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OrgiaRacconti erotici sull'Incesto

Siero sperimentale

By 26 Novembre 2012Aprile 9th, 2020No Comments

Mi chiamo Matteo e sono un ragazzo di 30 anni. Sono ricercatore all’università di medicina e mi occupo di studi sul DNA; fortunatamente le cose almeno da questo punto di vista mi vanno bene, perché anni fa ho perso i miei genitori e vivo nella casa sopra quella dei miei zii.

I miei zii sono Pietro, il fratello minore del mio padre, di 50 anni, e mia zia Miriam che di anni ne ha 45, con loro vivono le 2 figlie Giulia e Nadia di 24 e 20 anni. In famiglia non siamo mai stati molto alti, io sono alto 1,68 m, mio zio 1,60 e anche mia zia è bassina (1,55) e anche le figlie sono alte come il padre. Mia zia è una donna molto femminile con un bel decolté, un’pò rotonda di fianchi e sempre molto curata nel vestire. Inoltre con le figlie è assidua frequentatrice di una palestra vicino a casa nostra, e per non sfigurare con le figlie ci sono anche giorni che va sia mattino che pomeriggio. ‘Non voglio che tuo zio pensi che le altre donne siano meglio di me’ mi ha risposto una volta a precisa domanda ‘e non voglio che guardando le sue figlie pensi a come ero e come sono peggiorata’.
Le mie cugine hanno meno seno della madre ma i loro culi sono una calamità per gli occhi, pure per me che sono il cugino è dura non guardarle quando si mettono pantaloni aderenti o in costume.
E una cosa che tutte le donne di famiglia sono appassionate sono le scarpe con il tacco alto: vuoi perché sono donne, vuoi perché l’altezza non le aiuta hanno una vera e propria collezione di scarpe di tutte le forme e altezze. C’è da dire che sia io che mio zio non possiamo essere che felici di questo aspetto perché vederle sfilare per casa è davvero un piacere per gli occhi. Ovviamente anche mio zio ed io ci teniamo in forma, anche perché se non lo facessimo verremmo messi in croce dalle 3 donne di casa. Pietro è un buon mezzo fondista e ha passato anche a me la passione per la corsa inoltre facciamo qualche salto anche noi in palestra per allenare la parte superiore del corpo, anche se con meno frequenza delle nostre donne.

Quello che ho da raccontare è successo dopo una mia visita a un convegno per illustrare alcuni miei studi sull’ormone della crescita e la possibilità di curare il nanismo. Avevo lasciato parte del materiale a casa, per evitare che qualcuno potesse rubarmele (la concorrenza è spietata) e avevo lasciato anche alcuni campioni di un siero sperimentale nel congelatore sempre per lo stesso motivo. Al convegno avevo avuto la conferma della bontà delle mie ricerche, incrociando i miei dati con quelli degli altri ricercatori ero giunto alla conclusione che il mio siero era efficace ma i suoi risultati erano legati molto alla conformazione del corpo e al DNA del soggetto a cui veniva somministrato il siero.
Arrivato a casa trovai sul tavolo della cucina un biglietto della zia per andare a cena da loro, ma aprendo il frigo e guardando la mia scrivania ebbi la sensazione di qualcosa di cambiato, come se alcune cose importanti non fossero nel posto dove le avevo lasciate. Pensavo fosse stata la zia ad aver spostato qualcosa e quindi non ci feci molto caso, feci una doccia e poi andai a cena. Fu appena entrato in casa che mi accorsi che qualcosa non era come il solito.
Incontrai Nadia che si avvicinò per darmi il benvenuto con un bell’abbraccio: da quand’è che mia cugina era così alta??? E tutto quel seno da dove era uscito? Pensavo avesse dei tacchi e qualche reggiseno particolare ma perché? Infatti non aveva i tacchi e nemmeno reggiseno e la cosa mi lasciava uno strano senso d’inquietudine.
La mia inquietudine aumento ancora di più quando vidi Giulia che indossava una gonna molto corta e una camicetta molto stretta che lasciava scoperto il suo decolté: le gambe erano più lunghe e il seno sembrava quello di sua madre.
‘Ciao cugino tutto bene?’
‘Ciao Giulia, tutto bene un’ po’ stanco per il viaggio ma niente di che. Te e tua sorella vi siete fatte più belle di quando sono andato via, mi sa che stare lontane da me vi fa bene’
‘Mah va cosa dici, anzi è il contrario fidati. Hai già visto mamma?’
‘No, devo ancora vederla dov’è?’
‘Ultimamente lei e papà sembrano tornati 2 teenager, sono sempre appiccicati’
‘Davvero? Ma cosa succede in questa famiglia quando me ne vado?’
Parlando del più e del meno arrivammo in cucina dove effettivamente gli zii erano appiccicati, ma la cosa strana è che zia era alta come se non più dello zio, e non credo che stesse cucinando con i tacchi. Ma la cosa che mi lasciò ancora più alibito fu quando si separarono: lo zio era sempre lo stesso, mentre la zia sembrava ringiovanita poteva sembrare quasi mia coetanea, inoltre era decisamente più alta e con i fianchi più sottili. Ormai mi era chiaro, quelle 3 non erano cresciute per miracolo ma avevano usato il siero sperimentale.
‘MA SIETE IMPAZZITE????’ mi misi a urlare in mezzo alla cucina furioso dalla rabbia ‘VI RENDETE CONTO DEL PERICOLO CHE AVETE CORSO?’
Mio zio mi guardava con aria interrogativa, era chiaro che lui non ne sapesse niente; Miriam, Giulia e Nadia avevano dipinto in volto la colpevolezza.
Cercai di riprenderei il controllo di me, in fondo le cose erano andate bene, quindi mi sedetti e chiesi a tutti di fare lo stesso.
‘Voglio essere chiaro: è stata solo una botta di fortuna che non abbiate avuto nessun effetto negativo. Quel siero aveva appena iniziato il ciclo di test e non era mai stato testato su esseri umani. Ora mi direte com’è andata, quante volte l’avete assunto e i cambiamenti che avete percepito’ la mia voce era ferma e dura, non avrei lasciato che una mia leggerezza portasse uno sconvolgimento nella loro salute.
‘Inizio io’ disse Miriam ‘come eravamo d’accordo sono andata in casa tua per levare la polvere e sistemare le cose che lasci in giro. Arrivato nel tuo studio ho scontrato i tuoi appunti e sono caduti per terra. A quel punto mi è caduto l’occhio su quello che c’era scritto e non ho potuto fare a meno di pensare che era il sogno della mia vita realizzato. Avrei potuto finalmente diventare alta!!!’ Nella sua voce si sentiva l’euforia, riuscivo a immaginarmi quasi la scena, non era il caso adesso di mettermi a urlare.
‘E poi cos’hai fatto? Le chiesi cercando di mantenere la calma.
‘Come sai Giulia studia anche lei medicina, e sono andata a chiedergli cosa ne pensava’ un fulmine partì in direzione di Giulia dai miei occhi che sapeva di aver fatto un errore che un medico non si può permettere.
‘Dai Matty (mi chiama così quando si deve far perdonare qualcosa) non è successo niente di brutto’
‘A te ci penso dopo, tranquilla. Andiamo avanti’
‘Dopo che Giulia ha letto i tuoi appunti, e ti posso assicurare che era un continuo commento di stupore per la tua intelligenza, abbiamo deciso di sperimentare il siero.’
‘Come ve lo siete somministrato?’
‘L’abbiamo bevuto’
‘Ok, vai avanti come ha fatto a berlo anche Nadia’
‘Proprio mentre lo stavamo bevendo è venuta su a chiamarci perché dovevamo andare a comprare. Eravamo tutte e tre eccitatissime ma all’istante non successe niente, infatti eravamo tutte deluse e andammo a fare shopping per consolarci’
‘Quanto ne avete preso?’
‘La prima volta ne bevemmo un dito a testa…’
‘Quindi ci sono state più volte, bene bene’
‘Comunque ne abbiamo preso un dito a testa, e tra gli acquisti comprammo anche un paio di scarpe a Giulia che le stavano un’pò larghe. Andammo a dormire e il giorno dopo, quando le riprovò le stavano perfettamente.’
‘Effettivamente non fu l’unica cosa che ci accorgemmo essere aumentata’ intervenne Nadia ‘quando mi andai a mettere il reggiseno la mattina dopo mi stringeva molto e così anche a Giulia. Chiedemmo a mamma e anche per lei era lo stesso. Decidemmo di misurarci e di ripetere l’esperimento’
‘Ma siete impazzite? Non pensavate a cosa poteva succedere? E io che non mi sono accorto di niente’ Anche lo zio era molto preoccupato
‘Oh caro, tu te ne sei accorto, ma dopo qualche volta che ho preso quel siero ti è molto piaciuto l’effetto: non facevamo così spesso l’amore da quando ci siamo fidanzati’ disse la zia cercando di calmare lo zio con delle moine
‘Ohhh cara anche senza quell’effetto sei bellissima…’ disse zio iniziando a sbaciuccarsi
‘Si va bene, ora basta fare i pucciosi, datevi una calmata. Avete il foglio con tutte le misure?’ chiesi a Giulia.
‘Si ce l’ho di là sul pc, vuoi vederlo?’
‘Dopo, voglio che mi diciate per quanti giorni l’avete assunto’
‘All’inizio sempre un dito, mediamente, a testa; poi andando avanti con i giorni abbiamo diminuito perché vedevamo che la crescita era costante. A un certo punto a mamma è venuto anche una certa idea….’
‘Giulia, come puoi…’
‘Mamma dobbiamo dirlo, non possiamo tenerlo nascosto’ urlò Giulia in faccia alla madre
‘Cos’altro avete combinato?’ chiesi cercando di mantenere la calma
‘Lo dirò io: visto i risultati positivi che stavamo ottenendo mamma voleva coinvolgere anche papà, ma visto che sappiamo tutti che è più dissennato di noi gli abbiamo dato il siero senza dirglielo’
‘Come????’ lo zio era alibito ‘E come me l’avete dato?’
‘Ti ricordi che ultimamente ti offrivamo spesso del succo di frutta?’
‘Oh madonna santa… Vabbé tanto non ci sono stati effetti quindi tutto bene’
‘Beh si, da quello che vedo sei l’unico che ha tenuto la sua altezza originaria zio’ dissi
‘Lo dici te che non ci sono stati effetti caro’ disse la zia con voce erotica
‘Come???’ io e lo zio eravamo stupiti
‘Intanto sei cresciuto come muscoli, e di sicuro qualcosa è cresciuto lì sotto: mi hai spaccato questa notte’
‘MAMMAAAAAAAAA’ Giulia e Nadia erano scandalizzate
‘Ho detto la verità, vostro padre è sempre stato ben dotato ma ultimamente ha delle dimensioni enormi’
‘Basta cara, ho capito. Dopo sarò io a sistemare te’
‘Basta così con questa storia, siamo qua per capire che danni avete combinato’ ma ormai gli zii erano nel loro mondo, infatti si iniziarono a baciare davanti a noi e si stavano praticamente levando i vestiti facendo come se noi non ci fossimo.
‘Andiamo via di qua, Giulia, Nadia fatemi vedere i dati che avete preso’
Andammo in camera di Giulia con il sottofondo dei rumori in cucina degli zii con le mie cugine visibilmente irritate.
‘Che avete?’ chiesi
‘Secondo te quei 2, che sono così davanti a te, come sono quando pensano di essere da soli o con solo qualcuna di noi 2 davanti’ disse Giulia
‘Negli ultimi giorni li abbiamo beccati a farlo ovunque, non sappiamo chi dei 2 ne abbia più voglia ma sono sempre lì a scopare. Come se noi non esistessimo e non ci patissimo’ disse Nadia
‘Beh ci credo deve dar fastidio vedere i propri genitori farlo sempre…’
‘Non solo per quello, non sai quanta voglia ne abbiamo anche noi…’ dissero tutte e 2 guardandomi in modo strano.
‘Allora dove sono queste misure?’ dissi per cercare di cambiare argomento
‘Eccoli qui, come vedi sono stati presi tutti i giorni e hanno un trend costante. Inoltre ho notato che noi abbiamo avuto un aumento maggiore in una determinata zona’ mi spiegò Giulia
‘Tipo?’ chiesi
‘Mamma è quella che ha avuto l’aumento maggiore in altezza, come vedi è cresciuta di un centimetro più di me e Nadia, mentre io ho avuto l’aumento maggiore nella la lunghezza delle gambe e come puoi sentire il mio sedere è più tondo e sodo’ disse sempre Giulia mettendomi il suo culo in faccia e portando la mia mano sulla sua natica destra.
‘Beh si devo dire che è proprio un gran bel culo’ dissi imbambolato
‘Mentre io ho avuto il maggior aumento del seno, non ho ancora superato mamma ma ci manca poco. E inoltre sono belle sode’ disse Nadia levandosi la maglietta e mettendomi la testa in mezzo ai suoi seni.
‘Già sono proprio grosse’
‘E se ci dessi un altro po’ di quel siero potremmo diventare ancora meglio’ disse Nadia ‘Voglio essere così alta che il mio seno arrivi al tuo volto e poter infilare il tuo viso in mezzo senza problemi’
‘E io voglio avere 2 gambe così lunghe che tu non possa far altro che sbavarci dietro’
‘Non vi sembra di esagerare?’ dissi io cercando di non perdere il controllo mentre mi beavo di quella situazione ‘Eh poi vi ricordo che sono vostro cugino’
‘Non ce ne importa niente, siamo entrambe innamorate di te, noi ti abbiamo visto crescere da solo tra mille difficoltà e poi sei troppo gnocco. E’ una vita che cerchiamo di farci notare da te, ma te niente. Adesso ci riprenderemo la nostra rivincita’ disse Giulia levandosi la camicia in modo sensuale e mostrando una bella seconda abbondante e portando i suoi capezzoli verso la mia bocca. Non potevo resistere in quella situazione e iniziai a succhiarli.
‘Si, così lasciati andare. Non sai da quanto tempo volevo far l’amore con te’ disse Giulia
‘Ehi non vale, ero io quella che gli ha messo per prima le tette in faccia’ si lamentò Nadia con la sorella girandomi la testa e dandomi i suoi capezzoli da succhiare
‘Ah siiii, finalmenteeeeee. Succhiale, mordile, da quando ho visto che mi crescevano non vedevo l’ora di mettertele in faccia’
Dopo un’pò di tempo passato a leccare i loro seni, e a palparle non ce la facevo più, avevo un erezione che non riusciva più a starmi nei pantaloni.
‘Nadia mi sa che li sotto c’è bisogno delle tue tettone, tiramelo fuori’
Senza farselo ripetere Nadia mi sbottona i pantaloni e me li tira giù insieme ai boxer. Il mio cazzo esce fuori dai boxer andando a sbattere contro la guancia di Nadia che appena si accorge delle dimensioni emette un ooohhh di meraviglia.
‘Cazzo, ma com’è grosso’ disse Nadia prendendolo in mano ‘ed è anche bello duro, mi sembra grosso come quello di papà dopo che ha preso il siero.’
‘Non voglio sentirti parlare, devi sbattertelo in mezzo a quelle tettone e succhiarmelo chiaro?’ gli dissi con durezza
‘E te dagli una mano, ce n’è abbastanza pure per te’ dissi a Giulia che immediatamente si avvicino per dare una mano alla sorella.
‘Brave, così, succhiatelo per bene che dopo vi spacco in 2. Non pensavo che foste così brave a fare pompini’
Mentre le 2 erano inginocchiate si toccavano a vicenda palpeggiandosi e spogliandosi. E fu in quel momento che successe una cosa che mi lascio completamente attonito: le vidi crescere davanti ai miei occhi. Ma non poco, vedevo le teste di Nadia e Giulia che salivano sempre di più verso il mio petto. Fu per quello che, anche se godevo come un maiale gli dissi di fermarsi.
‘Ma perché cos’abbiamo fatto?’ dissero all’unisono
‘Niente. Fate come vi dico e fidatevi. Chiudete gli occhi e alzatevi in piedi’
Le 2 si guardarono in faccia e scrollando le spalle ma seguendo il mio ordine.
Dopo essermi reso conto di quanto fossero cresciute mi allontanai di un paio di passi da loro e
‘Ora aprite gli occhi’
Nadia e Giulia, con ormai solo un perizoma addosso non credevano ai loro occhi e si misero a saltare e a urlare. I loro sogni erano diventati realtà. Davanti avevo 2 sventole che erano abbondantemente più alte di me, avevano quasi raggiunto il metro e ottanta.
‘Ma come è possibile?’ si domandò Giulia dopo essersi ripresa
‘O non lo so ma di sicuro non perderò questa occasione’ disse Nadia venendo da me e infilandomi la testa in mezzo ai suoi seni facendomelo venire ancora più duro.
‘Non è proprio come vorrei, ma si avvicina moltissimo al mio sogno. Ti piace cuginetto?’
‘Sono già diventato il cuginetto? Guarda che lì c’è una figona che non aspetta altro che mi stacchi da queste mongolfiere per farsi sbattere da me’ e ogni parola uscita dalla mia bocca era vera: Giulia si era messa sul divano a gambe aperte a masturbarsi guardandomi in attesa del suo turno.
E che gambe!!! Lunghe e tornite, ci aveva preso, sarei rimasto ore a leccarle e baciarle.
