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OrgiaRacconti erotici sull'IncestoTrio

Storia di Carla

By 15 Febbraio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Carla e ho 40 anni compiuti da poco. Senza voler esagerare sono ancora una bella donna. Un bel seno florido, niente pancia, belle gambe che possono stare scoperte sotto a minigonne mozzafiato senza che abbia a vergognarmene e una bella terza di seno soda con due mele che, permettetimelo, stanno su da sole.
Nonostante ciò mio marito Alessandro non mi tocca da quasi tre anni.
Ogni tanto al mattino sento il suo uccello duro come marmo e penso ‘ecco adesso si cala il pigiama e mi salta addosso’ ma invece non accade mai nulla.
Lui si alza, va in bagno e quando torna il suo pisello è tornato a nanna.
‘Ma che fa si masturba?’ Io sono qui con questo ben di dio di fica e tette e lui si sega in bagno come nostro figlio Gabriele?
Già, dimenticavo, ho un figlio ventenne che è un fan della masturbazione. Credo abbia più la mano sul pacco che altro. Trovo tanta di quella sborra sulle lenzuola che non vi dico.
Pazienza comunque, è un ragazzo, sono istinti più forti di lui.
Credo,anzi, che spesso mi spii perchè quando faccio pipì o sono sotto la doccia la sua ombra incombente dietro la porta è quasi palapabile.
Lui forse crede che non lo senta ma è così evidente che spia dal buco della serratura….
Dubito anche che usi i miei capi intimi come feticcio perchè un paio di volte ho trovato delle strane macchie sulle mie calze di nylon e sui miei slip e non oso immaginare come e quanto se li sia strusciati sul cazzo…
Di nuovo ho fatto finta di nulla sperando che crescendo la cosa sparisse da sola.
Ma torniamo ad Alessandro. Un giorno l’ho seguito…. Era troppo che faceva tardi , che mi diceva che doveva fare lo straordinario, che si assentava la domenica senza motivo e che, soprattutto, non mi degnava di uno sguardo o di un bacio… Insomma era chiaro che aveva un’amante, chiaro come il sole.
Quella domenica lasciai solo Gabriele a casa e appena Alessandro se ne andò in macchina senza dirmi ne dove andava ne quanto sarebbe stato via lo seguii a distanza.
Dopo una ventina di minuti vidi che si infilava per una stradina non asfaltata che portava a un boschetto piuttosto deserto…
Mi vennero i sudori freddi. Era il boschetto dove andavamo a far sesso da fidanzati.
Quel porco di mio marito non solo aveva l’amante ma la portava anche nel nostro posto segreto.
Aspettai un po e poi mi avvicinai a piedi per non far rumore. La troia che si scopava, pensai, doveva essere arrivata con un’altra auto perchè a bordo mio marito non aveva nessuno.
In effetti, accanto alla sua Punto c’era un’altra auto. Ormai era certo mio marito mi faceva le corna.
Infatti eccolo lì nascosto dai musi dei due veicoli parcheggiati, su una coperta messa ben bene sul prato. Eccolo il porco. Tutto nudo, o quasi…
Mi ero già preparata a saltare fuori, urlargli in faccia cosa pensavo di lui e magari ficcare 4 schiaffi alla troia che si faceva scopare.
Ero tutta eccitata di rabbia…. Poi lo vidi, li vidi entrambi e…..
No. Non potevo crederci.
Mio marito era a pecorina come un cane e sotto di lui non c’era nessuna donna. Al contrario, sopra, o meglio dietro c’era il grasso culone di un uomo che ondeggiava a tutta forza.
Feci ancora un passo avanti e guardai meglio.
Si, non c’erano dubbi, mio marito con la mano sul cazzo si segava a tutta forza mentre un altro uomo lo inculava a tutta forza.
Potevo persino sentirlo ‘Si, dai, si sono la tua troiaaaaa’.
A quel punto riconobbi anche la voce dell’altro uomo ‘Si, si ti spacco il culo. Ti spacco tutta puttana!’ era inconfondibilmente Massimo, mio cognato, suo fratello.
Guardai meglio, non potevo crederci. Piuttosto di far sesso con le loro mogli mio marito e suo fratello preferivano prendersi a pecorina nel prato? E Massimo invece di farlo con la bella moglie che aveva preferiva il culo peloso di mio marito?
Alessandro si dimenava proprio come una vera checca ‘Si, o si che bel cazzone, dai sborrami dentro, si dai tesoro’.
L’altro si esaltava come se avesse chiavato Belen ‘O si, dai, o come godo, o si che culo caldo che hai…. Sborroooooooo’.
Gli stava sborrando in culo e mio marito felice a sua volta schizzava nell’erba ‘O si sono una troiaaaaaaa!’.
A quel punto notai anche che il mio caro compagno era nudo ma indossava un paio di calze nere autoreggenti.
‘Ma bene’ dissi a bassa voce e, rassegnata, scappai via.
Tornai a casa sconsolata che potevo fare? Rovinare il matrimonio, lasciarlo e crescere Gabriele da sola io che facevo la casalinga e non avevo ne denaro ne lavoro?
A 40 anni ricominciare da capo?
Per di più entrando in casa giunsi giusto in tempo per beccare quel segaiolo di Gabriele che si masturbava in salotto guardando un film porno.
Lo spense in fretta e furia e per nascondere l’erezione quasi cadde dal divano. ‘Ciao mamma stavo guardando… la partita, si la partita….’ disse tutto rosso in volto.
Io non lo cagai neanche e mi chiusi in camera a piangere…. Ne uscii solo quando tornò Sandro con la sua faccia da innocentino. Ora era tornato a fare il maschio e quando si mise a fare i suoi discorsi ‘da uomo’ con Gabriele, su pallone, macchine e amenità del genere fui quasi sul punto di chiedergli se da bravo ‘maschione’ sotto aveva ancora le calze autoreggenti….
Ma non lo feci. Non feci nulla. Ci avevo pensato a lungo e non potevo far altro che rassegnarmi.
Da quel giorno però iniziai a masturbi ogni volta che ero certa di essere sola. Prima, anche solo quel gesto con le dita mi sarebbe sembrato osceno e irrispettoso verso mio marito, ora, francamente, me ne fregava ben poco….
Certo un dito non è proprio come un cazzo….

