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Racconti erotici sull'Incesto

Madre e figlia, il ritorno dal campus

By 9 Ottobre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Quasi un anno all’estero, in California, era passato più in fretta di quanto si pensasse per Francesca. Dopo la laurea in medicina, a 24 anni, a febbraio era partita per un diploma di perfezionamento. All’inizio di dicembre il rientro a Roma, a casa da sua madre Nadia, docente universitaria di letteratura italiana, separata, 46 anni portati come una trentenne.
Nadia aveva preso sua figlia all’aeroporto di Fiumicino, quasi non riconoscendola: capelli decisamente più lunghi e più chiari, non più il castano che aveva sempre avuto. Ma anche il fisico sembrava diverso, più femminile, più donna della ragazzina che era partita tanti mesi prima.
Durante il viaggio nella Mercedes della madre le solite chiacchiere, le storie da raccontare, tante novità da scambiarsi dopo un tempo così lungo. ‘Senti, e Ludovica? Non doveva tornare questa settimana?’ chiede Francesca circa la sorella minore. ‘E’ ancora a Londra per l’Erasmus fino a Natale, siete tutte delle gironzolone”. Le risate e i giochi facevano da sempre parte del loro rapporto, amichevole e complice. ‘E quel ragazzo americano che mi dicevi?’ chiede Nadia. ‘E’ passato di moda il mese scorso” e giù entrambe a ridere come vecchie amiche. ‘Quindi torni da single?’, domanda ancora la donna. ‘Single assoluta al cento per cento. Ma dopo ti racconto”.
A casa il tempo passa in fretta, tra una doccia, una lunga dormita per recuperare la stanchezza del volo, e infine una cena abbondante, con una ottima bottiglia di vino rosso, dove le due donne continuano a raccontarsi l’anno appena trascorso nei dettagli ed episodi che via email o al telefono non avevano avuto modo di approfondire.
‘Sei ancora stanca? Andiamo a dormire?’. ‘Mamma, sono le nove e mezza! Così presto? Piuttosto sai cosa farei? Un bel idromassaggio, e se ti va lo facciamo insieme così possiamo continuare a parlare, tanto la jacuzzi è per due’, propone la figlia. La madre esita solo un paio di secondi, non avevano mai fatto un idromassaggio insieme, ma erano una famiglia molto aperta. Spesso le due sorelle, Francesca e Ludovica, stavano insieme nell’idromassaggio nude senza nessun problema, perché non poteva essere lo stesso tra madre e figlia? ‘Ma sì, anch’io voglio rilassarmi un po’, sapessi che settimanella ho avuto all’università”.
Francesca va nella sua stanza e si spoglia, poi va nel bagno completamente nuda e prepara l’idromassaggio, abbassa le luci fino alla penombra, mette un po’ di olio profumato, posa una bottiglia di limoncello gelato con due bicchieri, ed entra aspettando la madre mentre il suo corpo si immerge nell’acqua molto calda e nelle bollicine. Nadia arriva con un costume due pezzi. ‘Mamma! Che fai, l’idromassaggio vestita? Ma dai, togli il costume’. In realtà Nadia aveva pensato se stare nuda anche lei, ma aveva optato per il due pezzi, non voleva sembrare quella che si presenta mostrandosi alla figlia senza pudicizia.
Entrambe le donne sono bellissime. Francesca, nello splendore dei suoi 25 anni, con un corpo davvero statuario, lunghi capelli biondo scuro, occhi castani, un seno della terza misura. La madre Nadia, ovviamente con i segni degli anni, lo stesso corpo modellato, lunghi capelli castani e occhi scuri, il seno appena più grande ma senza alcun segno delle due gravidanze. Avrebbe tranquillamente potuto passare per una 35 enne.
La madre, con qualche piccolo imbarazzo, si slaccia il costume, lo posa su una sedia ed entra anche lei nell’idromassaggio nuda. Il suono di sottofondo è rumoroso ma consente agevolmente alle due donne di parlare. Francesca prepara due bicchieri di limoncello e propone scherzosamente un brindisi: ‘Alle due veneri acquatiche!’. Ridono e bevono un paio di sorsi. La madre riprende il discorso iniziato nell’auto: ‘Allora, mi dicevi che sei single e che dopo mi avresti raccontato. Dimmi un po’ cosa hai combinato laggiù”.
