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Racconti erotici sull'Incesto

sorellina ti adoro

By 3 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Sorellina

La storia più bella della mia vita, dopo dieci anni ricordo ancora quei giorni trascorsi insieme nella casa al mare, quando i nostri genitori se ne andavano fuori in barca con i loro amici e ci lasciavano a casa da soli.
Quel giorno non so cosa successe, ma le nostre energie si attrassero come due calamite e si fusero assieme’
Partiamo dall’inizio’io avevo quindici anni e lei solo quattordici, era bellissima aveva lunghi capelli biondi, occhi verdi, dei lineamenti dolci con quelle panne sul nasino che le davano un’aria sbarazzina, ma il pezzo forte era il suo fisico slanciato gambe perfette, dritte e ben affusolate caviglia fina, un culetto stretto ma ben pronunciato, un vitino da vespa per poi arrivare ad un seno sodo, da adolescente, ma che sfiorava una terza misura, n’ero innamorato, la amavo peccato che fosse la mia sorellina.
Ebbene si, fino a quel giorno il mio amore per lei era stato solo fraterno, tra noi c’era una complicità ed un’intesa perfetta nessuno poteva ferirci, ci raccontavamo di tutto, dai problemi alle prime esperienze sessuali, anche se erano solo baci data la nostra tenera età, ai casini che combinavamo, comunque potevamo contare l’uno sull’altra sempre in qualsiasi occasione.
Quel giorno però successe qualcosa che entrambi, non sappiamo ancora spiegare stavamo facendo un po’ di yoga in giardino, la nostra casa era molto grande aveva un parco immerso nella pineta che ti portava direttamente sullo splendido mare della Sardegna, in casa non c’era nessuno erano fuori con amici a fare una regata e quindi saremmo rimasti soli per tutto il giorno, nella nostra famiglia c’è stato sempre insegnato a vivere la nostra sessualità liberamente senza tabù spesso prendevamo il sole, nudi o ci si trovava a fare la doccia insieme, era normale toccarsi scherzare non avevamo tabù.
Finito di rilassarci con lo yoga ci vuole un bel bagno, ci sfilammo velocemente i costumi e via in acqua, si stava benissimo, il rosa del sole che stava nascendo, ci avvolgeva dando alla nostra piccola baia un aspetto divino, mi distesi sulla sabbia per farmi scaldare dal tepore dell’alba, Nicol stava uscendo dall’acqua , era splendida sembrava una dea non mi stancavo mai di dirglielo perché sapevo che gli piaceva, anche se mi diceva di no, quel giorno vederla venire verso di me avvolta da quella luce mi fece provare dell’emozioni diverse, ero nella sabbia nudo il mio pene che s’ingrossava, ma non mi creava nessun problema non mi vergognavo spesso lo aveva visto.
Ora era di fronte a me in piedi, in tutta la sua bellezza, l’acqua fredda le aveva fatto venire i capezzoli duri, il mio sguardo cadde fra le sue gambe, lo stacco che aveva fra le cosce, il morbido pelo biondo che gocciolava, mi eccitavano me lo sentivo scoppiare da quanto mi tirava ma lei ci scherzava come sempre, le dissi cosa provavo ma la cosa non la turbava minimamente, anzi con tutta la sua ingenuità si lanciò sopra di me, sentivo la sua passerina che scaldava la mia verga la strinsi a me e lei per giocare iniziò a strofinarla, mi fissava con i suoi occhioni verdi, sapevo che stava scherzando in fondo era mia sorella, stetti al gioco ed iniziai a muoverlo piano strofinadolo sul clito e più giù, la cosa le piaceva sentivo i suoi umori bagnarmi spinsi un po’ e forzai quella piccola barriera, scivolando appena dentro, le sue labbra avvolgevano il glande eccitato, con un sorriso mi disse ti piacerebbe è’vado a farmi la doccia va’..e si tolse’
Io rimasi a guardare quel culetto allontanarsi, ero confuso, mi tuffai in mare e nuotai per un’ora.
Al mio rientro trovai la colazione pronta, mi feci una doccia e ci sedemmo a mangiare..
Ero ancora nudo e anche lei mi chiese cosa avevo provato prima, non le nascosi la mia eccitazione le raccontai filo per segno tutto quello che avevo provato, il calore quando mi stringeva i suoi umori sul mio pene duro, la voglia di andare oltre’ era divertita dal mio racconto, poi ammise che anche lei aveva provato le stesse emozioni ‘ quando hai forzato la mia verginità mi sono spaventata, ma avrei voluto che” e lasciò morire il discorso.