‘E queste bambine non ti piacciono?’ disse Nadia cercando di recuperare
‘Oh tantissimo’ dissi baciandole ‘ma tua sorella ha urgente bisogno di godere perché sta impazzendo’ e mi avvicinai a Giulia baciandola sulla bocca.
‘Sei sicura?’ gli dissi prima di penetrarla
‘Si, fammi tua’ disse Giulia mentre la iniziavo a entrare in lei. E iniziai a pomparla, prima lentamente, perché avevo paura di farle male, poi trovando un lago aumentai sempre di più il ritmo e variando la profondità dei colpi. Ero eccitatissimo l’ultima trasformazione di Giulia e il fatto di avere Nadia a fianco che si masturbava e torturava le tette mi faceva impazzire: dovevo farmi anche Nadia il prima possibile. Tirai fuori il mio cazzo grondante di umori da Giulia e feci mettere Nadia a novanta: la piccola andava punita per quello che aveva detto prima. Appoggiai la cappella alle sue labbra e glielo spinsi dentro in un solo colpo
‘Ahia mi fai male’
‘Così impari a fare le battutine, tanto non hai sentito niente che sei un lago. Adesso zitta e godi’ e iniziai a sbatterla sempre più forte
‘Oh si godo come una vacca, sfondami’
‘E ci credo che sei una vacca, con quelle tette!!! E visto che per sbattersi te non mi ha fatto raggiungere l’orgasmo adesso lecca qui vacca’ disse Giulia mettendosi a gambe aperte davanti alla faccia di Nadia. E con mia sorpresa Nadia si lanciò sulla figa della sorella mentre io la sbattevo da dietro.
‘Allora vi piace anche fare le lesbicate, brave brave. Ci sarà da divertirsi parecchio. Comunque non ti preoccupare che dopo aver finito con tua sorella te la vengo a sfondare di nuovo quella fica’ e proprio in quel momento Nadia raggiunse l’orgasmo. Gli diedi 2 ultimi colpi e poi andai davanti al suo viso per farmelo pulire.
‘Brava Nadia, ora mettiti qui a gambe aperte che la tua sorellona ti ricambia il favore mentre gli sfondo il culo’
‘Cosa???’ disse Giulia spaventata
‘Pensi che il capolavoro che ti trovi come culo me lo lascio sfuggire? Mettiti giù dai’
‘Ma il tuo uccello è enorme, mi sfonderai’
‘Prometto di fare piano, hai visto prima come sono stato delicato’
‘Va bene, ma se sento troppo dolore ti fermi ok?’
‘Si va bene, certo’ dissi sapendo di mentire
Messo giù a novanta il culo di Giulia era ancora più bello, era veramente impossibile non desiderarlo. Prima gli sputai sull’ano, poi iniziai a infilare un dito, poi due cercando di dilatarla piano piano. Dai rumori che emetteva ero sicuro che stesse gradendo il servizio, ma era giunto il momento di fare sul serio. Appena le puntai la cappella contro l’ano si blocco completamente, e quando iniziai a spingere senti chiaramente che il suo corpo veniva percorso da una scossa di dolore, ma non m’importava: volevo quel culo. Dopo un’pò di avanti e indietro il dolore sparì e anche Giulia inizio a godersi il trattamento e i suoi fianchi iniziarono a muoversi con il giusto ritmo e dopo poco ebbi le palle che sbattevano contro la sua fica.
‘Non pensavo che ti piacesse così tanto prenderlo in culo, bisogna farlo più spesso’
‘Oh siiii, mi piace, voglio che me lo sfondi ogni giorno godooooo’
‘L’avessi saputo che andava così ve lo davo prima quel siero, due figone come voi assetate di sesso dove le trovo. Godi troia godi’ e cosi dicendo continuavo a pomparla facendo uscire quasi tutto il mio uccello dal culo e sbattendolo tutto dentro.
Dopo un’pò non ce la feci più, dovevo venire: e quale posto migliore che una sborrata sulla schiena di Giulia e contemporaneamente sulle tette di Nadia? Diedi gli ultimi colpi affondando il più possibile nel suo culo e poi lo tirai fuori iniziando una velocissima sega.
Fu la sborrata più copiosa della mia vita: li schizzi arrivarono in faccia a Nadia e sulla schiena di Giulia: oltre ogni mia più rosea previsione.
Nadia fu presa di sorpresa mentre Giulia non si lasciò scappare l’occasione lanciandosi sulle tettone della sorella per leccarla. Dopo che vidi che Giulia aveva finito di pulire la sorella, e prima che mi venisse di nuovo duro a veder quello spettacolino lesbo, mi misi in mezzo a loro e le iniziai ad accarezzarle
‘Allora, cosa vogliamo fare? Se lo sanno i vostri mi ammazzano, non uno ma due incesti: credo che sia un’pò troppo anche per loro che sono ipercomprensivi’
‘Credo che non sarà un grosso problemi, anzi’ disse Giulia
‘Perché?’
‘Vedi, io e Giulia andavamo a confessarci da mamma sulle nostre pene d’amore e non ci ha mai detto niente. Inoltre è stata lei a consigliarci di farci avanti insieme e di non litigarci l’osso’
‘E devo dire che ha funzionato’ dissi ridendo
‘Però cosa vuoi fare con il siero? Io non voglio rinunciarci assolutamente’ disse Giulia
‘Anche io, siamo ancora troppo piccole’ disse Nadia
‘Adesso siete piccole così alte, andiamo bene. Domani vi farò un prelievo a tutte e 4 e dai risultati deciderò. Poi mi studierò i dati con calma per vedere il tasso di crescita e altro cosette.’
‘Ma non ci vuoi più belle?’ dissero come due bambine a cui hanno tolto il giocattolo preferito
‘Oh ma voi siete già bellissime, non vedo come potreste essere più belle’
‘Io un paio d’idee ce l’avrei. Intanto ti va di misurarci?’ disse Nadia
‘Vuoi vedere quando si sono cresciute eh?’ disse Giulia
‘Certo, mi sa che finalmente ho superato mamma’

E così iniziammo a misurarle: tutte e due erano cresciute di circa 10 centimetri Giulia era alta 1,78, Nadia 1,76. Il seno di Nadia aveva ormai raggiunto una quinta bella soda, mentre Giulia aveva una bella terza abbondante. Le gambe e il culo di Giulia erano ancora più belle e sode, e anche Nadia aveva un culo che era una favola infatti mi dispiaceva non averglielo fatto questa volta.

‘Ehi ma non mi avete detto quanto siero avete bevuto’ dissi a un certo punto, come se una cosa molto importante mi fosse sfuggita.
‘Era mamma che si occupava le dosi, mi sembra che le fiale fossero 4’ disse Giulia
‘4? Non erano 4. Erano 5. Miriammmmmmmm’ dissi correndo nudo fuori dalla stanza.
Giulia e Nadia mi seguivano anche loro senza niente addosso.

Per commenti e consigli vi prego di scrivermi sull’account del sito Arrivati in salotto i miei timori furono confermati: la zia aveva tenuto 1 flacone da parte solo per lei e adesso i risultati si vedevano. Se Giulia e Nadia erano cresciute di più di 10 cm in un colpo solo lei era cresciuta di molto di più: a occhio e croce aveva superato abbondantemente il metro e ottanta, e per la delusione di Nadia i suoi seni erano diventati almeno grandi quanto i suoi.
‘Ciao ragazzi, cosa c’è? Come potete vedere siamo impegnati’ disse la zia mentre lo zio la stava pompando da dietro e non si era accorto di noi
‘Zii fermatevi, vi devo parlare’ dissi preoccupato
‘Oh no, non fare il noioso e venite qui pure voi che ci divertiamo. Ho bevuto tutto il flaconcino rimanente e c’è stata un accellerata nel processo e adesso ho un fisico incredibile. Non solo sono altissima ed il mio seno è enorme, ma ho anche una forza incredibile’
‘Cosa?’ chiedemmo tutti e tre increduli
‘Oh si, me ne sono accorta prima, ho sollevato il mio Pietrino per puro caso, volevo fargli un pompino e visto che anche se m’inginocchio devo chinare troppo la testa gli ho messo una mano sotto il culo e l’ho sollevato. Mi sembrava di tirare su un pacco di pasta. Non sapete di com’è contento il mio amore. Da quando ha scoperto la mia forza continua a chiedermi di fare prove per vedere se ce la faccio a esaudirlo: per esempio poco fa mi ha chiesto se riesco a non fargli toccare terra mentre mi scopa alla pecorina’
‘E tu ti stai scopando un uomo, messa a novanta, senza che lui tocchi terra?’ chiese Nadia
‘Oh si, devo solo tenere un’pò su i talloni ma è molto piacevole, dovreste provare’ disse con assoluta naturalezza la zia.
La reazione delle 2 ragazze mi sorprese: caddero a terra come colpite da un fulmine tanto che mi preoccupai seriamente. Invece non c’era niente da preoccuparsi, avevano avute entrambe un orgasmo fulminante vedendo una loro fantasia realizzata.
‘Se aspettate un attimo faccio venire vostro padre e poi mi dedico a voi.’
‘Cosa?’ chiesi sorpreso
‘Certo, devo ringraziare il creatore del siero che ha fatto diventare così me e le mie figlie. E poi anche io sono curiosa di vedere quanto sono forte. Anzi facciamo che adesso faccio venire il mio Pietrino perché ho voglia di cambiare e vedo che anche te hai voglia di fare un giro qui sopra’ mi disse facendomi l’occhiolino e vedendo il mio uccello in tiro.
Senza dire nulla tira su la schiena e fa uscire lo zio dalla sua fica, si abbassa e gli mette il braccio destro sotto il sedere facendolo salire sul bicipite e tirandosi su contemporaneamente. Poi si avvicina a noi tre mettendo in mostra il suo fisico, adesso, statuario.
‘Adesso caro ti farò scopare con il mio bicipite. Non credere che questo braccio sia cosi sottile, mentre mi sbattevi prima ho fatto delle prove e ti posso assicurare che è molto più grosso di quanto tu possa immaginare, occhio a non cadere.’ Effettivamente il braccio della zia non era niente di particolare, il suo solito braccio tonico. Neanche il tempo di finire di avere questo pensiero e inizia a gonfiarsi, gonfiarsi e gonfiarsi ancora fino a raggiungere dimensioni enormi.
‘Visto che bel bicipite? E adesso scopalo, mentre lui mi chiede di fare qualche prova di forza’
‘Si amore si’ e come imbambolato lo zio inizia a scoparsi il bicipite della zia senza che lei senta il minimo peso.
‘Allora, cosa vuoi che faccia?’ mi chiese la zia
Ero imbambolato, mi erano sempre piaciute le donne muscolose ma non ero pronto per questo.
Mi venne in soccorso Giulia:
‘Ti prego mamma sollevaci, tutti e 4’ gli chiese
‘Va bene se vostro padre rimane qui?’
‘Certo, certo’ rispose immediatamente Giulia
‘Allora venite qui: scusatemi l’abbraccio ma con vostro padre li è un po’ difficile’ e abbracciandoci tutti e tre ci solleva e inizia a girare per la casa
‘Allora, va bene cosi?’
‘Si mamma grazie’ dice Giulia infilandogli la lingua in bocca venendo ricambiata
‘Piano piccola, ci divertiamo così dopo. Altro?’
‘Riesci a rompere una noce di cocco con le tette?’ chiede Nadia
‘Una noce di cocco penso di non esserne ancora capace, ma se ti va bene il cocomero che è di là lo faccio esplodere sicuramente’
‘Va benissimo’
‘Andiamo in bagno non voglio sporcare tutto’ e cosi dicendo andiamo verso il bagno sempre con lo zio alle prese con il suo bicipite.
Arrivati in bagno la zia prende il cocomero e se lo piazza in mezzo alle tette e rimaniamo sorpresi perché non ha intenzione di usare le mani per comprimere il seno contro il cocomero.
‘Ora caro voglio che tu la smetta di scoparti il mio bicipite e voglio che guardi cosa succederà al mio corpo. E voi 2 fate un pompino a questi due perchè non voglio che vada perso tutto quel ben di dio.’ E poi iniziò a gonfiare le sue tettone. Io e lo zio rimanemmo alibiti mentre vedevamo le sue tette premere contro il cocomero e stringerlo sempre di più fino a farlo esplodere. Una pioggia di polpa e sborra (venimmo nello stesso istante) coprì Nadia e Giulia che si gustavano il nostro sperma.
‘Piaciuto lo spettacolino? Adesso Matteo ti va di scoparmi che sono molto eccitata?’
‘Ma zia prima io…’
‘Vai pure, ce la vogliamo fare anche noi capiamo benissimo’ dissero le cugine iniziando a palpeggiarsi.
A quel punto non potevo tirarmi indietro e mi avvicinai alla zia.
‘Ti va se facciamo una doccia? Sono tutta sudata e sporca’ mi disse
‘Va bene, io inizio a pulire queste tettone’ dissi lanciandomici sopra. Erano dure come il marmo, la prova appena superata le avevano indurite tantissimo.
‘Zia io non ti ho chiesto una prova di forza’ dissi con un filo di voce
‘Oh, è vero, cosa vuoi che faccia?’
‘Voglio che tu mi scopi davanti senza farmi toccare terra’
‘Va benissimo, preparati a godere come mai in vita tua’ e fu cosi che mi sollevò e mi iniziò a scopare mentre io cercavo di resistere al godimento e passavo da un suo capezzolo all’altro.
‘Zia sto per venireeeee!!! Fermati!!!!’
‘Proprio adesso??? Non esiste, riempi la fica di tua ziaaaaa!!!!’
E fu così che venimmo insieme con uno squassante orgasmo mentre l’acqua ci scivolava addosso.

Usciti dalla doccia non trovammo i tre ad aspettarci, ma in salotto a scopare come i ricci: avevano ormai perso qualunque inibizione e le tue figlie stavano sollevando il padre per non fargli toccare terra mentre erano alla pecorina.
‘Noi non ci abbiamo provato prima, ma anche noi siamo diventate molto più forti di prima: guarda’ e dicendo così Nadia si porto sopra la testa il padre iniziando a usarlo come un bilanciere.
‘Già proprio così’ disse di rimando Giulia sollevando sorella e padre
‘E adesso cosa vuoi fare con il siero?’ mi chiese Giulia
‘Quello che ti ho detto prima, domani vi farò dei test di controllo’ 6 occhi infuocati erano puntati su di me ‘e se farete le brave a scoparmi vi farò un piano di somministrazione come si deve. Di sicuro per un’pò la zia rimane a dosi ridotte perché prima ha ecceduto. Nel frattempo Miriam e Nadia potrebbero farmi una bella spagnola visto che non state facendo niente adesso’ e così dicendo riiniziamo a fare sesso, finendo a dormire uno sull’altro solo quando tutti furono completamente soddisfatti. Il giorno successivo iniziò con un pompino a testa da parte delle ragazze a me e lo zio che non potemmo che ringraziare per un così buon risveglio. Poi ci docciammo e andammo a fare colazione.
‘Matteo non so se ammazzarti o ringraziarti. Hai trasformato mia moglie e le mie figlie in 3 ninfomani, ma devo dire che non sono mai stato così felice di averti accolto in casa mia.’
‘Grazie zio, ma non era mia intenzione avvenisse niente di tutto questo. Comunque ora voglio che tu mi dica che cambiamenti hai notato nel tuo corpo perché anche noi dobbiamo prendere delle contromisure per poterle soddisfare’ e così iniziai a raccogliere dati, fino a quando non arrivo Giulia in cucina.
Era uno schianto.
La madre e la sorella avevano un seno più grosso del suo, ma le sue proporzioni la rendevano bellissima.
Seguita a pochi passi di distanza entrò Nadia: la crescita del suo seno non gli permetteva d’indossare magliette e quella che aveva, anche se prima gli stava larghissima, adesso era completamente tirata dalle sue tettone.
Per ultima arrivò la zia, che non provò nemmeno a coprire il suo seno: aveva messo un costume, che copriva a malapena i capezzoli, ed un pareo, come se dovesse andare al mare.
‘Noi dobbiamo andare a fare spesa, prendiamo roba della nostra misura o più larga?’ mi disse scherzando Nadia
‘Un’pò di tutti e due, non credo avrete crescite repentine a breve’
‘E per le scarpe? Non vi dispiace se prendiamo qualche tacco vero?’
Non credevo alle mie orecchie: pure i tacchi volevano mettersi???
‘Siete sicure? Guardate che non so come sia il vostro equilibrio in questo momento’
‘Non ti preoccupare piccolino, vedremo di non schiacciarti, o se proprio capitasse vedremo di schiacciarti con qualcosa di morbido’ disse la zia prendendomi la testa e tirandola verso il suo seno
‘Dai così può andare bene allora’ dissi palpando una delle tettone della zia.
‘Prima di uscire però lasciate che vi faccia un prelievo, ho bisogno di fare delle analisi’

Dopo fatto il prelievo andammo ogniuno in direzioni diverse. Appena arrivato a lavoro iniziai ad analizzare gli effetti del siero sul DNA e scoprii che quel siero poteva funzionare solo in una bassissima percentuale di casi: la mia famiglia era in quella percentuale e in più sembrava molto ricettiva ai suoi effetti. Inoltre il diverso risultato su uomini e donne non veniva spiegato, sembrava che l’unica logica fosse che la donna deve essere bella per poter trovare un uomo che la ingravidi, mentre l’uomo deve avere un membro e spermatozoi adatti ad avere più rapporti possibili con più donne possibili. Era come se il siero andasse alla storia preistorica degli istinti umani.
