Skip to main content
Racconti erotici sull'Incesto

le schiave cap 1-3

By 21 Ottobre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Capitolo 1-3
Sonia dormi sul parquet chiusa nella gabbia.
Fu un sonno profondo e senza sogni.
-Alzati pigrona ‘ era la voce di sua madre, per un attimo pensò di aver sognato tutto ma il freddo del pavimento e i muscoli indolenziti la riportarono alla realtà,era ancora chiusa nella gabbia. Apri gli occhi e vide la zia aprire gabbia e sua madre entrare, le passo il vassoio che aveva in mano e disse ‘La colazione tesoro-.
Sonia stava morendo di fame non mangiava da pranzo del giorno prima, prese il vassoio e ringraziò- Grazie mamma-.
Giuliana era felicissima per la seconda volta in poche ore l’ aveva chiamata nuovamente mamma cosa che non succedeva da anni.
-Mangia tutto amore piu tardi ti porto il pranzo-.
Detto questo la bacio sulla fronte poi usci dalla gabbia e zia Selene richiuse il grosso lucchetto.
Sonia osservo le due donne avviarsi verso quello che ormai aveva capito essere lo spogliatoio, entrarono in vestaglia e ne uscirono poco tempo dopo vestite da cameriere. Indossavano una divisa nera con ampia scollatura che mostrava il loro generoso seno la gonna era cortissima quasi inquinale davanti un grembiulino bianco autoreggenti neri tacchi altissimi e un collare di cuoi nero come quello per i cani o gatti, le due donne uscirono in fretta senza salutare. Sonia era senza parole nel vederle abbigliate cosi. Mangio velocemente la colazione poi si guardo attorno, la cantina era molto diversa dall’ultima volta che vi era entrata. Il pavimento era ora parquet, le pareti erano nere vi erano catene che pendevano dal soffitto (e aveva imparato a cosa servissero) tantissimi generi di fruste facevano bella mostra di se appese hai muri da alcuni cassetti aperti poteva scorgere falli di gomma vibratori dildi, appoggiati su i mobili vi erano oggetti che non aveva mai visto prima, ma immaginava a cosa potevano servire e le fecero venire i brividi alla schiena.
Come aveva promesso la mamma le portò il pranzo la permise inoltre di fare una doccia, ve n’erano due nello spogliatoio. Prima di tornare ai suoi lavori la mamma informa Sonia che nel pomeriggio il padrone le farà visita, e come anticipato dalla mamma nel pomeriggio il padrone si presentò.
Era nudo Sonia osservava il lungo pene ancora mollo che ciondolava ozioso fra le sue gambe. Dietro di lui la zia Selene anche lei completamente nuda ad eccezione del collare e delle scarpe, altissimi tacchi a spillo legati alla caviglia, le grandi labbra allungate e adornate di piercing dondolavano fra le sue gambe, in mano un guinzaglio all’estremità di questo vi era Giuliana, anche lei vestita delle sole scarpe e collare.
Il padrone si avvicina alla gabbia la apre
-Vieni qui- ordina
Sonia si avvia tremante esce dalla gabbia e si ferma di fronte al padrone.
-tieni tesoro- La zia le stava porgendo il guinzaglio a cui era legata sua madre.
-Prendila- disse il padrone ‘Hai 15 minuti per farla godere puoi usare tutto ciò che è in questa stanza compresa tua zia se fallisci sarai punita-.
Detto questo si avvicina ad un mobile n’estrae una sveglia la punta si siede sulla sua poltrona e aspetta pazientemente. Selene come vede il padrone sedersi gli si butta ai piedi e comincia a baciarli e leccarli.
Sonia e confusa e spaventata non ha mai avuto rapporti con altre donne non sa da dove cominciare, il tempo passa, si volta a guardare la madre in cerca d’aiuto, ma lei si limita a fissarla nell’attesa d’ordini. Da qualche parte devo cominciare pensò ‘Mamma mettiti sulla poltrona-.
La donna si colloco sulla poltrona da ginecologo appoggio le gambe alle stampelle e rimase lì con la figa ben aperta in attesa della figlia.