Spesso avevamo parlato di sesso c’eravamo anche masturbati insieme, per capire cosa si provava, ma i nostri sessi eccitati non si erano mai avvicinati così, mai avevamo osato.
Tornammo in spiaggia a prendere il sole e ci rimanemmo fino a tardo pomeriggio, non parlammo più quel giorno di quello che era successo, l’indomani andai a svegliarla le portai la colazione a letto, mi distesi con lei per farle le coccole, spesso lo facevamo, ma come l’abbracciai la vicinanza mi eccitò, non era mai successo, scivolò con la mano e lo afferrò iniziò a strofinarlo sulle mutandine già umide era eccitata anche lei, il gioco durò pochi minuti quel contatto pelle su pelle mi fece venire schizzai il mio seme sul suo pelo e sulla sua cosina bagnata, corse subito a lavarsi, entrai in doccia con lei, ci fu un po’ d’imbarazzo perché entrambi sapevamo che era sbagliato, però ci piaceva, superare i nostri limiti era un gioco per noi’
Le insaponai la schiena massaggiandola dolcemente afferrai i seni sodi ed eccitati e la strinsi a me baciandola sul collo, lei muoveva il suo culetto strofinandolo sulla verga rinvigorita’
Andammo nel letto lei si distese apri le gambe la sua cosina dischiusa mi aspettava, scesi.. leccandola, assaporavo i suoi sapori così generosi, mentre con la lingua affondava nell’intimità di mia sorella, quando mi rialzai l’avevo fatta venire, afferrò il membro e lo risucchiò nella sua bocca vellutata, m’immersi ancora nelle sue labbra con la punta raccolsi il nettare che scendeva dalla fessurina, leccavo con amore con dolcezza non trascurando nulla ogni cm meritava la mia attenzione il suo clito eccitato le labbra che si aprivano come petali di un fiore, il pertugio caldo morbido, e il suo ano rotondo perfetto, lo leccai, spinsi con la lingua forzandolo, a lei piaceva la sentivo ansimare si contorceva dal piacere, mentre mi succhiava avidamente.
La guardavo in tutta la sua eleganza nel afferrare il suo nuovo giocattolo, lo prendeva con entrambe le mani con la lingua disegnava dei cerchi lungo tutta la sua lunghezza per poi risucchiarlo in gola, accarezzavo il suo viso spostandole la lunga chioma che lo copriva, era adorabile sentivo il suo amore per me crescere mentre mi faceva il primo pompino della mia vita, la staccai e ci baciammo con passione la strinsi a me lei incrociò le gambe attorno alla mia schiena e lo fece scivolare dentro di se ,i suoi fianchi iniziarono dolcemente a roteare afferrai i seni baciandoli affondando sempre di più, sentivo la sua cosina avvolgere la mia verga il suo calore i suoi umori che colavano sulle gambe, la strinsi a me rovesciandola sul letto, seguiva i miei movimenti, le miei spinte la facevano gemere di piacere affondavo con dolcezza in quella deliziosa fichetta era stretta e morbida, il pelo soffice che la copriva le grandi labbra rosse dall’eccitazione, era bellissima mi lasciai andare alle sensazioni più belle della mia vita mentre scopavo mia sorella.
Provammo tutte le posizioni che ci vennero in mente, la stanza era pregna dei nostri odori, i corpi sudati che si muovevano come un’onda, l’odore di sesso era forte, la nostra eccitazione ci aveva portato in uno stato di trans sentivamo l’energia circolare libera dal mio al suo corpo e viceversa, la presi da dietro entrai tutto scopandola con forza, con una mano potevo afferrare i seni mentre con l’altra accarezzavo la fessurina fradicia, le piaceva sentirlo dentro oscillava il suo culo inghiottendolo tutto, mi lasciai cadere lei scese piano e si sedette sopra di me di schiena senza farlo uscire le sensazioni erano forti mi stuzzicava il glande facendomi toccare il fondo, stavo godendo, afferrai le sue tette sode e spinsi di più lei rispose oscillando il culo, chiusi gl’occhi e assaporai quell’attimo divino prima di schizzare il mio seme nel corpo della mia sorellina, nello stesso momento inarcò la schiena e venne pure lei ‘.rimanemmo in quella posizione finche i nostri sessi ce lo permisero, assaporandone tutte le sensazioni.