Una giorno in cui ero in vena di confidenze e forse in cerca di una spalla su cui piangere o di una alleata dissi tutto a Lorenza, la moglie di Massimo.
Credevo mi desse della pazza o chissà cosa e lei invece mi disse solo ‘Si lo fanno da quando erano ragazzi’.
Sgranai gli occhi ‘Come scusa?’.
‘Si me lo ha detto Massimo. Hanno iniziato quando dormivano assieme per penuria di femmine e poi ci hanno preso gusto’.
‘E allora perchè sposarsi con me. Se voleva il cazzone di suo fratello perchè sposarmi, vivere 20 anni con me, fare un figlio… Cavolo non poteva fermarsi prima?’.
Lorenza mi fece una carezza ‘Tesoro non è così facile. Io credo che i nostri mariti, il tuo in particolare, siano quei finocchi latenti che non vogliono ammettere la loro vera natura. Più sono attratti da un corpo maschile e in particolare da un cazzo e più cercano di ficcarlo in una fica per negare la realtà’.
‘E’ questo che credi?’ chiesi.
‘Carla guarda i fatti: mio marito quando lo facciamo riesce a venire solo quando mi incula. Dalla fica passa tanto per fare un saluto. Pensa che una volta che lo facevamo normalmente gli si è smosciato come uno strofinaccio… Il tuo neanche ti tocca più. Abbiamo i mariti froci ammettiamolo’.
Annuii sconsolata. Aveva, purtroppo, ragione lei.
‘Qualche anno fa, te lo ricordi, eravamo a sciare in montagna e c’era una camera da letto sola -disse- noi donne nel lettone e i maschi hanno dormito in salotto. Ricordi?’.
Certo, lo ricordavo benissimo. Siccome c’era un letto solo noi donne eravamo state invitate ad usarlo e i nostri mariti si erano adattati a dormire sulle poltrone del salotto. Un gesto che io avevo trovato molto carino da parte loro e senza alcun secondo fine.
A parte il fatto che Lorenza dormiva nuda e la cosa mi aveva un po’ messa in imbarazzo quando mi si era infilata accanto sventolando le grosse tettone addosso a me e mostrandomi senza pudore la sua fica insolitamente pelosa, per il resto tutto bene.
‘Bhe quella notte lo hanno fatto. Mi sono alzata a pisciare e li ho visti. Erano anni, credo, che non lo facevano e quella sera gli si è risvegliato, diciamo così, l’antico fuoco’.
‘A è così che mi sono persa il marito!’ scattai.
‘Credo di si’.
‘Tu però- insistetti- tu lo sapevi e lui lo ha ammesso se ti ha raccontato queste cose’.
‘Cara mia non è mica il primo. Sarà andato con altri quattro o cinque uomini. Alla fine era inutile nasconderselo e così abbiamo affrontato il problema. Teniamo in piedi il nostro matrimonio e le apparenze, lui non mi fa mancare nulla ma si, quando esce la sera, va a scopare con un uomo’
‘Quindi possiamo solo star zitte ed accettare è questo che mi stai dicendo’ conclusi.
Lei mi sorrise ‘Bhe non significa che dobbiamo mettere le ragnatele fra le gambe’.
La fissai stranita ‘Lorenza non mi dire che ti sei fatta l’amante anche tu?’.
Lei sbocciò in una grassa risata ‘Ma piantala. Ti pare con la sorpresa che ho avuto da Massimo che mi voglio trovare un’altra palla al piede di maschio. No, io -frugò nella borsetta- io ho questi amici qui’.
In un batter baleno sul tavolino davanti a me c’erano tre vibratori di diverse dimensioni.
‘A! Ti fai col vibratore’.
‘E’ piacevolissimo non hai mai provato?’.
‘No. Ma scusa perchè li hai in borsa?’.
‘A volte capita una cosa veloce…. Sai due minuti di relax in bagno capisci’.
Non avrei mai creduto fosse così porca!
Ma non era finita.
‘Senti ne vuoi provare uno?’.
In effetti una mezza idea ce l’avevo. Quello di colore nero era anche più grosso di quello di Sandro.
Lo presi in mano. Era duro e la superficie in lattice dava uno strano senso a toccarlo… Una cosa davvero strana ‘Magari se mi presti questo…’ dissi timidamente.
‘A buongustaia ti sei scelta quello più grosso’ rise lei e io arrossii.

