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Racconti erotici sull'Incesto

NONNO…NONNO..

By 25 Febbraio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Lo adoravo, il nonno, il mio nonno materno
In casa con noi viveva una nonna paterna acida e scontrosa.

Lui abitava invece , da solo , a poche centinaia di metri dalla

nostra casa ed io la’ trascorrevo quasi tutti i pomeriggi liberi.

Mi portava in

giardino , mi spiegava come curare le piante dell’orto, mi svelava come

si allevano bene galline e conigli, mi regalava l’ ovetto fresco da bere . Mi

narrava storie di guerra ed avventure fantasiose che inventava per me.

Un giorno , pero’ , volle raccontarmi qualcosa riguardante i suoi ricordi piu’ intimi

Ricordo che parlo’ delle sue numerose avventure ….della nonna

che poi sposo’ perche’ era una bellissima donna e ….” a letto era una

vera scatenata “

Io ascoltavo a bocca aperta : era la prima volta che sentivo il

nonno cosi’ “spudorato e peccaminoso” Non erano racconti che mi lasciavano indifferente e mi

stuzzicavano di piu’ dei racconti di guerra e di partigiani…cosi’ lui fu

incoraggiato a continuare…aggiungendo altri numerosi particolari erotici ed

intriganti.

Bevevo le sue parole , raccontava di rapporti orali , della lingua

che entrava nell’intimita’, delle sue numerose avventure con le prostitute, del

suo membro che, da giovane, aveva sfondato tanti buchetti….

Improvvisamente cambio’ tono.

Forse si era reso conto d’avermi eccitata…

Si era reso conto che potevo essere una donna anche io …che non ero piu’ – da tempo – la sua bambinaéero diventata

grande e bella e piacente per qualsiasi uomo.

Notai che i pantaloni si erano gonfiati la’ dove c’erano i

bottoni.

Con voce roca mi chiese se avevo avuto esperienze….

Non avevo avute esperienze importanti, qualche bacio da coetanei e

qualche strusciamento al cinema ….ma gli raccontai quel poco che avevo

vissuto ma aggiunsi qualche

particolare in piu’ perche’ capii

che la cosa lo eccitava . Gli

dissi che qualche volta MI ERO TACCATA ( lo facevo spessissimo in

verita’ ) , ma capivo che se gli avessi parlato della mia fichetta a lui

sarebbe piaciuto moltissimo.

Sempre piu’ affannosamente mi chiese se potevo fargli vedere la mia patata.

Il gioco mi stava prendendo la mano.

Mi accorsi di essere umida e poi…quel rigonfiamento fra le sue

gambe era notevolmente sporgente e lui , ora, se lo accarezzava senza darlo a

vedere ……

Mi chiese di entrare nella sua capanna ove erano custodite le

gabbie dei conigli….

Mi feci coraggio…..lui mi precedette e poi chiuse la porta con

una grossa e vecchia chiave arrugginita.

Ormai il suo viso era sfigurato , il respiro irregolare ed

ansimante.

Me lo trovai addosso

e gia’ le sue mani enormi erano sotto il mio gonnellino….a sfregare sulle

mutandine.

‘Sei bagnata eh……porcellina…..fammela toccare tutta la tua

fichetta fresca e giovane ….mmmmmhhh,”

Mugolava in modo spaventoso e muoveva le mani come fosse preda di

convulsioni.

Il suo grosso dito aveva spostato la stoffa ed ora accarezzava la

mia pelle nuda, bagnata fradicia e vogliosa.

Era meglio farsi toccare che toccarsi da sola.

Era piacevole e dolce e quel dito mi dava un godimento che saliva

dal basso ventre fin dentro lo stomaco.

Io ero inchiodata al muro e quasi non potevo muovermi.

Mi abbasso’ le mutandine e si inginocchio’ ai miei piedi.

Con due grosse dita allargo’ le mie labbra e subito vi insinuo’ la sua grossa lingua.

Il mio iniziale timore divenne libidine e poi lussuria sfrenata.

La lingua grossa e

bagnata del nonno mi stava dando un piacere sconosciuto e divino….

Leccava come un forsennato , velocemente…sembrava un cucciolo

che lecca il latte.

Faceva dei rumori…oltre ai suoi mugolii sentivo il suono della

sua lingua grondante che scivolava sul mio clito e i suoni di risucchio e di

saliva bagnata…

Mi costrinse ad allargare di piu’ le cosce e si mise sotto di

me….succhio’ e bevve avidamente tutti i miei umori

Mi ripuli’ copletamente con la lingua e mi lascio’ li’,spossata e

tremante, in preda a una sensazione nuova.

Si rialzo’ e mi chiese di accarezzarlo , anzi mi prese le mani e

le appoggio’ sui suoi pantaloni gonfi.

Non oso’ fare di piu’…fece in modo di guidare le mie mani in un movimento ritmico e

regolare finche’…ansimando….si lascio’ andare all’orgasmo.

Sentii il suo respiro correre convulsamente, vidi i pantaloni che

si bagnavano e ricordo la sua voce arrocchita che mormorava, quasi in

trance….

“Brava …brava maialina….fammi una bella sega….troietta

fammi godere siiiiiiiiii cosi’………dai dai dai…..ohhhh”

Fuggii di corsa fuori

dalla stalla…..e tornai a casa senza neppure salutarlo.

Mi lavai accuratamente e quella sera, a letto tutta sola, ripensai

finalmente a quello che era successo.

Mi sditalinai furiosamente…..godendo ancora……..

e ancora e ancora………e ancora
Non riuscivo a smettere di pensare a quella grossa lingua vogliosa che mi aveva dato tutto quel godimento , quella sfrenata lussuria. La volevo ancora quella lingua, e volevo sentire ancora il suo enorme cazzo duro sotto le mie manine,, volevo toccarlo, eccitarlo, farlo vibrare e sentirlo fremere, ma soprattutto avrei tanto voluto sentirlo entrare tutto in me.E presto, lo sapevo, sarebbe accaduto…se io fossi stata abbastanza eccitata lui avrebbe potuto farmi fare di tutto…

Combattuta fra il desiderio di tornare da lui e il terrore di essere
scoperta, lasciai passare qualche giorno dall ultima visi

