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Racconti erotici sull'Incesto

Nostalgia di famiglia

By 27 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Giuliano era un imprenditore che aveva fatto una rapidissima fortuna nel campo delle costruzioni. Molti si interrogavano sul segreto di tanto successo, qualcuno avanzava congetture maligne circa finanziamenti occulti ed affari poco limpidi. Certo è che, a 35 anni, Giuliano aveva dato vita ad una società ben capitalizzata, che aveva costruito complessi residenziali importanti e che cominciava a diversificare gli investimenti, occupandosi anche di discariche e di impianti energetici. Aveva dimostrato intuito e grinta negli affari ed aveva messo da parte una ragguardevole fortuna, a partire da un cospicuo conto in banca. A suggello della sua condizione di imprenditore rampante, aveva costruito sul litorale vicino una villa sontuosa nella quale, si diceva, trascorreva week end goderecci. E del resto ad un uomo come lui certo non mancavano i piaceri del letto: donne avvenenti di ogni età, ragazze disinvolte ed ambiziose, signore borghesi, escort di lusso.
Ma per quel week end, un po’ per ostentare orgogliosamente i simboli del suo successo, un po’ per farsi perdonare le prolungate disattenzioni verso la famiglia, Giuliano aveva invitato in villa sua sorella Mirella, la quale era da poco venuta fuori da una burrascosa separazione: burrascosa, in quanto il marito l’aveva sorpresa a letto con altro uomo ed aveva immediatamente troncato il rapporto coniugale. D’altro canto Mirella, una 38enne formosa e tipicamente mediterranea, non era mai stata una santarellina, il marito aveva sempre sospettato che si concedesse delle licenze amorose. Per fortuna non c’erano figli di mezzo e la separazione tra i due si era risolta rapidamente e senza troppi strascichi.
In effetti, la separazione della sorella era stato l’ultima delle questioni di famiglia che Giuliano, assorbito dai suoi affari, aveva trascurato. Anche alla madre Wilma non aveva riservato le attenzioni di cui la donna, soprattutto subito dopo la morte del marito, intervenuta 8 anni prima, avrebbe avuto bisogno. Quell’invito nascondeva un evidente senso di colpa.
Mirella accettò di buon grado questa inaspettata vacanza e arrivò accompagnata dalla madre Wilma, una 60enne ancora molto piacente, della quale la figlia aveva presa la prosperosità, anche se ovviamente le forme della madre erano ancora più generose, con due tette 6^ misura e un culo largo e sporgente.
Giuliano accolse con grande calore le donne della sua famiglia e cercò in ogni modo di metterle a loro agio. Ma già dalla prima sera si percepiva un’atmosfera strana. Mentre cenavano a bordo piscina, Giuliano non riusciva a staccare lo sguardo dal prosperoso seno di sua sorella, che la generosa scollatura della canotta aderente metteva in bella mostra. Mirella sembrava compiaciuta da quelle attenzioni, mettendo a disagio la madre alla quale non sfuggivano né gli sguardi del figlio, né il comportamento accondiscendente della figlia.
Oltre a quegli sguardi un po’ impertinenti, quella sera non accadde nulla, anche se Giuliano andò al letto particolarmente turbato ed eccitato.
Ma la mattina seguente, quando Giuliano si alzò e, con addosso una vestaglia di seta, scese nella grande cucina al piano inferiore per prepararsi la colazione, trovò la sorella che seduta su uno sgabello sorseggiava un caffè. Mirella indossava soltanto una ampia camicia bianca da uomo che le scopriva completamente le cosce e mostrava, dai bottoni troppo slacciati, buona parte del prosperoso seno.
Fu naturale che lo sguardo di Giuliano si appuntasse nuovamente sul corpo di sua sorella, e altrettanto inevitabile che gli effetti più immediati si rendessero visibili tra le sue gambe, con la vestaglia sollevata dall’asta in tiro e addirittura dalla cappella gonfia e violacea che vi faceva capolino.