‘Dai provatelo’ insisteva Lorenza.
‘Intendi dire adesso?’.
‘Ma si dai che ci vuole, apri le gambe e te lo provi. Ce li proviamo assieme’.
Era tutta convinta e io sempre più imbarazzata ‘Mi vergogno’.
‘E di cosa. Di cosa hai paura di non infilartelo bene? Sai che si fa, ti aiuto io’ e così dicendo mi sollevò la gonna e mi accarezzò una coscia.
Un misto di curiosità e desiderio si contrapponeva alla mia pudica vergogna. Per quanto considerassi il tutto assolutamente perverso c’era qualcosa che mi diceva di andare avanti, qualcosa che non mi fece dire di no a Lorenza. Ne quando mi accarezzò accanto al pube, ne quando mi calò gli slip, ne quando iniziò ad accarezzarmi la vulva….
In breve ero bagnata e Lorenza chinata fra le mie cosce mi leccava la fica come una vera troia.
Ancora non avevo provato l’esperienza del vibratore e già le ero venuta in bocca.
A quel punto si spogliò. Era ancora una bella donna nonostante i suoi 55 anni. Fisico asciutto, seno grande, belle gambe… Una deliziosa moretta con quella cosa pelosa e…. caldissima.
Era la prima volta che leccavo una fica e, lo ammetto, mi piacque da impazzire tanto più che mentre io davo piacere a lei altrettanto ne ricevevo dalla sua lingua.
Pensavo che il 69 fosse una cosa da fantascienza invece… cavoli che spasso.
Quando ci infilammo a vicenda i vibratori fu anche meglio. Si godeva anche più che con un cazzo specialmente perchè quegli affari erano sempre duri e Lorenza me lo muoveva dentro da vera maestra. Sapeva cosa volevo, quando lo volevo e me lo stava dando in tutto e per tutto.
Ovvio che lei, da vera maestra e ingorda non si accontentò di uno solo e mi disse ‘Infilami l’altro nel culo tesoro’.
‘Ma dai che dici’.
‘Fallo, fallo, si gode da impazzire. Doppia penetrazione…. Fammi godere Ari’.
E lo feci….

Divenni l’amante di Lorenza e due pomeriggi a settimana, quando avevo la casa libera, ci trovavamo per darci a vicenda tutto il sesso di cui avevamo bisogno.
Era bellissimo e appagante. Lorenza sapeva farmi godere anche più di Alessandro e non dovevo nemmeno preoccuparmi di nascondere i nostri incontri come avrei dovuto fare se mi fossi trovato un altro uomo. Con Lorenza non c’era alcun problema. In fondo eravamo solo due quarantenni che si ritrovavano per spettegolare un po’… Nessuno avrebbe mai saputo e io, bene o male, potevo continuare ad avere una vita sessuale attiva nonostante il marito frocio.
Ci beccò perchè aveva perso l’autobus questa fu la sua spiegazione.
Ora come avesse fatto mio figlio ad arrivare un’ora prima a casa se aveva perso il bus era un mistero. Casomai, credo, avrebbe dovuto arrivare un’ora dopo vi pare?
Invece lui aveva fatto l’autostop, aveva trovato uno con la moto che andava come un pazzo e invece di arrivare a casa con la circolare delle 5 eccotelo in salotto alle 4 e 10.
Giusto in tempo per trovare sua madre a novanta gradi sopra a sua zia e con un dildo dentro alla vagina.
‘O io…….’ balbettai.
‘Mamma cazzo!’.
‘Giorgio per favore vai di la che ci rivestiamo subito e poi ti spiego’ provai a dirgli mentre fingevo che il cazzo di gomma che avevo dentro non mi facesse alcun effetto.
Lui però non aveva alcuna voglia di obbedirmi ‘Mamma sei proprio una vacca!’.
Era la prima volta che mi insultava ma non feci commenti. Non adesso.
Lui iniziò a frugarsi nei pantaloni furiosamente e temetti per un attimo che si tirasse fuori il cazzo…
Invece, per fortuna, era solo il suo telefonino.
In un istante ero sotto alla telecamera digitale del suo apparecchio con un cazzo finto piantato nell’utero e la fica pelosa di mia cognata in bocca…
Com’era quella trasmissione? Cosa diceva? ‘Sorridi sei su candid camera!’.

