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Racconti erotici sull'Incesto

Olga – 4

By 1 Marzo 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Mia madre aveva un fratello, zio Valerio, di circa 40 anni.
Erano molto attaccati uno all’altra, anche se mio zio viveva in un’altra città’.
Lo sentivamo spesso per telefono e quando, per motivi di lavoro, veniva a Roma, non perdeva occasione per venirci a trovare e portarci dei regali.
Era simpaticissimo e scherzava spesso con me: ero la sua unica nipote e gli volevo molto bene.

Ero felice quando sapevo che veniva a Roma.
Una volta si fermò in città’ quasi due settimane.
In quel periodo il mio interesse per il sesso era al massimo: io e mia madre lesbicavamo alla grande, invitando spesso tra le nostre cosce anche Susy.
Io e mammina l’avevamo istruita benissimo: era entrata con gran merito nel mondo delle troie.

L’unico cazzo che allora avevo ammirato erano quello di mio padre: forse era tempo che ne avessi conosciuto qualcun altro.

Mio zio era un bell’uomo e, sinceramente, un pensierino ce lo avevo fatto: non mi sarebbe dispiaciuto vedere il suo cazzo se non altro per confrontarlo con quello di papà.

Dopo alcuni giorni di permanenza a Roma mi invitò ad accompagnarlo per una intera giornata per un giro di lavoro nei dintorni di Roma.
La mattina andai all’albergo dove alloggiava.

Quando entrai nella stanza si era appena alzato dal letto.

‘Scusa, Olga, faccio una doccia e partiamo subito: ieri sera ho fatto molto tardi. Nell’attesa accomodati e se vuoi puoi vedere la televisione.’

Andò in bagno.
Mi misi seduta in poltrona, presi il telecomando e accesi la TV.
Solo allora notai che la TV aveva incorporato il videoregistratore.
Per pura curiosità spinsi ‘Play’ e feci partire il video.

La scena che vidi mi fece sobbalzare e mi mandò il sangue al cervello.

Uno stupendo pezzo di fica era contemporaneamente chiavata e inculata da due poderosi cazzi che la penetravano all’unisono.
La scena era ripresa da dietro, per cui si vedeva perfettamente questi due splendidi cazzi entrare e uscire dal culo e dalla fica della donna.
Mi sentii istantaneamente bagnarsi la fica.

Era la prima volta che vedevo una scena di un film porno e, sinceramente, ne ero entusiasta: era stupendo vedere quei sessi in azione.
Ciò che mi rallegrava, inoltre, era anche aver scoperto che mio zio non era certamente un santarellino pudico, ma certamente amava il sesso.

Quel video porno ne era la prova: chissà se si masturbava mentre vedeva le scene erotiche!
L’idea di immaginarlo col cazzo in mano davanti alla TV mi eccitava.
Feci attenzione a sentire se mio zio usciva dal bagno e seguitai di vedere la scena del ‘sandwich’.
Aspettavo con interesse la fine della doppia penetrazione quando, ad un certo punto, il terzetto cambiò posizione.

Con mia grande sorpresa vidi che la donna e uno dei due uomini iniziarono a spompinare il cazzo dell’altro uomo.
Non avevo mai visto due uomini fare l’amore e la cosa mi eccitò moltissimo.
Mentre la donna succhiava le palle, l’uomo ingoiava completamente il cazzo del suo amico.

Ero sbalordita: come faceva a prendere tutto nella gola quel cazzo così grosso e lungo!
Mi resi conto che avevo ancora molto da imparare.
Era stupendo vedere con quale passione l’uomo spompinava il suo amico: era evidente come godesse veramente nel prendere in bocca quel super cazzo.
Ma le sorprese non erano terminate.

Dopo il doppio pompino la donna si sdraiò supina, il suo compagno di pompini le andò sopra e le infilò il cazzo, anche questo bello grosso, nella fregna e cominciò a chiavarla lentamente.
L’altro uomo si mise dietro il suo amico, gli appuntò il cazzo nel culo e lo inculò: la ripresa in primo piano mostrò nei minimi particolari la completa penetrazione del cazzo nel buco del culo del suo amico e il cazzo di questi nella fica della donna… veramente un bel trenino.

Ero veramente turbata ed eccitata nel vedere un uomo incularne un altro: mi eccitava da morire.
Cominciò la galoppata: la solita ripresa fatta da dietro, mostrava una scena stupenda.
Il cazzo del primo uomo entrava ed usciva dal culo del secondo, mentre il cazzo di questi chiavava alla grande la fica della donna.

I due cazzi entravano e uscivano insieme dai rispettivi buchi.
Ero stravolta: se fosse stato possibile sarei voluta entrare nel televisore e partecipare attivamente a quell’accoppiamento.

Sentivo la fica bagnarsi sempre di più: se avessi potuto assistere per un po’ di tempo a quelle meravigliose scene erotiche penso che sarei venuta senza toccarmi.
L’amplesso terminò con due splendide sborrate nella fica e nel culo, con lo sperma che fuoriusciva dai buchi, rendendo ancor più oscena e libidinosa la scena.

Quegli abbondanti schizzi di sperma sprizzati da quegli enormi cazzi mi mandarono in estasi.
La mia fica era un bagno di sborra: vedere due uomini incularsi e spompinarsi era stato veramente conturbante.

Spensi il video: mio zio aveva quasi terminato.
Quando entrò nella stanza feci finta di leggere una rivista.
Si vestì ed uscimmo.