A quel punto, con un malizioso sorriso da puttana, Mirella confermò tutta la sua disinvoltura e glielo sfiorò con le dita dicendo:
‘Cosa c’è fratellino?… hai fatto sogni particolari?’.
Lui, dopo un attimo di soprpersa, sospirò e rispose:
‘Mirella, cosa vuoi?… è da ieri che mi metti in faccia le tette ‘ e poi mi chiedi cos’ho’. sono tuo fratello, ma sono pur sempre un uomo!’.
Fingendo meraviglia Mirella esclamò afferrando quella mazza ormai durissima:
‘Ma sono davvero io a farti quest’effetto? ‘. Allora sei un porcellino! ‘ E dimmi, quasi quasi ti vorresti divertire con le mie tette, eh?… Ti piacciono le tette grosse, vero?… se è così, che aspetti a toccarmele?’
La mano di Giuliano non si fece pregare, si infilò nella camicia di sua sorella e cominciò a palpare quelle tette grosse e sode, mentre lei ormai cominciò subito a masturbando senza pudore. Glielo aveva dapprima scappellato e poi lo menava ritmicamente passando il pollice sulla punta per aumentare il piacere.
Giuliano si lanciò con la bocca verso quelle magnifiche tette della sorella, mise in bocca un capezzolo turgido mentre con la mano le accarezzava le cosce polpose risalendole fino ad arrivare alla fica.
Quando Mirella si accorse che il fratello era ormai vicino all’orgasmo, si chinò prendendo in bocca tutto il cazzo. Bastarono un paio di sapienti ciucciate e copiosi schizzi di sborra le si schiantarono sul palato. Mirella ingoiò avidamente fino all’ultima goccia e risollevò la testa giusto in tempo per non essere beccati dalla madre che in quell’istante entrò nel salone.
In realtà i movimenti frenetici dei due per rassettarsi non ingannarono la signora Wilma, la quale capì al volo quel che era successo e fulminò la figlia con lo sguardo. Ma tutti fecero finta di nulla e il resto della giornata si svolse in tutta normalità.
Arrivata la sera, dopo aver cenato in un lussuoso ristorante della costa, si soffermarono a bere qualcosa e a chiacchierare a bordo piscina, fin quando Wilma, stanca della giornata di mare, salutò i figli e si ritirò nella sua stanza al piano superiore.
Fratello e sorella restarono da soli, uno accanto all’altra sul dondolo. Mirella appoggiò maliziosamente la testa sulla spalla di Giuliano tenendogli una mano sulla gamba, e lui rispose alla sollecitazione mettendole una mano tra le cosce. Di lì a poco si ritrovarono a baciarsi con le lingue in bocca frugandosi i rispettivi corpi. Un dito di Giuliano violò l’intimità di sua sorella, la quale si era di nuovo impossessata del suo cazzo.
Preso da un impulso irrefrenabile, Giuliano si inginocchiò tra le gambe di sua sorella e, dopo averle leccato la figa, appoggiò il glande e tenendosi sulle ginocchia la penetrò. Cambiarono più volte posizione in quella che fu una scopata lunga e sfrenata. I due non potevano immaginare che la madre li stava guardando dalla finestra, nascosta dall’oscurità della sua stanza, e continuavano a darsi piacere come due amanti perversi. Giuliano venne dentro sua sorella, ma il suo cazzo non conobbe riposo, in quanto Mirella glielo riportò subito in tiro usando stupendamente la bocca. Poi lei si mise alla pecorina e il fratello la penetrò di nuovo. La fotteva stringendole le tette, e quando estrasse il cazzo per puntarlo al buco posteriore, la sorella non oppose la minima resistenza.