Combattuta fra il desiderio di tornare da lui e il terrore di essere scoperta, lasciai
passare qualche giorno dall ultima visita al nonno.I miei pensieri erano
contrastanti.Volevo rivederlo e lasciarmi andare ancora al godimento della sua
lingua e delle sue mani.Temevo che qualche vicino di casa o , peggio , qualche
familiare potesse scoprire il nostro segreto.Volevo tornare nella
conigliera e godere ancora . Un
istante piu tardi non volevo vedere mai piu il nonno e dimenticare questa esperienza bellissima e sconvolgente.
Ogni momento della mia lunga giornata era dedicato alla lussuriosa aspettativa
di tornare a casa sua.Ogni istante di riflessione era un piccolo passo indietro
per mancanza di coraggio.Continuavo a vederlo ma mi recavo a casa sua in orari
sicuri, ovvero quando ero sicura di non trovarlo solo.Poi tornando a casa mi
pentivo di non avere avuto il coraggio di affrontare la realt’ e , nell’
intimita buia della mia camera , mi lasciavo andare al desiderio, alla fantasia
e mi toccavo morbosamente dandomi il piacere da sola. Sarebbe stato invece cosi
bello che lui potesse di nuovo toccarmi,palparmi sotto le mutandine,leccarmi
tutta come le altre volte.Un pomeriggio caldo e afoso i miei sensi furono
completamente risvegliati dalla temperatura,dalla calura,dal sole
abbagliante,dalla luce che suggeriva, in ogni sua rifrazione, al mio corpo
giovane e sano , di godere e suggere dalla vita ogni istante di passione e di
piacere.Mi preparai per andare da lui e lo feci in modo subdolo.Non indossai
neppure le mutandine.Infilai un semplice e corto prendisole giallo e mi avviai
verso la sua casa nel tardo pomeriggio.Ero sicura di trovarlo in casa tutto
solo.La lussuria aveva avuto il sopravvento.La curiosita aveva vinto di
nuovo.Il mio corpo urlava per il desiderio e la voglia di essere placato e
soddisfatto.Chi ha letto i miei racconti ha certamente intuito che il piacere sessuale rappresenta una
componente molto importante nella
mia vita.Lui era sotto il suo albero preferito,seduto sulla panca di sasso e
sbucciava la verdura per preparare il consueto minestrone serale.Mi sedetti
accanto a lui e presi ad aiutarlo sbucciando piselli e fagioli.Lui sembrava
essersi dimenticato della mia femminilit’.Chiacchierava come sempre ignorando
completamente la mia voglia crescente ed i miei desideri repressi.Caddero per terra alcune verdure.Me le feci
sfuggire dalle mani di proposito.Mi chinai a raccoglierle indugiando alla
ricerca di chissa che , sollevando per aria il mio culetto sodo e nudo.Mentre
frugavo sotto il tavolo e la panca offrivo agli occhi del nonno la mia
indecenza e speravo di percepire il suo desiderio per
approfittarne.Nulla.Impaziente come solo io posso essere continuai a rimanere
chinata ed allargai impercettibilmente le gambe.La sua mano non si fece attendere,Finalmente
sentii le sue dita leggere che accarezzavano il xolco fra le mie natiche e
scendevano a sondare la michetta umida e pulsante.Rimasi immobile e gustai
quelle carezze.Sentii che il suo dito si faceva piu sfacciato e tentava di
violare i miei due buchetti.Percepii il suo respiro roco e capii che ora stava bagnando il dito con la
saliva per farlo scorrere meglio dentro e fuori di me.La sua voce giunse come
in sogno:Andiamo troietta,andiamo nella conigliera.Piccola porca sei venuta per
godere.Sei una piccola selvaggia ed assomigli proprio al tuo vecchio nonno
sporcaccione.Mi prese per mano ed io lo seguii docile e felice.Porto con se la
bacinella di verdure.Mi stupi questa stranezza ma non ci badai molto.Troppo
grande era la mia curiosa voglia di sesso.Finalmente chiusi nel nostro
rifugio,nella penombra , al riparo da sguardi indiscreti ,egli mi sfilo l abito
e si lascio andare ad altri commenti sul mio corpo spettacolare:Piccola
cagnetta in calore sei senza mutandine.Sei tutta nuda e tutta per me.Prese a succhiarmi i capezzoli ,
uno per volta,aspiro e succhio , lecco
a lungo il solco fra i seni , il ventre , si inginocchio fra le cosce e
fece guizzare la lingua sul clitoride dopo avere spalancato con le sue grosse dita le labbra della
mia micia.Mi fece accomodare dolcemente a terra.Finalmente potevo lasciarmi
andare , potevo chiudere gli occhi,dimenticare la timidezza e godere del mio
corpo.Lecco a lungo le mie gambe,indugio perfino sui miei piedi che succhio con
avidit’.Ero sconvolta dal piacere e da questo godimento lento ma
travolgente.Risali fra le cosce e si dedico con passione al piccolo fiore rosso
dilatato e bagnato che gli offrii senza paura.GODEVO SENZA RITEGNO ed ebbi
perfino l ardire di mugolare e miagolare come una gatta.La timidezza era ormai
quasi vinta e capivo che sentire la mia voce ed i miei lamenti lo eccitava
tantissimo.Prese fra i denti il clitoride e lo stuzzico con grande
esperienza.Quindi si ddedico al piccolo cazzo stringendolo delicatamente fra le
labbra e simulando un piccolo pompino al mio organo eretto e
durissimo.Improvvisamente sentii la sua voce chiedere se fossi vergine.Non
avevo ancora deciso quale fosse la risposta piu consona e adatta da fornire al
proprio nonno che percepii la sua saliva irrorare copiosamente il mio
piccolo buchetto.Subito dopo
qualcosa di duro spingeva insistentemente l orifizio della mia fica.Sollevai il
capo.Il nonno brandiva una enorme carota e senza smettere un istante di
leccarmi cercava di farla penetrare dentro di me.Allargai le cosce per aiutarlo
e mi sdraiai di nuovo a terra pensando a quanto fosse osceno quell ortaggio,
cosi colorato, cosi grosso, cosi
sfacciatamente simile a un cazzo durissimo.Delicatamente ma in modo deciso la
caota entro tutta nella mia intimita.Il nonno era eccitato in modo
incredibile.Sentivo il suo respiro pesante farsi sempre piu corto.La carota si
muoveva ora aritmicamente dentro e fuori, GUIDATA DALLE SAPIENTI ED
ESPERTISSIME MANI DI UN UOMO CHE BEN SAPEVA COME FAR GODERE UNA DONNA.Neppure
PER UN ISTANTE SMISE DI LECCARMI IL CLITORIDE MENTRE L ORTAGGIO simulava
sapientemente un coito spettacolare.Ebbi un orgasmo spaventoso.Il nonno
estrasse l oggetto con mio vivo disappunto poiche volevo che questo gioco
continuasse all infinito.Lui lesse nei miei pensieri e : Non temere
porcelllina,adesso ti faro provare un altro giocattolo e ti piacera ancora di
piu.Si chino nuovamente a leccare i miei umori,bevve tutto cio che era uscito e
fuoriusciva dalla mia gattina.Poi afferro una melanzana.Impossibile che quella
punta tondeggiante ma gigantesca potesse entrare nella mia michetta giovane e
stretta.Ma lui era abile ed esperto.Bagno la mia fessura all inverosimile e
finalmente punto con decisione la melanzana sul buchetto.Mi sfuggi un sospiro
di paura,di desiderio,di voglia. Ti piacera,vedrai,ti sentirai piena come un
animale in calore.Le parole del nonno erano sconce e vergognose ma mi
riempivano di un eccitazione sempre piu grande.Mi rilassai e mi preparai a
godere di questo nuovo gioco.Il nonno continuava a leccarmi il clitoride e
ruotava la cappella del grosso ortaggio sui margini della mia fica.Finche
finalmente la grossa punta varco la piccola apertura ed io colsi un piacere
indescrivibile.L ortaggio era enorme era impossibile muoverlo dentro ma il
nonno lo spinse fino a meta e
continuo a darmi piacere in due modi:con la lingua e con la sapiente
abilta della sua mano.Non so quante volte raggiunsi il godimento.Credo che lui
stesso percepi la mia quasi totale perdita di coscienza ed interruppe il suo
lavoro.Rimasi a terra sudata e spossata.Non avevo neppure la forza di
rivestirmi e fuggire a casa.Vidi o credetti di vedere il nonno che ora si
massaggiava il cazzo e percepii i suoi sospiri diventare ansimi e
gemiti.Movimenti convulsi delle sue mani.Silenzio.Nell afferrare il mio vestito
spiegazzato percepii un bisbiglio:Tesoro mio se tornerai da me la prossima
volta ti faro sentire tutto il mio cazzo dentro e sono sicuro che ti piacera
tantissimo.Ti aspetto troiettaFuggii e corsi a casa a lavarmi.Avevo udito le sue parole ed ora sarei impazzita nell attesa che lui mantenesse la sua promessa. Ti faro sentire tutto il cazzo dentro. non avrei potuto prendere sonno facilmente pensando a cosa mi attendeva.

Dopo quel pomeriggio trascurai un pochino il nonno

Dopo quel pomeriggio trascurai un pochino il nonno. La mia

micetta sarebbe andata da lui tutti i giorni , ma la mia mente sconvolta ed il

pudore mi costrinsero a vergognarmi di quell’estasi e a pentirmene.

Pensavo continuamente a quanto era successo, mi eccitavo ,

mi masturbavo nel buio della mia cameretta , ma non osavo affrontare il nonno,

guardarlo negli occhi e parlare con lui. Temevo , nella mia ingenuita’ , che il

piacere mi si leggesse negli occhi e avevo paura di questo immenso desiderio.

Trascorse una settimana e il nonno

telefono a casa. Parlo con mia madre e le spiego che non mi vedeva da alcuni

giorni, era preoccupato e deluso, dispiaciuto e in ansia.

La mamma mi costrinse ad andare da lui. Mi disse che era

vergognoso che mi fossi dimenticata del nonno considerando quanto bene lui mi volesse.

Uscii di casa con il cuore in gola e la micetta pulsante.

Volevo essere ancora leccata,volevo godere di nuovo, ma volevo che nessuno sapesse étantomeno

che il nonno scoprisse di avermi fatta impazzire. Sarebbe stato troppo

umiliante. Camminai lentamente fino a raggiungere la casa del nonno. Lui era

la, sotto il suo albero preferito, con il bastone fra le mani, seduto. Sembrava

attendere proprio me.

tab-stops:list 36.0pt’>- Tesoro

mio, finalmenteé.sei tornataé.avevo paura di averti fatto del male. Non sei

arrabbiata con me vero piccola? Non volevo farti soffrire sai? Volevo solo giocare..sei cosi

bella _

Io non osavo neppure parlare .

Non osavo manifestare desiderio éma neppure far intendere repulsione. Speravo

che accadesse ancora e nel contempo non volevo che accadesse.Lui mi attrasse a

se e mi fece sedere sulle sue ginocchia. Mi scocco un sonoro bacio sulla

guancia e io, un pochino , mi tranquillizzai,anche se sotto il mio sedere

potevo sentire di nuovo la sua eccitazione indurirsi ed ingigantire. Poi mi

bacio di nuovo, sul collo, scese

sulle spalleéio indossavo

un prendisole con delle microscopiche spalline.