Ero completamente sotto l’eccitazione di quelle scene erotiche.
Per tutto il viaggio, mentre parlavamo simpaticamente del più e del meno, assunsi pose sconce con l’intento di eccitare mio zio.

Come sempre indossavo una splendida minigonna che mi permetteva di mostrare con facilità le mie cosce.
Vidi mio zio gettare spesso lo sguardo tra le mie cosce: ne ero lusingata.

‘Lo sai, Olga che hai delle belle gambe?

Sorrisi.

‘Oh, zio, dai, non mi prendere in giro! Io sono soltanto una bambina e tu sei un uomo: come fanno a piacerti queste mie gambe!’

Così dicendo sollevai del tutto la gonna, mostrando a mio zio tutte le cosce e un bel po’ di mutandine.
Lo vidi trasalire.

‘Olga, credimi, da quello che vedo le tue non sono affatto gambe da bambina… le tue cosce sono molto sviluppate…e mi sembrano ben carnose…’

Così dicendo mi mise una mano su una coscia, l’accarezzo’ e la strinse.
Mi sentii una fitta sulla fica.

‘Vedi, avevo ragione, le tue non sono affatto cosce da bambina…sono stupende…complimenti…’

Mi sentii orgogliosa.
Lasciai le cosce scoperte, lui continuò a guidare, ma seguitava a guardare di sfuggita le mie grazie.

Ad un certo punto mio zio imboccò una stradina laterale deserta e dopo un centinaio di metri si fermò.

‘Scusami, ma devo soddisfare un impellente bisogno. Aspettami due minuti e sarò di ritorno,’, disse mio zio e sorridendo si accinse a scendere dalle macchina.

Io presi la palla al balzo.

‘Oh, meno male! Anche io devo fare qualcosa, ma non ti dicevo niente per vergogna!’, e così dicendo scesi anche io dalla macchina.

Ci avviammo in mezzo al bosco, un po’ distanti uno dall’altra.
Vidi mio zio fermarsi vicino ad un cespuglio, sbottonarsi i pantaloni e tirare fuori il cazzo, che per l’occasione era sicuramente bello duro.

Dal mio posto di osservazione non vedevo molto bene in quanto stavo abbastanza lontano, ma distinguevo i movimenti che faceva mio zio: vedevo il suo braccio destro muoversi velocemente, mentre lui con la testa bassa guardava il cazzo.

‘Sicuramente se lo sta menando”, pensai.

‘Questo è il momento buono’ se perdo questo attimo è finita”

Allora chiamai a voce alta mio zio.

‘Si! Cosa vuoi?’, rispose lui.

‘Ho paura che ci siano dei serpenti qui! Sbrigati a venire che ho paura”

‘Non aver paura’ vengo subito”, rispose.

Lo vidi rimettere dentro il cazzo e dirigersi di corsa verso i cespugli dove stavo io.
Io feci subito una faccia un po’ impaurita.

‘Meno male che sei venuto! Con tutti questi cespugli ho avuto paura che ci fossero stati i serpenti!’

‘Hai fatto ciò che dovevi fare?’

‘No, te lo ho detto, ho avuto paura”

‘Ma ora ci sono qui io’ avanti, fai pure’ non temere”

‘Però tu voltati, che ho vergogna”

Lui sorrise e si voltò.

Mi tolsi le mutandine e mi alzai la gonna fino alla vita, mostrando alla natura il culo e la fica completamente scoperti.
Mi accosciai a gambe larghe e cominciai a pisciare violentemente.
Il rumore del getto contro le foglie dové far impazzire mio zio in quanto si voltò di scatto e si mise a guardarmi mentre pisciavo.
Io rimasi immobile, anzi, allargai ancor più le gambe per fargli vedere la mia fica mentre urinava.

‘Perché ti sei voltato?’, gli chiesi, ma lui sorridendo rispose:
‘Se stavo voltato non potevo vedere se c’erano animali”

Io sorrisi per la sua pronta risposta.
Mi alzai tenendo sempre le gambe larghe e tirai fuori dalla taschina della mia gonna il mio fazzolettino.
Quindi, piegatami un po’ sulle gambe e allargando la fica, vi passai sopra il fazzolettino per asciugarla dell’urina che vi era rimasta tra i peli.

Mio zio, impietrito di fronte a me, mi chiese se avevo bisogno di aiuto.

‘Se ti fa piacere…’

Gli porsi il fazzoletto.
Si pose in ginocchio davanti a me, mentre io ero in piedi, a gambe larghe, leggermente piegata per allargare bene le cosce e con le mani mi tenevo la gonna alzata all’altezza della vita per facilitargli il compito.

La mia fica era lì, davanti a lui, ancora bagnata di urina.
Cominciò ad asciugarmi le labbra, poi passò al clitoride.
Mi sentii svenire.

‘Oh, si…. zio, asciugami bene li… si, bravo… mi sento tutta bagnata… asciugami bene il ciccetto… si… è strano… più mi asciughi, più mi sento bagnata… oh, Dio… è molto più bello di quando mi asciugo da sola… se potessi ti chiamerei quando vado in bagno… per fartela asciugare…’

Mio zio mi fissò: ci guardammo negli occhi per un tempo che sembrò interminabile, mentre lui seguitava sempre a tenere il fazzoletto sul clitoride.
Il suo viso mostrava una evidente eccitazione.

Anche io ero eccitatissima e mi aspettavo da un momento all’altro qualcosa di bellissimo.
Invece mio zio all’improvviso tolse il fazzoletto dalla mia fica e si alzò.

‘Andiamo, ora, Olga, si è fatto tardi.’ e si diresse verso l’auto.

