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Racconti erotici sull'Incesto

Sabrina, vita da pornostar

By 27 Giugno 2005Dicembre 16th, 2019No Comments


Andrea e Sabrina sono una coppia molto affiatata, tutti li conoscono per essere dei fidanzati modello, per la loro grande fedeltà e la loro canonicità. Ma probabilmente deve essere successo qualcosa, perchè mi hanno raccontato che qualcosa è cambiato. Ci sono stata a pensare per dei giorni, perchè mi raccontavano che da un paio di mesi, Sabrina partoriva nella mente un’idea che sarebbe potuta sembrare assai assurda alle orecchie di Andrea. Per questo fu costretta a tenersi il segreto e non dire niente a nessuno, fino ad un giorno, in cui aveva dichiarato al suo fidanzato che aveva qualcosa da dirgli, che era veramente importante, se non gli avesse confidato quel segreto sarebbe potuta impazzire.
– L’altro giorno mi hanno proposto di recitare in un film porno.
– Chi? – domandò Andrea, molto irritato.
– Non so – rispose. – Un uomo, che mi ha incrociata per strada, mentre tornavo a casa.
– Assurdo – aggiunse lui. – Ma con chi si credeva di avere a che fare?
Sabrina era pensosa, e questo fece insospettire il suo fidanzato.
– Cosa c’è di assurdo? – domandò lei. – Dopotutto mi pagano. Profumatamente.
– Ma sei pazza oppure mi stai prendendo per il culo?
– Dai, si tratta solo di fingere! Non essere geloso.
– A parte che non sai questa persona chi sia, potrebbe essere un maniaco qualsiasi che non ha per niente intenzione di pagarti.
– E invece è un regista di una certa professionalità – Sabrina prese dalla tasca dei suoi pantaloni aderenti un volantino, sopra c’era il nome del regista, il numero di telefono. Effettivamente Andrea già conosceva quel nome, era uno dei più importanti registi di film porno. Persone serie. Che coincidenza che abbia incontrato proprio Sabrina e le abbia chiesto di partecipare ad un suo film. Sabrina infatti era molto eccitante, con una corporatura molto robusta, i capelli biondo platino e gli occhi verdi. Non passava certo inosservata. Ma ciò non toglie che era la fidanzata di Andrea, e lui si sarebbe opposto fino all’ultimo. Ma lei insisteva, dicendo che dopotutto si trattava solo di recitare.
Andrea capì che non poteva opporsi, perchè era una cosa che desiderava nella maniera più assoluta. Ma decise di accompagnarla. Era in un palazzo del centro storico, il regista li andò ad accogliere tra le scale, strinse la mano ad Andrea e baciò Sabrina sulle guance. Lo seguirono nel suo appartamento, dove tanti tecnici stavano lavorando alle luci, alle videocamere. Rigorosamente tutti uomini, che quando videro arrivare Sabrina non riuscirono a staccarle gli occhi di dosso. Il regista le chiese se poteva accomodarsi su una sedia, perchè il truccatore doveva truccarla. E disse ad Andrea di accomodarsi su di un divano e tranquillizzarsi, tanto non sarebbe successo niente di grave.
– Dici la verità, sei preccupato? – gli domandò il regista.
– Beh, sai non capita tutti i giorni che la mia fidanzata faccia l’attrice di un film porno – rispose accendendosi una sigaretta.
– No, no. Non devi preoccuparti, altrimenti offendi la mia professionalità – gli rispose, e nel mentre Andrea guardava i tre costumisti che aiutavano Sabrina a spogliarsi. Le sfilarono le mutandine per farle indossare della lingerie più sexy. Adesso sembrava proprio una vera puttanella. Con quel trucco ben definito sembrava una vera stella del porno. Era bellissima Sabrina, con quei suoi denti bianchi e la sua espressione da vera porcella. Sorrise al suo fidanzato, quasi come a volerlo tranquillizzare. Ma Andrea non sembrava proprio propenso a stare calmo, quando tutti quegli uomini continuavano a fissarla.
– Beh non volete sapere la storia della scena? – domandò il regista ad entrambi. – Tu Sabrina, sei perseguitata dall’uomo della porta accanto, che ogni volta che vi incrociate nel palazzo lui ti dice delle cose oscene e ti guarda come se volesse scoparti. Poi un giorno, mentre tu stai provando questi indumenti eccitanti, neanche a farlo a posta qualcuno bussa alla porta. In un primo momento non ci pensi, e vai ad aprire la porta, ed è lui. Completamente nudo, che nel guardarti si masturba. E poi iniziate la scena del rapporto sessuale.
