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SCOPATA IN FAMIGLIA

By 2 Febbraio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Mia Moglie scopata in famiglia

Io ero molto geloso di lei, ma anche suo padre lo era ed anche suo fratello.

Io in varie serate di alcol ero riuscito a far dire a mio suocero e mio cognato quello che volevo e che avevo sempre sospettato: che se loro avessero potuto, se non avessero avuto sensi di colpa, si sarebbero scopati mia moglie.

Capivo anche che mia moglie avrebbe fatto piacere, nei suoi desideri più nascosti avrebbe voluto scoparsi suo fratello e suo padre.

Era il compleanno di mia moglie e volevo farle una sorpresa speciale.

La feci vestire abbastanza sexy, con una minigonna , autoreggenti e sopra una magliettina aderente.

Eravamo a casa nostra e lei non sapeva di quello che le sarebbe aspettato.

La feci bere molto, ma veramente molto e non sapeva cosa le avrebbe aspettato.

Mio suocero e mio cognato erano d’accordo con me e arrivati da dietro, entrarono e si nascosero in camera da letto.

La portai nel buoi e la feci spogliare e dopo vari preliminari, nel buoi più totale la diedi in mano a mio suocero e lei non se ne accorse e salita sul letto andò a cavalcioni su di lui

Mia moglie era li completamente nuda, con le tette al vento e i suoi bei capelli lisci lunghi .

Ad un certo punto dopo 5 minuti che avevano preso il ritmo e che lei stava godendo alzai la luce e lei vide che al mio posto c’era qualcun altro:’.ma chi??
Spaventata cercò di scostarsi ma lui la tenne ferma e allora continuò perché ormai stava provando un tale piacer, superiore a quello che io le avrei dato, data la perversione di scoprire di esser scopata da un altro maschio, di esser stata ceduta, che andò avanti.

Dopo altri 5 minuti io aumentai la luce e lei ebbe la risposta al suo punto interrogativo: chi la stava scopando?’.
Riconobbe e poi sentì la sua voce’.: era suo PADRE!!

Lei era scandalizzata, ma sotto sotto era contenta, li amava, magari amava più loro di me.

Se la stavano sbattendo alla grande, suo padre era straiato sotto a pancia in su, lei era a cavalcioni su di lui, come una vera zoccola, una assetata di cazzo, perché quella era la posizione da una che voleva sentirselo dentro.
Lui le impugnava le chiappe, si degustava bene, tenendo i palmi delle mani ben aperti, la carne dche aveva creato, la bella pelle di sua figlia.
La muoveva come una trottola, facendola saltare su e giù e costringendola a sentire dentro di se la sua bella sberla, il suo bel cazzo, da cui 30 anni prima era uscita lei come sperma.
Le tette le saltavano su e giù e a destra ed a sinistra, era no bellissime e i suoi capelli lunghi e lisci da sirena saltavano e le accarezzavano il bel corpo.

Papà: dai figlia ia, sei una bella figa, ho sempre desiderato scoparti tutta
Lei: nooo, ti pregooo, p’non dirlo, smettila, lasciami’.
Lei non aveva coraggio di pronunciare la parola Papà’

