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Racconti erotici sull'Incesto

saggezza contadina

By 5 Marzo 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Era distesa sul lettino ginecologico, con le gambe sulle staffe, e il suo sesso completamente esposto.Fissava intensamente il soffitto cercando di distrarsi dall’eccitazione che saliva su dalla sua vagina dove quel coso era infilato e si muoveva lentamente torturandola.Aveva voglia di venire,ma non poteva.’Signora…’.La voce del ginecologo la richiamò alla realtà, lui le indicò lo schermo del ecografo e disse :’ Dunque….qui la testa ,si vede che ha la bocca aperta….la mano….il cuore,vede le 4 camere del cuore?…..il femore ,la gamba ,i piedini,….ed ecco qua il pisellino ! Tutto bene!’ e dicendo così estrasse la sonda dalla vagina che improvvisamente si ritrovò vuota.’Un attimo ancora voglio risentire il collo del utero’ E mentre diceva questo si infilò il guanto e le ficcò due dita in vagina dopo averle umettate con i suoi succhi.Sentiva le dita che la visitavano in profondità che si muovevano….come le piaceva.Ma subito il ginecologo le estrasse e la invitò a vestirsi.Quando si fu rivestita si sedette davanti al dottore.’Dunque signora mi pare tutto bene…i suoi esami sono buoni,il peso non è salito eccessivamente, la pressione sanguigna è nella norma anche le misure del bambino vanno bene ,siamo perfettamente in regola con i percentili di riferimanto.Lei ha qualche disturbo?…tipo crampi?’.
‘No assolutamente no…va tutto bene’
‘Benissimo allora….le faccio un’impegnativa per compresse di ferro ,comincia a scendere il valore nel sangue ed è meglio che lei lo assuma già da ora.’.
‘Va bene….volevo chiederle una cosa…….posso continuare ad avere rapporti sessuali?’
‘ Ma certo signora,non c’è nessuna controindicazione…lei sta bene, il bambino sta bene, la sua gravidanza è perfettamente fisiologica…..non c’è alcuna controindicazione….anzi fa bene alla coppia e poi se la madre è serena anche il bimbo ne risente.’
Milena uscì dallo studio rincuorata. Infatti Franco, suo marito, da quando aveva saputo che era incinta non l’aveva più voluta toccare….erano ormai passati 4 mesi e lei era costantemente in fregola da tanta voglia che aveva.
Quella sera ,speranzosa, a casa preparò una cenetta leggera ma gustosa, poi indossò una camicia da notte di seta nera che metteva in risalto il suo decoltè passato da una terza scarsa ad una quarta abbondante.Ma non ci fu nulla da fare,Franco era fermo nei suoi propositi,niente sesso.
Andò a dormire arrabbiata e frustrata, i ditalini che si concedeva abbondanti non le bastavano.Pianse.
La mattina dopo si svegliò tardi ,ancora rabbuiata ,con la faccia stravolta.Franco era uscito da un pezzo.
Era in cucina che si preparava il caffè ,quando squillò il campanello.
Chi poteva essere? Nnon era nemmeno vestita.Poi l’occhio le cadde sul calendario,era martedì, sicuro sicuro era suo suocero.Infatti al citofono le arrivò la voce brioso di Gino:’Buon giorno Milena’.Sistemati alla svelta i capelli aprì la porta.
Gino era là con la cassetta di verdure fresche mandata da Rina ,sua suocera. Indossava un cappello di paglia,una camicia a quadri,i jeans a vita alta con le pence e la riga stirata.
Gino e Rina vivevano a circa 30 Km da loro in un paese di campagna e insieme con i fratelli di Franco gestivano un’azienda agricola.Franco era l’unico che aveva studiato ,era ragioniere e lavorava in banca, e se ne era andato presto da casa.Lei non aveva mai avuto molti rapporti con i suoceri perchè Franco non amava andare in campagna, secondo lei si vergognava della sua famiglia.
