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Racconti erotici sull'Incesto

Non c’è cosa più bella che…III parte: Il cerchio…

By 18 Luglio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Ragazzi &egrave pronto. Venite?’ al richiamo mi alzai e Barbara approfittò dell’occasione per baciarmi in bocca, stuzzicando la mia lingua con la sua e suggellando il tutto con due micidiali parole: ‘Stasera vedrai”.
Seduti al bancone bar all’americana Barbara stava tra me e Roberta in modo da essere al centro dell’attenzione ma soprattutto per tenermi lontano dalla mia compagna e forse per’esatto era già tutto chiaro nella sua testa.
Roberta a casa si vestiva, anzi svestiva molto liberamente; niente reggiseno, spesso niente mutandine, ed indossava solo dei vestitini leggeri e comodi.
Quella sera non faceva eccezione, durante il bacio di bentornato a casa avevo avuto modo di constatare come, sotto quella specie di prendisole, fosse molto FREE.
Al contrario Barbara era quasi blindata, sulla poltrona aveva sfiorato la mia spalla con il seno ed avevo sentito chiaramente i ferretti del reggipetto, mentre, la gonna leggera, metteva in rilievo i contorni di uno slip quasi normale.
Strano’ma magari aveva le mestruazioni’
Stavamo bevendo un po’ troppo. Roberta non &egrave una gran bevitrice, ma sul vino buono non si tira indietro, io sono quasi astemio mentre Barbara, invece, ha sempre gradito accompagnare il pasto con qualche bicchiere di quello giusto.
Era la seconda bottiglia di primitivo di manduria che terminava e considerando che avevamo cominciato scolandocene una di cartizze era chiaro che l’atmosfera si stava scaldando.
‘Vado un attimo in bagno’ disse ad un certo punto Barbara e come si chiuse la porta Roberta ne approfittò per avvicinarsi, baciarmi furiosamente ed accarezzarmi il sesso.
‘Se non ci fosse lei te lo avrei già preso in bocca’mmmmhhhh’ho voglia di scopare’ho voglia che mi sbatti” ‘ Roberta’dai” ero strabiliato ed eccitato al contempo ed ero tentato di tirarlo fuori per farmelo prendere in bocca, proprio per farmi vedere da mia sorella e chissà che reazione avrebbe avuto.
Sentimmo la porta del bagno aprirsi e mia sorella tornò a sedersi tra noi.
‘Non posso lasciarvi un minuto che subito iniziate a pomiciare’e che diamine” e rideva sorniona.
Ma’ma’ma guarda che’Barbara aveva sbottonato di un paio di bottoni la camicetta e si capiva benissimo che il seno sotto era libero e’e’e si anche il segno dello slip non c’era più’ma che’ma che’mi mancavano le parole, anzi no la parola giusta era TROIA, si ma che troia e non solo dal punto di vista sessuale; quello che avevo pensato di fare prima, di farle vedere io e Roberta fare sesso, lei lo aveva già programmato in ogni suo particolare.
L’aperitivo, tutto quel vino, stare seduta tra noi, il limoncello stranamente forte che aveva portato insieme alle altre bottiglie, il togliersi la biancheria intima’un piano ben congegnato, ma non aveva tenuto conto delle vedute ristrette di Roberta’o forse’ma in fondo io la conoscevo bene Roberta?
Erano’quanti anni erano che stavamo insieme? Tre? O forse’no’quattro anzi quattro e mezzo e dopo tutto questo tempo solo ultimamente aveva scoperto una Roberta diversa, disinibita, che sotto le giuste spinte (la realizzazione del suo sogno di mettere su casa con me)si era trasformata da ragazza normale senza fantasie in una disinibita e straordinaria cavalla.
Forse anche Barbara aveva percepito questo cambiamento? Per un breve periodo di tempo si erano frequentate come due intime amiche ma i loro caratteri profondamente diversi avevano impedito il perdurare di tale rapporto..
Stavano parlando, io immerso nei miei pensieri non ascoltavo ma vedevo che mia sorella si era girata verso la mia compagna appoggiandole una mano sulla gamba nuda.
Di tanto in tanto sentivo lo scrosciare di una risata e Barbara che parlava, anzi sussurrava qualcosa nell’orecchio di Roberta che nel frattempo era diventata rossa in volto e si agitava nervosa sulla sedia.
Cosa si stavano raccontando? Riconoscevo sul volto della mia fidanzata un forte turbamento sessuale, confermato dallo spuntare delle punte dei capezzoli sotto l’abito leggero.
Anche mia sorella era agitata, però; accavallava e scavallava le gambe continuamente, il respiro un poco affannoso’era bellissima, una donna straordinariamente bella, una donna donna, una Signora Donna.
‘Ma come fai con le tette così grosse a farle stare su così’porti un reggiseno rinforzato o le hai rifatte?’
‘ Barbara ma che dici’non ho fatto niente, o meglio &egrave da quando ero piccola che dovendo affrontare questo problema faccio ginnastica specifica’ ‘ ‘Non ci credo’ ‘ ‘ma &egrave vero’credimi’
‘e si &egrave vero, caspita sono belle’dure ma morbide’mmmhhhhh però”.
