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Racconti erotici sull'Incesto

L’officina di papà 05

By 28 Luglio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

i miei racconti
https://raccontimilu.com/viewuser.php?uid=843

Dedicato a Noemi. Una dolce fanciulla in fiore che vuole far parte del mondo anticipatamente.

NOTA:
leggete prima i capitoli precedenti e capirete l’evoluzione
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=15430
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=15487
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=15562
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=15587

Lisa, innamorata del suo bel Daniele si lascia travolgere dal sentimento e dalle emozioni.

ATTENZIONE:
leggete prima i capitoli precedenti.

L’officina di papà
Capitolo 5

Domenica mattina. Non vi era obbligo di alzarsi e dopo alcune coccole di rito, i due sposi si amano. Tutto ha inizio come una prassi oramai consolidata in cui non vi è più la passione di una volta anche se lui è infoiato ed eccitatissimo. La moglie viene scopata con irruenza di cui non si lamenta e anzi ne trae beneficio diversamente dalle altre volte, perché gode ancor prima di suo marito. Ansante, pensa che le piacerebbe restare ad oziare a letto come quando erano ancora giovani sposini. Il dovere la chiama e si discosta dalle braccia del marito che oramai terminato il dovere coniugale, si alza con i pensieri che dovrà pulire tutta la casa e osservando le lenzuola, si dice fra sé che le dovrà cambiare.
‘Chissà perché deve festeggiare il suo compleanno pulendo ogni volta la casa.’

Lui non si da pace. Il sogno lo perseguita. Vorrebbe non aver visto quella notte cosa era accaduto a sua figlia e ne è rimasto sconvolto. Guarda verso la porta semi aperta dove la moglie si era appena defilata. ‘Chissà cosa penserebbe se sapesse che l’ho scopata pensando a nostra figlia.’

Si era appisolato e riapre gli occhi disturbato dall’aspirapolvere. Guarda verso la sveglia e nota l’ora sul led. Aveva dormito più del solito quella mattina. Si alza e messosi l’accappatoio di reca in bagno.

Nella sua cameretta, Lisa si stira i muscoli allungandosi. Osserva il poster a fianco alla faccia e come ogni mattino gli sorride. Si sente più stanca del solito e vagamente si ricorda di aver bevuto eccessivamente la sera precedente. Dopo uno sbadiglio e un ruggito, si passa il dorso della mano sugli occhi.
‘Non berrò mai più in tutta la mia vita.’

Si mette seduta sul letto e nota con orrore e incredulità di essere nuda.
‘Oh, mio Dio! All’ora non ho sognato! è tutto vero.’

La vista cade sui capezzoli eretti, ma vuole controllarsi la figa e nota la peluria pubica ancora al suo posto. Allarga le gambe e nota il piccolo bottoncino di carne leggermente più arrossato da come se lo ricordava e le labbra vaginali che scorge sono sempre uguali. Dubbiosa non sa cosa pensare e nota delle strane macchie sulla pancia e fra i seni. Si porta le mani alla faccia.
‘Sperma! Oh, mio Dio!’

Guarda la porta impaurita. Si augura che i genitori non l’abbiano sentita dire quella parola. Si alza con fatica sulle gambe malferme e si osserva minuziosamente allo specchio. Sul volto sono evidenti ancora le tracce del suo amato Daniele. Sorride maliziosa e si accarezza i seni e i capezzoli turgidi. Freme. Un brivido la percorre.

Con violenza discosta le mani dal corpo caldo e presa la vestaglietta la indossa.
‘Forza Lisa. Devi andarti a lavare.’

Come tradizione, dopo ogni festa tenuta in casa, lei e la madre avrebbero passato la mattinata a pulire il disastro, per poi andare con il padre a mangiare pranzo al ristorante.

Fatti i primi passi, sorride. ‘Se questo è il risultato del piacere…’ Le gambe sono terribilmente molli e sognante, si reca in bagno.
‘Ops scusa. Non pensavo che ci fossi.’

Si stava lavando i denti e la mente e i pensieri vagavano nei ricordi di quella notte di lei in mezzo a loro che… Se non avesse parlato, non se ne sarebbe neppure accorto della presenza della figlia. Come la vede riflessa allo specchio, il cazzo ha un guizzo eccitato. In quel momento, ringrazia di aver indosso l’accappatoio. Poteva percepire chiaramente come stava crescendo puntando all’interno dei boxer dandogli fastidio. La guarda ancora estasiato e non riesce a togliersi dalla testa le immagini di quella notte. Sputa nel lavandino per sciacquarsi la bocca e nel farlo ne approfitta per sistemarsi il cazzo che continuava a crescere imperterrito.
‘Buon giorno Lisa.- Si sciacqua la bocca nuovamente- Come hai dormito?’

