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Racconti erotici sull'Incesto

Madre e moglie troia

By 25 Luglio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

TITOLO: Madre troia, marito e figlio arrapati.
AUTORE marc

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La sera, a tavola lei era pensosa e lui come inebetito. Il padre lo avvicinò e piano gli disse “che c’&egrave figlio, qualche troietta per la testa?”. Piero lo guardò e, improvvisamente eccitato e contento rispose “si papà, la più meravigliosa troietta della terra” suo padre rise, lui rise e finirono di mangiare.
I giorni successivi Piero era ossessionato dal pensiero di ciò che era successo in cucina e si sorprendeva spesso a pensare alle grosse tette di sua madre sulle quali gocciolava la sua sborra densa, a quei capezzoli, ricoperti della sua crema, al culo grosso e tondo di lei… . Ma Wilma si comportava come se nulla fosse e rifuggiva i suoi sguardi tanto che lui era sicuro che non avrebbe mai più provato i paradisi del corpo di sua madre; ma quella domenica mattina scoprì che si sbagliava di grosso!
Suo padre era a Milano per lavoro e la mamma era in cucina che preparava il pranzo. Piero in camera sua era intento a fare i compiti ed era uno dei rari momenti in cui non fantasticava su sua madre. D’un tratto la porta si aprì e entro la mamma “ehi.. che c’&egrave mamma?” domandò “niente… mi chiedevo se hai fame, ti vanno i tortellini?” chiese e Piero notò un forte rossore sul suo volto “si… vanno bene” e si rimise a studiare, ma, pensò, forse era la volta buona, comunque non doveva fare il primo passo “e… a che ora vuoi mangiare?” sua mamma stava cercando una scusa; la guardò e pensò che dovesse avere un lago sotto le mutande. Si alzò e si sedette sul letto, seguito dopo poco da sua mamma “senti mamma” iniziò “posso farti una domanda?” “certo” rispose Wilma sorpresa “senti… mi sa che papà non ti soddisfa granch&egrave sessualmente, visto quello che usi” e Piero sorrise all’imbarazzo della madre “be… no… be… effettivamente.. abbiamo sempre fatto cose… come dire… .ordinarie”. Piero capì che era arrivata l’ora e il suo cazzo cominciò a drizzarsi “e non mi dire che… .che non gli hai mai fatto un pompino” Wilma arrossì, abbassò gli occhi e rispose “no… praticamente..no” “o, povera mammina” disse Piero sorridendo, sempre più convinto di averla in pugno e gli carezzò una guancia, scendendo poi a toccarle il seno. Lei lasciò fare.
“Senti mamma, voglio farti vedere una cosa… vuoi?” “tutto quello che vuoi amore”. Piero andò alla scrivania, aprì il cassetto e tirò fuori le riviste porno che conservava, gettandole sul letto. La mamma arrossì ancora “ehi, tranquilla, scommetto che ti eccita anche te vedere tutte queste porche che si fanno riempire i buchi, vero?” “si… siiiii mi eccita” “allora dai, dai un’occhiata” “sei un porco figlio mio… un maiale” e aprì una rivista. Piero stette a guardarla sorridendo mentre guardava rapita le immagini. Poi la vide dischiudere le cosce e mettere una mano sotto la vestaglia e si accorse che non portava mutande “ti ecciti vero mamma… vero che sei una porca?” “mhh… siiiii” mugolò lei. Piero allora ebbe un’idea “senti mamma, faresti una cosa per me?” “tutto, tutto ciò che vuoi” sussurrò lei cominciando a sditalinarsi. “Bene, allora spogliati, poi stenditi e comincia a masturbarti davanti a me” “si… sei un maiale… ma mi fai arrapare… senti come sono bagnata” e porse il dito a Piero e il figlio lo leccò sorridendo “la tua fica ha un sapore delizioso mamma, l’ho sognata per tutta la settimana”.
Wilma si alzò e prese a spogliarsi davanti agli occhi del figlio, restando in breve tempo tutta nuda, poi si stese sul letto, allargando la cosce “poi ti scoperò mamma, lo sai?” “ohhh.. siii, voglio che tu mi scopi… dio che voglia” mugolò lei mentre con una mano si allargava la labbra della fica e con l’altra cominciava a strusciarsi il clitoride mentre Piero la guardava. Davanti agli occhi del figlio le sue dita cominciarono a percorrere la fessura della vagina mentre lei mugolava “ahh.. siii… diooo… .come vorrei sentire il tuo cazzo!” e le sue dita scorrevano dentro e fuori quella fica che si allagava di succhi copiosi. Alzò la testa e vide che Piero era nudo e si stava lentamente masturbando il cazzo, guardandola “ti arrapo vero? Ti arrapa la tua mamma porca?” “si… troia.. datti da fare, forza” disse Piero avvicinandosi per guardare le due dita che andavano dentro e fuori.
La lasciò masturbare per alcuni minuti, poi la fece smettere “basta mamma, non voglio che tu venga così… forza, ora mettiti a pecorina che voglio guardarti bene il culo” “si.. certo mio caro amante” rispose lei mentre si passava la lingua sulle labbra e, lentamente, si voltava esponendo agli occhi del figlio quel suo magnifico sedere polposo. Si mise a quattro zampe e spinse il culo all’indietro, continuando a toccarsi la passera da sotto, eccitata nel sentire sul suo corpo gli occhi del figlio “ti piace il mio culo?” chiese “si mamma… hai un culo da vera porca… ho visto come ti ci sbattevi dentro il vibratore, ti piaceva vero?” “si Piero, si, mi piaceva perché sono una troia” e le sue parole la fecero eccitare ancora di più ed un brivido le partì dalla vagina e le percorse il corpo.
Piero si sporse e le toccò le chiappe, palpandole piano, poi si avvicinò e continuò leccandole quelle natiche così grasse e belle, sode… voleva vederle il buco del culo, disperatamente e, lieve, le separò le natiche. Lei emise un mugolio sordo, la sua mano che lavorava febbrile tra le cosce. Piero rimase senza fiato quando di fronte ai suoi occhi si schiuse il buco del culo della mamma, roseo, leggermente peloso, con delle pieghettine deliziose attorno “mhhh… amore uhmmm… dai, leccamelo, leccami il buco del culo” lo pregò Wilma e lui si chinò e, tirata fuori la lingua cominciò a lapparle con lunghe linguate lo sfintere, arrivando fino alla fica; poi con la punta della lingua cominciò a titillarle il buchino, tutto intorno, saettandola abilmente; la donna ora urlava, impazzita dal piacere che le dava la lingua del figlio sul suo ano “aaarrgghh.. uhhh..siiii… leccami il culo.. ohhh..sono una puttanaaaa… .che lingua… daiiiii” “mmghh.. si… .siiii” farfugliò lui mentre la sua lingua si intrufolava dentro il retto e cominciva a stantuffarlo.
D’un tratto Wilma sentì che la lingua si ritraeva e subito distinse un dito del figlio che le sprofondava nel culo fino alla seconda nocca “ahhh.. che fai… perverso” strillò “ti sditalino il culo mia dolce e cara bona mamma!” rispose Piero ridendo mentre col dito andava su e giù nello sfintere della madre e con l’altra mano si allungava a strizzarle un seno che pendeva opulento sotto di lui.
La sditalinò per almeno 5 minuti, palpandole le mammelle, mentre lei mugolava e si masturbava la fica, poi Wilma si sottrasse “stenditi, che voglio leccarti quelle tue belle palle” “certo mamma, serviti!” disse Piero ubbidendo. Come un’assatanata lei si gettò sul suo uccello e se lo ficcò subito in gola “ahh.. cazzo… sei un’idrovora mamma.. mmhh.. come succhi!” disse estasiato. La donna tirò il cazzo fuori di bocca e attaccò le palle. Prima dette delle lunghe leccate ai coglioni del figlio gonfi e tondi, poi, mentre con la mano lentamente gli menava il cazzo di marmo, prese in bocca un testicolo e lo succhiò amorevolmente, poi passò all’altro facendo lo stesso, lentamente… a lungo. Piero, che fino a quel giorno si era immaginato che certe porcate le facessero solo puttane da strada se la godeva immensamente incitando la mamma che ora gli divorava letteralmente i coglioni “ahhh… mamma..sei una succhiatrice incredibile..dai..siiii leccami bene i coglioni..ahhh” “mmhhggg… .bu… buoni” mugolò la madre mentre, risalendo dalle palle lungo l’asta, gli imboccava nuovamente il cazzo. Poi Wilma scese ancora e costrinse il figlio ad aprire bene le gambe “mamma… che vuoi fare?” chiese Piero sorpreso. Lei alzò la testa, sorrise e rispose “questo amore” e si tuffo tra le sue chiappe, saettando la lingua e cominciando a leccargli il buco del culo “auuuu… uhhh… mi stai leccando il buco del culo!!” “si, ti piace, porcellino?” “si..mamma, si… troionaaa” rispose Piero mentre la mamma, disinibita, alternava dei colpi di lingua sul suo sfintere e dei sapienti ditalini.
Dopo alcuni minuti di questo trattamento lei si alzò, strisciò verso la sua bocca e lo baciò. Le loro lingue si intrecciarono mente Piero sentiva le tette schiacciarglisi sul petto e i capezzoli duri della mamma che gli strusciavano sul petto. “Ora lo voglio amore… .voglio che tu mi scopi”, queste parole sussurrate all’orecchio lo fecero impazzire e subito abbassò le mani e afferrò le sode chiappe della mamma “si mamma, ora ti sbatto il cazzo nella fica… dai, voglio che tu ti impali da sola” e la spinse verso il suo cazzo.
