ‘Cazzo, ma se a entrambe eccita vederci scopare perché non ci scopi insieme? Perché non organizzi, eh? Io ci sto, mi fa impazzire l’idea di scopare lo stesso uomo insieme a mia madre”. Piergianni non se lo fa ripetere, e fregandosene dell’ansia di Annamaria dietro la tenda, annuisce: ‘Se ti dicessi che tua madre è già qui, in questa stanza? Uhm? Se ti dicessi di cercarla così possiamo farlo subito, ora?’. Alessia finge stupore, degno di un’attrice: ‘In questa stanza? Cazzo, stai scherzando? Mia madre è qui?’. ‘Cercala, se la trovi avrai, o meglio, avrete il premio’, ribatte lui.
Alessia si guarda intorno, mentre la mente di Annamaria sta silenziosamente pensando cosa fare, presa ora da un turbine di pensieri, preoccupazioni e tentazioni: scappare, restare, stoppare tutto, accettare e rilanciare? Alessia, per non farla troppo lunga e dopo aver guardato dentro un mobile, si dirige alla tenda e la apre.
Lo shock per entrambe è notevole. Una cosa è dirlo mentre si scopa, una cosa è vedersi in una situazione del genere una di fronte all’altra, madre e figlia, sapendo cosa si è venute a fare e cosa si è pronte a fare. Alessia arrossisce un po’ realizzando di indossare solo tacchi a spillo, perizoma e reggiseno di fronte alla madre. ‘Beh, mi hai trovata”, rompe il ghiaccio Annamaria, e continua facendo finta di essere ingenua: ‘E quale sarebbe questo premio di cui parlavi, Piergianni?’. Lui si muove, si avvicina e senza una parola la bacia, mentre con l’altro braccio cinge a se Alessia e comincia a carezzarle i fianchi e le natiche, quindi gira la testa e comincia a baciare Alessia mentre con le mani spoglia lentamente Annamaria. Le due donne spogliano lui, lentamente, continuando a turno a baciarlo.
In breve tutti tre sono nudi. Alessia non ha mai visto sua madre completamente nuda, e Annamaria non ha mai visto la figlia nuda da parecchi anni, da quando era una adolescente. Scoprono che sia l’una che l’altra sono depilate. L’imbarazzo si mescola all’eccitazione e al forte senso di trasgressione. Piergianni le bacia, le carezza a lungo, e comincia con lo scopare Annamaria, prendendola da dietro sul divano, ordinando ad Alessia di sedersi davanti a lei e di masturbarsi: ‘Vedi come mi scopo tua mamma? Ora puoi toccarti, è questo che vuoi vero?’. Alessia annuisce in silenzio con la testa, mentre la sua mano muove il clitoride. Annamaria è come ipnotizzata vedendo sua figlia nuda a pochi centimetri da lei, masturbarsi. Dopo una vita familiare irreprensibile, dopo averla educata nelle migliori scuole della città, chi avrebbe mai detto che tra loro sarebbe finita con il trovarsi in questa situazione? Piergianni osa l’inosabile, dopo aver cambiato posizione e dopo aver cominciato a scopare Alessia da dietro, mettendo ora Annamaria sul divano seduta a masturbarsi di fronte a lei: ‘Dai Annamaria, perché non la baci? Scopate un po’ anche tra voi, vi conosco e so che è questo che volevate da quando è cominciato questo gioco’ Dai, Annamaria”. Ma la madre scuote la testa, smettendo di masturbarsi: ‘No, questo no, mi dispiace ma ci sono dei limiti, e questo non siamo disposte a superarlo. No, questo no”. Ma ricomincia a masturbarsi mentre Alessia non dice una parola, dopo aver continuato a scopare e ansimare senza batter ciglio alle parole di Piergianni.
Ormai il Vaso di Pandora è scoperchiato nella mente di entrambe, anche se finiranno di scopare con Piergianni senza mai toccarsi, solo masturbandosi da sole e venendo una di fronte all’altra, sentendo una gli odori dell’altra, vedendo il piacere dipinto sul loro volto. Faranno una doccia e lasceranno la casa di Piergianni senza aver mai commesso qualcosa che possa chiamarsi incesto. Almeno fisicamente, materialmente. Ma forse nelle loro menti la situazione è stata meno semplice della risposta data da Annamaria a Piergianni. ‘Dobbiamo parlare. A casa alle 2?’ è l’sms che arriva il giorno dopo sullo smartphone di Alessia. Il mittente: ‘Mamma’. ‘Ok, facciamo alle 2,30 perché ho riunione di direzione’, risponde lei.