Ma Sabrina era molto nervosa, perchè ancora non vedeva l’attore che avrebbe recitato con lei. Poi si fece avanti sul set, era completamente nudo, con il pene già duro. Sul viso di Andrea apparve grande stupore, perchè quell’uomo che tra un pò avrebbe scopato la sua fidanzata era un suo amico di infanzia. Oddio, amico era una parola grossa, perchè da piccoli si facevano continuamente dispetti, in un certo senso si odiavano. Erano sempre in competizione su ogni cosa, quando giocavano a calcio, quando giocavano ai videogiochi. Sabrina andò a sedersi sul divano ad aspettare, e Nicola, così si chiamava l’attore si avvicinò ad Andrea.
– Ciao carissimo. Chi è la porcella, la tua fidanzata? A quanto pare me la dovrò scopare per bene – disse come se volesse ferirlo. – Dai, ti prometto che cercherò di farle meno male possibile. Però non sai il mio cazzo quanto desidera affondare nelle labbra della sua passera.
Sabrina era troppo lontana per sentire le parole di Nicola, quindi non sapeva che era un vecchio amico e rivale del suo fidanzato. E nè l’avrebbe mai saputo, perchè Andrea non le avrebbe detto nulla. Nicola si avvicinò con il pene eretto a Sabrina, che gli sorrise e portò una mano al suo arnese per massaggiarlo delicatamente.
– Ciao. Piacere di conoscerti.
– Anche per me è un immenso piacere. Non sai quanto il mio uccello desideri stare a contatto con la tua carne – le disse, e Sabrina sorrise ancora.
– Vedo che già avete fatto amicizia – disse il regista riferendosi alla mano di Sabrina che massaggiava l’arnese di Nicola. – Beh, allora possiamo iniziare.
Il regista fece avviare le telecamere, e Nicola affondò la lingua tra le labbra di Sabrina. E Andrea notò che tutti i gesti di Nicola erano indirizzati a ferirlo fortemente. Infatti mentre indirizzava il suo pene nella bocca di Sabrina guardò Andrea con un espressione di grande rivalità. Quasi come se gli stesse dicendo: guarda come me la scopo la tua troia.
Il suo grande arnese spariva nella bocca di Sabrina, mentre tutti i tecnici riprendevano ogni scena. Dopo qualche attimo Nicola uscì dalla sua bocca e iniziò a spogliarla della sua lingerie.
– Ragazzi vi voglio più passionali – disse il regista. – Sabrina, lo so che è la tua prima volta, ma non fare scena muta. Ditevi qualche porcata.
Sabrina si sdraiò sul divano e Nicola le prese una gamba sollevandola, e indirizzando il suo arnese verso la sua passerina, già bagnata dall’eccitazione, perchè era sì molto preoccupata, ma era chiaro che la situazione la stava eccitando più di ogni altra cosa. Nicola leccò il tatuaggio che Sabrina porta alla caviglia. Poi le infilò delicatamente il pene nella fica, ma quella delicatezza non durò molto, infatti iniziò subito a penetrarla con violenza.
– Mi fai male stronzo! – piagnucolò lei.
– Così va bene – disse il regista.
– A chi hai detto stronzo, troia? – le domandò Nicola penetrandola con ancor più forza.
Dopo qualche minuto la prese con forza e la portò sul divano, a qualche passo da dove era seduto Andrea. L’aveva fatto perchè voleva che guardasse la sua fidanzata mentre veniva scopata come una puttana. Con le braccia poggiate sul poggiatesta del divano, Sabrina guardava il suo fidanzato, mentre Nicola da dietro la scopava. Sul viso di Sabrina c’era un espressione di sofferenza, ma non era chiaro se stesse recitando la parte o se davvero Nicola le stesse facendo del male.
– Desideravo da tanto trombarti – le disse. – Tu sei mia, hai capito? – Nicola chiuse gli occhi e gemendo rallentò il ritmo dei suoi colpi. – Sto venendo…
– No, cosa fai? – domandò Sabrina terrorizzata, e sentendo i fiotti di sperma che le invadevano la passera.
