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Racconti erotici sull'Incesto

Lucia e Rodrigo

By 14 Luglio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Lucia aveva quel suo libro di geografia in mano, ed era ligia al suo dovere, leggeva quei capitoli con interesse come nessun’altra studente faceva, a Monza del resto le ragazzine erano tutte troppo spigliate e vivaci per dedicarsi allo studio, suo fratello Rodrigo, la ammirava, per lui lo studio era importante, anche s’egli stesso non avea potuto intraprendere la carriera di studente per la scarsa opportunità economica di una famiglia di bassa-borghiesia.
Erano ormai passate due ore, e Rodrigo azzardò:
“Dai Lucì, chiudi un pò quel libro son tre ore che ci stai su, vai a farti un giro per la città!”
La Ragazza arrossì, ma questa era un’azione a lei molto comune, aveva un legame molto distanziato col fratello ma lo voleva bene, era il rispetto che manteneva le distanze, era molto insicura tant’&egrave che a volte gli parlava col voi, a volte gli dava del tu.
E quella rispose:
“Va bene, hai ragione vado a fare due passi.>
I due scesero le scale che portavano in soggiorno, e Carlo il padre disse loro:
“Io vado fuori per lavoro starò circa una settimana lontano, ve la caverete bene.”
Carlo faceva il consulente finanziario e non ci &egrave ben noto l’affare al quale si sarebbe dovuto dedicare in quella settimana, fatto sta che avrebbe lasciato i figli a casa soli, visto che la madre era defunta qualche anno prima.
Lucia comunque andò a vestirsi per fare due passi, aveva scelto di non chiamare nessuno per accompagnarla, altro tratto che ci sottolinea la sua timidezza.
Ma non &egrave solo da questo che lo si evince, &egrave anche l’abbigliamento che ci conferma che &egrave una ragazza tutt’altro che vivace, aveva una gonna molto retrò che le cadeva sin alle ginocchia e una maglia accollata fin su, Rodrigo spesso la guardava, ed era molto dispiaciuto.
Quel tipo di vestiario era per una ragazza non certo con un tale fisico, Lucia era molto ben formata, un bel visino dolce, una bella quarta alta e soda, e un sederino niente male, questi dati ci sovvengon dalle lunghe osservazioni di Rodrigo alla giovane fanciulla.
Lucia così si mise a camminare per i vicoletti di Monza, a testa bassa neanche a dirlo, e incrocio due bravacci, uomini di malaffare, Renzo e suo cugino Attilio, Lucia si fermò ad un Bar per mangiare qualcosa e i due la seguirono e si sedettero ad un tavolo non molto distante.
“Quella si che &egrave una bella ragazza!” Disse Attilio.
“Se la voglio me la scopo stanotte stesso sai?” Disse con tono sfacciato Renzo il più temerario tra i due.
“Certo, ma non mi far ridere, scommetto 200.000 scudi (unità di moneta, la cifra &egrave incredibile se immaginiamo che Carlo ne guadagnava ora 20.000 al mese, ma quando aveva il povero Rodrigo che manco a scuola poteva andare ne guadagnava appena 5.000) che non ci riesci.”
E fu così che quei due infami misero in gioco la vergine ragazza, ma non finì qui, Renzo, che conosceva limiti decise di triplicare la scommessa:
“200.000? Non ci faccio nemmeno colazione, me ne dai 600.000 e ma la scopo a casa sua!”
“Questa &egrave bella! Cugino ma tu sfidi l’impossibile, significa che comincierò a pensare come spenderli, ovviamente non ci credo se non vedo, quindi se dovessi riuscirci chiamami che arrivo in un batter d’occhio.”
Attilio lasciò solo il cugino, che cominciò a pensare sul da farsi, perciò appena la fanciulla lasciò il tavolino e si avviò verso casa sua la seguì l’afferrò per il braccio con una vemenza tal che la giovane a momenti sveniva dallo spavento:
“Sta calma bambola non ti faccio niente, devi solo venire a letto con me, lo so che hai una voglia di pene incredibile, no no, non voglio sentire niente, facciamo una cosa veloce portami a casa tua!”
E figuriamoci allora! La povera ragazza faceva già fatica a parlare quando era interrogata, figuriamoci quando veniva zittata, neanche a dirlo la giovane fanciulla a momenti non sapeva nemmeno cosa fosse un pene nonostante i suoi diciassett’anni, voleva ribellarsi ma non poteva, non immaginare poi quello che pensava circa la presenza del fratello in casa, del quale era quasi sicura che l’avessa difesa.
Lucia camminava a passo svelto obbligata da Renzo, le vie eran deserte, e Renzo ogni tanto le poggiava la mano sul sedere, provocandole un brivido.
I due arrivarono a casa e Lucia cacciò molto lentamente le chiavi di casa e aprì la porta, il silenzio totale, non c’era nessuno, la povera Lucia voleva morire.