Mia sorella aveva preso un seno di Roberta in mano e lo stava accarezzando soffermandosi sul capezzolo e stringendolo tra le dita.
‘Ohhh’ma’ Barbara”esclamò la mia compagna mentre Barbara la accarezzava senza mostrare alcuna intenzione di smettere.
Non credevo ai miei occhi, Roberta che si faceva toccare da una donna, da mia sorella’ero incredulo, incredulo ma eccitato anzi eccitatissimo.
All’improvviso Roberta si alzò e corse al bagno, era agitata, le corsi dietro ‘Tesoro’amore’stai male? Roberta” bussai alla porta del bagno e non ottenendo risposta la socchiusi”Amore?” .
Era seduta sulla tazza con la testa tra le mani, mi avvicinai e le passai le dita tra i capelli.
‘scusa Gianni, scusami’non so cosa mi sia preso’spero che tu non ti sia arrabbiato ma” ‘ma cosa? Non sono arrabbiato e poi di cosa dovrei arrabbiarmi?”Gianni’a me’a me piacevano le carezze di tua sorella, mi sono eccitata tantissimo’cosa mi sta accadendo Gianni? Io amo te, voglio te’perdonami” cominciò a piangere sommessamente.
‘MA LA FAI FINITA PER CORTESIA! SMETTILA!!!’ le urlai contro ‘LO SO CHE MI AMI MA CHE C’ENTRA?TI HO FORSE”.
‘Ragazzi tutto bene? Che succede?’ Barbara si era affacciata allo spiraglio della porta accostata e, preoccupata, voleva capire se c’era qualche problema.
‘Tutto a posto’ dissi io ‘arriviamo subito.’ Abbracciai Roberta e baciandola sulle labbra le pizzicai un capezzolo e le sussurrai ‘La mia porcellina a cui piacciono anche le donne’non sono arrabbiato anzi senti” portai la sua mano sul mio grembo e pot&egrave constatarne la durezza.
La vidi sorridere ‘lasciati andare amore mio’ci tengo a te ma questo non vuol dire che non puoi vivere la tua vita sessuale’certo spero che avvenga insieme a me altrimenti mi sembrerebbe sciocco stare insieme” ‘Gianni ma che cazzo dici’io voglio vivere con te, fare l’amore con te non voglio altre storie strane o meno’e poi’ma &egrave tua sorella” ‘ ‘shhh’vieni”.
La portai in salotto, la feci sedere sul divano ed inizia a baciarla a lungo accarezzandole i capelli ed il collo, Barbara si avvicinò a noi, si sedette di fianco a Roberta, la abbracciò e la baciò sulla guancia.
Sentivo il suo respiro confondersi al nostro, sentivo Roberta agitarsi tra le mie braccia, sentivo le mani di Barbara accarezzare anche me.
Mia sorella si avvicinò alle nostre bocche e con la lingua si mise in mezzo al nostro bacio.
Era stranissimo’tre lingue, tre coppie di labbra, tre bocche che si scambiavano sensazioni, giochi’
Roberta si era lasciata andare completamente, io e mia sorella le stavamo accarezzando i seni mentre continuavamo a baciarci e leccarci i volti come affamati l’uno delle altre.
‘E’ bello’mi piace che mi tocchiate”ci disse Roberta, ‘mi piace tantissimo’voglio’voglio venire con voi, grazie a voi’per voi”
Barbara stava facendo scorrere la mano lungo la coscia sinistra della mia compagna avvicinandosi sempre di più al sesso, dalla camicetta aperta le uscì un capezzolo che io afferrai e strinsi decisamente, quasi con cattiveria.
‘Si Gianni’mi piace, stringimi”contemporaneamente aveva infilato due dita nel sesso di Roberta che potevo vedere grondante di umori.
Mi spogliai, ero eccitato e non ce la facevo più a tenerlo costretto nei pantaloni.
‘Vi prego’basta’non possiamo farlo’non potete siete fratelli’vi prego”vedendomi nudo la mia compagna era stata preda di un ultimo afflato di ritegno che si smorzò immediatamente come Barbara alzatasi la gonna si inginocchio tra le sue gambe ed iniziò a disegnare con la lingua ghirigori di saliva ed umori sulla sua figa.
Vedevo quella lingua guizzare tra le labbra e la clitoride del sesso di Roberta che mugolava di continuo, arrivava fino alla punta del piccolo bottoncino e poi scendeva lentamente, indugiando e spingendo all’ingresso della passera per terminare a riempire di saliva il buchetto del culo che tormentava anche con un dito.
Mi alzai ed in piedi avvicinai il cazzo alla bocca di Roberta che aprendo le labbra iniziò un sapiente gioco di denti, lingua, aspirazioni.
Le accarezzavo il seno quando improvvisamente lo lascia, presi mia sorella per i capelli, la tirai verso di me e la baciai profondamente.