Rimasi male: desideravo fare tante porcate con lui, perché si era tirato indietro?
Ma io non mi arrendevo.
Pensai dentro di me: ‘Se prima di arrivare a casa non ti faccio sborrare, non mi chiamo più Olga.’

Rientrammo in macchina.
Cominciò a guidare in silenzio: lo vedevo turbato.

‘Cosa hai fatto zio, sei strano! Forse ti ha dato fastidio asciugarmi?’

Così dicendo mi avvicinai a lui e gli poggiai una mano sopra una coscia, molto vicino al cazzo.
Lo sentii fremere.

‘Olga, ti prego, sto cercando di resistere… mi stai facendo star male… asciugarti tra le gambe… mi ha mandato il sangue in testa… ma non posso… sei mia nipote…’

‘Allora non ti ha dato fastidio asciugarmi… al contrario ti ha eccitato… fammi sentire…’

Gli poggiai la mano sul cazzo, sopra i pantaloni: lo sentii durissimo.
Sobbalzò.

‘Ah, porco, il tuo cazzo è diventato duro… allora non ti dispiace la mia presenza… sii sincero… da quando siamo entrati in macchina non desideri altro che fare delle porcate con me…’

‘Si, è vero, mi piaci moltissimo… mi ecciti da morire… il tuo comportamento così sfrontato… ma sei mia nipote… mia sorella mi ucciderebbe se sapesse che ti ho toccato con un dito…’

Cominciai a ridere.

‘Oh, zio, è solo questo che ti impedisce di scoparmi? Allora ti racconto una bella storia.’

Cominciai a sbottonargli la patta dei pantaloni: lui era immobile.

‘Devi sapere che è stata proprio mia madre, tua sorella, a farmi conoscere i segreti del sesso… si, hai capito, è stata lei la mia iniziatrice…’

Gli tirai fuori il cazzo dai pantaloni: era veramente grosso e duro.

‘Oh, zio, che bel cazzo che hai… è veramente enorme… come si fa a prendere nella fica un cazzo del genere… è meraviglioso… piacerebbe sicuramente anche alla mamma… sapessi quanto e troia tua sorella… le piace tanto il cazzo… ma adora anche la fica… dovresti vedere come me la lecca… e come contraccambio con passione…’

Mentre parlavo cominciai a fargli una sega: muovevo la pelle del cazzo su e giù lentamente, lasciandogli la cappella sempre scoperta.
Lui era immobile, impietrito dal mio racconto e dalla mia masturbazione.
Sentivo il cazzo farsi sempre più duro nella mia mano.

‘Hai un cazzo da Dio, zio… adesso te lo bagno un po’… comincio a fargli sentire il sapore della mia fica…’

Così dicendo portai la mano sulla fica e la riempii del liquido che mi colava dalla vagina dal godimento che provavo.
Gli massaggiai il cazzo con il mio succo finché non fu completamente bagnato.
Avvicinai la mano al suo viso.

‘Senti che buon odore che ha la mia fica… e che buon sapore…’

Poggiai la mano, ancora viscida del mio liquido, sulla sua bocca e cominciai a strofinarla sulle sue labbra: tirò fuori la lingua e cominciò a leccarmi la mano.

‘Ti piace il mio sapore, porco?…E mia madre la hai mai leccata?… Ho sentito dire che fratello e sorella, da bambini, giocano al dottore e si toccano le parti intime… voi avete mai giocato?… vi siete toccati la fica e il cazzo da piccoli?…’

Ripresi a masturbarlo.
Lui guidava piano, facendo attenzione a tenere le cosce più aperte possibile per godere completamente la sega che stavo facendogli.
‘Si, è vero… anche noi da piccoli ci siamo toccati… giocavamo a moglie e marito… e senza saperne il significato ci accarezzavamo reciprocamente la fichina e il cazzetto… ci piaceva molto… approfittavamo di ogni occasione per giocare… e toccarci… man mano che crescevamo , con i compagni e la scuola, imparammo i segreti del sesso… lei cominciò a farmi le prime seghe, io i primi ditalini… i primi orgasmi ce li siamo procurati tra noi due… ricorderò sempre la prima volta che sborrai… fino ad allora i miei orgasmi si manifestavano con un forte pizzicore sulla cappella

Un giorno, invece, all’improvviso, mentre lei mi masturbava, sentii una forte scossa elettrica per tutto il corpo e sentii uscirmi del liquido dal cazzo… il mio sperma… sapevamo che l’uomo quando gode emette questo liquido, ma non immaginavamo come e quando sarebbe accaduto… mia sorella pianse dalla felicità per essere stata lei l’artefice della mia prima sborrata da uomo… senza saperlo l’istinto la portò a leccare le gocce di sperma che uscivano dal mio cazzo… le piacque moltissimo… ne fu entusiasta… anche lei ebbe il suo primo orgasmo da donna sotto le mie mani… quando tolsi le mani dalla sua fichina la vidi completamente bagnata dal suo godimento.

è bello ricordare quei momenti di gioventù.
Poi le vicissitudini della vita ci hanno diviso, siamo cresciuti, ognuno ha fatto la sua vita.
Ci siamo sentiti e visti spesso, ma non ci siamo più frequentati con assiduità.’

Durante tutto il racconto avevo seguitato a masturbarlo: sentivo che il cazzo stava per scoppiare.

‘Ti piacerebbe scopartela?… si… lei… tua sorella… mia madre… ti piacerebbe chiavartela?’… gli chiesi improvvisamente.

Il cazzo mi sobbalzò nella mano come se fosse stato un’anguilla.
Era teso. Non mi rispose.