V’era soltanto un biglietto sul davanzale della finestra scritto da Rodrigo che diceva che era sceso con gli amici, Renzo non fece altro quindi che leggere ad alta voce il biglietto e lo stracciò, prese il telefono dal taschino e chiamò il compagno Attilio indicandogli la via alla quale recarsi.
Attilio arrivò subito e gli tremevan le gambe al sol pensiero di vedere i due amoreggiare, ma una volta a vederli così era impossibile, che la scommessa sarebbe andata in favore di Attilio.
Ma nel frattempo Rodrigo era al bar con gli amici e per un futile motivo litigò, tant’&egrave che tutto arrabbiato tornò a casa a passi svelti, e a veder la porta di casa spalancata si insospettì non poco, decise di spiare dalla finestra per vedere cosa succedesse, e solo a vedere Lucia che era avvinghiata a Renzo era su tutte le furie, Renzo era il bravo più temuto della città, e Carlo, il padre, disse proprio questo che Lucia con tutti sarebbe dovuta andare furch&egrave con un bravo in particolare con quell’omaccio di Renzo.
Rodrigo non volle crederci, ma doveva fermare subito quello scempio, ma cosa fare? Fare irruzione in casa non era possibile, figurarsi se quell’infido non aveva con se un coltellaccio o qualc’altr’armaccia, per cui doveva trovare un sotterfugio per far scappare i due.
Si ricordò poi del grand’onore che avevano i bravi, allora decise pazzamente di urlare dalla finestra e all’improvviso: “MORT’AI BRAVI!”
Furbamente si nascose sul retro della casa, mentre que’ du’ bravi lasciarono Lucia sul divano che però era ancora vestita, dato che per sua fortuna non eran riusciti ad andare oltre qualc’intenso bacio e bestemmiando e correndo usciron di corsa con l’intento di rintracciare chi aveva osato commetter un tal crimine, non vedendo poi nessuno si avviarono verso il paese in cerca di notizie dimenticandosi completamente di Lucia.
Entrò di scatto Rodrigo con aria particolarmente adirata e si diresse verso una mortificata Lucia, che era salva per miracolo, ma lo sventurato Rodrigo non sapeva quel ch’era accaduto e così sparò a zero sulla Poveretta:
“Sei il disonore di questa famiglia! Ma come cavolo ti salta in mente di andare con quello lì, lo sai che a Carlo non va bene, e nemmeno a me, siamo gente onesta noi, quegl’individui non li dobbiamo neanc’incrociar per la via… Toh… Guarda questa… E io che la credevo una santarellina…”
Lucia non sapeva proprio che dire, ma aveva notato un certo addolcimento nelle parole del fratello, soprattutto nell’ultima frase, qualcosa era scattato in mente in Rodrigo. Quel vispo ragazzo non credete che non aveva mai osato guardare Lucia con occhi diversi da quelli di fratello, e perciò gli saltò in mente un vile ricatto che forse i bravi non si sognerebber manco.
“Allora sai che ti dico? Che se tuo padre sa una cosa del genere tu sei morta lo sai, si? E allora tuo padre non saprà niente a una condizione… che mi farai da schiava…”
La giovane non sapeva proprio nulla, era in uno stato confusionale che nessun può immaginare, e Rodrigo cominciò a dettarle tutt’i tipi di ordini possibili…
“Eppure siam al Nord Italia, tutto questo caldo non capisco proprio da dove venga… Vado a farmi una doccia, metti in ordine la cucina nel frattempo!” Disse lui con toni minacciosi.
La fanciulla decise di prender anche la scopa per spazzar un pò il pavimento ma vide la porta del fratello aperta, e sentì anche una voce dall’interno:
“Lucia vieni qui dai aiutami…”
Lucia era molto insicura sul da farsi, e ci volle una seconda sollecitazione del fratello per farla entrare, al suo ingresso Rodrigo, spalancò il separ&egrave della doccia e si mostrò come “mammà l’aveva fatto”.
Lucia era molto imbarazzata, vide la sagoma del fratello perfetta, era di spalle quindi vedeva solo un sedere molto sodo e un fisico sicuramente ben curato.
“Vieni qui, insaponami un pò la schiena!”
Lucia raccolse la spugna, gli mise del bagnoschiuma su e cominciò energicamente a insaponare il fratello, che nel frattempo chiedeva sempre più velocità.
“Bene ora prendi la pompa dell’acqua e sciacquami…>
E lucia fece anche questo compito… Ma non bastò…
“Bene Adesso riprendi la spugna e visto che ci sei insapona anche davanti…”
Lucia prese la spugna, il fratello si girò e il suo arnese a riposo fu rivolto verso la sorella che inevitabilmente arrossì, non ne aveva mai visto uno, lei cominciò a insaponare, e il pene andò in semierezione, specialmente quando Rodrigo chiese a Lucia di scrollare la schiuma anche un pò con le mani.
Per Lucia era ovviamente l’inferno.