– Oh, sì, ti ho sborrata dentro.
– No, Nicola – avvertì il regista. – Non dovevi venirle dentro!
– Chiedo scusa, ma non ho saputo resistere alla tentazione. Questa ragazza è fantastica!
– Vabbene, dai – continuò il regista. – Non c’è problema piccola, adesso vieni qui che ti do una pillolina e tutto andrà a posto. Facciamo qualche minuto di pausa – disse poi alla troupe.
Sabrina si allontanò e Nicola ne approfittò per avvicinarsi ad Andrea.
– Non ho saputo resistere, la tentazione di sborrare nella fica della tua fidanzata è stata più forte di me – gli disse. – Hai visto come l’ho scopata? Spero di non averla fatta troppo male, perchè adesso viene il peggio.
– Iniziamo la scena anale – ordinò il regista.
Andrea si alzò e si avvicinò al regista.
– Sabrina non può assolutamente fare una scena anale, perchè lì è ancora vergine.
– Meglio – rispose. – Così viene più realistica.
Nicola le fece scivolare sulle natiche dell’olio, e le dilatò il buchino del culetto con le dita. Poi la penetrò facendole un dolore pazzesco e questa volta si vide, il dolore era reale. Le sue urla di dolore e piacere inondavano l’intera stanza. Sentiva dentro il buco del buco una trave dura, che la costringeva ad urlare.
– Oh mio Dio! – urlava. – Ti prego, non mi fare male! – ma più Sabrina piagnucolava e più Nicola penetrava in fondo.
Dopo un pò le disse di inginocchiarsi e cacciare fuori la lingua. Sabrina ubbidì, mettendosi ai suoi piedi, e Nicola le sborrò in faccia e sulla lingua, dove Sabrina porta il piercing.
– Stop! – urlò il regista. – Buona. Sabrina, non so che dire. Sei bravissima. Tutti e due fate una coppia perfetta, penso che vi terrò in considerazione per la maggior parte dei miei film. Mi piace vedervi scopare.
– E a me ha fatto molto piacere scopare con Sabrina – disse Nicola guardando Andrea, Sabrina gli sorrise e con le dita giocherellava con la sborra che gli aveva ricoperto le labbra e le guance, la portava con la punta delle dita verso la lingua. – Il mio cazzo sarà felicissimo di scopare di nuovo con te, amore – le disse, e la baciò, e le loro lingue si incontrarono nuovamente.

La carriera da pornostar di Sabrina continuò, sotto il disapprovo del fidanzato, Andrea. Aveva deciso di affidarsi ad un manager, in grado di metterla in contatto con i registi giusti. Prese un appuntamento con lui alle dieci del mattino, e Andrea volle accompagnarla. Si presentarono puntuali, Sabrina era vestita in maniera molto eccitante, da porcella doc. con una minigonna rosa molto stretta, che metteva in risalto le forme del suo bellissimo culo, e una camicetta bianca, sbottonata, in modo da mettere in mostra le sue tette. In strada, ovviamente non facevano altro che guardarla, e qualcuno si lasciò scappare qualche commento volgare, che ad Andrea fece molta rabbia, ma non reagì. Coi tacchi a spillo, Sabrina si muoveva con un andatura sculettante da vera professionista. D’altronde era bella, con i suoi capelli biondi, da diva di Hollywood, e quella sua faccia da maialina. Arrivati all’ufficio del manager, in un palazzo del centro, si misero a sedere su di una panca, aspettando che il signor Mauro finisse di parlare al telefono con un noto regista del mondo del porno.
– Sei sicura di quello che fai? – le chiese il fidanzato.
– Andrea, lo so che questa storia ti sta turbando molto – gli rispose raccogliendo le sue mani. – Ma non devi vederlo come un tradimento. Ho deciso che questo è il mio lavoro, e continuerò ad amarti, stanne certo.
– Sai, non mi piace vederti scopare con altri uomini – continuò. – Non mi piace quando ti chiamano “troia”, quando ti sborrano sul viso e quando li baci con tutto quell’ardore.
– Ma è tutta una recita, lo vuoi capire? – gli accarezzò il viso, e Andrea raggiunse le sue cosce accavallate con una mano, sfiorandole. Erano calde, lisce, che le avrebbe accarezzate per ore. La baciò, le loro lingue si incontrarono, mentre con una mano divaricò le gambe di Sabrina, avvicinandosi alla sua mutadina nera, che sentì umida.
