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Nuovo anno, nuova me (Parte 2)

By 3 Gennaio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

La mattina dopo mi svegliai nel frastuono, ancora poco consapevole dell’accaduto della sera precedente.
Come se non sapessi scindere la realtà dal sogno, mi domandavo se tutto ciò che avevo in mente fosse stato reale o soltanto frutto della mia immaginazione durante i sogni. Capii subito che era tutto vero quando sfiorandomi sentii il calore della pelle nuda, ero senza veli.

Sopraggiunse un’onda di imbarazzo e mi sentii arrossire quasi vergognandomi di ciò che avevo fatto con la zia.
Lei beatamente dormiva al mio fianco, intravedevo nel buio la spallina di pizzo nero del suo reggiseno che fuoriusciva dalle coperte. Le era scesa sul braccio. Tutto aveva un’aria morbida e delicata. Tanto che quasi non la riconobbi paragonandola al ricordo di lei sulle mie labbra a cavalcarmi strusciandosi tutta sul mio viso.

Forse accortasi del mio fissarla si svegliò, e mi sorrise.
Si avvicinò alle mie labbra e per la prima volta mi baciò. Un bacio intenso, lento, un bacio in cui la sentii per la prima volta assaggiarmi ed assaporare la mia bocca.
Si staccò dalle mie labbra e iniziò a stiracchiarsi, dopo di che mi chiese:

” Vai a prepararmi la colazione, il solito th&egrave caldo con la spremuta d’arancia. Intanto mi vesto e ti raggiungo”
aggiunse:
” Ahh, Perla, vorrei che indossassi questi!”
e mi porse un paio di bellissime ed elegantissime decollt&egrave di vernice nera alte almeno 12 centimetri.

Annuii, ed alzandomi li indossai. Mi calzavano perfettamente anche se erano un po scomodi alla zia piacevano i tacchi e sapevo che se avessi voluto piacerle avrei dovuto imparare a portarli con disinvoltura. Mi legai i capelli con una coda alta ed indossando una t-shirt e nient’altro mi diressi verso la cucina. Una volta li iniziai a prepararle tutto ciò che mi aveva richiesto prestando particolare attenzione anche nel prepararle sul tavolo il tutto ben presentato.
Sistemai velocemente tutta la colazione su una raffinata tovaglietta di vimini prestando molta cura nel modo di disporla (cosa che lei gradì).

Mentre l’aspettavo mi feci una spremuta e ne bevvi qualche sorso, non feci in tempo a finirla perch&egrave poco dopo lei arrivò. Indossava ancora quel reggiseno splendido di pizzo nero che le sorreggeva i seni floridi e ben sodi e sopra ad esso una sottoveste semi trasparente molto molto provocante.
Si avvicinò e parve gradire molto dall’espressione che apparve sul suo viso
” Grazie Perla, sembra tutto squisito. Aspetta bevine un sorso” avvicinò il bicchiere con la spremuta alle mie labbra e ne bevvi un sorso.
La gola mi si era già asciugata, eppure avevo appena bevuto. Ma che diavolo di effetto mi faceva mia zia.

“Ora che hai le labbra umide scendi sotto il tavolo ed inumidisci le mie!”
Mi guardò languidamente e sedendosi mi spinse sotto il tavolo tra le sue cosce.
Non appena le aprì vidi all’istante che non portava le mutandine. Mi afferrò i capelli per la coda che mi ero appena fatta e mi attirò verso il suo frutto prezioso.
“Fammi gustare appieno questa colazione Perla, voglio sentire la tua lingua lambire ogni centimetro della mia fighetta e voglio che tu mi faccia venire mentre me ne sto qui a sorseggiare una tazza di questo costosissimo e squisitissimo the”.