Quando i nostri genitori tornarono ci trovarono abbracciati nel suo letto’ ci svegliarono, cenammo tutti insieme allegramente, fu una serata stupenda naturalmente non sospettarono nulla, e l’indomani..bhè è un nuovo giorno’.
Un’altro giorno

Tornati a casa, vacanza finita, ora le nostre vite dovevano scontrarsi con la realta’ quotidiana, la scuola, gli amici, e la presenza continua dei nostri genitori.
Nicol e io parlammo a lungo, aver fatto l’amore ci faceva sentire più grandi, e arrivammo alla conclusione che quello che era successo, era successo ma non doveva ripetersi anche se nessuno dei due ci credeva.
Passarono alcune settimane, e furono per me la tortura!Nicol si comportava come sempre sfilando per la camera completamente nuda, o solo in mutandine, che era anche peggio, la desideravo, ma era impossibile a casa c’era sempre la mamma.
Tornato dalla piscina andai in bagno, lei era in doccia e si stava depilando, potevo intravedere le sue forme, la sua chioma bionda, tolsi tutto ed entrai in doccia con lei ero eccitato e l’asta svettava alta, Nicol mi caccio’ malamente, dicendomi che doveva finire, la mandai al diavolo e andai nell’altro bagno incazzato e deluso.
Fatta la doccia e una sega per calmare i bollenti spiriti tornai da lei per prendere i vestiti, stava davanti lo specchio e ammirava il capolavoro…
Da dietro vedevo solo il suo splendido culetto a cuore, era perfetto di una bellezza fuori dal comune, si vedeva ancora il segno bianco del costume, restai un attimo ad ammirarlo e sbuffando presi i vestiti, Nicol mentre stavo per uscire mi chiamo'” Luca aspetta, ti devo far vedere una cosa” e si giro’ mostrandomi la sua passerina completamente rasata, il soffice pelo biondo era sparito lasciando scoperta la morbida e rosea pelle; Luca ti piace?
Nicol sei bellissima, ma perche’ hai tagliato tutto?
“Cosi’.. le mie amiche ce l’hanno tutte cosi’ depilata, mi aiuti per favore a finire, ho paura di tagliarmi”.
Non avrei chiesto di più, si sedette sulla tazza divaricando le gambe, le sue labbra si aprirono come un bel fiore, pochi peli le contornavano, confondendosi con il rosa acceso del pertugio, avevo la mano che tremava, non per la paura, ma per l’eccitazione sentire il suo profumo e vederla da cosi’ vicino mi procurarono un’erezione da paura, lo sentivo pulsare e forzare il sottile cotone che ne tratteneva la foga.
Mi inginocchiai come un giullare alla sua regina, con delicatezza, scostai le labbra, e la lama recise gli ultimi soffici peli che la contornavano, Nicol mi porse la crema e con passione iniziai un lungo massaggio, che ben presto ebbe i suoi frutti, il bianco nettare bagnava le dita quando sfioravo il pertugio, lei aveva gli occhi chiusi e assaporava le mie carezze, sempre più audaci.
Le dita scivolarono sulla fessura e senza incontrare la minima resistenza affondarono nella sua intimita’, Nicol gemeva sottovoce guidando la mia mano in un lento andirivieni, io la guardavo ne ero innamorato, in quel attimo volevo solo darle piacere senza ricevere nulla, sentirla godere era tutto.
Afferro’ la mia testa schiacciandola tra le sue labbra pregne di umori, e come un dio mi dissetai nella sacra fontana, leccando avidamente le preziose gocce che pian piano scendevano, ero in estasi e freneticamente stuzzicavo il piccolo clitoride che si ergeva tra le tumide labbra, il suo respiro affannoso le mani che salde mi tenevano dove più le davo piacere, il suo sesso tremava, scosso dalle forti contrazzioni mentre un lungo orgasmo appagava le sue voglie, non mi staccai subito lasciai il suo clito stanco dei miei baci per nutrirmi del suo nettare facendola letteralmente saltare sulla tazza ad ogni leccata, mi dovette allontanare con le mani…
“Luca mi sei mancato tanto….”
Mi alzai soddisfatto, baciandola dolcemente sulla guancia.
“Ti amo sorellina..”