‘Finalmente Gianni’finalmente’ mi sussurrò staccandosi per un attimo ‘Ti voglio’ti voglio così tanto che mi abbasso a dividerti con lei”e con lo sguardo indicò Roberta che continuava a succhiarmi e con una mano aveva sostituito la lingua di Barbara.
‘aiutami allora ‘ dissi ad alta voce a mia sorella per farmi sentire anche da Roberta, ‘aiutami, voglio possederla completamente, voglio penetrarla e farla godere ma mettendoglielo dietro’nel’nel culo” Barbara con occhi di brace ‘no, prima scopi ed inculi me’poi ti aiuto con lei’DOPO CON LEI” non c’era niente da fare, era decisissima non sarei mai riuscito a farle cambiare idea.
Feci sdraiare Roberta sul tappeto, e chiesi a Barbara di tornare a leccarLa, andai al bagno e presi una delicata crema solare dal fresco odore di frutta.
Barbara era piegata con la testa tra le gambe di Roberta ed il culetto in alto appena coperto dalla gonna.
Mi misi dietro di lei e inizia a leccarla intorno alla Rosellina anale, leggermente aperta sia dall’eccitazione e sia perché era stata una strada già percorsa.
Le passavo la lingua piena di saliva tutt’intorno, spingendo ogni volta di più come a volerla penetrare in questo modo.
Sentivo i gemiti di entrambe, la fica di Barbara pulsava come vivesse di vita propria, le labbra erano leggermente aperte e fluivano gli umori dell’eccitazione che le facevano brillare la pelle vicina.
Ma non volevo toccarla lì, voleva che glielo mettessi nel culo e così avrei fatto.
Aperto il flacone di crema, ne versai direttamente un po’ nel buco ed un po’ sulla mia mano per cospargerla sul mio sesso.
Con un dito saggiai l’apertura ed il rilassamento dei muscoli ed all’improvviso, senza darle il tempo di rendersene conto, lo appoggiai e lo spinsi dentro con un unico gesto.
La sentii irrigidirsi e rilassarsi subito, cacciando un grido di dolore e sorpresa.’Lo volevi nel culo sorellina? Eccolo’lo senti?’ e dicendole queste parole con cattiveria avevo iniziato a pomparla selvaggiamente.
‘Ahhh’sei uno stronzo bastardo’sei’ohhhhhh’iniziava a scemare il dolore verso il piacere grazie anche alla mano che sentivo accarezzare e penetrare il suo sesso.
Non volevo farla venire subito per cui uscii dal culo e toltale la mano la penetrai nella fica.
Pochi colpi e di nuovo la presi dietro, volevo portarla ad un parossismo tale da non farle più capire se era presa davanti o dietro’
‘VENGOOOOOOOOOOO’OHHHHHH’ gridò Roberta all’improvviso inarcandosi sulle reni e stringendo tra le mani la testa di mia sorella che continuava a gemere, implorandomi di far godere anche lei.
Mi fermai, uscii dal corpo di barbara e mi avvicinai a Roberta. Capì che ora aveva bisogno di calore umano, di essere rassicurata e così la abbracciai coprendole il volto di baci.
Barbara si era sdraiata sul divano dopo essersi spogliata completamente’era stupenda’gli occhi chiusi cercava di rilassare i muscoli indolenziti.
Roberta si era accoccolata tra le mie braccia in posizione fetale, silenziosa ma scossa ogni tanto da piccoli tremiti.
La mia erezione era finita, il mio sesso giaceva lungo la coscia inerte ed inerme.
‘Roberta ti porto a letto? Ci penso io a sistemare la cucina, non preoccuparti” ‘ ‘No Gianni, non lasciarmi, ho freddo, ho bisogno di te, del tuo calore’Gianni’amore mio” e con la mano, detto questo, prese ad accarezzarmi il membro in una lenta masturbazione.
Io non avevo goduto ed i miei sensi, ancora scossi da quanto accaduto poco prima, mi procurarono un indurimento istantaneo.
Barbara aveva appena aperto gli occhi e vide quel quadretto molto intimo, palesava la rabbia dell’esclusione con un volto quasi accidioso.
La guardai negli occhi e come un messaggio silenzioso le feci capire che anche lei era importante per me.
Sosteneva il mio sguardo con vampate di fuoco e prese a masturbarsi anche lei con un movimento di andirivieni tra le labbra e la clitoride del suo sesso.
Ero di nuovo confuso da questa particolare situazione, Roberta, Barbara’le donne che amavo aldilà delle convenzioni sociali, erano qui con me pronte a darmi tutto quello che avessi desiderato, anche a realizzare i pensieri più strani ed osceni.
Roberta continuava quel su e giù con la mano, Barbara si torturava ora i seni ed io volevo prenderle entrambe.
Mi alzai, mi avvicinai a mia sorella, le infilai un dito nella fica e l’altro nel culo e la bacia profondamente avviluppando la mia lingua alla sua”Vieni sorellina, sdraiati di fianco al mio Amore, voglio’voglio chiudere questo cerchio”

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