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Racconti erotici sull'Incesto

Le buone intenzioni di una madre

By 4 Febbraio 2022No Comments

É buffo come una piccola azione possa portare a grandi conseguenze, potremmo decidere di fare qualcosa in assoluto con le migliori intenzioni ma forze più grandi sembrano cospirare contro di noi e il risultato successivo è molto diverso da quanto avremmo mai potuto immaginare. Questa è la storia di uno solo di questi eventi e delle conseguenze in cui ora mi ritrovo.
Mi chiamo Giuliana e sono una mamma divorziata di quarantatré anni. Ho due meravigliosi bambini, la primogenita è una figlia che ha ventuno anni e vive nelle vicinanze in un appartamento con il suo fidanzato di tanti anni, il più piccolo d’età è Cosimo, vive qui a casa con me, ha diciotto anni e frequenta il liceo.
Io sono un’infermiera ed a causa del mio mestiere devo ammettere che non sono sempre presente per educare miei figli come avrei voluto, in particolare dopo il divorzio. Mia figlia, Michelle, si è goduta gli anni della scuola meravigliosamente dandomi tante soddisfazioni ed inoltre si è impegnata in tante attività. Tuttavia per Cosimo il liceo non è stato come per la sorella il ché mi ha causato molta preoccupazione perché pur essendo un ragazzo intelligente e bello è tutt’ora anche piuttosto timido. Da bambino aveva alcuni buoni amici ed era molto attivo, ma negli ultimi tempi è sempre a casa da solo, a lavorare oppure a giocare sul suo laptop. Con lui ne ho parlato diverse volte, ma ha semplicemente detto che lui e i suoi amici preferivano giocare ai videogiochi online piuttosto che uscire come facevamo noi una volta. Per quanto mi riguarda non ho mai capito i videogiochi ed ho sempre sperato che fosse sincero con me, eppure sono rimasta un po’ scettico avendo sentito in lui una certa renitenza a dirmi qualcosa che ignoravo.
Ho confidato ad un paio dei miei amici che ero preoccupata per il comportamento di Cosimo, ma nessuno, da quel che ho riferito, è sembrato affatto preoccupato. Il ritornello comune a tutti loro era semplicemente: “I giovani di oggi sono diversi, Giuliana” però per quanto volessi crederci, ero ancora preoccupata.
Per caso mi è capitato di vedere un bozzo nel pantalone di mio figlio e da quel momento ho iniziato a osservare la sessualità di Cosimo per la prima volta. Mi sono chiesta se si masturbasse, se fosse ancora vergine, se avesse mai baciato una ragazza o toccato un seno. Mi è passato per la testa che fosse gay e avesse delle ovvie difficoltà per questo stato. Camminando scalza per la casa mi sono accostata allo stipite della porta di camera sua ed ho visto che passava ore on line in siti per adulti per vedere cose che non forse non vedeva nella vita reale. Da quel momento nulla mi avrebbe più davvero sorpreso.
Il mio ex marito ed io abbiamo avuto molti problemi nella nostra relazione, ma le attività notturne in camera da letto non erano certo tali e Cosimo non ci ha mai sentito discuterne. Ad entrambi piacevano le sensazioni sessuali forti ed allora ho pensato mio figlio avrebbe seguito il nostro esempio. D’altra parte un sano appetito sessuale è una buona base per vivere.
Da madre single volevo lasciargli percorrere il suo percorso di vita amoroso. Fra le tante cose che ho capito di lui c’era anche il suo bisogno di un confidente con cui condividere i desideri ed i fatti oppure magari ricevere consigli di tanto in tanto. Come parte del mio lavoro, ascolto sempre i pazienti, ma per qualche ragione inspiegabile, chissà perché, ho trascurato mio figlio.
Mi sono resa conto di aver lasciato che le cose andassero avanti troppo a lungo e avevo deciso di avere un rapporto cuore a cuore con Cosimo come non avevamo mai avuto prima per confidarci i nostri pensieri intimi e confidenziali.
Il giorno in cui ho deciso questo sono tornata a dopo il lavoro, mi sono preparata un bicchiere di vino e ho cercato di trovare il modo migliore per affrontare l’argomento con lui iniziando a sviluppare la mia intenzione senza imposizioni e né in modo superficiale.
Quando lui è tornato a casa prima di pranzo Cosimo è andato direttamente nella sua stanza così come faceva quasi tutti i giorni. Io l’ho seguito ed ho fatto un respiro profondo, ho bussato alla sua porta e sono entrata nella stanza per chiacchierare con lui così come farebbe ogni madre senza fargli presagire niente.
Lui ha subito acceso il PC e sembrava infastidito dal fatto che lo avessi interrotto ma ha digitato alcuni tasti sul suo laptop e poi mi ha guardato. Ho cercato di fargli il mio miglior sorriso disinvolto per fargli sapere che andava tutto bene e poi mi sono seduta sul letto accanto alla sua scrivania.
“Cosimo, va tutto bene a scuola?”
“Certo mamma, perché me lo chiedi?”
Ho esitato per un momento, poi ho risposto: “Beh, è solo che non ti vedo più con i tuoi amici”
“Te l’ho detto, ci piace giocare online” ha risposto un po’ irritato.
“Lo so, tesoro, è solo che non capisco perché tu non esca mai di casa. Non è salutare che tu te ne stia qui chiuso davanti ad uno schermo”
“Mamma, cosa c’è che non va?” ha chiesto quasi scocciato.
“Niente, davvero, tesoro mio! … É solo, beh, sono preoccupato per te” ho balbettato rimpiangendo un secondo bicchiere di vino per darmi più coraggio.
“Guarda che sto bene!” ha esclamato mentre le sue mani tornavano sulla tastiera del computer e non ho avuto più parole da dirgli poiché sembrava che non volesse intrusioni nella sua vita privata ma un’altra domando volvo farla “Hai una fidanzata?”
Cosimo ha emesso un sospiro ed ha risposto semplicemente con un No ben chiaro.
Quella sua risposta ha rimesso in moto la mia mente e non sapevo esattamente come chiedergli e mi è uscito di bocca “Ti piacciono le ragazze, vero?”
“Gesù, mamma!” ha replicato infastidito alzando la voce “È di questo che si tratta?”
“Rilassati tesoro, per favore!” ho detto cercando di calmare il suo animo.
“Sto bene, ok!?” mi ha risposto ed ha aggiunto “E non sono gay”
Mi sentivo come se avessi oltrepassato il limite e dovessi lasciarlo in pace. Siamo rimasti entrambi in silenzio per un momento incerti su cosa dire dopo e per rompere l’impasse ho balbettato a bassa voce in modo da non irritarlo “Sai che sono un’infermiera e, beh, se hai qualche domanda, sai … sul sesso, puoi chiedere a me”
Cosimo è arrossito ma si è limitato a ricambiare con un cenno della testa con uno sguardo non certo sorridente.
Non volendo lasciar cadere l’argomento, ho aggiunto “So che tuo padre non è bravo in queste cose, quindi se hai bisogno di qualcosa, intendo qualsiasi cosa, chiedi. Okay?” Lui ha annuito ancora una volta ed ho deciso che era giunto il momento di non insistere e sono andata via dalla sua camera.
Nelle settimane successive ho cercato di riprendere l’argomento facendo del mio meglio per scambiare con Cosimo delle parole sul sesso ogni volta che se ne fosse presentata l’occasione mi è sembrato che lui si fosse rassegnato a parlarne ed il solo fatto che abbia accettato quegli argomenti è stato comunque un inizio. Il mio argomento preferito era una eventuale relazione con le ragazze ma non si è dimostrato, come sempre, molto disponibile a discuterne e mi ha dato l’impressione fosse ancora vergine ed a me ciò andava bene. Lui spesso mi rassicurava dicendomi che la vita era bella, quindi un giorno smesso di chiedere.
Una notte mi sono fermata in un bar, ancora aperto a quell’ora, per prendere una tazza di caffè per il viaggio di ritorno a casa. In quel locale ci ero già stata diverse volte e avevo visto in vendita delle riviste per adulti dietro il bancone. Dopo le mie domande riguardo la vita amorosa di Cosimo, con mio gran coraggio ho deciso d’impulso di comprarne un paio per lui ma non sapevo quali prendere ma lo sguardo è caduto su due di esse: Playboy e Penthouse e ne ho acquistato una di ognuno. Il ragazzo dietro il bancone mi ha fatto un sorriso ammiccante ma non ha detto nulla e le ha messe in un sacchetto di carta, poi sono corsa alla macchina prima che qualcuno potesse vedermi e mi sono diretta a casa.
L’indomani, dopo che Cosimo è andato a scuola, ho tirato fuori le riviste e sono stato tentata di sfogliarle ma, essendo avvolte nella plastica, ho deciso di lasciarle così come erano e di metterle sul comodino accanto al suo letto nella speranza che con la mia messa in scena pensasse che finalmente per me fosse un adulto e diventassi sua confidente se mai ne avesse avuto bisogno.
Nei giorni seguenti ho intenzionalmente fatto finta che niente fosse successo con le riviste accanto al suo letto e nemmeno Cosimo ha detto nulla; entrambi abbiamo fatto finta che nulla fosse successo. Sinceramente mi chiedevo se si fosse masturbato nel vedere le foto e ciò a me andava bene. Io in un angolo segreto di un cassettone tenevo nascosto un vibratore e mi davo da fare almeno tre o quattro volte a settimana quindi circa la masturbazione non potevo essere ipocrita, però ho notato che lui era diventato più attento a me aiutandomi a pulire dopo cena e nel fare faccende domestiche, forse aveva imparato ad apprezzare la mia attenzione e il fatto che cercassi di trattarlo come un adulto piuttosto che come un bambino.