“Anche io Luca, ti amo”
Le sue mani calarono le mutandine, afferro’ il membro, talmente eccitato da farmi male, lo porto’ alla bocca baciandolo, la lingua calda scivolava sull’asta, sino a leccare le palle gonfie, quando fece sparire il glande nella sua bocca di velluto chiusi gl’occhi e un caldo rigolo inizio’ la sua lunga corsa, scendendo dalla bocca sino a seni ancora eccitati.
“Nicol scusami, ma ero troppo eccitato”
Lei mi guardo’ senza toglierlo dalla bocca e avidamente risucchio’ tutto il caldo elisir, poi mi sorrise.
“Adoro il tuo sapore, puoi venire quando vuoi, nella mia bocca”
E riprese a succhiarlo, le mani e la sua calda bocca, diedero nuova vita all’asta che rinvigorita la scopava.
Il tempo si era fermato nuovamente, dandoci il piacere dell’estasi proibita, Nicol si alzo’ e si mise con i gomiti appoggiati sulla tazza, il culo svettava alto e potei godere dello spettacolo della sua fighetta rosa, infilai la lingua tra le labbra forzando la sua porticina, lei sculettava ansimando, era gia’ pronta mi staccai a fatica dal suo sapore, per salire piano sino al tondo ano, a cui dedicai un lungo bacio leccandone i riagati contorni, sino a forzare la sua verginita’ con la lingua.
Lei si toccava e questo mi eccitava ancora di più, la volevo, poggiai il glande tra le labbra scivolando sino alla radice, Nicol inarco’ il busto per accoglierlo, sospirando pronfondamente, rimasi qualche istante immobile ascoltando i suoi giovani muscoli cedere e avvolgere l’intruso, il piano e delicato andirivieni la faceva gemere e io la seguivo, le mani salde sui seni di marmo che ad ogni spinta sbattevano, sentivo i capezzoli solleticare il palmo, non smettevo di dirle “Nicol sei la mia dea, ti amo”, e lei mi incitava, a scoparla, voleva godere nuovamente, mentre strizzava il clito, accellerai le spinte, facendola urlare, anche se dovevo stare attento a non farle male in quella posizione quando entravo tutto le toccavo la cervice.
Sudati e accaldati, i nostri corpi ci davano sensazione sublimi, volevo raggiungere l’orgasmo con lei, la feci girare sedendomi sulla tazza, ansimando, si lascio’ cadere sopra la dura verga, iniziando il suo ballo, non sapevo dove mettere le mani, prima i seni poi il culetto, e ancora i seni, leccavo i suoi capezzoli turgidi, e dentro di me sentii salire un calore strano partiva dal perineo, lungo la colonna sino alla testa, lo dissi a Nicol e lei mi rispose che sentiva la stessa cosa, l’energia circolava libera dal suo corpo al mio, era straordinario, non capita a tutti di provare simili sensazioni.
Lei mi guardo’ accarezzandomi il viso, chiuse gl’occhi, e bacio’ teneramente le mie labbra, mentre i nostri fluidi si unirono….

La sera ci riporto’ nuovamente alla realta’, seduti tutti in tavola a discutere dei fatti del giorno, mamma che ci chiedeva come avevamo passato la giornata e noi ridacchiando si rispondeva una noia..
Luca mi calciava sotto la tavola, quando con il piedino carezzavo la sua gamba, stavo entrando nel gioco e la paura di essere scoperta era uno stimolo ad osare, verso le dieci andammo a letto, e per stuzzicarlo gli feci uno spogliarello.
Ci addormentammo, ma verso l’una Luca entro nel mio letto, sentivo la sua dura asta poggiare sul culetto, era nudo e io avevo solo le mutandine, lo fece scivolare tra le gambe sentivo il glande sfiorare il sesso attraverso il soffice cotone, non ci misi molto a bagnarmi, quel strofinio mi piaceva e la paura di essere scoperti mi eccitava da morire.
