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Racconti erotici sull'IncestoTrio

Laura. Parte prima: ritorni

By 27 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Il secondo anno di università e i relativi esami finalmente sono terminati: bisogna solo pensare alle ferie, chissà dove vorrà andare quest’anno la mamma. Anche se ho già 21 anni mi piace comunque passare qualche giorno con lei, soprattutto da quando il papà ci ha lasciato per un’altra donna. Un giorno, sono da poco tornata dalla passeggiata quotidiana con le amiche, me lo dice: ‘Ti va, Laura, di passare le vacanze estive, magari qualche settimana, dallo zio Maurizio?’. Non rispondo immediatamente’ Pensare a quel casolare, immerso nella campagna, ma altrettanto vicino al mare, mi fa riaffiorare immagini particolari e ricordi magnifici, ai quali non penso da tempo, troppo tempo. ‘Tesoro?’ ‘Ah sì, scusa mamma’ E’ solo che non mi aspettavo una proposta del genere’ Voglio dire, non andiamo là da anni ormai, tre per essere esatte; nemmeno per il funerale di zia Antonia siamo scese!’. Mia madre sembra impensierita, ma si raccapezza quasi subito esclamando ‘Hai ragione, sono stata proprio una disgraziata, ma adesso è giunta l’ora di fare visita a Maurizio’ in fin dei conti è l’unico cugino che ho! Poi credo che anche tu abbia il desiderio di rivedere Alex, Giulio e il resto degli amici”.
Così si parte, un sabato di fine luglio, direzione costa abruzzese, verso la bellissima tenuta rustica di zio Maurizio e di suo figlio Alex, di qualche anno più grande di me. Sono tre anni che non li vedo, e di conseguenza neanche Giulio: quante marachellate ci facevamo, io, Giulio e Alex! Siamo praticamente cresciuti assieme, perché ogni estate e tutti i Natali li trascorrevo giù. Il viaggio dalla Svizzera appare lungo e noioso, oltre che lento; e come se non bastasse ho il ciclo che mi fa sopportare ancora meno il caldo infernale.
Da quando ho le mestruazioni ho sempre sentito il forte desiderio di toccarmi, soprattutto la sera, quando sono nella mia camera, prima di addormentarmi. Rimango sotto le lenzuola per paura che d’improvviso mamma entri nella mia stanza: se dovesse beccarmi sarei in completo imbarazzo! Insomma, è straordinario prima spogliarsi, poi toccarsi il seno (il mio non è grandissimo, ho una seconda, ma è sodo e compatto, e i capezzoli sono enormi), accarezzarsi e pizzicare i capezzoli e vederli mentre diventano turgidi, poi scendere piano piano verso il ventre fino a giungere all’interno cosce, accarezzare delicatamente l’inguine e la clitoride, già pazza e incontenibile; ma prima di arrivare al gran finale, mentre il corpo si scuote e si inarca quasi convulsamente, inserire un dito nel buchino vaginale, più largo del solito e bagnatissimo’ Giocare un po’ con lui, dentro e fuori, dentro e fuori, poi tornare alla clitoride e menarla come si deve, ma basta poco, davvero poco’ Vengo, ma soffoco il mio ansimare. Questo gioco erotico capita quasi tutte le sere. E’ davvero meraviglioso. A volte, anzi diciamo spesso, mi ritrovo a toccarmi, quasi inconsapevolmente, mentre sono nella vasca da bagno: perfino immersa nell’acqua riesco a sentire il liquido vaginale che esce dal mio buchino. Ho scoperto il mio corpo e la mia voglia sconfinata di toccarmi e godere da anni ormai. Nell’arco di questo periodo sono uscita con molti ragazzi, un paio di compagni di scuola e un vicino di casa, ma’ Nessuno di loro mi ha mai fatto provare un vero godimento: appena i maschi riescono a introdursi con la mano fra le pieghe della gonna o a slacciarti i pantaloni e ad insinuarsi nelle mutandine pensano subito al buco, lo stantuffano senza scrupolo, quasi con violenza, e io non vedo l’ora di riuscire a farli venire con la mia mano, in modo che quel tormento finisca il prima possibile. Non ho mai fatto l’amore con nessuno, non perché non abbia mai avuto l’occasione, ma sto aspettando la persona giusta diciamo. E, sinceramente, mi piace godere da sola! Spesso mi sento chiedere ‘Ma non sei venuta?’ Come posso dire No! Così sostengo semplicemente che mi è piaciuto e loro chiudono il discorso, segno che non gliene frega comunque molto! Così me la sono sempre cavata da sola’ E devo dire che va benissimo così; prima o poi, mi dico, troverò il ragazzo giusto che saprà soddisfarmi veramente, e quel ragazzo magari mi sverginerà’ Non vedo l’ora che succeda! A volte, sempre mentre mi tocco e godo nella solitudine del mio letto, mi trovo a fantasticare sui racconti delle amiche, già pratiche del sesso completo, ma non essendo molto eccitante come cosa, spesso navigo su web alla ricerca di video hard che possano far viaggiare meglio la mia mente’ E devo confessare di essere diventata una vera appassionata di siti porno, i meglio forniti e i più aggiornati, e di essere un’assidua frequentatrice di forum e chat a matrice sessuale. Queste cose non le racconto a nessuno, non perché mi imbarazzi, ma perché credo che siano cose private, che voglio tenere solo per me.
