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OrgiaRacconti CuckoldRacconti erotici sull'Incesto

storia di un cuckold

By 6 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Mi chiamo Diego 50 anni, mia  moglie Manuela 44 anni, siamo sposati da 20 anni, viviamo A Milano centro, sono un imprenditore nel settore della  Bioenergia, mia moglie è imprenditrice nel settore del benessere e fitness, abbiamo dei figli .

Manuela era ed è una donna stupenda 168 cm, 53 kg. Bel seno,labbra turgide naturali, fisico sempre in forma perfetta anche per via della sua attività,elegante una vera signora, io sono 175 cm robusto  .

Sino a 10 anni fa abbiamo sempre avuto una vita sessuale tranquilla anche se devo dire che Manuela è sempre stata molto esigente .

Quando scopavamo era nostro divertimento raccontare i sogni erotici segreti, devo dire che lei era maestra nello sviluppare situazioni erotiche eccezionali..

Il  sogno erotico che più la eccitava era quello in cui lei si esibiva  per  due o tre maschi e dopo averli provocati con numeri da pornostar se li scopava tutti,  in tutti i modi possibili ed immaginabili, raccontava tutti i minimi  particolari, anche i più spinti , raccontando lei si eccitava in maniera eccezionale, si masturbava godendo  con le sue mani, vedendo queste esibizioni io letteralmente impazzivo dal piacere

Una sera del mese di maggio di dieci anni fa, invitai  a casa mia un mio giovane collaboratore , Marco  biondo 185 cm robusto veramente un bel ragazzo, dovevamo terminare la stesura di una relazione per il giorno successivo.

Le cene  in casa nostra sono sempre piccole cerimonie e lei anche quella sera si presentò con un bellissimo abito appena sopra al ginocchio ed una abbondante scollatura che permetteva una ampia visione delle rotondità del suo magnifico seno.

Durante la cena  lei si è fatta mescere più volte del vino, cosa strana essendo lei quasi totalmente astemia , un lieve rossore si è diffuso sul suo viso, e le sue labbra sembravano particolarmente turgide quella sera, era certamente eccitata.

Con abilità portò la conversazione con Marco da una sfilza di numeri e statistiche ad un discorso sulla salute, sull’aspetto fisico sull’attrazione dei corpi , io incuriosito li lasciai parlare, loro parlavano intendendosela a meraviglia scambiandosi complimenti continui.

Terminata la cena ,ci trasferimmo nel mio studio dove lei ben difficilmente metteva piede , io mi sedetti sul divano Marco sulla poltrona , Manuela sul divano accanto a me ma dalla parte della poltrona di Marco.

Iniziammo a parlare della relazione di cui Marco si doveva occupare, ma Manuela era praticamente frapposta tra di noi, lei se ne  rese conto e con classe ripiegò le sue gambe sul divano, accostandosi sempre più a me sino ad appoggiare la sua testa sulla mia spalla.

La gonna le era leggermente salita sopra le ginocchia e lasciava intravedere le sue cosce sino alla pelle bianca oltre le autoreggenti.

Marco vidi non riusciva a togliere gli occhi da quello spettacolo, lei si avvicinò sempre più a me e mi sussurrò in un orecchio “posso ???”

Non capii bene a cosa alludesse, ma fui colpito da una scarica di adrenalina e cominciai a sentire un senso di eccitazione , mi resi conto di quanto desiderassi e quanto mi eccitasse l’idea che Manuela  facesse qualche cosa di particolare, cinvolgendo Marco.

Manuela sussurrò di nuovo  ”posso” ???? con maggiore intensità , io annuii.………

Con un braccio le cinsi le spalle, lei socchiuse gli occhi, io lasciai scivolare la mia mano sinistra verso la scollatura del suo abito lei sospirò gonfiando il seno , io introdussi, la mano dentro la scollatura e presi in mano il suo seno sinistro  accarezzandolo e sfiorandole  il capezzolo, lei aprì la bocca emettendo un sospiro che sembrava un vero invito, scostai il suo vestito e liberai il suo magnifico seno  le slacciai il reggiseno e lo tolsi lei si abbandonò sospirando sul divano appoggiando la testa sulle mie gambe in corrispondenza del mio membro che stava vivendo una portentosa erezione.

Mentre con la mano sinistra accarezzavo le sue splendide tette, tormentandole i capezzoli, con la destra accarezzavo le sue labbra lei aprì la bocca e io introdussi cercando la sua lingua, prima una poi due dita lei iniziò a leccarle  succhiandole con avidità .

