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Racconti erotici sull'Incesto

Rapinando mia sorella

By 31 Agosto 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Tutto iniziò quel sabato sera, erano ormai diversi mesi che ero fidanzato con Alessia il copione era sempre lo stesso: giro in centro, cena fuori ed infine andavamo ad appartarci con l’auto in un parcheggio frequentato da coppiette, ero seduto al posto di guida con il pisello da fuori e lei a smanettarmelo dolcemente, mi sorrideva maliziosa notando quanto mi diventava duro con i suoi lavoretti di mano, nonostante ciò da quanto c’eravamo messi insieme avevo ricevuto solo baci e seghe, così da quasi un mese cercavo invano di farmi fare un bocchino, ogni volta mi illudevo che potesse essere la volta buona così anche quella sera, le misi la mano dietro la nuca iniziando a spingerla verso il basso, immediatamente lei si blocca “No!” dice irremovibile, “Ma dai, sono mesi che stiamo insieme succhiamelo almeno un po'” ma lei non vuole sentire ragioni così in breve ci ritroviamo a discutere fino a litigare finendo col riaccompagnarla a casa rinunciando anche alla sega. Questa volta mi aveva davvero seccato, ultimamente litigavamo sempre per questo motivo e sapevo per certo che con i suoi ex era molto generosa di bocca! Sul punto di lasciarla il giorno seguente ne parlai con il mio amico Luca chiedendo la sua opinione, Luca ascoltò con attenzione il mio problema provando a suggerirmi qualche idea per convincerla sfortunatamente avevo già pensato e tentato tutti quei suggerimenti “Le ho provate tutte ti dico, non mi farebbe un pompino nemmeno se gli punto una pistola alla testa” dissi io ironico, il suo volto si illuminò “Mi &egrave venuta un’idea fantastica!” così dicendo si alza dalla sedia e inizia a cercare qualcosa nell’armadio “eccola!” disse tirando fuori una pistola, io sbiancai “ma sei scemo? Io scherzavo non dicevo mica sul serio!” lui scoppia a ridere “ma no, &egrave una replica fedele ma &egrave solo un giocattolo guarda” disse mostrandomela, devo dire che era fatta veramente bene perfetta in ogni dettaglio se non per il peso molto più leggero “si.. ama che intenzioni hai?” lui sorrise “Le faremo uno scherzetto! Fidati di me ti farò il miglior pompino che tu abbia mai ricevuto in vita tua! Solo che per renderlo credibile magari dovrò darti qualche schiaffo” spiegò lui “Se veramente pensi di poterla convincerla puoi prendermi anche a calci” dissi io, così Luca mi spiegò la sua idea semplice quanto geniale, avrebbe finto di essere un rapinatore e dopo averci preso soldi e cellulare avrebbe finto di volersi divertire con noi, la cosa sembrava assurda ma ormai le avevo provate tutte, rimaneva un solo problema Alessia conosceva Luca e di sicuro avrebbe riconosciuto la voce, così coinvolgemmo Carlo un suo amico che faceva teatro e che fortuna vuole aveva anche interpretato un ruolo simile. Così arriva la sera che devo uscire con Alessia, approfittai che i miei non c’erano per proporle di vedere un film da me, Luca ci avrebbe raggiunti e avremmo messo in scena il nostro piano. La passo a prendere sotto casa stranamente lei &egrave già pronta ed &egrave lì ad aspettarmi, la cosa mi puzzava e ne ebbi la conferma quando sceso dall’auto mi avvicino a lei per salutarla ricevendo un sonoro schiaffo in pieno viso, Alessia sapeva tutto colto alla sprovvista non fui in grado di negare anche se capii chi poteva aver spifferato tutto, Luca aveva una sorella Teresa la quale origliava di nascosto i nostri discorsi spesso e volentieri essendo amica di Alessia era chiaro che le aveva raccontato tutto, a quel punto non c’era molto da dire, nonostante la discussione durò per un bel po’ alla fine finimmo col rompere definitivamente. Tornai a casa rimasi per non so quanto tempo in