Sono stanca della guida della mamma, così mi assopisco, spegnendo l’Mp3. Non riesco ancora a crederci: stiamo andando dallo zio, da Alex e da Giulio; chissà quali cambiamenti ci saranno stati in questi anni! Mamma non mi ha mai confidato il perché non siamo più scese per le vacanze o per le feste natalizie’ Inizio a ripescare dai cassetti della memoria le belle giornate passate con gli zii, coi bambini del paese, ma soprattutto con Alex e Giulio; li adoravo’ Adesso hanno 24 anni, quindi all’epoca della mia ultima visita ne avevano circa 21. Ricordo con piacere, enorme piacere, il nostro ultimo incontro’
Sono ormai dei ragazzi, in confronto a me, che sono ancora un’adolescente di 18 anni, ingenua e inconsapevole’ Il giorno in cui dobbiamo far ritorno a casa, a inizio settembre, Alex e Giulio mi portano nel bosco vicino al casolare per raccogliere frutti di bosco, che servono a zia Antonia per fare la crostata. Io indosso degli zoccoletti rossi e un vestitino bianco di cotone, molto corto, che lascia intravedere le mutandine appena mi muovo, ma la cosa non mi preoccupa perché Alex e Giulio sono come dei fratelli per me. Ci divertiamo sempre tanto insieme, giocando a nascondino, nuotando nel mare o nel torrente ‘magari nudi- in cima alla montagna, correndo e rincorrendoci’ ed è proprio durante una delle nostre sfide di corsa durante la raccolta dei frutti che, perdendo uno zoccoletto, mi inciampo e mi ritrovo a terra, sfinita dalla corsa e dal gran caldo. Alex e Giulio si bloccano e si sdraiano accanto a me, uno da una parte e uno dall’altra, provati anche loro per la corsa. A un tratto Alex mi mette una mano sul petto ‘Ti batte forte il cuore Lauretta!’ mentre io continuo a respirare con affanno. E Giulio aggiunge ‘La nostra Lauretta ha proprio delle belle tettine!’ ed entrambi ridacchiano. Io penso di essere color peperone ma non mi lascio intimidire più di tanto, perché sono miei grandi amici e non mi vergogno. Così mi metto seduta e mi tolgo di dosso il vestitino bianco, gettandolo ai piedi di un albero. Alex e Giulio si alzano di scatto, appoggiandosi coi gomiti e guardando sbalorditi il mio corpo ormai denudato. Li guardo, prima uno e poi l’altro, sorridendo ‘Facevate commenti sulle mie tette’ beh’ guardatele pure!’. Li vedo imbarazzati nonché estasiati. A un certo punto noto, con la coda dell’occhio, che Giulio si sta toccando il pisello da sopra i pantaloni. Mi giro dal lato opposto e vedo che anche Alex se lo sta toccando, ma è senza pantaloncini, solo in mutande. Mi sto agitando, così decido di riprendermi il vestito, cercando di alzarmi, ma una mano mi blocca’ è di mio cugino ‘Rimani giù tesoro’ Non succederà nulla di brutto o di sbagliato!’. Intanto Giulio si alza leggermente e mi obbliga a restare sdraiata alzandomi le braccia sopra la testa. Alex mi sta toccando le tette, fra le sue mani appaiono piccole e magari impaurite. Ma il suo tocco leggero inizia a piacermi, è un solletico simpatico che rende i miei capezzoli sodi; non li ho mai visti così, nemmeno quando mi masturbo e mi tocco da sola. Nel frattempo Giulio si toglie pantaloncini e mutande, torna a sdraiarsi accanto a me e inizia a toccarselo, lo muove su e giù: noto che il pisello è duro e dritto; è la prima volta che mi eccito seriamente guardando un pisello in erezione! Ad un tratto Alex, mentre si toglie le mutande, dice ‘Prendimelo tu in mano Lauretta’ Fammi una sega!’ Lo guardo dritta negli occhi, mi viene quasi da piangere perchè non voglio deluderlo’ Lui evidentemente capisce il mio disappunto perché accompagna la mia mano tremante sul suo pisello, mi fa capire come desidera che io la muova’ su e giù, prima lentamente poi sempre più veloce, in modo che possa anche lui divertirsi come il suo amico. Questo pomeriggio particolare mi diverte e mi eccita’ Fino a quando non mi ritrovo tette e pancia ricoperte di sborra.. Poi parla Giulio ‘Tocca a noi però adesso farti giocare, no?’ e guarda l’amico negli occhi. Così Alex mi sfila le mutande, non riesco a dire di no e a ribellarmi; mi fido di loro, abbiamo sempre condiviso tutto, fatto il bagnetto nudi insieme da piccoli, dormito nello stesso letto, giocato assieme, bevuto le prime birre insieme’ Per agevolare il suo compito alzo leggermente il sedere e stringo le gambe, ma subito dopo Giulio me le fa allargare’ Sono sdraiata in un sottobosco, in mezzo a dei cespugli, con le gambe larghe e aperte e la mia figa, priva di peluria perché mi piace averla bella pulita e fresca, è nuda davanti a due ragazzi, ragazzi che conosco da quando sono nata e coi quali non avrei mai pensato di fare del petting e di godere in tal modo. Comincio a sentirmi imbarazzata. ‘E’ ancora come quella delle bambine, quasi’ senza peli” dice Giulio, e Alex aggiunge ‘Vero’ giochiamo un poco col buchino, non sarà stretto’ Chissà con quanti maschietti hai fatto sesso, Lauretta!!’. Rispondo immediatamente ‘E invece vi sbagliate’ Non ho mai fatto sesso completo!’ Nel frattempo sento qualcosa che entra nel mio buco, deve essere un dito, non so di chi è però, perché poco prima ho chiuso gli occhi, non solo per l’imbarazzo che lievemente mi assale, ma anche e soprattutto perché sono in estasi. Quando quel dito esce ne entra un altro, leggermente più grosso, che si muove, piano piano, su e giù, piano piano, su e giù. Lascio andare un piccolo gridolino e il mio corpo si contorce; sento delle mani che mi accarezzano la testa, i capelli e il viso. ‘Lauretta’ Sei troppo bella per lasciarti andare via così’ Vogliamo un tuo ricordo!’ è Alex a parlare. Perciò apro gli occhi e sorrido. Giulio, che mi sta inserendo un dito nella figa, dichiara ‘Sarebbe bello poterti inserire altro nella fighetta, ma adesso è tardi, sarà per la prossima volta che verrai da noi’ Non farti sverginare da chissà chi!!!’. Dopodichè è mio cugino Alex a prendermi alla sprovvista, iniziando a massaggiarmi la clitoride’ ormai non resisto più, il mio corpo si inarca in maniera spasmodica, continuo a gridare per l’enorme piacere che questi due ragazzi, che conosco da quando sono nata, mi stanno provocando. ‘Vengo’ ah ah ahahahahhhhhh!!!’.
Con questo ricordo, che mi fa bagnare la figa e mi fa contorcere leggermente, mi desto dai miei pensieri e mi accorgo che la mamma sta svoltando all’interno di una cancellata che ben ricordo e si accinge a inoltrarsi su una stradina di ghiaia, in fondo alla quale si trova il casolare dello zio Maurizio e di Alex’

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