Diedi una occhiata a Marco e vidi che guardava tutto con un aria sbalordita, pronto a scappare non riuscendo a capire cosa stesse succedendo, ma contemporaneamente eccitato dalla situazione.

 Manuela sdraiata sul divano aveva aperto le gambe, la gonna, ormai risalita sino all’attacco delle autoreggenti lasciava intravedere  il perizoma nero che copriva la sua vagina che io immaginavo  bagnata, Marco non toglieva gli occhi da quella vista, io cercavo di incontrare il suo sguardo, finalmente lui mi guardò, ed io feci segno con la testa di avvicinarsi lui di rimando indicò Manuela ed io annuii.

Marco si alzò e sedette sul divano accanto ai piedi di Manuela, lei come si accorse del movimento aprì le gambe per mostrare a lui tutte le sue intimità.

Marco prese coraggio e cominciò ad accarezzare le gambe di lei partendo dalle ginocchia, con un movimento lento ma continuo prese ad accarezzare le sue cosce sia a destra che a sinistra in breve raggiunse la sua meta e dopo aver per un momento accarezzato il perizoma dall’esterno introdusse due dita sotto lo stesso, Manuela inarcò immediatamente la schiena offrendosi sempre più a lui, Marco introdusse due dita nella sua vagina andando immediatamente sino in fondo e cominciando a masturbarla violentemente,lei in tutta risposta piegò le gambe onde permettergli di sfilargli il perizoma, ciò fatto aprì in modo osceno le gambe offrendogli la vista della sua vagina eccitata..

Marco non si fece attendere introdusse nuovamente due, poi tre poi quattro dita pensai la volesse rompere, non avevo mai visto mia moglie fare una cosa del genere, lui continuò a masturbarla con quattro dita quasi a voler far entrare  la mano intera , Manuela godeva in maniera pazzesca emetteva quasi delle urla di piacere.

Io intanto mi ero aperto i pantaloni, traendone il mio membro in erezione ,lei si girò e lo fece scomparire immediatamente tra le sue labbra affondandoselo tutto in gola non aveva mai fatto un simile lavoro neppure nei momenti di massima eccitazione, capii che era veramente fuori di se.….

Marco nel frattempo aveva interrotto la  masturbazione e si era totalmente spogliato, anche Manuela si era alzata e si era tolta il vestito restando completamente nuda , si abbracciarono e si baciarono a lungo in piedi poi lui la sollevò da terra e con un unico e rapido movimento entrò dentro di lei che si lasciò andare completamente per agevolargli la penetrazione, lui la scopò per un buon momento in piedi, poi la fece sdraiare sul divano sollevò le sue gambe all’altezza delle sue spalle e la penetrò di nuovo con il suo membro un bel 20 cm. robusto come lui

Continuarono così per almeno cinque minuti, poi lui si tolse si sdraiò sul divano lei si sedette sopra di lui  immergendo dentro di sé il suo membro e muovendosi quasi per farlo entrare ancora di più, offriva a lui i suoi seni arrossati e turgidi , lui li accarezzava, li stringeva , gli torturava con le dita i capezzoli, lei la testa girata indietro i lunghi capelli biondi fradici lungo la schiena , gemeva sempre più forte, non so quanto tutto ciò sia durato quante volte lei abbia raggiunto l’orgasmo.

Io mi resi  conto che non mi interessava partecipare che godevo molto di più nel vedere lei godere , mi accontentavo di masturbarmi, godendo come non mi era mai successo.

Marco  non riuscìendo più a trattenersi e con un grido venne dentro di lei , lei  continuò nei suoi movimenti , sino a quando lui la costrinse a smettere, lei si alzò dal divano venne verso di me , bellissima in preda ad una smania di sesso e piacere, che mai avevo visto e neppure immaginato.

Si avvicinò a me si impossessò del mio membro e lo fece scivolare in gola, tutto sino alla radice senza nessuna difficoltà, iniziò poi un movimento avanti indietro di pochi cm. in modo da non togliere mai il glande dalla sua gola, dopo pochi secondi, eiaculai, lo sperma passò direttamente dal mio pene alla sua gola senza che lei dovesse neppure deglutire, una cosa sensazionale .