Giuliano sodomizzò sua sorella sbattendola come una cagna; il buco di Mirella era già ben slargato, ma per la foga che lui ci metteva nel pistonarla, lei si sentiva squartare. Mentre i due chiavavano, la madre che li guardava dall’alto non resistette e cominciò a masturbarsi furiosamente. E quando Giuliano raggiunse di nuovo l’orgasmo sborrando nel culo della sorella, anche Wilma venne versando sulla mano i suoi liquidi.
Alla fine Giuliano e Mirella giacquero esausti l’uno accanto all’altra, e lei ne approfittò per dire al fratello:
‘Sei uno stallone formidabile, fratello. Si vede che, con tutte le fighe che ti circondano, sei ben allenato’. Però, non credo che la tua sorellona sia da buttare, che ne dici?’
‘Altrochè da buttare!’, rispose Giuliano accarezzandola, ‘una cavalla di razza come te non si trova facilmente in giro’ tuo marito era un coglione ‘. facevi bene a mettergli le corna!’
Nei due giorni successivi fratello e sorella si comportavano normalmente di giorno, per poi trasformarsi in amanti perversi e incestuosi di notte. La madre Wilma viveva giorni di grande disagio: se da un lato era infastidita da quell’insano rapporto, dall’altro si sentiva sempre più eccitata, e in cuor suo era fortemente tentata di unirsi alla festa. E, quando il quarto giorno Mirella fu richiamata in città per alcuni adempimenti fiscali non procrastinabili, Wilma avvertì come un brivido nel pensare che sarebbe restata sola con il figlio.
Ed è per questo che, più o meno consapevolmente, Wilma quella sera si era agghindata in maniera attraente. Aveva indossato un abitino nero corto e stretto, con una scollatura piuttosto ardita sul davanti, che poneva in grande evidenza le rotondità del suo corpo giunonico, le sue enormi tette tenute su da un reggiseno a balconcino, i fianchi avvolgenti e le morbide chiappone.
Giuliano fu colpito da quell’abbigliamento francamente un po’ azzardato per la madre. Ma, in quella foggia, la madre gli si presentava per la prima volta come una bella gnocca, matura sì, ma gnocca. Era piuttosto confuso, avvertì un istinto di attrazione per le carni materne, ma comunque non osava sbilanciarsi. Non poteva sapere cosa si muovesse nella testa della madre, la quale, sedendogli accanto, avviò un discorso un po’ tendenzioso:
‘Questa sera ti vedo un pò giù’. sbaglio o senti la mancanza ‘. di tua sorella?’
Giuliano sgranò gli occhi intuendo benissimo l’allusione della madre, che difatti continuò in maniera esplicita:
‘Certo, tua madre non è più giovane’. ma posso pur sempre cercare di alleviare un po’ la tua tristezza ‘ non credi?’
Wilma pronunciava lentamente queste parole e la sua mano accarezzava la gamba del figlio sempre più su, fino ad arrivare alla patta. Qui sentì subito che il cazzo si era indurito e cominciò a massaggiarlo aggiungendo:
‘Eh sì, vedo che hai proprio bisogno di sfogarti’. Tua sorella non c’è’. Vuoi che ci pensi la mamma?’.
Senza aspettare la risposta Wilma cominciò ad aprirgli la patta avvicinando nel contempo il seno al volto del figlio. Giuliano fece uscire dalla scollatura quelle tette davvero enormi e sorprendentemente ancora piene e sode. I due si ritrovarono prestissimo a masturbarsi a vicenda, fin quando Wilma lo prese per mano e, tirandolo in direzione della camera da letto, gli disse:
‘Vieni piccolo mio, andiamo di là’. adesso la mamma ti fa fare tutto quello che desideri’.