– Mi dispiace disturbarvi – disse il signor Mauro, che era uscito dallo studio, e era lì ad assistere a quella scena da qualche minuto. Sabrina e Andrea si alzarono in piedi. – Devo dire che era una scena che metteva molto appetito – disse sorridendo. – Tu devi essere Sabrina, la signorina che vuole diventare famosa, nel campo della pornografia. Beh, vieni nel mio studio, vieni, che dobbiamo parlare un attimo.
Sabrina entrò nello studio, e dopo di lei Andrea, che fu bloccato dal signor Mauro, come se non fosse gradita la sua presenza nel suo ufficio.
– Lei è meglio che resta qui fuori – gli disse. – Sà, è un colloqui di lavoro, quindi un colloquio personale.
Andrea non seppe controbbattere, e restò fuori, seduto sulla panca di prima, ma con un orecchio sempre teso verso quello che stava succedendo lì dentro. Le pareti bianche della sala d’attesa gli mettevano seriamente l’angoscia, cosa avrebbe fatto alla sua fidanzata lì dentro? Era davvero solo un colloquio di lavoro? Nell’ufficio, il signor Mauro fece casualmente cadere dei fogli sul pavimento, chiedendo se per cortesia Sabrina poteva raccoglierli, perchè lui aveva alcuni dolori ruematici, a causa di quella notte molto umida. Sabrina si chinò a novanta gradi, la gonna cortissima ovviamente si alzò di qualche centimetro, e il signor Mauro potette ben vedere le forme del suo divino culo, che poi con quel tanga era uno spettacolo che lo faceva venire duro immediatamente. Non seppe trattenere la sua mano, che volle sfiorarlo, toccarlo per bene. Sabrina non reagì, restò in quella posizione, ma con un pò di incertezze.
– Guarda qui che bel culone che hai! – disse. – Fortunato saranno gli attori che ti inchiappetteranno fino a farti male.
Sabrina Si rimise in piedi, e il manager la fece accomodare su di una sedia di plastica. Accavallò le gambe e guardò il manager, che se ne stette in piedi ad accendersi un sigaro.
– Lì fuori ho visto che ci sai fare con i ragazzi – disse. Sabrina sorrise, forse un pò imbarazzata e un pò dubbiosa. – Tra l’altro mi hanno parlato molto bene di alcune scene che hai girato, che scopi proprio in modo divino. Brava.
– Grazie, signor Mauro.
– E sei anche una bella figlia. Però dovrò metterti alla prova, non credi?
– Non capisco, signor Mauro.
– Adesso ti faccio capire – il manager si sbottonò i pantaloni, e fece venir fuori il suo cazzo già duro, carnoso, con vene molto grosse. Lo avvicinò al volto si Sabrina, facendolo sbattere sulle sue guance. – Andiamo, fammi vedere come fai i pompini.
– Ma signor Mauro, non so se questa è la prassi giusta per… – Sabrina cercò di opporsi, per quanto il menager cercava di avvicinare la cappella alle sue labbra.
– Fai poche storie, e prendilo in bocca – infilò una mano tra i capelli biondi di Sabrina, facendo sbattere contro le sue labbra il cazzo. Decise quindi di prenderlo in bocca, leccò il pene lungo l’asta. Durante il pompino iniziò ad avvertire delle pulsazioni nel glande, il manager si avvicinava ad avere un orgasmo. Sabrina decise quindi di massaggiare delicatamente il pene, per ritardare l’eiaculazione.
– Che puttanella che sei – le disse. – Tu farai di sicura molta strada. Dai, prendilo ancora in bocca.
– Maiale – così lo chiamò Sabrina, riprendendolo tra le labbra. Era quella una sensazione inusuale, come se si stesse approfittando di lei, soltanto perchè voleva diventare una grande pornoattrice. Però capì che se voleva arrivare da qualche parte, doveva dare il meglio di se in quel pompino. Quindi iniziò a lavorarlo delicatamente con la lingua e la saliva, lo guardava negli occhi, poi lo faceva uscire fuori masturbandolo per qualche attimo, prima di riprenderlo in bocca.
– Brava, hai capito che devi essere buona con me. E digli a quel cornuto del tuo fidanzato che verrò a scoparti a casa vostra ogni volta che ne avrò voglia.