Lei gli sorrise e alzò il suo culo, fino a che Piero sentì la cappella in corrispondenza di quella pozza incredibilmente bagnata che era la fica della mamma. Lei gli prese in mano il cazzo e se lo strusciò ripetutamente sulla fessura “guarda… .senti la fica di tua madre… .stai per chiavare la mamma amore… vaiii” e con queste parole si abbassò la vagina sul cazzo del figlio. Piero sentì l’uccello che gli spariva agevolmente nel condotto della mamma, un tunnel bagnatissimo, caldissimo… urlò “ahhhh… siiii… ti sono dentro mamma, ti scopooo” “si amore… siii… mhhhhcom’&egrave lungo..ahhh..lo sento in pancia..mmhh..che duro” Wilma continuò a impalarsi sul cazzo lunghissimo finch&egrave sentì le palle che le aderivano al pube “ecco… guarda… me lo hai sbattuto tutto dentro!” disse sorridendo mentre gli passava la lingua sulle labbra “zitta e scopa… dai, voglio vederti ballonzolare queste belle tette” disse Piero afferrandole le natiche e costringendola a muoversi sul suo membro sprofondato in lei.
Prima piano, poi sempre più forte, Wilma cominciò ad ondeggiare su e giù per quel bastone che sentiva riempirle la fica fino in gola… .il movimento si faceva sempre più forte e Piero guardava le mammelle della mamma che, enormi, ballavano davanti ai suoi occhi al ritmo del suo cazzo, mentre la mamma se le pastrugnava. Wilma era in paradiso; il cazzo del figlio le riempiva le viscere e venne subito, ma non lo disse perché voleva godersi ancora quel cazzo. Sentiva le mani del figlio che le arpionavano i fianchi “ahh.. si, scopami, daiii… più forte… siiii” “muoviti mamma… che fica bagnata.. ahhhhh” e così dicendo la rovesciò e cominciò a chiavarla da sopra. Non credeva ai suoi occhi: lui era li e stava infilando il cazzo durissimo nella fica di sua madre… vedeva le sue palle che le sbatacchiavano sul pube e le sue tette con i capezzoli eretti.
La scopò così per almeno 5 minuti “mamma… la tua fica mi fa venire… ho voglia di sborrare” allora Wilma si concentrò, strinse i muscoli della vagina e dieci secondi dopo esplodeva in un orgasmo incredibile “ahhhh… vengo.. scopiamo figlio.. siiiii” artigliandogli i fianchi strinse la fica e sbrodolò ancora mentre quella fiocina dura la trapanava da parte a parte.
“Avanti Piero.. dai, vieni anche tu… ma schizza fuori, mi raccomando” “si.. dai, stringila… ecco.. mmhh com’&egrave calda la tua passera mamma” si abbassò e le morse forte un seno “ahi, mi fai male maiale!”. Il grido di dolore della mamma lo eccitò ancor di più, il cazzo si contrasse a preannunciare l’orgasmo “eccooo… … ti inondo” urlò mentre estraeva il cazzo prendendoselo in mano. Appena fuori, il cazzo eruttò uno schizzo di crema che arrivò fino al mento della madre “uhh… che sborrata, dai… dai, vieni, ricoprimi”. Dall’uccello di Piero partirono potenti schizzi mentre lui se lo menava furiosamente. La sborra le arrivò tra le tette e planò sul petto e sulla pancia della madre “ahh… godo, godoooo” urlò ancora mentre altri potenti schizzi ricoprivano il corpo di Wilma che rideva eccitata.
Quando l’ultima goccia fu uscita, Piero si lasciò andare esausto accanto al corpo della madre “fantastico, ho goduto tantissimo” “anch’io amore” gli disse la madre sorridendo. Piero ammirò il suo sperma abbondantissimo che le ricopriva l’incavatura tra i seni e vide un filo che le pendeva dal mento, vischioso; una fitta di dispiacere lo attraverso per non avere avuto il coraggio di sborrarle in faccia. La mamma ora stava giocherellando con l’uccello moscio di Piero: questa volta non aveva intenzione di scappare via. “Piero ..ora non mi sento in colpa… &egrave stato fantastico!” “si… &egrave non mi fermerò qui mamma” disse Piero sorridendo. Poi si alzò e Wilma ammirò il suo corpo agile e muscoloso “sei bellissimo” disse “grazie… .senti mamma, domattina tieniti pronta, ti preparo una sorpresina!” “certo amore, sono tutta per te”. Piero la guardò alzarsi e ripulirsi piano dalla sua sborra, si avvicinò e la baciò in bocca. Quel pomeriggio uscì e la notte dormì benissimo; Wilma no, pensava al giorno dopo e non vedeva l’ora di gustarsi ancora il cazzo del figlio.
Il giorno seguente, Piero si recò a casa del suo amico Stefano a prender alcune cassette.
“Si, prendo quella dove ci sono quelle belle schizzate” “va bene, però riportamela domani” “non ti preoccupare Stefano… .un’occhiatina innocente e via” “chissà quante seghe… .”. Piero sorrise, inforcò il motorino e filò verso casa con la cassetta porno nello zaino; decisamente lo aspettava qualcosa di meglio che una semplice sega, lo aspettava una grande troia tutta per lui… la sua cara mammina.
Quando entrò in casa vide la tavola apparecchiata e sua mamma indaffarata ai fornelli che indossava un reggiseno e una gonna cortissima: sorrise e le si avvicinò. “Ciao mamma” e mentre le passava la lingua sul collo, la sua mano entrava sotto la gonna e scopriva che Wilma non aveva indossato mutande “siamo impazienti vedo” “si… .in tuo onore” si guardarono, sorrisero, poi le loro labbra si unirono e le loro lingue cominciarono a danzare mentre la fica di Wilma cominciava a colare e il cazzo di Piero, prontamente si inalberava. “Con calma mamma..prima mangiamo qualcosa.. ora vado su e torno tra un minuto”.
Il pranzo fu un continuo scambio di sguardi, la tensione altissima, la lussuria che volteggiava nell’aria. Alla fine Piero si alzò “bene mamma, spogliati, subito!” disse con tono perentorio; la madre lo guardò, si alzò e fece scivolare la gonna, poi si sganciò il reggiseno e si trovò ancora una volta nuda di fronte a lui “allarga le gambe e rimani in piedi” la donna ubbidì, eccitata; Piero sapeva di averla in pugno e si godette il momento. Si avvicinò alla mamma con una grossa banana in mano “ma.. che vuoi fare?” chiese la donna “b&egrave, non abbiamo ancora mangiato la frutta” e le avvicinò la banana alle labbra della fica e la spinse in dentro “ahhh… .sei davvero perverso” “ora cammina per la stanza, poi siediti sul divano”. Piero stette a guardarla dal divano mentre camminava per la stanza, con il frutto che le pendeva tra le gambe, ondeggiando tette e culo. Poi Wilma si sedette accanto a lui spalancando le cosce e cominciando a muoversi nella fica la banana, muggendo “ohhhh… mmmhhh.. ahhh ti piaccio.. dimmelo” mugolò mentre Piero la guardava.
Poi Piero si alzò e prese la cassetta, inserendola nel videoregistratore “bene mamma, ora guarda bene e impara come si fa a essere davvero porche” ed accese la TV.
Il film si intitolava “cum sluts” e Wilma chiese al figlio che volesse dire il titolo “lo vedrai mamma, lo vedrai” rispose lui sorridendo, mentre con una mano si massaggiava lentamente il manfano scoperto e con l’altra muoveva la banana nella fica della mamma che, seduta a cosce larghe davanti a lui ora si carezzava le tette mentre fissava curiosa lo schermo. Nel primo episodio una biondina era alle prese con due cazzi che prima spompinava a lungo, poi si prendeva, alternativamente nella fregna e nel culo. Wilma guardava con una lussuria montante mentre sullo schermo la porcellina cominciava a farsi introdurre i cazzi contemporaneamente nella fica e nel culo. Ora Wilma si stava ravanando da sola la passera con due dita sprofondate dentro “ti piace mamma?” “oh… .siiii.. guarda come si prende i cazzi… mi piacerebbe averne due di cazzi tutti per me.. ahhhhh” e con una tirata al clitoride esplose in un intenso orgasmo. “Attenta ora mamma, viene il bello” disse Piero mentre la bionda sullo schermo era inginocchiata e spompinava alternativamente i due uccelli; poi il primo cominciò a schizzare e una pioggia di sperma denso planò sul volto dell’attrice che saettava la lingua, raggiunta anche dalla sborrata dell’altro che le schizzò tutta la faccia. “Vedi che significa il titolo” disse Piero ridendo mentre la biondina sorrideva alla telecamera con la sborra che le colava dal volto sul seno. Wilma, come impazzita, si gettò sul cazzo del figlio e se lo sprofondò in gola “ahhh.. ehi mamma, attenta, sei proprio una succhiacazzi affamata. Ti piacerebbe prenderla in faccia anche a te vero?” “mmhhh… ” mugolò Wilma annuendo con la testa mentre le sue labbra percorrevano voraci l’asta del figlio.
Piero stette a godersi la bocca affamata della mamma che gli divorava letteralmente l’uccello, mentre con la mano gli massaggiava le palle e faceva frullare la lingua sulla sua cappella mugolando in preda a un vero raptus; sullo schermo due nere erano circondate da cinque uomini che si menavano i cazzi e svuotavano sopra di loro litri e litri di sperma: la scena era incredibile, con sua mamma che gli prendeva il cazzo fino in gola mulinando la lingua mentre lui guardava un film porno, ma ormai sapeva controllarsi bene “avanti mamma, facciamo un 69 che poi te lo sbatto in fica” “mmhh.. gghh..” mugolò lei e si girò in modo da offrire alla bocca del figlio la sua fica. Era tanto bagnata che gocce di sugo gli colarono sulla faccia, ma lui si attaccò subito e a forza di linguate se la bevve tutta “mamma… che fica, sei fradicia” “ahhhhh… siiiii… dai… leccami” ululò lei strusciandosi tutto l’uccello del figlio sulla faccia. Lui con la lingua gli slinguettava il clitoride tenendole le chiappe con le mani, poi di tanto in tanto saliva e le slinguava l’ano, dove poi infilava un dito seguito dai mugolii disperati di lei.