Ora non mi baciava éora era la

lingua grossa e carica di umori che lasciava tracce bagnate sulla spalla,sulla

schiena,sulle braccia. Brivido caldo édesiderio ancora e ancoraé

Mi chiese di accompagnarlo nella

conigliera. Mi alzai , in trance, lo seguii. Il rituale stava per ripetersi.

Chiuse a chiave il portoncino e fummo nella semi-oscurita.Mi si avvicino,il

fiato corto e ansimante , afferro l’orlo del prendisole e lo sollevo sul mio

capo. Rimasi nuda,indifesa dinnanzi a lui. Abbasso le mie mutandine e le getto

in un angolo.Mi contamplava rapito ed eccitato,respirava forte,ansimava accanto

a me.Mi accompagno dolcemente a terra, sulla paglia. Obbediente lo assecondai.

Paura e voglia. Voglia e paura sono i due unici ricordi che rimbalzano ,oggi

come allora, come lampi nella menteé.

Quando fui distesa mi accarezzo a

lungo indugiando fra le cosce e sui capezzoli piccoli ma inturgiditi dal suo

tocco.Mi tocco le gambe, carezzo i miei piedi, le mani si insinuarono dietro il mio corpo e lui palpo le mie

natiche dure.Io ero disperataé.volevo il piacere e mi vergognavo di provare

tutta questa depravata voglia.Lui mi libero dalll’incubo , con naturalezza e

gliene fui grata. Si posiziono in ginocchio fra le mie gambe aperte e

finalmente si chino su di me. Ne fui sollevataéora non dovevo piu sostenere il

suo sguardoédovevo solo lasciarmi andare. E la sua lingua mi permise di andare

al di la del tempo e dello spazio. Grossa,rugosa e bagnataéla sento ancora entrare con dolcezza fra le mie

piccole labbra, la la sento frugare e muoversi rapida e vogliosa, la sento

salire a picchiettare il clito instancabilmente,senza sosta e senza scampo.La

sento sondare la mia fica. Eccola, molle ma consistente, morbida e

prepotente.dolce e decisa. Ecco la lingua del nonno che mi fa godere,che lecca

il clito, che penetra tutta nella vagina e cerca di sprofondare tutta dentro il

mio corpo.Ecco le mani enormi del nonno che strizzano i seni, stringono i

capezzoli , massaggiano il mio ventre. I suoi movimenti sono dolci e convulsi a

un tempo.Intuisco nella penombra le sue intenzioni. Si sbottona i pantaloni.

Intravvedo una grossa sagoma di cazzo svettare verso l’alto, malgrado l’eta

éL’eccitazione e grande e il nonno ,per questo pomeriggio , ha ancora

vent’anni.

Mi chiedo cosa abbia intenzione

di fare con quell’affare enorme e minaccioso.Egli si avvicina al mio viso

trascinandosi sulle ginocchia:

tab-stops:list 36.0pt’>- Cara

non voglio farti del male..ma almeno leccalo un pochino , accarezzalo amore,

dai, fai godere anche me, piccola troiaé..

Devo forse subire un castigo perche ho peccato? Sto per

essere punita,lo so..lo sento e infatti obbedisco al nonno, annuso il suo odore

e vedo il suo grosso cazzo vicinissimo ai miei occhi. La grossa punta

tondeggiante rossa e gonfia si spinge accanto alla mia bocca, le mani del nonno

sorreggono il bastone di carne e massaggiano con forza e violenza il cazzo.

Apro la bocca,accolgo la giusta punizione. Soffoco per quanto e grosso , ma mi

riempio , con l’intento di espiare la colpa. Roteo , per quel poco che posso,la

linguetta su quell’attrezzo abnorme,pulsante e vivo.Questa cosa piace al nonno,

che mugola e implora e muove le mani sempre piu in fretta ,

spasmodicamenteé.Esplode nella mia gola,mi sconvolge la violenza di quello

schizzo.

tab-stops:list 36.0pt’>- Trioaétroia..mi

fai impazzire, ti sborro in bocca piccola zoccola..prendilo , prendilo

tuttoéavanti é.daié

Mi soffoca tuto quel liquido!!! In parte inghiotto , contro

la mia volonta , e in parte esso fuoriesce dalla bocca,cola sul collo e sui

seni.Il nonno ha il cazzo ancora fra le mani,spasima,io temo che possa morire é

mugola ancora

-Sei una gran porca, porcaéporcaé.mi hai fatto un pompino

sai? Ti adoroétroietta calda..

Ed altre oscenit’ che non posso e non voglio ricordareé.Mi

alzo, mi vesto,mi ricompongo ma, questa volta,prima di fuggire,stampo un bacio

sulla fronte del nonno che ora e a terra impotente e vulnerabile,mentre io mi

sento potente,forte e capace di dare e ricevere piacere fino a sfinire un

uomoé..

Fine.

Ps Noto che,fra tutti i racconti che ho scritto, questo e’

quello che ha avuto piu’ successo. Ne sono compiaciuta e spaventataé..capite

perche vero? Io che ho vissuto veramente questa esperienza e ancora dopo anni ne sono fortemente eccitata, voglio eccitare anche i lettori e le lettrici di questo sito. E’ bello godere insieme.Simona.