Due settimane dopo mi è capitato di avere un intero martedì libero e ne ho approfittato per fare delle ed anche pulire casa. Quando ho portato della biancheria pulita nella stanza di Cosimo mi sono incuriosita per le riviste che gli avevo lasciato ed ho aperto il cassetto del suo comodino trovandole proprio lì sopra. Erano anni che non ne guardavo una e mi chiedevo se fossero sempre le stesse. Per sfogliarle mi sono seduta sul letto di Cosimo e ho iniziato a guardare Playboy e sono rimasta leggermente sorpresa nello scoprire che c’erano tanti articoli su argomenti diverse dal sesso. Le immagini erano realizzate con gusto e le donne erano molto più belle di come me le ricordassi.
Visto Playboy, ho aperto l’altra pubblicazione e ho iniziato a guardarla. Le immagini erano migliori e nel complesso belle. Nel girare le pagine ho trovato il Forum e ho iniziato a leggere. Apparentemente erano lettere di lettori che descrivevano in dettaglio le loro esperienze sessuali e devo ammettere che mi sono subito assorta.
Una delle prime storie che ho letto è stata quella di una studentessa universitaria che ha sedotto il suo professore e per come era scritta mi ha davvero fatto battere il cuore.
Successivamente ho letto di un ragazzo che è andato a letto con la migliore amica di sua madre. Da ciò che era scritto mi è sembrata una situazione molto erotica e, senza nemmeno rendermi conto di cosa stessi facendo, la mia mano destra si è spostata sotto la gonna andando ad accarezzarmi dolcemente la figa da sopra le mutandine con il mio corpo che si scaldava mentre andavo avanti nel leggere i racconti successivi. Uno dei racconti era di un’avvocatessa che aveva sedotto la sua nuova segretaria e lo ha fatto dopo l’orario di lavoro. Ciò mi ha ricordato un’altra infermiera collega di lavoro la quale in un paio di occasioni mi aveva detto di essere interessata a me. Al tempo non ero in grado di riconoscere messaggi ma ammetto che ho fantasticato su di lei molte volte. Lei si chiamava Diana e nel ricordarla ho chiuso gli occhi e mi sono passata più velocemente la mano sulla figa immaginando noi due insieme mischiando le immagini con quelle che mi ha suggerito proprio il racconto dell’avvocatessa e della sua segretaria.
Le sensazioni sono diventate così forti che ho lasciato cadere la rivista e ho iniziato a pizzicare un capezzolo con la mano libera mentre l’altra era impegnata tra le mie gambe. Quando ho raggiunto l’orgasmo mi sono lasciata andare sul letto con un forte gemito crogiolandomi nelle meravigliose sensazioni. Dopo un minuto o poco più, mentre ancora ansimavo e mi contorcevo sul materasso, ho aperto gli occhi e sono rimasta scioccata nel vedere Cosimo in piedi appoggiato sullo stipite della porta con uno sguardo di meraviglia scritto sulla sua faccia.
Al che sono letteralmente saltata in piedi fermandomi davanti a lui lisciando verso il basso nervosamente la mia gonna.
“Cosa fai a casa così presto?” ho chiesto a voce alta sentendomi più imbarazzata che in qualsiasi altro momento della mia vita.
“Lo sai che oggi le lezioni finiscono prima. Oggi ho solo tre ore di lezione. C’è riunione sindacale”
In quel momento la mia testa non capiva niente ed ho chiesto stupidamente “Cosa significa?”
“Significa che oggi le lezioni sono terminate prima del solito. È come se fosse una giornata da brevis letio!” ha risposto lui.
La mia testa non ragionava ancora per l’imbarazzo. Mi chiedevo come avessi potuto dimenticare e mi sono giustificata con lui “Ero così presa dalle commissioni e poi, beh, sai, avevo perso la cognizione del tempo!”
Nel pronunciare quelle parole mi sono sentita sciocca, imbecille totale d ho sentito la necessità di uscire da quella stanza. Gli sono passata velocemente davanti e non ho potuto fare a meno di notare il grosso bozzo nei suoi pantaloni che mi ha fatto venire in mente una domanda: da quanto tempo mi stava guardando?
Per il resto della giornata ho fatto del mio meglio per evitare Cosimo ma durante la cena era un’evidente una certa tensione nell’aria. Avevo bisogno di affrontarlo ed alla fine ho detto “Mi dispiace di aver invaso la tua privacy oggi. Non avrei dovuto essere nella tua stanza”.
Lui mi ha fatto un dolce sorriso dicendo “Va tutto bene, mamma”
Abbiamo mangiato in silenzio ancora per un po’ ma avevo un peso insopportabile nella mente ed allora temendo una sua brutta reazione, con un po’ di ansia, ho chiesto “Hai visto cosa stavo facendo, vero?”
“Sì” è stata la sua risposta e ciò non mi ha reso facile il proseguo ma sono riuscita ad aprire bocca per dire “Beh, so che alcune persone dicono che è peccaminoso, ma voglio farti sapere che la masturbazione è normale e salutare” ho affermato con un tono più clinico di quanto avessi sperato. Cosimo si è limitato a guardarmi come se fosse a corto di parole ed io, insistendo oltre il dovuto per qualche ragione inspiegabile, ho chiesto “Ti masturbi?”
La sua faccia è diventata rossa ma dopo una pausa ha annuito lentamente con la testa.
“È del tutto normale tesoro. Non hai niente. Intendo dire che non c’è niente di cui vergognarsi, capisci?” e lui si è limitato ad annuire di nuovo.
Anche se mi sentivo piuttosto imbarazzata, ho aggiunto “Ricorda che se hai domande oppure hai bisogno di qualcosa, chiedimi pure”
Lui ha risposto “Va bene, mamma” ed entrambe siamo tornati a mangiare in silenzio.
Da quel giorno le cose sembravano tornare alla normalità rapidamente. Lui aveva cambiato atteggiamento su di me ed invece di giocare al computer nella sua stanza, di solito metteva il laptop sul tavolo della cucina o del soggiorno ed insieme chattavamo oppure giocavamo online ed a volte cercava di spiegarmi perché lo trovava così interessante. La sua passione per i giochi si era trasformata in qualcos’altro che era il piacere della nostra nuova comunanza di piaceri.
Il cambiamento non è stato solo il suo, c’è stato un cambiamento anche in me.
Io sono sempre stata una femmina ma mai un esibizionista, però per qualche ragione, dopo il piccolo incidente nella stanza di Cosimo, all’idea di essere osservata mi sono improvvisamente eccitata. In non poche occasioni mi sono stesa a letto ed ho immaginato che qualcuno sbirciasse dalla finestra o mi guardasse in qualche altro modo. Ciò mi faceva sentire di nuovo sexy e quella sensazione mi piaceva molto.
Per qualche ragione, mi sono sentita in dovere di cambiare il modo in cui mi vestivo ogni giorno e mi sono ritrovata a vestirmi un po’ più eccitante ed a volte anche senza reggiseno nell’andare in giro per la città e l’idea che Cosimo fosse già a casa nel tornare dalle mie commissioni, lui se avesse guardato, avrebbe visto le mie tette libere sotto solo una sottile maglietta di cotone o forse avrebbe visto le gambe depilate che scendono da sotto le mie mini gonne che mi davano un look sufficientemente provocatorio.
Qualche settimana dopo avevo quasi completamente superato lo shock di Cosimo che mi aveva beccato nella sua stanza, quando una sera a cena mi ha sorpreso con una domanda fatta all’improvviso. Mi ero accorta che aveva qualcosa in mente ed allora gli ho chiesto cosa c’era che non andasse.
Lui è arrossito molto ma poi mi ha detto con imbarazzo “Beh, sai, come hai detto ….. se c’era qualcosa che volevo chiederti?….”
Ero davvero eccitata per quello che sarebbe successo chiedendomi se finalmente si sarebbe aperto con me. Ho pensato subito che forse mi avrebbe domandato qualcosa di cui aveva bisogno, diun consiglio.
Annuendo con entusiasmo, ho risposto “Certo! Dimmi!”
Lui ha fatto un respiro profondo e poi “Ti ricordi, ummm, l’altro giorno? Quando ti ho visto nella mia stanza?”
Immediatamente ho sentito il sudore che mi colava su tutto il corpo chiedendomi dove diavolo stesse andando con i suoi pensieri ed ho risposto nervosamente “Sì!” e lui molto freddamente se ne è uscito con “Voglio vederti di nuovo”.
Non credo che quattro semplici parole mi abbiano mai scioccata così tanto.
“Che cosa??” Ho gridato non credendo a quello che ho appena sentito “Non puoi essere serio! Hai preso qualcosa?”
Cosimo sollevando la testa e guardandomi negli occhi, quasi balbettando “Ma hai detto che avresti fatto quello che volevo”
“Santo cielo, Cosimo! Non è quello che intendevo e tu lo sai!” ho urlato sbalordita dal fatto che mai avrebbe avuto il coraggio di chiedere una cosa simile.
“Va bene!” ha mormorato e si è alzato da tavola con i suoi piatti portandoli nel lavello di cucina. Io l’ho guardata in un silenzio sbalordita mentre sciacquava i piatti e li metteva nella lavastoviglie per poi avviarsi verso la sua stanza.
Gli ho gridato prima che sparisse “Cosimo, non posso credere che tu me l’abbia appena chiesto. Non c’è possibilità che io possa farlo” e lui ha allungato la mano come volesse lanciarmi qualcosa ed in tono sprezzante ha sbottato “Tipico!”
Era una provocazione ed allora mi sono alzata e gli ho gridato di rimando “Che diavolo vorresti dire?”
“É sempre stato così!” ha risposto esasperato.
“Cosa intendi?”
“Quando ero bambino dicevi che potevo chiedere qualsiasi cosa ma non l’ho mai avuto. Chiedevo di comprare dei dolci e tu dicevi che era malsano. Ho chiesto dei bei vestiti e tu ha detto che non potevamo permetterceli. Lo stesso vale per la gita scolastica. Dici sempre “Chiedi” ma la risposta è sempre no. Perché mi preoccupo?” Ha inveito ancora e poi è entrato nella sua stanza sbattendo la porta.