auto a riflettere su cosa era successo, nonostante ciò non provavo dispiacere ma solo rabbia, come poteva essere tanto egoista? All’improvviso sento bussare al finestrino lato passeggero, mi volto vedendo mia sorella “Che vuoi?” dissi io aprendole lo sportello a tono incazzato, “Ho letto sul gruppo delle ragazze di te e Alessia..” disse lei dispiaciuta salendo in auto “Nemmeno ci siamo lasciati e già l’ha detto a tutti? Bah!” Alessia, Teresa, mia sorella ed altre ragazze erano tutte compagne di corso ed avevano un gruppo su what’s app spettegolavano di tutto e di tutti, a volte mia sorella sapeva cose di Luca ancora prima che lo sapessi io, un branco di pettegole insomma! “Senti, apprezzo il gesto ma non ho bisogno delle tue parole di consolazione” continuai io conoscendo quello sguardo, all’improvviso sentimmo correre verso di noi immediatamente mi ricordai di Luca “Adesso devi andartene, subito!” le dissi cercando di buttarla fuori prima dell’arrivo di Carlo “Tu non vai da nessuna parte, mani in alto questa &egrave una rapina, datemi i vostri cellulari!” riconobbi la voce di Carlo, mi voltai eccolo vicino allo sportello incappucciato con un passamontagna a puntarci contro la pistola giocattolo di Luca, mia sorella spaventata gli consegna immediatamente il suo, devo ammettere che Carlo era davvero bravo a recitare la parte, aveva spaventato un po’ anche me, così tento di spiegare l’equivoco “Aspetta, c’&egrave un equivoco lei non..” ma prima di riuscire a finire la frase Carlo mi tira un pugno sul naso “Lascialo stare!” grida mia sorella che immediatamente mi prende il cellulare consegnandoglielo, io non so se lo aveva di proposito o meno a colpirmi in viso ma mi aveva fatto malissimo tanto da stordirmi e chiedermi se mi avesse rotto il naso, così preso dal dolore che nemmeno bado a quello che si stanno dicendo, quando finalmente mi sono ripreso e gli occhi hanno smesso di lacrimare mi accorgo che mia sorella mi sta sbottonando i pantaloni in bocca il cazzo prima di riuscire a fermarla, “Mettici più impegno quando lo succhi al tuo ragazzo!” ordina Carlo non sapendo che era mia sorella non conoscendo ne lei ne Alessia, sento la lingua di mia sorella intorno all’asta del mio pisello mentre a labbra serrate sale e scende lentamente, era dannatamente brava, stava con un ragazzo da tre anni e con lui doveva essersi allenata parecchio! Avevo il cazzo durissimo ed io ero in estasi per il piacere che mi stava facendo provare, resto a fissarla a bocca aperta vedendola salire e scendere con la testa cercando di fare leva sul mio senso morale e fermarla, lei lo afferra alla base aiutandosi con la mano trasformandolo in un pompino, quel gesto ma soprattutto quel piacere inaspettato mi spiazza completamente facendomi venire, imbarazzato continuo a schizzarle in bocca lei continua a muovere la mano e la bocca continuando anche quando avevo smesso di venire, la sento lavorare con la bocca e con la lingua ripulendomi l’uccello, quando si alza il mio pisello &egrave così pulito che non si capiva che ero venuto “Dovevi farlo venire!” la rimprovera Carlo puntandole contro la pistola giocattolo, lei già rossissima in viso apre la bocca dandogli la prova che chiedeva “Ingoia!” lei ancora più imbarazzata esegue l’ordine e oltre al mio sperma ingoia anche l’unica possibilità per me di spiegare l’equivoco, ormai era troppo tardi non me l’avrebbe perdonato mai, l’unica cosa che potevo fare era restare al gioco. Carlo mi fa l’occhiolino facendomi intuire che non era finita, gli faccio di no con la testa cercando di fargli capire che doveva fermarsi ma non faccio in tempo “Togliti i jeans” le ordina ancora, mia sorella ancora una volta esegue sbottonandoli e sfilandoseli mostrando un paio di mutandine verdi “Togliti anche quelle” continua Carlo “No!” risponde