La vita al paese era molto tranquilla, anche il tempo passava molto più lento ,sembrava di essere in un’altra epoca. I genitori di Franco ma anche i fratelli erano persone molto semplici e alla mano.
Ma da quando avevano annunciato che Milena era incita , Rina aveva deciso che ciò che mangiavano in città non andava bene e per questo una volta alla settimana mandava Gino con frutta e verdura fresca del loro orto. A volte mandava anche uova, latte, qualche pollo. Milena era contenta di queste attenzioni tanto più che la qualità del cibo era migliore rispetto a ciò che comprava in città.
‘Mi scusi Gino se sono ancora in camicia da notte, non mi ero resa conto che che fosse così tardi’
‘Non ti preoccupare cara, ho tre figlie femmine, e da giovane ,prima di sposarmi, vivevo con cinque
sorelle e due zie nubili’
‘Venga in cucina ,stavo giusto facendo il caffè’
Dopo un po’ si trasferirono in salotto sul divano allora Gino le disse:’ Ti vedo sciupata. C’è qualcosa che non va? Stai male?’
‘No va tutto bene, sono andata proprio ieri dal dottore ed è tutto apposto’
Gino le mise una mano sulla coscia :’Milena,noi ci conosciamo poco,ma tu non me la conti giusta.Non sono istruito,non sono tanto intelligente ma capisco che hai pianto’
Chissà se fu per la mano,chissà se fu per le parole, ma le lacrime ripresero a scorrere copiose.
‘Su raccontami tutto…non farti riguardi’ la incoraggiò Gino che le mise un braccio sulle spalle e l’attirò a se.Milena pian piano cominciò a raccontare :Franco che non la voleva più,il dottore che diceva che si poteva fare, la litigata della sera prima e lei che aveva tanta voglia. Milena singhiozzante si stringeva a Gino e il suo profumo di maschio non l’aiutava,inoltre il suo ventre già prominente appoggiava al inguine del suocero e le sembra di sentire un certo ‘ingombro’ nei pantaloni di lui di notevoli dimensioni.Era una tortura.!
‘Ma cosa mi racconti….quel figliolo…io non ho mai detto niente…ma tante volte mi ha deluso.Ma questa non me l’aspettavo! E’sempre stato il preferito della moglie (La Rina) ma io non ho mai detto niente…anche perchè lei non ha mai fatto torto agli altri figlioli.Tutti se avessero voluto avrebbero potuto studiare …ma poi se ne è andato quando c’era lavoro anche per lui in campagna. E non ti dico la moglie come si è consumata per lui che se n’era andato…..ma io non ho mai detto niente……E io gliel’avevo detto …guarda che se vuoi una casa solida devi accudire tua moglie…..Io, alla Rina l’ho sempre accudita come si deve….minimo minimo tre volte a settimana.E’ un dovere del marito se no a voi vi vengono le paturnie,i cattivi pensieri,vi viene l’esaurimento nervoso. Altro che televisione ,palestra e tutte queste modernità.’
Milena ascoltava, i singhiozzi erano passati e pensava alla suocera :piccola ,tondetta.con la permanente ,i capelli grigi,i seni cascanti ma che tre volte alla settimana ‘veniva accudita’!La voglia cresceva….
Il suocero riprese a parlare:’Credo che dovrò parlare al Franco ,devo fargli capire certe cose,sta mettendo in pericolo il suo matrimonio così’
Milena allora prese la mano del suocero e la infilò in mezzo alle gambe, era un lago:’Senta come sono ridotta…ed è così sempre ….di giorno e di notte’
‘Povera Milena!….così non va’
‘Non è che lei…..mi vorrebbe aiutare?’
‘Certo Milena …hai avuto una buona idea!’
Milena non aspettava altro si alzò, si sfilò le mutandine e si mise in ginocchio sul divano ,con la testa sui cuscini e fica e culo offerti al suocero.Lui passò una delle sue mani sul clitoride e bagnate due dita gliele infilò nella passera senza tanti complimenti.