“Forza cagna di una troia, mettiti a pecorina e guarda bene lo schermo!” intimò d’un tratto Piero ormai al limite e smanioso di trapanare la fregna della madre che era un immenso lago sulla sua bocca “si amore, ti voglio! Chiavami, prendimi da dietro” urlò lei, con la faccia imporporata, mentre si metteva carponi in terra tenendo lo sguardo fisso sulla tv. Piero le appoggiò la cappella sulla apertura della fica e cominciò a strusciarla avanti e indietro. Alla tv ora una donna si faceva inculare da un cazzo enorme mentre davanti a lei un altro uomo si menava il cazzo e le spruzzava sborra densa sulle labbra “forza… scopami, dai che poi voglio berti la sborra, voglio che tu mi venga in bocca!” urlò Wilma e subito Piero spinse, entrando dentro di lei, completamente “ahhh… eccoti servita mamma, un bel cazzo duro in pancia!” e prendendola per i fianchi cominciò a sbatterla prima più piano, poi con sempre maggiore intensità. “Ahh..siii.. cosììì mai piace, dai fottimi, toccami le tette amore” lui si sporse e mentre la trapanava le prese le poppe con le mani e cominciò a pastrugnarglele.
Per almeno dieci minuti stette a chiavarla così, mentre entrambi fissavano lo schermo rapiti; quando stava per venire tirava fuori il cazzo e si rilassava, poi lo infilava di nuovo. La mamma grugniva di foia e se ne venne almeno tre volte, rumorosamente, implorandolo di sbatterla più forte. Poi anche Piero sentì che era il momento, la sborra che gli ribolliva nei coglioni… questa volta l’avrebbe scaricata sulla faccia di mamma, era stata lei a chiederglielo “avanti mamma, &egrave il tuo turno, forza, ho voglia di sborrare” disse mentre, dopo l’ultimo orgasmo di lei, si alzava in piedi “mhh.. si amore… dammelo” sorrise mentre si inginocchiava di fronte a lui e si faceva sparire in bocca il suo cazzo dal quale colavano lucidi gli umori della sua vagina. Lui prese a muoversi tenendo ferma con le mani la testa della mamma e scopandole la bocca “ahhh.. sei pronta? Sei pronta a prenderti la mia sborra?” “mmgghh… gghhh” annuì lei mentre si strizzava un capezzolo “allora dai, apri bene questa bocca, troia succhiacazzi” e prendendosi in mano il cazzo cominciò a menarselo con la sola cappella infilata nella bocca aperta di mamma. Guardò sua madre che stava lì, pronta a farsi sborrare in bocca da lui, eccitata, con quelle tettone burrose e lui che la stava imboccando col cazzo pronto ad esplodere e sentì lo sperma risalirgli dalle palle prepotente “ahhh.. eccomi.. sborro.. dai mammina… bevi!”; un primo schizzò, lunghissimo, eruttò nella bocca della mamma che mugolò “mhhhh.. gghhhh” “siiiiii… ecco la sborra mammaaaaa” e spruzzò altri due schizzi densi. Wilma sentì lo sperma che, denso le eruttava in bocca e ne assaporò l’aroma, poi inghiottì il primo fiotto, poi gli altri due le entrarono in bocca, ma lei rimase li… .bocca spalancata col cazzo del figlio che le eruttava dentro. Dio com’era densa la sua sborra… e perversa, era la sua cloaca di piacere. Piero voleva ricoprirle la faccia, allora tirò fuori il cazzo sussultante “ahhh.. ti sborro in faccia mamma, ti ricopro” e mentre parlava dall’uccello gli uscivano torrenti di bianca crema che, caldi e densi, planavano sulla faccia della mamma. Lei teneva aperta la bocca dentro la quale colarono altri 3-4 schizzi di sperma, mentre vedeva quei fiotti che la colpivano dappertutto; uno la prese sul naso e le colò lentamente, molti sulle labbra e sulle guance, sui capelli, sulla fronte “ahhh.. mmhh.. che belloooo” ululò, eccitatissima da quella pioggia cremosa sul suo volto. Intanto Piero continuava a menarsi il cazzo a un paio di cm dalla faccia della mamma e si godeva la vista della pioggia del suo sperma che imbrattava tutto il suo volto. Poi un’ultimo schizzo e la tempesta di sperma si calmò “ahhh… cazzo… ti ho riempito.. mamma, sei una troia, guardati, sei tutta sporca della mia sborra” Wilma gli sorrise, tirò fuori la lingua e cominciò a raccogliere lo sperma che aveva sulle labbra e a inghiottirlo “mmhh.. che buono, così denso” e mentre lei parlava Piero ammirava i filamenti di sperma che le univano le labbra e le grosse gocce che le colavano dal naso, dal mento e dalle guance. “Tieni, tiieni ancora, affamata” disse lui e le strusciò il cazzo ancora duro sulla faccia, ricoprendolo di sugo, poi lo perse alla sua bocca “mmhh.. che buono” la bocca di lei lo inghiottì e la mamma cominciò a mangiare lo sperma dal suo cazzo “mmhh.. sii… che dolce” Piero la osservava mentre la sua bocca divorava sborra abbondante, con dei rumori incredibili. Glielo ripulì tutto e lui si trovò col cazzo moscio davanti alla bocca della mamma “ti &egrave piaciuto piccolo, ti &egrave piaciuto come tua mamma ti ha bevuto la sborra?” “si… fantastico, sei stata porca quasi come quelle attrici”. Wilma gli sorrise e entrambi si stesero sul tappeto, distrutti ma felici.
“>TITOLO: Madre troia, marito e figlio arrapati.
AUTORE : mark56

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Dopo alcuni minuti di silenzio Wilma lo abbracciò con quelle sue enormi tette burrose schiacciate contro la sua schiena e disse “Piero, amore, ora credo di essere una bella troietta vero?” “si mamma, si” rispose il figlio sorridendole “bene.. allora senti… io…direi…che il tuo cazzo &egrave bellissimo ma… a te piacerebbe scoparmi insieme ad un altro uomo?” Piero si girò e il pensiero lo eccitò subito “certo mamma.. ma.. non vedo chi…- &egrave pericoloso!”. Wilma gli sorrise e allungò la mano verso il suo cazzo moscio “vedi, io con tuo padre non ho mai… .ehm.. mai fatto queste cose, ma sono sicura che lui.. insomma a lui non… -“ma che dici mamma, papà si infurierebbe se lo sapesse” – no.. non credo.. ma tu avresti qualcosa in contrario?” – no.. no.. ma.. anzi sarebbe eccitante” e Piero si figurò con suo padre a stantuffare sua madre. “Bene, allora mercoledì notte vedrò di organizzare una bella festicciola” sorrise Wilma guardando il figlio.
Mercoledì sera erano tutti e tre, padre, madre e figlio a guardare un noioso programma alla televisione. Come aveva concordato con la madre, alle 22 Piero si alzò “allora, io vado a letto, buonanotte” e avvicinandosi alla mamma le dette un bacio prolungato sulla guancia, molto vicino alla bocca, poi salì in camera sua. “perché non andiamo anche noi caro?” chiese Wilma al marito “ho in mente una cosina… “. Osvaldo la guardò e le sorrise, pensando che fosse parecchio intraprendente per i suoi standard (quelli che lui credeva essere i suoi standard) “certo cara, avviati che ti raggiungo tra poco” lei si alzò, gli sorrise e se ne andò, accentuando l’ondeggiare del suo sedere “accidenti, mi sa che stasera &egrave su di giri… .hehehehe , meglio così”.
Wilma entrò in camera, si spogliò completamente, poi indossò le sue calze col reggicalze che aveva comprato per l’occasione e si stese languidamente sul letto, con la luce piccola sul comodino accesa. Quando Osvaldo entrò e la vide così, con le sue belle tette esposte, la peluria folta della sua fica in vista e le cosce leggermente divaricate, ebbe un sussulto “accidenti… .” riuscì solo a dire . Lei gli sorrise e si passò la lingua sulle labbra “ti piace, stallone?” “certo… certo” balbettò lui “e allora vieni qui, vediamo se il tuo cazzo riesce ancora a rizzarsi come ai bei tempi”. Lui trasalì “ma… che dici… ” non aveva mai parlato così sua moglie ma comunque… si il suo cazzo era durissimo come non era da tempo. Lui si avvicinò e si slacciò i pantaloni, poi si mise sul letto. “Sono così arrapata amore… .voglio prendertelo in bocca, vuoi?”. Lui sobbalzò “magari… si, credo… .”; allora lei si avvicinò e si abbassò su di lui, calandogli le mutande.
Appena vide entrare nella camera il padre, Piero si spogliò e si avvicinò alla stanza dei genitori, guardando dentro. Vide sua madre che, lentamente calava le mutande a suo padre e vide saltar fuori un cazzo veramente grosso e incredibilmente diritto… sicuramente era un po’ più lungo del suo e decisamente più spesso. “Mhhh.. com’&egrave grosso il tuo cazzo caro… voglio spompinarlo”; lui la guardò, eccitatissimo dal fatto di scoprire una moglie così diversa “si, prendilo in bocca, fammi un pompino!” le disse. Lei gli sorrise e Piero la vide tirar fuori la lingua e cominciare a leccare l’asta del marito “uhhh che bello… cara &egrave bellissimo” “mmhh.. si, guardami, ora mi sditalino mentre te lo prendo tutto in bocca” e così dicendo inghiottì prima la cappella rossa, poi l’asta, centimetro dopo centimetro, facendosela scorrere tra le labbra mentre la sua mano cominciava a lavorare sulla fica; il cazzo di Piero si inalberò maestoso guardando sua madre spompinare suo padre. “Uhhhh… dio… dio.. che fai… siiiii, pompami il cazzo!” e lei non aveva certo bisogno di incitamento visto che lavorava con passione su quel manfano, facendo frullare la lingua sulla cappella.