Sonia si mette di fronte alla madre si china e comincia a leccare quella passera completamente asciutta, continua per un bel po’, ma non ottiene risultati. Allora prova con le dita ma la figa e asciutta e non vogliono entrare. Si alza cerca nei vari cassetti e trova un gel, si unge bene la mano poi comincia. Infila prima un dito poi due poi tre nella figa della mamma, rimane sorpresa da quanto questa è larga infila anche le atre due dita ma la troia non da segni di piacere allora spinge la mano dentro fino al polso, sembra piacerle, ma siamo ancora lontani dall’orgasmo, in tanto il tempo passa.
Il padrone comincia ad eccitarsi Selene sta ancora leccandogli i piedi come una cagna, lui l’ afferra per i capelli e porta la testa fra le sue gambe, lei non si fa pregare apre la bocca e ingoia per intero l’enorme cazzo ancora mollo del suo signore e padrone. Lo sente gonfiarsi in bocca scendere giù per la gola sempre piu grosso lo tiene dentro di se fino quasi a soffocare quando lo estrae e duro come il marmo e completamente ricoperto di saliva. Sonia intanto cadeva sempre piu nello sconforto stava scopando la madre con il cazzo di gomma piu grosso che aveva trovato in giro, al confronto il padrone sembrava un mini dotato, ma niente sua madre non ne voleva sapere. Si volta e vede il padrone occupato a soffocare la zia con il suo uccello, si volta di nuovo verso la mamma e le sussurra:
-Ti prego mamma, almeno fai finta-
-Mi spiace bambina il padrone non me lo consente-.
-Mamma cazzo sono tua figlia aiutami-
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiinnnnn. Tempo scaduto il padrone si alza in piedi scaccia Selene con un calcio e si avvicina alla povera Sonia che trema di paura e comincia supplicare. Le arriva vicino e lei, disperata si getta ai suoi piedi e li bacia come se fossero quelli di un santo.
Inaspettatamente il padrone la sollevava in maniera gentile le carezza i capelli finche non si calma.
-Tranquilla non ti faccio niente, sai perché non sei riuscita a far godere tua madre?-.
Sonia fa cenno di no
-Vedi tua madre non piu una donna normale ora lei e mia schiava e le mie schiave non godono se non soffrono. Guarda-
Cosi dicendo il maestro afferra i capezzoli di Giuliana ancora segnati dalle torture ricevute il giorno prima e li torce energicamente. La donna urla, il padrone le infila due dita nella figa poi invita Sonia a fare lo stesso, allunga la mano fino alla figa della madre infila due dita e”””..la troia si era bagnata il padrone era riuscito in pochi secondi a fare quello che a lei non era riuscito in 15 minuti.
-Ok bimba adesso facciamo godere questa schiava ti va ?-
-Si padrone-
L’ uomo si porta fra le gambe della schiava e la penetra senza difficoltà, la porca ebbe un gemito di piacere.
-Ora aiutami a fare felice tua madre, con quelle belle unghiette che hai le devi graffiare i seni mentre io la scopo poi poco alla volta le infilerai le unghie nella carne spingendole dentro fino a toccare le tette con le dita hai capito?-.
Non era mai andata molto d’accordo con sua madre ma piantarle le unghie nelle tette le sembrava esagerato, pero non poteva contrariare il padrone che sembrava non volerla piu punire.
Allungo le mani verso le tette della madre e comincio a graffiarle, aveva le unghie molto lunghe e ben curate, toglieva microscopiche strisce di pelle dalle tette di mamma con gran facilita.
-Piantala di giocare –
Ordinò il padrone mentre aumentava il ritmo della scopata. Sonia stringe le tette di mamma sempre piu forte sente le sue unghie entrare nella carne morbida che l’ aveva allatta da piccola, millimetro dopo millimetro lentamente, vede la mamma stringere i denti sente le unghie entrare sempre piu nella carne sente caldo nel basso ventre sente umido in mezzo alle gambe. La zia compare alle sue spalle passa una mano sulla figa umida le morde l’orecchio poi passa a leccarle il collo e le sussurra
-Ti piace maialina?-
-Leccamela zia ti prego-
Selene s’inginocchia fra le gambe della nipote allarga le grandi labbra e comincia a sgrillettarla. Giuliana tra le unghie della figlia nei seni e i terribili colpi del maestro soffre e gode anche come una scrofa. Guarda la figlia, gli occhi socchiusi per il piacere ‘gode la porca’ pensa. -Baciami Sonia- le chiede e subito questa incolla le labbra alle sue sente la lingua cercare la sua e trovarla in un incestuoso vortice di piacere.