Il video durò per un po’ e anche se Lorenza ed io ci affrettammo ad alzarci in piedi, sfilarci i dildo che avevamo in fica (e lei anche in culo) e rivestirci Giorgio riprese tutto.
Lorenza non fece un fiato. Muta e a testa bassa si vestì più in fretta che poteva. ‘Ci vediamo’ disse.
Io la fermai e le sussurrai in un orecchio ‘Non ti preoccupare ora gli parlo io. Al massimo si farà qualche pippa col video ma non parlerà stai tranquilla’.
‘Sei sicura, guarda che se lo sa Massimo viene fuori un casino’.
‘Tranquilla è un bravo ragazzo. Non rovinerà due famiglie stanne certa’ la rassicurai io con un sorriso. In realtà non ci credevo affatto.

Non appena Lorenza ci ebbe lasciati soli Giorgio mi svelò senza tante parole qual’era il prezzo del suo silenzio.
Mi fissa….
Lo fissò…..
Il porco si è completamente denudato e ha il cazzo in mano.
E che cazzo!
Possibile che non ci avessi mai fatto caso prima? Non ce l’ha normale questo è da film porno…. Come minimo il doppio di suo padre.
Che devo dire? Un po me la aspettavo….. Eccitato dalla scena, anni che mi spia e si fa le seghe, l’arma da ricatto dentro al telefono….. Cerco di mantenere un minimo di dignità e non abbassò lo sguardo, la difficoltà maggiore e non fissargli quella specie di trave dura che tiene tesa sul petto…
“Quindi che vuoi fare?” Dico seria.
“Un pompino” annuisce lui.
“Quindi è questo il prezzo…. Vuoi infilare il cazzo in bocca a tua madre… E bravo porco” mi siedo sul suo letto.
“Dai forza vieni qui che ti faccio sto lavoretto…. Però non ingoio sia chiaro ok”.
Lui mi si mette davanti, mi passa una mano sui capelli, li accarezza, li afferra, li stringe. Mi fa male.
Tenendo salda la presa mi fa sollevare la testa per fissarlo “non sei nelle condizioni di dettare legge capito. Se ti dico ingoia tu ingoi, se ti dico apri le gambe tu le apri…. E, tanto per capirci, togliti pure i vestiti, il pompino me lo fai nuda”.
Lascia la presa, abbasso la testa. Mi sfilo la camicetta e la gonna. Sotto non ho nulla visto che mi stavo divertendo con Lorenza…
Mi trovo il suo cazzo poggiato sul seno. Lo afferrò, lo sego, lui geme un po.
Lo sego, lui mi accarezza il fianco delicatamente…. Prendo coraggio, lo guidò fino alla bocca….
Ingoiò più che posso di quella dura asta di carne anche se non me ne entra più di metà in gola…. Mio figlio pare soddisfatto. Con la mano mi afferra un seno, lo strizza. Sento il calore del suo corpo, sono eccitata anche io……
“Succhialo troia succhia” sussurra lui.
Obbedisco.

Mi obbliga a succhiarlo e pare soddisfatto solo poco prima che a me si sloghi la bocca…
Lo sfila, se lo afferra e gli dà giuro due pompate prima che una pioggia calda e fluente mi piova addosso.
Punta volontariamente sul mio seno…sembra che non gli finisca mai, sembra un rubinetto aperto di sborra.
Afferro un asciugamano dal mio comodino “ora sei a posto mi posso pulire?”.
Lui sgrana gli occhi, si porta la mano sul cazzo e me lo mostra “ti pare il cazzo di uno che è a posto mammina?”.
In effetti è duro come una pietra…
Assurdo. Ha appena sborrato e gli resta così duro? “Caro ma ti succede spesso?” Chiedo anche un po preoccupata. Dopotutto anche se gli ho appena fatto una pompa sono pur sempre sua madre.
“Cosa deve succedermi?”
“Insomma dopo l’eiaculazione si dovrebbe…..ritirare capisci”.
“Di solito si, dopo la terza sega si placa un po”.
Sgranò gli occhi “tre volte di fila!”.
“Già” sorride lui e sottolineando cosa ha in testa mi spinge lunga sdraiata sul letto. Senza esitare nemmeno un secondo mi scivola sopra. Mi allarga le gambe e come una furia mi scivola sopra. Come un tornado sento la cosa più grossa che si possa immaginare scivolarmi dentro. Duro, grosso, prepotente…..
“Oddio no no che fai….”.
“Ti scopo mamma…. Ti scopoooooooooooooooo”.
Inizia a fottermi come la furia dell’inferno. Io non ho più il controllo. Ogni mia remora psicologica crolla sotto al piacere fisico che mi sta dando. Dimentico che è mio figlio. Dimentico che sono sua madre e dopo poco sono solo una troia assetata di cazzo….
Vengo, rivengo, rivengo ancora fino a perdere il conto degli orgasmi. Lui è una macchina da sesso. Instancabile…..