Quando tolse di bocca il membro, mi guardò con degli occhi carichi di amore e libidine e mi sussurrò “piaciuto” io gli risposi “amore è stato meraviglioso”, lei quasi rincuorata, si girò verso Marco che stava sdraiato sul divano guardandoci e avvicinatasi a lui, prese con le mani il pene e cominciò lentamente a masturbarlo, dopo alcuni minuti si accorse che cominciava a dar segno di risveglio allora, si infilò tra le labbra il pene di Marco e cominciò a lavorarselo con impegno e grazia in breve tempo, tornò duro e gonfio lei continuava a leccarlo dalla base al glande per alcuni minuti, sino a quando Marco, proruppe in una esclamazione “vengo” lei si avvicinò il membro alle labbra  e lasciò che gli abbondanti spruzzi le coprissero tutto il viso, passandosi poi la lingua sulle labbra ed ingoiando voluttuosamente .Era tutto finito, ci recammo nei bagni per una doccia, poi ci rivestimmo, io e Marco ultimammo la nostra relazione Manuela si ritirò nella sua camera.

 

 

 

La mattina seguente Manuela si risvegliò di ottimo umore .
Durante la colazione parlammo di quanto era successo e Manuela era ancora eccitata per l’avventura, senza giri di parole mi disse che era sua intenzione ripetere altri incontri con Marco, e se io ero d’accordo.

La vidi tanto decisa che mi resi conto che con il mio permesso o senza, Manuela avrebbe fatto quanto desiderava.

Io alla prospettiva di un altro incontro mi sentivo già eccitato e pronto,  proposi di invitare di nuovo Marco a casa, lei mi rispose che se non mi dispiaceva avrebbe organizzato lei.

Trascorsi due giorni lei mi comunicò che quella sera Marco era a cena da noi, la cosa mi caricò di eccitazione , non vedevo l’ora di tornare a casa.

Vidi Marco in ufficio, e notai che sprizzava sicurezza da tutti i pori, quasi aveva dimenticato il consueto rispetto, comunque non fece cenno a quanto comunicatomi da Manuela.

Quando alle otto rincasai trovai mia moglie presa a prepararsi per la cena, come sempre era spettacolare, aveva trascorso il pomeriggio dal parrucchiere e dall’estetista, capelli perfetti e trucco leggero ma che evidenziava le sue splendide labbra, elegantissima in un abito rosso lungo con un ampio spacco anteriore, sino alle cosce, cinto in vita risalente con due fasce a coprire i seni, sino a chiudersi dietro al  collo lasciando nuda la schiena.

Il seno leggermente scoperto ,vidi che non  portava reggiseno.

La baciai e le chiesi colto da un sospetto ma sotto????? Lei mi sorrise rispondendo Niente….

Io ero già eccitato e mi pregustavo una serata al cardiopalma.

Salii in camera per una doccia ed un rapido cambio d’abito, poi scesi e vidi che Marco era già arrivato, in salotto sorseggiava con lei un aperitivo, dovetti constatare che facevano proprio una bella copia.

Manuela seduta davanti a Marco conversava amabilmente con lui , le gambe accavallate ma non chiuse , mostravano lo spettacolo della sua intimità mi resi conto di cosa intendesse per  Niente, in effetti sotto il vestito non portava nulla.

Marco sicuro di sé e del potere che si rendeva conto di esercitare su Manuela ridacchiava e la guardava con passione ma anche con la tracotanza tipica del maschio che si rende conto di avere in mano una donna.

Dopo alcuni convenevoli ci siamo trasferiti in sala da pranzo, Manuela aveva fatto apparecchiare due posti di fronte per lei e me, ed uno di fianco a lei per Marco.

Iniziammo la cena Marco che scoprimmo essere un ragazzo simpaticissimo, iniziò a raccontare una serie di aneddoti e barzellette, sempre più spinte, la serata si stava rivelando divertente e simpatica, Manuela si divertiva moltissimo rideva e continuamente ci invitava a brindare a qualsiasi cosa, quando dedicò il brindisi alla serata di qualche giorno prima, Marco si avvicinò a lei e la baciò sulla bocca iniziando un bacio profondo, vedevo le loro bocche aprirsi quasi a volersi divorare e le loro lingue saettare una nell’altra attorcigliarsi e liberarsi in un gioco totale.

Andre  il cameriere rumeno,  entrato in quel momento con il vassoio dei caffè, per poco non incespicò sul tappeto rischiando di volare, Manuela staccatasi da Marco gli rivolse un sorriso .

Andre restò come se avesse ricevuto uno schiaffo, la guardò e poi la riguardò rendendosi conto che Marco aveva infilato la sua mano all’interno delle cosce di Manuela, anzi la stava masturbando con due dita, Manuela sotto il tavolo aveva aperto le gambe per favorire l’azione di Marco.