Passai tutto il giorno a studiare gli effetti del siero su mia zia, arrivando a concludere che l’aumento di forza era dovuto ai tessuti maggiormente allenati rispetto a quello delle 2 ragazze: il siero aveva incrementato la forza dei muscoli già allenati e quindi le 2 ragazze non avrebbero mai raggiunto, a parità di altezza, la forza della madre.
Andai avanti a lavorare tutto il giorno, completamente assorto nei dati e cercando di capire quale fosse lo schema di funzionamento: fu una chiamata di Giulia a riportarmi alla realtà
‘Cugino, non hai più intenzione di tornare a casa?’ esordì
‘Eh??? Perché dici così?’
‘Ma non hai visto che ore si sono fatte? Sono le 8, normalmente torni prima, o almeno avverti’
‘Ho perso la concezione del tempo. Parto tra poco, ci vediamo da voi che devo parlarvi’
‘Anche noi dobbiamo farti vedere una cosa, mi raccomando non dimenticarti niente’
‘Vedremo, lo sai che sono molto distratto: vedrò di ricordarmi tutto a tra poco’ era ovvio alludesse al siero, ma io non avevo nessuna intenzione di riportarlo a casa, almeno non oggi.
‘Ma cosa volevano farmi vedere? Qualche loro acquisto? O, molto peggio, erano cresciute ancora nell’arco della giornata??? Il pensiero mi fulmino mentre salivo in macchina. Se così fosse stato la situazione era imprevedibile e poteva sfuggirci di mano, portando a qualcosa di pessimo per tutti noi. Feci il tratto di strada come se ne andasse della mia vita, gli insulti ricevuti dagli altri guidatori non li contai nemmeno, ero troppo preoccupato per farmi rallentare. Arrivai nel vialetto di casa fermandomi con una sgommata ed entrai in casa di corsa.
La prima a presentarmisi davanti fu Giulia, bellissima in un vestito smanicato e non troppo corto ma cosa più importante alta come l’avevo lasciata.
‘Hai visto un fantasma?’ mi disse mentre riprendevo fiato andando a sedermi su una sedia
‘No, per fortuna tutto bene. Avevo paura che quello che voleste farmi vedere fosse un ulteriore aumento d’altezza invece per fortuna sei normale, oh meglio come ti ho lasciato stamattina’
‘Ehm invece qualcosa è cambiato, rimani li mentre chiamo Nadia e Miriam’
Ma perché in quella casa non c’era mai un attimo di tregua???
Mentre aspettavo in salotto mi misi comodo e poi le vidi entrare una dietro l’altra: prima Giulia, poi Nadia e infine Miriam.
La cosa era immediatamente visibile: Miriam era alta come le figlie!! Ad occhio e croce aveva perso almeno 7/8 centimetri, scendendo sotto il metro e ottanta.
‘Allora hai capito quello che è successo?’ chiese Nadia
‘Beh, non so come sia successo ma Miriam si è accorciata. Sarà stato l’eccesso di siero che una volta fatto effetto ha perso efficacia e gli ha fatto perdere altezza’
‘Non solo lei, guardaci i piedi’ ribatte Nadia
Oh cavolo!!! Giulia e Nadia erano alte come la madre, ma solo perché avevano delle scarpe col tacco.
‘Ecco, questo non l’avevo previsto’ fu l’unica cosa che dissi
‘E te ti preoccupi delle tue previsioni invece di chiederci come stiamo??’ mi urlo contro Nadia
‘Calmati Nadia’ disse Giulia ‘Matteo avrà di sicuro una spiegazione da darci e qualcosa per farci tornare come eravamo, vero?’
‘Non ho né una spiegazione, né una dose di siero da darvi. Ero già deciso a non portare niente stasera, volevo vedere gli effetti nel medio/lungo periodo e infatti avevo ragione.’
‘E quindi noi cosa dobbiamo fare? Rassegnarci a rimanere nane tutta la vita?’ urlò di nuovo Nadia, mentre Miriam era scossa dalle lacrime che stava cercando di trattenere
‘Io non posso mettere la vostra bellezza davanti alla vostra salute!!!! Siete la mia famiglia, e se siete così folli da non capire che io cerco di proteggervi allora odiatemi pure: preferisco il vostro odio al vedervi star male, o peggio, diventare delle cavie da laboratorio’ dissi urlando e alzandomi in piedi.
Le mie parole scossero Nadia, che iniziò a piangere, l’unica che aveva mantenuto la sua compostezza era stata Giulia che probabilmente era quella che mi capiva più di tutte.
‘Ora faremo come se questo siero non fosse mai esistito, in breve gli effetti dovrebbero sparire se vi siete accorciate così tanto in un solo giorno. Distruggerò tutto il materiale riguardante e ce lo metteremo alle spalle: è troppo pericoloso’
Giulia si avvicino e mi baciò dolcemente sulle labbra
‘Va bene, ma non credere che i nostri sentimenti fossero dati dal siero, noi vogliamo comunque stare con te: almeno questo vale per me’ disse guardando Nadia
‘Se ti va bene stare con 2 nanette piatte, anche io voglio stare con te’ disse Nadia baciandomi anche lei sulle labbra
‘Certo che mi va bene, stupida’ gli risposi ‘quella per cui mi dispiace di più è la zia, era quella che ci teneva di più’
‘Non ti preoccupare per me, è stato un bel sogno e come tutti i sogni è durato poco’
Mentre eravamo lì ormai decisi a distruggere il siero entrò lo zio.
‘Cosa succede? Come mai siete così tristi?’
Gli spiegammo tutto e poi alla fine del discorso si andò a sedere appoggiando il mento sulla mano, era la classica posizione in cui ragionava, e lo faceva solo quando pensava che le cose potevano essere risolte per il meglio: era come se istintivamente sentisse che le cose si potevano sistemare.
‘Zio ti sta venendo qualche idea?’
‘No, è che….. Mi sembra che ci manchi qualcosa. Secondo me non è la prima volta che tua zia si allunga per poi accorciarsi’

‘Come?’ chiesi incredulo
‘Nel periodo in cui non c’eri io e tua zia abbiamo fatto parecchio l’amore, e mi sembrava che qualcosa cambiasse in lei. Poi sono dovuto andare via un paio di giorni per lavoro e quando sono tornato mi sembrava si fosse rimpicciolita. Non ci ho fatto caso, lì sul momento, ma ora che ci penso meglio mi sembra che dopo che l’abbiamo rifatto ebbe una crescita molto rapida.’
‘Te vuoi dire che il siero reagisce allo stato d’eccitazione delle donne?’ ero alibito e incredulo però quello che diceva lo zio poteva essere esatto. Il corpo umano quando è in un forte stato d’eccitazione produce ormoni che normalmente non sono attivi e questo potrebbero portare a una seconda reazione del siero, molto più potente e repentina della prima ma che ovviamente ha un effetto più limitato nel tempo. Inoltre anche io avevo visto una repentina crescita di Giulia e Nadia solo il giorno prima
‘Avete capito quello che ha detto Pietro?’ chiesi alle ragazze
‘Io credo di si, ma è meglio se lo spieghi te’ disse Giulia
E così tirai fuori la mia ipotesi, inoltre spiegai il perché della forza della zia e l’eccezionalità di quello che stava succedendo. Giunto alla fine della spiegazione le tre ragazze si guardarono in faccia e dopo un cenno d’intesa s’iniziarono a spogliare.
‘Ma cosa fate?’ chiesi
‘C’è un unico modo per vedere se la vostra ipotesi è vera: farci godere come delle troie’ rispose la zia che era venuta a sbattere le sue tettone sulla mia faccia ‘quindi adesso voi due vi darete da fare, sperando che sia giusta. Inoltre non è un brutto lavoro non ti pare?’
‘Assolutamente no’ dissi mentre iniziavo a palparle e a sditalinarla e le due ragazze andavano dal padre ad accarezzarlo e a spompinarlo.
‘Adesso tocca a me però’ dissi alla zia staccandomi dal suo seno dopo averla fatta diventare una fontana
‘Va bene, spero di essere abbastanza brava sai io sono vecchia scuola’ disse abbassandosi e tirandomi fuori l’uccello
‘Lo sapevo che era bello grosso ma così da vicino fa ancora più impressione. Vediamo se riesco a farmelo stare tutto in bocca’ e inizio a scendere piano piano lungo il mio uccello.
‘Le tue figlie sono delle gran pompinare, e adesso so da chi hanno preso’
‘Grazie slurp slurp per il complimento’ disse la zia guardando verso suo marito e le figlie.
‘Però adesso basta giocare, vieni qui’ dissi facendo inginocchiare la zia davanti al divano in modo che stesse comoda e da avere il suo bel culo in bella mostra
‘Zio porta qui quelle 2 vacche che voglio fare un bel gioco’ e le feci posizionare a fianco della zia
‘E adesso ci divertiamo’ dissi mentre spingevo il mio uccello nella fica di Nadia e lo zio iniziava a stantuffare Giulia
‘E io niente?’ si lamentò la zia che era rimasta senza pisello
‘Per te per ora c’è questo’ disse lo zio infilando la mano nella sua fica
‘Ahhhh si, per iniziare va bene’
‘E pure questo’ dissi io infilando 2 dita nel suo culo
‘Aaahhh il culo, non l’ho mai preso lì’
‘Tranquilla mamma, io ho preso il bastone di Matteo tutto nel culo ed è bellissimo’
‘E vedrai che tra poco vengo a farci un giro pure io troia’ disse di rimando lo zio a Giulia
‘Aaaahhh, anche se stiamo godendo non sento succedere niente, mi sento uguale’ disse Nadia
Io e lo zio ci guardammo in faccia allibiti: noi vedevamo chiaramente come stava cambiando il loro corpo, ma decidemmo di non dirglielo anzi di prenderle in giro
‘Non ti preoccupare, anche se torni a essere una nanetta piatta te la sfondo lo stesso sta fica’
‘Sono d’accordo, d’ora in poi vi faremo crescere a colpi di minchia altro che medicine o droghe varie’ disse di rimando lo zio
‘Siiii mi piace l’ideaaaaaaa’ disse Giulia mentre lei e la sorella raggiungevano l’orgasmo
‘E ora che abbiamo sistemato le giovani troie pensiamo ai vecchi baldracconi. Vieni qua a succhiarci il cazzo zia’
E facemmo girare la zia, che così ci mostrò le sue enormi tettone: non c’erano dubbi, erano tornate grandi come la sera precedente.
Lo zio stava per venire di nuovo solo vedendo quelle montagne di carne, quindi fui costretto a prendere in mano la situazione
‘Bene zia, adesso puliscili bene, ma molto lentamente’
‘Cosi va bene’ disse infilandosi, lentamente, tutto il mio cazzo direttamente in gola
‘Questo è lento, ma te sei decisamente una porca’ dissi mentre godevo
‘E adesso passiamo a questo’ disse la zia girandosi verso lo zio.
E a quel punto il teatrino messo in piedi da me e lo zio scomparve: per lo stesso motivo del giorno prima, la zia era costretta a una posizione scomoda per spompinare lo zio, quindi gli mise una mano sotto il sedere e lo sollevò da terra, per avvicinarlo alla bocca, senza nessuno sforzo. Accortasi della cosa non si fermò subito ma prima fece venire suo marito nella sua bocca per poi alzarsi in piedi in tutta la sua altezza tenendo suo marito su mano e me sull’altra.
Giulia e Nadia emisero un ooooohhh di stupore vedendo la scena e che la madre aveva recuperato il fisico statuario del giorno prima.
‘Non dovreste prendere in giro chi è più grande di voi’ disse la zia mentre ci teneva sollevati a un metro e mezzo d’altezza ‘poi potrebbe arrabbiarsi. Diciamo che per questa volta vi perdono perché ci avete visto giusto. Comunque, non vi siete ancora dedicati a me quindi adesso vi dovrete dare da fare: qualche idea?’
Lo sapevo che non era il caso di dire a una che ti tiene sollevato con un braccio che gli vuoi fare il culo, ma era più forte di me:
‘Zia voglio farti il culo’ dissi con fin troppa sincerità
‘Va bene’ rispose asciutta lei ‘ma se mi farà male ti fermerai immediatamente oppure sarò io a farti male’
La minaccia era molto pericolosa ma non mi feci scoraggiare perché prima non aveva fatto nessuna rimostranza per l’intrusione delle mie dita del suo culo.
Dopo aver provveduto a lubrificare per bene il suo buchetto (aiutato da Nadia e Giulia che erano eccitatissime per la scena e per aver riavuto la loro altezza) la feci inginocchiare di nuovo davanti al divano e iniziai a incularla molto lentamente
‘Ahhhhhhh, allora è questo che si prova, fai piano con quel bestione che piano piano inizia a piacermi e non voglio picchiarti’ disse la zia che stava apprezzando il trattamento
Andai avanti per un quarto d’ora, molto lentamente, ma alla fine riuscii a farcelo entrare tutto
‘E’ tutto dentro mamma, anche te ha preso tutto quel bel cazzone’ disse Giulia infilando la lingua nella bocca della madre
‘E non è finita, stai a vedere adesso cosa gli combino’ disse Miriam dirandosi in piedi e mettendosi a gambe tese a novanta
‘Inculami adesso dai’ disse la zia prendendomi in giro. Ma si sbagliava, non era assolutamente scomodo anzi aggrappandomi ai suoi fianchi iniziai a stantuffarla pesantemente
‘Così??? O devo sbattertelo dentro ancora con più violenza ehhh?’
La zia non prevedeva che la cosa andasse in quel modo, ma dopo un momento di sorpresa inizio a godere ancora di più
‘Oh si sfondami, voglio che me lo spacchi quel culo, sfondalo’
La scena non lascio indifferenti i restanti componenti della famiglia che iniziarono anche loro a fare sesso selvaggio.
‘Adesso t’inculo anche io’ disse Pietro a Giulia
‘Si sfondami il culo, voglio che me lo rompi’ fu la risposta secca e definitiva della figlia.
La scena mi fece ulteriormente eccitare e venni copiosamente nel culo di Miriam.
‘Uooooohhhhh, prenditi questa sborrata vaccona’
‘Si riempimi’ rispose raggiungendo anche lei l’orgasmo
Dopo che si riprese dall’orgasmo si inginocchio di nuovo così da rendermi più facile uscire da lei. E appena uscito con l’uccello mezzo mollo mi ci si avvento sopra Nadia, con i lucciconi agli occhi
‘Ehi, calma, cosa c’è Nadia’ gli chiese preoccupato
‘Sei uno stronzo, l’hai fatto con tutte e con me no perché ho il culo più brutto delle altre’
‘Ma cosa???’ Non riuscivo a capire a cosa si riferisse
‘A loro le hai inculate, mentre a me non ti è venuto manco l’idea perché ti faccio schifo’ mi urlò contro.
‘Ah davvero?? Allora adesso visto che mi fai tanto schifo d’inculo a secco e vediamo cosa ne dici’ le dissi spingendola contro il divano
‘NOOOO, fai pianooooo’ m’implorò
‘Eh no, io ti ho lasciato per ultima perché sei la più piccola e volevo fossi ben decisa a farlo e te ti comporti così? Altro che accortezza, ti serve una bella lezione’ dissi spingendo forte contro il suo sfintere che cedette con strana facilità
‘Ma guarda te, e io che pensavo fossi ancora vergine qui dietro: quanti sono passati di qui?’ le chiesi
‘Un bel po’ di gente, Giulia è sempre stata meno vacca di me, io alle tante richieste di farlo dopo un’pò ho ceduto e devo dire che mi piace un saccoooooo’
Miriam, Pietro e Giulia guardavano la piccola di casa esterefatti
‘Ecco perché ogni tanto camminavi in modo strano, avevi il culo sfondato!! Bene, ora provvederò a sfondartelo definitivamente così di cazzi normali te ne entreranno a 2 per volta’
‘Siiiii sfondamelo, sono la tua troia’
‘Mettiti come era tua madre che ti spacco’
‘Ma non so se ce la faccio’ rispose Nadia
‘Fallo e basta’
Ed infatti Nadia mi tirò su senza problemi e iniziai a stantuffare pure lei fino a quando non rangiunggemmo entrambi l’orgasmo.

Finito di fare l’amore concordammo cosa avremmo fatto l’indomani mattina: io avrei procurato dell’altro siero e continuato le ricerche, le ragazze e la zia avrebbero ripreso la loro vita normale e anche il fatto di perdere qualche centimetro quando non eccitate lo presero bene, il cambiamento altrimenti era troppo visibile per le persone che le stavano vicine.
La cosa che mi preoccupò un’pò fu che tutte ci prendevano continuamente in braccio, sollevandoci e mostrandoci la loro forza: cosa avevano in mente? La mattina andai di corsa in ufficio, dovevo sintetizzare il siero e ci sarebbe voluto parecchio e non volevo perdere di sicuro tempo come il giorno precedente.