Due ore dopo mi sta ancora scopando e non pare voler cedere. Mi è venuto dentro già due volte e ha ancora tutta l’energia per sbattermi. Solo alla successiva sborrata che mi inonda la vulva ancora una volta pare soddisfatto.
Mi sfila il cazzo molle e unto da dentro e si sdraia sul letto. “Per oggi direi che basta” dice.
Io lo fisso. Il suo corpo longilineo, giovane e bellissimo, il suo viso angelico, il suo cazzo che seppur finalmente molle è sempre un bel cannone…..
Come faccio a dirgli che non ho mai goduto così tanto in vita mia, penso. Cosa dovrei dire? Che ero in astinenza da cazzo? Che il mio bambino ha fatto ciò che quel frocio di suo padre non vuol più fare? Che sono più che pronta a rifarlo e non mi importa nulla se sono sua madre?
Tutte domande lecite ma che mi tengo per me…. Preferisco accarezzarlo delicatamente sul viso. “Sei stato fantastico”.
Lui sorride “si me lo dicono tutte che sono bravo a letto”….
“Tutte?”
“Tutte quelle che mi scopo. Mica pensavi di essere la prima mammina”.
In effetti per un po l’ho pensato….
Scatta l’istinto protettivo materno e non posso fare a meno di chiederglielo “tutte quante scusami?”.
Lui conta con le dita senza provare alcun imbarazzo “sei la quinta”.
“Quindi ne hai scopate già altre quattro….”.
“Si”.
“Le conosco?” sinceramente spero di no anche se non lo dico.
“Bhe la prof di Francese!”
Faccio fatica a trattenermi. Quella Troia di quasi cinquant’anni tutta saccente che ogni volta mi dice che mio figlio è un mezzo asino e dovrei educarlo meglio. Bhe vedo che ora i voti di francese non saranno più un problema. Sorrido.
“Poi due non so se le conosci sono la madre di Ruggero e la madre di Giacomo”.
“I tuoi compagni di scuola?”.
“Si”.
“Gli scopi le madri? E loro lo sanno?”.
“Ruggero si…. Sai a lui piace spiare”.
“Cioè il tuo amico guarda te che gli scopi la madre….”.
“è si fa un sacco di seghe” ride lui quasi orgoglioso di ciò che ha fatto.
Lesto cambia discorso. “Poi l’ultima la conosci di sicuro….”
Ho paura di sapere chi è quindi lo fisso in silenzio. “è quella che mi ha sverginato tre anni fa…. La mia vera nave scuola…. La nonna”.
Per poco non mi cade la mascella a terra. Ho il terrore di sapere quale nonna visto che ne ha due.
Tremante glielo chiedo “quale nonna scusa?”.
“Nonna Graziella” sussurra lui.
Tirò un respiro quasi di sollievo. Mia suocera….
Lui mi fissa e ride “pensavi a nonna Gloria vero”.
Non ribatto tanto è inutile visto che me lo ha letto in faccia….
Se ne va tranquillo verso il bagno. Nudo, con quel coso da primato che gli ciondola davanti.
Io lì a fissarlo come una scema ancora incredula per ciò che è accaduto e per ciò che mi ha raccontato….
E, naturalmente, consapevole che questo è solo l’inizio…. Passò una notte inquieta. Un continuo sogno misto a incubo. Paura mista ad eccitazione sessuale….
Passo dal imbarazzo per ciò che ho fatto alla voglia di farlo di nuovo.
Dalla vergogna di mia suocera a pecorina al desiderio di rimettermi io a pecora per lui…
Inconsciamente mi faccio pure un grilletto…. E intanto mio marito Sandro ronfa beato.
Dormiamo fino a tardi perché tanto è sabato e quando mi sveglio decido di non mettere la gonna ma mi butto su un casto paio di jeans e una felpa. Non credo sia un ragazzo stupido da volermi saltare addosso con suo padre nei dintorni ma non è il caso di stuzzicarlo oltre il dovuto.