Con le mani grandi e pelose ad un certo punto le spostò e le agguantò entrambe le tette che danzavano libere davanti al suo viso, erano due belle quarte abbondanti.
Figlia mia quanto sei bella, che tette, tua madre non le aveva io le desideravo, fammele sentire, belle fresche, giovani.
Le agguantò senza rispetto e senza delicatezza ma con tanta fame ‘.
Lei si mise a gridare dallo spavento, a quel punto dopo esser state quasi spremute, munte, lui con una mano la prese per i capelli, per la coda e la tirò giù verso di lei .
Lei cercò di frenarsi ma inutilmente e prima sentì i baffi pungerle le tette e dopo spaventatissima sentì dei brividi nel corpo partire dai seni stessi e ripercuotersi su tutto il suo bel corpo per poi sfociare in mezzo alle sue gambe e facendole stringere le labbra della figa, belle curate depilate al punto giusto da vera puttana e dando così un colpo di piacere al cazzo del padre il quale si eccitò ulteriormente. Lei si sentì bloccata, con una mano trattenuta per la coda mentre l’altra mano le strizzava la tetta, la mungeva e sull’altra sentiva i baffi pungerla ed i denti morderle il capezzolo e l’areola e poi una forza una lingua leccarla e poi tirare, si sentiva che il padre voleva esser allattato da lei mamma giovane e fresca.
A quel punto lui passò sull’altro capezzolo per poi tornare sul primo e poi il secondo ed infine la costrinse a limonare con lui ed in modo travolgente. La lingua di suo padre era entrata dentro di lei ed ebbe un giramento di testa, forte era l’emozione dovuta ad un abuso ed ad una sensazione famigliare non estranea. Dopo tutto lei come tutte le donne amava suo padre suo fratello, gli uomini di casa che l’avevano sempre protetta e voluto bene e lei aveva cercato in me il loro carattere.

L’emozione fu tale che raggiunse l’orgasmo e si innondò completamente.

A quel punto arrivò qualcun altro, lei si sentì due mani ed un cazzo grosso sbattere sul suo culo, le gue gambe furono prese d’assalto da lui il quale le palpò alla grande.

Sentì una lingua leccarle il culetto e sentita la voce si raggelò, sudò freddo.

Ciao sorellina’sei una bella figa e voglio anche io realizzare il mio sogno: scoparti ben bene

Suo fratello si era meso d’accordo col padre, avevano deciso ed organizzato di degustarsi la femmina di casa ed avevano trovato me loro complice, anzi ero stato io a promuovere l’incontro e a tirare fuori senza inibizione il loro sogno. Gustarsi a pieno la propria femmina che per tanto tempo lei aveva procurato pensieri a loro nel fare la zoccoletta in giro.

Lei nel sentire il fratello divenne tutta rigida e lui se la gustò, la palpò ovunque e si mise a leccarle tutto il corpo soffermandosi spesso in corrispondenza dello sfintere, del secondo canale e questo diede una certa inibizione a lei, una certa vergogna, il tutto mentre si vedeva da dietro il cazzo duro del padre che continuava a profanarla, entrando ed uscendo da quel fantastico e candido corpo.

A un certo punto il fratello le agguantò le tette da dietro e si Mise a palparle ben bene per poi passare ad una vera e propria mungitura e da lì strappò la bocca della sorella di proprietà del padre per ficcarci dentro la sua lingua e slinguarla bene da vero porco giovane eccitato.
Subito dopo le si avvicinò al viso, ma non più col proprio , bensì col proprio cazzo.
Lei si spaventò , ma lui con determinazione la prese per la coda , le tappò il naso e la costrinse ad aprire e le ficcò dentro la sua asta, si in quella calda bocca della sorellina.
Il fratellino: succhiamelo sorellina
Lei: uhmmm, nooooo
Lui senza troppi complimenti si mise a scoparle la bocca.
SI era stupendo vedevo mia moglie abusata dai suoi uomini, dai suoi maschi, dai suoi famigliari, suo padre e suo fratello.
Suo padre continuò a scoparla ed a succhiarle le tette come una vera mucca.

Dopo almeno mezz’ora, il fratellino tornò dietro e iniziò a spingere la sua bella asta dura nel buchino della sorella: voleva sfondarle il culo.
Lei si mise ad imprecarlo di non farlo, il padre cercò di tranquillizzarla sia perché le voleva bene e non voleva vederla piangere, anche se già piangeva per la situazione che stava vivendo, la povera ragazza, la povera sorella, la povera figlia, la povera moglie, la povera mamma’, ma anche perché se la stava scopando e non voleva smettere quel sincronismo che aveva trovato nel muoverla su e giù.