Dire che sono rimasta sbalordita sarebbe un grande eufemismo.
Mi sono seduta al tavolo e ho cercato di fare i conti con quello che era appena successo ammettendo che per alcuni aspetti aveva ragione ed essendo un’infermiera non gli ho mai lasciato in giro per casa i dolci che tanto piacevano ad un suo amico, inoltre, poiché non siamo mai stati ricchi e vivevamo in una città dove il tenore di vita era maggiore di quello che potevamo davvero permetterci, siamo andati in periferia dove stiamo meglio economicamente. Di sicuro non ho mai mandato in giro Cosimo vestito come un poveretto ma di sicuro come il più elegante, anche perché ho supposto si sarebbe vergognato.
Ma la mia mente è sempre presa dalla masturbazione che mi sono fatta quella mattina e ripensavo a come ho fatto a masturbarmi intenzionalmente per mio figlio sul suo letto, ripensavo anche a come lui potrebbe mai anche solo pensare che sarei d’accordo? Ho pensato che forse lui credeva di essere a sua disposizione solo perché gli ho comprato un paio di riviste per adulti ed anche perché mi sono fatta un ditalino mettendo in scena uno spettacolo solo per lui.
Non mi sono data delle risposte ma sono rimasta sbalordita. Ed ho lasciato che i miei nervi si calmassero per qualche minuto, poi sono andata nella sua stanza a parlargli. Ho bussato alla porta e ho sentito da parte di Cosimo un urlo “Vattene!”
Nonostante il suo invito ho girato la maniglia e sono entrata comunque.
Cosimo era alla sua scrivania che guardava lo schermo del laptop e mi guardava con rabbia chiaramente scritta sul suo viso.
Io ho ammorbidito il mio sguardo al meglio che potessi ed ho detto “Tesoro, parliamo”
“Qual è il punto, mamma? Se parlerai ti ascolterò come sempre, ma nulla sarà davvero cambiato”
Ho fatto del mio meglio per controllare i miei nervi perché mi stavo stancando del suo atteggiamento. “Cosimo, mi dispiace se ti ho deluso in passato, mi dispiace veramente, scusami ma ciò che è accaduto e ciò che mi hai chiesto è una cosa che non accadrà mai. Non avrei dovuto essere quel giorno nella tua stanza e mi dispiace che tu abbia visto quello che stavo facendo. Questo è tutto. Non accadrà mai più”
Cosimo mi ha fissato negli occhi come a pensare la risposta e poi “Va bene, mamma. Puoi chiudere la porta mentre esci?” Detto ciò è tornato con lo sguardo al computer digitando qualcosa.
Quel suo atteggiamento mi ha fatto incazzare e sono uscita sbattendo la porta dietro di me poiché avevo bisogno di allontanarmi da mio figlio per paura che dicessi qualcosa di cui mi sarei pentita.
Mi sentivo sconvolta e credo di non esserlo mai stata così tanto. Mi sono ritrovata a camminare nervosamente avanti e indietro dalla cucina al soggiorno per il resto della notte continuando nella mia testa a discutere silenziosamente con Cosimo. Quando finalmente sono andata a letto, ho passato una delle notti meno riposanti della mia vita.
Le settimane successive sono state una tortura silenziosa. Cosimo ha trovato mille ragioni per stare fuori casa, passando anche alcune notti a casa di suo padre, cosa che so che non gli piaceva. Nelle rare occasioni in cui era a casa, era costantemente nella sua stanza con la porta chiusa in segno di protesta. Durante la cena restava in silenzio prima che lui ripulisse i suoi piatti e mi lasciasse da sola ancora una volta.
Mi sono detta “Ragazzi, ho davvero combinato un pasticcio!”
Ero arrabbiata con Cosimo ma ancora più arrabbiata con me stessa. Tutte le mie intenzioni erano state così buone ma ora mi sentivo male che peggio non si può anche peggio del momento in cui ho deciso di divorziare e del momento in cui il mio ex è uscito di casa per sempre.
Ho provato a coinvolgere Cosimo in qualche conversazione ma mi ha respinto o ignorato completamente. Quasi ogni sera piangevo fino ad addormentarmi chiedendomi come avessi fatto accadere tutto ciò.
Una notte al lavoro, Diana, la mia amica lesbica, ha iniziato a parlare con me capendo che qualcosa non andava e mi ha chiesto se fosse tutto a posto. Sono scoppiata in lacrime e le ho detto che avevo problemi con Cosimo. Lei mi ha fatto entrare in una stanza di degenza vuota ed ha chiuso la porta, poi si è messa dietro di me ad accarezzarmi le spalle mentre piangevo. Devo dire che è stato meraviglioso avere qualcuno così vicino e mi sono ritrovata ad appoggiarmi di nuovo a lei per aere conforto, le mie emozioni erano state così forti negli ultimi tempi che mi sono crogiolata nelle attenzioni che mi dava.
“Dimmi cosa c’è che non va” mi ha chiesto sussurrando mentre massaggiava dolcemente i miei muscoli tesi e così ho dato inizio al mio racconto su Cosimo e di come non stavamo parlando, ma ovviamente non potevo dirle il motivo, mi vergognavo troppo. Le parole mi uscivano di bocca praticamente le dicevano che mi sentivo un fallimento come madre. Diana era meravigliosa e ascoltava tutto senza giudicarmi e mi incoraggiava “Ecco, lascia uscire tutto! Ora ti rilasserai”
Dopo essermi calmata un po’, Diane mi ha avvolto tra le braccia dandomi un forte abbraccio che ho gradito moltissimo e poi mi ha baciato dolcemente il collo e la guancia. In realtà ho inclinato la testa per facilitarla. Lei deve essere stata incoraggiata dalla mia reazione perché le sue mani si sono mosse lentamente sulla mia pancia fino a quando non mi ha preso a coppa le mie tette e mi ha sussurrato con un fil di voce “Lascia che ti faccia sentire meglio, Giuliana” e quelle parole hanno avuto l’effetto di farmi rilassare e quasi svenire.
Con il mio fitto programma di lavoro, raramente ho avuto tempo per uscire con qualcuno o qualcuna ed ammetto in tutta onestà che non avevo rapporti intimi con un’altra persona da più di un anno e mai con una donna ma in quel momento il mio corpo era semplicemente in fiamme.
Un gemito è sfuggito dalle mie labbra mentre faceva rotolare i miei capezzoli duri tra le sue dita. A Diana sembrava andare per intuito sapendo esattamente cosa mi piacesse e ha iniziato a giocare su tutti i miei punti erogeni. I suoi baci hanno coperto per intero il mio collo finché non ha preso il lobo dell’orecchio tra i denti e lo ha strattonato dolcemente, giocosamente. In quel preciso istante ha fatto scorrere una mano sul mio ventre finché non ha premuto con forza contro il mio monte di venere.
La maggior parte di me avrebbe voluto cedere alle sensazioni e lasciare che lei mi prendesse ma semplicemente non potevo. Ero nervosa all’idea di stare con una donna ma avevo anche terribilmente paura di mettermi in una posizione compromettente sul lavoro e di perderlo. Con un grande sforzo ho costretto le sue mani ad allontanarsi e sono quasi corsa fuori dalla stanza dicendo “Mi dispiace tanto, Diane, ma oggi non posso!”
Finito quel turno della notte, quella mattina sono tornata a casa lentamente volendo arrivare dopo che Cosimo era uscito per andare a scuola. Sono andata in bagno ed ho fatto una lunga doccia calda cercando di lavare via tutti i miei guai. Mentre mi insaponavo il petto non potevo fare a meno di ricordare la sensazione delle mani di Diane sulle mie tette ed ho ripensato a lei dicendomi che in fin dei conti era stata così gentile con me dandomi dei momenti magici.
All’uscita dalla doccia mi sono asciugata e sono andata a letto. Il mio corpo era ancora eccitato e sicuramente pronto per altre attenzioni. Allora ho afferrato la piccola s**tola da scarpe che tenevo nascosta nell’armadio sotto tanta lingerie ed ho tirato fuori il mio vibratore. A parte le mie stesse dita, era l’unica cosa che era stata nella mia figa da molti mesi e che oggi si sarebbe allenata.
Mi sono distesa sul letto crogiolandomi tra le morbide lenzuola di cotone che avvolgevano la mia pelle nuda. Le dita hanno ruotato la base del mio giocattolo per metterlo in funzione al minimo delle vibrazioni e poi con la punta ho iniziato a stuzzicarmi i capezzoli, uno alla volta. Ho pensato ancora una volta a Diane mentre i miei capezzoli si indurivano e mi chiedevo cos’altro mi avrebbe fatto se le avessi dato il tempo. L’ho immaginata strofinarli e poi chinarsi per baciarli e succhiarli.
Il mio petto si è alzato ed abbassato ad ogni respiro profondo mentre lavoravo sulle mie protuberanze. I miei lombi sembravano presi da un desiderio che non si era mai spento, quindi ho fatto scorrere il vibratore lungo la pancia fino a quando non ho toccato la figa. La punta di plastica dura è scivolata facilmente sulle grandi labbra bagnate mentre passavo sull’intera zona traendo sospiri di piacere dalle mie labbra. Dopo solo un minuto o due, non ho resistito e, non potendo più aspettare, ho infilato il cazzo finto nella figa, solo allora ho ruotato di nuovo la base ed ho aumentato le vibrazioni poiché avevo bisogno di maggiori stimoli. Sentendo quell’oggetto vibrare dentro di me, improvvisamente mi sono dimenticata di Diana ed invece ho immaginato un giovane stallone che infilava il suo cazzo dentro di me. La mia mente è andata prima ad un chirurgo che veniva visto spesso nella stanza delle infermiere quando ero sola. Mi dicevano che era sposato ma si chiacchierava che fosse stato con metà del personale. Voci di corridoio dicevano che era bravo a scopare e che tutte noi infermiere meritavamo un suo ‘premio’.