Francesca narra come sono iniziate e finite le storie con due ragazzi, di cui le aveva già accennato al telefono. Con l’ultimo, di origine cubana, aveva quasi pensato di andare a vivere insieme, ma poi avevano cominciato a litigare per tante piccole cose e aveva capito che, a parte a letto, non era proprio un tipo per lei. ‘Insomma a letto era forte” chiede la madre. ‘Mamma, che ti devo dire, una cosa unica, un toro!’. ‘Francesca! Ma che figlia viziosa che ho fatto!’ e ridono a crepapelle. La figlia schizza con la mano la faccia della madre, tirandole dell’acqua e ridendo: ‘Senti chi parla, vogliamo tirare fuori gli altarini della prof’?’. Ridono come due adolescenti, la bottiglia di limoncello via via si svuota e il loro buonumore aumenta, lasciando cadere strada facendo le inibizioni. ‘Poi la cosa che non ti ho detto al telefono è che’ sì, insomma’ beh, sono stata con una donna’, butta lì Francesca.
La madre smette all’istante di ridere, la guarda fissa, sconvolta malgrado l’atmosfera un po’ trasgressiva e il limoncello. ‘Franci, ma che dici, davvero lo hai fatto? E chi era questa?’, chiede Nadia cercando di fare la madre moderna. ‘Una ragazza di un ristorante, una cameriera, ha cominciato ha flirtare con me ogni volta che andavo a mangiare una cosa con un amico o un’amica, alla fine mi ha lasciato il telefono, e per curiosità ci sono uscita. E poi siamo finite a letto. Bisogna provare tutto nella vita no? Me lo dicevi sempre tu” e ride.
La madre, per non sembrare antiquata: ‘E certo che bisogna provare tutto, almeno era una strafica?’. Francesca nota che la madre si sta lasciando andare, e si lascia andare anche lei: ‘Da paura, non puoi capire, e poi a letto, devo dirti che non faceva certo rimpiangere un uomo”. ‘Neppure il toro cubano?’ ride la madre, stavolta schizzando lei di acqua la faccia della figlia, che prontamente riprende: ‘Beh, quello è un caso a parte, proprio un caso a parte”. Mentre il dialogo continua ed entrambe sono sempre più coinvolte, mentre l’acqua massaggia e fa ondeggiare i loro seni, Nadia nota nella penombra che la figlia muove lentamente il bacino su e giù, cerca di osservarla con attenzione e scopre che lo muove in direzione dei uno dei bocchettoni dell’idromassaggio. ‘Ma che fai, Franci?’ chiede sorridendo.
La figlia, appena toccata dall’imbarazzo, cerca di spiegare: ‘Ehm, l’acqua’ il massaggio, quando va proprio lì fa impazzire, non hai mai provato?’. ‘No, veramente no, e nemmeno ci avevo mai pensato’, risponde Nadia. ‘Pensando a quella ragazza a Los Angeles, mi è venuta una voglia’ Con questo getto non è proprio niente male’ Prova dai, prova al bocchettone lì a destra’. ‘Francesca, non mi pare il caso, su”. ‘Dai mamma, che cazzo te ne frega, siamo io e te, prova e vedrai, non ci vede nessuno, è come avere una lingua”. Al che la madre è sorpresa e ribatte sorridendo: ‘Ma scusa, dove hai imparato a parlare così? Guarda che quando sei partita a febbraio eri tutta seria seria, ora solo a parlare di tori, di serate lesbo, di lingue. Bell’effetto ti ha fatto l’università”.
Per tutta risposta Francesca chiude gli occhi, e comincia a muovere il bacino più armoniosamente ed a tempo, chiaramente inseguendo la carezza del getto d’acqua come se stesse masturbandosi, mordendosi il labbro inferiore per il piacere. La madre lentamente si è spostata verso il getto e comincia a sentire qualcosa di frizzante sul suo clitoride, qualcosa che comincia ad eccitare anche lei come se un polpastrello lo stesse gentilmente sfiorando e solleticando. Non se ne accorge Nadia, ma si lascia sfuggire un gemito: ‘Oddio”.