Il padre l’abbracciò’che tenerezza sembrava proprio fosse per tranquillizzarla ma intanto il fratellino si trovò libero di abusarne ben bene. Il padre la tenne giù ferma mentre le ciucciava le tette fantastiche che lui sempre aveva sognato, lei non riusciva a rialzarli e il fratellino le aprì ben bene le chiappe ed il buchetto dove lui aveva leccato e sputato ben bene.
Si mise in un ottima posizione e e dopo aver fatto un po’ di spazio prima con un dito , poi con due e poi con tre ed aver sentito lei provare dolore e pianto, llora a quel punto ultra eccitato spinse la sua cappella ben bene dentro quel buchetto e assicuratosi di aver canalizzato la cappella spinse con determinazione sentendo lei gridare ed imprecare sempre più.
La cappella entrò per metà e poi tutta, lei piangeva, lui si eccitava, spinse, spinse tutta la cappella era dentro ormai, a quel punto si rilassò e pensò solo a spingere facendo arrivare metà del suo cazzo dentro il culo della sorella.
Lei piangeva come una matta, lo imprecava di smetterla, provava un dolore lancinante, il padre si eccitava e la limonava e poi le ciucciava le tette.
Il fratellino andò avanti spinse, spinse, era eccitatissimo e appoggiava le sue mani prima sulla schiena nudae poi sulle chiappe per aprirle ben bene e palparle ben bene. Lei si dimenava come una matta, gridava, piangeva, imprecava di smetterla che le faceva troppo male, troppo, ma il fratello anzi si eccitava ed andava avanti finchè tutto il suo bel giovane cazzone non entrò fino alla fine .
Lei non muoveva il suo bel culetto perché questo voleva dire provare dolore, ma appena sentì i testicoli, le palle belle piene e calde sui suoi glutei freschi, capì che il suo fratellino ormai si era impossessato totalmente di lei.
Lei sentiva un fuoco, un inferno dentro di lei, dietro e dentro di lei, piangeva come una matta, erano anni che da quegli occhietti da cerbiatta, sempre dolci e sorridenti e accattivanti non uscivano così tante lacrime.
Piangeva come una ragazzina, le gocce fredde di lacrima cadevano sul corpo del padre, impegnato ad abusare del suo corpo.
Lui percepito il dolore della propria figlia, l’abbraccio, smise di palparla, stette fermo col proprio cazzo dando una pausa alla sua opera di trivellazione di scopatura della figlia.
Sentì il cazzo del figlio, si perché solo una parete sottile divideva i due buchini, i due sentieri ormai diventati due gallerie.
Lui sentiva pulsare la cappella di suo figlio, straeccitato.
Lui non se la sentì a bloccare il figlio però cercò di tranquillizzarla.
Il figlio ormai aveva messo dentro tutto, le sue palle poggiavano sia sui glutei della sorella che sulle palle del padre.
I due maschi avevano i testicoli assieme, entrambi sentirono le palle piene dell’altro e questa sensazione, mai provata fino ad allora, li fece eccitare da morire.
Lei imprecò nuovamente il fratello di non farle del male, ma il fratellino eccitato iniziò ad andare avanti ed indietro, lei soffriva, gridava ed allora il padre, invaso dall’eccitazione trasmessa dal figlio , il quale godeva nel sentirla imprecare ed aumentava nel ricercare nuovamente quelle imprecazione che pian piano sparivano, anche il padre di colpo da un abbraccio affettuoso passò a raccoglierle i capelli per poi slinguarla e palparle le tette da giovane mucca, da fresca vacca da monta.
A quel punto anche lui riprese a scoparsela e lei si sentì così due cazzi andare avanti ed indietro dentro di se, e quando le due cappelle si incrociavano si sentiva aprire dentro il doppio del normale dandole dei dolori lancinanti, e questo , accompagnato dall’indifferenza dei due maschi, presi dal loro piacere su di lei, la fece eccitare, la fece sentire solo un corpo, un corpo da usare solo per sfogarsi, per godere, per svuotare le proprie palle e basta e addio ai sentimenti’.dopotutto lei era una femmina, cioè una vacca da monta, un buco!