Capitolo quattro

Capitolo quattro.La serata estiva con il nonno era stata
sconvolgente.Avevo goduto in modo spudorato e qualche senso di colpa mi
tormentava.Ma le sue ultime frasi,percepite nella confusione e nella
spossatezza del momento estremo, mi
tornavano alla mente in ogni istante del giorno e della notteSoprattutto
mi serrava la gola il pensiero di cio che lui aveva detto ansimando e
sospirando:La prossima volta ti riempio con il mio cazzo.Il cazzo.Il suo
cazzo.Lo avevo visto.Era grosso e ,considerata l eta, piuttosto turgido.Era
lungo e la cappella era paonazza .Quando me lo aveva infilato fra le labbra mi
era apparso estremamente eccitato ed eccitante.Chissa quali sensazioni mi
avrebbe regalato se lui lo avesse infilato nella mia micia.Avevo goduto tanto
con le verdure e la sua grossa lingua vischiosa,ma la curiosita di sentirmi
dentro quel coso di carne pulsante e viva era indescrivibile.Sognavo ad occhi
aperti.Ma subito intimidita dalle mie subdole fantasie,cercavo di pensare ad altro e di distrarmi.Poco
dopo il pensiero del nonno in calore mi aggrediva nuovamente come una folata di
vento.La notte mi rifugiavo nel letto per fantasticare in pace,mi davo un
piacere solitario e struggente e immaginavo quali potessero essere le mie
prossime mosse.Non volevo andare da lui per non rivelare le mie voglie.Nel
contempo la lussuria e la curiosita mi struggevano.Finalmente un pomeriggio il
mio corpo ebbe la meglio.Era una giornata caldissima.Il sole e la calura
stuzzicarono ancora di piu i miei sensi.Decisi che era venuto il momento.Feci
una doccia ed indossai solo un prendisole.Niente biancheria intima.Un paio di
infradito e mi incamminai.Lui era in casa nella penombra delle persiane
socchiuse al riparo dalla calura.Entrai.Timidamente lo salutai.Mi venne
incontro con un sorriso estasiato.Mi bacio la guancia e subito dopo insinuo la
lingua fra le mie labbra.Io dischiusi la bocca per assaporare la sua lingua che
mi frugava.Non aveva tempo da perdere.Mi aveva fatto una promessa e sapeva bene
che io ero andata a casa sua per soddisfare la mia voglia di femmina in cerca
di un maschio.Mi tolse l abito e subito percepii che la sorpresa di vedermi
completamente nuda lo stava eccitando.Mi accarezzo ovunque.Mi disse che ero la
sua piccola troia nuda e vogliosa.Mi accompagno in camera da letto.Mi costrinse
a sostare dinnanzi alla specchiera.Lui si posiziono alle mie spalle e volle che
io rimirassi il mio corpo nudo e percorso dalle sue mani bramose che
strizzavano i capezzoli,accarezzavano il ventre,penetravano la mia intimita con
un dito.Ero eccitata.Lo spettacolo di me stessa fra le mani di un uomo e in sua
completa balia mi faceva impazzire.Lui capi che ero pronta.Mi prese fra le
braccia e mi adagio sul grande letto matrimoniale.Quante volte avevo dormito
nel lettone,accoccolata fra le sue braccia accanto alla nonna.Distesa lo
osservai.Sfilo i pantaloni,tolse la camicia e devo dire che il suo corpo era
molto gradevole.Il nonno era alto e robusto,forse in lieve sovrappeso,ma il
petto peloso ed il ventre non erano flaccidi.Il cazzo era quasi eretto.Si
posiziono in ginocchio fre le mie cosce e prese a baciarmi con delicatezza il
viso,il collo,stuzzico nuovamente i seni,li bagno di abbondante saliva.La sua
lingua scese sul mio ventre e finalmente si intrufolo fra le gambe in cerca del
mio piccolo cazzo.Lecco a lungo allargandomi le labbra con le dita.Prese a
succhiare la piccola protuberanza carnosa fino a strapparmi il primo orgasmo.Mi
godevo ogni attimo del gioco ma non dimenticavo la promessa del nonno e mi
struggevo per la curiosita di provare a fare quella cosa tanto peccaminosa che
lui aveva promesso.Quando il nonno si rese conto che ero divorata dal
piacere,si adagio accanto a me.Ora il cazzo era praticamente duro.Mi chiese di
montare sopra il suo corpo.Sono vecchio,bambolina,vieni tu sopra di me.Siediti
qui sul mio cazzone e io ti faro sentire il paradiso.Obbediente e con il cuore
in gola mi accinsi a fare cio che lui mi aveva chiesto.Egli con abilita
consumata guido i miei movimenti.Appoggiando due mani al mio bacino mi
costrinse ad assumere la posizione piu consona alla penetrazione.Quando ebbi
assunto la postura ideale egli afferro il suo membro e lo punto verso la mia
vagina,contemporaneamente mi spinse verso il basso e lui spinse il suo bacino
verso di me.Le sue mani enormi circondavano quasi per intero la mia vita ed i
miei fianchi ed iniziai,con il suo valido aiuto,una danza sensuale.La
sensazione della penetrazione ad opera del suo membro fu sublime.Ma ancora piu
grandi furono le onde di piacere che mi avvolsero durante quella danza ritmica
e spasmodica.Lasciai vagare lo sguardo verso lo specchio.Stavo scopando.Vedevo
il mio corpo nudo e squassato dal piacere ondeggiare ritmicamente sul corpo del
nonno.Vedevo le sue mani guidare il mio andirivieni.Sentivo i suoi sospiri e la
sua voce roca che mi incitava e mi insultava.Scopa scopa scopa piccola
troia.Godi come non hai mai goduto.Mi lasciai andare all orgasmo e dalla mia
gola fuggirono lamenti e grida soffocate.Godi,godi,godi.Mi piace sentirti
godere.Non duro’ a lungo.Probabilmente il nonno era troppo eccitato e presto
potei sentire il fiato sempre piu corto,la voce sempre meno chiara,i sospiri
sempre piu affannosi.In un gemito lo sentii annunciare che stava per godere.Mi
avrebbe riempito di sborra calda.Le sue mani si fermarono.Il suo viso cambio
espressione e io ebbi timore per lui.Ma non mi fermai.Un istante dopo sentii un
getto caldo dentro di me e le contrazioni del suo cazzo.Mi accasciai sul suo
corpo.Passarono alcuni istanti e il nonno mi rovescio di nuovo sul letto.Voglio
leccarti tutta.Mi apri’ nuovamente le cosce e prese a leccare il suo sperma ed
il mio.Essi fuoriuscivano dalla mia fica e avevano lasciato trecce sulle
lenzuola.Ma quello che ancora era rimasto dentro di me fu sapientemente
ripulito dalla sua lingua.Era davvero troppo.La lingua di lui mi stava di nuovo
eccitando.Mugolai per il piacere ed egli si rese conto di avere a che fare con
una piccola cagnetta insaziabile.Avevo voglia di ricominciare e se la timidezza
non mi avesse frenata mi sarei masturbata.Il nonno non era sciocco e capi che
la sua nipotina sarebbe stata una fonte di godimento e lussuria per molto tempo
ancora.Smise di leccarmi ed accarezzo il mio viso.Sei una vera troia.Domani ti
permettero di fare cio che adesso ti preme.Quando tornerai da me dovrai masturbarti.Ma
ora vattene a casa che si fa tardi.Domani verrai di nuovo da me e mi farai
vedere come godi da sola.Piccola troia io ti guardero mentre ti masturbi e se
sarai brava il mio cazzo diventera ancora duro e tu potrai leccarlo succhiarlo
e mettertelo di nuovo dentro.Ora vattene.Ma torna da me ti prego.Mi alzai dal
letto,con disappunto.Sarei rimasta ancora.Ora che le paure e la vergogna erano
vinte avrei voluto godere ancora e sempre di piu.Mi imposi di obbedire e
lasciai la camera da letto e la casa del nonno.A tavola fui silenziosa.I miei
genitori mi osservarono con preoccupazione.Mi scusai e andai a letto
presto.Finalmente sola ebbi il tempo di ripercorrere il piacere di quel
pomeriggio.Mi masturbai finche sfinita crollai nel sonnoé.

Ero diventata DONNA tra le sue braccia

Ero diventata DONNA tra le sue braccia.Ed ora avevo voglia di
tornare da lui e farmi di nuovo scopare.Desideravo continuare a provare gli
infiniti piaceri del sesso.Volevo di nuovo sentire il suo membro fra le
labbra,volevo godere del suo bastone in bocca,volevo sentirlo dentro,volevo
…Dopo qualche giorno dall’ultima visita, non riuscii a trattenermi.Mi
preparai con cura e andai di nuovo a casa del nonno.Era un torrido pomeriggio
estivo.La calura era soffocante e sorpresi il nonno , sotto l’ombra del grande
albero,intento a giocare a carte con due amici.Indispettita per l’imprevisto,
mi sedetti accanto al nonno con l’intenzione di andarmene al piu presto.Avevo
sognato un caldo pomeriggio di sesso e mi ritrovavo a trascorrere un noioso
pomeriggio qualunque.Lui giocava con gli amici e, di tanto in tanto, mi
lanciava uno sguardo di sottecchi,mi faceva l’occhiolino, suggellava la nostra
intesa ed il nostro segreto con sguardi intensi e ambigui.Stavo per
accomiatarmi,annoiata dall’immobilita’ della situazione,quando il nonno mi
trattenne con forza per un braccio.Io ero quasi in piedi. Mi costrinse a sedere
di nuovo e,abbbandonando il mazzo di carte sul tavolo,si rivolse ai due
amici.Voi non avete idea di quanto sia bella e brava la mia piccola Simona.E
cosi dicendo insinuo una mano sotto il vestito leggero,carezzo le cosce e
sollevo l’abito fino a scoprire completamente le gambe e permettendo agli altri
di intravvedere le mie mutandine.Non capii bene cosa volesse fare il nonno,ma
certamente ero stimolata dagli sguardi vogliosi di quei due.I loro occhi
schizzavano fuori dalle orbite , uno dei due si passava la lingua sulle labbra
e l’altro inizio a sudare, tanto che prese un fazzoletto per tergersi la
fronte.Il nonno ci invito tutti quanti in casa,al fresco e al riparo da sguardi
indiscreti.Salii la rampa di scale che portava dal giardino all ingresso
sentendo gli sguardi di tre uomini sulle mie cosce.Probabilmente l’abito era
cosi’ corto che,da sotto, essi potevano intravvedere gli slip ed il mio
culetto.Salii con studiata lentezza godendomi l’eccitazione che percepivo
…Entrai in casa per prima. Gli scuri erano chiusi e le vecchie mura
mantenevano una temperatura gradevole nella penombra. Appena il nonno fu
entrato , chiuse la porta chiave e si avvicino.Mi infilo una grossa mano sotto
il vestito e mi masturbo un poco.I suoi amici si erano seduti sul divano e
stavano,senza fiato, in attesa di vedere cosa sarebbe successo.Anche io ero in
attesa, turbata dalla presenza dei due, ma al contempo eccitata dal fatto che
oggi ci fossero ben tre maschietti vogliosi a desiderarmi. Avevo un po’ di
paura, non lo nego. Mi balenarono in testa titoli di giornali e di notizie
televisive. Mi immaginai stesa a terra e violentata a turno da tre energumeni…ma
fu solo un flash back. La mano del nonno,il mio adorato nonno, mi carezzava
cosi’ dolcemente che – pensai – nulla di male poteva accadermi in sua compagnia.
Alfredo e Luigi , cosi’ si chiamavano i suoi amici , sorridevano dal divano e
gia’ uno dei due aveva preso a carezzarsi la patta dei pantaloni, forse per
placare un erezione incipiente.Il nonno mi spoglio’ con calma e senza fretta.
Mi sfilo’ la gonna, poi la camiciola, rimasi in slip e reggiseno.In pedi , mi
coprii in qualche modo per pudore. Sentivo gli occhi dei due amici penetrare in
me attraverso la carne.