Francesca apre gli occhi continuando a muoversi, la guarda e le dice: ‘Vedi che avevo ragione, se riesci a puntare il getto al clitoride si riesce a venire, lo faccio spesso quando faccio l’idromassaggio da sola, dai, prova, io fra un po’ ci sono”.
Il tutto sta prendendo una piega strana. Entrambe si guardano nella semioscurità, due corpi bellissimi anche se con una certa differenza di anni, la luce sensuale, il profumo dell’olio essenziale, la bottiglia vuota di limoncello, il vino bevuto a cena, i fianchi delle due donne che salgono e scendono come in un amplesso, i loro volti disegnati dal piacere. Il fatto di essere madre e figlia moltiplica infinitamente la trasgressione e l’eroticità della scena nelle loro menti, entrambe pronte ad avere un orgasmo una di fronte all’altra nella stessa vasca. Muovendosi, il piede di Francesca tocca la gamba della madre, per le due donne è come una scarica elettrica. La madre non si ritrae, anzi lei stessa muove il suo piede fino a toccare la gamba della figlia, ora c’è anche un contatto fisico tra le due, che trasferisce le vibrazioni e i movimenti del bacino sia dell’una che dell’altra.
‘Madonna, sto per esplodere, fra poco vengo, tu a che punto sei?’, chiede Francesca. ‘Io’io’ io penso che presto ci sono anch’io, è da morire, ho la pelle d’oca” ribatte la madre quasi contorcendosi dal piacere. Manca poco all’orgasmo, e Francesca perde la testa, anche pensando alle sue lesbicate con la cameriera americana, muove l’altro piede fuori dall’acqua e comincia a carezzare con le dita dei piedi i capezzoli esposti della madre, durissimi. Nadia guarda sua figlia, abbassa lo sguardo e vede le dita dei piedi, con le unghie rosse e curate, che le stuzzicano eroticamente i capezzoli.
Le sussurra: ‘Guarda che sono sempre tua madre”. E Francesca di rimando risponde: ‘Scusa, saranno i ricordi della ragazza americana, non so cosa mi sta succedendo’. Ora non è più solo una serata divertente nell’idromassaggio. Si sta attraversando un confine, madre e figlia sono sull’orlo di un orgasmo e la ragazza sta giocando con i capezzoli della madre. Questo comincia a chiamarsi incesto, e le due donne, pur sapendolo perfettamente, non accennano a fermarsi finché un dirompente orgasmo si impadronisce dapprima di Francesca e dopo meno di un minuto di Nadia, facendole scuotere e muovendo la loro testa all’indietro.
Servono parecchi secondo alle due per calmarsi e rendersi conto di quello che è successo. Nadia è molto imbarazzata, si alza dalla vasca nuda, prende un asciugamano e se lo arrotola intorno mentre due lacrime cominciano a solcarle il viso. Nella vergogna, con gli occhi pieni di lacrime, la madre riesce solo a bisbigliare: ‘Scusa’ scusa, scusami per” e si avvia velocemente alla sua camera da letto. Francesca si alza anche lei, si asciuga un po’ e mette anche lei un grande asciugamano bianco di ciniglia a coprire il suo corpo. Cammina a piedi nudi fino alla stanza della madre, bussa ed apre la porta. La donna è seduta sulla sedia davanti allo specchio, vicino al letto, ancora con i segni del pianto vicino agli occhi.
‘Mamma, sono io che mi devo scusare, non tu’. Il silenzio è pieno di imbarazzo per entrambe. Francesca è in piedi dietro sua madre, si guardano negli occhi nello specchio di fronte a loro, la figlia comincia un massaggio alle spalle nude della madre, lentamente. ‘Non so cosa mi è preso, davvero, però dai mamma, in fondo non era poi tanto male, no?’, sorride per provare a rompere la forte tensione.