Per qualche ragione in quel momento ho improvvisamente pensato a Cosimo ed i miei occhi sono rapidamente andati alla porta per assicurami che nessuno fosse lì a guardarmi come era già successo. Il ricordarmi che avevo chiuso a chiave la porta mi ha tranquillizzato ed inoltre ho pensato che mio figlio in quel momento avrebbe dovuto essere al sicuro alla sua seconda ora di lezione a scuola.
Ho cercato di concentrarmi di nuovo su quel medico che piaceva a tutte noi infermiere ma il suo viso si è trasformato lentamente in quello di mio figlio. Ho fatto del mio meglio per scacciare quell’immagine ma quando ho iniziato a spingere il vibratore dentro e fuori con maggiore velocità, ho visto la faccia di Cosimo. Mio malgrado quando sono venuta ho rantolato “Oh Cosimo!! Sììhhh!!” ed i miei fianchi hanno oscillato violentemente mentre cercavo di far durare l’orgasmo il più a lungo possibile prima di rotolarmi sulle lenzuola alla disperata ricerca del sonno.
La mia mente nei giorni successivi è rimasta piuttosto turbata. Cosimo mi evitava ancora, il che in realtà andava bene dato che avevo fantasticato su di lui sia nei miei sogni che quando giocavo con me stessa inoltre mi vergognavo anche di come mi sono comportata con Diana.
Mentre ero a letto una sera insonne, pensai a ciò che Cosimo aveva chiesto e mi sono chiesta se sarebbe davvero stato un gesto perverso, dopotutto mi aveva già visto una volta e la domanda è stata “Farlo un’altra volta avrebbe potuto peggiorare le cose?”
È stato in quel momento che ho deciso di farlo per lui ma con due avvertimenti a cui avrebbe dovuto acconsentire assolutamente.
La sera successiva, cercando di calmarmi, mentre preparavo la cena ho bevuto un bicchiere di vino ed il mio pensiero è stato solo per lui e per l’incomunicabilità fra noi, prova ne sia che a tavola lui è rimasto ancora una volta in silenzio, me l’avevo previsto.
Quando stava per finire il primo piatto ho fatto un paio di respiri profondi e ho detto “Cosimo, ho qualcosa di cui devo discutere con te”
Lui non ha reagito ma ha alzato semplicemente gli occhi al cielo. Mi sono detta “benedetti adolescenti, non capiscono niente!” ed ho mandato giù un lungo sorso di mio vino e ho chiesto “Sai la cosa che mi hai chiesto di fare? La cosa che volevi vedere?”
Immediatamente ho visto mio figlio rianimarsi e guardarmi attentamente. Avevo chiaramente stuzzicato il suo interesse ed annuiva rapidamente con la testa, evidentemente voleva saperne di più.
“Beh, sono disposta a farlo” ho detto più calma possibile e dopo una breve pausa ho aggiunto “A due condizioni”
In quel momento gli occhi di Cosimo sbalordito, seduto in silenzio, si sono spalancati “Devi essere d’accordo con tutto ciò che chiedo oppure non si fa niente. Mi ha capito bene?”
Cosimo ha annuito di nuovo e gli ho detto che doveva dirmi di essere d’accordo.
“Sì, ho capito” mi ha risposto entusiasta.
“In primo luogo sappi che sarà un evento unico. Succederà una volta e non ne parliamo mai più” e mi sono presa qualche secondo affinché elaborasse le mie parole stando seduto ad ascoltare attentamente.
“Secondo. In nessun caso non ne devi parlare con nessun’altra anima vivente. NESSUNO!! Compresi?” ho detto fissandolo dritta negli occhi.
“Okay, sono d’accordo” ha mormorato annuendo con la testa.
“Ora vado in camera mia e poi vado a farmi un lungo bagno. Voglio che tu venga nella mia stanza alle 8:30. Va bene?”
“Certo mamma, otto e mezza” ha risposto con entusiasmo.
Entrata in camera mi sono detta che dovevo essere improvvisamente ammattita e che forse era effetto dei due abbondanti bicchieri di vino. Nella mia testa le parole e le sensazioni passavano di fretta senza darmi il tempo di rifletterci su. Mi sembrava che tutto ciò che avevo proposto fosse pazzesco e dovevo fermarmi prima che perdessi il controllo della situazione ma una voce più risoluta sottolineava che era l’unico modo per andare avanti, quindi ho deciso di essere meno nervosa e farla finita con questa occasione che gli davo.
Per quelle che sembravano ore, sono rimasta seduta sul letto nell’oscurità della mia stanza e poi con coraggio sono andata in bagno immergendomi nella vasca dove ho versato nell’acqua calda del bagnoschiuma per poi stendermi sotto la schiuma densa rilassandomi come meglio potevo date le circostanze.
All’uscita dalla vasca, mi sono asciugata con un grande telo da bagno e poi mi sono avvolta nel mio accappatoio.
Poiché questo sarebbe stato un evento unico, volevo renderlo memorabile ed allora ho afferrato il mio rasoio elettrico e ho deciso di tagliare il mio cespuglio di peli che era cresciuto di molto non avendo tempo per curarlo, ma ora era l’occasione. Mi sono ricordata di come tutte le playmate delle riviste l’avessero splendidamente rifinite e curate, soprattutto lì in basso. Dopo aver completato la depilazione mi sono guardata la figa allo specchio. Non ero certo come le ragazze fotografate su Playboy, ma il lavoro fatto mi è piaciuto ed ho ritrovato dopo tanto tempo la mia adorata figa.
Tornata in camera mia sono andata avanti e indietro riflettendo su cosa indossare ritenendo che avrei dovuto indossare qualcosa che desse un accesso facile alle mani in modo che Cosimo mi potesse toccare però mi chiedevo anche che cosa volessi mostrare e non sapevo se era un mio vero desiderio che Cosimo vedesse la mia figa con comodità oppure se dovessi fargli dare solo una rapida occhiata sotto una camicia da notte o una gonna.
Alla fine ho optato per una camicia da notte corta color lavanda che non avevo mai indossato, era un regalo di Diana per il San Valentino di quell’anno, lo avevamo festeggiato insieme ma poi era rimasto nel mio cassetto forse nella sua speranza di vederlo indosso a me in una notte di sesso. Quando mi sono guardata allo specchio mi è piaciuta l’immagine che veniva riflessa. Nel muovermi ho fatto una piccola scena sexy più da donna elegante che da troia. Quella lingerie era qualcosa in cui mi sentivo abbastanza a mio agio ad indossare proprio perché tra poco ci sarebbe stata la presenza di mio figlio.
Mi sono vista allo specchio integralmente alta come sono, con gli occhi castano chiaro e lunghi capelli che ho tinto in biondo, mi è piaciuta la mia corporatura media, le tette di terza misura scarsa e un sedere ancora piuttosto sodo. Diana, ma non solo lei, mi ha detto che sono piuttosto attraente ed se dovessi mi descriverei più come una ragazza della porta accanto carina piuttosto che una giovane donna sexy.
Per prepararmi all’incontro con Cosimo mi sono seduta davanti al mio specchio per il trucco e ho aggiunto solo un tocco di colore al mio viso, le mie guance erano arrossate e stavo già anticipando con la mente e con ansia ciò che sarebbe successo. Dopo aver sistemato i capelli ho guardato l’orologio ed erano quasi le otto e mezza, quindi mi sono alzata e mi sono spostata sul letto e volendo sembrare sexy mi sono seduta contro la testiera mettendo dietro alcuni cuscini. Poi ho allargato le braccia sui cuscini ed in quel momento ho sentito il cuore accelerato mentre aspettavo l’arrivo di Cosimo certa che avrebbe accettato le mie condizioni come mi aveva detto in soggiorno.
Alle otto e mezza in punto sento bussare alla porta della mia camera e le parole sono rimaste in bocca, sono rimasta paralizzata come se non mi aspettassi la sua visita ma in qualche modo sono riuscito a formulare senza enfasi “Entra”. Lentamente la porta si è aperta e mio figlio è entrato avvicinandosi con pochi passi e poi fermandosi esitante vicino ai piedi del letto con un’aria più nervosa di me. L’ho lasciato lì incerto per un breve periodo e poi gli ho chiesto “Allora, sei d’accordo con tutto ciò che ho chiesto?”
Cosimo ha annuito ancora una volta con la testa ed ha risposto “Sì”.
Anche se avevo deciso di andare fino in fondo non mi ero resa conto di quanto sia stata spericolata nella mia offerta e me ne sono resa conto solo in quel momento.
Mi sono chiesta ancora una volta “Mio figlio vuole guardarmi mentre mi masturbo e l’avrei fatto davvero?”
Improvvisamente ho sentito un senso di oppressione al petto e un leggero sudore ha imperlato il corpo. Ho fatto un paio di respiri profondi prima di dirgli di sedersi sul letto e lui lo ha fatto fissandomi negli occhi per un po’. Ho immaginato che aspettasse che dessi il via allo spettacolo ma non avevo davvero pensato a come procedere. Voglio dire, cosa si aspettava di vedere esattamente?
Allora l’ho guardato di nuovo ma mi sono resa conto che il fissarlo negli occhi non avrebbe portato a niente e che avrei fallito poiché il suo sguardo mi rendeva troppo nervosa, quindi ho chiuso gli occhi ed ho messo le mani sulla pancia.