Poi smise di pomparlo e cominciò a leccargli le palle, delicatamente; Piero si era preso in mano il cazzo e se lo menava lentamente “sei proprio una troia mamma” pensò. Wilma sollevò gli occhi, sempre leccando e sorrise al marito; lo aveva in pugno, lì col suo cazzone arrapato, senza inibizioni ed era eccitatissima al pensiero che il figlio stava a guardarla mentre lei spompinava il padre. “Osvaldo, senti… ” cominciò lei “si.. dimmi… dimmi tutto ma leccamelo” “senti Osvaldo, cosa diresti se ti dicessi che quello che sto facendo a te l’ho fatto a nostro figlio?”. L’uomo spalancò gli occhi, sbigottito, stette una attimo fermo, poi scattò a sedere “che cazzo dici… che stai dicendo… ” balbettava. Wilma gli sorrise ancora “fino ad oggi non hai mai scoperto che moglie troia avevi… si, ho fatto un pompino a Piero, nostro figlio, e non solo” “che… .che!” il cazzo di Osvaldo ora era mezzo moscio. Piero, intanto si stava masturbando con furia. “Si amore, mi sono fatta anche scopare e sapessi come ho goduto col suo cazzone nella fica” e continuò a sorridere mentre pian piano menava il cazzo del marito che ridiventava duro “Wilma.. io… non capisco” “però sento che il raccontino ti ha fatto un certo effetto!”; ora l’uccello di Osvaldo era di nuovo durissimo, le sue palle gonfie. Wilma tornò a farselo scorrere in gola mentre il marito stava lì, senza pensare, voglioso solo di godere.
“Osvaldo, se ti dicessi che Piero &egrave lì dietro la porta che ci guarda e sta per entrare per fottermi che ne diresti?” “Wilma… ..cazzo, zitta e lecca… … troia” aggiunse poi come liberato: Wilma rise e fece cenno a Piero; era arrivata l’ora. Piero entrò nella stanza e accese la luce grande. Ci fu un minuto di silenzio, padre e figlio si guardarono. “Sai papà, succhia bene questa troia di mamma?” Osvaldo non rispose, annichilito “ti dispiace se mi faccio dare una leccata all’uccello?” e si avvicinò. “Amore, vieni qua” squittì Wilma e si sporse dal letto imboccandosi il cazzo svettante di Piero che puntava la cappella verso di lei. “Uhhh.. come succhia la maiala.. mmhhhh &egrave proprio brava” “mmhh.. gghh… siii, mi piace il tuo cazzo in gola” rispose lei continuando a spompinarlo mentre gli divorava la cappella. “Rilassati papà… stai qui e goditi lo spettacolo, poi se vuoi la facciamo godere insieme”. Osvaldo era come inebetito, ma il cazzo gli faceva male da quanto era duro.
Poi Wilma si stese supina “avanti Piero, imboccami da sopra” “certo mamma !” ghignò il figlio mentre le balzava a cavalcioni sul petto. Le poppe di lei si schiacciarono sulle chiappe del figlio e il suo pisello si offrì prontamente alla sua bocca. Appena lei la spalancò Piero ci immerse il cazzo e cominciò lentamente a muoverlo. In breve tempo Piero pompava nella bocca della mamma a ritmo forsennato, sprofondandole tutto il cazzo in bocca e sentendo la cappella che scivolava lungo la gola di lei. Wilma intanto stava con le gambe larghe e con tre dita si stuzzicava la fica che, come al solito, era bagnatissima e produceva un rumore strano.
Poi Wilma afferrò il cazzo e se lo sfilò di bocca “avanti Piero, ora scopami un poco tra le tette” “con piacere mamma, sono così polpose… “. Si prese il cazzo, lo infilò tra le morbide montagne di carne, le richiuse intorno ad esso e cominciò a scopare quelle mammelle chiudendo gli occhi mentre lei saettava la lingua a lambire la cappella che spuntava verso la sua bocca.
Wilma si girò verso il marito che guardava la moglie e il figlio fare l’amore, gli guardò il cazzo che si ergeva monumentale e gli sorrise mentre l’uccello del figlio continuava a strofinarsi nel solco delle sue mammelle e le strusciava la faccia “amore.. vuoi stare lì impalato o ti decidi a leccarmi la fica?”: Osvaldo si mosse come un automa e andò a leccarle la passera “ahhh.. siiiii.. ecco, mi sta leccando la topa il tuo paparino”. Piero sorrise e le ficcò la cappella in bocca “zitta e godi, troia!” rispose.
Osvaldo era eccitatissimo; le prese in bocca il clitoride, poi cominciò a fare andare la lingua su e giù per il solco della vagina, sempre più forte, più veloce “mmhh.. gghh.. dio come lecchi bene” bofonchiò Wilma con il cazzo del figlio in bocca “si, certo puttana… godi.. troiaaa” ululò Osvaldo ormai coinvolto e, deciso, infilò il dito indice nello sfintere della moglie “uughhh.. ahiii” Wilma quasi morse l’uccello del figlio “ehi, cagna, che hai?” chiese Piero “quel porco di tuo padre mi ha infilato un dito nel culo.. e sentissi come lo muove.. uhhhh”. In effetti Osvaldo, sempre leccando e bevendo dalla fica, muoveva il dito nello sfintere della donna. “Bene, pare che si sia svegliato” disse Piero che aggiunse voltandosi verso il padre “ehi papà, che ne dici se le facciamo succhiare due cazzi insieme a sta maiala?” “certo, non vedo l’ora… .facciamola godere”.
Wilma rimase sdraiata e alzò la testa con un cuscino mentre suo marito e suo figlio si ponevano ai suoi lati, i cazzi svettanti vicino alla sua bocca. “Avanti, datti da fare e succhiaceli!” ordinò Piero “con vero piacere.. mmhh.. come sono belli” disse Wilma sorridendo.
La sua bocca avida inghiottì il pisello del figlio, fino in gola, tanto che sentì le sue palle sbatacchiarle sul mento mentre lui la scopava in bocca “mhhh.. papà, sentissi come succhia, e se lo prende tutto in gola.. guarda, fino alle palle!” “avanti, ora succhia il mio brutta troia”, le girò la testa e le infilò brutalmente la verga tutta in gola “mmhh.. ggghhh” bofonchiò lei, eccitatissima dal trattamento che figlio e marito le riservavano. Per almeno 10 minuti fu costretta a girarsi a destra e sinistra, dal cazzo di Osvaldo a quello di Piero e a spompinarli fino in gola, mentre loro le sbatacchiavano i manfani in gola incuranti delle sue urla. Intanto padre e figlio si scambiavano commenti osceni che la facevano eccitare ancora di più “Ehi Piero, tua madre e davvero una porca, sentissi come muove la lingua sulla cappella” “mhh.. lo so… senti qua.. uhhh.. dai mamma, dai, succhia”.
Poi lei se li tirò fuori e, mentre li masturbava sorridendo disse “ti prego Osvaldo scopami davanti a tuo figlio daiiii” “certo, certo”. Scivolò in basso, le puntò la cappella sulla fica e, mentre lei bofonchiava inghiottendo le palle del figlio spinse dentro di lei sprofondando il suo uccello enorme tutto entro la sua passera “ahh.. uhhmmm… .bello” sospirò lei e cominciò ad agitarsi mentre il marito con veemenza pompava in lei e, chinato, le baciava le tette e le mordicchiava i capezzoli “com’&egrave la sua fica papà?” “mhh.. fantastica… &egrave un lago”.
Dopo 5 minuti Wilma parlò “dai Osvaldo, ora scopami a pecorina mentre Piero me lo ficca in bocca da davanti” “come vuole signora” rispose lui e, estraendo il cazzo dalla fica aspettò che lei si posizionasse. Wilma si alzò e, agitando quelle belle chiappe, mise il culo verso il cazzo del marito “avanti stallone, montami” disse e un minuto dopo il marito era dietro di lei, ancorato ai suoi fianchi che le pompava in fica “dai mamma, attaccati” disse Piero porgendo alle sue labbra la cappella rossa “aumm… buono” e si prese il cazzo tutto in bocca. I colpi del marito da dietro la facevano ballonzolare e lei, a ritmo, scorreva con le labbra sul cazzo del figlio, mugolando.
“Accidenti Wilma.. hai davvero un bel culo robusto… ehi Piero, che ne dici se ce lo facciamo” “cazzo papà.. vuoi che inculiamo mamma.. fantastico, ma chissà che ne pensa lei”. Wilma smise di ciucciare la mazza e protestò “no.. il culo no.. ho paura” “zitta porca” disse il figlio mentre, prendendola per la nuca, la costringeva a inghiottire nuovamente il cazzo “te fai cosa diciamo noi e noi abbiamo deciso di incularti, capito?” aggiunse “ehi papà, scommetto che ha già goduto” “almeno 3 volte a giudicare dalle contrazioni della fica”. Ed era vero: con i cazzi del figlio e del marito che la stantuffavano Wilma aveva già avuto 4 orgasmi.
“Forza Piero, vieni qui e vediamo che possiamo fare con questo culo”. Mentre il figlio andava dietro di lei Wilma protestò “no.. vi prego, nel culo no” ma ne aveva una voglia pazza “papà, lo sai che l’ho scoperta che ci si ficcava un vibratore nel culo?” “davvero? E fa tante storie… l’unica cosa che ti concediamo &egrave scegliere chi ti inculerà per primo” “Piero.. deve essere Piero” rispose Wilma pensando che il figlio aveva il cazzo un po’ più piccolo.
“Bene, guarda qua che bel buchetto papà… prima io gli ci infilerei un dito.. tu tienile aperte le chiappe”. Osvaldo le divaricò le natiche mentre Piero inseriva un dito e cominciava a farlo andare avanti e indietro “siii.. bello aperto.. mmhhh” “dai, metticene un altro ecco.. cosìììì” disse Osvaldo mentre il figlio inseriva anche il medio dentro il retto della madre con facilità. Wilma mugolava sbrodolando in continuazione dalla fica “ohhh.. siiii.. che mi fate porci..vi piace il mio buco di culo, vero?” “&egrave fantastico mamma.. guarda come si apre.. uhhhhh”.