Beh, quelli erano i compromessi per arrivare in alto, pensò Sabrina, che continuò il suo pompino. Lo cacciò fuori dalla bocca, ci sputò contro e lo masturbò, per poi farlo entrare di nuovo tra le labbra. Andrea bussò alla porta, e dopo qualche secondo entrò, e incredulo di quella scena rimase senza parole, diventando in viso di un rosso molto forte. Il Manager stava per sborrare, gli si leggeva in viso.
– Esci e chiudi la porta – gli ordinò il signor Mauro. – Non vedi che la tua ragazza mi sta facendo un pompino?
In quel momento, il manager allargò la bocca e chiuse gli occhi, mentre inondava il viso di Sabrina di sperma. Andrea uscì fuori, sbattendo la porta, mentre il manager si godeva quei momenti. La sborra continuava a venir fuori, e Sabrina ripuliva il glande con la lingua, dopo un pò lo riprese in bocca, succhiandolo, e sentendo i muscoli del cazzo rilassarsi.
– Sei bravissima tesoro – disse continuando ad avere il cazzo tra le sue labbra. – Proporrò a qualche grande regista di farti prendere nel cast. Intanto ti piacerebbe di partecipare al Porncon 2006?
– Certo signor Mauro, sarebbe un buon trampolino di lancio.
Sabrina, sei la mia puttanella, pensava Andrea mentre si masturbava, guardandola da uno spiraglio della porta, mentre riprendeva in bocca il cazzo ancora duro del manager. E a pensare che era sempre stato geloso di lei, tutti i suoi amici la guardavano per ore, sognando di scoparla più volte. E adesso l’avrebbe vista scopare con tantissimi uomini.
Quando Sabrina uscì dall’ufficio, Andrea rimise dentro il suo arnese duro per quella scena. Dopotutto gli era piaciuto vedere la sua ragazza fare un pompino ad un altro. L’accompagnò alla porta il manager, che palpeggiò ancora una volta il culo di Sabrina, proprio davanti ad Andrea.
– La prossima volta proviamo anche questo – le disse. – Voglio proprio vedere come te la cavi ad essere scopata dietro. Per il momento preparati per il PornCon, ci sarà da divertirsi.
– Grazie, signor Mauro. Lei è molto gentile – gli disse Sabrina, con il viso ancora imbrattato di sperma. La sua carriera si avviava verso il mondo del porno.

Per Sabrina continuava la carriera da pornostar, anche se Andrea, il fidanzato ne soffriva un pò. Perchè vederla scopata da altri uomini era una cosa che lo faceva stare in tensione. Ma comunque non poteva lasciarla. L’amava da impazzire, e quella era stata una scelta che aveva voluto prendere ad ogni costo. Il manager, Mauro, le aveva procurato una parte in un film. La scenma si svolgeva in una palestra. Andrea e Sabrina andarono sul set, era la piscina di una palestra, una piscina all’aperto. Il manager Mauro già era sul set, con il regista, gli addetti alle luci e i truccatori. Mancava solo l’attore. Sabrina era vestita come una vera puttana. Con una minigonna rosa che non le nascondeva proprio niente, degli stivali da cowgirl e un top, coperto da una giacca di pelle, bianca. Era fantastica, con i suoi bei capelli biondo platino, e quel suo visino da piccola porcella. Gli occhi verdi e le labbra carnose, che subito faceva venir voglia di un pompino.
– Finalmente sei arrivata – disse il regista. – Caspita, sei proprio una bella porcella. Avanti, non perdiamo altro tempo, adesso stai con i truccatori.
I tre truccatori la fecero sedere ad una sedia, la circondarono e iniziarono a truccarle il viso, per farla sembrare ancora più puttana di quello che era. Per la scelta dei vestiti decisero che quelli che aveva addosso andavano benissimo. Andrea, il fidanzato rimase in disparte. A guardarla. Era stupenda, la sua fidanzata. E aveva ancora quello stato di tensione addosso. Non sapeva se vederla scopata da altri uomini era una sensazione che gli piaceva o meno. Arrivò anche l’attore, era in costume da bagno. Lo conoscevano tutti: il regista, alcuni tecnici e il manager Mauro lo salutarono come un vecchio amico. Andrea notò che sotto il costume si intravedeva la forma del suo enorme cazzo. Si chiamava Peter. E subito andò verso Sabrina, per conoscerla. Si strinsero la mano, Sabrina gli sorrise e gli accarezzò il pene, come inizio. Parlarono un pò, lui sembrava simpatico, continuava a farla sorridere. Ma Andrea non capiva cosa le stesse dicendo. Poi diedero un’occhiata al copione, e dopo qualche minuto, ecco che il regista avviò la registrazione.