‘Sii sincero, zio, vorresti fare l’amore con lei?…’

‘Olga, tesoro, quando ripensavo ai nostri giochi da adolescenti mi masturbavo e sognavo di fare tante oscenità con lei… tua madre è una donna desiderabilissima ed eccitantissima… me la chiaverei e inculerei con tutta l’anima… ma sono passati tanti anni… siamo realisti… il tempo può cancellare certi desideri…’

‘A questo non devi pensarci… ora fermati in un posto isolato… voglio farti sborrare come ha fatto mia madre tanti anni fa… prima la madre… poi la figlia…’

Mio zio imboccò la prima strada laterale di campagna e fermò la macchina in un posto nascosto, in mezzo agli alberi.
Si girò verso di me e cominciò a baciarmi con la lingua in bocca mentre con la mano infilata tra le mie cosce prese ad accarezzarmi la fica.
Allargai bene le gambe per fargliela sentire bene, mentre seguitavo a menargli il cazzo.

Ci baciavamo oscenamente, scambiandoci le salive.
Sentii due dita posarsi all’inizio della vagina: allargai ed alzai di più le cosce spingendo il ventre contro le dita. Le sentii entrare in profondità.
Mugolai di piacere.
Aumentai il ritmo della sega.
Anche mio zio cominciò a gemere dal gusto.

‘Olga, tesoro, andiamo sui sedili di dietro, voglio infilarti il cazzo nella fica… dopo ciò che mi hai raccontato non ho più alcuna remora a chiavarti… anzi… sei una gran troietta… sarà eccitante chiavarti…’

‘No, zio, se desideri chiavarmi lo farai davanti a mia madre… voglio che mi veda mentre suo fratello mi rompe la fica… sarà eccitantissimo per me e per lei… oggi voglio farti venire con le mani… come mia madre quando eravate giovani… al massimo, se vuoi godere di più, posso fartela vedere, la mia fica, mentre vieni…’

Così dicendo, mi sollevai tutta la gonna e scoprii la fica con le sue dita ancora dentro.

‘Se vuoi qualcosa di più osceno, posso farti sborrare sulla fica… con la promessa che dopo me la pulirai tutta con la lingua… toglierai dalla mia fica ogni goccia del tuo sperma… te la senti di bere il tuo sperma?… porco… se ti senti così porco da chiavare tua nipote e tua sorella, allora puoi benissimo bere la tua sborra… ci stai… porco?…’

Seguitavo a masturbarlo dirigendo il cazzo verso la mia fica.

‘Non temere… verrà il momento che sarò io a bere il tuo succo… o tua sorella… e poi… non mi dire che in vita tua non hai mai fatto un pompino ad un uomo… mi ecciterebbe vederti spompinare un ragazzo… pensa… avere il suo cazzo giovane in bocca… succhiargli la sborra… e poi inculartelo… masturbami il clitoride… io ti faccio una sega sulla fica… poi mi lecchi…’

Mio zio era paonazzo dall’eccitazione.

‘Sei una troia… una deliziosa troia… porca… si… fammi sborrare sulla fica… poi te la leccherò tutta…’

Spalancai le cosce e mi misi in modo da avere il cazzo in direzione della fica.
Valerio cominciò a masturbarmi il clitoride, io accelerai la sega, tenendo la punta a pochi cm dalla fica.

‘Dai… lurido porco… schizzami tra le labbra della fregna… svelto… coprimi di sperma… voglio vederti leccarla… è osceno… ho il culto della sborra… mi fa godere giocarci con la bocca… e vedere gli altri leccarla e berla… dai… sto per venire… pensa a tua sorella… quando ci vedrà chiavare… svelto… muovi le dita… sto venendo… ah… aaaaah. schizaaaa… ti pregooo… schizzaaa…’

‘Ecco… sborro… sulla tua fregna… lurida vacca… uhmmm… ti ho inondato…’

Sentii una infinità di schizzi colpirmi la fica, il ventre e le cosce.
Sentivo la fica completamente ricoperta di liquido caldo e cremoso.
Gli presi la testa e la diressi sulla mia fica.

‘Dai, porco… mi hai sporcato la fica con la tua sborra… ora puliscila… oooh… si… leccamela, amore… come sei osceno… ti piace il sapore dello sperma vero… è buono… oh, siii… leccami dentro la vagina… e sul ciccio… lurido schifoso… leccare la fica di tua nipote… dopo averci sborrato sopra… dai… maledetto… lurido porco… svelto… aaah… aaaaah… mi stai facendo ancora venire… vederti leccare la mia fica sborrata mi ha eccitata… uhmmm… godo… vengoooo… vengo ancora… zio… porco… ti vengo in bocca…’

Caddi sfinita sul sedile della macchina, mentre mio zio continuava a leccare ogni goccia del suo sperma sul mio corpo.

Quando tornai in me mio zio era ripartito e stavamo tornando a casa.
Mi avvicinai a lui e lo baciai sulla bocca: sentii il sapore del suo sperma sulle sue labbra.

‘è buono il sapore del tuo sperma… non vedo l’ora di berlo dalla sua sorgente…’

Poggiai la testa sulla sua spalla e le poggiai una mano sul cazzo, sopra i pantaloni.

‘Zio, mia hai fatto godere molto… ti amo… mi piace fare l’amore con te…’

‘Ti è piaciuto?’