Sentivo colare tra le gambe avevo voglia di sentirlo dentro, sentirlo forte mentre invadeva la mia cosina, scostai la mutandina e lasciai fare a Luca, lo fece scivolare tra le labbra sino a toccare il clito, una due..tre e finalmente punto’ verso la porticina, oramai spalancata, i suoi diciasette cm entrarono togliendomi il respiro, si muoveva deciso nel suo andirivieni, dovetti tapparmi la bocca per non urlare, nel silenzio della notte si sentiva chiaramente il rumore dei sessi bagnati, era piacevole,” Luca fammi venire..dai..”Mi misi a pancia sotto e lui si stese sopra di me, lo sentivo in pancia e mi faceva un po’ male, ma mi piaceva dio come mi scopava, cercavo di assecondarlo seguendo le sue spinte alzando un po’ il culo, adesso era veloce per poi rallentare e farmi sentire cm dopo cm sino alle palle calde che si poggiavano sulla pelle
Non riuscivo a godere in quella posizione, ma poco importa era talmente bello che feci godere Luca stringendo i muscoli della patatina, lo sentivo veloce, di più di più, e una calda sensazione colare sul mio ano, che sensazione stupenda, il caldo nettare mi colava sino al pertugio solleticandomi, schiaccio’ il glande per far uscire le ultime gocce, e lo punto’ sul buchetto strofinandolo, un lungo brivido parti da sotto sino ad arrivarmi dentro la testa, mi piaceva, e dentro di me pensavo gia’ ad un nuovo gioco…

Capitolo 3
Un nuovo gioco

Passarono i giorni e i nostri corpi s’incontravano sempre più spesso nell’oscurita’ della notte, aspettavamo che tutti si fossero addormentati, uno dei due con la scusa di andare al bagno sbirciava in camera per vedere se dormivano poi di corsa a letto, a far l’amore, eravamo diventati bravi e audaci.
Certe volte andavamo in bagno entrambi e facevamo sesso appoggiati al muro, o sulle scale, sempre con il brivido dell’essere scoperti.
C’eravamo preoccupati di tutto tranne di una cosa, che senza preservativo era rischioso, Luca veniva sempre dentro, e io adoravo la calda sensazione flagellare la mia cosina, ma non avevamo fatto i conti per bene, e quel mese saltai il ciclo, i primi giorni non ci detti peso, ero soggetta a sbalzi, ma dopo una settimana iniziai a preoccuparmi seriamente, lo confidai anche a Luca che rimase di pietra.
Non mi toccava più, e io ci stavo malissimo, gia’ avevo il peso di una possibile gravidanza con mio fratello, e lui che non mi aiutava ero disperata.
Un giorno Luca torno’ a casa prima, corse in camera io stavo sul letto e piangevo, si distese vicino e mi strinse forte.
“Nicol ho preso un test di gravidanza”
“Cosa? Dove?”
“Non importa lo dobbiamo fare!”
“Ok”
Mi asciugai le lacrime e ci mettemmo a leggere le istruzioni, ok si prova…
Pochi istanti, il terrore aleggiava nella stanza.
Il silenzio assoluto e noi due sul letto vicini ad aspettare il destino.
Finalmente!!!non sono incinta!!!
Ci abbracciammo talmente forte che mi manco’ il respiro, e finalmente torno’ il sorriso sui nostri volti, Luca tiro’ fuori una scatola con dei preservativi, e ne usammo subito un paio…
Ma non era la stessa cosa, quel sottile velo artificiale, ovattava tutte le sensazioni non sentivo più il calore del suo pene quando entrava i suoi caldi schizzi sulle pareti, non era più come prima ma solo una specie di masturbazione a due…
Arrivo’ il sabato e puntuale a rovinare il week end il ciclo, anche se fu una liberazione…corsi da Luca che ancora dormiva e gli detti la notizia, mi salto’ addosso abbracciandomi, baciandomi sembrava avesse vinto il superenalotto..
La sua mano scivolo’ subito dentro la mutandine, feci per fermarlo ma mi disse no ti prego, lo lasciai fare, voleva dimostrarmi quanto era felice mi fece distendere sfilandole, apri le gambe, che tenevo strette per la vergogna ed inizio’ a baciare il clitoride, con delicatezza, ma che in pochi minuti divento’ una foga pazzesca lo sentivo leccare e carezzarmi, io godevo eccitata sfiornado i suoi capelli, sentii la sua lingua scendere sino alla mia porticina facendomi sussultare, ero al limite, avevo la pelle d’oca, e lui non smetteva, anzi era lento delicato..mi succhiava avidamente, non ci misi molto a venire, e feci fatica a staccarlo dalla mia passerina, lo baciai aveva il mio sapore in bocca, ero in paradiso quello che aveva fatto, era per me il massimo,
sapevo che a Luca piaceva scoparmi alla pecorina e mi girai offrendogli tutta me stessa, quando poggio’ il glande fra le labbra, lo guardai negl’occhi era eccitato pronto a sbattermi fece per spingere ma lo feci scivolare via aprii le gambe alzando il culo, sino a sentire il cazzo premere sul culetto, era li fermo lo strofinava, avanti indietro, procurandomi sensazioni uniche lo sentivo sfiorare e mi eccitava, la sua lingua scese lungo la schiena inisnuandosi tra le natiche, arrivo’ sino a li, leccando avidamente, la sentivo spingere per entrare e la calda sensazione della saliva colare, un dito delicatamente si fece strada forzandolo, entro’ anche il secondo facendomi un po’ male, ne estrasse uno penetrandomi contemporaneamente nell’ano e nella vagina, iniziai a mugolare, muovendo avanti indietro il culetto le mie fantasie si stavano spingendo oltre, mentre le sue dita mi frugavano dentro dandomi piacere, la mia passerina era bollente e fradicia, mi girai lo guardai
“Lo voglio Luca lo voglio nel culetto, dai..”