La sera del giorno torno prima, dopo essere tornate a casa ognuna con la propria auto, praticamente non si sono parlate, neppure a cena con la famiglia, tanto che il fratello di Alessia ha scherzato dicendo: ‘Ma che avete litigato voi due?’, puntando il dito su madre e figlia. In realtà la tensione aveva ben altre ragioni. Inconfessabili. ‘E’ stranissimo’, pensa Alessia, ‘la mamma non è mai stata a casa alle 2 del pomeriggio. Perché vedersi a quell’ora? E perché non in ufficio da lei?’. Alessia parcheggia l’auto di fronte alla casa, entra, e vede la madre seduta sul divano, ancora indossando il tailleur grigio del lavoro con gonna corta e un paio di scarpe tacco 12. Sta giocherellando con la sua collana di perle, molto nervosamente. La tensione si taglia con il coltello.
‘Come mai qui a casa? Non potevamo vederci in azienda?’, esordisce Alessia molto tesa, sapendo benissimo di cosa debbono parlare. ‘Tuo padre e tuo fratello sono fuori fino a stasera, e qui possiamo parlare in santa pace, in ufficio è tutto un tormento di segretarie, telefonate. Lo sai com’è”, cerca di sorridere nervosissima Annamaria. Alessia, anche oggi in un tubino scuro e con lo stesso tacco 12 del giorno precedente, uno di quelli che usa abitualmente in ufficio, coglie il tentativo di rompere il ghiaccio. Prende la bottiglia di cognac e due bicchieri e si siede sul divano. ‘Da quando in qua beviamo cognac alle 2 di pomeriggio?’ chiede sorpresa la madre. ‘Mamma, con tutto quello che è successo, ora ti formalizzi per un po’ di cognac? Forse un drink ci aiuta a parlare, ok? Se non vuoi però” ribatte Alessia. ‘No, no, versa pure, è solo che è un po’ strano. Ma hai ragione tu, dopo tutto’ Fosse solo il cognac’, replica Annamaria mentre aspetta che la figlia le offra il bicchiere.
La tensione non accenna a diminuire. Bevono, in silenzio. L’imbarazzo è tanto. Meno di 24 ore prima entrambe erano nude, scopando con lo stesso uomo e masturbandosi a pochi centimetri di distanza, con il loro amante che proponeva loro l’incesto. ‘Guarda Alessia, tu sei grande, sei laureata, hai responsabilità, noi siamo molto simili, non per questo non ci piace la trasgressione. Ma stamattina, e ieri sera, pensavo che siamo andate un pochino oltre, come dire. Mi sono fatta trascinare da Piergianni, sai, quando si è a letto con un uomo si dicono tante cose. Si esprimono tante fantasie, ma nella realtà è diverso, non si può fare tutto quello che si dice in quei momenti”. Alessia ascolta attenta, nota che la madre la guarda raramente negli occhi, come invece hanno sempre fatto quando si parlano con franchezza come ora. ‘Mamma, scusa, io non so tu, se’ Cioè’ Voglio dire, sì, ci siamo fatte trascinare da Piergianni, ma se anche tu dici che le cose che diciamo in quei momenti sono nostre fantasie, non ci vedo nulla di male a realizzarle. Se questo non fa male a nessuno, beninteso. Ehm’ cioè, io ieri sono stata bene. Ora mi sento in imbarazzo ripensandoci, ma perché ci pensiamo a freddo. Ma quando ho detto a Piergianni che mi eccitava l’idea di farlo in tre non era per compiacerlo, era una fantasia che avevo davvero. Capisci quello che voglio dire?’.
Annamaria inghiotte un altro sorso di cognac prima di rispondere: ‘Tesoro, lo so, anch’io l’ho detto perché lo pensavo, nessuno mi ha forzata ovviamente. Era una fantasia eccitante, come a volte si dice in quei momenti, non so, che mi piacerebbe farlo con più uomini insieme, oppure con un’altra donna, sono cose che vengono fuori quando si è un po’ perso il controllo. Il problema è solo che noi non siamo due estranee, siamo madre e figlia, e forse siamo andate un po’ troppo in là, forse è il caso che evitiamo di trovarci nella stessa situazione se per caso Piergianni ce lo propone’.
Alessia versa ancora cognac nei due bicchieri ormai vuoti, e l’alcol comincia ad avere qualche effetto nelle loro menti, anche se il principale caos è determinato dalle scene che non riescono a togliersi dalla testa, con l’una che si masturba guardando l’altra negli occhi mentre viene scopata. Poi tira un lungo sospiro, per darsi coraggio, e aggiunge: ‘Mamma, scusa, io e te abbiamo sempre parlato chiaro, no? Allora, qual è il problema, non giriamoci intorno. Che Piergianni ci ha proposto di baciarci e di fare’ ehm’ delle cose insieme io e te? Perché se è questo il problema siamo libere di rispondergli di sì o di no, ma se ci va di rivederlo magari insieme non capisco perché non possiamo farlo. Ammetterai che lo ha detto solo una volta e dopo che gli hai detto che tu non vuoi non ha più insistito’.