Manuela sotto l’effetto di tale penetrazione cominciò ad eccitarsi e ad emettere sospiri intensi abbandonandosi completamente alleabili mani di Marco che ora l’accarezzava con intensità penetrandola sempre più a fondo inserì la mano libera sotto il vestito di Manuela, e iniziò ad accarezzarle il seno, lei si abbandonò sempre più nelle sue braccia, lui sciolse da dietro il collo il laccio che teneva legato il vestito ed il vestito ricadde liberando completamente il seno.

Marco si avvicinò al seno di Manuela e cominciò a baciarlo , poi prese in bocca uno dei capezzoli ed iniziò  a succhiare con forza,Manuela rovesciò indietro la testa spalancando la bocca, ed emettendo dei gridolini di piacere.

Io osservavo la scena estasiato , in preda ad una eccitazione totale, cominciai ad accarezzarmi il membro da sopra i pantaloni ero in preda ad una erezione portentosa, mi resi conto che continuando a strusciarmi avrei potuto eiaculare in pochi minuti, smisi e bevvi un bicchiere d’acqua per calmare i sensi, apprestandomi ad assistere allo sviluppo della situazione.

Osservai Andre, non si era più mosso , appoggiato il vassoio dei caffè al tavolo guardava la scena come trasognato mai avrebbe pensato di vedere la Signora, sempre così riservata , in una situazione simile.

Marco intanto continuava con le sue mani a masturbare Manuela con foga ed a succhiarle i capezzoli, lei si abbandonava alle sue mani il capo reclinato nuda sino alla vita e con le gambe completamente aperte lui aveva tre dita infilate nella sua vagina e continuava con un dentro e fuori rapido e violento , lo si capiva dai contraccolpi che subiva Manuela.

Sentii che lui le diceva qualcosa poi capii che erano parolacce ed insulti  “ti piace troia dimmi che ti piace dimmi che sei la mia troia “ lei rispondeva dicendo” si . sono la tua troia, scopami ti prego fammi godere” lui di rimando”dimmi che farai tutto quello che io ti chiederò di fare” e lei con sguardo trasognato “ si farò tutto..tutto..”

La fece alzare dalla sedia e con fare deciso la spogliò completamente lei tra noi completamente nuda era una visione bellissima, le ordinò  “portami in camera tua “ lei lo prese per mano ed insieme si avviarono verso la camera, io li seguii eccitatissimo.

Manuela appena entrata in camera, si sdraiò sul letto Marco si sedette di fianco a lei e riprese a masturbarla con quattro dita le aprì le gambe totalmente e cominciò a spingere la mano nelle sua vagina ormai la mano era entrata quasi tutta, lei si dimenava come una forsennata dicendogli “scopami adesso dai scopami” lui per tutta risposta le disse “ taci troia hai capito che comando io e tu devi fare solo quello che ti dico”poi la prese per i fianchi e la fece girare completamente, con un braccio le sollevò il bacino mettendo a vista il suo culo meraviglioso, poi con due dita si avvicinò al suo ano e senza preavviso le affondò completamente in lei.

Manuela urlò , lui le inferse uno schiaffo forte sul culo poi un altro e poi ancora lei si mise a singhiozzare per il dolore e lui le gridò “hai capito chi comanda o vuoi un’ altra lezione” poi si allontanò da lei dicendole di non muoversi , io nel frattempo ero entrato in camera e stavo seduto sulla poltroncina godendomi lo spettacolo, estratto il membro  mi masturbavo molto lentamente per non venire subito.

Marco tornò dal bagno con in mano una spazzola per i capelli , si avvicinò a lei e senza proferire una parola le infilò nell’ano il manico della spazzola di legno zigrinato e di notevoli dimensioni, ciò fatto la fece di nuovo girare , si spogliò completamente e avvicinatosi al suo viso appoggiò il suo pene sulle sue labbra, lei aprì la bocca e ingoiò senza fiatare tutto quel ben di Dio sino alla radice lui cominciò a scoparla in bocca, dentro e fuori, dentro e fuori , con una mano le torturava i capezzoli con l’altra riprese a masturbarla.

In quel momento mi accorsi che la porta della camera si era mossa, mi alzai e vidi Andre che sbirciava lo spettacolo, lo redarguii e lui fece per allontanarsi, Marco sentì e lo richiamò, dicendogli “Andre vai in cucina e portami una bottiglia di birra , lui corse via tornando dopo pochi minuti con la bottiglia , impacciato non sapeva se entrare o no al che Marco esclamò rivolto a me “Tu cornuto vedi di farlo entrare” io prontamente ubbidii, al che Andre si avvicinò al letto contemplando lo spettacolo della sua signora nel letto con una spazzola infilata nell’ano, una mano nella figa e il cazzo in bocca sino alla radice che emetteva mugolii di piacere.