‘Franci, non è bello quello che abbiamo fatto sai, puoi farlo con le tue amiche, non con me, comunque mettiamoci una pietra sopra e non parliamone più’. ‘Ora non facciamo tanti moralismi, che te ne frega, non ci ha visto nessuno, saranno pure affari nostri quello che facciamo a casa, siamo adulte e maggiorenni’, dice la figlia continuando il massaggio con le sue mani alla base del collo, con le dita che si muovono esperte dalla clavicola all’attaccatura dei capelli, suscitando nuovamente strane emozioni che si vanno a sommare all’eccitazione del poderoso orgasmo, una eccitazione non ancora svanita nel corpo e nella mente delle due donne.
‘D’accordo, siamo a casa nostra, però io” ma le parole di Nadia vengono soffocate dalla mano che Francesca mette sulla bocca della madre, sussurrando un ‘Shhhhhhhhh’. ‘Ti fidi di me, mamma?’. ‘Certo Franci, ti pare che non mi fido di te’. ‘E mi vuoi bene vero? Come te ne voglio io’. ‘Che domande fai, certo che ti voglio bene’. ‘Allora rilassati, non è successo nulla, nulla di cattivo intendo, era solo piacere. E se lo abbiamo raggiunto insieme per me era ancora più bello, solo qualcosa in più, in aggiunta al bene che già ci vogliamo’. Le parole di Francesca colpiscono il cervello della donna, sono quasi a giustificare un salto nella loro relazione di madre e figlia. E arrivano mentre non solo le mani continuano quel massaggio sempre più sensuale, ma la bocca di Francesca comincia a baciare seduttivamente il collo della madre, rimuovendo con grazia l’asciugamano intorno al seno di Nadia ed esponendolo all’aria della stanza con i suoi capezzoli turgidi.
Per un lungo minuto la donna accetta i baci intorno al collo, sulle spalle, sulle orecchie, chiude gli occhi e quando li riapre vede che anche la figlia è nuda, ha lasciato cadere sulla moquette il suo asciugamano. Mentre continua a baciarle il collo sente per la prima volta il seno di Francesca pressarle sulla schiena, con i capezzoli duri come marmo. La donna è dilaniata dentro di sé, una vita impeccabile, una famiglia per bene, un’educazione modello alle figlie con studi all’estero, e ora si trova qui, sull’orlo di un baratro di depravazione e perversione che rischia di rovinare per sempre l’innocenza del rapporto con sua figlia.
‘Come è possibile che stiamo facendo questo, Francesca?’, chiede con una voce rotta dalla disperazione ma anche dal piacere. ‘Perché non dovremmo farlo? Te l’ho detto, siamo adulte, ci piace, ci va, perché dovremmo fermarci?’, si giustifica mentre la sua mano scende e comincia a sfiorare eroticamente il seno nudo della madre. La donna spende l’ultima chance, l’ultima carta che le rimane, perché sente la sua fica pulsare, bagnarsi, sente la depravazione impossessarsi del suo cervello cancellando ogni senso morale, si ricorda l’orgasmo di pochi minuti prima come se fosse ora, e si rende conto che non può resistere a lungo se sua figlia non smette. O se lei non riesce a farla smettere.
‘Franci, perché è incesto, credo che basti e avanzi come ragione per fermarsi’, sibila debolmente Nadia. ‘Mamma, abbiamo detto anche prima che bisogna provare tutto, è una vita che me lo dici che si deve provare tutto anche a letto, cambi idea proprio ora? Proviamo no?, e se poi non ci piace non lo faremo più. Non ti eccita l’idea dell’incesto? A me eccita, e pure parecchio sai”, risponde spiazzante la figlia, mentre le sue dita cominciano a giocare con i capezzoli della madre e la sua lingua lecca il lobo dell’orecchio della donna, che chiude gli occhi come per arrendersi a qualcosa a cui sta soccombendo anche lei, disperata nel rendersi conto che sta perdendo il controllo del suo corpo.
E’ un attimo, non sanno neppure loro come, Francesca si avvicina, la madre gira un po’ la testa verso destra, e si ritrovano a baciarsi come due amanti, con le bocche incollate e le lingue che duettano come impazzite. Ansimano, respirano velocemente, senza interrompere il bacio Francesca gira intorno alla madre e si siede sulle sue ginocchia, i seni si toccano, la ragazza muove la sua mano, la infila tra le gambe e comincia a carezzare la fica della madre, trovandola fradicia.