‘Si, moltissimo… mi piace fare l’amore in modo osceno… mi piace venire da porca… ma adesso pensiamo al futuro… ti lascio le mie chiavi di casa… sabato sera, verso le dieci, vieni a casa nostra… io e mia madre non ci saremo poiché andremo a mangiare in un ristorante e torneremo verso le 11… tu nasconditi in camera mia, dentro l’armadio… io e tua sorella verremo a fare l’amore… dai nostri discorsi capirai quando sarà il momento di entrare in azione… tienilo in forma questo cazzo… dovrai farlo lavorare molto…’

Così dicendo chiusi gli occhi e mi appisolai.

Il sabato successivo, come d’accordo, io e mia madre andammo a cena nel nostro solito ristorante.
Questo era un locale che aveva delle salette appartate dove ognuno poteva stare in santa pace senza essere disturbato.
Come sempre, durante tutta la cena ci accarezzammo le fiche: ognuna infilava le dita nella fica dell’altra per poi portarle alla bocca, leccarle e succhiarle.
Il sapore e l’odore della fica rendeva la cena particolarmente erotica.
Per di più stavo già immaginando cosa sarebbe accaduto a casa insieme a mio zio.

Ordinammo un piatto di gamberetti arrosto.
Mia madre li assaggiò.

‘Buoni, ma sono un po’ troppo secchi.’

La guardai fissa.

‘Che ne diresti di bagnarli un po’! Saranno sicuramente più appetitosi!…’

Mammina capì subito. Sorrise.

‘Olga, ti amo…’

Mi alzai la gonna, allargai le cosce e mi aprii le labbra della fica con entrambe le mani.
Mammina prese un gamberetto e lo strofinò sulla mia fica, poi lo avvicinò alla bocca, lo succhiò e lo mangiò.

‘Uhm, è squisito! Sono una buongustaia, ma non avevo mai mangiato un gamberetto al sapore di fica!’

Ridemmo.

‘Mamma, sbrighiamoci! Andiamo a casa, non vedo l’ora di sentire il tu corpo nudo contro il mio!’

Mi baciò.
Sentii il sapore della mia fica sulle sue labbra.
Terminammo di mangiare e andammo a casa.

Appena entrati cominciammo a baciarci e spogliarci reciprocamente.
Ci lasciammo indosso solo le calze: ci eccitava molto vedere le nostre fiche incorniciate dalle calze fumèe.

‘Andiamo nella mia stanza’ le dissi.

Sapevo che mio zio, da dentro l’armadio, poteva vedere e udire ciò che facevamo, per cui diedi libero sfogo a tutto il mio esibizionismo.

‘Vieni, mammina, sono eccitatissima… lecchiamoci un po’ le fiche… vieni… voglio vederti… allarga bene le cosce… hai una fica stupenda…’

Ci mettemmo nella posizione del 69, con lei supina, con la sua fica rivolta verso l’armadio: volevo che mio zio godesse pienamente dello spettacolo che stavo offrendogli.

Allargavo la fica di mia madre, le infilavo le dita dentro la vagina, poi me le portavo alle labbra e le succhiavo.
Tutto questo mentre fissavo l’armadio per far capire a mio zio che tutte quelle oscenità erano dedicate a lui.

Ficcai due dita nella fica di mia madre, cominciai a chiavarla profondamente, mentre ondeggiavo il ventre per strofinarle bene la mia fica sul suo viso.

‘Dai, mammina, leccami bene la fica… succhiami le labbra ed il clitoride come sai fare tu… fammi godere… fai godere tua figlia… come io faccio godere te chiavandoti con le mie dita…’

Mentre dicevo questo, seguitavo a fissare l’armadio: immaginavo mio zio che si stava menando il cazzo mentre ci guardava.
Anche io cominciai a leccare la fica di mamma, facendo sempre in modo che mio zio potesse vedere la mia lingua che lavorava la fregna di sua sorella.

Dopo qualche minuto decisi di cambiare.

‘Mamma, ferma, adesso chiaviamoci… prendi il doppio cazzo… vienimi sopra… voglio sentirti… il tuo seno contro il mio… e le tue labbra… vieni…’

Mi misi supina, mamma prese il doppio cazzo, me ne infilò la metà profondamente nella fica e quindi si impalò con l’altra metà.
Poi si distese a cavallo sopra di me, con il culo in aria, cominciando a muovere lentamente il bacino, avanti, indietro e a rotazione.

Il cazzo di gomma cominciava a chiavarci, dandoci sensazioni bellissime.

‘Oh, mamma, come ti sento bene dentro la fica… chiavami… pensa quanto sarebbe bello se adesso, in questa posizione, un uomo te lo mettesse nel culo… ti piacerebbe?…’

‘Oh, Olga, sentirmi la fica e il culo riempiti contemporaneamente da due cazzi mi farebbe godere da pazzi… io già lo ho provato… stare in mezzo a due uomini … che ti pompano insieme nel culo e nella fica… è stupendo…lo proverai anche tu, tesoro mio…’

Pensai al video porno: immaginai di essere io in mezzo agli uomini. Rabbrividii.

‘Mammina, allora sei sempre disponibile a godere insieme a me ed ad altre persone…’

‘Si, tesoro, purché siano persone di cui ci si possa fidare…’

Per qualche attimo non dissi nulla. Poi a voce alta le dissi:

‘Mammina, ti ho fatto una sorpresa… in questa stanza c’è un uomo… ecco perché ho voluto il buio, affinché tu non possa vederlo… non temere… è molto fidato… tu lo conosci molto bene… ha un grande desiderio di fare l’amore con te… ma ha paura… non vuole che tu lo veda… dimmi, lo facciamo partecipare?’