‘Come sei stretta Milena…non va bene ….bisogna allargare la strada per il bambino.’
Lei sentì la zip scendere,subito dopo un pezzo di carne duro si sfregava su di lei ed entrava ben lubrificato.Il sentirsi riempita le diede un gran sollievo. Il suocero cominciò a scoparla con dolcezza ma deciso.Le mise una mano sulla natica e con il pollice le stuzzicava l’ano.Lei già troppo eccitata ,venne tra mugolii e urletti.Milena si voltò verso il suocero e finalmente vide il suo cazzo,non grande ma piuttosto grosso rispetto a quello di Franco e ancora in erezione.Allora gli passò la crema per le mani che teneva vicino al divano e con gli occhi supplichevoli riescì solo a dire:’Ancora….’.Gino capì al volo:’ma Franco ti ha aperta dietro?’ le disse con tono stupito.’No, è stato prima di Franco’ rispose vergognosa.’
‘Mi pareva……quel ragazzo proprio non vuol capire cosa ti serve!…..sei così bella resisterti è peccato mortale’ e le palpò le tette impastandole a lungo.
Poi senza ulteriori indugi, con un po’ di crema la scopò nel culo prima con un dito poi con due.Non le ci volle molto ad allargarsi ,ma quando entrò la cappella si sentì strappare la carne e sentì dolore…non pensava fosse così grossa…ma resistette….la voglia era più forte..
Gino,evidentemente esperto,procedette con calma,fino a farlo entrare tutto.Poi si fermò per far abituare lo sfintere.Poi dolcemente cominciò a scoparla.Anche questa volta non le ci volle molto a venire…..gli arretrati erano molti. Gino continuò finchè anche lui venne e lei si sentì inondare dal suo liquido caldo.Quando lui uscì,lei si giro,lui era tutto sudato e affaticato e si sedette sul divano.
Lei senza essere invitatae con la lingua cominciò a ripulire il cazzo non ancora moscio e pieno dei suoi umori e di sperma.Quando ebbe finito Gino la guardò con dolcezza e le disse :’Sei brava come la mia Rina!’
Poco dopo essersi ricomposti Milena accompagnò il suocero alla porta.
‘Se vuoi per giovedì o venerdì ci sono i pomodori pronti nell’orto,potrei portarteli’disse lui.
‘Mi piacciono i pomodori,andrebbe bene se può venire giovedì’replicò lei….meglio non far passare troppo tempo…
‘Cosa dici se spiego alla Rina la situazione e stasera le faccio chiamare Franco per invitarvi a passare il fine settimana in campagna?Sono sicuro che non ci sarebbero problemi ,lei sarebbe contenta’
‘Si anche a me farebbe piacere…verrei volentieri’
‘Bene allora….a giovedì Milena’
‘Senta……Non stia a parlare con Franco …ha così tanti pensieri al lavoro….lasciamo le cose così!’
E sorridendo Milena,finalmente soddisfatta, chiuse la porta mentre pensava alla cucina della suocera e…..al cazzo del suocero!

saggezza contadina-fine settimana in campagna
Milena era riuscita con difficoltà a convincere Franco ad andare in campagna dai genitori.Alla fine aveva ottenuto che sarebbero partiti il sabato mattina,infatti la serata del venerdì in palestra sembrava essere irrinunciabile per Franco.
Durante tutto il viaggio lui era stato muto e scontroso, proprio non amava andare in campagna dai suoi.