Non l’avevo mai fatto prima, nemmeno per il padre di Cosimo, quindi ho pensato di iniziare lentamente guardando dove erano le mani. Molto delicatamente ho cominciato ad accarezzarmi la pancia con entrambe le mani e gradualmente le ho mosse su e giù per il busto. Dopo aver giocato per un po’ anche sui fianchi, mi sono passata le mani sulle tette e le ho prese a coppa poggiando il palmo sul tessuto sottile della camicia da notte. Le mie dita hanno leggermente stretto la carne morbida prima di toccare i capezzoli diventati già duri ed ho capito che non c’era modo di sfuggire al fatto che stavo già diventando molto eccitata.
La mia mente correva e mi chiedevo cosa stesse pensando Cosimo. Era eccitato dalla mia esibizione o era disgustato dal fatto che sua madre potesse fare qualcosa di così apertamente sessuale?
I miei occhi erano stati chiusi per tutto quel tempo ed ora volevo vedere l’espressione del viso di mio figlio. Quando li ho aperti ho trovato Cosimo che mi fissava intensamente. In lui c’era un’espressione di meraviglia sul volto non certo di disgusto e non ho potuto fare a meno di guardare il suo inguine scoprendo un nodulo sorprendentemente grande nei suoi jeans che mi ha fatto capire quanto colui che era stato il mio bambino fosse eccitato. Questo pensiero mi ha fatto venire un brivido nella schiena ed avrei voluto averlo dentro di me perché non lo vedevo più come un figlio ma come un qualsiasi uomo con un bellissimo corpo e quindi un oggetto sessuale.
Le mie mani non sapevo più dove fossero e spostando gli occhi da lui le ho viste lì giù tra le gambe a toccarmi per davvero non solo a beneficio di mio figlio. Improvvisamente le mie inibizioni sembravano fuori da quella camera e volevo fare un bello spettacolo per lui.
Per eccitarlo ma anche per mio piacere, ho cominciato a stringere, ruotando, i capezzoli tra le dita mentre fissavo Cosimo negli occhi, ogni tanto davo loro uno strattone o una stretta, cosa che mi faceva mugolare abbastanza forte.
Quando ho deciso di realizzare la mia idea di fare sesso solitario davanti a Cosimo, ho pensato di farmi vedere nuda ma ho pensato che le possibilità erano quasi nulle che sarei davvero andata fino in fondo ma la realtà ora diversa perché, impulsivamente, ero determinata a farmi vedere in tutta la mia bellezza erotica.
Molto lentamente ho fatto scivolare una mano sulla mia spalla ed ho fatto scivolare le bretelline del reggiseno sul braccio mentre gli occhi lo fissavano intensamente per cogliere ogni pur leggera emozione. Proseguendo a guardarlo intensamente ho fatto lo stesso con l’altra spallina. La camicia da notte è rimasta al suo posto appesa al mio petto a dispetto della gravità.
Non una parola è stata pronunciata in quei pochi minuti fintanto che ho rotto il silenzio con “Vuoi vederli?”
Non pensavo che la faccia di Cosimo potesse essere più rossa ma sbagliavo perché lui mi ha risposto con calma quasi sussurrando “Sì”
In modo molto sensuale ho passato le dita sul petto ed ho tracciato delle traiettorie erotiche avanti e indietro sul tessuto di raso del reggiseno, le ho anche infilate sotto il tessuto arricciando i capezzoli senza che li vedesse e li ho tirati lentamente, poi lentante, centimetro dopo centimetro, ho lasciato scendere la camicia da notte fino a quando le tette, che esponevo meglio spingendo in avanti il busto, non sono state completamente in vista.
Cosimo è rimasto sbalordito attento alle mie mosse ed a ciò che gli mostravo come se fossi una ragazza dei film porno che a lui piacevano tanto. Infatti erano le mie tette ad attrarre la sua attenzione e da loro non ha spostato lo sguardo.
Mi è sempre stato detto che il mio seno era bello e, a giudicare dall’espressione del viso di Giacomo, ne ho avuto la conferma. Le mie tette da 3A erano ancora piuttosto sode con, nella parte anteriore, dei graziosi capezzoli rosa in quel momento duri come piccoli sassi. Ancora una volta ho preso a coppa le tette per giocarci mentre guardavo Cosimo e gli ho detto “Ti piacciono, tesoro?”
Lui non ha detto una parola ma si è limitato a confermare la mia impressione senza distogliere lo sguardo dalle tette ma spostandosi sul letto a causa del membro rigido che stava crescendo oscenamente nei suoi pantaloni facendomi venire un brivido perverso conscia di essere la ragione del suo desiderio.
Il mio corpo era in fiamme e sapevo che un orgasmo non poteva essere tanto lontano.
Ho fatto scorrere una mano dal petto lungo il ventre finché non ho afferrato il monte di Venere ed ho premuto le dita contro l’inguine assaporando sia la sensazione che avevo, sia lo sguardo sul viso di Cosimo mentre mi toccavo. Non ho potuto fare a meno di mugolare mentre le mie dita scorrevano sul morbido tessuto che copriva la mia figa calda e bagnata.
Stasa sul letto ho portato, piegando lentamente le gambe verso l’alto, i piedi fino a toccare il sedere e, con il sorriso più sexy che potessi fare, ho aperto le ginocchia esponendo le mie intimità al suo sguardo. La camicia da notte e la mia mano coprivano ancora l’inguine ma poco altro ho lasciato alla sua immaginazione. Incoraggiata dalla mia domanda precedente e con un po’ di cattiveria, ho chiesto “Allora, vuoi vedermi laggiù?” e prima che mi rispondesse l’ho sentito tirare un sospiro prima che pronunciasse “Sì” ed allora ho strizzato l’occhio in segno di complicità ed ho levato la mano dall’inguine per afferrare l’orlo della camicia da notte. Ho fatto quel gesto molto lentamente. Ho sollevato quell’indumento verso l’alto fino a quando la mia figa è apparsa completamente.
L’ho fatto tante volte e l’ho fatto ancora davanti a Cosimo, ho guardato la mia figa ben curata ed ho scoperto che le mie labbra erano gonfie per l’eccitazione e ricoperte da un velo di rugiada. Prima di quel momento non avevo mai trovato quella parte del mio corpo particolarmente sexy ma all’improvviso ho pensato che fosse veramente calda così come dicono. Mi sentivo come quelle donne delle riviste solo che stavolta ero io nella vita reale.
Infatti era vero che le mie labbra fossero bagnate fradicie e molto calde e l’ho scoperto nel passare le dita delicatamente su e giù per la fessura. Ero talmente arrapata e pronta ad esplodere mostrando in qualsiasi momento come ho i miei orgasmi ma per Cosimo ho deciso di rallentare poiché lui non aveva mai visto una donna in questo stato.
Ho pensato che se quell’i****to fosse venuto a galla avrei detto che stavo dando a mio figlio una lezione di anatomia nell’ambito di una lezione di educazione sessuale.
Avendo portato i piedi a toccare i glutei, si è creato uno spazio tra me e mio figlio ed allora gli ho chiesto di avvicinarsi. Mentre si avvicinava le sue mani hanno coperto l’inguine sicuramente per cercare di nascondere la sua eccitazione unitamente all’idea che il suo aspetto non fosse molto erotico. Una una parte di me avrebbe voluto prenderlo in giro per prolungare le cose e forse stemperare la situazione ma io usavo le dita per tenermi aperta la figa mentre indicavo le varie parti funzionali e le relative denominazioni. Ho intenzionalmente lasciato il clitoride per ultimo e ho spiegato le sue meraviglie accarezzandolo delicatamente. Non appena l’ho toccato tutto il mio corpo ha tremato per l’eccitazione e gli ho detto “Se vuoi far impazzire una donna, leccala proprio qui” scappucciandolo al massimo per mostrarlo nella sua maggiore dimensione ma anche, soprattutto, nella speranza che si buttasse a farlo.
Alla fine del mio breve tutorial, mi sono rilassata sui cuscini e ho iniziato a passarmi seriamente le dita sulla figa e sul clito. Questa non era più una lezione per mio figlio; questo era il momento di togliersi di dosso l’appellativo di mamma e sostituirlo con quella di donna, o meglio, di femmina. Non ho potuto farne a meno di toccarlo quando ho spostato un piede sulla coscia di Cosimo e ho iniziato ad accarezzarlo con le dita dei piedi mentre con le dita mi toccavo. Solo un momento dopo, sono esplosa con uno zampillo con le mie dita che esploravano il mio sesso dentro e fuori.
Il mio corpo ha tremato così forte per gli spasmi e per così tanto tempo che ho avuto paura di poter effettivamente stirarmi un muscolo dell’addome. Quando la mia mente si è schiarita, mi sono resa conto che stavo ancora agitando lentamente il sedere. Quando ho sollevato lo sguardo, ho trovato Cosimo che mi fissava con un’intensità che non aveva nemmeno mai mostrato nei confronti dei suoi amati videogiochi e neanche nei film porno.
Ancora in un notevole mio stato di eccitazione, ho fissato per un momento il suo inguine e poi l’ho guardato ancora una volta negli occhi. Dall’espressione di disagio sul suo viso capivo che sapeva cosa avevo visto, quindi gli ho fatto un sorriso rassicurante e gli ho detto “Deve farti male vero? Perché non togli le mani da lì?”
Gli occhi di Cosimo si sono spalancati improvvisamente sicuramente scioccato dalla mia richiesta.
Ero certa che fosse ancora vergine, quindi per lui è stato un momento di svolta.
Me ne sono accorta perché c’era un’evidente tensione sul suo viso ed allora l’ho incoraggiato con il mio tono più rassicurante che potessi “Portalo fuori per me, la mamma vuole vederlo”
Lui ha emesso un gemito ad alta voce, ma non ha mosso un muscolo ed io ho aggiunto sussurrando “Va tutto bene, siamo solo io e te, stasera. Non essere timido”
Molto lentamente la mano di Cosimo è andata sul davanti dei suoi jeans passando sul suo impressionante rigonfiamento. Ero certa che stesse per venire nei pantaloni, ma ho provato sollievo quando ha spostato le dita per aprire i jeans ed ha fatto scivolare la mano dentro per poi armeggiare per un momento portando alla luce soffusa della mia stanza il suo cazzo.