“Avanti Piero, dai, &egrave l’ora di incularla”; Piero si posizionò dietro la mamma e poggiò la cappella sul tenero forellino mentre il papà stava lì a guardare. “Ora te lo sfondo mamma, ora te lo ficco nel culo” “si, dai, spaccami il culo.. ohhhh.. aahhhiii” Piero spinse e sentì l’anellino di carne che gli avvolgeva la cappella “papà.. cazzo, la sto inculando, sto inculando mamma” “si.. forza, infilaglielo di più, spaccaglielo tutto!” lo incitò il padre mentre lui, con una botta decisa, entrava nel retto della madre fino alle palle. Wilma, quando sentì i coglioni del figlio schiacciarglisi sulle chiappe urlò “uhhh.. mi sei nel culo.. dio.. mi hai messo tutto il cazzo nel culo… daiiii”.
Piero la prese per i fianchi, si chinò su di lei e le baciò il collo, sussurrandole all’orecchio “lo senti il cazzo mamma?” “mhhh… siiii” rispose lei “avanti ora, comincia a fottermi il culo” “certo, ma intanto vedi di aprire la bocca e di spompinare papà”. Poi Piero le guardò le chiappe, estrasse lentamente l’uccello e lo riaffondò dentro, poi ancora, ed ancora; in breve tempo stava inculando sua madre con un ritmo notevole. Wilma intanto sentiva il retto invaso dal cazzo del figlio e la cappella di lui che, trionfalmente, le scorreva contro le pareti. Voleva urlare, esprimere tutta la sua foia per essere sodomizzata dal figlio, impietosamente, ma non poteva perché il marito le piazzava fino in gola il suo pisello, tenendole la testa ferma e letteralmente scopandola in bocca “lo senti come ti incula tuo figlio? E’ questo che volevi vero, vacca?” “mhhh.. mmhhh” mugolò lei “avanti Piero, faglielo sentire nelle budella il cazzo.
Ora Piero stantuffava il culo della madre come un disperato; la montava nel retto mentre le strizzava le chiappe e si godeva lo stretto sfintere che sentiva avvolgergli l’asta; poi lo sentì contrarsi ritmicamente mentre la mamma emetteva dei gorgoglii dalla gola occupata dal cazzo di Osvaldo “Ehi Piero, che le stai facendo, mi sta frullando la lingua sulla cappella che &egrave un piacere.. uhh.. una vera succhiacazzi” “papà, mi sa che &egrave venuta questa troia, ho sentito il buco del culo che mi si strizzava” rispose Piero “sei venuta, cagna?” chiese Osvaldo “mmhh.. gghhhh.. ggglll” borbottò Wilma; allora il marito gli tirò fuori il cazzo dalla bocca mantre Piero smetteva di pomparle in culo “ahhh.. siiii.. il cazzo di mio figlio nel culo mi ha fatto sbrodolare come una vacca” urlò.
“Bene amore, allora vediamo se ti organizziamo un gran finale!” disse Osvaldo sorridendo “Piero, smetti di incularla e stenditi, così lei si impala sul tuo cazzo”. Piero ubbidì e si stese sul letto, il cazzo all’aria, svettante “mammina, forza, &egrave qui che ti aspetta” disse Piero carezzandosi la verga. Wilma senza pensarci due volte allargò le gambe e si fece sprofondare il cazzo del figlio nella passera con un mugolio “mmhhhh.. che bello” e poi si abbassò cominciando a slinguare furiosamente Piero che si godeva il caldo della sua fica arrapata avvolgergli l’uccello.
“Scusa amore, ti dispiacerebbe alzare la testa e inumidirmi un po’ il cazzo?” Wilma sentì la voce del marito e, sorridente, si alzò al livello del suo cazzo che troneggiava sopra di lei “con molto piacere amore” rispose e tirando fuori la lingua cominciò a lappargli prima la parte inferiore, poi la parte superiore della cappella, e infine tutta l’asta mentre il figlio, lentamente, muoveva il suo membro dentro e fuori la fica della mamma i cui umori colavano sulla verga facendola brillare. “Bene Wilma, credo che possa bastare, mi sembra abbastanza umido” disse Osvaldo mentre sfilava il cazzo dalla bocca famelica della moglie. Piero guardò il padre e capì le sue intenzioni “papà, non dirmi che… .” “certo figlio mio, questa troia avrà quello che merita” poi, rivolgendosi alla moglie “preparati cara, stai per gustarti i cazzi di padre e figlio insieme. Wilma sbarrò gli occhi e cercò di protestare “no Osvaldo, dai… ho paura.. no..” “stai un po’ zitta e continua a cavalcarti il cazzo di tuo figlio” rintuzzò lui mentre si collocava dietro di lei.
Wilma cercò addirittura di alzarsi, ma Piero la prese prontamente “calmati mamma, vedrai che sarà bellissimo… di la verità, anche a te attira l’idea”. Lei lo fissò negli occhi e annui “ma fai piano Osvaldo, ti prego” “faccio come voglio.. intanto smettila di muovere il culo sennò non posso sfondartelo!” disse lui mentre si inumidiva un dito e lo passava sull’ano della moglie. “Piero, avvicina un poco le gambe… ecco.. bravo così… e tu rilassati, troia!”. Piero si fermò e con le mani raggiunse le chiappe della mamma, allargandole “ecco papà, te le allargo così le puoi entrare dentro bene”. Osvaldo si afferrò il cazzo e appoggiò la cappella sullo sfintere che emergeva netto tra le natiche di Wilma bene allargate “ecco… ora te lo metto in culo… ..si… ecco.. ahhhhh” e con queste parole la cappella di Osvaldo sparì nel retto di Wilma che la accolse senza eccessiva difficoltà “mhh.. piano… fai pianooooo” urlò lei mentre lui, lentamente inseriva la sua verga dentro il culo “ecco, cazzo come sta entrando… mmhhhh… .uhhhh” “si, dai papà, dai, ficcaglielo tutto dentro, dai, spacca il culo di mamma”. Wilma fissava il figlio negli occhi mentre sentiva il cazzo del marito, enorme, che per la prima volta si faceva strada tra le sue chiappe; gli faceva un po’ male, ma rilassò bene i muscoli dello sfintere e lo accolse, finch&egrave il pelo del pube di lui non le solleticò le chiappe; anche Piero se ne accorse “mamma, ce lo hai tutto dentro, ti piace eh?” “mmhh… siiiiiiiii” sussurrò lei abbassandosi e passandogli la lingua sulle labbra “mi piace… mi piace prendermi due cazzi nel culo e nella fica… ohhhhhh”.
“Dai papà, comincia a incularla” disse Piero e subito Osvaldo, arrapatissimo al pensiero di stare penetrando il culo della moglie, cominciò lentamente a sodomizzarla, facendo scorrere il suo cazzo dentro e fuori il retto di lei “forza Piero.. dai, muoviti anche tu, stantuffiamola insieme” incitò Osvaldo. Padre e figlio cominciarono a pompare la donna, uno in culo e l’altro in fica, con due cazzoni enormi e durissimi. Osvaldo le percorreva il culo e sentiva il cazzo di Piero che quasi toccava il suo, sprofondando nella passera della madre. Wilma era impazzita dal piacere, si sentiva completamente aperta, posseduta, con i due cazzi che sentiva scorrerle in corpo, fica e culo aperti a dismisura: cominciò a mugolare selvaggiamente “uhhh.. mmhhh… ahhhh… siiii.. li voglio, li voglio tutti… sono la vostra troia.. ahhhhh come godo… .” “si.. ti sfondo il culo… Piero, sentissi come si contrae… .dai ti sento il cazzo!” “anch’io papà.. ahhhhhhh… che bellooo… “.
Il corpo muscoloso di Osvaldo montava la moglie mentre lei era schiacciata sul robusto corpo del figlio, i suoi enormi seni sul petto di lui che, con le braccia muscolose le pastrugnava le chiappe, impietosamente violate dal cazzo del padre.
La possedettero così, in sandwich per almeno 10 minuti, instancabili; lei si muoveva come un’ossessa, voleva che i due cazzi non smettessero mai di violarla, di aprirla; raggiunse tre intensissimi orgasmi, ululando senza ritegno o slinguando il figlio e il marito, mentre il suo corpo era schiacciato da quello del marito e del figlio.
“Papà.. non ce la faccio più, sento il cazzo che mi scoppia… che facciamo, io un’ ideina ce l’avrei” “dimmela” “be, io direi di farla mettere in ginocchio e di scaricarle in faccia tutta la sborra” “oh.. si.. si, la voglio, voglio che mi sborriate in faccia… porci, maiali” “ok figlio, mi sa che anche lei &egrave d’accordo” ed estrasse il cazzo dal martoriato culo della moglie che produsse un suono strano -plop-. Wilma si alzò e aprì il comodino estraendo il grosso vibratore nero. “Avanti mamma, in ginocchio che il cazzo mi sta per scoppiare”. Wilma si mise in ginocchio sul letto impalandosi sul dildo “Mhhh.. ohhh.. voglio venire anch’io quando mi ricoprirete la faccia di sborra” urlò dimenandosi sull’uccello finto. Padre e figlio si misero ai lati di lei e cominciarono a menarsi i cazzi. “Dai Piero, vediamo di ricoprirla” “sii.. datemela, fatemi annegare nella vostra sborra” ululò le mentre si muoveva sul dildo facendoselo sparire nella vagina. Si prese in bocca il cazzo di Piero e cominciò a succhiarlo con foga, poi passò a quello del marito, facendoselo scorrere fino in gola. Per lunghi minuti la donna lavorò instancabilmente sugli uccelli del marito e del figlio, passando dall’uno all’altro o leccandone le cappelle che si agitavano davanti alla sua bocca famelica “forza, venite… daiiiii… schizzate… sborratemi tuttaaaaa” urlava saettando la lingua. “Papà.. eccomi.. cazzo sto per sborrare, le sto per scaricare in faccia… uhhhh.. mamma… bevimiiiiii”; Wilma si girò prontamente e aprì la bocca. Piero le mise la cappella dentro e cominciò a masturbarsi velocemente e dopo poco copiosi schizzi di sperma caldo sgorgarono “ahhh.. siii, mamma, ti faccio bere la mia sborra.. guarda papà.. ssiiiiii”. La bocca di Wilma cominciò a riempirsi; lo sperma caldo e densissimo del figlio le colava dappertutto e lei lo collezionava in bocca, diligente. Un torrente di lava la colmò e rivoli di sperma cominciarono a scivolarle dagli angoli della bocca “ggllu.. ggllllub” mormorò. Alla vista della bocca di sua moglie ricoperta dalla sborra del figlio Osvaldo cominciò a venire, spruzzando caldi getti di sperma sulla guancia, sulla fronte e sui capelli della moglie. Con attenzione faceva in modo che quel torrente di sborra fosse distribuito sulla sua faccia e nella sua bocca “cazzo Wilma.. sei piena.. piena”. La donna dette un colpo sul dildo e venne furiosamente mentre la pioggia di sperma, lentamente, si placava.