Sfilo’ le dita leccandole avidamente raccolse i miei umori spalmandoli sul ano e ci aggiunse la sua saliva punto’ il glande e spinse deciso, sentivo premere era stretto e non riusciva a penetrami, dovette dare un colpo secco e un sordo dolore mi paralizzo’ dovetti mordere il cuscino per non urlare, il mio corpo si accascio’ sul letto, non riuscivo a trattenere le lacrime che solcarono le mie guance, mi ci volle un po’ di tempo perche’ il dolore svanisse, poi lo rassicurai
“Luca non preoccuparti, fa solo un po’ male devi fare piano,”
Asciugai le lacrime, alzai il culo decisa a farmi scopare,
“Dai riprova, ma fa piano”
Luca ebbe l’idea di prendere la crema per le mani che avevo sul comodino e se la spalmo’ in abbondanza sul pene e sul culetto dolorante, la fresca sensazione fu un toccasana per il mio buchetto.
Poggio’ la dura mazza che lenta si fece strada fra le mie membra, la sensazione di dolore era forte ma la crema lo aiuto’ a scivolare e mi ritrovai i suoi diciasette cm a frugarmi dentro, lo sentivo tutto dentro il mio ano era strettissimo, aspetto’ alcuni secondi prima di iniziare a muoversi, coccolandomi baciandomi la schiena con amore, la sua mano scivolo’ sotto sino a sfiorare le labbra tumide, e l’eccitazione prese a salire.
Il dolore era passato lasciando la sensazione di pienezza, che era forte, lo guardai “vai..scopami sono tua…” Inizio’ piano movendolo poco a poco, era eccitantissimo scivolava tra le membra per tutta la lunghezza senza estrarlo, abassai la testa, la poggai sul cuscino, guardandolo mentre occhi chiusi godeva e ansimava, la sua mano esperta si insinuava sino al pertugio che colava nettare, spalmandolo su tutta la patatina, il ritmo adesso era veloce, il dolore era diventato piacere puro stavo godendo, lo incitavo a scoparmi, scesi con la mano sotto, le dita dentro la passera, sentivo la sua foga sfiorarmi, mi piaceva quando lo spingeva dentro tutto e lo scroto mi sbatteva sulla mano, non so quanto duro’ ma sembrava che il tempo si fosse fermato, Luca era diventato bravo e non veniva più subito, anzi mi scopava, sino a sfinirmi.
Ebbi due orgasmi e godetti soffocando le urla nel cuscino, lo feci girare e mi calai sull’ asta guardandolo, volevo che mi guardasse mentre godevo, volevo dimostrargli tutto il mio amore e dirgli che ero la sua “troietta”, un dito dentro, con il pollice stimolava il clitoride esausto, accellerai facendolo uscire per poi subito ricaderci sopra, Luca era in estasi, ansimava eccitato, mi guardo’ “ti amo stellina, sto per venir…”E finalmente la calda sensazione diede sollievo al mio ano martoriato, colandomi dal buchetto, mi lascai cadere sul suo corpo sudato, tenendolo stretto dentro di me, sentivo il suo cuore battere all’impazzata, facendo la gara con il mio.
“Ti amo Luca”
Restammo in quella posizione, i nostri sessi erano un misto di sperma umori e sangue, avevamo unito tutto all’infinito, mi addormentai cosi’ sul suo caldo petto, sudato il suo odore mi dava pace, e dentro di me sognavo….

Mi risvegliai dal magico torpore quando il pene rilassato scivolo’ fuori, il letto era un disastro e noi pure, lo baciai sulle bocca, e lui mi abbraccio’.

“Luca, voglio scopare con te sempre, tutti i giorni”
“Stellina ti adoro”

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