Mentre lavoravo mi arrivarono alcuni messaggi da parte di Nadia e Giulia che erano andate in palestra: gli scatti che mi mandavano dallo spogliatoio lasciavano ben poco all’immaginazione e mi fecero venire parecchie fantasie. Ma mi venne anche un’altra curiosità:
-C’è qualcuno in palestra?- inviai a Giulia
-No, siamo sole, stamattina non c’è nessuno- la risposta
-Perché non provate a vedere quanto è aumentata la vostra forza?-
-Ma chissà potrebbe essere, semmai stasera ti diciamo, baci- e Giulia mi lasciò così senza dirmi più niente, lasciandomi la curiosità.
Mi rimisi a lavorare, sia al siero che ad altre cose e appena potei tornai a casa. Volevo vedere se il restringimento si fosse ripresentato come il giorno precedente ma prima di andare a casa degli zii andai a farmi un giro di corsa. Incontrai per caso per strada il proprietario della palestra che mi fermò, era un sacco che non andavo in palestra e voleva sapere il come mai della mia assenza. Gli spiegai del viaggio per il congresso e che ero rientrato da appena due giorni e sarei tornato a breve ad allenarmi.
‘Bene, allora ti consiglio di passare in mattinata’ mi disse
‘E perché?’ chiesi
‘Stamattina sono arrivate 3 sventole, mi sembravano sorelle: mai viste delle gnocche del genere’
‘Ah e com’erano?’
‘Assomigliano molto a tua zia e alle sue figlie, tre tipe mediterranee ma molto più alte, scusa la franchezza, e dovevi vedere che tette e culi avevano. Ma la cosa che mi ha più sorpreso è vedere che forza avevano: quella più alta delle tre ha tirato su pesi come solo il nostro ragazzo più allenato riesce a fare; ma lo faceva con una naturalezza incredibile. Ma anche le altre due si difendevano, anche se devo ammettere che quando si sono messe a fare squat mi sono perso a guardargli il culo più che altro’
‘Beh capisco, se erano gnocche come dici è molto facile. Ora scusami ma devo riprendere il giro altrimenti si fa tardi, ciao’ e mi allontanai da lui. Da sole in palestra, si certo, e il proprietario e gli altri della palestra non li contano: vabbè lasciamo perdere fortuna che non le hanno riconosciute.
Arrivato a casa mi docciai e passai a un’pò di tempo a rilassarmi: non volevo correre dalle tre che mi aspettavano al piano di sotto, chissà cosa avevano in serbo meglio farsi desiderare.
E infatti verso le sette e mezza suonò il campanello: andai ad aprire ed era Giulia, altissima ma non per strani effetti, semplicemente si era messa dei tacchi allucinanti da 15 cm che la slanciavano inoltre si era messa un vestito cortissimo che la stringeva e metteva in risalto tutte le sue curve, avrebbe resuscitato un morto.
‘Ciao Matteo, possiamo avere il piacere di averti da noi per cena o hai intenzione di snobbarci?’ disse irritata
‘Ciao Giulia, non pensavo mi steste aspettando, ero qui a scaldarmi dei sofficini’ dissi ironico
‘Tu odi i sofficini e qualunque cosa di precotto, non provare a prendermi in giro. Vieni giù con le buone o ti devo portare io?’
‘Meglio che vengo giù con le mie gambe, non vorrei far cadere questo’ e tirai fuori dal frigo una fiala del siero che avevo portato dal laboratorio.
‘Ma allora l’hai preparato: grazie matty grazie’ disse lanciandosi verso di me e abbracciandomi così che io finissi in mezzo ai suoi seni
‘Giulia fermati, mi strangoli. Ok che sei felice ma non mi devi ammazzare’
‘Scusa, è che pensavamo che non ce l’avresti portato ed eravamo preoccupate perché rispetto a ieri ci siamo ristrette di più’
‘Davvero? Con questi tacchi ai piedi non si direbbe’
‘Aspetta’ e scese dai tacchi portandosi vicino, era alta come me.
‘Hai ragione, sei alta come me ma così mi è più facile baciarti’ dissi avvicinandomi alle sue labbra
‘Eh no cugino’ mi disse allontanandosi ‘abbiamo fatto un accordo tra noi tre, se avessi portato il siero stasera niente sesso, voglio prenderlo e domani mattina vediamo gli effetti’
‘Ma era solo un bacio’ replicai io
‘Se mi dai un bacio non so se riesco a trattenermi, meglio lasciare perdere. Ora andiamo giù che ci stanno aspettando’ disse riinfilandosi le scarpe
‘Uff, ma questa me la lego’ e uscimmo di casa.
Appena entrati mi saltò addosso Nadia che aveva un vestito molto scollato e anche lei delle scarpe altissime, infilandomi la lingua in bocca.
Subito Giulia si fece sentire
‘Ehi si era detto che stasera non si faceva niente’ protestò
‘Ma io mica sto facendo qualcosa di male, ho solo dato un bacio di benvenuto a mio cugino’ replicò la sorella
‘Allora glielo posso dare anche io’ e venne ad appiccicarsi a me facendomi sentire il suo corpo sodo contro.
‘Ragazze va bene che voi non state facendo niente di male, ma se continuate così sarò io a fare qualcosa di male. Due gnocche come voi addosso sono troppo per il mio autocontrollo’
‘Scusaci’ dissero staccandosi da me
‘Ok, adesso che siamo più calmi troviamo Pietro e Miriam che dobbiamo mangiare’
Arrivati in cucina trovammo gli zii che ci aspettavano seduti a tavola. Solo quando si alzò vidi che la zia era vestita con un abito ancora più corto di quello di Giulia e più scollato di quello di Nadia.
‘E voi tre questa sera vorreste non fare niente?’ dissi ironico
‘Beh volevamo metterci i vestiti che avevamo comprato ieri’
‘Che avete comprato quando eravate più alte, andiamo bene. Dai mangiamo’ e ci sedemmo a tavola. La serata passo benissimo, e verso la fine della cena dissi che avevo incontrato il proprietario della palestra che mi aveva detto che tre figone erano andate ad allenarsi in mattinata.
‘Allora, cosa avete combinato?’ chiese lo zio
‘Mah niente, e poi è colpa di Matteo che ci chiede di provare la nostra forza’ rispose Nadia
‘Già, noi non avevamo nessuna intenzione di metterci in mostra, per questo siamo andate quando non c’era nessuno’ disse la zia
‘A parte il fatto che non farsi notare, vestendosi come delle conigliette di playboy che fanno ginnastica, non è proprio semplice. E poi quanto avete sollevato? Da quello che mi ha detto deve essere stato qualcosa di assurdo’
‘Mah, non tanto: Miriam per non strappare il top si è dovuta fermare a 150 chili’ disse con non curanza Nadia
‘Cosa?’ io e lo zio avevamo gli occhi fuori dalle orbite
‘Si, fino a un certo punto il mio corpo non aumenta di volume, ma poi le mie tette iniziavano a crescere troppo e ho dovuto smettere’ disse Miriam
‘Anche io ho tirato su lo stesso peso, ma più di così non riuscivo a fare, mentre Giulia si è fermata a 130 kg’ intervenne Nadia che non voleva sfigurare con la madre ‘in compenso lei si è messa in mostra con gli squat’ disse indicando la sorella
‘Già’ fece Miriam ‘anche se io alzo molto più di lei erano tutti ipnotizzati a guardarle il culo’
‘Tanto per la cronaca con quanto li avete fatti?’ chiese curioso lo zio levandomi la domanda dalla bocca
‘Io li ho fatti con 300 kg, mamma con 400 e Giulia con 360, è sempre stata fissata con quell’esercizio’ rispose Nadia
Alla risposta di Nadia rimasi gelato, e così lo zio: quelle tre non si rendevano conto di quanta forza avevano
‘E senza che il vostro fisico evidenziasse massa muscolari ipertrofizzate?’
‘Ehhh???’ risposero Nadia e Miriam
‘No’ rispose Giulia ‘non ci sono venuti dei muscoloni, eravamo come puoi vederci adesso, solo più alte’ concluse facendomi un occhiolino
‘Per fortuna che erano troppo occupati a guardare il culo di Giulia, altrimenti era un bel casino’ disse lo zio
‘Già, è parecchio strano vedere non una, ma tre strafighe sollevare chili come se niente fosse’
‘Dobbiamo stare più attente?’ dissero tutte e tre
‘Eh si direi proprio di si, non potete passare da tirare su 40 kg a 150kg senza che nessuno si faccia delle domande’ disse lo zio ‘comunque siete eccezionali e strasexy’ continuo
‘Stai buono zio, che stasera non è serata per fare porcate. Dobbiamo prendere questo’ e tirai fuori il siero.
‘Ora da bravi berremo il siero e poi tutti a letto, domani mattina prima di uscire ci misureremo’
‘Ma guarda che noi prima scherzavamo quando dicevamo che stasera niente sesso’
‘Invece secondo me è un’ottima idea, così domani mattina potremo misurarvi senza l’effetto dell’eccitazione. Ora bevete e poi tutti a nanna, forza’
Quello che mi guardava più stranito di tutti era lo zio, non riusciva a capire come potessi non voler scopare quelle gnocche già seminude che erano pronte a saltarci addosso.
‘Ma sei sicuro sicuro’ disse la zia alzandosi mettendo in mostra il suo davanzale e avvicinandosi
‘Sicurissimo’ risposi immediatamente ‘tanto sicuro che se cerchi di sedurmi non ti do la tua porzione’
Detto questo tutte e tre si misero il cuore in pace e potei dare a ogniuno quello che gli spettava.
‘Ma così poco?’ disse Giulia lamentandosi per la dose ricevuta
‘Non voglio che cresciate di 10 centimetri a volta, meglio tenere basso il dosaggio.Bene e adesso tutti a nanna!!! Zio, verresti un attimo con me, ho una cosa di cui devo parlarti’ e così uscii dalla cucina
‘Ma sei impazzito??? Ma le hai viste???’ mi disse appena fummo fuori dalla sguardo delle ragazze
‘Certo che le ho viste, ma fidati di me, da quello che a cui sono riuscito a capire del funzionamento del siero domani mattina avremo una bella sorpresa’
‘Cosa intendi?’
‘Fidati, e adesso vieni a dormire da me o il mio piano va a puttane’
‘Mi voglio fidare, ma domani, qualunque cosa debba accadere, sarò io il primo ad approfittare della situazione che si verrà a creare’
‘Ok ci sto, adesso vado ad annunciare la notizia alle donne’
‘Ragazze, per questa notte Pietro verrà a dormire da me, ci vediamo domani mattina, baci’
E chiusi la porta prima che mia zia e le mie cugine potessero capire quello che stavo succedendo.
Prima di andare a dormire anche io e lo zio prendemmo la nostra dose di siero, e io mi augurai che facesse effetto entro la mattinata, mi aspettavo molto ma non volevo che lo zio sapesse niente.
Quando mi svegliai la mattina feci tutto con calma, non volevo che sembrasse che io e lo zio fossimo corsi a vedere i risultati della somministrazione, e poi speravo che anche le donne fossero intente nei preparativi.
Scendemmo giù e suono lo zio, ma nessuno ci aprì, trovammo la porta aperta, appena accostata. Entrammo non sapendo cosa aspettarci, potevano benissimo essere uscite, senza aspettarci, e aver dimenticato la porta aperta. I miei dubbi vennero cancellati, le trovammo in salotto, con addosso dei soprabiti.
‘Ciao ragazze, state per uscire?’ chiese lo zio
‘Ciao caro, no tutt’altro, ci stavamo preparandoci a farvela pagare per ieri sera’ rispose la zia
‘In che senso?’ chiese lui allarmato
‘Se non bastano quei vestiti, per renderci desiderabili, abbiamo deciso di provare con questo’ e tutte si levarono il copriabito contemporaneamente.
Sotto avevano solo autoreggenti, perizoma e reggiseno tutti neri: erano uno spettacolo!!!
Io ebbi un erezione immediata, che si vedeva evidentemente attraverso i pantaloni, mentre lo zio se lo tirò direttamente fuori iniziando a segarsi.
‘Sembra che così vi piaciamo’ disse Giulia
‘Aspetta, per Pietro andiamo bene, ma non sappiamo mica se andiamo bene per Matteo’ ribattè Nadia.
‘Il bozzo mi sembra evidente’ ribatte Giulia
‘Scusate, ma siamo venuti giù per vedere i risultati della somministrazione, se potete levarvi quelle scarpe inizierei a misurarvi’ feci io.
‘Vuoi dire che vestite così non ti facciamo nessun effetto?’ disse Nadia avvicinandosi e mostrando il suo decolté.
‘No, voglio dire che se non volete fare altri 2 giorni senza siero, perché a breve vi scoperò come mai avreste sperato in vita vostra, vi conviene muovervi’
Giulia che aveva capito l’antifona fu la prima a farsi misurare e dopo grossi sforzi per non saltarle addosso riuscimmo a finire le misure. Con Nadia e Miriam la misurazione del seno fu drammatica perché entrambi eravamo molto più interessati a leccare quei seni più che a misurarle.
Finito con le donne finalmente toccava a noi:
‘Bene ragazze, anche noi abbiamo preso il siero ieri sera, però per la misurazione serve il vostro aiuto’
‘Ben felici di darlo’ risposero tutt’e tre avventandosi sui nostri pantaloni
Questa volta io ebbi in gestione le 2 ragazze, mentre lo zio si prendeva cura di sua moglie.
‘Allora, cosa avete scoperto?’ disse Giulia mentre lasciava il mio pisello alla bocca della sorella
‘Ahhh piano Nadia che devo durare… Da quello che ho visto la regressione si è arrestata, anzi siete già cresciute. Non credo siete alte come quando siete eccitate ma siete tutte sopra il metro e settanta chi più chi meno’
‘E come seno?’ disse Nadia iniziando a farmi una spagnola
‘Mi spiace per te ma tua madre ce l’ha ancora più grosse di te, di poco ma più grosse’
‘Ma ti piacciono le mie?’
‘Certo, fammele succhiare un’pò cosi tua sorella ha qualcosa da fare’
‘Madonna ma è enorme, ma è sempre stato così?’
‘Prova a metterlo tutto in bocca e poi mi dici’ fu la mia risposta. Giulia non se lo fece ripetere e se lo infilo tutto in gola, non ci potevo credere
‘Oh mio dio questo si che è scopare la gola: continua, troia’
Il problema è che non mi stavo eccitando solo io, ma anche Giulia e proprio in quel momento inizio a crescere.
‘Mi sa che adesso avremo da prendere altri dati. Giulia per favore fermati’
Dopo altre 2 o 3 succhiate si decise a levarsi il cazzo dalla bocca
‘Cosa c’è????’
‘Primo sono al limite dell’orgasmo e dovete misurarmi l’uccello; secondo alzati in piedi e capirai’
E Giulia si alzò in tutta la sua statura, superava abbondantemente la sorella e il suo fisico era ancora più bello: il seno aveva raggiunto una quarta, stava strabordando dal reggiseno a balconcino, e il suo culo era ancora più tondo e sodo.
‘Oh cavolo, sono cresciuta parecchio’
‘Già facciamo presto che non vedo l’ora di scoparti’ dissi
‘E io cosa faccio? Rimango a guardarvi?’ si lamentò Nadia
‘Sempre a lamentarti, vieni misura questo cazzone che poi scopo la gola pure a te’ gli risposi
Bastarono quelle parole per scatenare la reazione, e questa volta, essendo Nadia in piedi, fu ancora più evidente. Nadia crebbe davanti ai nostri occhi mentre il suo seno aumentava sempre più di dimensione, diventando più grosso di quello della madre fino a strabordare dal reggiseno.
‘Credo che, adesso, alla domanda di prima potrei facilmente risponderti che hai le tettone più grosse della famiglia: sono enormi!!!’
‘Uao Nadia sono fantastiche’ disse Giulia
‘Si va bene, ma adesso misuriamogli l’uccello che devo fare una cosa’
Non riuscivo a capire cosa volesse fare ma comunque preserò il metro e me lo misurarono: 28 cm di lunghezza che erano più delle mie dimensioni normali
‘Oh che bello, adesso devo proprio fare una cosa’ e detto così mise le sue mani intorno ai miei fianchi e mi sollevo come se niente fosse per poi infilarsi tutto il mio uccello in bocca.
‘Oh mio dio che bocca, se continui così non resistooooo’ e dicendo così gli scaricai la prima sborrata della giornata in gola.
Dopo avermi messo a terra Nadia andò dalla sorella e la inizio a baciare con la lingua: voleva che anche lei avesse parte della mia sborrata.
Ora che le sorelle avevano avuto il secondo incremento mancava solo la zia, che però non aveva ancora iniziato la trasformazione.
‘Non capisco come mai non sia successo ancora niente’ dissi alle altre due ‘teoricamente vostra madre avendo Pietro tutto per se avrebbe dovuto essere la prima a crescere’
‘Direi che non sono fatti nostri no?’ disse Giulia piazzando il culo sotto il mio naso
‘Direi proprio di no’ risposi iniziando a baciarla il sedere
‘Sai, ieri ne parlavamo e abbiamo tutte goduto tantissimo dal culo, potresti spaccarmelo prima di dedicarti alla mia fichetta’
‘Come vuoi, ma non ho intenzione di avere riguardi oggi’
‘Non ne voglio, voglio che mi sfondi’ e dicendo così si piego a novanta e si sfilo il perizoma
‘Nadia puoi fare quello che ci siamo dette prima?’ chiese la sorella
‘Certo’ e così dicendo mi sollevo e punto il mio uccello contro il culo della sorella
‘Pronta?’