Un ultimo potente colpo e il padrone viene senza ritegno nella figa in fiamme di Giuliana.
-Selene pulisci tua sorella invece tu, disse indicando Sonia, in ginocchio con la bocca aperta-.
Selene smette immediatamente di dare piacere alla nipote sì fionda fra le gambe della sorella lecca golosamente l’abbondante sperma del padrone.
Sonia fa un po’ di fatica ad estrarre le unghie dal seno di mamma sono tutte sporche di sangue, ma non ci bada s’inginocchia precipitosamente e accoglie in bocca il cazzo del padrone imbrattato di sperma e umori femminili. Lo ripulisce con devozione in breve il lavoro e terminato il padrone sfila il cazzo ormai moscio dalla bocca di Sonia che incerta sul da farsi rimane inginocchiata nell’attesa d’ordini, ma il padrone si rivolse invece a sua madre:
-La ragazza e vostra per tutto il pomeriggio attente a non esagerare e non lasciatele segni addosso chiaro?-.
Sonia sgrano gli occhi era convita che il padrone l’ perdonava non voleva passare un altro pomeriggio come quello di ieri. Si alza in piedi e gridano ‘NONONONONONONO- corre come una forsennata verso la porta, piega la maniglia ma e chiusa a chiave non può uscire, si accascia di fonte alla porta urla impreca batte forte contro di lei nella speranza che arrivi qualcuno che qualcuno la senta, ma non arriva nessuno. I tre non si sono neanche dati la pena di ricorrerla sapevano che non poteva fuggire e ora la punizione sarà anche piu dolorosa pensava, e invece sua zia si avvicina e le porge una chiave. Sonia allunga una mano tremante, e incredula non può essere vero che la lascino andare afferra la chiave questa le scivola la raccoglie la infila nella toppa gira veloce uno due tre mandate e ad un passo dalla liberta apre la porta e””.
E capisce che il suo destino e segnato, Si accascia nuovamente per terra la porta e aperta la via libera nessuno cercherà di fermarla, ma lei non ha un posto dove andare. Potrebbe denudarli alla polizia si, ma denunciare cosa? Forse ieri era cominciata come uno stupro di gruppo, ma alla fine aveva goduto come una porca, oggi poi era stata lei a torturare la madre e in ogni caso era la sua parola contro di quella di loro tre.
Poteva scappare da casa ma per andare dove?
Cambiava un ragazzo al mese le amiche la consideravano viziata e insopportabile non aveva parenti al di fuori della zia, per non parlare del lavoro, per il suo diploma, la madre aveva dovuto ungere svariate ruote lei non aveva mai studiato, non sapeva fare niente dipendeva completamente dalla madre,tutto ciò che possedeva era un bel corpo il massimo che poteva aspettarsi dalla vita era di finire su di un marciapiede a fare pompini a camionisti ubriachi e portare gli spiccioli guadagnati al suo pappone. No il suo destino era lì ora Si gira verso il padrone questo la fissa e le ordina ‘Vieni qui-
Lei cerca di alzarsi, ma non riesce la paura di ciò che le farà le taglia le gambe.
-non farlo spettare- le sussurra la zia.
Allora la giovane si fa forza, ma le gambe non ne vogliono sapere quindi si trascina dal padrone a quattro zampe arrivata ai suoi piedi questo la solleva come fosse una piuma e la sistema delicatamente sulla solita poltrona, poi si dirige vero la porta ‘E radetele anche la figa, le mie schiave devono sempre essere perfettamente depilate ‘
-Si padrone ‘ risponde Selene, ma il padrone non la sente e gia sulle scale apre il portoncino che separa la cantina dal piano terra poi si dirige al primo piano nella sua camera fa la doccia si veste e torna al pian terreno sta per uscire, ma nota la porta della cantina aperta ‘Grave dimenticanza’ penso aveva fatto insonorizzare la cantina e la villa era in aperta campagna, ma non si sa mai chi può entrare e cosa potrebbe pensare di quello ce la sotto. Si avvicino alla porta e senti l’urlo straziante di Sonia ‘le mie ragazze si divertono’ penso chiuse la porta e usci di casa sorridendo.

Leave a Reply