La scena era questa: Peter era nella piscina della palestra che era all’esterno, in uno splendido solarium, di pomeriggio. C’era un bel sole. Peter era appena uscito dall’acqua, si stava asciugando, quando vide arrivare Sabrina, con quei suoi spaventosi ed eccitanti tacchi a spillo. Non c’era nessun altro, perchè era un orario in cui la palestra era frequentata pochissimo. Sai salutarono. Peter, l’attore, poteva avere una quarantina d’anni. Beh, sì, era abbastanza grande rispetto a lei, che ne aveva solo venti. Poteva essere il padre.
– Amo i tacchi a spillo – le disse.
– Oggi non c’è nessuno nel solarium – gli rispose, cercando di cambiare il discorso. – Ehi, la palestra ti sta aiutando a mettere su dei bei muscoli.
Gli disse accarezzandogli gli addominali.
– Anche tu Sabrina, sei sempre più bella – le disse accarezzandole il viso.
– Perchè non ti metti a tuo agio? – le chiese. – Perchè non facciamo un bel bagno, insieme? Dai, spogliati.
– Non ho il costume, purtroppo.
– Non serve. Non c’è nessuno che ci vede – Peter si sfilò i pantaloncini stretti, e il suo arnese venne fuori bello vigoroso e molleggiante. Andrea, il fidanzato di Sabrina guardava la scena con il batticuore. Oddio, se solo pensava al fatto che tra qualche attimo quell’uomo avrebbe scopato la sua ragazza…
– Io ho un pò di vergogna – disse Sabrina con un filo di voce.
– Non devi.
– Sai, ci conosciamo da poco – continuai.
Sabrina si guardò intorno e Peter ne approfittò per avvicinarsi a lei toglierle i primi vestiti
– No, ma che fai? Dai, ho vergogna.
Le sfilò per primo la giacca di pelle.
– Fidati di me tesoro. Chi vuoi che ci veda?
Poi con le mani le sbottonò i pantaloni, e glieli abbassò fino ai piedi. Sabrina si tolse la maglietta bianca da sola. Non portava il reggiseno, e le sue tette si liberarono al sole. Peter la aiutò a togliere le mutandine bianche. Era pronta. Ma il suo fidanzato continuava ad essere infastidito. Però sentiva il suo cazzo che si gonfiava, dentro i suoi pantaloni. Peter intanto la prese per mano e la guidò in acqua. Erano tutti e due nudi, Sabrina le guardava con ammirazione l’arnese, era fenomenale. E subito ad Andrea, il fidanzato, venne il batticuore, pensando la sua ragazza avrebbe potuto innamorarsi di lui, e del suo arnese bello grosso. Si immersero in accqua. L’acqua gli arrivava fino alla pancia.
– Ma che vuoi farmi? – gli chiesi.
– Lo sai bene – le rispose.
– Ce l’hai il preservativo?
– Non ci servirà
– Oddio non ce l’hai? – gli chiesi terrorizzata. – Dai, ma sei pazzo? Promettimi che non mi verrai dentro.
– Dove voglio mettertelo il preservativo non serve.
– Perchè, dove me lo vuoi mettere? – gli chiese mordendosi il labbro inferiore. Aveva un espressione da bambina spaventata.
– Non ti preoccupare, non ti vengo dentro. Ho altri programmi per te oggi.
– E allora avanti, sono tua. Fammi ciò che vuoi.
– Vieni qui.
Le prese un braccio con forza, per avvicinarla a se. Adesso le sue tette toccavano il suo petto. Cercò le sue labbra. Il fidanzato, Andrea, era infastidito da quel suo modo rude di trattarla. Il manager Mauro, guardando quella scena si era tirato fuori l’uccello e aveva iniziato a smanettarsi. Qualcuno della troupe che era vicino al fidanzato di Sabrina commentava ad alta voce: dicevano che era proprio una puttana. E che lui, se la sapeva scopare alla grande. D’altronde era un professionista. Andrea aveva paura che le facesse del male. Sabrina appena sentì la sua lingua farsi strada si lasciò andare. Le loro lingue si intrecciarono. La strinse a se, il suo cazzo stava crescendo a dismisura. Premeva contro la sua passera.
