Skip to main content
Racconti di DominazioneRacconti erotici sull'IncestoTrio

Sergio, l’uomo di mia madre

By 14 Maggio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Mia madre non è mai stata una donna molto sveglia, è sempre stata un po sempliciotta e spesso ingenua. Anche in famiglia è stata sempre vista cosi e più di un parente si è approfittato di lei, con la scusa dell’aiutarci. Mio padre è mancato molto presto e lei ha dovuto cavarsela da sola anche se spesso con grandi difficoltà. Negli ultimi anni si è aggiunto anche il suo uomo, un disoccupato fannullone che almeno è simpatico, ad aggravare la situazione economica già traballante.
Qualche giorno fa io e sergio, l’uomo di mia madre, eravamo sul divano, lui guardava la tv e io con il tablet stavo guardando un porno senza audio. Ad un certo punto passa mia madre e senza sapere cosa fosse successo, ma di certo qualcosa di erotico, mi sento sussurare all’orecchio:
– ammazza ma tutto quel pacchetto te venuto per tua madre?
Imbarazzato e convinto che non si notasse l’effetto del porno che stavo guardando faccio finta di niente mi alzo e vado in bagno. La sera ripensavo a cosa doveva essere accaduto nel pomeriggio e soprattutto della figura fatta, di lui sapevo già che non era un conte, e di me che abitando con due coinquilini in camera e cucina non avevo gli spazi che mi servivano.
Passa qualche giorno e, come un vero idiota, mi faccio beccare di nuovo da Sergio sul divano col pacco duro e nota che stavolta ho un porno sul tablet, se non fosse che il film in questione coinvolgeva un’avvenente mamma.
-aho, ma allora la tua è una fissa, sei uno di quei malati, eh?
– ma che fissa è fissa, non c’avevo manco voglia so capito per caso in sto sito… E poi la tipa è fregna forte
– sei troppo in fissa, ahaha dai che se capita vedo di organizzarti qualcosa
Interrogandomi sul cosa volesse i tendere con quella frase la sera andai a dormire e mi ripetevo:
– va be avrò capito male io forse
Verso le due di notte sentii Sergio che mi chiamava.
– a trucido, svegliate che c’ho una sorpresa pe’ te
-ammazza ma te pare il modo di svegliare una persona- pensai tra me e me.
Mi alzai non del tutto cosciente delle mie azioni e segui l’ombra di Sergio. Il dopo fu uno shock. C’era mia madre sul letto vestita solo con una maschera, una di quelle di lattex stile sm, che le lasciava liberi solo i capelli e la bocca. Era scioccante vedere quella lunga chioma bionda, che per me significava calore e amore materno, in quel contesto a me cosi sconosciuto. Mi cedettero le gambe.
– Ei trucido ma che mi fai?
Pensando che potesse sentirmi mi sentii abbattere ancora di più. E Sergio capi al volo i miei pensieri perchè mi disse:
– tranquillo, non puo sentirci. Ste maschere le fanno senza suono
– senza suono?
– si che non poi senti se ne porti una. Senza suono, no?
-ahhhh! A Sergio, ma come cazzo faccio a capirti se mi parli cosi
– sempre presciso sei tu, eh?
Scoppiai a ridere mi sentivo meglio, mi ero distratto un po da quello che stava succedendo.
– allora che te pare? – mi chiese
– non so che dire, non so davvero che dire.
– beh meglio che una pugnetta davanti allo schermo
– ma io non ho mai pensato a lei in questo modo
– aho se te ne vuoi anna, poi pure annartene fori
Ero tentato dall’uscire quanto dal rimanere, era mia madre è mi dava il fastidio pensarla così ma era anche una donna e li, senza vederla in viso, potevo vederne le sue caratteristiche di donna senza ricondurle nella mente subito a lei
– allora visto che sei indeciso famo cosi. Ti siedi li cosi possiamo parlare un po’ e ti puoi schiarì un po le idee