Giuliano si lasciò guidare sul letto e assistette rapito al più inatteso strip tease della sua vita. Wilma si liberò in un baleno degli abiti ed espose alla vista del figlio un corpo matronale voluminoso, ma ancora abbastanza tonico. E, mentre lui giaceva ancora imbambolato sul letto, la madre si calò su di lui, allargò le sue coscione e si impalò su quel cazzo vibrante, facendogli una memorabile sega con la figa ed offrendo alla sua bocca famelica i suoi capezzoloni scuri. Fu una scopata fantastica. Giuliano ribaltò la madre supina e la cavalcò all’impazzata facendola venire ripetutamente. Quando sentì che era vicina l’eiaculazione, tirò fuori il cazzo e lo posizionò in mezzo alle tettone materne e sborrò divinamente con una stupenda bolognese che la madre le praticò con una perizia insospettabile.
I due non si risparmiarono. Dopo un breve rilassamento ripresero a scopare come due indemoniati, in tutte le più diverse e ardite posizioni. Wilma ne aveva di tempo e di piacere da recuperare
Quella stessa notte Wilma concesse a suo figlio anche il culo. A differenza di Mirella che ce l’aveva letteralmente sfondato, il buco di Wilma era piuttosto stretto. Ma la sua voglia di godere era tale che non emise nessun lamento quando Giuliano glielo trapanò violentemente, prima di allagarlo e lubrificarlo di sperma.
Fu una notte di goduria infinita. Verso le 3 piombarono esausti nel sonno e furono svegliati verso le 9 di mattina da una telefonata di Mirella che, non appena sentì la voce ancora roca e impastata della madre, intuì, per il sesto senso puttanesco che hanno certe donne, che qualcosa era successo:
‘Ehi mamma, a quest’ora sei ancora a letto? ‘. Ci siamo dati ai bagordi, eh? ‘. Giuliano è lì con te? ‘. Me lo passi?’
Wilma trasalì, farfugliò qualche monosillabo, si schermì e cercò di chiudere in fretta la telefonata:
‘Ah ‘ sì’.. scusa ‘.. no ‘. ci sentiamo dopo ‘.. ti faccio chiamare’.’
Nel frattempo Giuliano si stava risvegliando e, stringendosi con rinnovata passione al corpo di sua madre, le domandò:
‘Che c’è? chi era?’
‘Tua sorella! ‘. Mi sa che ha capito tutto!….’
Giuliano notò che la madre era un po’ rabbuiata, l’accarezzò, cercò la sua bocca e intrecciò la sua lingua con quella di lei; poi le salì sopra, le allargò nuovamente le cosce e la penetrò con una certa forza:
‘Mica sarai preoccupata!… Mirella è donna di mondo, non è tipa che si scandalizza!’
Wilma, mentre cominciava col bacino a rispondere ai colpi che il cazzo del figlio le assestava nella figa, gli confessò:
‘Non mi preoccupa il suo giudizio ‘. Ma non voglio creare un conflitto tra di noi ‘. Non vorrei che lei mi veda come una sua rivale’.
Giuliano, senza interrompere la cavalcata anzi accelerando i colpi e portandola al primo orgasmo mattutino, le rispose sardonico:
‘Mamma, non c’è motivo di conflitto ‘. Ci siamo ritrovati e stiamo bene insieme tutti e tre ‘. A casa mia c’è posto per tutti ‘. ‘
Giuliano aveva riscoperto la famiglia tanto a lungo trascurata. Dopo tanti anni gli stava rispuntando una specie di nostalgia della sua famiglia. Le sue parole trasmisero alla madre un senso irrefrenabile di gioia, che lei prudentemente trattenne chiedendogli sospettosa:
‘Ma tu hai la tua vita ‘ le tue amiche ‘. Devi pensare al tuo futuro, a farti la tua famiglia’. Anche Mirella deve rifarsi una sua famiglia”
Giuliano era al culmine della chiavata, ancora due colpi dentro la figona della madre e poi, con un grugnito liberatorio, una possente sborrata, accompagnata da parole strozzate dal piacere:
‘La mia famiglia ‘.. sì ‘.. aaahhhh ‘.. e non siete voi ‘.. la mia famiglia?….. non ci è bastata l’esperienza di Mirella?…. ed io mi debbo mettere in casa un’estranea? ‘.. non ci penso affatto!’

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