Dire che sono rimasta sbalordito sarebbe un eufemismo. Anche se non molto grosso, il cazzo di mio figlio doveva essere ben più lungo di 18 centimetri. Mi sono subito chiesta come mai non l’avessi mai notato prima e come le ragazze a scuola non gli fossero saltate addosso.
Incredibilmente mi sono ritrovata a sbavare nel guardare per la prima volta il sesso eretto di Cosimo in tutto il suo splendore pensando che fosse della dimensione perfetta per succhiare ed anche per farmi scopare.
Da ragazza ero una specialista dei pompini e quella spada di carne lunga e stretta sembrava perfetta da tenere in bocca per dilettarsi e farlo godere.
Quando ho guardato di nuovo in faccia Cosimo ho potuto vedere incertezza nei suoi occhi. La postura del suo corpo diceva “E adesso, mamma?”
Capendo il suo disagio per la prima volta con una donna gli ho fatto un sorriso dolce e gli ho detto: “Vai avanti, toccalo per me”
Apparentemente, l’incertezza è svanita rapidamente, perché con la mano Cosimo ha iniziato ad accarezzarsi con vigore, sembrava che stesse lottando con il cazzo ancora intrappolato negli stretti confini dei suoi jeans ed a me è venuto da dire di levarseli. Lui mi è sembrato riluttante a lasciare il suo membro duro ma comunque si è alzato e se li ha levati scalciandoli lontano. Senza che lo chiedessi, si è levato anche la maglietta e l’ha allontanata.
Per me era difficile credere che mio figlio diciottenne fosse completamente nudo davanti a me.
Cosimo si è seduto di nuovo sul letto ed ha iniziato a masturbarsi furiosamente.
Il mio corpo era in fiamme mentre guardavo il suo spettacolo. Volevo che si godesse il momento tanto quanto lo volevo io e per ché il piacere fosse durato più a lungo possibile gli ho consigliato con voce dolce “Piano, tesoro, vai piano!”
La mano di Cosimo iniziò a strisciare su e giù per l’asta, ma potevo vedere l’urgenza nei suoi occhi. Ho iniziato a infilare tre dita dentro e fuori la mia figa, in perfetta sincronia con il suo palmo scorrevole. Era ovvio che era vicino all’orgasmo e volevo venire con lui. Potevo sentire il suo respiro aumentare mentre aspirava l’aria e sapevo che stavo per vedere il succo sparare dal suo cazzo duro come una roccia.
“Va tutto bene piccolo, lasciati andare,” gemetti, mentre mi toccavo rapidamente. Cosimo ha ceduto al momento e ha iniziato a pugni il suo cazzo così velocemente che la sua mano era sfocata. Pochi secondi dopo ho visto un’esplosione dopo l’altra di sperma eruttare dal suo cazzo, schizzando in corde sul petto e sull’addome. Non avevo mai visto niente di così apertamente sessuale e mi sono imbattuta ancora una volta nelle mie dita motrici.
Non ho idea di quanto tempo sia passato prima che la mia mente tornasse al presente, ma quando l’ho fatto, ho trovato entrambi ansimanti. Cosimo era crollato sul mio letto esausto, mentre la mia testa era appoggiata sui cuscini, debole come una bambola di pezza.
Nessuno di noi ha detto una parola per molto tempo, sono sicuro che parti uguali sbalordite, eccitate e imbarazzate per quello che è appena successo. Cosimo sembrava troppo debole per muoversi, quindi ho deciso di essere la mamma e di prendere il controllo. Tirai indietro le due cinghie sulle spalle e mi sistemai la camicia da notte sul petto. Rimasi in piedi su gambe traballanti e mi diressi verso il bagno, dove presi due salviette. Ne ho immerso uno in acqua tiepida e poi l’ho suonato, prima di tornare nella mia stanza.
Cosimo era ancora sdraiato prono sul mio letto, e non potevo fare a meno di pensare a quanto fosse bello ma vulnerabile in quel momento. Il mio istinto materno prese piede e mi lasciai cadere in ginocchio sul pavimento accanto a lui. All’improvviso era di nuovo il mio bambino e avevo bisogno di prendermi cura di lui.
Sembrava nervoso quando gli lasciavo cadere il panno umido sul petto e iniziai a pulire delicatamente le pozzanghere. Ho fatto scorrere l’asciugamano sul petto sodo di Cosimo, e poi l’ho spostato più in basso mentre cercavo di lavare lo sperma dal suo addome. I miei occhi erano inchiodati dal cazzo a non più di un piede dalla mia faccia, e sempre così lentamente feci scorrere l’asciugamano ancora più vicino. Sembrava quasi un’esperienza fuori dal corpo mentre lo avvolgevo attorno al suo pene flaccido, catturandolo saldamente tra le mie dita.
Anche se ho avuto due sborrate, tenere in mano il cazzo di mio figlio mi ha fatto venire un formicolio in tutto il corpo. Questo non era più il bambino che avevo fatto il bagno nel lavandino della cucina anni prima, ma un uomo. Ho fatto scorrere lentamente il tessuto bagnato su e giù per l’asta, quindi l’ho sostituito con quello asciutto. Gli ho asciugato l’inguine e poi l’ho strofinato fino al petto per finirlo.
Mi sedetti sul letto accanto a lui e lo fissai profondamente negli occhi. Cosimo sembrava così imbarazzato, come se avesse fatto qualcosa di sbagliato, così l’ho raggiunto e l’ho abbracciato. “Non hai niente di cui vergognarti, tesoro.” gli sussurrai all’orecchio mentre accarezzavo la morbida pelle della sua schiena.
Ci siamo tenuti l’un l’altro per cinque minuti buoni, finché all’improvviso mi sono sentito abbastanza imbarazzato per essere così vicino. Mi sono tirata indietro un po’ per guardarlo negli occhi, e poi gli ho dato un dolce bacio sulle labbra. “Dovresti riposarti un po’ adesso,” sussurrai piano, e lui annuì semplicemente in segno di assenso.
Mentre lo guardavo raccogliere i pantaloni, era ovvio che Cosimo fosse di nuovo duro. Mi dispiaceva mandarlo via in una condizione così surriscaldata, ma ho pensato che sarebbe stato sicuramente in grado di prendersi cura di se stesso nella privacy della sua stanza. Toccato da grande simpatia, inspiegabilmente dissi: “Cosimo, ricorda, questo resta tra NOI!!”.
“Sì, mamma”, ha risposto emotivamente esausto, sembrando felice come un cucciolo di cane.
Gli rivolsi un dolce sorriso e dissi: “Beh, buona notte, Cosimo”.
“Notte, mamma” rispose, e si trascinò verso la sua stanza.
Ma la nostra notte non era che iniziata.
Infatti dopo qualche minuto che mi sembravano ore l’ho chiamato pregandolo di tornare da me nel mio letto.
Entrando nella stanza l’ho accolto con un sonoro e lui si è gettato su di me con un abbraccio inondandomi di baci.
Non so cosa mi ha preso e non so se siano stati i baci sulla mia clavicola, sul collo e sulle guance oppure il suo corpo che sfregato sul mio, ma mi sono sentita sopraffatta dall’impulso di andare oltre quei semplici gesti ed ho portato la mia bocca sulla sua per unire le labbra, poi ho spinto la mia lingua contro quella sua leccando le labbra chiuse poiché le teneva chiuse. Inaspettatamente però Cosimo apre la bocca permettendo alla mia lingua di entrare andando a toccare i suoi denti ed aggrovigliarmi con la sua lingua.
Abbiamo continuato a baciarci per un tempo infinito. Cosimo si è spinge sul mio corpo ed ha emesso dei mugolii che aspettavo come li aspetta ogni femmina che piace, purtroppo è il fischio del bollitore dimenticato sul fuoco ad interrompere la nostra intimità.
Corro in cucina e spengo il fornello e mi accorgo che sto cercando di contenere sentimenti disperati che gridano di agire ancora più a fondo mentre la coscienza dice di non farlo. intanto mi avvicino ad una delle vecchie sedie imbottite e mi siedo su una di essa.
Come si suol dire ho le farfalle in pancia e la figa che pulsa di un dolore sordo.
Cosimo mi ha seguito e si è allungato su di me per trovare un contatto con la mia pelle. Il movimento lo ha fatto per prendere delle capsule di caffè e la posizione costretto la sua t-shirt, di nuovo indossata, a salire esponendo l’ombelico ed io ne approfitto per piegarmi in avanti. Poi gli bacio la pelle morbida e chiara respirando il suo buon profumo che mi pare divino; è un profumo inebriante che sa di un corpo giovane. Non posso fare a meno di esplorare la sua pelle leccandola e baciandola.
Cosimo resta in quella posizione e non più interessato al caffè ma resta aggrappato allo scaffale mentre la mia bocca lo esplora scorrendo delicatamente con le labbra il suo corpo.
Mi avventuro più in alto spostando la maglietta verso l’alto e sento il suo cuore battere forte mentre lui geme “Di più, per favore di più!” tirandosi la t-shirt sulla la testa.
Ora Cosimo è in piedi di fronte a me, il mio viso è all’altezza dei suoi capezzoli ed i suoi occhi mi fissano intensamente.
“Cosa vuoi figlio mio?” chiedo.
Lui balbetta “mmm, nn … non lo so davvero! Voglio solo …. di più, ancora una volta, dai!”
Le mie mani accarezzano la sua pancia lisciando la sua pelle e, piegandomi in avanti, le mie labbra si chiudono su uno dei suoi capezzoli succhiando l’areola, diventata carnosa per l’eccitazione, nella mia bocca ed uso la lingua per titillarne l’estremità.