Ancora sotto shock, mi sembrò una buona idea mi sedetti di spalle in modo da non vederla e iniziai a pensare a cosa chiedergli. Ma nella mia testa c’era una tabula rasa, sapevo che mia madre era una facilotta, in famiglia queste cose arrivano sempre alle orecchie sbagliate, ma questo era troppo per me.
– Sa che io sono qui presente?- chiesi
– no e nun deve sape’ gniente, questa è una cosa che ho fatto pe’ te visto che te sei preso cosi bene
– non mi sono preso, dico davvero
Nel mentre iniziavo a sentire il classico sciaf del pelle contro pelle.poi chiesi:
– ma è da molto che fate ‘sta robba strana?
– da quanno ce conosciamo. E non lo fa solo con me, a vorte incontramo altra ggente, qualche negro, o anche in qualche locale
Pensai quasi di imprecare ma poi rimasi zitto. Dopo qualche attimo mi accorsi che gli sciaf stavano diventando più forti e più frequenti e che mia mamma iniziava a gemere. Facendo finta di niente evitai di voltarmi ma la curiosita mi assaliva e una sorta di frenesia iniziava a scorrermi nei pantaloni.
-trucido guarda che puoi aprirte la patta e tirarlo fuori, qua nessuno te dice gnente. Involontariamente mi ero voltato, mi fu istintivo, e la vedei a pecora mentre l’altro se la scopava.
-cazzo- mi scappò
– hai visto come lo prenne bene tua mamma?
– avrei preferito non vederlo
– guarda che puoi sempre uscire- mi ripose
– tanto ormai ho gia visto troppo
– e allora vedi che c’ho ragione. Come se dice hai fatto 30 fai sto 31. Tiratelo fuori almeno e sparati sta sega che se vede che stai a espode’
Non risposi più rimasi ma guardare. Mia mamma era una donna stupida ma col cazzo ci sapeva fare. Non era stupenda ed ora aveva anche un po di ciccietta sui fianchi, come quasi tutte le 45enni, ma nuda faceva il suo bell’effetto, anzi, pensai, vestita da zoccola lo farebbe ancora di più. Mi accorsi che mi stavo eccitando troppo e che senza pensarci avevo posato una mano sul cazzo ormai durissimo.
– ma che gli stai facendo? – chiesi
– gli scopo il buco del culo, alla tua mammina piace questo
Mi chiesi perchè avessi fatto quella domanda. Poi, un po come si fa con gli animali, a fece gattonare fino davanti a me tirandola per i capelli. La fece inginocchiare e gli basto sfiorargli il cazzo con le labbra perchè lei iniziasse a succhiare di gran mestiere.
– hai visto come lo succhia la tua mammina?
Non risposi.
– che boccuccia calda che c’ha. So da provare armeno na vorta.
Non risposi di nuovo e Sergio per smuovermi mi mise una mano sul cazzo. Mi scostai e dissi:
-oh ma che cazz?
-ma nun vedi che sei eccitato pure te, tiralo fuori daglie. Ti conviene farlo ora perchè tra un po’ smollo.
Ero spaventato da cosa poteva essere tirarlo fuori ma Sergio mi venne di nuovo in aiuto, mentre mia mamma glielo succhiava mi sbottono i pantaloni e quando mi tiro giù le mutande e vidi il mio cazzo davanti a quella puttana in maschera partii in automatico a segarmi. è solo una puttana iniziai a pensare guarda come su gusta il cazzo, le piace proprio, è goduta sta zoccola. Sergio si accorse che stavo per sborrare e allora lo tolse dalla bocca della zoccola e mi disse:
– quando sei pronto dimmelo, che la mammina pa sborriamo assieme in faccia.
Non ci volle molto, parti un po prima Sergio che standogli davanti gliene sparò molta soprattutto sui capelli, io, invece, stando di lato ed essendo più alto riuscii a piegarmi e sborrargli tutto in gola, mentre lei ripeteva quanto fosse buona quella crema, senza sapere che era mia.
-ma sei un granne, trucido. Sei er cecchino di Latina- Sergio si complimento per la sborrata e poi mi fece uscire dalla stanza di corsa, perchè la zoccola doveva togliersi la maschera. Tornai a dormire, o almeno a provarci, chiedendomi cosa fosse successo quella notte.

Leave a Reply