Quando i cazzi smisero di schizzare, Wilma girò gli occhi verso il marito e il figlio; era uno spettacolo incredibile. Stava con la bocca aperta dove ristagnava una pozza di bianca lava, gocce di sperma le colavano dai capelli e le ricoprivano la fronte e le guance, il mento era completamente rorido di sperma colante. “Avanti mamma, ingoiala, bevi la nostra sborra, fai vedere quanto sei troia!” la incitò Piero. Wilma chiuse gli occhi e cominciò a inghiottire la sborra che aveva in bocca. Rivoli di sugo bianco le sfuggirono dagli angoli della bocca e le imperlarono le labbra. Tirò fuori la lingua e, sorridendo, li catturò “Mhhh… buona!” disse leccandosi le labbra. “Incredibile… che troia tua madre!” commentò Osvaldo guardandola affascinato ripulirsi con la lingua.
Osvaldo e Piero si stesero esausti sul letto; Wilma si alzò, si tolse il vibratore dalla vagina, si asciugò la faccia e andò a sdraiarsi in mezzo a loro, cominciando a giocherellare con i piselli mosci “allora mamma, ti sei divertita?” chiese Piero “uhhhh… se mi sono divertita… sono venuta almeno 7 volte!” rispose Wilma sorridendo soddisfatta. “Bene ora dormiamo un po’, domani &egrave un altro giorno” disse Osvaldo e i tre si addormentarono profondamente mentre padre e figlio facevano riposare le loro mani sui seni opulenti di Wilma.
“>TITOLO: Madre troia, marito e figlio arrapati.
AUTORE : mark56

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Dopo alcuni minuti di silenzio Wilma lo abbracciò con quelle sue enormi tette burrose schiacciate contro la sua schiena e disse “Piero, amore, ora credo di essere una bella troietta vero?” “si mamma, si” rispose il figlio sorridendole “bene.. allora senti… io…direi…che il tuo cazzo &egrave bellissimo ma… a te piacerebbe scoparmi insieme ad un altro uomo?” Piero si girò e il pensiero lo eccitò subito “certo mamma.. ma.. non vedo chi…- &egrave pericoloso!”. Wilma gli sorrise e allungò la mano verso il suo cazzo moscio “vedi, io con tuo padre non ho mai… .ehm.. mai fatto queste cose, ma sono sicura che lui.. insomma a lui non… -“ma che dici mamma, papà si infurierebbe se lo sapesse” – no.. non credo.. ma tu avresti qualcosa in contrario?” – no.. no.. ma.. anzi sarebbe eccitante” e Piero si figurò con suo padre a stantuffare sua madre. “Bene, allora mercoledì notte vedrò di organizzare una bella festicciola” sorrise Wilma guardando il figlio.
Mercoledì sera erano tutti e tre, padre, madre e figlio a guardare un noioso programma alla televisione. Come aveva concordato con la madre, alle 22 Piero si alzò “allora, io vado a letto, buonanotte” e avvicinandosi alla mamma le dette un bacio prolungato sulla guancia, molto vicino alla bocca, poi salì in camera sua. “perché non andiamo anche noi caro?” chiese Wilma al marito “ho in mente una cosina… “. Osvaldo la guardò e le sorrise, pensando che fosse parecchio intraprendente per i suoi standard (quelli che lui credeva essere i suoi standard) “certo cara, avviati che ti raggiungo tra poco” lei si alzò, gli sorrise e se ne andò, accentuando l’ondeggiare del suo sedere “accidenti, mi sa che stasera &egrave su di giri… .hehehehe , meglio così”.
Wilma entrò in camera, si spogliò completamente, poi indossò le sue calze col reggicalze che aveva comprato per l’occasione e si stese languidamente sul letto, con la luce piccola sul comodino accesa. Quando Osvaldo entrò e la vide così, con le sue belle tette esposte, la peluria folta della sua fica in vista e le cosce leggermente divaricate, ebbe un sussulto “accidenti… .” riuscì solo a dire . Lei gli sorrise e si passò la lingua sulle labbra “ti piace, stallone?” “certo… certo” balbettò lui “e allora vieni qui, vediamo se il tuo cazzo riesce ancora a rizzarsi come ai bei tempi”. Lui trasalì “ma… che dici… ” non aveva mai parlato così sua moglie ma comunque… si il suo cazzo era durissimo come non era da tempo. Lui si avvicinò e si slacciò i pantaloni, poi si mise sul letto. “Sono così arrapata amore… .voglio prendertelo in bocca, vuoi?”. Lui sobbalzò “magari… si, credo… .”; allora lei si avvicinò e si abbassò su di lui, calandogli le mutande.
Appena vide entrare nella camera il padre, Piero si spogliò e si avvicinò alla stanza dei genitori, guardando dentro. Vide sua madre che, lentamente calava le mutande a suo padre e vide saltar fuori un cazzo veramente grosso e incredibilmente diritto… sicuramente era un po’ più lungo del suo e decisamente più spesso. “Mhhh.. com’&egrave grosso il tuo cazzo caro… voglio spompinarlo”; lui la guardò, eccitatissimo dal fatto di scoprire una moglie così diversa “si, prendilo in bocca, fammi un pompino!” le disse. Lei gli sorrise e Piero la vide tirar fuori la lingua e cominciare a leccare l’asta del marito “uhhh che bello… cara &egrave bellissimo” “mmhh.. si, guardami, ora mi sditalino mentre te lo prendo tutto in bocca” e così dicendo inghiottì prima la cappella rossa, poi l’asta, centimetro dopo centimetro, facendosela scorrere tra le labbra mentre la sua mano cominciava a lavorare sulla fica; il cazzo di Piero si inalberò maestoso guardando sua madre spompinare suo padre. “Uhhhh… dio… dio.. che fai… siiiii, pompami il cazzo!” e lei non aveva certo bisogno di incitamento visto che lavorava con passione su quel manfano, facendo frullare la lingua sulla cappella.
Poi smise di pomparlo e cominciò a leccargli le palle, delicatamente; Piero si era preso in mano il cazzo e se lo menava lentamente “sei proprio una troia mamma” pensò. Wilma sollevò gli occhi, sempre leccando e sorrise al marito; lo aveva in pugno, lì col suo cazzone arrapato, senza inibizioni ed era eccitatissima al pensiero che il figlio stava a guardarla mentre lei spompinava il padre. “Osvaldo, senti… ” cominciò lei “si.. dimmi… dimmi tutto ma leccamelo” “senti Osvaldo, cosa diresti se ti dicessi che quello che sto facendo a te l’ho fatto a nostro figlio?”. L’uomo spalancò gli occhi, sbigottito, stette una attimo fermo, poi scattò a sedere “che cazzo dici… che stai dicendo… ” balbettava. Wilma gli sorrise ancora “fino ad oggi non hai mai scoperto che moglie troia avevi… si, ho fatto un pompino a Piero, nostro figlio, e non solo” “che… .che!” il cazzo di Osvaldo ora era mezzo moscio. Piero, intanto si stava masturbando con furia. “Si amore, mi sono fatta anche scopare e sapessi come ho goduto col suo cazzone nella fica” e continuò a sorridere mentre pian piano menava il cazzo del marito che ridiventava duro “Wilma.. io… non capisco” “però sento che il raccontino ti ha fatto un certo effetto!”; ora l’uccello di Osvaldo era di nuovo durissimo, le sue palle gonfie. Wilma tornò a farselo scorrere in gola mentre il marito stava lì, senza pensare, voglioso solo di godere.
“Osvaldo, se ti dicessi che Piero &egrave lì dietro la porta che ci guarda e sta per entrare per fottermi che ne diresti?” “Wilma… ..cazzo, zitta e lecca… … troia” aggiunse poi come liberato: Wilma rise e fece cenno a Piero; era arrivata l’ora. Piero entrò nella stanza e accese la luce grande. Ci fu un minuto di silenzio, padre e figlio si guardarono. “Sai papà, succhia bene questa troia di mamma?” Osvaldo non rispose, annichilito “ti dispiace se mi faccio dare una leccata all’uccello?” e si avvicinò. “Amore, vieni qua” squittì Wilma e si sporse dal letto imboccandosi il cazzo svettante di Piero che puntava la cappella verso di lei. “Uhhh.. come succhia la maiala.. mmhhhh &egrave proprio brava” “mmhh.. gghh… siii, mi piace il tuo cazzo in gola” rispose lei continuando a spompinarlo mentre gli divorava la cappella. “Rilassati papà… stai qui e goditi lo spettacolo, poi se vuoi la facciamo godere insieme”. Osvaldo era come inebetito, ma il cazzo gli faceva male da quanto era duro.