‘Da ieri sera, vai’ a questo comando Nadia mi spinse, in modo che il mio cazzo entrasse in un solo colpo nel culo della sorella
‘AAAAAAAAAAHHHHHH’ urlò Giulia
‘Ma sei impazzita?’ dissi a Giulia
‘No, ahia, non sono impazzita: voglio che ti sia ben chiaro che sono tua e sono sempre disponibile per te’
‘Stupida’ e dicendo così mi sfilai
‘Ma perché?’
‘Zitta e mettiti alla pecorina. Ma guarda te se devo trovarmi una troia così stupida’ gli dissi mettendomi dietro di lei e sputando sul suo ano e poi affondando dentro di lei
‘Lo sapevo già che eri sempre disponibile, non voglio che per dimostrarmelo faccia di queste follie. Che poi come vedi non hai ottenuto niente: il tuo culo è sempre bello stretto’ e iniziai andando lentamente avanti e indietro
‘Per sfondarti abbiamo tutto il tempo, voglio godermelo per bene questo culo spettacolo’
‘Ahhhh si sfondami’
‘Non c’è bisogno che me lo dici, tranquilla’ e affondai tutto il mio uccello nel suo culo
‘Nadia te invece vai a prendere quell’anguria in cucina: vediamo se riesci a farmo esplodere adesso’ senza farselo ripetere due volte Nadia scappò in cucina e torno con l’anguria già incastrata nelle sue tette
‘Ma se lo faccio qual’è il mio premio?’ mi disse toccandosi i capezzoli
‘Un bel regalo, ma sempre se ce la fai’gli dissi di rimando. Per tutta risposta l’anguria esplose dopo meno di un secondo e le sue tette continuavano a gonfiarsi
‘Guarda, continuano ad aumentare, ormai sarà una settima’ disse Nadia tutta contenta
‘Inginocchiati’ gli dissi e appena si avvicinò piazzai il mio uccello in mezzo alle sue tette per farmi fare una spagnola
‘Ma per questo non serve che io m’inginocchi’ disse Nadia e con una mano mi sollevo mentre si alzava e mi mandava su e giù con l’uccello bloccato tra le sue tette
‘Ooooohhh ma cosi è ancora meglio continuaaaaaa’ dissi ulteriormente eccitato
‘Ehi ma stava facendo godere me’ disse Giulia avvicinandosi
‘Devo prendere il mio premio, scusami’ rispose Nadia continuando imperterrita
‘Mettimi giù e inginocchiatevi davanti a me che il premio c’è per tutte e 2’ dissi ormai al limite. Appena per terra infilai l’uccello nella bocca di Giulia e dopo un paio di schizzi lo misi in quella di Nadia: la troiaggine ce l’avevano dentro, altro che l’immagine casta che avevo io di quelle due.
‘Ma quanto vieni oggi?’ disse Nadia ‘Anche stavolta mi hai rempito la bocca’
‘Anche a me, e mi sembra che i tuoi coglioni non siano per niente vuoti’ disse Giulia soppesandoli
‘A me non sembra sia cambiato niente, comunque mi fa piacere che apprezziate’
‘Oh si, e parecchio’ dissero tutte e due ‘Ce ne sarebbe anche per mamma’
‘A proposito a che punto saranno quei due?’ e girandomi vidi che erano ancora dove li avevamo lasciati prima: cosa stava succedendo? ‘E se il siero non funzionasse più?’ disse subito preoccupata Giulia
‘Non credo, mi sa che la zia non abbia raggiunto abbastanza eccitazione per far iniziare la reazione, piuttosto’
‘Perché dici questo?’ chiese Nadia
‘Perché, da quel poco che ho visto, voi tre vi eccitate ancora di più quando vi prendiamo a male parole. E ora facciamo la prova. Zio come va?’
‘Tutto bene, mi sta facendo un pompino con i fiocchi’ rispose
‘Me la mandi qua quella troiona, che le voglio far vedere che tettone enormi sono venute a Nadia? Voglio farmi fare una spagnola da due vacche’ ero andato giù non troppo pesante, ma bastò quello perché la trasformazione avvenisse. Zia si alzò e mentre si avvicinava sculettando potemmo notare il cambiamento: nello spazio di pochi metri la zia crebbe di più di venti centimetri, i suoi fianchi si strinsero e il suo seno aumento di volume fino ad arrivare a una sesta che stava per rompere il reggiseno, da quanto erano sode.
‘Allora, cosa volevi fare Matteo’ disse la zia sensuale
‘Veramente volevo solo vedere se dicendo delle porcate avremmo scatenato la reazione per farti crescere, ma ora che sei qui avrei tanta voglia di spaccarti in due’ gli dissi
‘Che reazione scusa, non capisco’
‘Mamma non ti sei accorta di niente?’ chiese Giulia
‘No cara, perché?’
‘Tanto per iniziare questo’ dissi facendo un passo e andò a sbattere in mezzo al suo seno ‘sei cresciuta parecchio’
‘E poi guarda il tuo reggiseno com’è conciato, sta praticamente per esplodere’ disse Nadia
‘Te l’avevo detto che dovevamo mettere la stessa misura prima, questo è troppo stretto. Guarda come stringe’
‘Già stringe proprio tanto, e te non te ne accorgevi fin quando non te l’abbiamo detto. Zio vieni qua che ora la zia ci fa uno spettacolino’
‘Che spettacolo’ disse lo zio raggiungendoci
‘Spacca in due il reggiseno gonfiando le sue tettone’dissi lasciando stupiti i presenti
‘Ma non ce la può fare’ disse Nadia
‘Zia che ne pensi’ chiesi a lei che non sembrava minimamente preoccupata
‘Dico che così è troppo facile, è meglio se lo faccio mentre te e Pietro cercate di schiacciarle’ disse lei di rimando ‘però state attenti che non voglio farvi male’
Eravamo inpietriti da quella dichiarazione, ma quanta forza pensava di avere???
‘Meglio che prima di fare questo test ti misuriamo, Nadia, Giulia fate voi che altrimenti io e Pietro gli saltiamo addosso’
‘Si Matty, subito’ e corserò a prendere il metro. La zia era di nuovo la più alta delle tre, aveva superato il metro e novanta, e il suo seno era una bella sesta abbondante anche al netto della compressione del reggiseno.
‘Bene adesso che abbiamo finito con le misure possiamo iniziare, venite qui piccolini’ disse la zia a noi uomini
‘Non voglio farvi male quindi, mi raccomando, non mettete le mani in mezzo ai seni’
‘Non credi di esagerare?’ disse il marito alla moglie
‘Caro, lo sai che non mi piace scherzare su queste cose e poi hai visto l’altra volta come ho ridotto l’anguria’
‘Ok cara, staremo attenti’ e mise le mani sul suo seno destro e io su quello sinistro. Già al contatto sentii che erano durissime e la zia era completamente rilassata, cosa sarebbe successo quando avrebbe iniziato a contrarre i seni?
‘Iniziate a stringere forza’ disse la zia e noi provammo a stringerle ma erano già durissime
‘Cazzo che dure’ disse lo zio
‘Vi avevo avvisato, e io non ho nemmeno iniziato a fare forza. Inizio ora’ e sentimmo immediatamente che qualcosa stava cambiando: sentimmo le nostre dita allargarsi e le mani allontanarsi l’una dall’altra
‘Dai ragazzi spingete, così è troppo semplice, potrei strappare il reggiseno in mezzo secondo’ disse la zia
‘Dai mamma, faccele vedere’ disse Nadia
‘Vogliamo vedere i tuoi capezzoloni’ disse Giulia incitandola
‘Va bene ragazze, ora ve le faccio vedere’ e pompo per l’ultima volta il seno, strappando il reggiseno e facendoci staccare le mani dal suo seno in un colpo solo.
‘Allora ragazzi, cosa vi avevo detto? Ora volete darmi una ricompensa?’ senza nemmeno rispondere ci avventammo sui suoi capezzoli per succhiarli
‘Bravi i miei bambini, adesso la mammina vi fa fare un bel giretto’ e cosi dicendo ci sollevò da terra portandoci in giro per casa.
‘Siete più leggeri dell’altra volta sapete, e adesso cosa avete in mente per farmi godere’ chise lei.
‘Io un’idea ce l’avrei, ma devi essere d’accordo’ disse lo zio
‘Dimmi caro’
‘Che ne dici se uno di noi ti prendesse da davanti e uno da dietro?’
‘Ma non so se ce la farò, avete due mostri in mezzo alle gambe’ disse la zia
‘Eh dai, faremo piano’ disse lo zio
‘No, mi sfondate’ la zia sembrava troppo impaurita per avere una doppia penetrazione
‘Ehm scusate, voi non lo vedete ma questa troiona sta facendo un lago per terra da quant’è eccitata’ disse Nadia
‘E comunque, se avete questa fantasia e Miriam la non vuole soddisfare, io sono prontissima’ disse Giulia girandosi e mostrandoci il suo culo perfetto
‘Alla cara, cosa dici? Guarda che è una proposta molto allettante’ disse lo zio
‘Stronzi voi e puttana mia figlia, va bene vi accontento’ disse la zia mettendoci a terra e sfilandosi il perizoma. Io mi girai a guardare Giulia per fargli l’occhiolino, credevo che la sua fosse una boutade per far cedere la zia: invece lei mi rispose muovendo la bocca e scandendo: dopo tocca a me. Com’era cambiata in pochi giorni la bella Giulia: non avrei mai pensato che sarebbe diventa così troia.
‘Zio scegli te, te l’avevo promesso ieri sera’ dissi a Pietro
‘Io le faccio il culo, te penserai alla fica’
‘Volentieri’ risposi sdraiandomi per terra. La zia vendendo il mio cazzo svettare non perse tempo e ci si sedette sopra immediatamente, era cosi bagnata che scivolai dentro fino a metà asta senza nessun problema.
‘Ora vieni te, voglio prenderli pian piano’ disse allo zio.
‘Subito cara’ e anche lui affondò il suo uccello dentro alla zia quasi senza problemi dopo il pompino fatto in precedenza
‘Oh mio dioooo, mi sento già piena così’ gemette la zia
‘E pensa che ce n’è ancora metà per uno, è meglio che ti prepari’ disse lo zio iniziando ad andare avanti e indietro. Piano piano la zia iniziò a godere dal culo e si decise a muovere i fianchi così da scendere verso di me. Gli stava piacendo: non c’era dubbio. Nel giro di poco mi ritrovai tutto l’uccello nella sua fica e lo zio glielo spinse tutto nel culo, le figlie di tanta troia intanto si erano lanciate in un 69 indemoniato.
‘Allora cosa ne dici della mia idea, troia’
‘Godooooo, spaccatemi bastardi’
‘Si puttanone godi, sentilo bene sto cazzo. Ti apriamo in due e la prossima volta ci dovrai implorare per farti scopare così’ gli disse Pietro
‘Siiii bastardi, anche la prossima volta in dueeeee….. Mi vestirò così da troia che non potrete resistermi’
‘Intanto vieni che dobbiamo occuparci anche delle altre due troie’
‘Sbattetemi forte che manca pocooooooo, ohhhh mio dio vengooooooo’ e dicendo cosi venne in un fiume di liquido vaginale, avrebbe potuto fare concorrenza a Cytherea.
Io e lo zio eravamo riusciti a resistere e dopo esserci rialzati ci avvicinammo a Giulia
‘Ora te rimani qui a vedere cosa combiniamo a tua sorella, se vuoi puoi andare a divertiti con Miriam mentre aspetti il tuo turno.’
‘Ma adesso toccava a me’ protestò debolemente lei
‘Tua sorella mi ha spompinato già due volte, mi sembra il caso di ringraziarla. Cosa ne dici Pietro?’
Pietro non poteva dire niente perché Nadia l’aveva preso, sollevato, infilato nella fica e iniziato a mandare su e giù appena si era allontanato di un metro da Miriam.
‘Avevi paura di rimanere senza cazzo’ gli dissi mentre mi avvicinavo
‘Sono l’unica che fin’ora è rimasta a secco, non me lo faccio certo scappare.’ e dicendo così mise a terra Pietro, ci si mise sopra e aspettò che io entrassi nel suo ano. Mi piazziai dietro di lei e spinsi forte, entrando quasi fino ai coglioni
‘Accidenti che culo’ dissi stupito
‘Ieri sera, quando ci avete lasciato con un palmo di naso, ho passato un’ora a masturbarmi e visto che non ero soddisfatta sono dovuta passare al culo’ disse Nadia tra i godimenti.
‘E gli effetti si vedono; vediamo se riesci a prenderlo tutto in un colpo solo’ neanche il tempo di fargli rispondere tirai fuori tutto l’uccello e glielo infilai dentro in un colpo solo, facendogli emettere un grido misto di dolore e godimento
Nadia sembrava assatanata continuava a dimenarsi, infatti quel trattamento dopo poco ci portò all’orgasmo
‘Nadia sto per venire’ dissi io
‘Pure io’ rispose Pietro
‘Allora venitemi tutti e 2 sulle mie tettone, voglio vedere quanto venite’
Ci sfilammo immediatamente mettendoci davanti a lei, Miriam e Giulia vennero a segarci per assistere più da vicino allo spettacolo e per poter saltare prontamente addosso a quelle tette enormi.
Dopo pochi colpi sapienti di mano io e lo zio venimmo e mi stupii perfino io di quanto stavamo venendo: investimmo Nadia con una decina di densi fiotti di sperma a testa, praticamente senza lasciarle un centimetro di pelle pulito. Dopo qualche secondo di stupore Miriam e Giulia si lanciarono sulla sorella e iniziarono a pulirla. Era incredibile con che voracità si contendevano la nostra sborra, se non ce ne fosse stata cosi tanta avrei avuto perfino paura che si potessero picchiare. Il vedere tre strafiche così aggrovigliate fece eccitare nuovamente me e lo zio che ci ritrovammo un la minchia dura nuovamente. Senza aspettare che le ragazze si accorgessero della nostra erezione mi portai dietro Giulia e gli puntai il cazzo contro lo sfintere. Appena sentito la pressione del mio cazzo prontamente venne indietro per far entrare la mia cappella dentro di lei.
‘Te lo sei ricordato che c’era anche il mio turno’ disse sorridendomi
‘Come puoi pensare che non sarei ritornato da te. Possiamo provare a farlo stando in piedi, con te che fai su e giù?’ chiesi
‘Certo, altrimenti a cosa servirebbero tutti gli squat che ho fatto in vita mia. Pietro vieni qui’ e lo fece mettere davanti a lei per poi puntare il cazzone contro la fica
‘E’ tanto bagnata che sembra un lago’
‘Mi sono troppo eccitata a vedervi prima, sto impazzendo. Ma adesso vedrete che trattamento vi riservo’ e inizio ad andare su e giù, sempre più a fondo e sempre più velocemente, era una scopata incredibile, noi dovevamo stare solo in piedi, lei faceva tutto il resto facedoci godere come dei porci. Ma sfortunatamente per lei eravamo venuti poco prima, quindi non riuscì a farci venire di nuovo mentre lei dopo un’pò venne con un orgasmo squassante.
Per sfogare la nostra erezione iniziammo a fare di nuovo l’amore con Miriam e Nadia mentre Giulia si riprendeva per poi raggiungerci: tanto fecero che finimmo per fare di nuovo un bukkake alle ragazze questa volta però con tutte e tre davanti a raccogliere il nostro sperma.
Si era ormai fatto tardi e nessuno di noi era più in condizioni di andare a lavorare, quindi decidemmo che quella giornata l’avremmo passata in casa a riprenderci; e se qualcuno avesse ancora avuto voglie si sarebbe cercato di accontentarlo. Inutile dire che, dopo qualche ora, le tre fecero gara a chi era più troia cercando di eccitarci e farci venire più volte possibile. Dopo quella giornata decidetti di trovare il modo per non far più diminuire l’altezza delle ragazze evitando di dargli il siero, erano già diventate abbastanza alte, anche se loro dicevano che erano ancora nane. Ci volle un’pò di tempo per capire come fare ma riuscii nell’intento: c’era sempre l’inconveniente della crescita ulteriore quando si eccitavano, ma l’effetto restringimento era annullato. C’era anche da dire che a me e a Pietro non dispiaceva affatto vederle aumentare sia in altezza che in forme mentre facevamo sesso.
Dopo un periodo così intenso di lavoro decidemmo di fare insieme una vacanza, eravamo fuori stagione, e quindi riuscimmo ad affittare una villetta con annessa piscina.
Il problema era come evitare che il segreto di Miriam, Giulia e Nadia non si scoprisse, ma come fare?
Arrivammo nella villetta nel pomeriggio, era tutto pulito e in ordine, e mentre Pietro, Giulia e Nadia andavano a fare la spesa rimanemmo solo io e Miriam in casa per mettere in ordine. Ovviamente Miriam non aveva assolutamente voglia di mettere in ordine le sue cose e dopo poco me la vidi arrivare davanti con un costume a triangolini neri che metteva in risalto il suo fisico.
‘Io vado a buttarmi in piscina’ mi disse andando verso la piscina sculettando
‘Io finisco di mettere a posto e ti raggiungo, scansafatiche’ dissi di rimando. Finito di ordinare le mie cose mi misi un bermuda e la raggiungei a bordo piscina sedendomi sul bordo mentre lei nuotava a rana tenendo la testa fuori dall’acqua
‘Bella fresca l’acqua eh?’