Quando finalmente giunsero dai suoceri,Milena trovo Rina ,la suocera,pronta ad accoglierla sorridente.”Finalmente siete arrivati! Aveva ragione Gino a dire che sei sciupata!” e così Rina abbracciò forte Milena.Poi rivolgendosi al figlio disse :”Tu trascuri questa ragazza,benedetto figliolo!” e diede un abbraccio pure a lui.Gino,il suocero, si era recato in città a portarle verdura fresca dell’orto e aveva così scoperto che Franco,suo figlio,non ne voleva più sapere di avere rapporti sessuali con la moglie.Allora si era prestato a soddisfare le voglie di Milena nel tentativo di salvare il matrimonio del figlio.
“Non è vero mamma….Milena è a casa tutto il giorno e non si affatica!”
“Proprio non vuoi capire ragazzo mio!” concluse in tono bonario e triste la madre. Franco fece finta di niente.
La giornata trascorse veloce tra il sistemarsi in camera, fare un giro alla fattoria ,vedere l’orto,salutare le sorelle di Franco. Gino era piuttosto occupato ma Milena era tranquilla…sapeva che l’essere lì non implicava necessariamente un incontro con Gino…. e poi la vicinanza della suocera l’avrebbe messa in imbarazzo anche se sapeva che lei era informata.
Quella sera ,sul tardi, Franco partì per rientrare in città. Infatti la domenica mattina avrebbe partecipato ad un torneo di calcetto amatoriale con i colleghi di lavoro. Sarebbe poi tornato per il pranzo e alla sera sarebbero tornati in città.
Prima di andare a dormire fece un’ultima passeggiata sull’aia, erano quasi le 11.Il cielo stellato come non riusciva mai a vederlo in città e l’aria era pulita e pregna dei profumi inebrianti della campagna.
Mentre era in veranda arrivò Gino che era andato a dare un’ultima occhiata alle mucche nella stalla.
“Allora Milena ….come va?”
“Sono contenta di essere qua ….si sta davvero bene….mi chiedo come sarebbe crescere il bambino qua?”
“Basta convincere Franco noi saremmo tutti contenti di avervi qua….lo spazio non manca….la Rina poi farebbe i salti di gioia!”
“Già ….ma Franco non lo smuove nessuno….vede adesso? se ne è tornato in città!”
“Avete più parlato…….. delle vostre cose?” disse Gino abbassando la voce in tono più intimo e confidenziale….si riferiva alla loro mancata vita sessuale da quando lei era incinta.
” Si ….diciamo che ho provato….ma non ne vuol sapere niente!” disse Milena e abbassò lo sguardo per nascondere le lacrime che le salivano agli occhi. Infatti cominciava a pensare che il suo corpo ,gonfio dalla maternità, fosse così rivoltante da provocare ribrezzo nel marito. Cominciava ad odiare il bambino dentro lei ,incolpandolo del desiderio scomparso del marito.
“Dagli tempo” fu la risposta di Gino che le accarezzò la schiena ! Quel semplice contatto le accese il desiderio di essere toccata ,ma con Rina poco distante non se la sentiva.
“Domani mattina io non ci sarò, ma vai da Marco …..sarà libero verso metà mattina ,magari puoi parlare con lui…baderà a te volentieri!”Marco era il fratello di Franco,viveva ancora con i suoceri. Lei non lo conosceva bene,anzi quasi per niente.Infatti quando lei arrivava lui di solito se ne andava, e se anche restava spiaccicava solo poche parole.”Grazie….ma non vorrei essere di disturbo!” replicò Milena.
“Macchè disturbo,guarda che tu piaci molto a Marco…penso che se tu non fossi stata impegnata con Franco lui ti avrebbe chiesto di uscire!”
Quelle parole la sbalordirono, si era convinta di essere antipatica a Marco.
Non aveva nessuna intenzione di passare del tempo con Marco,non in quel modo almeno. Cosa avrebbero pensato di lei?….che era una cagna in calore che si accoppiava con tutti i maschi della famiglia?