Chiusi gli occhi,pudicamente,perche’ provavo un poco di vergogna e
mi coprii in modo ingenuo il seno ed il ventre ancora coperti dalla biancheria
intima.Sentii subito,dietro di me,una mano esperta che slacciava il reggiseno e
altre mani che sfilavano lo slip.Percepii due,quattro,sei,mille mani é.grosse
e ruvideé esplorare ogni pezzetto
della mia pelle.Potei percepire un dito che saggiava la mia intimita’ ed una
voce sussurrare : Ma e’ bagnataéPotei godere la sensazione di una bocca avida
che si richiudeva ,vogliosa,sui miei capezzoli,succhiandoli e mordendoli con
maestria,fino a renderli duri ed eretti come piccoli semi di mais.Sentii due
dita penetrarmi ed altre dita saggiare il buchetto del mio sederino sodo.Trovai
il coraggio di aprire gli occhi e vidi tre corpi avvinghiati alla mia carne
nuda e lingue e bocche che mi bagnavano e mi leccavano con
avidita’ovunque.Improvvisamente alcune mani mi afferrarono saldamente e fui
adagiata sul grande letto matrimoniale. Il nonno resto’ accanto a me e
continuo’ a leccare ogni centimetro del mio corpo ,dal collo ai seni,dal ventre
alle cosceéfino ai piediéper risalire nuovamente alle gambe e penetrare,
finalmente , fra le cosce. Ero aperta,disarmata ed impotente,catturata dal
piacere,offerta agli occhi di Alfredo e Luigi che osservavano lo spettacolo .

Il nonno ora succhia sapientemente il clitoride,lo eccita, lo
sente durissimo fra le labbra e lo masturba, come un’abile puttana ,con la
bocca. Nel contempo infila due dita nella fica fradicia e le muove in modo
cosi’ sapiente da scatenare in me
un orgasmo violentissimo. Non smette un istante di succhiare il clito.Poi si
china lievemente ed ora lecca i miei umori,infilando la sua lingua in
profondita’ per non perdere neppure una goccia di prelibato nettare. Alfredo e
Luigi guardano,rapiti,e si accarezzano con entrambe le mani il cazzo ormai
turgido e sfuggito al controllo di
zip e bottoni.Il nonno,esausto,si fa da parte lasciando il posto a Luigi
che vuole a sua volta leccarmi e farmi sentire quanto piacere la sua grossa lingua
sia in grado di darmi.La sua leccata e’ meno delicata, e’ piu’ violenta e decisa. Luigi sa usare
la lingua come un cazzo e la infila tutta dentro la mia intimita’. Mi invita a
sollevare il bacino, vuole che io mi inginocchi sul letto.Obbedisco,con passivita’,
certa che l’obbedienza mi portera’ a godere nuovamente. Luigi invita Alfredo a
partecipare al festino. Luigi mi lecca la micia fradicia,mentre Alfredo si
avvicina da dietro e ,dopo avere aperto le mie natiche con le mani,insinua la
sua lingua saettante nel mio buchino scuro.Il nonno,accasciato in
poltrona,osserva estasiato e si massaggia il cazzo.Si passa la lingua sulle
labbra con cupidigia ed ingordigia. Si riempie gli occhi di uno spettacolo
inusuale quanto eccitante:la sua nipotina preferita in balia di due uomini che
la portano ,ancora una volta,ad urlare di piacere.

Il nonno si alza ed apre un cassetto del como’, viene verso di me
brandendo un grosso cazzo di gomma nero. Interrompe il gioco dei suoi amici e
mi invita a sdraiarmi nuovamente, mi offre il cazzo finto e,con un sorriso mi
sussurra: Ora ci farai divertire veroé piccola troietta affamata?Afferro il
membro nero,dalle dimensioni esagerate,istintivamente lo lecco facendo guizzare
la mia lingua con malizia.I tre si sono allontanati dal letto per contemplare
meglio lo spettacolo. Tutti,oramai hanno tolto i pantaloni e la camiciola e si
accarezzano con dolcezza per non esaurire in fretta il loro piacere in un
orgasmo troppo rapido. Io lecco a lungo il membro,lo riempio di saliva e,tutto luccicante,
lo passo fra i seni,lo accompagno sul ventre e lentissimamente apro le gambe,
mostro la mia fica agli spettatori , infilo lentamente il cazzone in
profondita’.Lo lascio penetrare tutto e mi inarco sapientemente,per mostrare a
chi mi guarda la fica dilatata e brutalmente posseduta da quel cazzo grosso e
lungo.Poi ,sempre piu’ eccitata e
sempre meno timida, prendo a pomparlo dentro e fuori di me,dentro e
fuori,dentro e fuorié..Gli occhi dei tre sono inchiodati al mio corpo,le loro
mani accarezzano morbosamente i membri eretti .Noto Alfredo che,mentre si
masturba si accarezza con una mano il buchetto scuro. Continuo ad offrire lo
spettacolo di me stessa che gode della penetrazione di un cazzo posticcio.Di
nuovo vengo e stavolta non mi trattengo,vinco il pudore e grido,contorcendomi
sul letto. Altro che violenzaéaltro che paura.Essere guardata mi eccita in modo
vergognoso e moltiplica all’infinito il mio piacere.Spossata mi lascio andare
per qualche istante, mi rilasso dopo l’ennesimo orgasmo,ma il nonno ed i suoi
amici non hanno intenzione di lasciarmi distesa a riposare. Sento distintamente
il materasso che si muove sotto il peso di un uomo. Apro gli occhi: il nonno
sta scavalcando il mio corpo ed offre il suo cazzo alla mia bocca ingorda.
Alfredo e’ salito sul letto e sta spalancando di nuovo le mie gambe.In
ginocchio fra le mie cosce ,sta puntando il suo membro verso la mia fichetta.Assecondo
entrambi. Afferro il cazzo duro del nonno e inizio a lambirlo con abili colpi
di lingua. Mugolo e lo ingoio quando percepisco la violenta penetrazione di
Alfredo. Alfredo inizia a penetrarmi con colpi violenti e sapienti, mi scopa
con consumata esperienza. Il nonno muggisce godendosi il mio pompino. La sua nerchia
e’ cosi’ grossa da soffocarmi .Spesso lo devo guidare con la mano affinche’ non
mi soffochi con il suo cazzo, che, quasi , si spinge fino in gola. Alfredo si
muove con violenza e ormai io sono vicina all’orgasmoéGemo e mugolo come
posso,soffocata dal membro che ho in bocca. Accompagno il mio orgasmo con
qualche spasmodico movimento del bacino e ben presto sento la sborra di Alfredo
che, a fiotti, mi riempie. Il nonno non smette di penetrarmi in bocca , lo assecondo ed accarezzo il
suo cazzo con due mani. Sento una lingua di nuovo nella fica. Alfredo si e’
scostato accasciandosi accanto a me.Luigi mi sta leccando. Sta leccando i miei
umori e la sborra del suo amicoéFinalmente soddisfatto e sempre piu’ eccitato,
prende la sua parte di piacere penetrandomi a sua volta. Ma e’ troppo eccitato,
si e’ masturbato a lungo, durante la lunga cavalcata di Alfredo e non resiste a
lungo. Anche lui riversa tutto il suo liquido bollente dentro di me
assestandomi dei colpi quasi spaventosi
per forza,violenza e intensita’. Anche il nonno e’ giunto allo stremo
delle sue capacita’ di controllo.Si muove ora con violenza nella mia bocca
incitandomi con mille oscenita’ a farlo godere, a farlo sborrareé.Mi investe il
viso con un fiotto di densa crema, mi infila il membro ancora vibrante in bocca
affinche’ io lo ripulisca e ne beva le ultime gocceé

Si sdraia ,esausto,accanto a me e mormora qualcosa agli
amiciéAvete visto che figa?Ve lo avevo detto che era una cagna scatenata,sempre
in calore. Ve lo avevo detto che ci saremmo divertiti tutti quanti,oggi.La mia
Simona e’ una vera porca.Intanto mi accarezza e indugia ancora,con la mano ,
fra le mie cosce, per sentire il liquido seminale che ristagna in me e che ora
sta colando fuorié.Un’occhiata alla mensola.La sveglia segna le sette di sera.
Ho passato l’intero pomeriggio a fare sesso e sono quasi in ritardo per la
cena. Raccatto le mie cose,le infilo velocemente,schiocco un bacio sulla
guancia del nonno e ,dopo aver lanciato un sorrisetto d intesa agli altri due,
fuggo a rotta di collo verso casaé.

Tornero presto a giocare con i miei amici. Mi eccita da morire farli godere e avere tre cazzi a disposizione .
tre lingue che mi leccano sono troppo stimolanti e mi faranno godere ancora e ancora mille volte

Ero la sua schiava ormai

Ero la sua schiava’
ormai.

Sapeva di avermi in pugno e di poter fare cio che voleva di
me , godendo di tutto quello che io’
potevo offrire .

Ed io mi offrivo , oramai ,’ non solo a lui , ma anche ai suoi amici guardoni e porci.

Cosi ora il gioco si faceva pesante.