Il cervello di Annamaria è ben lungi dal vederci chiaro, e non tanto per il bicchiere di cognac che si sono bevute, ma per le parole di Alessia, che come madre cerca di scomporre e analizzare ma che la portano su un crinale difficile e rischioso.
Ma la donna decide di continuare. Ora vuole capire. Ora è lei che vuole capire cosa c’è nella testa della figlia e, in fondo, ance nella sua, cosa le ha portate a eccitarsi così tanto nell’essere insieme nude con un uomo. Posa il bicchiere. ‘Alessia, perdonami, perché dici che siamo libere di rispondergli di sì o di no, e dici che io gli ho risposto che non voglio. Perché, tu lo volevi forse? Ti rendi conto di quello che dici? Siamo madre e figlia, non due dirigenti dell’azienda. Ci ha chiesto di baciarci e di fare sesso tra noi, non è questione di rispondere di sì o di no. Spero che tu ti renda conto’, precisa Annamaria cercando di evitare di nominare l’incesto ma facendo comunque capire ad Alessia quello che il giorno prima stavano per fare.
Ma la figlia, invece di sviare il discorso, continua ad alimentare la confusione nella testa della madre: ‘Mamma, su, sapevamo dall’inizio chi siamo, cioè quando Piergianni mi ha detto che aveva una storia anche con te e se volevo vederti scopare di nascosto, mi ha proposto di fare la stessa cosa che ha fatto con te. E non ti incazzare ora, ma quanto avete fatto sesso il giorno prima io ero dietro la tenda, e ho sentito quello che dicevi. D’accordo, d’accordo, sono fantasie, ma se sono nostre fantasie che male c’è? Anche io ho accettato di farlo in tre sapendo chi eri. Forse, allora, proprio perché sapevamo chi siamo che la cosa ci ha eccitato così tanto” Alessia non si rendo conto del sasso che ha lanciato nello stagno. Ha di fatto ammesso che la loro attrazione era l’incesto, e non semplicemente sesso a tre. Annamaria non apre bocca, è scioccata e non potrebbe negare una parola di quanto la figlia ha appena detto. Lascia che sia la figlia a a continuare: ‘Non trovi? Perché se mi diceva di masturbarmi di fronte ad un’altra donna sicuramente la cosa non mi eccitava allo stesso modo. E lo stesso è per te con me, non dirmi che non è così, perché ti ho sentita da dietro la tenda’. La madre sospira, e dopo un lungo silenzio confessa: ‘Sì, è così Alessia, ovviamente c’era più trasgressione sapendo chi eravamo, ma’ ma”. ‘Ma cosa, mamma? Quali sono questi ma? Perché vuoi che non ci troviamo più in una situazione dove Piergianni ci propone di baciarci e fare sesso tra noi? Hai forse paura di te stessa, hai paura di accettare? Se proprio vuoi saperlo, ok, lo dico, chi cazzo se ne frega’, afferma Alessia prima di bere un sorso dal bicchiere, sbatterlo sul tavolo quasi con rabbia e continuare sotto gli occhi impietriti della madre.
Le mani le tremano, la voce anche quando guarda la madre e dice: ‘Mi hai chiesto prima perché ho detto che siamo libere di rispondergli di sì o di no? Perché, se tanto vuoi saperlo, io lo avrei fatto. Ecco, se vuoi saperlo io lo avrei fatto’.
Alessia si rende conto che le sue parole sono macigni. Il silenzio e la tensione nella stanza è qualcosa di indescrivibile. Entrambe evitano lo sguardo dell’altra. Stanno in silenzio tre lunghissimi minuti. Poi Annamaria sussurra con voce tremolante: ‘Hai ragione, pensandoci. Forse ho paura di me stessa. Forse ho paura che prima o poi non avrei la forza, in quel momento, di dire di no a Piergianni. Soprattutto ora, dopo le tue parole. Che casino abbiamo combinato. Abbiamo rovinato tutto, era così bella la nostra relazione tra madre e figlia. Ora abbiamo sporcato tutto per una scopata”.