‘Già, avrei bisogno di qualcosa di caldo per scaldarmi’ disse mettendo la testa in mezzo alle mie gambe aperte e guardandomi fisso negli occhi
‘Del tipo?’ chiesi divertito
‘Una bella sborrata in gola’ mi disse facendo l’aria più da vacca che poteva: sapeva che non venivo da più di un giorno (ormai era abitudine fare sesso tre, quattro volte al giorno come minimo in quella casa)
‘Per farci beccare dalle tue figliole? Dai Miriam, stai buona’
‘Oh no, non sto buona, ieri non mi hai degnato di uno sguardo e ora ti devi fare perdonare’ e cosi dicendo mise una mano sul mio cazzo iniziando a segarlo da sopra il costume
‘E poi il mio trattamento è di suo gradimento quindi lasciami fare’ e cosi dicendo mi sfilo il costume e prese in bocca il mio cazzo già mezzo duro
‘Oh mio dio, Miriam piano che me lo stacchi’ dissi quando se lo infilo tutto in bocca succhiando come una dannata.
Dopo 10 minuti di quel trattamento non ce la feci più e gli svuotai una sborrata disumana in gola, non ci fu nemmeno bisogno di tenergli bloccata la testa, era lei che era in astinenza da sborra.
Ma anche se mi ero parzialmente svuotato il mio cazzo era ancora in tiro, e lei aveva ancora voglia di succhiarmelo: però fu in quel momento che mi accorsi di qualcosa di strano e la fermai prima che riprendesse a succhiarmelo.
‘Miriam fermati un attimo, davvero’
‘Cosa c’è adesso?’ chiese annoiata
‘Te adesso stai toccando?’ chiesi vedendo che non muoveva le gambe per stare a galla
‘Si perché?’
‘Lo sai che questa piscina è alta un metro e novanta?’
‘Eh quindi, quando mi eccito lo sappiamo tutti e due che sono alta’
‘Si ma non così alta, hai tutta la testa completamente fuori e anche le spalle, hai di sicuro superato i due metri!!!’
Miriam si mise a urlare di gioia, era tornata a crescere, non ne sapevo il motivo ma era cresciuta di sicuro
‘Oh finalmente che bello!!!! Come sono contenta, allora Giulia aveva ragione’
‘Eh??? Cosa??? In che senso Giulia aveva ragione?’
‘Secondo Giulia se continuavamo a bere il vostro sperma, visto che voi continuavate a prendere il siero, avremmo raggiunto una concentrazione tale che una volta eccitate saremmo tornate a crescere. Che bello che sia successo proprio in vacanza!!!!’
Eh brava Giulia, mi aveva proprio fregato, ecco perché ultimamente si facevano venire cosi frequentemente in bocca. Mi avrebbe sentito, ma prima dovevo farmi passare la megaerezione che mi era venuta a pensare a che fisico da urlo doveva avere una Miriam di più di due metri.
‘Ok, sei contenta, ma ora puoi uscira dall’acqua per favore?’ gli dissi
‘Oh certo, te rimani fermo lì’ e cosi dicendo si avviò camminando verso la scaletta dall’altra parte della piscina. Quando salì lentamente la scaletta per poco non mi venne un infarto: il bikini ormai ridottissimo non copriva più nulla e mostrava un culo sodo e tondo. Ma il colpo di grazia fu quando si girò verso di me per mostrarmi il resto: Miriam aveva 2 mongolfiere che tendevano il tessuto del costume, che ormai copriva solo i capezzoli.
Non venne da me ma andò a sdraiarsi su una sdraio lì vicina e appena sistemata, sempre guardandomi, spostò il pezzo di sotto del costume e iniziò a sditalinarsi: prima un dito, poi due, tre e infine tutta la mano. Voleva farmi impazzire e ci stava riuscendo.
Per tutta risposta mi avvicinai a lei ma mi misi di fianco, dandogli il mio cazzo da spompinare: non gli dovetti fare mezzo segno che se lo infilò in gola mentre io le palpavo pesantemente le tettone. Ci stufammo velocemente di quella posizione e mi posizionai in mezzo alle sue gambe, affondando in un colpo solo tutto il mio uccello, strappandogli un grido di dolore misto a godimento. Era tanto che non ero così infoiato e la scopai come un animale, volevo farle uscire il cazzo dalla gola. Lei fu felice di questo trattamento infatti venne due volte, e poi un’ultima volta insieme a me in un orgasmo squassante, che ci lasciò entrambi senza forze.
Crollai addosso a lei, infilando la faccia in mezzo alle sue tettone, che ormai erano più grosse della mia testa.
‘Se questa vacanza continua così a casa non ci torno vivo’ dissi tra un respiro affannato e un altro
‘E io finirò tutti gli orgasmi che posso avere in una vita.’ rispose lei
‘Ma ora come facciamo con Pietro, Giulia e Nadia?’ mi chiese mentre mi abbracciava
‘E che ne so, siete voi che ci avete raggirato. Saranno di sicuro incazzatissime e vorranno del siero pure loro due’
Mentre eravamo sulla sdraio a riprenderci sentimmo Nadia che ci chiedeva di andare in salone, ci rimettemmo il costume (Miriam solo quello di sotto, quello sopra era completamente inutile) e ci dirigemmo dentro casa.
Entrai prima io e mi trovai davanti sia Giulia che Nadia cresciute, con Pietro ridotto uno straccio in braccio a Giulia.
‘AAAAAAHHHHHH’ feci io sorpreso
‘Visto Matteo, ti abbiamo fregato, abbiamo trovato il modo di crescere anche senza il tuo siero’ mi canzonò Nadia ‘ora siamo alte più di mamma. Ci siamo misurate e io sono un metro e novantacinque, mentre Giulia supera i due metri’
‘Mi sa che nella tua frase c’è un solo piccolo errore’ dissi io
‘E cioè?’
‘Miriam dove sei?’
‘Eccomi, eccomi’ e cosi dicendo entrò nel salone nel in tutto il suo splendore
‘Mamma ma sei cresciuta anche te’ disse Giulia sorpresa ‘Pensavo che ti mancasse più di noi per poter crescere di nuovo’
‘Non sai che sborrata ha fatto prima Matteo, ho rischiato di non farcela a berla tutta, ma questi sono i risultati; invece voi avete massacrato il mio povero Pietro vedo’
‘No mamma, è colpa sua: noi ci siamo fermate quando abbiamo visto che stavamo crescendo, ma poi ha voluto fare una cosa a tre e ci ha riempito in tutti i buchi e questi sono i risultati, ma quanto abbiamo goduto: grazie Pietro’ disse Giulia baciandolo con la lingua.
‘Bene, e adesso come facciamo? Sarà un bel casino non farvi scoprire’ dissi tornando alla realtà
‘Tranquillo Matteo, questa volta abbiamo sistemato tutto’ disse Giulia
‘In che senso?’ ormai non riuscivo neanche ad arrabbiarmi più con quelle tre
‘Con questo sistema abbiamo eliminato tutti i problemi di stabilità della crescita, del rimpicciolimento e dell’eccitazione: noi rimarremo sempre così come ci vedi ora’
‘Cioè tre strafighe che attirano l’attenzione anche se si mettono un tendone da circo addosso?’ dissi sarcastico
‘Si esatto, l’unico problema è che avremo bisogno di un rifornimento giornaliero’
‘E di cosa?’ immaginavo la risposta ma ne volevo esserne certo
‘Di sborra tua e di Pietro, quindi preparatevi ad avere una lunga e felice vita sessuale’ mi disse guardandomi con l’aria più da troia che poteva fare.
‘Che triste destino che ci è toccato in sorte’ dissi muovendomi come un attore di una tragedia greca e strappando un sorriso a tutti
‘Bene, adesso però io e queste tettone dobbiamo tornare a fare conoscenza sulla sdraio della piscina, ci vediamo dopo’ e detto questo mi avvia verso l’esterno: sarebbe stata una splendida e lunga vacanza La vacanza stava andando benissimo, le ragazze erano uno splendore e facevano a gara a farsi belle e a darsi in tutti i modi e le situazioni possibili. Io e lo zio convenemmo che l’unico modo per sopravvivere a quelle 3 era quello di assumere una dose extra di siero, altrimenti avremmo avuto enormi difficoltà a soddisfarle completamente.
Ovviamente alle ragazze non bastava essere abbondantemente più alte e forti di noi, ma non perdevano occasione per confrontare la loro altezza con la nostra e a far dimostrazione di forza. La terza sera ci dissero che volevano uscire per fare acquisti solo loro 3, io e zio rimanemmo a casa rilassandoci guardando un po’ di tv, ma passava il tempo e non le vedevamo tornare
“Non sarà il caso di chiamarle?” Disse Pietro
“Ma no, sono grandi e vaccinate, se avessero problemi ci avrebbero chiamati. E poi, se anche succedesse qualcosa, tra tutte e 3 hanno una forza tale che non avrebbero problema in nessuna situazione”
“Spero che tu abbia ragione, non vorrei che con la nuova somministrazione ci siano stati dei cambiamenti”
“In che senso?” Domandai
“Mi sembra che Miriam sia la solita forza della natura, anzi che sia ancora più forte di prima, mentre le ragazze mi sembra che siano più normali, hanno praticamente smesso di andare in palestra da quando prendono il serio. Non vorrei sia successo qualcosa”
“Io questa differenza non l’ho mica vista” ribattei
“Ci credo, sei sempre attaccato a Miriam, ormai per farmici una scopata devo chiedere il permesso” disse ridendo
“Ma se sei sempre attaccato a quelle due, sono io che mi dovrei lamentare” risposi divertito.
Proprio in quel momento sentimmo la macchina arrivare e decidemmo di andare incontro alle ragazze. Appena scese vedemmo che c’era qualcosa che non andava, le ragazze erano scosse e Miriam stava cercando di tranquillizzarle.
“Cosa è successo?” Chiese Pietro allarmato “State bene?”
“Papaaaaaaaa” Nadia si lanciò tra le braccia del padre piangendo, buttandolo per terra per l’impeto.
“Calma piccola, va tutto bene, ora c’è papà” disse Pietro accarezzandole i capelli. Poi guardò negli occhi Miriam e chiese nuovamente
“Cos’è successo?”
“Siamo andate in giro per negozi e abbiamo attirato l’attenzione di alcuni tizi ubriachi. Li abbiamo respinti e pensavamo fosse finita lì, ma dopo essere usciti da un negozio dove avevamo fatto acquisti, ci siamo dirette alla macchina. Nel parcheggio non c’era nessuno quando all’improvviso sono comparsi questo gruppetto di 6 ubriachi. Pensavo che li avremmo sistemati senza problemi, invece Giulia e Nadia un po’ sono state prese dal panico, un po’ non so, stavano per essere violentate: le hanno buttate a terra e hanno passato dei brutti momenti, poverine”
“è intervenuto qualcuno ad aiutarvi?” dissi abbracciando Giulia
“No, quando ho visto che le mi bambine erano in difficoltà ho provveduto a liberarmi dei due che erano addosso a me e mi sono liberato dei loro aggressori”
“Da sola?” Dicemmo all’unisono io e Pietro
“Si e gli ho dato pure una bella ripassata. Non ci proveranno mai più a importunare delle ragazze”
“Dovevate vederla in azione, è stata fenomenale. Li ha letteralmente fatti volare” disse Nadia
“Si, la nostra mamma è una super mamma” disse Giulia dando un bacio sulla bocca alla madre
“C’è qualcosa che non quadra” dissi ad alta voce sovrapensiero come parlando tra me e me
“Cosa intendi Matteo” chiese Miriam
“No, niente, mi sembra strano quello che è successo”
“Strano che qualcuno c’importunasse?”
“No, non quello. Mi sembra strano che Giulia e Nadia non siano riuscite a gestire l’assalto di 2 persone. Con la forza che si ritrovano avrebbero dovuto facilmente liberarsi degli aggressori. Fino a poco fa avevate una forza simile a quella di Miriam.”
“Ultimamente in palestra non ci siamo più allenate molto, un po’ perché non ne abbiamo bisogno, un po’ per non attrarre ulteriori attenzioni. Miriam invece ha continuato ad allenarsi, in più ha iniziato a fare delle sedute per i fatti suoi e non sappiamo cosa combini” spiego Nadia
“Beh, vista la fortuna che ci siamo ritrovate ho pensato di allenarmi a fondo, quindi ho chiesto a uno sfasciacarrozze la possibilità di andare nel deposito quando mi pareva. Ovviamente con un paio di moine ho ottenuto di avere libero accesso al deposito e di non venir disturbata. Così ho avuto gratuitamente tutti i pesi di cui avevo bisogno.”
Non so perché ma il sapere che Miriam aveva continuato ad allenarsi e aveva aumentato la sua forza aveva eccitato tutti e fatto dimenticare anche alle ragazze il brutto episodio appena trascorso, tant’è che Nadia chiese:
“Ma quanto forte credi di essere diventata?”
“Non saprei, non ho mai fatto delle prove, mi sono sempre allenata solo per tenermi in forma”
“Più di così?” dissi ridendo
“Certo, non voglio mica perdere le buone abitudini. E poi sono una vecchietta che si deve confrontare con due giovincelle”
“Beh, potremmo fare delle prove su quanto sei migliorata te rispetto a noi che ce la siamo presa comoda” disse Giulia
“Mi pare che questa sia una scusa bella e buona per farmi fare quello che volete e eccitarvi” rispose Miriam divertita
“Beh la cosa non mi sembra un problema, no?” Dissi avvicinandomi e mettendo una mano sul suo seno
“Ma quanto sono dure? Sono inamovibili”
“Sono ancora un po’ in tensione dopo i fatti di prima, per questo sono così”
“Così sono solo un po’ in tensione? E se fai seriamente?” chiesi di rimando
“Potrei farci sedere sopra te e Pietro e spompinarvi” fece con noncuranza
“Ma visto quello che è successo prima credo che stasera sarebbe meglio evitare di sesso, che ne dite ragazze?” Nadia e Giulia si guardarono per un secondo e si diressero verso la madre. Arrivate vicino a lei le si attaccarono come per cercare protezione e, facendo la voce da bambina, dissero:
“Vedi mamma, siamo ancora tanto spaventate” attaccò Giulia
“E vederti all’opera ci tranquillizzerà sicuramente” continuò Nadia
“E poi è noto che bisogna scacciare i cattivi pensieri con delle belle sensazioni” proseguì Giulia infilando la lingua nella bocca di Miriam e iniziando a palparla
“Sapevo che erano due troie, ma fare queste scene perfino con la madre non me lo sarei mai aspettato” disse Pietro
“Nemmeno io, ma sono le uniche che possono convincere Miriam adesso” ribattei
Intanto le donne continuavano a mettersi la lingua in bocca a vicenda e a palparsi sempre più pesantemente, facendoci eccitare, dopo poco il bozzo nei pantaloni era impossibile da non notare
“Come avrete capito sembra che le ragazze non siano state traumatizzate dai fatti di stasera e che possiamo tranquillamente divertirci, quindi: cosa vogliamo fare?” disse Miriam mentre palpava il culo delle figlie.
“Io un paio d’idee le avrei già” disse Nadia sorprendendo tutti “ma sarà meglio che entriamo in casa prima di dare troppo spettacolo”
Ci trovammo tutti d’accordo, le ragazze prima recuperarono gli acquisti fatti, non capivamo perché ci tenessero così tanto visto tutto quello che si erano portate dietro.
Lo scoprimmo poco dopo: Nadia e Giulia si presentarono in tenuta da scolarette, top minuscolo che fasciava il seno, minigonna a sbalzi inguinale e tacchi vertiginosi, che se già tra noi e loro c’erano 30 e passa centimetri di differenza adesso non sapevamo davvero come fare a guardarle in faccia, dovevamo quasi perdere l’equilibrio per guardarle quando ci erano vicine.
“Che ne dite della nostra tenuta da scolarette?” fecero in coro
“Che non so cosa stiamo aspettando per iniziare” rispose Pietro pronto a saltare sopra tutto quel ben di dio
“Ma è ovvio, aspettiamo la professoressa” risposero di nuovo insieme.
La professoressa ovviamente era Miriam che entrò in sala in quel momento: occhiali da porno segretaria, camicia bianca semitrasparente a cui i bottoni stavano per esplodere, gonna fino al ginocchio con un lungo spacco che mostravano delle autoreggenti e scarpe che facevano sembrare quelle delle figlie delle ballerine, Miriam svettava della testa abbondante anche sopra alle figlie. Io e Pietro eravamo paralizzati dall’eccitazione e dal timore, Miriam era troppa in tutti i sensi: troppo alta (superava i due metri e venti), con troppe curve, troppo sexy, troppo, come dire, dominante. L’impressione che mi aveva dato la confermò appena aprì bocca:
“Bene, iniziamo con le presentazioni, io sono la vostra professoressa, ho saputo che siete una classe molto problematica, soprattutto i componenti maschili. Mi hanno mandato qui per rimettere le cose a posto. Per cominciare sarà meglio mettere in chiaro chi comanda. Voi due” si rivolgeva alle ragazze “chi è la più forte?”
“Io” rispose Giulia tra le smorfie della sorella
“Bene, riusciresti a sollevare con una sola mano questo divano?” domando Miriam
“Con una mano sola no, professoressa” rispose Giulia
“E voi?” si rivolgeva a noi uomini
“Assolutamente no, professoressa” avevamo già capito l’andazzo ed era meglio seguirlo.