E la cosa a me non dispiaceva.

Ero sempre piu curiosa ed eccitata .

Aspettavo con ansia la prossima visita a casa sua per vedere
cosa si sarebbe inventato.

L attesa non duro a lungo.

Qualche giorno dopo l ultima visita al nonno’ fu lui stesso a telefonare a casa per
chiedere a mamma di mandarmi a trovarlo.

La cosa mi riempi di ansia e anche di eccitazione

Ero disgustata dalla sua sfacciata lussuria e allo stesso
tempo non vedevo’ l ora di andare
da lui per scoprire cosa mi avrebbe fatto questa volta.

Ormai nulla e nessuno poteva fermare la mia libidine e la
mia sfrenata incontrollabile e lussuriosa voglia di’ sesso.

Mi vestii il meno possibile quel giorno , proprio per
accontentare lui ma soprattutto per accontentare la mia micina in calore .

Arrivai , come al solito , nel primo pomeriggio.

Lui era li ad aspettarmi , ma insieme a’ lui c’era un bel ragazzo’ , un suo pronipote che avevo incontrato
solo qualche volta ma che io non conoscevo molto bene.

Abitava a qualche decina di chilometri e non veniva spesso
in paese.

Pensai che la visita del pronipote Giorgio fosse un
imprevisto’ sgradevole per i nostri
giochi pomeridiani.

Non sapevo che Giorgio era stato invitato a venire proprio
per me affinch’ godesse anche lui della mia fica e della mia bocca affamata di
cazzo.

Nonno mi venne incontro come sempre, mi accompagno al
tavolino sotto l’ ombra e’ chiese a me e a Giorgio se ci
conoscevamo.

Un sorriso , una stretta di mano e presto sentii la mano del
nonno risalire dietro di me.

Mi accarezzava la schiena sotto il vestito.

Aveva gia notato che non indossavo biancheria intima.

Sollevo presto l abito e , stringendomi i capezzoli , mi
offri alla vista di Gorgio , quasi nuda.

Presto , andiamo in casa. Lo sentii sussurrare.

Entammo nella cucina in penombra

Le persiane erano chiuse per tenere fuori il torrido calore
di agosto.

Il nonno mi fece sdraiare quasi violentemente sul tavolo ,
mi sfilo con forza il vestito e mi divarico le gambe.

Giorgio era in piedi accanto a noi’ senza ben sapere cosa fare .

Presto avrebbe perso ogni inibizione.

Il nonno si accovaccio accanto al tavolo e prese a passare
la lingua bagnata di saliva sulle mie tette.

Giorgio guardava impacciato.

Presto, prendi il suo cazzo e fallo godere ‘ mi ordino
perentoriamente il nonno.

Timidamente aprii i pantaloni di’ Giorgio’ non
senza qualche difficolt’.

Mi trovai fra le mani un cazzo durissimo e piuttosto grosso.

Dai ora masturbalo – era sempre il nonno a dare ordini.

Presi a muovere la mano su e giu.

Il nonno guardava mentre mi leccava tutta.

Lasciava tracce di saliva sul collo, sul seno, sull addome.

Giorgio mugolava sommessamente e si godeva la superba sega
che gli stavo facendo.

Capivo che il nonno voleva guardare e capivo che’ era felice di fare il guardone.

Guardare gli dava un piacere infinito.

Ora’ ti
lecco” tutta ‘ disse il
nonno.

Presto la sua lingua bagnata fu dentro di me.

Le mie’ cosce
erano aperte quasi io fossi carne da macello e il nonno intrufolo la sua lingua
dentro la mia intimita

Intanto non smettevo di carezzare ritmicamente il cazzo di
Giorgio sempre piu duro e sempre piu gonfio.

La lingua del nonno non smetteva un istante di frugarmi
dentro e di battere con ritmo esasperante sul clitoride durissimo.

Dovetti lasciarmi andare al primo orgasmo’ mugolando senza pudore.

Giorgio si fece meno timido e sentii che si staccava dal
tavolo

Mollai la presa e presto sentii il suo cazzo farsi strada
nella mia bocca.

Lo presi con gioia e continuando a godere della lingua del
nonno , subii volentieri le sue spinte’
dirette dentro la mia gola.

Praticamente mi scopava’ la bocca senza darmi modo di respirare.

Il nonno si era fermato e guardava lo spettacolo
masturbandosi e mugolando:

Troia ingoialo tutto

Si porca leccalo prendilo in golaé. porca maiala che non sei
altro Ti”’ piace tanto
il cazzo. é.Succhia piccola zoccola .So che ti piace tanto fare godere i
maschi.

E via di questo passo , srotolando mille oscenit’ nei miei
confronti.

Improvvisamente il nonno mi prese e mi fece distendere sul
tavolo girata sul fianco.

Dai Giorgio ora te la puoi scopare.

Ficcaglielo dentro tutto perche’ le piace il cazzo

Violentala questa piccola maiala.’ Falla godere.’
Falla gridareé.

Giorgio si mise al mio fianco e mi penetro di colpo senza
lasciarmi il tempo di capire.

Ero sul tavolo come un animale al macello.

Un ragazzo mi aveva infilato il suo cazzo da dietro ed il
nonno ora mi offriva la sua cappella accanto alla bocca.

La presi senza esitare.

Il nonno comincio a spingere mentre Giorgio mi montava con
forza da dietro.

Il nonno guardava e non lesinava i commenti

Grandissima porca maiala troia quanto le piace prendere due
cazzi , lo vedi Giorgio?

Il tuo la fa godere in fica, il mio la sbatte nella bocca e
lei gode’ piccola troia piccola ma
cosi esperta .Brava .Brava éfacci divertire.

Mi rendevo conto che la cosa piu eccitante per il nonno era
guardare il grossissimo cazzo di Giorgio entrare e uscire’ ritmicamente nella mia fichina bagnata.

Egli infatti si leccava le labbra e un rivolo di saliva’ scendeva dagli angoli della sua bocca.

Le mie tettine erano martorizzate dalle mani grosse e ruvide
del nonno che mi pizzicavano in continuazione e’ mi massaggiavano con violenza

Il suo cazzo intanto si gonfiava tutto nella mia bocca

Ti piace eh? Ti piace?

Sentivo la sua voce come in trance

Giorgio non aveva detto una parola

Scopava come un animale in calore e sentivo che stava per
esplodere

Il suo cazzo ormai’
aveva raggiunto delle dimensioni incredibili

Io non potevo fare nulla se non subire in silenzio ed a
bocca piena

Improvvisamente sentii’
i colpi di Giorgio diventare piu forti ma disordinati

Lo sentii urlare e venni con lui’

Il nonno si godette lo spettacolo e qualche secondo dopo
scarico tutta la sua sborra nella mia bocca e sul mio mento

Ansimava e si masturbava per fare uscire le ultime gocce.

Giorgio spingeva forte’
per svuotarsi tutto dentro di me.

Il nonno, come al solito, attese che Giorgio si fosse
ritratto e venne a leccarmi completamente la fica, per ripulirla completamente
dai miei umori e dallo sperma di Giorgio

Leccava come’
solo un cane in calore puo leccare. Senza provare ripugnanza per i densi
succhi che uscivano copiosi dalla mia fica.

Anzi godendo di potermi leccare e ripulire dalla sborra del
pronipote e dalla mia stessa copiosa venuta.

La sua lingua come quella di un cane fedele viaggiava
velocissima dentro la vagina e sul clitoride ancora durissimo.

Io sentivo’ i
suoi colpetti di lingua’ e
ricominciavo a godere

Per me la lingua e’ una fonte di piacere inesauribile

Il nonno si accorse che’ di nuovo il mio corpo si contorceva di piacere e si arresto

Ah piccola troia sei pronta a venire di nuovo. Cagna
insaziabile.

Puttana.

Non ti vergogni

Oggi hai avuto due cazzi e ancora non ti basta.

Sei incorreggibile

Ti basta sentire una lingua e di nuovo sei pronta a godere

La prossima volta se sarai buona’ ti faremo provare il cazzo di Giorgio nel tuo splendido
culetto.