‘Uh! Bene.’ Le guance si arrossano e pensa a come si era ubriacata la sera prima e a quello che era accaduto poi. Freme nel ricordare le sensazioni godute con Daniele e lo ‘zietto.’ Si stira piacevolmente i muscoli prendendo le mani dietro di lei e tirando le spalle all’indietro. Si solleva sulle punte dei piedi e può sentire tutti i muscoli in tensione.

Il padre con difficoltà ingoia un poco di saliva e acqua del collutorio nell’osservare le tette nude attraverso il tessuto leggero del baby doll. Facendo quel movimento solleva inconsapevole i seni evidenziando i capezzoli che ora spingono contro il tessuto leggero.
‘Io penso che hai avuto una stupenda notte…’

Gli occhi vagano sulla vestaglietta leggera e trasparente. Nulla viene celato alla vista. I turgidi capezzoli, cui spiccano dalle aureole brune e gli occhi si soffermano sul monte di venere parzialmente coperto dai peli ricciolini. La trasparenza del tessuto è tale, che sembra fatto per esaltare e non per celare.
‘…Specialmente quando…’ La mano le accarezza il volto e le aggiusta i capelli.

Lei lo guarda perplessa e un poco intimidita.

Il padre scorge le tracce di bianco sperma disseccato sul collo e sotto all’orecchio. Sorride malizioso pensando alle continue visioni di quella notte.
‘… Ti sei divertita con Tommaso e Daniele sul divano.’

Quelle parole la colpiscono come uno schiaffo.
‘Oh mio Dio! Eri sveglio!?!’ Esclama incredula e strabuzzando gli occhi.

‘Si amore mio.’ Risponde con un sorrisetto beffardo.

‘Oh mio Dio. Cosa ho fatto. Papà ti chiedo scusa. Io…’ Le gambe non la reggono e si sorregge al mobile del bagno in preda al panico. Gli occhi si riempiono di lacrime.

‘Va tutto bene Lisa.’ Teneramente le accarezza la testa, mentre con l’altra mano le accarezza una spalla.

Si nasconde la faccia con le mani per la vergogna.
‘NO!- Urla disperata incapace di trattenere le lacrime.- So bene che non avrei dovuto farlo.’
Cade in ginocchio e si aggrappa all’accappatoio di suo padre. Lo guarda con gli occhi gonfi e le guance rigate dalle lacrime.
‘Ti prego papà. Ti chiedo scusa. Sono la figlia peggiore del mondo. Non cacciarli dall’officina. Non ci metterò mai più piede!’

Si sentiva in imbarazzo. Non pensava ad una reazione del genere. Aveva timore che potesse sentire il cazzo duro e non avrebbe saputo come giustificarlo.
‘Ooh Lisa…’ Continua ad accarezzarla sulla testa teneramente. Vorrebbe comportarsi da padre affettuoso, ma dalla posizione elevata, gli occhi cadono nella scollatura. Riesce a vedere perfettamente i globi di carne e come i capezzoli sporgano e spingano la vestaglietta. Si sente in imbarazzo. Il cazzo eretto, tende l’accappatoio deformandolo e si sente fortunato ad averlo indossato quella mattina a differenza di quelle precedenti per via della calura che iniziava a farsi sentire.
‘Amore mio. Non ti devi ne vergognare, ne preoccupare.- Si china in avanti e le prende la testa con entrambe le mani e guardandola negli occhi.- Io ti amo.’

Sorpresa e felice resta momentaneamente spiazzata. Questo non è il padre severo e burbero che conosceva.
‘Davvero?’ Chiede stupita.

Le asciuga le lacrime che cadono lungo i bordi degli occhi.
‘Naturalmente sciocchina. Sei la mia adorata figlia.’

La prende da sotto le braccia e la solleva per depositarla seduta sul mobile di fianco al lavandino. Gli occhi cadono sul taglio della figa perfettamente esposta. è tanto vicino, che potrebbe contarle i peli. Ingoia con fatica un grumo di saliva e cerca di trovare un poco di calma e di raziocinio. Le toglie alcune lacrime e mentre la guarda le sorride.
‘Avanti amore. Basta piangere. Dai un grande abbraccio e bacio a papà.’ La rassicura ancora facendola alzare.

Si abbracciano strettamente con le ginocchia di lei che si insinuano dentro all’accappatoio slacciandolo. Il forte e caldo abbraccio la tranquillizza e la scalda. Si abbandona alle sensazioni che la stanno facendo fremere. Il tessuto della vestaglietta sfrega sui capezzoli e questi turgidi, emanano piccole scosse di piacere.