La giornata scorre tranquilla, mio marito fa un po di giardinaggio, io cucino e mio figlio gioca alla Play in salotto.
Tutto molto normale.
A parte il fatto che ogni volta che lo guardò penso al suo cazzo e che ogni volta temo che lui mi chieda qualcosa di sessuale….
Se è vero quel che ha detto, se ha davvero una carica sessuale così ingestibile, mi domando se da un momento all’altro non vada in bagno a farsi una sega o peggio MI CHIEDA di fargli una sega….
Invece va tutto bene e arrivano le tre del pomeriggio quando Giorgio annuncia “vado a fare un giro in macchina con un amico”.
“Che amico?” Domanda mio marito.
“Ruggero” dice lui tranquillo.
Io sgranò gli occhi……ma mi trattengo.
Avrà in mente qualcosa? Mi ha detto che scopa la madre di Ruggero mentre lui li guarda…. Me lo ha confessato come nulla fosse…. Dovrei dirgli qualcosa? E cosa? Che non deve più frequentare un amico con queste voglie? E poi a Sandro che direi?
No meglio lasciare perdere.
Speriamo che vadano a farsi solo un giro.

Lo guardò uscire e lo seguo dalla finestra. Arriva una station wagon blu guidata da Ruggero. Frena.
Giorgio si avvicina e saluta l’amico poi spalanca la porta posteriore e sale.
La porta posteriore? Quindi c’è qualcuno seduto accanto a Ruggero. Non sono in due sono in tre.
Guardo l’auto e approfittando che deve fare inversione di marcia riesco a vedere chi è seduto accanto al guidatore. La riconosco. Anche se Giorgio non crede che io la conosca ci siamo viste diverse volte a scuola nei colloqui genitori-insegnanti. Non posso dire che siamo amiche ma so chi è…. Bruna, magra capelli corti… Eliana la madre di Ruggero.
Non ho bisogno di sapere altro per concludere che stanno andando a scopare.

Prendo veloce le cavi di casa e la giacca, infilò le scarpe al volo più lesta di un pompiere. “Scusa Sandro mi sono dimenticata che avevo appuntamento con Lorenza. Mi deve dire delle cose e…..” provo a spiegare a mio marito.
Lui seduto in poltrona guarda un film e non batte ciglia “vai pure cara ci vediamo dopo”.
Ancora una volta conferma quanto si meriti le corna che gli ho fatto ieri.

Non sono davvero convinta di poterli seguire, hanno troppo vantaggio, così quando vedo la station wagon blu vicino al tabaccaio la prendo come un colpo di fortuna.
Mi fermo a distanza quasi certa che sia la macchina giusta.
Esce mio figlio con due pacchetti di sigarette in mano e torna a sedere dietro. Fino a due giorni mi sarei incazzata che fumasse ora sinceramente non me ne importa nulla.
L’auto riparte e io sempre dietro. A un certo punto li vedo svoltare verso la pineta, un bosco attrezzato dove si va nei mesi caldi a fare i picnic. Essendo ancora febbraio ed essendo passate le tre di pomeriggio dubito che vadano a campeggiare.
Rallento. Se mi avvicino potrebbero vedermi è così mi viene un idea, svolto per l’altra strada che sale in cima alla collina e mi fermo.
Dall’alto posso vedere l’auto di Ruggero che si inoltra piano piano in mezzo al bosco deserto.
Si fermano….

Vorrei avvicinarmi, vedere cosa fanno. L’auto è ferma già da qualche minuto e nessuno è sceso…..
Poi, lampo di genio, apro il bagagliaio e trovo il binocolo Zeiss di Sandro. Lo ha comprato molti anni fa dicendoci che ci sarebbe servito nelle escursioni in montagna, escursioni che poi non abbiamo mai fatto.
Così eccolo lì nella sua scatola ben riposta nel pozzetto sotto al bagagliaio ben incastrato contro la ruota di scorta.
Lo afferro e mi rendo conto che sto quasi sbavando dalla foga.
Cazzo sto diventando una guardona, penso un po in imbarazzo ma subito dopo penso solo al modo migliore per mettere a fuoco…

Funziona. Vedo tutto. Vedo dentro al veicolo. Anche se non sono perfetti i dettagli alcune cose sono più che evidenti.
La prima è che tutti e tre sono nudi. La seconda che Ruggero seduto sul sedile anteriore si sta masturbando a tutta forza. La terza che sul sedile posteriore mio figlio ha in braccio la signora Eliana e lei si sta dimenando a tutta forza.
Lo sapevo, penso, il porco prima di sera sarebbe andato a scopare…..
La cosa più assurda è che non riesco a smettere di guardare e mi soffermo pure sul corpo di Eliana…..e mi eccito.
Cavoli mi sa che Lorenza mi ha fatto diventare mezza lesbica.