Sconvolta mi rivestii in fretta e fuggi fuori al sole per
tornare a casa in fretta a godermi il ricordo di tanto piacere

Mi sarei certamente masturbata ripensando a tutto quel cazzo

A tutte quella lingua

A tutto quel piacere

A tutta quella carne nuda

IL NONNO SI DIVERTE UN SACCO

IL NONNO SI DIVERTE UN SACCO

Mi tormentava , giorno e notte, il senso di colpa per cio
che facevo e per tutto cio che gli permettevo di farmi. Allo stesso modo
desideravo follemente continuare a giocare con lui,scoprire ,grazie alla sua
consumata esperienza, tutto il piacere che potevo ottenere dal mio corpo
acerbo, ma voglioso.Dopo l ultima visita decisi di non andare da lui per
qualche giorno,forse per punirlo, forse per fare in modo che la mia assenza lo
facesse soffire ed aumentasse le sue inenarrabili voglie.Una sera mi chiamo al
telefono. Dopo i soliti convenevoli con i miei genitori, volle parlare con me.
Ero imbarazzatissima perche ero in cucina e la famiglia intera poteva sentire
cio che avrei detto, mi auguravo solo che non potessero sentire cio che diceva
lui.Piccola troia mi manchi,lo sai. Se tu fossi qui ora ti leccherei tutta la
fica, come piace a te.Lo so che’
godi tanto con la mia lingua.Domani ti aspetto qui a casa. Ti faro
assaggiare la lingua di una donna. Ero letteralmente sconvolta. Cosa stava
dicendo quel maialeéUna donna,la lingua di una donna. Avevo appena imparato a
conoscere la lingua dei maschi ed avevo da poco imparato ad assaporare il
piacere infinto del clitoride turgido,stimolato da quella meravigliosa
propaggine umida ed insalivata e mi si proponeva una donna.Una gran paura mi
prese. Il nonno continuava a sussurrare oscenit’ al telefono. Capivo che si
stava toccando. Sospirando e sussurrando,lui voleva eccitarmi. Domani verra
Ersilia a pulire casa,lo sai, la conosci.Le ho chiesto di farti godere,lei e
ancora piu porca di te. Ti aspetta e non vede l ora di farti sentire quanto e
brava.Ti piacera tantissimo vedrai.Tu sei la mia porcellina sei la mia troietta
e ti farai guardare mentre Ersilia ti lecca tutta vero che lo farai per me SimonaéIo
non potevo fare altro che rispondere a monosillabi ed augurarmi che nessuno
avesse sentito le oscenit’ del nonno.Riattaccai il telefono e me ne andai a
letto, ove,peraltro,non riuscii a chiudere occhio per tutta la notte.Pensavo
con timore,ma con immensa curiosita a cosa mi avrebbe riservato l indomani.Mi
preparai presto e verso le due ero gia da lui.Come promesso Ersilia era la. Era
una bella donna di circa 50 anni ,vedova, che’ arrotondava la misera pensione del marito defunto, prestando
servizi a domicilio.Stava in piedi su una seggiola,tutta sudata,e strofinava
con vigore i vetri della finestra.Mi venne incontro il nonno, mi abbraccio e si
rese conto del mio timore,ma capi anche che ero fortemente attratta dalla
curiosita altrimenti non mi sarei presentata a casa sua cosi presto.Il nonno mi
impose subito di entrare in casa. Anche lui evidentemente non vedeva l ora di
godere del nuovo gioco che si era inventato.Chiuse gli scuri e serro la porta a
chiave.Impose a Ersilia di preparare un caffe.Mi fece sedere sul divano e mi
sorrise.Ti piacera,lo so che ti piacera,non avere paura.Ersilia giunse con
caffe e grappa.Il nonno mi chiese di bere un goccetto,cosi per sciogliere la
tensione.Accettai volentieri.Ersilia non mi staccava gli occhi di dosso ed ero
imbarazzata.Forse,chiacchierando , non mi resi conto che il nonno seguitava a
riempirmi il bicchierino.Quando iniziai a ridere come una sciocca loro capirono
che ero pronta.Ersilia sedette accanto a me sul divano e strusciandosi addosso
al mio corpo prese ad accarezzarmi in modo lascivo. Ridevo ancora di piu.La
situazione mi pareva molto buffa.Ersilia mi spoglio con dolcezza .La lasciai
fare e quando fui completamente nuda percepii i suoi occhi che mi esploravano
con cupidigia.Certamente era lesbica o forse era solo una gran porca.Prendeva e
dava piacere dove e come poteva. Si era spogliata a sua volta e notai che aveva
un corpo piuttosto opulento ma ben fatto.Si strofino contro la mia pelle
nuda,cerco la mia bocca e sentii la sua lingua farsi strada fra’ miei denti.Dapprima provai un poco di
repulsione,ma presto mi lasciai andare, chiudendo gli occhi.Le sua mani
giocavano con i miei capezzoli stringendoli con maestria .La sua lingua intanto
si mescolo alla mia.Sospirava forte sulle mie labbra e mi sussurrava parole
dolci alternate a commenti volgari ed osceni.Mi ero scordata del nonno.Sedeva
di fronte a noi ed aveva impugnato il suo cazzo.Lo massaggiava con dolcezza e
incitava Ersilia .Forza Grandissima Troia , fai godere la mia nipotina,falla
venire,falla urlare,fatemi vedere quanto siete maiale tutte e due.Ersilia
abbandono presto le mie labbra e scese con abilita sul collo fino a tenere
completamente in bocca una delle mie tettine.Avidamente la prese tutta,quasi
volesse mangiarsela.Si fermo poi a stuzzicare il capezzolo con i denti
facendomi mugolare senza vergogna.La sua mano intanto esplorava la mia micetta
e presto sentii due delle sue dita penetrare dentro di me e muoversi con
lentezza ed esasperante passione.Poco dopo Ersilia senti’ le sue dita completamente bagnate,fece
un commento osceno e succhio avidamente le dita impregnate dei miei umori.Ora
me la farai mangiare tutta,la tua fica.

Presto mi ritrovai sdraiata in modo scomposto sul divano,una
gamba a terra e l altra a cavallo della spalliera.Ersilia in ginocchio sul
pavimento inizio a lambire in punta di lingua il mio clitoride.Lo raggiungeva
facilmente poiche le sue mani erano entrambe impegnate a tenere aperta e
dilatata la mia fica.Il nonno mugolava e sussurrava chissa quali porcate e non
ci toglieva gli occhi di dosso, continuando a carezzarsi il membro ormai
duro.Ersilia mi lecco per un tempo interminabile , succhio il mio clito
muovendo la testa su e giu quasi facesse un abile pompino ad un maschio.Ogni
tanto lo’ mordicchiava , rubandomi
urla di dolore misto a piacere.Mi fece godere non so quante volte finche mi
resi conto che si staccava da me per tornare , subito dopo , armata di quell
enorme cazzo nero di lattice che il nonno teneva nascosto da qualche parte.
Quindi Ersilia conosceva bene il nonno e, ora che ci pensavo, probabilmente gli
faceva qualche servizio extra,oltre alle solite pulizie.Ersilia mi obbligo a
leccare il cazzo finto , mi impose di insalivarlo bene e si rituffo sulla mia
fica.Lecco ancora un poco , ma questa volta trascuro il clito. Lecco a fondo
dentro di me per umidificare bene la mia piccola fica vogliosa.Presto sentii la
grossa punta del cazzo nero farsi strada e sentii spingere.Me’ lo stava infilando tutto dentro,la
porca.Gemeva insieme a me, per’
il’ grande piacere che le
dava penetrarmi con quell attrezzo mostruoso.Prese a sfondarmi , simulando una
vera e propria violenta scopata.La sua bocca torno a lambirmi i capezzoli
mentre la mano con il cazzo non smetteva di pomparmi.

Raggiunsi presto l orgasmo e gridai di piacere.Il nonno ora
era sfigurato.La sua mano si muoveva sul cazzo in modo disordinato.Lo sentii
biascicare : Presto,Prestoé.presto. Poco dopo capii cosa avesse voluto
dire.Sembrava davvero un complotto.Io ero la vittima ed i due carnefici si eran’ perfettamente accordati in precedenza
su quanto avrei dovuto subire.Ersilia mi fece alzare dal divano e’ prese il mio posto. Mi fece sistemare
velocemente sopra di lei nella classica posizione del 69.Ero a quattro zampe e
avevo davanti agli occhi la ficona depilata di quella donna.Presto capii che
dovevo restituire , almeno in parte, tutto il piacere che mi era stato
donato.Presi a leccarla istintivamente e senza pudore.Sentivo distintamente la
sua lingua che entrava in me come un piccolo cazzo ed ero cosi eccitata che avrei
fatto qualsiasi cosa.Leccai , cercando di fare cio che lei stessa mi aveva
insegnato poco prima,morsicai il suo clito,la sentii gemere e
gridare.Improvvisamente la sua lingua smise di penetrarmi.Provai disappunto,ma
subito sentii un cazzo vivo e reale che mi stava penetrando.Il nonno mi scopava
mentre Ersilia continuava a titillarmi il piccolo clitoride.Provai un piacere
indescrivibile.Non sapevo se l orgasmo veniva dalla vagina o dal clito oda
entrambi.Sapevo solo che credetti di svenire dal piacere.Leccavo
disordinatamente Ersilia senza preoccuparmi di darle piacere.Ero troppo
concentrata su me stessa e sul mio godimento.Il nonno venne quasi subito.Era
troppo eccitato.Sentii le sue poderose spinte e percepii le mani che mi
graffiavano i fianchi.Si accascio su di me mentre Ersilia mi leccava ancora ed
io le davo qualche colpetto di lingua svogliato,anche se lei sembrava
apprezzare moltissimo.Ersilia scivolo via dal divano e venne alle mie spalle.Il
nonno estrasse il suo cazzo e glielo ficco in bocca.Lei lo ripuli e lo lecco
godendosi la sborra come nettare prelibato.Poi’ lecco anche la mia passerina.Mi rivestii piu tardi e me ne
andai a casa senza avere il coraggio di chiedere’ quando avrei potuto rivedere Ersilia. Ma ero certa che
questo meraviglioso giochino si sarebbe ben presto ripetuto. Dovevo solo avere
pazienza ed aspettare il prossimo invito del nonno.