– Non le sembra che stanno un pò esagerando? – chiese il fidanzato di Sabrina al regista.
– Stai tranquillo – gli rispose. – Calmati e divertiti. Fa come il signor Mauro, caccialo fuori dai pantaloni e masturbati, mentre Peter si scopa la tua ragazza. Vedrai, non c’è niente di più bello.
Andrea si mise in disparte, e si abbassò la zip dei pantaloni. Si tirò fuori il cazzo e iniziò a masturbarsi, senza mai smettere di guardare la sua fidanzata che si faceva sbattere da un altro. Si rese conto che era una bella sensazione.
La mano di Peter scese sul suo culo e lo spostò leggermente in alto, per massaggiarle le labbra della fica con la punta del suo cazzo. Spostò la bocca sul suo capezzolo destro, lo succhiò, lo massaggiò con la lingua, lo mordicchiò.
– Oh sì, sono la tua maiala. Mi piace sentire il tuo cazzo che mi accarezza la passera.
– Ti bagni come una troia.
Sabrina non resistevo più, aveva cominciato a prenderci gusto, lo voleva subito dentro, ma invece Peter lo teneva all’entrata della passera. Gli prese in mano l’arnese e iniziò a menarglielo un pò. Era durissimo, carnoso, con le vene belle gonfie. E continuarono a baciarci.
– Staccati e mettiti in ginocchio – le ordinò.
– Vuoi che te lo prenda in bocca, amore?
– Sì, apri la bocca, che te lo infilo tutto dentro, fino alle palle.
– Ma poi la mia testa resterà sott’acqua – disse quasi impaurita.
– Non me ne frega niente. Voglio solo che succhi.
Si inginocchiò, e Peter le tenne la testa con le mani, e le dava delle spinte. La prese per i capelli e il suo cazzo le entrò fino in gola.
– Sei il mio sborratoio personale per oggi.
Continuò a succhiarglielo. Fecero entrare una videocamera sott’acqua, per riprendere il pompino nel dettaglio. Ma Sabrina doveva prendere fiato, e Peter non sembrava intenzionato a concederle di uscire dall’acqua. Oddio, Andrea pensò che aveva a che fare con una bestia. Finalmente la fece risalire in superficie, aveva capito che ne aveva davvero bisogno, sennò sarebbe affogata. Aveva il fiatone. La fece girare mettendole le mani sui fianchi. Sabrina vide il fidanzato che si smanettava, sorrise.
– Che vuoi farmi adesso? – chiese.
La piegò verso il bordo della vasca.
– Oddio, non farmi male ti prego – le tenne la faccia premuta in giù e le allargò le gambe.
Con la mano destra le massaggiò con forza la fica, con il glande le accarezzò il buco del culetto. Sabrina era terrorizzata, si lamentava.
– Non serve a nulla lamentarti, puoi anche piangere o urlare, tanto non c’è nessuno.
Peter sputò sul buco del suo culetto e con un dito infilò la saliva dentro.
– Però… sei bella calda qui dentro.
– Mi hanno penetrata solo una volta lì, fai piano.
– Non farò piano, non sarò dolce. Voglio incularti.
– Oddio, ti prego.
Peter le infilò un secondo dito nel buchetto. Sabrina lanciò un urlo di dolore con quella sua voce dolce, tanto dolce e infantile che il manager Mauro non resistette, e sborrò sul pavimento. E continuò ad accarezzarsi il pene.
Peter aveva il cazzo duro come il marmo, tolse le dita all’improvviso, il culo era rimasto aperto e si posizionò dietro. Peter sfregò il glande sul clitoride.
– Sì, scopami la passera, è tua. Ma lascia stare il culetto – lo pregò.
– Il culo te lo faccio comunque – mi rispose. – Ma se vuoi e se me lo chiedi nel modo giusto ti posso onorare di essere scopata anche in fica.
– Cosa vuoi che ti dica? – gli domandò con un filo di voce.
– Implorami di scoparti come una troia.
– Oh sì, sbattimelo nella passera. Sono troppo arrapata – Sabrina stava recitando la parte della passiva e ci riusciva benissimo. Andrea, il fidanzato si sentiva vicino all’eiaculazione. Si smanettò con più velocità.