Il fratello si era preso il suo culo per castigarla, per vederla piegata, per farle capire che comandava lui e quindi per sentirla dominata.
Il padre invece voleva la figa per un altro motivo, voleva sentirsi ancora uomo, maschio’
Andarono avanti per almeno mezz’ora , le tette vennero gustate da tutti, lei sentiva quanto fossero desiderate da entrambi.

Ad un certo punto il padre aumentò il ritmo e la figlia percepì qualcosa e gli disse.
Lei: no, papi, non farlo, ti prego’
Papà: sii, daiii, stai qua’non muoverti chevengo’ahaahh, siii
Figlia:no, ti prego, papaà non farlo’
Papà si, stai ferma cazzo che ti sborro dentro, ti riempio’.
Lei: noo, ti pregoo, sono nel periodo fertile’
Papà.: aaaaaaa, siiii, non dirmiii questooo,
Lei si impuntò conle braccia sul letto e nonostante il dolore procurato dal fratello da dietro, cercò di divincolarsi’
Lei: papà ti prego non farlo, noooo, non vogliooo, non voglio un altro figlio, non lo voglio da teeee
Papà: sii, siii, ti voglio ingravidare, bella figa, voglio vedere se a 65 anni riesco ancora a metterti incinta’.
Lei: noooooo,
Lei cercò in tutti i modi di staccarsi’
Papà: figlio mio castigala per bene, non lasciarla andare’.
Allora il figlio l’abbracciò e la prese per le tette strizzandogliele come una vera mucca da monta e aumentò i suoi colpi per castigarla, aumentarne il dolore.
Lui le spinse la schiena per rimetterla giù piegata ed aiutato dal padre ci riuscì e la bloccarono.
Entrambi aumentarono i proprio ritmo per arrivare prima al momento giusto.
Il padre raggiunse l’orgasmo e si mise a gridare come un gorilla dandole colpi dentro la figa come per aiutare la propria sborra ad entrare meglio dentro di lei.
Lei sentì gli schizzi energici penetrarla fin dentro l’intestino, le ovaie’
Il padre: aaaAAA, SI, SI , TIENI TROIA, SEI UNATROIA, PRENDILO , PRENDILA TUTTA DENTRO’AAAAA’..INCINTAAAAA
Svuotato completamente si mise a limonarle per bene ed a palparla nuovamente, ma dopo pochi minuti si staccò e la costrinse a leccargli il cazzo.
Si, figlia mia, puliscimelo tutto, succhiamelo, la prese per la coda e la costrinse a spompianrlo.
Intanto il figlio proseguì ma dopo pochi minuti di estremo forza anche lui gridando, insultandola, le svuotò tutta la sborra ‘
Mia moglie a quel punto si lasciò cadere sul letto, si accovacciò tutta nuda, i suoi uomini ormai si erano alzati , si erano rivestiti, e lei li sola con le loro sborre che iniziavano ad uscire dai suoi buchi e a colare sulla sua pelle suella sua gamba, lei lì sola, con le tette al vento, il trucco sfatto e le lacrime cadere di profilo.
Ripassarono da lei e le dissero: tuo marito è stato bravo, ha organizzato proprio un bel giorno, dopo tutto anche a te è piaciuto; ci vediamo alla prossima, a proposito magari ti regaliamo qualche bel vestitino, magari da cameriera così la prossima volta saprai come accoglierci’dopo tutto anche a te è piaciuto figlia mia.
Il fratello: infatti sorellina’, papi, senti le gambe come sono tutte bagnate, ma lei ha goduto molte più volte di noi’.che troia’
Il papà: ehehahhaha.

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