‘Shhh’ replica Alessia, prendendole la mano e accarezzandogliela. ‘Mamma, non dire cazzate, dai. Non abbiamo rovinato nulla, abbiamo scoperto un lato di noi che non conoscevamo, mica nulla di male. Abbiamo scoperto una cosa che ci intriga, quindi c’è qualcosa in più ora nel nostro rapporto, non qualcosa in meno. Abbiamo scoperto che vogliamo provare tutte due la stessa cosa, che c’è di male?’. ‘Ma siamo madre e figlia, e mi dici che cosa c’è di male? Cazzo Alessia, lo sai di cosa stiamo parlando?’ ribatte con le ultime forze e quasi alzando la voce Annamaria, mentre l’altra mano di Alessia le cinge il collo. Alessia non sa lei stessa come trova il coraggio, a questo punto, di pronunciare una parola che non avrebbe mai pensato di pronunciare nella sua vita: ‘Di cosa stiamo parlando, mamma? Vuoi sentire la parola? Incesto’.
Il silenzio nella stanza è tremendo. E Alessia aggiunge con una voce rotta: ‘E forse è qualcosa che ci intriga entrambe” e muove le labbra vicino a quelle della madre. L’aver ascoltato quella parola tabù a voce alta ha un qualcosa di liberatorio ora, per le due donne. Alessia la bacia con dolcezza, piano, fino a quando non sente il bacio appena ricambiato e sussurra: ‘E voglio farlo perché lo vogliamo noi, non perché ce lo ha detto Piergianni, solo a questa condizione’. Annamaria, dopo alcuni secondi annuisce, socchiude le labbra e la risposta è un bacio passionale che inizia ad avvinghiare le due, mentre le lingue duettano e le due donne cominciano ad ansimare e a respirare rumorosamente. Il bacio è interminabile, e sono le dita di Alessia che alzano la posta cominciando a sbottonare l’abito di sua madre.
Volano via la giacca, poi la camicetta, poi la gonna, mentre Annamaria abbassa la zip del tubino e presto anche Alessia è solo in reggiseno, perizoma e tacchi a spillo come la madre. Interrompono il bacio, e Annamaria guarda la figlia: ‘Dobbiamo chiudere la porta, pensa se arrivasse qualcuno”. Alessia si alza, sorride ed entrambe con ticchettio di tacchi vanno all’ingresso e con due mandate chiudono la porta lasciando le chiavi infilate. Poi Alessia prende per la mano la madre e la guarda: ‘Andiamo in camera tua?’. Annamaria accenna a un sì con la testa, e guarda la figlia quasi nuda: ‘Dio mio, cosa sto facendo”.
Percorrono il corridoio e si tuffano sul letto. Cominciano a baciarsi e a rotolare sul letto come se fosse l’ultimo giorno della loro vita, tolgono e lanciano via reggiseni e mutandine e scarpe, sono nude quando si guardano negli occhi e si rendono conto che da questo momento l’incesto che era frullato nella loro mente negli ultimi giorni grazie a Piergianni, ora è reale, completo, totale. Le mani esplorano i corpi, i seni, la fica, le lingue duellano e baciano il collo, i capezzoli, e il clitoride. Sentono il sapore una dell’altra, quel sapore che avevano appena assaporato il giorno prima sul cazzo di Piergianni.
Ma ora sono sole con il loro piacere e la loro depravazione. Molto presto, dopo essersi succhiate i capezzoli fino a sentirli di marmo, dopo essersi leccata la fica a vicenda guardandosi negli occhi, si ritrovano in un 69 incestuoso, mugolando come cagne in calore, infilando le dita nella fica l’una dell’altra e succhiandosi a vicenda il clitoride. L’orgasmo non tarda ad arrivare scuotendo i due corpi sudati e tremanti, ed entrambe quasi urlano di piacere, fregandosene dei rischi di essere scoperte. Crollano l’una sull’altra, e dopo aver ripreso fiato si spostano su un fianco e si guardano a lungo negli occhi. Sorridono. Si abbracciano con i corpi ancora sudati e pieni dei loro umori.
Annamaria sussurra ancora tremante: ‘Non ci posso credere, come è possibile che sia successo”. Alessia tira indietro la testa, la guarda con un lieve sorriso: ‘Era quello che volevamo entrambe, ed è solo l’inizio’. La madre sorride anch’essa, cominciando a carezzare sensualmente le natiche nude della figlia, leccandosi provocatoriamente il labbro superiore con la lingua: ‘Sì, è solo l’inizio. Ora so io con chi andrò nel motel dietro l’azienda, non certo con Piergianni ma con una gran fica 24enne che a letto mi fa impazzire”.
Alessia sorride, le afferra i capelli con la mano e la tira bruscamente verso di se, iniziano ancora a baciarsi appassionatamente. Annamaria interrompe il bacio solo qualche secondo per guardare l’ora sul comodino e sorridere maliziosamente a sua figlia. Poi riprendono a baciarsi e a scopare come se non facessero sesso da mesi. In fondo ci sono almeno ancora due ore prima che qualcuno della famiglia arrivi a casa’

Leave a Reply