Marco prese la birra e la bevve avidamente poi diede la bottiglietta ad Andre.

Rivolse di nuovo da vero dominatore le sue attenzioni a Manuela tolse il cazzo dalla sua bocca, si sdraiò di fianco a lei dicendole “ora cavalcami troia”lei senza una esitazione salì sopra di lui e si fece penetrare completamente, era uno spettacolo vederla cavalcare Marco ad un ritmo serrato, con la spazzola che fuoriusciva dal suo ano, tutto il manico ed anche un poco di setole dentro.

Dopo alcuni minuti , mentre io e Andre contemplavamo la scena Marco disse ad Andre “ forza che aspetti dai un poco di birra alla signora, lui capì al volo, si avvicinò a lei e pose una mano sul suo culo, lei smise di scatto, si girò e disse “ che fai sei impazzito”

Marco intervenne subito”taci troia sei il nostro divertimento taci” Andre riprese coraggio, si avvicinò e cominciò ad accarezzare e poi a baciare ed infine a leccare quel meraviglioso culo .Manuela aveva ripreso il suo ritmo, Andre iniziò lentamente a sfilare la spazzola dal suo ano lei mugolò dal piacere, Andre iniziò a leccare quel pertugio con foga e passione poi memore dei comandi di Marco avvicinò il collo della bottiglia a quel buco ed con una azione rotatoria e di penetrazione fece entrare il collo della bottiglia nell’ano  di Manuela.

Il collo era completamente entrato ora c’era il corpo della bottiglia, i Manuela si girò verso Andre dicendo “smettila”, Marco le appioppò un sonoro ceffone in faccia senza pietà esclamando “taci troia che ti piace” e rivolto ad Andre disse tu scopagli il culo con la bottiglia.

Andre non se lo fece ripetere, con due dita afferrò il fondo della bottiglia e prese a mandarla dentro e fuori entrambi sembravano infoiati Marco da sotto scopava Manuela con forza mentre Andre le masturbava l’ano da dietro, uno spettacolo incredibile.

Vidi delle lacrime vergare il viso di Manuela, ma il piacere misto al dolore ed all’umiliazione divenne sempre più intenso, si agitava come una forsennata aprendosi sempre più verso Andre, Marco il dominatore ordinò ad Andre “ ora scopala”, lui in un secondo era già nudo con un portentoso cazzo in mano un attrezzo di non meno di 22 cm., tolse la bottiglia e poggiò il cazzo sull’ano di Manuela spingendo con foga, lei con entrambe le mani allargò le chiappe per cercare di agevolare la sua penetrazione.

Dopo due o tre tentativi riuscì a penetrarla completamente lei emise un gemito di dolore, pochi secondi poi riprese il movimento in modo di ottenere un ritmo omogeneo nella doppia scopata .

La cosa durò almeno cinque minuti poi in rapida successione prima Andre, poi Marco vennero dentro di lei che sussultò per il piacere intenso provato.

I tre si sdraiarono sul letto, esausti, ma il riposo durò pochi minuti, Manuela era veramente insaziabile, si inginocchiò sul letto, aprendo le gambe  quasi totalmente, ed inizio un lavoro di bocca sul cazzo di Marco facendolo quasi subito rinvenire, lei si immergeva quel cazzo duro di 20 cm. sino in gola sino quasi a dover vomitare poi lo toglieva e leccava tutta la saliva che lo lubrificava, poi di nuovo e via.

Andre intanto si trovava proprio dietro lei, inginocchiata a gambe larghe,in una posizione totalmente oscena, lasciava vedere i suoi orifizi dilatati dai quali fuoriuscivano i suoi umori, misti allo sperma di cui era stata riempita , Andre   con una mano le masturbava la vagina introducendole tre dita, con l’altra , operava la stessa operazione nell’ano , si vedeva che cercava il contatto tra le sue dita attraverso il sottile strato che divide i due orifizi.

Manuela assecondava questo massaggio con i suoi movimenti,era talmente dilatata che Andre ripresa la bottiglia la introdusse nella sua vagina questa volta tutta sino in fondo, Manuela godeva pazzescamente.