La sua reazione gli fa portare la mano dietro la mia testa per attirarmi di più a sé, poi sposto la bocca sull’altro suo capezzolo e ripeto l’azione.
Cosimo ansima e sento tremare le sue ginocchia contro la mia gamba che metto fra le sue, subito dopo mi piego sulle ginocchia come ad accovacciarmi mettendo le mani sui suoi fianchi per tenerlo fermo e poterlo baciare e leccare sulla parte anteriore mentre lui si appoggia sulle spalle per mantenere l’equilibrio.
Continuo per un po’ e poi mi sollevo e ritorno sulla sua bocca, la bacio e subito le sue labbra si aprono per ricevermi. Il nostro peccaminoso bacio si fa più forte spingendoci forte l’uno contro l’altro.
Durante il bacio Cosimo spinge il suo inguine contro la mia coscia dimenandosi avanti e indietro su di me come volesse scoparmi.
“Questa è mia figlio, cosa sto facendo?” mi chiedo ed interrompo il bacio perché la mia coscienza ha la meglio su me stessa ed lo allontano quasi spingendolo via e vado a preparare il caffè.
Lui mi guarda intensamente e io, cercando di farlo smettere, gli metto le mie dita sotto il naso dicendo “Senti anche tu odore di pipì!”
Cosimo tira su col naso e il suo viso si rilassa e conferma il mio pensiero.
Ma lui sa già cosa dire confidenzialmente “Tesoro, perché non ti togli quelle mutandine bagnate e ti siedi sul tavolo così ti darò un’occhiata”
Immediatamente obbedisco e mi muovo per levarmi la biancheria intima e poggio il sedere sul piano.
Lui inginocchiato delicatamente di fronte a me, posa le mani sulle mie ginocchia facendole scivolare sulle mie cosce spingendole gambe affinché si divaricassero.
Il mio cuore batte forte, sto realizzando lo spettacolo più bello e perverso che potessi immaginare.
Sono quasi totalmente glabra con un piccolo ciuffetto di peli sul pube e niente più. Facendo leva con i pollici sulle labbra gonfie aperte si vedono luccicare le parti interne delle labbra della figa per i succhi prodotti. Cosimo fa scivolare le dita sulle pieghe, aprendole maggiormente rivelando il mio clitoride già gonfio mentre perle dei miei succhi, bianche e cremose, escono dalla figa mentre lui la accarezza.
Per vedermi meglio appoggio sulle mani sul letto e distendo le braccia. Il mio corpo arrossato e il petto si sollevano e si abbassano seguendo il respiro accelerato.
Guardo Cosimo e dico “È questo che vuoi, tesoro mio? Io non so cosa sta succedendo, ma non voglio che ti fermi!” confesso
Lui si avvicina e lecca la mia figa raccogliendo i miei succhi sulla sua lingua per assaggiarla. Io gemo e sussulto “Sì… Oh sìì! Fallo di nuovo, ti prego!” e lui obbediente ripete il procedimento.
Devo avere un ottimo sapore divino perché lui continua a leccare e più mi lecca più i miei succhi escono.
Poi sento che lui chiude la bocca sul clitoride attirandolo nella sua bocca, succhiando e facendo scorrere la lingua su di esso.
Ansimo e lo guardo anche se reclino la testa all’indietro per godermi maggiormente la leccata e lo incito “Di più, di più, di più, per favore non fermarti! Quello che mi stai facendo è così bello!”
Cosimo prosegue a succhiare il mio bocciolo ricoperto di succhi ed un suo dito va verso l’ingresso della figa ed avverto la pressione prima che sparisca dentro. Lui non si accontenta di un dito e ne fa seguire altri che però non fa uscire ma li agita sull’imboccatura, infine forza l’apertura ed io lancio un urlo “Oh, noo! Questo noo!” ma lui imperterrito non smette e fa sparire la nocca completamente dentro.
La mia figa è così da tanto inesplorata che si è ristretta tanto da dargli il sospetto che io sia vergine, eppure lui è uscito proprio da lì ma la sua ingenuità ed inesperienza gli fa pensare che lo sia nuovamente.
Cosimo guardandomi negli occhi, gira le dita con il palmo verso l’alto e inizia a spingerle dentro e fuori pompando, arricciando le dita per accarezzare le pareti della vagina. I suoi movimenti fanno sì che il piacere che ne ho mi porti ad inclinare il busto e di conseguenza a sollevare le tette offrendole a lui e resto in attesa della sua bocca.
“Ancora! Per favore, dai tesoro, non fermarti!”
Sento che i miei muscoli iniziano a irrigidirsi mentre cresce l’orgasmo. Lui prosegue a succhiarmi il clitoride e scopami con le dita guardandomi in volto fino a quando vengo con un forte urlo.
Le pareti della figa, nel momento dell’orgasmo, si muovono come mi stesero facendo una sorta di mungitura ed allora, prima di stendermi distrutta dal piacere, allento la pressione della mano mentre Cosimo prosegue a succhiarmi il clitoride mentre tengo il busto sollevato e gli occhi chiusi per la scarica di adrenalina.
Il mio giovane privatissimo amante prosegue scemando l’azione della lingua, delicatamente, finché il mio respiro non si calma. Infine pulisce i succhi dalla mia figa con la lingua e l’aiuto portando due dita tra le sue a raccogliere i miei succhi per poi poterli gustare nella mia bocca.
Cosimo non aveva mai visto raccogliere i succhi da una donna e tantomeno portarli alla bocca, nel vedere la mia mossa ha fatto una faccia meravigliata e leggermente schifata, forse ha creduto che fosse una pratica poco igienica.
Piego il busto verso di lui e lo traggo a me per baciarlo. La sua bocca e la sua lingua mi esplorano ed io assaporo i miei succhi degni condimenti di tanti ditalini.
“Hanno lo stesso sapore?” mi chiede e gli dico che ho visto che per ogni ditalino il gusto è sempre diverso.
La mia libidine è s**tenata e chiedo timidamente “Voglio assaggiarti! Sì, dai, te lo voglio fare”
Mi risponde con un sussurro nervoso di consenso ma mi accorgo che è tardi e lui dovrà andare a scuola, però la mia mente mi dice già che voglio Cosimo come amante e già desidero che la notte seguente questo ometto mi esplori ancora. Non voglio fermare ciò che è nato tra noi.
Quando mi sono svegliata la mattina dopo, mi sono sentita più riposata di quanto non lo fossi da molti anni, tuttavia, avevo davvero paura delle conseguenze di un rapporto sessuale con mio figlio. Mi sono posta la domanda: Cosimo mi rispetterebbe ancora come madre o mi vedrebbe come una specie di puttana per quello che avevo fatto? Alla domanda non mi sono data una risposta. Mi sono levata dal letto ed ho infilato una vestaglia.
Mentre camminavo lungo il corridoio, l’odore del caffè appena fatto mi ha colpito, sono corsa in cucina e mi aspettavo di trovare mio figlio, invece la stanza era vuota. Ho trovato un breve biglietto sul tavolo, con cui mi faceva sapere che doveva correre a scuola, che c’era caffè caldo nella caffettiera oltre ad una spremuta d’arancia nel frigo.
Sinceramente quel gesto mi ha commossa. Forse questo era il suo modo di perdonarmi per essere stata scorbutica con lui negli ultimi mesi oppure, forse, si è semplicemente davvero goduto il nostro rapporto speciale e questo era il suo modo di farmi sapere che voleva ripetere quella sessione di sesso.
Ad ogni modo ero felice. Nonostante tutta la mia trepidazione all’idea di allestire uno spettacolo sessuale per lui era ormai un ricordo ed i primi risultati sembravano positivi.
Sono stata molto contenta anche del comportamento di Cosimo nei giorni successivi. È stato estremamente attento con me, ma non ha mai menzionato ciò che avevamo fatto e né ha chiesto un’altra lezione pratica di sesso e neanche io ho stimolato la sua immaginazione.
Non che l’idea non mi piacesse, ma onestamente per me è stato difficile pensare ad altro quando ero sola con lui a casa. Ho cercato di non prenderlo in giro, ma ho sentito una tale energia sessuale intorno a lui che era difficile non ostentare me stessa solo un po’.
Al lavoro qualche giorno dopo, Diane mi si avvicinò per chiedermi come andavano le cose a casa. Però ho affrontato la mia situazione senza spingerla oltre. Gli ho detto che per me la vita, anche sul lavoro, andava molto meglio e mi ero ripresa dalla delusione avuta dopo il divorzio. In fondo avrei potuto dire che speravo che le cose andassero ancora male in modo da poter offrire a lui ancora una volta il mio intimo sostegno. Quando volevo far sentire il mio istinto materno l’ho abbracciato schiacciando il mio seno contro il suo petto ed un giorno, poco prima di rompere il nostro abbraccio, gli ho sussurrato all’orecchio “Grazie per aver pensato a me” e nell’allontanarmi da lui, ho sculettato intenzionalmente muovendo i fianchi nella speranza che lui stesse guardando. In quel momento mi sentivo decisamente super sexy!
Per i due giorni successivi ho girato nuda per casa coperta solo da lingerie di alta classe e tacchi alti.
Al terzo giorno con Cosimo stavamo guardando un film e le scene con i personaggi principali sono diventate piuttosto piccanti. Infatti sebbene fossero sotto le coperte, era chiaro che stavano simulando un accoppiamento con il maschio sopra la femmina. Mi sentivo estremamente eccitata e mi chiedevo se lo fosse anche Cosimo. Ho, quindi, lanciato un’occhiata e non ho potuto fare a meno di guardare il suo inguine, non mi ha sorpreso il vedere un grosso nodulo nei suoi pantaloni della tuta da ginnastica e subito ho capito che si stava godendo la scena tanto quanto me.