Escono dalla macchina. Tutti nudi come nulla fosse. Ora la visuale è migliore e vado tutto. Vedo che la cara signora ha un cespuglio esagerato fra le gambe, vedo che Ruggero ha un cazzetto che vicino a Giorgio sembra quello di una bambola…
Eliana si sdraia sul cofano dritta e tesa. Giorgio le si pone dietro e la afferra ai fianchi…. La monta.
Metto a fuoco meglio… cazzo la sta inculando…….
Ecco mi mancava solo questa….

Ruggero si sega, si avvicina alla madre, le palpa il seno. Guida il suo uccello verso la madre.
Eliana glielo succhia…. Lo succhia a suo figlio….. Bhe penso non è tanto migliore di me.
Giorgio la incula con la stessa forza con cui ieri mi ha scopata. Cavoli è davvero instancabile….
Non resisto. Mi apro i jeans, mi infilo la mano sotto agli slip e me la meno….. Mi sparo un grilletto guardando mio figlio che scopa la madre di un suo amico che lo succhia al figlio….
Che porci!

Quando vedo mio figlio portarlo alla bcca della donna e inondarla di sperma intuisco che siamo quasi alla fine. Appena in tempo per rimettermi a posto, avviare il motore e schizzare via precedendolo a casa.
Quando arrivò Sandro è ancora in poltrona come l’ho lasciato “come sta Lorenza?” domando.
“Lorenza?” Scatto io.
“Non eri andata da lei con urgenza?”.
“A si…. Si è vero…..No niente nulla di importante, cose da donne” e scappo in bagno veloce.
Mi levo i jeans e mi calo gli slip….. Cazzo sono fradici! Mi sono venuta nelle mutande come una ragazzina…..
Le getto nei panni sporchi poi frenetica prendo il telefono e chiamo Lorenza.
“Cara….. Hai emmm emmm risolto…. Cioè il emmmm problema di ieri dico”.
Già non l’ho ancora informata che va tutto bene. Poverina forse anche lei non ha dormito. “Si ok è tutto a posto tranquilla. Nessuno verrà a saperlo”.
“Lo hai convinto?”.
“Si sì non dirà nulla puoi starne sicura” ribadisco.
“Che hai fatto lo hai pagato?”.
“Si diciamo così si…..” Annuisco.
“”è il video nel cellulare l’ha cancellato?”.
Cazzo di quello mi ero propio dimenticata “glielo faccio cancellare appena torna a casa tranquilla”.
Sento il tono di voce cambiare “faglielo fare e poi controlla la memoria del cellulare ok…. Attenta che non faccia il furbo e si tenga il video per farsi le seghe”.
“Tranquilla non credo lo farà….-concludo- senti Lory ho bisogno di un favore. Capitasse che Sando ti chiede io fino a dieci minuti fa ero con te va bene”.
“è invece dove eri carina?”.
“Senti Lory cazzi miei. Mi copri o no per favore”.
“Ovvio che si” annuisce lei seria.
“Ok grazie…..”.
“Senti ancora una cosa….. Che cosa gli hai dato per farlo stare zitto?”.
“L’ho pagato” ripeto.
“Quanto? -insiste lei- dividiamo se vuoi”.
“No tranquilla ci ho pensato io….”.
“Dai dimmi quanto hai dovuto pagarlo, davvero, non voglio che ci vai a rimettere solo tu”.
Mi ha stufata “senti me lo sono scopato. Io l’ho fatto scopare e lui ci ha retto il gioco va bene….Pronto! Lory hai capito bene?”
Silenzio…….
“Oi ci sei Lory!? Mi senti?”.
“Si sì ho sentito benissimo -mormora lei a voce bassa- ok ciao cara ci vediamo presto….. Ciao” e riattacca.
Pagherei mille euro per vedere che faccia sta facendo quella Troia.
Sono le undici passate, dormiamo tutti o almeno io ci provo.
Quando mi vibra il cellulare. Lo afferrò, è un sms di Giorgio.
Semplice e chiaro “ho il cazzo duro!”.
Ma tu pensa cosa mi manda questo porco penso mentre mi affretto a cancellarlo.
Passano due minuti scarsi ed ecco che vibra di nuovo “vieni a farmi una pompa!!!” ci sono persino tre punti esclamativi a far notare che non si tratta di una richiesta ma di un ordine.
Guardo Sandro che dorme sonoramente…riguardo il messaggio e mi immagino Giorgio sul letto a cazzo duro che si sega.
In fondo ormai cosa ho da perdere.