Mi detti da fare, non potevo non accontentarla.
Le aprii le labbra e ci immersi il mio viso nella sua fighetta. Da subito incontrai il dolcissimo sapore del suo succo, arrivò alla punta della mia lingua e scese giù nel mio stomaco. Glielo leccai tutto e più ne produceva più ne ingoiavo, più si eccitava più mi ingolosiva il suo nettare divino. Mi accorsi di vederla un po come una dea, la mia dea. Da adorare e compiacere in tutto. Continuai a lavorarle la fighetta con la mia lingua succhiandole il clitoride mentre la sua fighetta calda e fradicia si scopava le mie dita sottili e veloci. Ansimava e beveva lasciandosi cadere sullo schienale della sedia sulla quale si stava consumando il suo più vivo piacere.

“MMMM, Perla, siiii continua! Mi piace! Non fermarti!”
Iniziai a sentirla contorcersi e le mille scosse di piacere si sfogarono sul mio viso.
Mi staccò dal suo frutto prezioso e cercò di riprendere fiato senza lasciare i miei capelli dalla morsa delle sue mani.

Si alzò e finalmente potei uscire da sotto il tavolo. Iniziavano a farmi male le ginocchia ero sotto da una bella mezzora.

“Sei stata fantastica Perla, una delle migliori colazioni di sempre! Ora mettiti a 90 sul divano e fammi vedere quanto ti sei bagnata a farmi godere.”

“Si zietta!”
Con i piedini doloranti per i tacchi zampettai fino al divano. Mi appoggiai alla testata del divano e inarcai la schiena di 90 gradi per mostrarle la mia fighetta.
Non appena la sfiorò sentii chiaramente quanto fosse effettivamente fradicia.

“Mmmm, ma come &egrave bella bagnata porcellina mia!”
e ci passò le dita tra le labbra fino ad inumidirle per bene le porto alle mie labbra e mi fece per la prima volta assaggiare quello che lei chiama “il mio nettare”.
Dopo avermele fatte succhiare le affondò nella mia fighetta. Iniziò a muoverle intensamente e poi sempre più velocemente facendomi impazzire tra gemiti e sospiri. Il respiro rotto e io che ansimavo smisuratamente.

“Mmmm, vedo che ti piace scoparti le mie dita tesoro mio, aspettami qui, torno subito!”

E tornò subito, indossava una cintura con un bel cazzo, li avevo visti solo virtualmente quegli aggeggi, era la prima volta che ne vidi uno reale ed era davanti a me, pronto a sprofondare nella mia patatina.
Lo passo strisciandolo tra le labbra della mia fighetta fradicia e dopo averlo inumidito per bene me lo sbatt&egrave dentro con foga! Riuscii a sentirlo fino allo stomaco.
Era molto lungo e si faceva strada dentro di me muovendosi ritmicamente alle spinte della zia.
Lei mi teneva per i fianchi e mi incitava a godere sempre più intensamente delle sue spinte e di quel bel cazzone tra le mie membra!

“Perla lasciati andare, prendilo tutto. Siii fammi sentire le tue urla”
Le sentì e penso pot&egrave sentirle anche l’intero vicinato ero un lago di piacere e l’eccitazione era alle stelle.
Appoggiò le mani alle mie spalle e la sentii spingere più forte! Ero all’apice e fu in quel momento che ebbi l’orgasmo più intenso e violento della mia vita, che batt&egrave alla grande quello della sera precedente!

Sentendomi venire la zia non si fermò e continuò fino a che completamente sfinita le braccia mi cedettero e finii esausta per lasciarmi cadere sul divano,
Si sdraiò alle mie spalle e mi strinse a s&egrave a cucchiaio.

“Perla, sei stata meravigliosa! Vedrai quanto ci divertiremo insieme”

Le risposi che lei era meravigliosa, che era la mia dea e che sapeva farmi godere senza eguali.

Rimase stretta a me per una buona mezzora nella quale mi appisolai con il cazzone fermo ma ancora dentro di me.

Restate connessi per leggere i progressi di una giovane ragazza sulla via della perdizione.

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