Al termine del film mi sono levata dal divano ed ho camminato andando nella mia stanza ma mi sono fermata dopo pochi passi per voltarmi a guardarlo e mi è venuto da dire “Sto pensando di fami un bagno” e dopo una pausa studiata apposta con una voce sensuale e maliziosa ho proseguito “Vorresti venire un po’ in camera mia prima di andare a letto?”
Cosimo annuì rapidamente con la testa dicendo “Certamente, come no!”
In quel momento ho deciso che non avrei fatto il bagno senza di lui e sono entrata in camera mia stendendomi sul letto. Cosimo mi ha raggiunto dopo aver spento le luci ed il televisore in soggiorno e si è seduto vicino a me.
Prima che lui dicesse e facesse qualcosa gli ho detto “Sono tempi difficili e siamo tutti costretti a sacrifici , alcuni dei quali più difficili da sopportare di altri” e dopo una breve pausa “Vuoi che ti aiuti? La tua mamma, ormai lo sai, farebbe di tutto per il suo bambino” e gli ho dato un bacio in fronte.
“Non sono un bambino, mamma! Oppure vuoi che ti chiami Laura”
“Lo so benissimo ed è evidente tesoro ma per una mamma il proprio figlio sarà sempre il suo bambino” ed ho appoggiato una mia mano sul cazzo ancora eretto e mi sono messa a massaggiarlo dai testicoli alla punta. Lui ha chiuso gli occhi e mi ha lasciato fare.
Gli ho levato i pantaloni ed il boxer che teneva nascosto quel bellissimo cazzo che poi ho tenuto stretto nel pugno segandolo con movimenti lenti dalla base fino alla cima. Lui mi mise una mano sulle mie tette palpandone una mammella.
Mi sono sbottonata la vestaglia che trasparente che indossavo e che avevo acquistato on line pensando a come mi avrebbe chiavato lui, ed ho infilai una mano nel reggiseno ed ho estratto anche l’altra mammella.
“Amore queste sono le mammelle che ti anno nutrito nei tuoi primi mesi di vita, non scorderò mai quei momenti emozionanti quando ti attaccavi al capezzolo per succhiare il latte. Solo una madre può capire cosa si prova a nutrire la propria creatura dal proprio seno”
Lui ha aperto gli occhi per osservare le mie tette e le prese a due mani stringendole e giocando a titillare i capezzoli con le unghie e con la lingua.
Io mi sono spostata in una posizione migliore per poter chinare la testa sulla sua cappella e, dopo averla leccata, ho ingoiato l’asta succhiando il glande che si ingrossava nella mia bocca.
Il ragazzo aveva capito tutto e si stava dimostrando un ottimo allievo. Aveva imparato a fare sesso almeno nei fondamentali che a me piacevano tanto.
Infatti non ho tardato a sentire la sua mano su una mia coscia e ben presto ha raggiunto il mio sesso. Ha spostato il perizoma di lato e poi lo ha tirato per levarlo. Era una mossa che aspettavo e mi sono mossa per agevolargli il compito sollevando il bacino puntando le game e lui, prima da una parte e poi dall’altra, me lo ha sfilato.
Ho potuto subito dopo aprire le gambe e lui raggiungere il mio sesso che ha scoperto fradicio e penetrandolo con un dito.
Non so se è successo a molte donne, ma a me è capitato più volte di fare dei sogni in cui mi vedevo accoppiarmi con mio figlio e subito dopo svegliarmi bagnata tanto da sognare di avere un compagno a letto con me, svegliarlo e scopare da assatanata immaginando di vivere ancora quel sogno appena fatto. Purtroppo da sola non mi è rimasto che sditalinarmi.
Però ora ho un amante in Cosimo.
“Laura vieni sopra di me” mi ha chiesto lui.
“Oh, tesoro. Vuoi entrare nel ventre della tua mamma, li da dove sei uscito?”
“Voglio darti il mio cazzo, voglio la tua figa!”
“Lo facciamo come abbiamo visto nei film porno?” e senza che lui mi rispondesse mi sono messa a cavalcioni su di lui strusciandomi contro quel cazzo grosso e duro come quello di suo padre quando mi chiavava.
L’ho preso con la mano ed appena messo verticale mi ci sono seduta sopra accogliendolo completamente in me.
“Mmmm tesoro, sei tornato nella tua mamma ma questa volta da uomo con tutta la tua virilità”
Lui mi ha girato improvvisamente e di forza, non ho potuto che trovamelo su di me e rientrato in nella figa ha cominciato a spingere con passione facendomi genere di piacere a voce alta.
“Sei proprio bona, prendi il mio cazzo! Ecco ti sta chiavando il cazzo di tuo figlio”
Non capivo più niente sia per il piacere fisico che per il coinvolgimento mentale da cui ero totalmente presa.
“Oh sì tesoro dillo, dillo ancora che stai scopando tua madre”
“Si mamma, ti monto, sto scopando la figa di mia madre”
Ero arrapatissima e non ho resistito, ho avuto uno degli orgasmi più belli della mia vita.
Mi sono perduta in quel mare di piaceri perversi e proibiti. Aveva ragione la mia amica Diana che una volta entrate nel mondo della perversione non se ne esce perché i piaceri sono diversi e molto forti.
“Oooooh amore, hai fatto godere la tua mamma come nessun altro uomo è mai riuscito a fare!”
“Laura dimmi che sei la mia troia”
“Sì tesoro, sono la tua troia, scopami, sbattimi, fammi impazzire”
Lui si è messo su di me piegando le gambe, infilandomi il cazzo completamente nella figa, e afferrando le mie spalle ha dato inizio a montarmi con forza facendomi andare in estasi superando il limite che mai pensavo potesse esistere. Il rumore del suo corpo che sbatteva contro il mio era molto simile allo sculacciare.
“Tesoro non smettere, mi fai morire!”
Le tette ballavano in tutte le direzioni verso il basso e nel vederle muoversi nel momento di maggiore spinta da parte sua, ho avuto un altro orgasmo e non sapevo che ne avrei avuti altri ancora.
“Amore voglio che vieni dentro la tua mamma. Dammi la tua sborra calda! Ingravida la tua mamma, voglio un figlio che sarà anche tuo fratello!”
Erano idee create dalla mia perversione che ormai era libera di s**tenarsi nel creare situazioni anche irreali.
Anche se deliravo, sapevo benissimo che non sarei potuta rimanere incinta ma quelle mie parole lo hanno esaltato e lo hanno messo a pomparmi con ancora più forza. Io non capivo più niente, piangevo, ridevo e urlavo il mio godere e tutta me stessa era libera di fare e dire oscenità senza limite.
Quando ho sentito “Sto per venire, sborrooo, sborrooo, ti vengo nella figa, ti ingravido!!” mi sono fermata affinché lui mi sentisse la sua femmina da ingravidare e di conseguenza riempirmi di sborra.
Nel sentire il suo seme invadermi il ventre con dei caldi spruzzi ho avuto un ultimo orgasmo che mi ha svuotato completamente delle mie energie.
Appena finito di scaricarsi in me si è accasciato sulla mia schiena senza uscire dalla mia figa e ci siamo lasciati andare come un unico corpo sul letto restando entrambe di fianco. Io sono riuscita, contorcendomi un po’, a baciargli con passione il viso, il collo e la bocca scambiando delle slinguate anche nella bocca. Ero ben coscia che mi ero comportata da troia patentata ma per in altri momenti non avrei giurato di poterlo essere, ora però ne ero contenta e felice anche perché, da femmina qual ero, il sentire la sborra uscire da me e colare mi ha dato la magnifica sensazione di essere la sua amante preferita.
Quando il suo cazzo si è ritratto, lui si è girato a pancia in su ed io mi sono messa su di un fianco gli ho accarezzato il petto e la pancia coprendolo di baci ed infine ho ripreso in bocca il suo cazzo per godermi il sapore del suo sperma.
Sono rimasta con lui a coccolarlo finché si è addormentato ed allora ho rimesso le tette nel reggiseno e rindossata la vestaglia mi sono levata da quel campo di battaglia andando in bagno per darmi una pulita sommaria sotto il triangolino del perizoma bagnato dalla sborra indugiando se tenerlo bagnato per annusare in altri momenti il suo profumo oppure lasciarlo nel cesto dei panni da lavare.
Se per combinazione qualcuno si fosse trovato a passare nel corridoio avrebbe potuto vedere tutto di me e la mia mente ormai perversa quasi ci sperava.
Sono poi tornata a letto guardando Cosimo addormentato felice e soddisfatto.
Al risveglio non l’ho visto ma mi ha lasciato il caffè pronto. Alla sera ho ricevuto un suo messaggio su WhatsApp senza testo ma con un grande cuore rosso pulsante ed io, emozionata e nuovamente arrapata, ho risposto nello stesso modo.
Prima di andare a letto, avendo volutamente fatto un’igiene intima anche posteriormente, mi sono preparata a godermi il più a lungo possibile la sborra di mio figlio che mi in piena notte mi ha riempito il ventre.
Prima che lui entrasse in casa ho aperto le gambe su una poltrona con i braccioli, poggiando le gambe su di essi ed ho dato il via ad un ditalino tra i migliori che mi abbia mai fatto.
Nella mente già mi gustavo il suo cazzo sia nella figa che nel culo ma soprattutto mi preparavo a farmi trovare oscenamente aperta con le dita bagnate nel mezzo di un grandioso ditalino con Cosimo unico e speciale spettatore ed ho anche pensato a come avrebbe reagito nel trovare le mutandine di sua madre intrise di umori e di sborra dopo il nostro accoppiamento. Ciò mi ha fatto bagnare nuovamente.
Quella notte ho dovuto fare ancora una volta lezioni di sesso con grande mio piacere ma anche piacere da parte di Cosimo. Stavolta nessuno di noi due si è preoccupato delle pulizie poiché le avremmo fatte insieme nella vasca da bagno

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