La stessa sera Rodrigo uscì con gli amici e Lucia rimase in camera sua a piangere psicologicamente sconvolta, da questo momento in poi, però, assisteremo a due “Lucie” una che &egrave quella di sempre timida, imbarazzata e docile, e una nuova Lucia che sta nascendo, quella dei desideri sessuali, a Lucia il pene del fratello era piaciuto e come, e lo sapeva che prima o poi il fratello le avesse chiesto qualcosa.
Lucia dopo due, tre ore decise di andare in salone a prendere qualcosa da bere, ma trovò una luce soffusa e la TV accesa, c’era un film porno, e qualcuno lo stava guardando, e anzi, lei sentiva anche gli ansimi del fratello, fece capolino con la testa e lo vide con il pene erettissimo in mano che faceva uno strano movimento su e giù, ignara di cosa stesse facendo il fratello si mise comunque a guardare dall’uscio della porta il Film, e c’era una ragazza che veniva stuprata da 5 ragazzi e c’era chi glielo infilava in bocca chi per’altri buchi poco noti alla nostra Lucia.
“Dai che da lì non vedi bene!” Disse Rodrigo…
“Guarda che non stavo mica vedendo…” Disse con un fil di voce Lucia, ed &egrave la prima volta che quasi la sentiamo parlare col fratello, Lucia quindi si accomodò vicino a un ignudo Rodrigo.
“Guarda qui, &egrave d’acciaio, non l’ho mai avuto così duro…Sarà la tua presenza…”
“Sciocchezze… Ma che dici…”
“Tocca Dai, guarda…”
“Sei pazzo? Siamo fratello e sorella!”
Rodrigo non poteva crederci Lucia non aveva mai contrastato il fratello con questa durezza, Rodrigo fece come un cenno per prendere il cellulare e chiamare il Padre, e Lucia abbassò la testa, fece un sospiro di sollievo e cominciò a toccare il pene del fratello.
Non era mica cosa da niente, Lucia cominciava a sentire dei brividi era una sensazione che le piaceva eccome. Faceva con la manina su e giù proprio com’aveva visto far al fratello poco prima, e man mano aumentò sempre l’energia, Rodrigo era ad un passo dall’eiaculare ma si trattenne sempre forse abusando anche di ritenzione, e finch&egrave ce la faceva buon per lui.
“Dai togliti queste vesta che ti stanno malissimo…”
Lucia non osò farlo, e Rodrigo tolse la maglia alla ragazza, che rimase con il reggiseno e la gonna, Rodrigo a questo punto la svestì completamente, e mise una mano sul sedere dalla giovane che era molto sodo come lui aveva immaginato, e lei si irrigidì, le piaceva essere toccata, poi andò verso la sua bocca per baciarla ma non fu un bacio normale perch&egrave le lingue si avvinghiarono proprio come quelle di due amanti e Lucia all’inizio sembrava un pò inesperta ma Rodrigo fu brava a catechizzarla in pochi istanti. Le accarezzò la testa, la schiena fin giù al sedere nudo, massaggiandolo ancora. Tornò poi su, e massaggiò un suo seno, sfiorò i suoi capezzoli che al suo tocco diventarono sempre più turgidi e vogliosi. Continuando a baciarsi lei prese incredibilmente iniziativa e cominciò a spogliare Rodrigo.
Gli tolse la maglietta, gli tastò ancora il pene duro: furono completamente nudi uno davanti all’altra, la frescura della stanza gli fece da compagna. La fece sedere sul divano, le aprì le gambe e andò a esplorare la passera della sorella che vide già bagnata. Rodrigo sentì il suo odore ed era per lui stupendo, il suo sapore era divino. La guardò in viso mentre la leccava, i loro sguardi si incrociano una, due, mille volte durante quella leccata interminabile durante la quale il suo clitoride fu provato più e più volte, i suoi umori grondarono copiosi per la prima volta e Rodrigo pensò ad asciugarli da se.
Lucia sentì tutt’a un tratto una strana sensazione, che non aveva mai provato così venì lei e lui pure, e i due si eccitarono maledettamente, e Rodrigo ricominciò a massaggiarle i seni.
Dopodich&egrave decise di prendere il suo aggeggio e lo mise tra le gambe della sorella, il pene era decisamente più grande del buco della sorellastra, perciò ci volle un pò prima che Rodrigo pot&egrave entrare nella sorella, che ormai era già un lago di piacere; Rodrigo cominciò a battere sempre più forte, finch&egrave deflorò la sorella a terra c’era un mare rosa tra liquido seminale e sangue che usciva da Lucia che più che dolore provava piacere.
Rodrigo per finire volle anche un pompino dalla sorella che inizialmente non sapeva neanche cosa fosse, poi man mano prese anche abilità notevoli con la lingua, entrambi si stremarono veramente, e si stesero sul divano senza neanc’asciugar a terra.
“Posso farti una domanda?” Chies’innocentemente la povera Lucia, umiliata ma allo stesso tempo sazia.
“Sentiamo…> Disse uno stremato Rodrigo.
“Le mie amiche parlano spesso di preservativi… a che servono?”
Rodrigo svenne immediatamente a terra reo del guaio appena commesso.

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