lei imbarazzatissima “Non farmelo ripetere!” minaccia lui puntandole la pistola contro ancora una volta, lei cede alla paura e immediatamente si toglie anche le mutandine mostrandoci la sua fighetta, la visione della patata di mia sorella me lo fa tornare duro e sicuramente l’ha fatto diventare duro anche a Carlo che eccitato le ordina di salire a cavalcioni su di me e metterselo nella figa, nessuno di noi aveva dei preservativi ma Carlo insiste così lei mi afferra nuovamente il pisello e con la bocca me lo ripulisce di nuovo assicurandosi che non si sia sperma prima di salire cavalcioni su di me, ci guardiamo imbarazzati, io mi tengo il pisello alla base mentre lei inizia ad abbassarsi facendo entrare la punta, mi rendo conto che la sua figa &egrave ancora più calda della bocca, senza preservativo sentivo tutto e la cosa non faceva che eccitarmi facendomi ingrossare il cazzo, lei mi guarda imbarazzata sentendolo crescere mordendosi il labbro inferiore scendendo fino alla base, Carlo mi fa mettere le mani sul suo culo dicendomi di iniziare a scoparla, lei mi guarda rossissima in viso cercando di trattenere i gemiti man mano che mi muovevo, uscivo fino a metà e poi lo rimettevo tutto nella sua figa di fuoco facendola gemere sottovoce, la cosa mi eccitava ulteriormente facendomelo indurire imbarazzandola ancora di più tanto poggiarsi su di me per abbracciarmi e non guardami in faccia, così piegata potevo impalarla ancora meglio facendo uscire e rientrare quasi tutto il pisello, inizia a gemere vicino al mio orecchio mentre andare su e giù nella sua figa diventa sempre più scivoloso rendendo più veloce il movimento, ad un tratto anche lei inizia ad assecondare il movimento cavalcandomi e facendo gemere anche me “Resisti ancora un po'” sussurra lei nel mio orecchio muovendosi con più foga, muovendosi in quel modo rischio di venire, inizio a schiaffeggiarla sul culo per farle capire di rallentare, ottengo però l’effetto opposto lei eccitata va ancora più veloce gemendo forte, sento il mio cazzo avvolto dal calore dell’orgasmo che le sto facendo avere! Inizia a rallentare riprendendo fiato e muovendo il bacino in modo circolare continuando a sentirlo dentro, finalmente scende dal mio pisello per tornare a sedersi al lato del passeggero, il mio uccello &egrave durissimo, “E’ andato via” esclama lei ancora con il respiro affannato, io quasi mi ero dimenticato di Carlo, mi fingo sorpreso e senza scendere dall’auto allungo la mano sul tetto trovando i nostri cellulari “Qualcosa l’avrà fatto scappare” ipotizzo io guardando lei, mia sorella mi fissava il cazzo che ora aveva dimensioni notevoli imbarazzata “So che &egrave stupido.. ma io mi vergogno di farti..” dice timidamente indicandomelo, io mi guardo il pisello non potevo negare di essere eccitatissimo “Non ti preoccupare, resta così però” così guardandole la figa inizio a segarmi, lei apre la figa mostrandomi le labbra per aiutarmi “Mostrami le tette” dissi io, lei esita qualche secondo ma poi tira su maglia e reggiseno mostrandosi la sua quarta di tette, a quel punto continuo segandomi più velocemente “Puoi toccarle se vuoi..” propone timida, non me lo faccio ripetere una seconda volta immediatamente con la mano libera inizio a palparle le tette e a toccarle la figa, le mie attenzioni poco a poco la eccitano tanto che allunga la mano verso di meno continuando a farmi lei la sega che avevo iniziato. Ci ritroviamo a masturbarci l’un l’altra fino a raggiungere quasi contemporaneamente l’orgasmo, riprendiamo fiato poi ci rivestiamo. Il giorno dopo vidi Luca e Carlo felici di avermi dato una mano, Luca volle sapere i dettagli e Carlo lo accontentò inconsapevole che la ragazza di cui stavano parlando non era Alessia ma mia sorella.

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