Stretta fra le sue braccia, ne assapora l’odore dei capelli e nella mente gli tornano le visioni della notte.
‘Oh mio piccolo angelo…- Sussurra all’orecchio facendole venire i brividi. La coccola e le accarezza la schiena.- Ti amo tantissimo.’ Dandole dei brevi baci sulla pelle nuda fra il collo e la spalla.

‘mmmhhh… Sei così buono papà.’ Il turbine di emozioni la stanno confondendo, le sensazioni che prova la riportano alla notte scorsa. Una sensazione di calore la sorprende tra le gambe, il cuore corre impazzito come quando era fra le braccia del suo amato.

Le mani corrono lungo la schiena, trovano il bordo inferiore della vestaglietta e risalgono sotto di essa. Le dita accarezzano la pelle vellutata e lei geme presa dall’ondata di piaceri. Arrossisce di vergogna mentre è fra le braccia del padre che la culla dolcemente.

‘Sei così brava e bella Lisa.’ Percepisce il cazzo sempre più duro all’interno dei boxer e si china un poco all’indietro per non farglielo sentire.
Una mano scende lungo la schiena nuda e accarezza parte del sedere in preda a sempre più forti stimoli di desiderio e piacere.
‘Oh Lisa!’ Esclama guardandola negli occhi e trattenendo il respiro

‘Papà…’ Risponde a sua volta quasi senza fiato e osservandolo con trepidazione.

Le teste si avvicinano lentamente e si baciano. Il contatto labbra contro labbra come è sempre avvenuto in passato, non si è fermato. è proseguito ed esploso in un bacio passionale.

I corpi sono schiacciati. Si abbracciano fortemente sempre più, come le loro labbra. Percepisce chiaramente di essere eccitato e il cazzo duro si erge libero dall’apertura dei boxer. Lei è tutto un fremito. Si sente tutta frizzante ed eccitata. Può percepire il calore e l’umido delle labbra vaginali contrastare contro l’aria fresca della stanza.
‘Oh papà!’ Sussurra in un filo di voce come sente le labbra di lui scorrere lungo la guancia e l’orecchio. Si sente mordere il lobo e una scossa la lascia senza forze e senza respiro.

Lui spinge un poco in avanti il bacino e il cazzo completamente eretto e libero, uscito dall’apertura dei boxer, sfrega ritmicamente sulla calda e umida figa.
‘Oh Lisa!’

Sconvolta nei sensi. Impugna il duro cazzo e una nuova ondata di piacere voluttuoso la scuote.
‘Oh papà!’

‘Mmmmhhhhh…’ Si baciano ancora con passione sfrenata e nel mentre, lui si libera dell’accappatoio.

Lei non vuole che se ne vada e presa dalla passione, lo abbraccia e lo bacia. Le lingue si inseguono nelle bocche rese avide e fameliche.
‘Mmmmhhhhh…’

Il padre si discosta per far cadere l’accappatoio e lei ne approfitta per osservare il cazzo duro che la stava eccitando a dismisura. Lo impugna e lo stringe. Muove la mano lungo l’asta eccitandosi nel sentire il calore che emana contagiandola e come lui ha le mani libere, si baciano ancora a lungo con il cazzo ora che sfrega contro la pancia e il pube.

In un momento di pausa per le labbra, lei gli sussurra all’orecchio.
‘Posso… Succhiare il tuo cazzo papino?’ Arrossisce e avvampa di vergogna per la richiesta che ha fatto, ma può sentire chiaramente la dura consistenza schiacciata fra i loro corpi.

‘Siii…’ Risponde senza pensare e con un filo di voce.

Scivola dal mobile e si mette in ginocchio davanti a lui. Timidamente accosta le labbra e lo bacia. Non aveva mai fatto un atto del genere. Aveva visto solo una volta un film porno a casa di una amica e ne era rimasta turbata. Come l’attrice professionista, posa la lingua alla base del cazzo e inizia una lunga leccata che termina alla punta. L’odore forte di maschio le stuzzica il naso. Lo impugna di nuovo e se lo porta alla bocca.

Inizia ad andare avanti e indietro stringendo al contempo le labbra lungo l’asta ed emettendo suoni di piacere. Mugola come la protagonista del film sperando di copiare bene il lavoro della professionista. Come la cappella le tocca il fondo della gola, strabuzza gli occhi semi soffocata. Non se lo aspettava e ogni volta prova a ripetere l’operazione diligentemente, ma non riesce ad ingoiarlo tutto. Stanca, lo estrae per tornare a leccarlo e al contempo accarezza le palle.

‘Oh Lisa!’ Esclama estasiato il padre.

‘Mmmmhhhh…’ Geme in risposta, mentre continua a leccare per poi tornare a succhiarlo e a provare di farlo sparire tutto fin dentro alla gola.

‘Oh, siii Lisa! Succhi in modo fantastico!’

‘Mmmmffffhh…’ Risponde con la bocca piena e succhiando fortemente.