‘Oh, tesoro mio, come lo hai conosciuto?… te lo sei fatto?… ti ha scopato?… dimmi… chi è…’

‘No, mammina, non posso dirti chi è… almeno ora… gli ho fatto solo una sega sulla fica… gli ho promesso che se vuole chiavarmi lo deve fare davanti a te… mi piace che tu sia presente quando me lo infilano nella fica… quando saprai chi è godrai ancora di più…’

‘Dai, Olga, chiamalo…’

‘Vieni… unisciti a noi… facci sentire il tuo cazzo…’

Sentimmo la porta dell’armadio aprirsi.
Dopo qualche istante sentii mia madre sobbalzare.

‘Oh, mio Dio, mi sta accarezzando la schiena e il solco del culo… mi da i brividi… sta aiutando il movimento del bacino per chiavarti… ah, Dio mio… mi ha allargato il culo e mi sta passando la lingua lungo tutto il solco… mi piace… si… si… oh, no, si… mi sta leccando il buco del culo… ci ha incollato le labbra… lo sta succhiando… ah… ah… Olga mi fa godere… sentirsi succhiare il buco del culo mentre ci chiaviamo… che gusto…’

Mentre diceva queste parole anche io seguitavo a muovere il bacino per aiutare il movimento del doppio cazzo nelle nostre fiche, mentre la baciavo e strofinavo il mio seno contro il suo.

‘Oh, mamma adorata, quanto mi piace sentirti godere… sono felice che la lingua del nostro amico ti faccia godere nel culo mentre noi ci facciamo godere nella fica… ah… si mamma… continua a pomparmi… adesso assaggiamo un po’ del suo cazzo… sentiamo come è… vieni… avvicinati… metti il cazzo tra le nostre bocche…’

Nel buio della stanza vedemmo un’ombra avvicinarsi verso di noi ed in un attimo sentimmo il suo cazzo inserirsi tra i nostri visi: era un gran bel cazzo, grosso e duro, che io già conoscevo.

Cominciammo a leccarlo insieme, alternando i nostri ruoli: se lei succhiava la cappella, io leccavo l’asta, se lei lo imboccava completamente fino in gola, io leccavo e succhiavo le palle, poi scorrevamo insieme con le labbra lungo tutto il cazzo ricoprendolo interamente di saliva.

Con questo trattamento il cazzo di mio zio era diventato un bastone durissimo.
Volevo far godere mia madre, volevo sentirla vibrare tra le mie braccia.

‘Basta… adesso inculala… incula mia madre… falla godere…’

L’ombra si staccò da noi.
Mia madre mi baciò, stringendomi di più a se, mentre seguitavamo sempre a muovere il doppio cazzo nelle nostre fiche.
Misi le mie mani sulle sue natiche e le allargai il culo.

‘Olga, piccola mia, ti amo… ah… mi ha sputato sul buco del culo e lo sta massaggiando con due dita… oh… oh… mentre mi allarghi il culo mi sta ficcando dentro due dita per aprirlo bene… per facilitare l’ingresso del cazzo… uhmm… ha appuntato la cappella proprio sul buco… sta spingendo… uhm… la cappella è entrata… Olga, è grossa… ah… Dio… sta spingendo tutto il cazzo nel culo… è enorme… mentre entra sento che sfrega il cazzo di gomma che ho nella fica… mi sta impalando… non posso muovere il bacino… il doppio cazzo nella fregna e il suo cazzo nel culo mi hanno inchiodata… ah… ah… lo sta infilando tutto… ho il culo completamente riempito del suo cazzo… Olga, muovilo tu il cazzo nella fica… si, così… così… sento le sue palle contro le natiche… aaah… ci sono riuscita… l’ho preso tutto… me lo ha ficcato tutto nel culo… Dio… impazzisco… uhm… sta cominciando a muoverlo… è grosso… mi piace… godo…’.

Io seguitavo a muovere il bacino.
La tenevo stretta a me: sentivo le vibrazioni del suo corpo ad ogni movimento del cazzo nel culo.
Presi ad incitare mio zio.

‘Dai… inculala… falla godere… fai godere mia madre… mi hai confessato che hai sempre desiderato chiavarla e incularla… allora dai… ho esaudito il tuo desiderio… inculala forte… pompala… sento che gode…’

‘Olga, tesoro mio, sto godendo da pazzi… mi sta inculando da Dio… mi sta slabbrando il buco del culo… sento che mi arriva allo stomaco… ma ti prego… dimmi chi è… voglio sapere chi mi sta dando tanto godimento…’

Rimasi un attimo in silenzio.

‘Hai sentito, mia madre vuole sapere chi sei… vuole sapere chi le procura tanto godimento… vuoi che glielo dica?… non temere… sono certa che ne sarà felice quando saprà chi sei… lo dico?’

Per alcuni secondi nel buio della stanza si sentirono solo i colpi di cazzo nel culo di mia madre ed i suoi gemiti ad ogni colpo.
Poi mio zio disse una sola parola:

‘Si!…’, per non far capire ancora chi fosse. Adesso toccava a me.

‘Mamma, stringimi forte, goditi questo cazzo nel culo… sto per dirti una cosa a cui forse non crederai… il cazzo che ti sta inculando è quello di tuo fratello… si, di zio Valerio… pensa mammina… è tuo fratello che ti sta inculando…’

Mia madre sobbalzò e gridò.