Durò tutto alcuni minuti, poi Marco si tolse dalla suo bocca, la fece girare e sdraiare sul letto, lei chiuse gli occhi spalancò la bocca e si mise in attesa, lui avvicinò il suo cazzo al suo viso, anche Andre, col cazzo in mano si avvicinò ed anch’io non persi l’occasione , tutti e tre sborrammo in faccia a Manuela che con la bocca spalancata ingoiò tutto quanto le riversavamo in gola il resto le inondò il viso , il naso, gli occhi.

Era finita Andre raccolse i suoi vestiti e scomparve in un secondo, noi con calma ci recammo in bagno per una doccia, l’umore era alle stelle stavamo scoprendo una nuova vita.

Passarono due settimane senza che succedesse nulla di particolare, a parte che Manuela licenziò Andre il giorno successivo a quella memorabile scopata, e che Marco si presentò in ufficio comunicandomi che aveva deciso di lasciare il lavoro con me.

Dopo tre anni di collaborazione, era una brutta perdita, però era comprensibile e forse era meglio così.

Dopo due settimane un venerdì mattina , Manuela mi telefonò dicendomi che aveva sentito Marco e che lui le aveva chiesto di uscire nel pomeriggio lei non se la sentiva di vederlo senza la mia presenza e mi chiese cosa doveva fare.

Io le risposi di accettare l’invito e che poi a sera avrebbe dovuto raccontarmi tutto quanto fosse successo durante il loro incontro.

Manuela mi rispose” allora accetto l’invito lo desideravo tanto grazie amore mio”.

A sera rincasai rapidamente e dopo aver cenato mi accomodai in soggiorno con lei, la feci sedere a fianco a me e le chiesi abbracciandola di raccontarmi tutto,

Lei rispose ok,  ma guarda che Marco è un vero porco, non hai idea di dove possano giungere le sue perversioni., io già mi ero eccitato a sentire queste parole , allora la spronai, dai forza raccontami….

Racconto di Manuela…

Alle tre del pomeriggio Marco è venuto a prendermi in macchina  io sono salita, lui mi ha dato un bacio rapido e siamo partiti, io mi ero vestita da pomeriggio una gonna blu al ginocchio una giacca sempre in tinta camicetta bianca sbottonata ad arte per valorizzare il seno, intimo bianco.

 Marco come sempre loquace e simpatico ha iniziato a parlare del  più e del meno, poi ha portato il discorso sui nostri rapporti, io assecondavo ogni sua opinione,in realtà non capisco più cosa mi stia succedendo sono sempre stata sin dai tempi del liceo così selettiva quasi fredda, forse antipatica, poche amicizie e tutte superficiali, poche storie  poi il matrimonio sessualmente sempre inappagata come tutte  noi trentacinquenni, ma fondamentalmente fedele, ora con questo ragazzo più giovane di me, vedevo cadere ogni inibizione, ogni pregiudizio, non vedevo l’ora di incontrarlo, farmi trattare male, quasi violentare,mi aveva costretto ad avere rapporti con un mio cameriere, tutto pazzesco, ed ero ancora lì a ridere delle sue facezie con il sangue che scorreva nelle vene tambureggiandomi le tempie, già eccitata.

Marco mi stava spiegando come voleva gestire il nostro rapporto e cioè una totale mia sottomissione a qualsiasi suo desiderio anche il più sconvolgente e un totale abbandono della mia disponibilità alle sue voglie, concluse dicendo che non c’era nulla di costrittivo che se non mi andava bene mi avrebbe riaccompagnato a casa e tutto sarebbe finito lì.

Io senza lasciarlo replicare mi avvicinai a lui in macchina per baciarlo, era un sì, senza riserve il mio.

Eravamo giunti in periferia,  in zona Viale Monza, lui accostò parcheggiò la macchina in prossimità di una stazione della metro, poi si avvicinò  a me iniziando a baciarmi, sentii il suo alito caldo sulla mia bocca e la sua lingua incontrare la mia ed avvinghiarsi,avvilupparsi, quasi strappandola , poi introdusse la sua mano tra le mie gambe ed in un attimo ha scoperto le mie gambe nude sino al perizoma , io strinsi istintivamente le gambe, eravamo in mezzo alla gente, lui mi disse seccato “è così che hai recepito i miei discorsi” così dicendo ha afferrato la mia vagina per le grandi labbra con due dita dandomi un pizzicotto fortissimo, io emisi un grido per l’improvviso dolore e spalancai immediatamente le gambe lui introdusse due dita nella vagina già eccitata, e poi mi sfilò il perizoma facendomi sollevare il sedere dal sedile della macchina.

Fatto ciò mi disse questo non lo devi mai più portare quando stai con me, io annuii, eccitata e contenta, scendemmo dalla macchina e lui con il cellulare chiamò un taxi, non capivo cosa volesse fare.