Si ricordava dell’attrice che al contempo si accarezzava la figa e timidamente si porta la mano sulla vulva. Freme nel sentire le dita scostare le labbra vaginali e come i polpastrelli si inumidiscono dell’abbondante ciprigna, iniziano ad accarezzare il clitoride turgido.

‘Brava la mia bambina. Fai vedere al tuo papà come ti piace… Masturbati.’

‘Mmmmm’ Presa dal piacere di dare piacere e di provarlo, si dedica con più foga. La mano del padre posata sulla testa le da il ritmo per andare avanti e indietro lungo il cazzo. Le gambe vengono divaricate e le dita si insinuano profondamente in lei per poi bagnate, stuzzicare e masturbare velocemente il clitoride.

Il rumore di sciacquettio che proviene dalla vulva della figlia lo erotizza al punto che sente montare l’imminente sborrata. Cerca di trovare un poco di lucidità e forza interiore per godersi il piacere ancora un poco più a lungo.
‘Oh Lisa!’

‘Mmmmhhhh.’ Geme sentendo il piacere montarle dalle viscere.

‘Oh sì… Lisa! Come spompini meravigliosamente bene!’

‘Mmmmmhhh.’ Mugola facendo vibrare il cazzo in bocca.

Lui stringe i denti e i pugni nel vano tentativo di rallentare il piacere.

‘Mmmmmhhh!’ Freme nel sentire le dita accarezzare il turgido clitoride.

‘Oh Dio! Oh Dio! OH Lisa’ IO…’ Irrigidisce tutti i muscoli e involontariamente spinge il bacino in avanti. Il cazzo urta il fondo della gola e al contempo un violento fiotto di sperma sgorga facendola sussultare e quasi soffocare. Vincendo contro la mano di suo padre, si libera dalla presa che la tiene obbligata con il cazzo in bocca e finalmente può riuscire a respirare liberamente e soffocando un conato di vomito. Resta con gli occhi chiusi, mentre sulla faccia si riversano schizzi copiosi di caldo sperma.

Continua ad avere la mano sul pube e l’altra stretta attorno al cazzo pulsante. Ha come l’impressione che la vagina palpiti al ritmo del pene di suo padre. Apre gli occhi e si sente avvampare le guance. è intimidita e turbata dal vortice di sentimenti. Ha le farfalle allo stomaco e non sa se vergognarsi o andare fiera di aver dato piacere a suo padre. Ha paura che ora la possa sgridare, di non essersi comportata come la bambina che vuole che sia.
‘Ti… Ti… Ti è piaciuto il pompino papà?’ Ha le guance che le bruciano. Ha detto una parola vietata che non si può pronunciare in casa. Teme che ora la possa sgridare.

‘Sì, Lisa.- Geme e respira profondamente.- è stato magnifico.’ La guarda e vede la faccia sporca di sperma che le sta colando sul seno e sulla vestaglietta. Il cazzo ancora duro, brilla della saliva della bocca fantastica della figlia.

‘Davvero?’ Non poteva crederci. Aveva fatto per la prima volta in vita sua un pompino ed era stata brava. Si passa il dorso della mano sotto al mento e nota l’appiccicosa viscosità dello sperma del padre. Può chiaramente percepire come questi le stia colando lungo il collo e si passa anche l’altra mano. Stizzita si osserva ora entrambe le mani, entrambe sporche di sperma. Nota il padre seduto sul water e con il cazzo ancora eretto che punta in alto. Sulla punta spicca una goccia di bianca sborra.

Restando in ginocchio si avvicina e alzatasi, si siede sulle gambe del padre.
‘Ora… Potresti mettere il tuo… Emh, bastone nella mia fig…’ Si vergogna di desiderarlo, ancor più di comportarsi in maniera tanto infantile, ma non sa come poter dire certe cose davanti a suo padre.
Lo stringe in mano e resta meravigliata e stupita.
‘HEY! Perché è morbido?’

‘Beh…- Dopo aver sospirato prosegue.- Si potrebbe dire che ora è spento.’ Stringendo contro di se la sua bambina, nota che ha le gambe divaricate a causa della posizione a cavalcioni sulle sue e lo sguardo è attirato dalle labbra vaginali che pendono invitanti. Il rosso clitoride spicca eretto come un piccolo capezzolo e una insana voglia lo attanaglia.
‘Dov’è il padre premuroso che per tanti anni ha protetto e cresciuto quel fiore di figlia che ha ora sulle ginocchia?’ I pensieri si affollano nella sua mente, mentre il senso di colpa galoppa furioso.
(continua)

Maxtaxi
Un eterno grazie a Lisa che sa darmi i giusti consigli.

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it ‘ mail e msg nelle poche volte che sono collegato.

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

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