‘Oh… Valerio… fratello mio… proprio tu…. sei proprio tu che mi inculi… è meraviglioso… ah… ah… pompami forte il culo… perché mi hai nascosto i tuoi desideri… avremmo potuto vivere un bellissimo rapporto incestuoso, trasgressivo… come quello meraviglioso che sto vivendo con mia figlia… pensa, di nascosto dei nostri coniugi… un rapporto fatto di complicità e oscenità… ancora… non fermarti… aaaah… come ti sento bene dentro il culo… ti ricordi i nostri giochi sessuali che facevamo da ragazzi… le nostre prime sborrate…’

‘Si, Iole… mi sono masturbato spesso ricordando quei momenti… ci davamo il godimento con le mani e con la bocca… quanto rimpiango non essere stato io a sverginarti… a romperti la fica e il culo… quanto tempo abbiamo perduto sorellina… uhm, che bel culo che hai… quante sborrate gli ho dedicato… tieni… te lo do tutto nel culo… prendilo… dimmi che ti piace…’

‘Oh, si fratellino mio… mi fai impazzire… ma non venire… me lo hai già pompato parecchio il culo… voglio che mi chiavi… ti voglio sentire anche nella fica… Olga, tesoro, ti dispiace se tolgo il doppio cazzo… desidero farmi chiavare un po’ da mio fratello…’

‘Ma no, mammina… non sono mica gelosa… anzi… te lo ho portato apposta zio Valerio… per godertelo in tutti i buchi… dai, vieni, fattelo infilare nella fica…’.

Zio Valerio sfilò il cazzo dal culo di mamma e noi ci alzammo.
Io accesi subito la luce della stanza: appena si videro, mamma e zio si gettarono una nelle braccia dell’altro e si baciarono con passione.

‘Oh, Valerio, fratello mio, vieni, mettimelo nella fica… Olga… tu guardaci un pochino mentre mio fratello mi lavora la fica con il suo cazzo…’

Così dicendo mammina si sdraiò supina con le cosce aperte, completamente divaricate: la sua stupenda fica, aperta e umida, era offerta ai nostri occhi.
Mio zio si inginocchiò davanti a lei e le appuntò il cazzo all’inizio della vagina: solo la cappella era dentro.

Con il cazzo così fermo allargò le labbra della fica e cominciò a massaggiare il clitoride con due dita.
Mamma cominciò a mugolare.

‘Uhmmm… si… stuzzicami il clitoride… mi fa godere… ma dai… infilami il cazzo… riempimi la fregna… dai… spingilo tutto in fondo… sventrami… Cristo… dammelo tutto… aaaah… ancora in fondo… toccami l’utero con la cappella… si… siiii…. così… fratello mio… fottimi… scopami… chiavami… Olga, guarda come mi chiava mio fratello…’

Mio zio, mentre titillava il clitoride, lentamente, ma senza fermarsi, aveva infilato completamente i suoi abbondanti 20 cm di grosso cazzo dentro il ventre di mia madre.

I ventri dei due fratelli erano a contatto: tutto il cazzo era stato ricevuto dalla vagina di mia madre, con suo grande godimento.
Dopo alcuni attimi mio zio si piegò in avanti, abbracciò mia madre, le incollò le labbra sulla bocca e iniziò la galoppata.

Io mi misi dietro di loro: lo spettacolo che si offriva ai miei occhi era stupendo.
Il cazzo di mio zio entrava e usciva dalla fica di mia madre con veemenza, era enorme, come erano diventate enormi le labbra della fica, gonfiate dallo sfregamento di quel palo di carne.

Mia madre mugolava come una cagna.

‘Uhm, uhmmm… così… così mi piace… forte… scuotimi il ventre… ti sento enorme… ti eccita ancora di più sapere che stai chiavando tua sorella, vero?… porco… sbattimi forte… aaaah… aaaaah… quanto sto godendo…’

‘Si, Iole… te lo do tutto… prendi… te lo sbatto in fregna… troia… è vero… mi eccita molto di più pensare che sto chiavando mia sorella… che gode nel farsi chiavare dal fratello… puttana… me lo ha detto anche Olga, ma lo sto vedendo anche io… quanto ti piace il cazzo… ho una sorella troia… ma adesso che lo so… mi piaci molto di più… tieni… spero ti piaccia il mio cazzo come a me piace la tua fregna…’

‘Oh, si, Valerio, hai un cazzo da favola…. dopo lo faremo provare anche a Olga… anche lei è una gran troietta… se ci siamo ritrovati uno con il cazzo nella fica dell’altra il merito è suo… ancora… spingimelo in fondo… non fermarti…’

Era meraviglioso guardarli.
Si chiavavano con violenza: non so come mia madre potesse reggere quei poderosi colpi di cazzo che mio zio le dava dentro la fica, anzi, dal suo viso era evidente il gran godimento che provava.

Inoltre, non riceveva passiva i colpi del cazzo: anche lei dava forti colpi di ventre verso mio zio, come se avesse voluto farlo entrare nella fica ancora di più.
Io, mentre li guardavo, avevo preso a lavorarmi la fica.

‘Valerio, sento che stiamo per godere… facciamo partecipare anche Olga al nostro godimento… vieni tesoro… unisciti a noi… godiamo insieme…’

Mi avvicinai a loro, mi misi a cavallo del viso di mammina, con il corpo girato verso mio zio.
Lui sollevò il busto e si mise dritto, sempre tra le cosce di mammina, con il cazzo piantato nella sua fica.
Eravamo uno di fronte all’altra: io con la fica poggiata sulla bocca di mia madre, che cominciò a succhiarmela con passione, e lui con il cazzo che la chiavava.