Poi Wilma si stese supina “avanti Piero, imboccami da sopra” “certo mamma !” ghignò il figlio mentre le balzava a cavalcioni sul petto. Le poppe di lei si schiacciarono sulle chiappe del figlio e il suo pisello si offrì prontamente alla sua bocca. Appena lei la spalancò Piero ci immerse il cazzo e cominciò lentamente a muoverlo. In breve tempo Piero pompava nella bocca della mamma a ritmo forsennato, sprofondandole tutto il cazzo in bocca e sentendo la cappella che scivolava lungo la gola di lei. Wilma intanto stava con le gambe larghe e con tre dita si stuzzicava la fica che, come al solito, era bagnatissima e produceva un rumore strano.
Poi Wilma afferrò il cazzo e se lo sfilò di bocca “avanti Piero, ora scopami un poco tra le tette” “con piacere mamma, sono così polpose… “. Si prese il cazzo, lo infilò tra le morbide montagne di carne, le richiuse intorno ad esso e cominciò a scopare quelle mammelle chiudendo gli occhi mentre lei saettava la lingua a lambire la cappella che spuntava verso la sua bocca.
Wilma si girò verso il marito che guardava la moglie e il figlio fare l’amore, gli guardò il cazzo che si ergeva monumentale e gli sorrise mentre l’uccello del figlio continuava a strofinarsi nel solco delle sue mammelle e le strusciava la faccia “amore.. vuoi stare lì impalato o ti decidi a leccarmi la fica?”: Osvaldo si mosse come un automa e andò a leccarle la passera “ahhh.. siiiii.. ecco, mi sta leccando la topa il tuo paparino”. Piero sorrise e le ficcò la cappella in bocca “zitta e godi, troia!” rispose.
Osvaldo era eccitatissimo; le prese in bocca il clitoride, poi cominciò a fare andare la lingua su e giù per il solco della vagina, sempre più forte, più veloce “mmhh.. gghh.. dio come lecchi bene” bofonchiò Wilma con il cazzo del figlio in bocca “si, certo puttana… godi.. troiaaa” ululò Osvaldo ormai coinvolto e, deciso, infilò il dito indice nello sfintere della moglie “uughhh.. ahiii” Wilma quasi morse l’uccello del figlio “ehi, cagna, che hai?” chiese Piero “quel porco di tuo padre mi ha infilato un dito nel culo.. e sentissi come lo muove.. uhhhh”. In effetti Osvaldo, sempre leccando e bevendo dalla fica, muoveva il dito nello sfintere della donna. “Bene, pare che si sia svegliato” disse Piero che aggiunse voltandosi verso il padre “ehi papà, che ne dici se le facciamo succhiare due cazzi insieme a sta maiala?” “certo, non vedo l’ora… .facciamola godere”.
Wilma rimase sdraiata e alzò la testa con un cuscino mentre suo marito e suo figlio si ponevano ai suoi lati, i cazzi svettanti vicino alla sua bocca. “Avanti, datti da fare e succhiaceli!” ordinò Piero “con vero piacere.. mmhh.. come sono belli” disse Wilma sorridendo.
La sua bocca avida inghiottì il pisello del figlio, fino in gola, tanto che sentì le sue palle sbatacchiarle sul mento mentre lui la scopava in bocca “mhhh.. papà, sentissi come succhia, e se lo prende tutto in gola.. guarda, fino alle palle!” “avanti, ora succhia il mio brutta troia”, le girò la testa e le infilò brutalmente la verga tutta in gola “mmhh.. ggghhh” bofonchiò lei, eccitatissima dal trattamento che figlio e marito le riservavano. Per almeno 10 minuti fu costretta a girarsi a destra e sinistra, dal cazzo di Osvaldo a quello di Piero e a spompinarli fino in gola, mentre loro le sbatacchiavano i manfani in gola incuranti delle sue urla. Intanto padre e figlio si scambiavano commenti osceni che la facevano eccitare ancora di più “Ehi Piero, tua madre e davvero una porca, sentissi come muove la lingua sulla cappella” “mhh.. lo so… senti qua.. uhhh.. dai mamma, dai, succhia”.
Poi lei se li tirò fuori e, mentre li masturbava sorridendo disse “ti prego Osvaldo scopami davanti a tuo figlio daiiii” “certo, certo”. Scivolò in basso, le puntò la cappella sulla fica e, mentre lei bofonchiava inghiottendo le palle del figlio spinse dentro di lei sprofondando il suo uccello enorme tutto entro la sua passera “ahh.. uhhmmm… .bello” sospirò lei e cominciò ad agitarsi mentre il marito con veemenza pompava in lei e, chinato, le baciava le tette e le mordicchiava i capezzoli “com’&egrave la sua fica papà?” “mhh.. fantastica… &egrave un lago”.
Dopo 5 minuti Wilma parlò “dai Osvaldo, ora scopami a pecorina mentre Piero me lo ficca in bocca da davanti” “come vuole signora” rispose lui e, estraendo il cazzo dalla fica aspettò che lei si posizionasse. Wilma si alzò e, agitando quelle belle chiappe, mise il culo verso il cazzo del marito “avanti stallone, montami” disse e un minuto dopo il marito era dietro di lei, ancorato ai suoi fianchi che le pompava in fica “dai mamma, attaccati” disse Piero porgendo alle sue labbra la cappella rossa “aumm… buono” e si prese il cazzo tutto in bocca. I colpi del marito da dietro la facevano ballonzolare e lei, a ritmo, scorreva con le labbra sul cazzo del figlio, mugolando.
“Accidenti Wilma.. hai davvero un bel culo robusto… ehi Piero, che ne dici se ce lo facciamo” “cazzo papà.. vuoi che inculiamo mamma.. fantastico, ma chissà che ne pensa lei”. Wilma smise di ciucciare la mazza e protestò “no.. il culo no.. ho paura” “zitta porca” disse il figlio mentre, prendendola per la nuca, la costringeva a inghiottire nuovamente il cazzo “te fai cosa diciamo noi e noi abbiamo deciso di incularti, capito?” aggiunse “ehi papà, scommetto che ha già goduto” “almeno 3 volte a giudicare dalle contrazioni della fica”. Ed era vero: con i cazzi del figlio e del marito che la stantuffavano Wilma aveva già avuto 4 orgasmi.
“Forza Piero, vieni qui e vediamo che possiamo fare con questo culo”. Mentre il figlio andava dietro di lei Wilma protestò “no.. vi prego, nel culo no” ma ne aveva una voglia pazza “papà, lo sai che l’ho scoperta che ci si ficcava un vibratore nel culo?” “davvero? E fa tante storie… l’unica cosa che ti concediamo &egrave scegliere chi ti inculerà per primo” “Piero.. deve essere Piero” rispose Wilma pensando che il figlio aveva il cazzo un po’ più piccolo.
“Bene, guarda qua che bel buchetto papà… prima io gli ci infilerei un dito.. tu tienile aperte le chiappe”. Osvaldo le divaricò le natiche mentre Piero inseriva un dito e cominciava a farlo andare avanti e indietro “siii.. bello aperto.. mmhhh” “dai, metticene un altro ecco.. cosìììì” disse Osvaldo mentre il figlio inseriva anche il medio dentro il retto della madre con facilità. Wilma mugolava sbrodolando in continuazione dalla fica “ohhh.. siiii.. che mi fate porci..vi piace il mio buco di culo, vero?” “&egrave fantastico mamma.. guarda come si apre.. uhhhhh”.
“Avanti Piero, dai, &egrave l’ora di incularla”; Piero si posizionò dietro la mamma e poggiò la cappella sul tenero forellino mentre il papà stava lì a guardare. “Ora te lo sfondo mamma, ora te lo ficco nel culo” “si, dai, spaccami il culo.. ohhhh.. aahhhiii” Piero spinse e sentì l’anellino di carne che gli avvolgeva la cappella “papà.. cazzo, la sto inculando, sto inculando mamma” “si.. forza, infilaglielo di più, spaccaglielo tutto!” lo incitò il padre mentre lui, con una botta decisa, entrava nel retto della madre fino alle palle. Wilma, quando sentì i coglioni del figlio schiacciarglisi sulle chiappe urlò “uhhh.. mi sei nel culo.. dio.. mi hai messo tutto il cazzo nel culo… daiiii”.
Piero la prese per i fianchi, si chinò su di lei e le baciò il collo, sussurrandole all’orecchio “lo senti il cazzo mamma?” “mhhh… siiii” rispose lei “avanti ora, comincia a fottermi il culo” “certo, ma intanto vedi di aprire la bocca e di spompinare papà”. Poi Piero le guardò le chiappe, estrasse lentamente l’uccello e lo riaffondò dentro, poi ancora, ed ancora; in breve tempo stava inculando sua madre con un ritmo notevole. Wilma intanto sentiva il retto invaso dal cazzo del figlio e la cappella di lui che, trionfalmente, le scorreva contro le pareti. Voleva urlare, esprimere tutta la sua foia per essere sodomizzata dal figlio, impietosamente, ma non poteva perché il marito le piazzava fino in gola il suo pisello, tenendole la testa ferma e letteralmente scopandola in bocca “lo senti come ti incula tuo figlio? E’ questo che volevi vero, vacca?” “mhhh.. mmhhh” mugolò lei “avanti Piero, faglielo sentire nelle budella il cazzo.
Ora Piero stantuffava il culo della madre come un disperato; la montava nel retto mentre le strizzava le chiappe e si godeva lo stretto sfintere che sentiva avvolgergli l’asta; poi lo sentì contrarsi ritmicamente mentre la mamma emetteva dei gorgoglii dalla gola occupata dal cazzo di Osvaldo “Ehi Piero, che le stai facendo, mi sta frullando la lingua sulla cappella che &egrave un piacere.. uhh.. una vera succhiacazzi” “papà, mi sa che &egrave venuta questa troia, ho sentito il buco del culo che mi si strizzava” rispose Piero “sei venuta, cagna?” chiese Osvaldo “mmhh.. gghhhh.. ggglll” borbottò Wilma; allora il marito gli tirò fuori il cazzo dalla bocca mantre Piero smetteva di pomparle in culo “ahhh.. siiii.. il cazzo di mio figlio nel culo mi ha fatto sbrodolare come una vacca” urlò.