Quello che accadde quel pomeriggio non si dimentica con facilita ed il ricordo , ancora dopo molti anni , mi assale come una furia e con furia libidinosa si abbatte dentro i miei pensieri , costringendomi a masturbarmi nel ripensare al piacere, alle emozioni di quel giorno incredibile. Ero andata a casa dei nonni per passare un pomeriggio al fresco , in campagna, nella loro grande ed accogliente casa. La nonna mi accolse con gioia e mi disse di correre a salutare il nonno, che probabilmente era nella stalla. Socchiusi la porta di legno e, nella semi oscurita , potei intravedere la sagoma del nonno in un angolo . Feci per chiamarlo ma qualcosa mi trattenne.

Il nonno e’ inginocchiato sulla paglia e si muove in modo strano. Sento che si agita , lo sento anche ansimare, o almeno cosi sembra. I miei occhi si abituano allo oscurita e io credo di scorgere una scena incredibile, penso che sia frutto della mia fantasia perversa. Mi muovo con cautela e spalanco gli occhi , forse anche la bocca. Non sono una piccola ingenua e presto mi rendo conto che il nonno trattiene per i fianchi la cagnolona di pochi anni di nome Bianca , chiamata cosi per il suo pelo candido di pastore maremmano. Bianca viene trattenuta dalle grosse mani del nonno che, nel contempo , si muove dentro di lei . La voce di lui e’ roca ed eccitata : Brava Bianca, siiiiiiiiii, stai buona, che buchetto bollente hai . Mmmmmmmh. Vedo meglio ora. Il cazzo duro del nonno entra ed esce con ritmo regolare nella fica della cagna che, a quanto pare, pare gradire il gioco perverso del padrone. Il mio stomaco e’ in subbuglio , non so dire se per l eccitazione o il disgusto. Anche la mia micina rimane sconcertata dallo spettacolo e sento che si sta contraendo , mio malgrado. Mi sistemo a ridosso della porta socchiusa , mi appoggio al muro , mi auguro di non essere vista e prendo a carezzare la mia femminilità giovane ed inesperta ,ma gia cosi terribilmente messa a dura prova. I movimenti del nonno sono regolari ed incessanti. Ad un tratto si ferma e scivola dolcemente fuori da lei. Mi spavento, ora mi scoprira. Niente affatto. Egli si china ancora di piu e lecca con lunghe , lascive slinguate la fessura di Bianca. Sono sconvolta. Poi si solleva e afferra il proprio cazzo duro, lo dirige di nuovo verso il buchino, lo spinge dentro con violenza strappando un mugolio alla cagna. La afferra di nuovo per i fianchi e la penetra con rinnovata foga. Lo sento gemere, ansimare, bestemmiare, sta per venire , ne sono certa. Mi masturbo mentre lo guardo scaricare il seme dentro Bianca. Si accascia sulla schiena della bestia che non si ritrae, sembra abituata a questa pratica. La mia michetta e’ bagnata ed esausta , non ho potuto raggiungere l orgasmo come avrei voluto. Sono frustrata e credo di dovermene andare via presto , potrei essere vista da un momento all altro, se il nonno si girasse verso di me. Ed infatti , ecco il nonno che si alza , la camicia sbottonata , i pantaloni quasi alle caviglie , il cazzo ancora duro che svetta fra le cosce , si gira verso la porta e : Simona , cosa ci fai qui , mi hai spiato !

Il suo tono e lievemente preoccupato , ma anche condiscendente, verso la nipote adorata, biricchina e curiosa. Bianca intanto , si scuote felice ed allegra e si avvicina per farmi festa , come se nulla fosse accaduto. Il nonno mi guarda, si rende conto del mio turbamento, forse della mia eccitazione, mi accarezza e sussurra parole dolci , narra di natura ed istinti normali , di piacere e di sesso. Poi la sua domanda mi ghiaccia per qualche secondo . Bianca e molto brava , sai . Non vuoi provare anche tu a godere? Mi domando come sia possibile . Il nonno intanto coglie il mio smarrimento e ne approfitta per chiudere la porta, questa volta a chiave, si avvicina e mi accarezza in modo nuovo, lascivo, voglioso. Insinua una mano nella camicetta, tasta i miei seni giovani e sodi. Scende a saggiare le mie cosce, risale verso le mutandine, infila un dito sotto di esse e sente che sono umida. Ne e’ compiaciuto , si abbassa in ginocchio davanti a me. Io non oso muovermi ne respirare. Aspetto . Il suo viso si avvicina alla mia micina e le sua mani abbassano le mutandine, la sua lingua guizza fra le mie cosce e prende possesso , prepotentemente , della mia fica umida e calda. Mi da brividi di piacere. Il nonno mi invita a sdraiarmi sul pagliericcio. Cosi potra leccarmi tutta, dice. Obbediente mi sdraio, supina. Lui sfila la camicetta , le mutandine, slaccia il reggiseno e mi toglie la gonnellina. Mi lascio spogliare, rapita dal desiderio. Mi accompagna a terra e mi apre con delicatezza le gambe.Si tuffa dentro di me, prima lambisce il clito con piccole sapienti leccate, poi affonda la sua calda propaggine dentro e mi fa rabbrividire dal piacere. Lo sento leccare, lo sento gemere per il piacere , lo sento chiamare Bianca , che e ancora nella stalla con noi. Sento le sua mani ruvide aprirmi completamente le labbra della fica e sento che incita la cagna a leccarmi. Bianca si avvicina timidamente , mi annusa e poi prende a slinguarmi con foga, sembra voglia suggere il nettare che mi scaturisce da dentro. La sua lingua e ruvida, grossa e bollente, la sua abilita e incredibile, mi penetra quasi facendomi gemere di piacere. I due si alternano dentro di me , percepisco leccate lunghe e quasi violente quando e il turno di Bianca , sento le labbra succhiarmi il clito eretto quando il nonno spinge via il cane per farmi godere. I due sembrano perfettamente affiatati , allenati, sembra che sappiano perfettamente cosa fare per farmi venire . Mi ritrovo a pensare che abbiano fatto questo giochetto anche con la nonna. Ora il nonno e soddisfatto . Ritiene la mia fica abbastanza bagnata e scivolosa per i suoi gusti. Mi costringe a quattro zampe, Bianca si adegua alla mia posizione, si insinua sotto di me e non smette di leccarmi. Decisamente deve essere abituata. Sento il fiato del nonno sul collo, sento la sua voce roca . Piccola Simona , ora avrai quello che ti piace tanto, sei bella, sei nata per scopare e so che ti piacera tanto sentire il cazzo del tuo nonno’

Percepisco la sua cappella farsi strada sul piccolo buco della mia fica, sento che ha trovato la strada e , di colpo, il suo affondo mi sconvolge. Lo spinge tutto dentro e prende a muoverlo prima dolcemente, poi sempre piu’ velocemente. Bianca lecca senza sosta la mia fica bagnata , il cazzo del nonno, il mio clitoride. E’ troppo. Mi lascio andare a violentissimi spasimi di piacere, gemo, grido, imploro. Il nonno implacabile , spinge con violenza , mi stringe i fianchi e, gemendo , si scarica tutto dentro di me. Bianca lecca diligentemente il suo seme, il mio e tutti i nostri umori.

Rimango a terra, spossata ed incredula, appagata e sazia finche lui mi invita a rivestirmi. La nonna ci aspetta per la cena. Mi rivesto, imbarazzata. In qualche modo raggiungo la casa, seguita dal nonno e dalla trotterellante ed incredibile Bianca. La nonna ci aspetta con un gran sorriso e , con uno sguardo che mi sembra malizioso , mi osserva e chiede se ci ho messo tanto tempo a scovare il nonno nella stalla. Forse e’ una mia impressione , ma mi pare di cogliere un intesa, una complicita col marito. Una carezza a Bianca , l occhiolino al marito ed una frase, sospesa come per caso.

Eh , Bianca e un gran cane, sa fare il suo dovere , quando vuole.

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