Andò a dormire e sognò un uomo che entrava nella sua stanza e si stendeva accanto a lei ,l’accarezzava spudoratamente dappertutto facendole raggiungere più volte l’orgasmo.Lei cercava di vederne il volto ma non ci riusciva travolta com’era dal piacere di quelle mani .La sensazione di godere fu così intensa che si svegliò e in mente aveva la faccia di Marco,suo cognato.La stanza naturalmente era vuoto,si tocco tra le gambe era bagnata fradicia,decise di concedersi un ditalino.
La mattina dopo ,fresca e riposata, dopo un abbondante colazione ,si offrì di aiutare lasuocera.Ma questa,decisa ,le disse di andare a fare una passeggiata ,l’avrebbe aspettata solo per preparare la tavola. Quindi aveva qualche ora libera.
Ciondolò un po’ per la fattoria ,poi si diresse verso le stalle. Una macchina a lei sconosciuta era parcheggiata. Entrò di soppiatto e si nascose dietro una colonna. Dal fondo sentiva delle voci,a volte qualche risata. Sbirciò era il veterinario che ,con l’aiuto di Marco,procedeva alla fecondazione di una mucca.Ogni tanto le arrivava qualche frammento di conversazione ,capì bene che facevano delle battute riguardo la monta. Guardò quello che faceva il veterinario,mentre Marco teneva calma la mucca.Prima le visitò la vagina,poi inserì un grosso divaricatore della vagina quindi entrò con una specie di speculum (decisamente più grosso le lungo di quello che usava il suo ginecologo) poi con una sorta di siringa depositò lo sperma .I due ridacchiavano intanto.Lei a quella scena si eccitò e pensò a quella povera mucca che si ritrovava incinta senza aver……
Chissà se anche le mucche godono si chiese,di fatto lei era in fregola:bagnatissima fra le gambe e con i capezzoli in tiro.
Uscì dalla stalla e cercò un po’ di calma all’ombra.
Poco dopo decise di tornare dalla mucca. Non si accorse che Marco era ancora nei pressi.
Accarezzo il muso della mucca e le disse :’Sei nelle mie stesse condizioni,incinta e non puoi scopare….povera!’
In quel momento si accorse di Marco e divenne tutta rossa ….non sapeva più cosa dire.
Lui fu diretto :’Non sono daccordo con te…..tu puoi scopare quanto ti pare e ti piace se vuoi’.
Era probabilmente la frase più lunga che lui le avesse mai rivolto.
Non sapeva che dire ma divenne ancor più rossa e di nuovo i capezzoli le si inturgidirono e ,ne era sicura, si vedevano attraverso la maglietta aderente che indossava. Non riusciva proprio a parlare,cominciò a iperventilare così che il suo seno ansante si notava ancora di più.Lei era paralizzata dall’eccitazione ,lui le si avvicinò ,le toccò la faccia e le disse:’Sei calda,forse ti serve rinfrescarti un po’….magari una doccia…che dici ?’Lei annuì.Andarono all’ingresso della stalla ,dove era stata ricavata una stanza con un bagno che veniva usata per lavarsi dopo il lavoro.
Marco chiuse la porta e le si avventò contro con un bacio appassionato,le esplorò tutta la bocca con la lingua.Lei naturalmente non fece alcuna resistenza,anzi aprì le sue labbra come un fiore pronto ad accogliere l’ape impollinatrice. Milena prese pure l’iniziativa di attirarlo a se ,schiacciandogli contro la pancia alla ricerca della sua virilità.