– Non resisto, me l’ha fatto venire duro duro come il marmo – disse un truccatore che stava guardando la scena, e si sbottonò i pantaloni e si menò anche lui. – Che troia.
Peter penetrò Sabrina in un colpo solo, le palle arrivarono a sbattere sul clitoride
– Ahi!
Iniziò con l’andare avanti ed indietro furiosamente, la prese per le anche e la tenne ferma.
– Perchè mi tratti così? Allora da quando mi hai conosciuta non hai mai provato amore per me?
– Amore?
– Io pensavo che tu mi amassi – piagnucolò.
– Credevi che mi fossi innamorato? Al massimo ti concedo un pò di cazzo.
– Mi hai illusa, con i tuoi atteggiamenti.
– Ho i coglioni pieni di sborra ed il tuo culetto sembra un ottimo sborratoi. Sei proprio un’illusa.
– Era questo che volevi, solo il mio culetto?
– Certo.
Sfilò il suo cazzo dalla passera di Sabrina, e posizionò il glande sul buchetto del culo. Sabrina sembrava terrorizzata, ma forse stava solo recitando. Allora le colpì le natiche con degli schiaffi. Si lamentò ancora.
– Cosa vuoi che faccia?
– Adesso stai ferma.
Peter prese il cazzo nella mano destra, lo scappellò e lo appoggiò all’imbocco del culetto di Sabrina. Lo spinse dentro con forza, un colpo secco, fortissimo. Sabrina lanciò un urlo di dolore. Sfondò la resistenza dell’anello esterno.
– Ohi! Che dolore!
– Ed è solo il glande. Ti aspettano ancora altri 24cm di cazzo baby.
– Oh no!
Iniziò a pignucolare. Andrea, il fidanzato di Sabrina terminò la masturbazione con una copiosa sborrata. Anche il truccatore era venuto. Sabrina serrò pugni e gli occhi per sentire meno dolore. Uscì di qualche centimetro, poi Peter spostò indietro le anche e glielo rischiaffò dentro tutto, fino alle palle.
– Basta, ti prego! – urlò.
Le chiese dove voleva la sborra. Non gli rispose, allora le schiaffeggiò il culetto e glielo richiese.
– Dove vuoi che ti sborri, troia?
Ma ancora non gli rispose. Allora la penetrò con ancor più violenza, glielo spinse dentro tutto
– E allora?
– Dove vuoi. Puoi sborrarmi dove vuoi. Vuoi venirmi in faccia? – gli rispose con atteggiamento da sottomessa.
– Sì, in faccia.
– E allora avanti, cosa aspetti?
– Ti voglio guardare negli occhi.
Peter uscì fuori dalla piscina e restò in piedi, Sabrina si inginocchiò davanti a lui, con la bocca aperta, e lo guardava. Iniziò a masturbarsi il cazzo proprio davanti al suo viso, stava per sborrare. Ed ecco i primi fiotti di sperma, che le coprirono la faccia. I getti erano tanti, finirono anche sui suoi capelli biondo platino. Nel campo del porno Peter era conosciuto proprio per le sue lunghissime sborrate. Forse era l’unico attore che riusciva a schizzare sul viso delle attrici così tanto sperma. E Andrea, il fidanzato di Sabrina, che aveva ancora il cazzo in mano non poteva credere ai suoi occhi. Il viso della sua fidanzata era pieno dei getti di sperma di Peter.
– Stop! – urlò il regista. – Perfetto ragazzi. Ottima scena.
Sabrina si mise in piedi, Peter le sorrise e le accarezzò la schiena. Era un vero gentleman. Si abbracciarono. Sabrina gli accarezzò il cazzo ancora una volta, come per salutarlo. Poi andarono a farsi una doccia. Andrea li seguì, e li guardò mentre si facevano la doccia insieme, e ridevano e scherzavano. Si toccavano, si sfregavano. Il fidanzato di Sabrina capì che si era instaurato un certo feeling tra i due. Dopo una decina di minuti uscirono dalla doccia, e si rivestirono. Andrea e Sabrina tornarono a casa, dopo aver salutato la troupe e il manager Mauro, che diede uno schiaffo sul culetto di Sabrina, e le disse che era stata una vera puttanella.

Per contatti: nynfetta@tiscali.it
gardenofeden@hotmail.it

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