Quando giunse il taxi, ci accomodammo sul sedile posteriore e lui disse al taxista Piazza Napoli, dall’altra parte di Milano, partimmo,

 Lui mi abbracciò e con la sua mano si introdusse sotto la camicetta sino a raggiungere il mio seno cominciò ad accarezzarmi il seno e a stringermi il capezzolo sino a farmi male, cercai la sua bocca, lui mi allontanò, non cappi, lui cominciò ad accarezzarmi le gambe io le tenevo strette, poi capii che si stava arrabbiando allora le aprii, mi scocciava con un estraneo a pochi cm., lui con la mano sbottonò altri due bottoni della camicetta, poi con una rapida mossa estrasse il mio seno in piena luce, il tassista forse non nuovo a scene del genere sbirciava dallo specchietto e sorrideva.

Lui risaliva con la sua mano all’interno delle mie cosce nude , in pochi istanti era già all’altezza della mia vagina , mi fece risalire la gonna sino a mettere in vista tutto , mi costrinse a allargare le gambe completamente, ora capivo perché non voleva esser baciato stava preparando lo spettacolo ad uso e consumo del taxista.

Io ero in taxi in pieno centro di Milano con il seno fuori , le gambe spalancate la mia vagina totalmente in vista, il taxista non si accontentava più di spiare dallo specchietto, si girava continuamente, anzi viaggiava con la testa girata, con la mano destra cercava di toccarmi , ma riusciva al massimo a sfiorarmi le ginocchia, Marco mi fece aprire maggiormente le gambe , poi mi pose la mano dietro ad accarezzarmi il sedere, contestualmente sentii che mi spingeva in avanti.

Assecondai il suo gioco e aprendo sempre più le cosce mi trovai a ridosso del sedile anteriore, il taxista con una mossa rapida mi accarezzò la vagina e introdusse dentro di me due dita cominciando a masturbarmi con foga, Marco mi guardava con quel suo sorriso e mi sussurrò” dai vai così”io presi la mano del taxista e forzandola mi introdussi le dita totalmente aiutandolo nella manovra.

Il taxi avanzava lentamente ed a strappi, ma ormai eravamo vicini alla destinazione in due minuti giungemmo in Piazza Napoli, accostammo, io mi ricomposi rapidamente, scendemmo dal taxi, Marco chiese per la corsa ed il taxista rispose offro io, anzi prendete il mio biglietto che nella necessità io sono sempre disponibile.

Marco rideva, si divertiva un mondo, mi disse “hai visto che effetto fai sui maschi , sentono il tuo sex appeal lontano un chilometro, comunque ora preparati che iniziamo a fare sul serio”.

Ci avviammo verso una via adiacente, si intravedevano a poca distanza le locandine di un cinema a luci rosse .

Marco si diresse rapidamente verso l’ingresso, io lo seguii, pagò i biglietti alla cassa poi ci dirigemmo verso la sala, qui giunti ci sedemmo nella penultima fila, il film era già iniziato, stavano proiettando una scena in cui due attrici stavano soddisfacendo un giovane di colore, dotato di un membro sproporzionato

Marco mi fece sedere e mi abbracciò, mi baciò a lungo poi si ritrasse, quasi preso dallo spettacolo sullo schermo, io restai meravigliata, poi notai attorno a noi uno strano movimento in un attimo il posto accanto a me, quello dietro, quello davanti, furono occupati da altrettanti uomini.

Marco non badava a me io guardavo lui e sbirciavo lo schermo, non mi sono mai piaciuti i film porno, tutto troppo falso ed artefatto.

Stavo pensando a questo, quando sentii una mano che mi accarezzava l’esterno della coscia sinistra con delicatezza,  lasciai fare  vidi che la mano apparteneva all’uomo che occupava il posto alla mia sinistra un giovane capelli corti robusto, probabilmente extracomunitario, mentre ero presa da queste constatazioni  sentii la mano che entrava ad accarezzare l’interno coscia, io d’impulso aprii le gambe e lui in un attimo si era già impossessato della mia vagina, mi introdusse due dita, cominciando a masturbarmi con delicatezza, io lo lasciai fare, aprii maggiormente le gambe per agevolarlo, intanto avevo afferrato le mani di Marco, lui mi strinse i polsi con forza e mi guardò sorridendo.