“Molto bene, avete già capito come comportarsi, siete svegli. Allora adesso sedetevi lì sopra”
Obbedimmo senza fiatare, una volta sistemati Miriam si sistemò davanti al divano e mentre si abbassava per mettere la mano sotto al divano, e il solo spettacolo di vedere le palle da basket che aveva al posto del seno far capolino l’avrebbe fatto venire chiunque, disse rivolgendosi alle ragazze:
“Ecco cosa facevo mentre voi battevate la fiacca” e sollevò il divano con me e Pietro sopra senza sforzo apparente, col solo braccio destro.
Nella stanza cadde il silenzio, eravamo stupefatti da quella dimostrazione, ci sarebbe bastata e avanzata, era già più di quello che pensavamo avremmo visto ma Miriam rilanciò:
“Adesso che mi sono scaldata, ragazze sedetevi pure” e porto il divano a terra con una naturalezza impressionante.
Le ragazze, che erano rimaste bloccate come noi si ripresero e si sedettero sul divano. Miriam di nuovo si posizionò davanti al divano e, nuovamente, col solo braccio destro ci tirò su, facendoci stare a un metro e mezzo da terra, indossando dei tacchi a spillo da più di venti centimetri
“Assurdo”
“Impossibile”
“Fantastica”
“Magnifica”
A turno ci riprendevamo e iniziavamo a farle complimenti per la sua forza, eravamo tutti meravigliati e continuavamo ad elogiarla.
A quel punto Miriam parlò, non più come la professoressa ma come madre, moglie e zia:
“Davvero vi piaccio anche così? Non avete paura di me?”
“Basta che tu non voglia iniziare a picchiarmi sono più che felice di questa novità” disse Pietro
“Mai amore, il nostro rapporto non si basa sui sopprusi ma sulla condivisione e questo non cambierà certamente adesso”
“Anche noi siamo felici, lo sappiamo quanto ti sforzavi in palestra e siamo contenti che tu ti sia realizzata” disse Nadia per entrambe le sorelle
“Anche io sono felice” dissi “ma quando torneremo vedrò di creare un inibitore per evitarti di fare danni in giro”
“Sono d’accordo, meglio mettermi un freno”
rispose Miriam
“Sempre il solito guastafeste te eh?” mi scherzò Giulia
“Già sempre il solito” fece anche Nadia
“Cos’è tutto questo casino?” alzò la voce Miriam, era rientrata nella parte. “Potete parlare solo quando interpellati. Per punizione voi due adesso starete a vedere mentre io mi occupo dei vostri compagni” abbassò il divano e si allontanò di un paio di metri.
“Voi bambini, venite qua”
Scattammo verso di lei, mettendoci al suo fianco, le arrivavamo a malapena al seno
“Visto che avete fatto i bravi, se riuscirete a leccarmi un capezzolo vi darò un premio. Ora sarà meglio che mi prepari per la vostra prova” e mentre diceva così vedevamo i capezzoli tendere il tessuto verso l’alto come se volessero bucare la camicia tesa allo spasmo, cosa che avvenne dopo qualche secondo. I suoi capezzoli svettavano verso l’alto chiaramente visibili.
“Adesso potete iniziare, forza”
Iniziammo a saltare ma Miriam era troppo alta per noi e in più i suoi capezzoli non andavano in orizzontale o verso il basso ma verso l’alto, sembrava proprio che non ce l’avremmo fatta, per quanto saltavamo non riuscivamo ad arrivarci e ci stava venendo il fiatone.
“Dai ragazzi usate un po’ il cervello. Chi vi ha detto che dovete saltare? Potete pure aggrapparvi alle mie tettone” disse Miriam ridendo. Non era una prova per noi, era un’ulteriore dimostrazione della sua mostruosa forza quella che ci voleva dare. Ci aggrappammo ai suoi seni e ci tirano su, erano inamovibili, sembrava di scalare una roccia. Così facendo arrivammo facilmente entrambi all’altezza dei suoi capezzoli e li iniziammo a leccarli. Lei ci guardò amorevolmente e quando stavamo per perdere la presa ci sorresse.
“Bravi i miei bambini, ora, prima del premio la vostra professoressa vi darà pure qualcosa per darvi energia, adesso iniziate a succhiare. Mi raccomando succhiare, non fatemi arrabbiare”
Ci staccammo in contemporanea dai capezzoli solo per dire “Sì, Prof” e iniziare a succhiare, anche se non capivamo bene il motivo. Passarono pochi secondi e ci fu chiaro: latte. Miriam ci stava allattando come se fossimo davvero 2 bambini, ed effettivamente le dimensioni tra noi lo lasciavano pensare.
“Vi piace il latte della vostra prof?” chiese “se vi è bastato iniziate a leccare i miei capezzoli, che ho un’altra sorpresa, ma quando ve lo dirò vi dovete staccare immediatamente”
Non ce lo facemmo ripetere e riiniziammo a leccare quelle pretuberanze. Dopo buoni 5 minuti Miriam ci urlò perentoriamente di staccarci, giusto il tempo di farlo che lei si piegò all’indietro e partì dalle sue mammelle uno schizzo di latte che arrivò fino al soffitto.
Io e Pietro eravamo pietrificati.
“Visto cos’altro posso fare? Sono diventate particolarmente sensibili, riesco a venire anche così. Adesso però tocca alla vostra ricompensa, ragazze qui, su, muoversi”
Giulia e Nadia si ripresero come se appena risvegliate da un sogno e si avvicinarono a noi.
“Bene alunne, adesso è il momento che i vostri compagni abbiano la loro ricompensa. Levategli i pantaloni e controllate che siano ben duri lì sotto.”
“Subito professoressa”
Nemmeno finita la frase che avevamo già i pantaloncini calati e il cazzo nella bocca di quelle ninfomani.
“Piano, che non devono venire” intimò Miriam iniziando a levarsi la camicia e mettendo in mostra le sue enormi tette.
“Ora vi darò il vostro premio, dovete lasciar fare tutta a me” e ci mise una mano sotto il sedere e ci sollevò per poi sederci sulle sue tettone.
‘Allora non scherzavi quando dicevi che potevi sederci sul tuo seno’ dissi io.
‘Cos’è questo tu? Alla professoressa ci si rivolge con il lei’
‘Si professoressa, mi scusi’
‘Ecco, cosi mi piace. Ora veniamo a noi, credo che non abbiate ancora ben chiaro con chi abbiate a che fare’ disse Miriam
‘No professoressa, credo che dopo la sua dimostrazione di prima siamo ben consci di quello che è capace’ rispose Pietro.
‘Come immaginavo, credete di aver già visto tutto. Visto che si tratta di un premio oltre a farvi un pompino con i fiocchi vi mostrerò anche qualcos’altro’ E dicendo cosi iniziò a mettersi a posto i capelli, slegando il cignon e iniziando a farsi una coda. Si, sempre con me e Pietro seduti sulle sue tette, come se la cosa non la riguardasse. Mentre continuava a mettersi a posto i capelli iniziai a sentire qualcosa sotto di me, come se la dov’ero seduto si stesse allargando.
‘No, non è possibile’ iniziai a balbettare
‘E’ assurdo’ fece Pietro
‘Ma cosa sta succedendo?’ chiesero le ragazze
‘Stanno crescendo’ urlammo insieme ‘le tette stanno diventando ancora più grandi’
‘Ma ci prendete in giro? Sono già gigantesche’ fece Nadia che aveva sempre voluto avere il seno grande come la madre
‘Hanno ragione, guarda bene’ fece Giulia, ‘continuano a crescere’
‘Che alunni chiassosi, come se si aspettassero che mi chinassi per infilarmi questi cazzoni in bocca. Non ho mica finito di far crescere le mie gemelle, non ho idea di quanto possano crescere’
‘Come???? Stai sperimentando adesso?’
‘Ti ho detto di usare il lei! Vuoi farmi arrabbiare sul serio?’ fu la semplice replica di Miriam che chiaramente non avrebbe tollerato altre eccezioni
‘Mi scusi professoressa è che sono costernato. Sta provando adesso i suoi limiti?’ cercai di rimediare
‘Così va bene, ma è l’ultima volta che te la lascio passare; più o meno so fino a dove posso spingermi, ieri ho fatto degli esperimenti ma in occasioni come queste chissà cosa può accadere’ fu la semplice risposta.
‘Ma quindi ieri quando è sparita nel pomeriggio è andata a fare delle prove?’ chiese Pietro.
‘Esattamente, visto che finalmente avevamo stabilizzato la situazione del siero volevo vedere cosa succedeva se pompavo un po’ di muscoli e questi sono alcuni dei risultati. Cosa ve ne pare?’
‘Non siamo nella posizione per ammirare al meglio la situazione, professoressa. Credo che le nostre compagne possano meglio descrivere la situazione. Ragazze, come sono’
Nessuna risposta
‘Ragazze’ chiesi nuovamente
Miriam guardò dietro di noi, poi ridendo disse:
‘Forse è meglio che io mi giri cosi potete godervi lo spettacolo pure voi’ e si girò permettendoci di vedere Nadia e Giulia stese per terra che si sgrillettavano, squirtando al solo vedere la madre cosa stava facendo.
‘Dopo questo spettacolino non previsto vediamo di pensare anche a voi’ e cosi dicendo sentimmo l’ultima spinta verso l’alto e Miriam iniziò a spompinarci, senza utilizzare le mani e infilandosi sempre più cazzo in bocca. Effettivamente non doveva spingersi molto in avanti con la bocca, eravamo talmente alti che le veniva semplice il movimento. Per quanto noi cercassimo di resistere eravamo sul punto di esplodere e fu allora che Miriam che si bloccò
‘In quanto professoressa non voglio che mi si sporchino gli abiti, vi è assolutamente vietato venire contemporaneamente, chiaro?’
‘Si professoressa’ dicemmo all’unisono
Ma era chiaro che lei non ci avrebbe reso le cose facili, ci torturò con tutta la sua esperienza, portandoci più volte al limite insieme, resistere era veramente difficile. Fin quando decise d’infilarsi completamente il cazzo di Pietro in gola per farlo venire, per poi passare a me. Non so Pietro ma io non avevo mai sborrato tanto in vita mia e Miriam aveva bevuto tutto senza battere ciglio.
‘E’ stata una bevuta corroborante, complimenti. Vi siete guadagnati una scopata con me, anche perché mi pare che le ragazze siano un po’ fuori fase.’ disse mettendoci a terra
Ci girammo verso Giulia e Nadia e ci avvicinammo a loro per aiutarle, stavano fissando Miriam in un modo che non avevamo mai visto
‘Su dai ragazze, cosa c’è?’ chiese Pietro
‘Stiamo venendo da quando ha iniziato ad aumentare il seno’ rispose Giulia ‘Guardatela’
Ci girammo a vedere Miriam, ed effettivamente era uno spettacolo della natura.
Il seno era diventato enorme, nessun reggiseno avrebbe potuto contenerlo, ne ce n’era la necessita, tutta la muscolatura era ben proporzionata, oggettivamente era uno spettacolo.
‘Visto che le alunne non paio in grado di soddisfarvi che ne dite di passare direttamente a me? Avrei bisogno di una mano per levare questa gonna però’
Non ce lo facemmo ripetere, gliela sfilammo e rimanemmo lì in attesa di ordini, quando normalmente le saremmo saltati addosso, eravamo soggiogati.
‘Beh, cosa aspettate, datevi da fare’ sbottò Miriam dopo poco
‘Cosa vuole che facciamo professoressa’
‘Leccatemi fica e culo, veloci’
Non ce lo facemmo ripetere, io mi avventai sulla fica, mentre Pietro voleva darsi da fare col buchino dietro, ma aveva un problema.
‘Ehm, professoressa, se non rilassa i suoi glutei io non posso fare quanto mi ha chiesto…’
‘Hai ragione, poverino, mi sono dimenticato che adesso ti è impossibile muovermi le natiche. Aspetta che mi rilasso un attimo’ e solo allora Pietro potè darsi da fare.
Andammo avanti per un po’, tra i mugolii di Miriam fino a quando non mi venne copiosamente in faccia, mi aveva praticamente fatto la doccia.
‘Oh scusa, è che non pensavo di venire cosi tanto, mi perdonerà?’
‘Solo se mi permette di svuotarmi questo nella sua fica’ dissi indicandomi il cazzo in enorme erezione
‘Non ho nessunissima intenzione di tirarmi indietro. Vediamo se riuscite a far godere la vostra professoressa’ e cosi dicendo si sdraiò di lato tirando su una gamba.
Io mi portai davanti, sempre meravigliandomi della dimensione del seno di zia e di quanto era duro, mentre lo zio si posizionò dietro. Alla fine ci attaccammo entrambi alla gamba della zia per meglio dare la spinta, era incredibile, sembrava di tenersi a un albero con le radici ben piantate per terra.
Andammo avanti per parecchio, poi la zia decise di prendere lei in mano la situazione. Semplicemente si alzò, come se noi fossimo fatti di aria, tenendoci bloccati dentro con una mano a testa, si sfilo Pietro da e me da davanti e ci mise in piedi su una sedia. Incredibilmente ma i nostri uccelli arrivavano esattamente all’altezza dei suo culo e della sua fica. Senza che ci dovesse dir niente le entrammo dentro, voleva farlo in piedi e non ci saremo certamente tirati indietro. Mentre eravamo lì che pompavamo Miriam si bloccò, guardò Pietro e gli disse:
‘Amore, devo provare una cosa, ma voglio farlo con Matteo, so che lui impazzisce per le donne forti, quindi voglio che sia lui il primo a provare. Ti sta bene?’
‘Certo cara, ma anche io potrò provare dopo?’
‘Certo, se non vieni prima’ rispose lei molto seriamente
Si girò verso di me, mi guardò fisso negli occhi e mi disse:
‘Adesso proverai una cosa che nessu altra donna potrà farti provare, se resisti più di 30 secondi lo faremo ogni volta che vorrai. Chiaro?’
‘Si, ma cosa vuoi…’
‘Te non ti preoccupare e fidati di me. Ragazze, prendete un orologio e contate 30 secondi, e guardate di cosa sono capace. Allora pronte?’
‘Si mamma, ma per quanto tu sia magnifica è impossibile fare venire Matteo in meno di 30 secondi’
‘Fidatevi di me. Allora…’ e dicendo cosi Miriam si mise di fronte a me con le gambe divaricate ‘1… 2… 3…’ e cosi dicendo mi sentii tirato verso l’alto. Subito pensai che mi stava tenendo su con le mani, invece mi sentii il cazzo stretto in una piacevole stretta e Miriam mi stava sollevando da terra con la sola fica!!! E in più mi tirava su e giù. Provai a resistere ma non ce la facetti, esplosi in un enorme orgasmo, riempiendo la fica di zia.
‘Ve… Ventic… Venticinque secondi!!! Lo hai fatto venire in venticinque secondi!!!’ Urlarono Nadia e Giulia saltando addosso alla madre che mi aveva fatta cadere per terra.
Si lanciarono in una slinguazzata furibonda, le ragazze erano entusiaste di quanto avevano visto.
‘Sei meravigliosa mamma, sono più eccitata che se lo avessi fatto io’ disse Giulia
‘Sei incredibile, ogni volta che lo fai chiamami che ti voglio vedere all’opera’ aggiunse Nadia
‘Può essere che debba farlo adesso, che ne dici Pietro?’
‘Dico che dopo avertelo visto fare durerò meno di venticinque secondi, è la cosa più eccitante che abbia mai visto in vita mia.’
‘Sicuro? Facciamo un’altra prova allora’
E dicendo così si girò, sempre con le ragazze in braccio, si piegò fino a portare il suo ano all’altezza del cazzo di Pietro e lo tirandosi su se lo portò con se.
Si stava scopando il col culo usando solo i muscoli anali!!
Voleva veramente mettere in chiaro chi fosse la capa, e ci stava riuscendo.
Questa volta non ci volle nemmeno il cronometro, Pietro venne dopo pochissimi secondi, la dimostrazione di prima lo aveva già straeccitato, questa era stata davvero troppo, non poteva resistere.
La ragazze esploserò di nuovo in urla festose, esaltando la loro supermamma.
Io e Pietro invece ci guardammo in faccia, ci aveva chiaramente svuotato.
‘Bene ragazzi, questa è stata la nostra prima lezione, oggi le vostre compagne non sono state molte collaborative ed ho dovuto fare tutto io. Voi invece vi siete comportati molto bene’ era rientrata nella parte
‘Mi scusi, ma non siamo riusciti a farla venire alla fine. Siamo mortificati’ dissi
‘Dici? Ma se ti ho fatto la doccia. Per adesso la lezione è finita, potete andare’
Io e Pietro ce ne andammo a fare una doccia, io avevo di cui pensare, davvero volevo mettere un inibitore a Miriam? E adesso, che Miriam aveva dimostrato chiaramente di essere la donna alpha del gruppo, la più bella, la più eccitante, come ci saremo comportati con Giulia e Nadia.
Era meglio farsi una bella dormita, sperando di trovare il giorno dopo qualche soluzione. La mattina dopo incontrai Miriam in cucina, entrambi eravamo i primi a svegliarci normalmente di mattina.