Ci abbracciammo e cominciammo a baciarci oscenamente, mentre ondeggiavamo i nostri ventri contro il corpo di mia madre.
Poi mi inchinai in avanti e presi a leccare la fica di mia madre: a pochi cm dai miei occhi vedevo il cazzo di Valerio entrare ed uscire dal suo corpo.

Cominciai a leccare tutto ciò che era a portata della mia lingua: il clitoride, le labbra che circondavano il cazzo, entrambi i pubi, il cazzo quando usciva dalla fica, per poi leccare nuovamente il clitoride quando il cazzo rientrava completamente nel ventre di Iole.
Poi incollai le labbra intorno al clitoride e cominciai a succhiarlo: mia madre non ce la faceva più.

‘Aaaah… aaaah… succhiami figlia mia… mentre mio fratello mi chiava… sono felice di essere tra le vostre braccia… sono una donna fortunata… amatemi… la mia fica è vostra… uhmmm… uhmmmmm… Dio… è bellissimo… mio fratello mi fotte la fica mentre mia figlia me la lecca… sono una donna da invidiare… Oddio… sto venendo… non resisto più… aaaaah… spingi il cazzo… succhia il clitoride… Valerio sbattimi… sborrami in fregna… voglio sentire il tuo sperma nella fica… svelto… ancoraaaaa… dai… daiiii… ecco… vengooooo… succhia Olga… succhiami… aaaah… maledetti… schifosi…. vengoooo….’

‘Anch’io… ci sono… ti schizzo dentro… la mia sborra… dentro il tuo corpo…’

Vedevo davanti a me il cazzo pulsare mentre sborrava nella fica.
Mio zio seguitava a pompare mentre sborrava.
Dopo qualche attimo lo sperma cominciò a fuoriuscire dalla vagina sotto i colpi del cazzo.
Cominciai a leccare tutto ciò che usciva, me ne riempii la bocca, mi alzai e mi avvicinai al viso di mia madre, la quale, vedendo il mio viso e le labbra sporche di sborra, capì subito e aprì le labbra.

Avvicinai la bocca a qualche cm dalla sua e l’aprii: lo sperma cominciò a colarle in bocca, fino in gola.
Cominciammo a leccarci reciprocamente lo sperma dalle labbra, mentre sentii un tremendo orgasmo afferrarmi il ventre.

Dopo qualche minuto tornammo in noi.
Mia madre e suo fratello si abbracciarono e si baciarono con passione.

‘Fratellino, mi hai fatto godere moltissimo! Il tuo cazzo l’ho sentito dentro il corpo, sia nella fica che nel culo, come se avesse fatto parte di me stessa.
Hai veramente un cazzo stupendo, grosso e lungo: me lo sento ancora dentro.’

‘Sono felice che ti abbia fatto godere. Spero che questo sia solo l’inizio di un nuovo rapporto intimo tra noi due, senza escludere ovviamente Olga.’

‘Sono contenta che tu desideri questo: inizieremo un meraviglioso rapporto a tre. Solo a pensarci mi viene da ridere: i maggiori godimenti della mia vita me li stanno dando mia figlia e mio fratello.
Sono felice! Mi eccitate da morire: solo a guardarvi sento di nuovo la fica bagnarsi!’

Raccontai a mia madre il film porno che avevo visto in albergo e di come ne ero rimasta particolarmente attratta, specialmente per quanto riguardava l’amore tra i due uomini.

‘Ah, brutto porco, ti piace vedere i filmetti con gli uomini che si inculano! Non mi dirai mica che….’ disse mia madre rivolta al fratello, il quale sorrise.

‘Beh… veramente… vista la situazione… tu lesbichi con tua figlia… ti fai inculare e chiavare da tuo fratello… mia nipote mi succhia la sborra… credo che non vi scandalizzerete se vi dico che, benché mi piacciano moltissimo le donne e la fica, ogni tanto mi piace godere anche con gli uomini…’

‘Oh, Valerio… il pensiero che tu sia bisex mi ti fa desiderare ancora di più…’

‘Zio, dai, raccontaci…’

‘è cominciato qualche anno fa. Ho conosciuto un ragazzo bisex, di cui sono diventato amico.
Mi parlava sempre della sua bisessualita’ e di come godesse completamente sia con le donne che con gli uomini. Io, allora, non riuscivo a capire… una sera riuscì a convincermi a provare la sua bocca: fu un pompino fantastico, mi succhiò il cazzo e bevve la mia sborra come la migliore delle troie.
Rimasi sorpreso del piacere che avevo provato.

Mi spompinava spesso, con mio grande godimento, finché non fece del tutto affinché lo inculassi.
Mentre lo inculavo muoveva il culo come un pazzo, lo roteava, lo spingeva contro il mio ventre per farsi infilare sempre più profondamente e stringeva ritmicamente il buco del culo intorno al cazzo come se avesse voluto spremergli tutta la sborra che conteneva.
Fu un’inculata indimenticabile!

Cominciammo a frequentarci periodicamente, ma io avevo sempre una parte attiva, finché, piano piano, non volli provare cosa si provasse a prenderlo in bocca.
Mi piacque moltissimo.
Da li a farmelo mettere nel culo il passo fu breve e, devo essere sincero, ne sono entusiasta.

Da allora la mia sessualità è migliorata moltissimo: godo immensamente sia se scopo una donna, sia se mi incula un uomo.
Mi sento veramente completo.
Dopo di lui ho conosciuto altri uomini, ed è stato sempre molto bello… quando capita l’occasione di conoscere qualcuno che ci sta, non mi tiro indietro, anzi…..’

Sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Attendo anche scambi di opinioni sul genere. Vi attendo alla mia e-mail bi2008@email.it

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