L’odore che lui emanava ,il suo misto al sapone e agli odori della stalla,la faceva eccitare ancora di più se possibile.Era sicura che le sue mutandine erano molto bagnate.Le mani di lui intanto esploravano il suo corpo e ben presto si inserirono tra le coscie.La massaggiò con una creta energia sul clitoride attraverso il tessuto degli slip.poi andò dietro e infilata la mano negli slip le cercò il buchino e cominciò a massaggiarlo.Milena continuava a baciarlo e a strusciarsi sulla sua patta dove un’imponente erezione aveva preso avvio.Cominciò a sbottonargli i pantaloni,voleva sentire subito il suo sapore.Il cazzo non fece fatica ad uscire ,lei si staccò dalle labbra di lui e si inginocchiò prendendolo subito in bocca.Fu una sorpresa l’attrezzo del cognato.Era più grande e più grosso di quello del suocero. Riusciva a prendere in bocca la cappella e nu po’ dell’asta .Già le fremeva la figa all’idea di ospitarlo.Marco le mise una mano sulla testa e le diede il ritmo costringendola a ingoiarne un po’ di più.La pompò per un bel po’,a lei venivano i conati di vomito,ma resisteva ,aveva un sapore fantastico.Poi lui si sfilò dalla bocca di Milena ,la fece girare appoggiata ad un tavolo,le abbassò gli slip e glielo infilò in vagina ,già perfettamente lubrificata.Lei fece un sospiro di sollievo,era bello sentirsi piena.Cominciò a stantuffarla ,lei venne molto presto.Milena si seccò di questo fatto,ma lui non dava segni di cedimento.Aveva infilato le mani sotto il vestito ,e trovate le tette cominciò a impastarle ruvidamente,strizzò e tirò i capezzoli senza tanta delicatezza.Lei si sentiva in estasi,tutti i sensi aperti .E continuò a scoparla provocandole un orgasmo dopo l’altro..Lui
non era ancora contento.La fece sedere sul tavolo ,le aprì oscenamente le gambe.Il ventre gonfio dalla gravidanza la rendeva oscenamente sexi.Le tette gonfie e leaoreole più scure con i capezzoli ritti eccittarono ancora di più Marco.Le infilò due dita in vagina e cominciò a scoparla con quelle,lei intanto vedeva il cazzo di lui ancora in erezione,la cappella viola e pulsante ,lucida degli umori della sua figa.Continuava ad essere eccitatisssima.Lui intanto aveva infilato altre dita e continuava a scoparla .Non riusciva più a vedere le dita che erano sparite dentro di lei ,e lui continuava a spingere,mentre eli si sentiva strappare.L’orgasmo arrivò improvviso,fortissimo.Gettò la testa indietro ed emise un urlo soffocato .Lui le tolse la mano e subito la penetrò con la verga,riprendendo a scoparla,questo era dolce rispetto alla mano.Ma dopo poco,la fece scendere dal tavolo,la fece inginocchiare a terra,con la testa sul pavimento e il culo bello aperto dietro.Lei sentì qualcosa di fresco spalmato sul buco,lui la lavorò un po’ per aprirla e poi eccolo.L’asta di carne cercava di farsi strada nel suo intestino.Spingeva cercando di entrare nel suo buchino,cercando di superare la resistenza .Ben presto la cappella entrò,il dolore era fortissimo.Ma la crema ben presto alleviò il dolore e lui cominciò a spingere lentamente e ritmicamente.Aumentò il ritmo e l’affondò.Lei godeva e ne voleva di più nonostante il lieve bruciore. E lui la accontentava scopandola a lungo nel culo ,decelerando quando sentiva che stava per godere.Quando finalmente le concesse l’orgasmo anche stavolta arrivò forte come un terremoto.Lui non era ancora venuto.Uscito dal culo le sbatte l’asta in faccia,lei non aspettava altro.A prì la sua bocca e con la lingua cominciò a leccarlo,poi a succhiarlo e a scoparlo con tutta la bocca. Nonostante fosse distrutta si impegnò nel miglior pompino della sua vita.Quando anche lui venne .lei spalancò la bocca ,voleva ricevere tutta la sua essenza senza perdere nemmeno una goccia.Si sentiva una troia ed era contenta.
Alla fine si concessero la famosa doccia ,lui la insaponò tutto,non parlarono molto.Lui però le disse:’Non capisco mio fratello….io ti scoperei minimo 2 volte al giorno’.
Si scambiarono un lungo bacio.

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