Dopo un veloce bacio mi sedetti di fronte a lei, con un misto d’eccitazione e paura di lei.
‘Guarda che non devi paura di me’ disse all’improvviso
‘è difficile non pensare a quello che è successo ieri sera, oltre a essere stata una scopata incredibile hai dato una dimostrazione di forza terribile.’
‘Credi che potrei fare male a qualcuno di voi?’
‘Volendo coscientemente no, non accorgendoti della tua forza, si. Inoltre non so se ti sei accorta dell’effetto psicologico sulle tue figlie e su di noi. Mentre prima eravate allo stesso livello adesso sei nettamente la più desiderabile delle 3. Anche loro sembravano più interessate a te che a noi’
‘Le ho viste guardarmi piene di desiderio, da quando mi hanno convinto a giocare il ruolo della professoressa, non mi staccavano gli occhi di dosso. Ma non so cosa farci, io adesso sono questa, dovranno adeguarsi’ disse lasciando poco spazio alla discussione, era la donna alpha, punto. E il fatto che la guardassero in quel modo le faceva solo piacere.
‘Almeno posso sperare che sarò sempre il tuo nipote preferito?’
‘Oh certo, visto che devo ringraziare te per tutto questo’ e dicendo così si alzò in piede facendo una piroetta facendomi ammirare tutto il suo corpo.
‘Ma non crederti che solo per quello adesso finiremo a scopare, voglio essere il più equa possibile, visto che sono la più desiderata, e che non riusciresti a soddisfarmi. Potrai solo bearti della mia bellezza e sperare che quando arriveranno gli altri io abbia voglia di scoparvi’ e dicendo così iniziò un lento spogliarello, tirando su piano piano la sua maglietta mostrandomi gli enormi seni.
Ero imbambolato a guardarla, quando entrarono Pietro, Giulia e Nadia. Anche loro si fermarono ad ammirarla, fino a quando Miriam fece segno a Giulia e Nadia; le ragazze si mossero come ipnotizzate avvicinandosi alla madre lentamente. Arrivate vicino a lei vedemmo chiaramente la differenza tra loro, Miriam era 20 cm più alta delle ragazze e le spalle erano il doppio delle loro, tutti i suoi muscoli erano più evidenti e definiti.
Arrivate vicino a lei si iniziarono a baciare, iniziando un lento balletto tra loro, per poi iniziare a spogliarsi a vicenda: io e Pietro stavamo per iniziare a masturbarci, quando Miriam ci gelò con uno sguardo:
‘Ieri sera avete goduto voi, per adesso farete i bravi e guardate solo’ e riinizio a baciare e palpare le figlie. Io e Pietro non potemmo far altro che obbedire, non volevamo rischiare nulla, anche se ormai Miriam si era stufata e aveva messo una mano sotto i culo delle figlie e le aveva sollevate per leccargli la fica.
‘Ora dimostrerò anche a voi quanto la mia forza posso essere utile a voi, oltre a proteggervi. Ovviamente mi aspetto gratitudine da parte vostra’
‘Si padrona’
‘Certo padrona’
Riuscirono a dire le 2 ragazze tra i mugolii di piacere
‘Padrona? Anche voi avete capito chi comanda, benissimo. Allora venite qua e fatemi godere’
E si mise sdraiata a gambe aperte tra me e Pietro, in modo che le figlie potessero iniziare a masturbarla e leccargliela. Per me e Pietro era difficilissimo non staccare lo sguardo e mantenere il controllo, vedendo quello che stavano facendo.
Miriam capì la situazione e ci fece avvicinare a lei ordinandoci di liberare i nostri uccelli e iniziando a farci una lenta sega.
‘Adesso vi posizionerete dietro a queste due e inizierete a scoparvele, non interrompendovi qualunque cosa accade’
Prendemmo posizione dietro Nadia e Giulia e iniziammo a pomparle, mentre loro continuavano a leccare la fica a Miriam. A un certo punto lei si alzò, ordinando alle figlie di mettersi alla pecorina e a noi di continuare. Messi in questa posizione continuavamo a fare sesso, sempre con lei alle nostre spalle, quando d’improvviso sentii qualcosa passare tra le mie gambe e sotto il corpo di Giulia e venendo improvvisamente sollevato. Mi guardai intorno e vidi che anche Pietro e Nadia erano nella nostra stessa condizione, quelle che ci avevano sollevato erano le braccia di Miriam che le stava usando per creare una panca dove poter copulare.
‘Ma cosa succede???’ Disse Pietro
‘Niente di particolare, caro, voglio solo che sia chiaro a tutti quello a cui Matteo è già arrivato consciamente e voi inconsciamente: io sono la capa di questo gruppo, posso perfino farvi scopare sulle mie braccia senza sforzo, sono inarrivabile per tutti voi. Nonostante ciò sono giusta e userò il mio corpo per provare e farvi provare più piacere possibile, da ora in poi vi farò vivere in uno stato di eccitazione costante e provvederò a soddisfarvi. Adesso voglio che scopiate fino al completo esaurimento delle vostre forze, io vi sosterrò fino a quando non avrete terminato’
Miriam non solo ci stava tenendo sospesi a mezz’aria, ma c’invitava a sfinirci, tanto lei non avrebbe sentito fatica, vista la sua forza. In un primo momento la cosa ci lasciò bloccati, ma poi iniziammo a scopare come se ne andasse della nostra dignità, voleva ringraziare la nostra padrona dell’occasione che ci stava dando.
Andammo avanti così alla pecorina non so per quanto, gli orgasmi si susseguivano senza che ce ne accorgessimo, ma Miriam continuava a tenerci sulle sue possenti braccia.
Quando finalmente entrambe le coppie ebbero terminato non ci fece scendere, ci accompagno in camera da letto e ci adagio dolcemente.
‘Spero che con questo abbia fugato i vostri dubbi, userò la mia forza solo per farvi godere, mai per farvi del male. Ora riprendetevi, io andrò a prendere un po’ di sole in piscina.’
Dopo qualche minuto di silenzio per respirare iniziammo a parlare
‘è stato incredibile’ disse Pietro
‘Si, siamo fortunati’ ribattei io
‘Mi spiace solo che lei non sia venuta’ dissero in contemporanea le ragazze
‘Cosa?!?’
‘Miriam è l’unica che non ha avuto un orgasmo, bisognerebbe rimediare’ disse Nadia
‘Io un’idea l’avrei’ rispose Giulia ‘ma meglio aspettare oggi pomeriggio’
Io e Pietro non avevamo minimamente idea di quello che le ragazze avevano in mente, potevamo solo aspettare l’evoluzione degli eventi.
Passato mezzogiorno ci unimmo a Miriam in piscina, lei con addosso solo un perizoma molto sgambato e i seni al vento, tanto ormai il reggiseno della sua dimensione o che aiutasse a tenerle su, non esistevano. Nonostante parlassimo e scherzassimo si capiva che qualcosa era cambiato, perfino Pietro non aveva più la stessa intimità che aveva sempre avuto con sua moglie, il nuovo ruolo di capo branco era difficile da interpretare per la nostra prima donna. Eravamo ormai arrivati a un punto di stasi della nostra conversazione quando vidi arrivare Giulia e Nadia, entrambe con un costume ridottissimo e dei tacchi allucinanti ai piedi, sembravano pronte per un film porno. Solo dopo mi accorsi dei 2 grandi borsoni che portavano con loro, che cavolo c’era lì dentro?
Si avvicinarono a noi, lasciando entrambi i borsoni ai piedi della sdraio di Miriam e si allungarono a fianco alla madre, aderendo al suo corpo.
‘Stamattina sei stata eccezionale, ma sappiamo che sei l’unica a non aver goduto come sarebbe stato giusto. Io e Nadia abbiamo pensato di risolvere la questione, se ce lo permetterai’ disse Giulia immediatamente
‘E cosa vorreste fare?’ Rispose Miriam tra il divertito e il curioso
‘Vedi siamo tornate nel sexy show di ieri sera, e facendo 2 moine abbiamo preso qualcosina che potrebbe interessarti’
‘E avremmo intenzione di usarli tutti su di te, insieme ai cazzoni dei nostri uomini’
‘E io in tutto questo cosa dovrei fare?’
‘Dovresti metterti qui a gambe larghe e lasciare che i tuoi servi ti facciano godere’
‘E se non volessi?’
‘Riporremmo i 2 borsoni immediatamente, padrona’ chiuse Giulia

Miriam ci pensò un attimo, mentre le figlie facevano scorrere le dita sopra i suoi addominali e mentre lei palpava i loro sederi. Non erano la madre, ma entrambe avrebbero resuscitato un morto così vestite e neanche Miriam era immune al loro fascino.
‘Va bene piccole, ma sia chiaro che deve essere una cosa equa’ disse dando un’occhiata verso noi uomini.
Nemmeno finito di pronunciare la frase che Giulia era in mezzo alla gambe della madre a infilare la lingua e tre dita nella fica, mentre Nadia era andata verso il borsone e aveva tirato fuori un oggetto e sfilato il perizoma.
Era rivolta di schiena a noi e solo quando si girò potemmo vedere di cosa si trattava: era una cintura fallica, con un arnese di dimensioni enormi, sopra i 30 centimetri. Senza perdere tempo Nadia scostò la sorella e introdusse il vibratore nella fica di Miriam.
‘Abbiamo pensato che per risolvere i tuoi problemi di soddisfazione c’era bisogno di altri cazzi e questa è la soluzione che abbiamo trovato. Inoltre abbiamo fatto fare una modifica alle cinture, è presente un vibratore dalla parte di chi le indossa, così godiamo pure noi’
‘Aaaaahhhh, brave, e come avete fatto a convincere quel frocetto alla cassa?’
‘è bastato un veloce spettacolino lesbo e che io lo inculassi con una di queste cinture, era tanto leggero che l’ho sollevato da terra’ disse Giulia mentre indossava una cintura simile a quella della sorella
‘Che figlia troia che mi ritrovo, non solo gli piace scopare uomini e donne, ma adesso inculi pure la gente’
‘Tutto pur di farti godere, mia signora. Nadia diamoci il cambio che sennò non riusciamo a soddisfarla’
Io e Pietro eravamo rimasti scioccati: ma quella era davvero la dolce Giulia??? I nostri dubbi aumentarono quando ci ordinò di farci spompinare da Miriam in modo da poter essere in 4 a sbatterla. Non ce lo facemmo ripetere, anche perché Miriam era d’accordo e in breve anche noi uomini entrammo nella rotazione. Andammo avanti un’ora a scoparla così, Miriam lentamente perse il controllo, primo qualche gridolino, poi urla di piacere infine si scostò i perizoma e squirtò su di noi. Come se fosse il segnale che la missione era compiuta venimmo anche noi 4 contemporaneamente, sfiniti.
‘Ci siamo fatti perdonare per questa mattina’ disse Pietro
‘Non penserete di cavarvela con così poco, dovete ripassarmi anche il culo’ disse Miriam mentre si metteva a novanta davanti a noi, in preda a una voglia pazza.
A quella visione io e Pietro tornammo immediatamente duri e iniziammo di nuovo a stantuffarla, colpi che avrebbero tirato giù un muro a lei facevano ridere. Ma anche lei aveva un limite e dopo un po’ sentii sempre di più i suoi godimenti, ma non mi bastava, volevo farla venire dal culo.
‘Miriam ti va di provare una nuova cosa?’
‘Si, qualunque cosa sia si, voglio che mi usiate come una puttana’
‘Allora fai sdraiare Pietro sotto di te e poi infilati il suo cazzo nel culo, io ti prenderò da dietro’
Calò il silenzio, avevano tutti capito le mie intenzioni e aspettavano la reazione di Miriam. Non parlò, ma si alzò in piedi e spinse Pietro sotto di se, infilandosi tutto il suo cazzone nel culo; non aspettai nemmeno un secondo e mi posi dietro a spingere. Sorprendentemente riuscii ad entrare senza difficoltà e sentii Miriam urlare
‘Tutto, lo voglio tutto, sfondatemi bastardi, li voglio sentire fino in gola’
Non ce lo facemmo ripetere, continuammo a darci dentro come dei forsennati, fino a quando non venimmo, venimmo e venimmo, tanto che la sborra colò fuori dal suo ano.
Mi sfilai e mi accascia a terra
‘Non ce la faccio più, spero che basti’
Pietro e Miriam non mi sentivano, stretti in un bacio appassionato
‘Oh si è bastato, mai goduto così tanto dal culo. Però sono ancora curiosa di vedere cosa c’è dentro quei borsoni. Se conosco le mie figlie’ infatti, eccolo’ disse dopo essersi allontanata da Pietro. Quel eccolo era riferito a una strana Y, la gamba centrale più lunga e spessa il doppio delle altre 2 braccia, praticamente un vibratore per 3 persone.
‘L’avevamo visto ieri e ne avevamo parlato tanto, ma non me lo ricordavo così’ continuò Miriam tenendolo in mano
‘L’ho fatto modificare, dopo il servizietto che gli ho fatto dovevi vedere com’era gentile il commesso’ ribatte Giulia
‘Credo che sia il caso di provarlo allora’ e così dicendo si sdraiò per terra infilandosi la parte più spessa nella sua fica; le ragazze si misero davanti a lei e infilarono le altre 2 estremità dentro di loro, iniziando uno strano balletto, all’inizio fuori tempo, ma con il passare dei minuti sempre più coordinato; a ritmo tutte e tre si avvicinavano tra loro per poi allontanarsi generando un movimento di corpi sensualissimo. Andarono avanti in questo modo per un tempo che pareva infinito, sempre più parte della strana Y spariva dentro di loro e quando solo il nodo centrale rimaneva visibile vennero contemporaneamente, Nadia e Giulia urlando il loro piacere, Miriam squirtando come un idrante sulle figlie.
Rimasero a terra esauste a riprendersi, mentre noi, nonostante il trattamento precedente, eravamo di nuovo eccitati. Dopo qualche minuto Miriam si rialzò in piedi aiutando le figlie ad alzarsi e baciandole appassionatamente.
‘Bene, direi che ci siamo divertiti molto oggi pomeriggio ma adesso voglio rimanere da sola, ho anche alcune cose su cui pensare’ disse Miriam iniziando ad allontanarsi da noi, riprendendo il suo ruolo di capo brando. Ma mentre si allontanava vide qualcosa dentro il borsone, un altro giocattolo, l’ultimo rimasto
‘Ma vi ha dato pure questo?!?’
‘Gli avevo detto che non c’interessava, la prossima volta che lo vedo lo massacro, così capisce chi comanda’ disse Giulia
Questo era un gigantesco blocco di lattice, più di 50 cm di lunghezza per 35 di circonferenza, a cui erano state date linee falliche, il più grosso vibratore che avessi mai visto, compresi i video porno.
‘Ma cosa sarebbe quel coso?’ Chiese Pietro
‘Lo chiamano anal destroyer, è un vibratore anale, il commesso ci ha detto che lo aveva lì più per mostra che per effettiva vendita. Ci ha detto che perfino nei film porno alcune pornostar si erano rifiutate di usarlo, anche per usare solo la punta’ spiego Nadia
‘Eppure io lo trovo così attraente’ disse Miriam lasciandoci di stucco ‘credo che sarebbe la giusta conclusione della giornata se me lo infilassi nel culo’ e prese un po’ di sborra che gli colava dall’ano per lubrificare quel bestione. Noi tutti eravamo senza parole, in attesa degli eventi.
Alla base del colosso di lattice era presente una ventosa per poterlo bloccare a terra, Miriam preferì sistemarlo su un tavolino, poi si girò verso di noi e iniziò a calarsi su quel paracarro. Appena raggiunse lo sfintere il suo viso si modificò in una smorfia di dolore, ma non si diede per vinta e continuò a scendere:
La prima discesa un quarto
La seconda la metà della lunghezza
La terza i trequarti
E con la quarta discesa arrivo alla base e un fiume di liquido uscì dalla sua fica.
Eravamo in silenzio come davanti alla performance di una grande artista e quando ebbe completato l’impresa scoppiammo in un applauso.
Ma lei non aveva finito di stupirci.
‘Mi passi il mio perizoma Matteo’ mi chiese
Glielo portai immediatamente, nonostante avesse ancora dentro quel mostro. Solo quando fui tornato al mio posto si tirò su, lasciandosi dentro il vibratore e rimettendosi il perizoma.
‘Bene, direi che la giornata ha avuto la sua degna conclusione, ci vediamo a cena’ e dicendo così ci girò le spalle in modo che potessimo vedere la ventosa che usciva dal suo culo
Quella visione ci prese come un fulmine: io e Pietro iniziammo a sborrare, le ragazze si toccarono e vennero come fontane dopo un secondo, ma soprattutto ci torno immediata la voglia di accoppiarci. Senza dire una parola saltammo uno addosso all’altra lanciandoci in una scopata animalesca, sentii chiaramente Pietro dire a Giulia che le avrebbe sfondato il culo come quello di sua madre e lei dirle che non vedeva l’ora e di voler fare la troia a vita, Nadia voleva che gli facessi uscire il cazzo dalla gola e io ci davo più forte possibile per accontentarla.
Andammo avanti a scopare fino a quando non ci mancarono le forze e ci abbandonammo esausto uno sull’altro.
Dopo esserci ripresi rientrammo in casa, un biglietto di Miriam sul tavolo della cucina
‘Ci vediamo domani sera, fate i bravi’

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