“Bene amore, allora vediamo se ti organizziamo un gran finale!” disse Osvaldo sorridendo “Piero, smetti di incularla e stenditi, così lei si impala sul tuo cazzo”. Piero ubbidì e si stese sul letto, il cazzo all’aria, svettante “mammina, forza, &egrave qui che ti aspetta” disse Piero carezzandosi la verga. Wilma senza pensarci due volte allargò le gambe e si fece sprofondare il cazzo del figlio nella passera con un mugolio “mmhhhh.. che bello” e poi si abbassò cominciando a slinguare furiosamente Piero che si godeva il caldo della sua fica arrapata avvolgergli l’uccello.
“Scusa amore, ti dispiacerebbe alzare la testa e inumidirmi un po’ il cazzo?” Wilma sentì la voce del marito e, sorridente, si alzò al livello del suo cazzo che troneggiava sopra di lei “con molto piacere amore” rispose e tirando fuori la lingua cominciò a lappargli prima la parte inferiore, poi la parte superiore della cappella, e infine tutta l’asta mentre il figlio, lentamente, muoveva il suo membro dentro e fuori la fica della mamma i cui umori colavano sulla verga facendola brillare. “Bene Wilma, credo che possa bastare, mi sembra abbastanza umido” disse Osvaldo mentre sfilava il cazzo dalla bocca famelica della moglie. Piero guardò il padre e capì le sue intenzioni “papà, non dirmi che… .” “certo figlio mio, questa troia avrà quello che merita” poi, rivolgendosi alla moglie “preparati cara, stai per gustarti i cazzi di padre e figlio insieme. Wilma sbarrò gli occhi e cercò di protestare “no Osvaldo, dai… ho paura.. no..” “stai un po’ zitta e continua a cavalcarti il cazzo di tuo figlio” rintuzzò lui mentre si collocava dietro di lei.
Wilma cercò addirittura di alzarsi, ma Piero la prese prontamente “calmati mamma, vedrai che sarà bellissimo… di la verità, anche a te attira l’idea”. Lei lo fissò negli occhi e annui “ma fai piano Osvaldo, ti prego” “faccio come voglio.. intanto smettila di muovere il culo sennò non posso sfondartelo!” disse lui mentre si inumidiva un dito e lo passava sull’ano della moglie. “Piero, avvicina un poco le gambe… ecco.. bravo così… e tu rilassati, troia!”. Piero si fermò e con le mani raggiunse le chiappe della mamma, allargandole “ecco papà, te le allargo così le puoi entrare dentro bene”. Osvaldo si afferrò il cazzo e appoggiò la cappella sullo sfintere che emergeva netto tra le natiche di Wilma bene allargate “ecco… ora te lo metto in culo… ..si… ecco.. ahhhhh” e con queste parole la cappella di Osvaldo sparì nel retto di Wilma che la accolse senza eccessiva difficoltà “mhh.. piano… fai pianooooo” urlò lei mentre lui, lentamente inseriva la sua verga dentro il culo “ecco, cazzo come sta entrando… mmhhhh… .uhhhh” “si, dai papà, dai, ficcaglielo tutto dentro, dai, spacca il culo di mamma”. Wilma fissava il figlio negli occhi mentre sentiva il cazzo del marito, enorme, che per la prima volta si faceva strada tra le sue chiappe; gli faceva un po’ male, ma rilassò bene i muscoli dello sfintere e lo accolse, finch&egrave il pelo del pube di lui non le solleticò le chiappe; anche Piero se ne accorse “mamma, ce lo hai tutto dentro, ti piace eh?” “mmhh… siiiiiiiii” sussurrò lei abbassandosi e passandogli la lingua sulle labbra “mi piace… mi piace prendermi due cazzi nel culo e nella fica… ohhhhhh”.
“Dai papà, comincia a incularla” disse Piero e subito Osvaldo, arrapatissimo al pensiero di stare penetrando il culo della moglie, cominciò lentamente a sodomizzarla, facendo scorrere il suo cazzo dentro e fuori il retto di lei “forza Piero.. dai, muoviti anche tu, stantuffiamola insieme” incitò Osvaldo. Padre e figlio cominciarono a pompare la donna, uno in culo e l’altro in fica, con due cazzoni enormi e durissimi. Osvaldo le percorreva il culo e sentiva il cazzo di Piero che quasi toccava il suo, sprofondando nella passera della madre. Wilma era impazzita dal piacere, si sentiva completamente aperta, posseduta, con i due cazzi che sentiva scorrerle in corpo, fica e culo aperti a dismisura: cominciò a mugolare selvaggiamente “uhhh.. mmhhh… ahhhh… siiii.. li voglio, li voglio tutti… sono la vostra troia.. ahhhhh come godo… .” “si.. ti sfondo il culo… Piero, sentissi come si contrae… .dai ti sento il cazzo!” “anch’io papà.. ahhhhhhh… che bellooo… “.
Il corpo muscoloso di Osvaldo montava la moglie mentre lei era schiacciata sul robusto corpo del figlio, i suoi enormi seni sul petto di lui che, con le braccia muscolose le pastrugnava le chiappe, impietosamente violate dal cazzo del padre.
La possedettero così, in sandwich per almeno 10 minuti, instancabili; lei si muoveva come un’ossessa, voleva che i due cazzi non smettessero mai di violarla, di aprirla; raggiunse tre intensissimi orgasmi, ululando senza ritegno o slinguando il figlio e il marito, mentre il suo corpo era schiacciato da quello del marito e del figlio.
“Papà.. non ce la faccio più, sento il cazzo che mi scoppia… che facciamo, io un’ ideina ce l’avrei” “dimmela” “be, io direi di farla mettere in ginocchio e di scaricarle in faccia tutta la sborra” “oh.. si.. si, la voglio, voglio che mi sborriate in faccia… porci, maiali” “ok figlio, mi sa che anche lei &egrave d’accordo” ed estrasse il cazzo dal martoriato culo della moglie che produsse un suono strano -plop-. Wilma si alzò e aprì il comodino estraendo il grosso vibratore nero. “Avanti mamma, in ginocchio che il cazzo mi sta per scoppiare”. Wilma si mise in ginocchio sul letto impalandosi sul dildo “Mhhh.. ohhh.. voglio venire anch’io quando mi ricoprirete la faccia di sborra” urlò dimenandosi sull’uccello finto. Padre e figlio si misero ai lati di lei e cominciarono a menarsi i cazzi. “Dai Piero, vediamo di ricoprirla” “sii.. datemela, fatemi annegare nella vostra sborra” ululò le mentre si muoveva sul dildo facendoselo sparire nella vagina. Si prese in bocca il cazzo di Piero e cominciò a succhiarlo con foga, poi passò a quello del marito, facendoselo scorrere fino in gola. Per lunghi minuti la donna lavorò instancabilmente sugli uccelli del marito e del figlio, passando dall’uno all’altro o leccandone le cappelle che si agitavano davanti alla sua bocca famelica “forza, venite… daiiiii… schizzate… sborratemi tuttaaaaa” urlava saettando la lingua. “Papà.. eccomi.. cazzo sto per sborrare, le sto per scaricare in faccia… uhhhh.. mamma… bevimiiiiii”; Wilma si girò prontamente e aprì la bocca. Piero le mise la cappella dentro e cominciò a masturbarsi velocemente e dopo poco copiosi schizzi di sperma caldo sgorgarono “ahhh.. siii, mamma, ti faccio bere la mia sborra.. guarda papà.. ssiiiiii”. La bocca di Wilma cominciò a riempirsi; lo sperma caldo e densissimo del figlio le colava dappertutto e lei lo collezionava in bocca, diligente. Un torrente di lava la colmò e rivoli di sperma cominciarono a scivolarle dagli angoli della bocca “ggllu.. ggllllub” mormorò. Alla vista della bocca di sua moglie ricoperta dalla sborra del figlio Osvaldo cominciò a venire, spruzzando caldi getti di sperma sulla guancia, sulla fronte e sui capelli della moglie. Con attenzione faceva in modo che quel torrente di sborra fosse distribuito sulla sua faccia e nella sua bocca “cazzo Wilma.. sei piena.. piena”. La donna dette un colpo sul dildo e venne furiosamente mentre la pioggia di sperma, lentamente, si placava.
Quando i cazzi smisero di schizzare, Wilma girò gli occhi verso il marito e il figlio; era uno spettacolo incredibile. Stava con la bocca aperta dove ristagnava una pozza di bianca lava, gocce di sperma le colavano dai capelli e le ricoprivano la fronte e le guance, il mento era completamente rorido di sperma colante. “Avanti mamma, ingoiala, bevi la nostra sborra, fai vedere quanto sei troia!” la incitò Piero. Wilma chiuse gli occhi e cominciò a inghiottire la sborra che aveva in bocca. Rivoli di sugo bianco le sfuggirono dagli angoli della bocca e le imperlarono le labbra. Tirò fuori la lingua e, sorridendo, li catturò “Mhhh… buona!” disse leccandosi le labbra. “Incredibile… che troia tua madre!” commentò Osvaldo guardandola affascinato ripulirsi con la lingua.
Osvaldo e Piero si stesero esausti sul letto; Wilma si alzò, si tolse il vibratore dalla vagina, si asciugò la faccia e andò a sdraiarsi in mezzo a loro, cominciando a giocherellare con i piselli mosci “allora mamma, ti sei divertita?” chiese Piero “uhhhh… se mi sono divertita… sono venuta almeno 7 volte!” rispose Wilma sorridendo soddisfatta. “Bene ora dormiamo un po’, domani &egrave un altro giorno” disse Osvaldo e i tre si addormentarono profondamente mentre padre e figlio facevano riposare le loro mani sui seni opulenti di Wilma.

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