Entro in camera lui nudo sul letto, la luce spenta, la stanza illuminata solo dalla TV senza volume. Guardo meglio è noto che scorre un film porno….
Non faccio commenti. Mi faccio scivolare via la camicia da notte e resto nuda. Mi avvicino. La sua asta sembra anche più grossa di ieri. La stringo, la palpo, la sento tutta mia…
Me lo portò alla bocca. Ne ingoio un bel pezzo cercando di non soffocare. La sua cappella ha un gusto salato ma piacevole. Gli passò la lingua sul taglietto in cima alla punta. Lui mostra di apprezzarlo molto e grugnisce di gusto.
Mi afferra i capelli, li accarezza, li stringe mi sente sua….
Succhio! Succhio come una pazza, come mai ho fatto in vita mia. A parte rare occasioni con Sandro nn sono certo una esperta….
Stavolta però voglio dare il meglio, voglio succhiargli anche l’anima….
Sento qualcosa fra le gambe. La sua mano. Il suo dito curioso e insistente mi accarezza la peluria, mi stimola le labbra vaginali dove già sono piuttosto umida. Sente che mi piace e insiste… Io intanto sto ancora succhiando e leccando il suo cazzo marmoreo… Mi masturba e lo fa divinamente…. Sento un fremito lungo la schiena, i brividi lungo tutto il corpo.
Cazzo sto venendo!
Gli colo in mano e lui sentendo il mio laghetto caldo mi masturba ancora più forte. Vengo di nuovo.
Mi afferra salda alle caviglie, mi soleva quasi di peso e mi porta sopra di lui. Ho praticamente la figa sulla sua faccia.
Muove il bacino con insistenza per convincermi a succhiarglielo ancora.
Mi rendo conto che siamo in un perfetto 69.
La sua lingua mi entra dentro, goloso mi sta leccando da dentro fino all’ultima goccia. La sua lingua calda mi esplora e mi profana come se fosse un mini cazzo…. Io continuo a succhiare la sua trave come se fosse la cosa più buona del mondo….
Andiamo avanti così per un tempo infinito….e, ovvio, vengo ancora.
Poi tocca a lui, appena il tempo di sentire che la cappella sta pulsando e si sta dilatando che vengo investita da una lavata di sperma che mi toglie il fiato. Per non soffocare me lo devo togliere dalla bocca ma ne ho già mandata giù un bel po’….
Pare soddisfatto. Mi da una pacca sul culo che sa di complimento.
Mi rialzo, trovo la mia vestaglia e me la infilo meglio che posso anche se la devo tenere stretta con una mano in mezzo alle gambe per evitare che la mia figa coli sul pavimento.
“Buonanotte Giorgio” dico prima di uscire.
“Notte mamma” sorride lui e beatamente come nulla fosse si infila sotto le coperte…..

Appena il tempo di sedermi sul letto e arriva un altro sms “sei stata molto brava”
Digitò un “grazie”.
Subito lui ribatte “mi piacerebbe che me lo facessi spesso anche senza che io ti chiami”.
Il fatto di non vederlo in faccia mi da la forza di stare al suo gioco “certamente prenderlo in bocca non è il massimo… Bello ma c’è di meglio…”.
Poco dopo arriva “nel culo!”.
Digitò “porco vuoi propio sfondarmi”.
Risposta “si troia ti sfondo tutta”.
Allora attacco “stasera però non l’hai fatto…. -e per beffa aggiungo tre smile che fanno la linguaccia, poi subito digito anche -ora basta sms che devo fare pipì. Dormi che è tardi”.
Pochi secondi e arriva “buonanotte”.

Ci vado davvero in bagno, non tanto per fare pipì ma soprattutto per darmi una rinfrescata sotto e infilarmi delle mutande. Di solito non le metto per dormire ma sono tutta umida e non voglio trovarmi la chiazza sulle lenzuola domani mattina.
Così mi faccio un veloce bidet, mi pulisco bene, mi asciugo e dal mucchio dei panni appena lavati sopra alla lavatrice cerco un paio di slip…. Anche se non sono lavati va bene lo stesso.
Ne afferrò un paio bianco a mutandina, poco sexy ma molto pratici. Li sto giusto stiracchiando con le mani quando va via la luce.

Non ci vuol molto a capire chi l’abbia spenta e ancora meno a sentire la sua presenza nel bagno. La porta si richiude, sento il suo corpo caldo alle mie spalle, sento qualcosa di duro appoggiato alla schiena.
Si avvicina, mi poggia la bocca sul collo, mi bacia…. Sento i brividi…
Le sue mani sollevano la camicia da notte che mi sfila dalla testa, mi afferra alla vita, mi stringe e continua a leccarmi dal collo giù lungo la schiena….
Poi mi spinge avanti, mi fa chinare quel tanto che basta….
Sono già tutta umida, non fa nemmeno fatica e in un secondo mi ritrovo tutto il suo cazzo dentro la figa.
Lui mi afferra forte, una mano sul collo, una sul petto e inizia a pompare…

Una sveltina. Nulla di più, nulla di meno. Dieci minuti a un ritmo febbrile sufficienti a farlo venire dentro di me e a farmi godere ancora una volta.
Siamo davvero due porci……

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