Si baciano a lungo, si toccano, finché Francesca si alza e prende la mani della madre, tirandola verso il letto, dove le due donne si stendono continuando vorticosamente a baciarsi, ad esplorare i loro corpi con le mani. Le dita di entrambe entrano nelle fiche, cominciano a masturbarsi a vicenda. ‘Mi piaci, mi fai morire, dopo l’orgasmo di prima ti sarei saltata addosso nella vasca dell’idromassaggio per leccartela” geme senza vergogna Francesca nell’orecchio della madre, che risponde mettendo da parte le inibizioni: ‘E perché non l’hai fatto? Anch’io mi sono eccitata da impazzire”.
Nel silenzio della elegante camera da letto si sentono sono i mugolii, i respiri affannati, e le dita che entrano ed escono da due fiche zuppe di fluidi di piacere. Francesca succhia i capezzoli della madre, come faceva 25 anni prima, ma ora con perversione e lussuria. Si guardano negli occhi, mentre Francesca scende con i suoi baci fino alla fica della madre, e rompe l’ultimo tabù cominciando a leccarla senza mai abbassare lo sguardo. La lingua entra, titilla il clitoride tutto intorno, e non smette fino a quando il secondo orgasmo della serata non comincia a crescere, ed esplode nel corpo e nella mente di Nadia.
Qualche secondo per riprendersi, sono sudate, ansimano, ma la donna cambia posizione ed ora è lei a leccare dapprima il seno, i capezzoli, poi l’ombelico e infine la fica della figlia, le succhia il clitoride come a volerlo ingoiare, i gemiti divengono più acuti. Le mani della madre strizzano i seni e i capezzoli di Francesca, che ormai non controlla più il suo piacere. Viene anche lei, fragorosamente, inarcando la schiena all’improvviso e urlando.
Collassano sul letto, una vicina all’altra, ma dopo un minuto hanno ripreso fiato, Francesca è la prima a parlare: ‘Dio, che bello, mai stato così’ Ho ancora voglia sai?’. ‘Allora vedi che avevo ragione prima, quando ho detto che ho fatto una figlia viziosa?’, e ridono insieme. Francesca si avvicina per baciarla, dicendo a bassa voce: ‘Anche la mamma non è da meno però, per fortuna”. ‘Siamo due depravate”, replica la donna cominciando nuovamente a baciare con passione la figlia.
E’ un attimo e le due sono di nuovo avvinghiate sul letto, toccandosi, strofinando i loro corpi completamente sudati, godendo come mai prima d’oggi. E’ sempre, ancora una volta Francesca a prendere l’iniziativa, girandosi su stessa sopra la madre, aprendole le gambe e offrendo a sua volta la sua fica pulsante alla faccia della donna.
Le due iniziano un 69 senza alcun ritegno, mugolando come cagne, leccandosi la fica, poi leccandosi il culo e il rispettivo buchino, infilando le dita nella fica per sditalinarsi a vicenda mentre le loro lingue titillano a fondo il buco del culo, quasi entrandoci. Bastano un paio di minuti e le due sono ancora sull’orlo dell’orgasmo, il terzo. Stavolta cercano di controllare i loro corpi e provano a venire insieme, per esplodere di piacere una nella bocca dell’altra. Quando stanno per venire tolgono le dita, e cominciano a succhiare la fica così piena di umori e sapori. L’orgasmo le coglie così, una sull’altra, in un perverso 69, con tremori e gemiti che le fanno sussultare e urlare.
Lentamente ritornano sulla Terra, si sdraiano una vicina all’altra sulle lenzuola bagnate di sudore, sono esauste, sfinite, distrutte anche mentalmente da una esperienza che ha cambiato e cambierà per sempre la loro vita. Si guardano negli occhi. Non c’è bisogno di parole, non c’è bisogno di dirlo a voce alta, il loro sguardo profondo parla da solo più di mille confessioni, hanno scoperchiato la depravazione che covava dentro di solo, e sanno entrambe che da oggi nessuna delle sue riuscirà più a rinunciare al piacere dell’incesto tra madre e figlia.

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