La masturbazione era diventata quasi frenetica io cominciavo veramente ad eccitarmi per la situazione, improvvisamente mi sentii afferrare da dietro, l’uomo dietro di me mi cinse le spalle de il collo con entrambe le braccia ed introdusse le sue mani sotto la mia camicetta accarezzandomi entrambi i seni, in un attimo slacciato talmente la camicetta liberando completamente  il seno, prese ad accarezzarlo e a stringermi entrambi i capezzoli, contemporaneamente l’uomo davanti a me si girò completamente e con le mani mi costrinse a divaricare le gambe al massimo,poi con entrambe le mani prese ad accarezzarmi la vagina introducendo anche lui due dita.

Ora avevo quattro dita dentro di me e la persona dietro che mi accarezzava i seni e mi baciava sul collo.

Ero in pieno orgasmo stavo godendo come una pazza masturbata da tre sconosciuti, Marco accanto a me sorrideva con aria soddisfatta, quando si accorse del mio stato di eccitazione, mi disse “seguimi” ciò detto si alzò dirigendosi verso un tendone a posto su di un lato  della sala. Io divincolandomi a stento dalle mani dei tre, mi diressi dietro di lui , varcata la tenda vidi un piccolo corridoio con dei panchetti e dei posacenere, sicuramente il locale per fumatori, li mi aspettava Marco, mi afferrò quasi con violenza mi fece appoggiare le braccia ad uno dei panchetti piegandomi in avanti mi rialzò la gonna poi dopo aver estratto il suo membro, con un colpo secco mi penetrò iniziando a pomparmi come uno stantuffo.

Io eccitata da tutti quei preliminari non vedevo l’ora di farmi veramente scopare, Marco come sempre era portentoso sapeva farmi godere come nessuno, mi resi conto improvvisamente che non eravamo soli, i tre personaggi che mi avevano eccitato in sala, erano attorno a noi, tutti e tre con il cazzo duro tutti e tre intenti ad una masturbazione, vide che non mi ero sbagliata, si trattava di tre giovani magrebini,,tutti ben dotati.

Il più intraprendente dei tre, si avvicinò a noi e dopo aver ricevuto un gesto di assenso da Marco avvicinò il suo membro al mio viso, io sentendo quel glande grosso e turgido accarezzarmi il viso e le labbra, spalancai la bocca ingoiandolo tutto come piace a me, io amo sentirmi penetrare nella  gola sino in fondo, soffoco i conati di vomito ma lo voglio in gola.

Marco mi scopava a tutta forza ,, il ragazzo mi pompava in bocca , io godevo come una pazza, feci appena in tempo a togliermi di bocca il membro che sentii un fiotto caldo in faccia, il ragazzo era venuto con abbondanza, il suo sperma mi inondò il viso e gli occhi, non feci in tempo a pulirmi un attimo con un fazzolettino, che sentii un altro membro forzarmi le labbra e cercare di penetrarmi in bocca senza pensarci accolsi anche quello, aveva una sapore acre poco invitante, probabilmente sporco ma non mi fermai per questo anzi lo accolsi in bocca come la più desiderata delle leccornie , Marco instancabile mi pompava da dietro sentii che anche lui era prossimo all’orgasmo.

Il ragazzo mi venne in bocca in un attimo chissà da quanto tempo non toccava una donna, io inghiottii tutto ormai ero veramente pronta a tutto una vera macchina del sesso, così mi voleva Marco e così io sarei diventata.

Marco uscì da me mi fece girare, si sedette sulla panchetta e mi abbassò la testa verso il suo membro io lo accolsi in bocca ancora impiastricciata dallo sperma del secondo ragazzo, io godevo veramente a sentirlo nella mia gola lo assaporavo lo avrei succhiato per un giorno intero, il terzo ragazzo si era posto dietro di me sentii che cercava di infilarmelo, io lo presi in mano per verificare che portasse il preservativo, dopo di che lo agevolai aprendo le gambe lui in un attimo entrò dentro di me, mi scopava con un ardore  un poco selvatico ma vigoroso che i nostri maschi hanno dimenticato da tempo io mi sentivo sfondare continuò così per alcuni minuti, Marco nel frattempo era già venuto riempiendomi la bocca con i suoi fiotti io non lo liberai, volevo avere qualcosa in bocca sino a quando non avesse finito il terzo ragazzo che difatti di lì a poco sentii contrarre dentro di me , immaginai che senza il preservativo mi avrebbe completamente riempita, tanto forti furono le sue spinte e le sue contrazioni.

Ormai era finita tutti sazi ed appagati ci separammo io e Marco da una parte i ragazzi dall’altra senza un saluto.

Questo è tutto .

Io avevo ascoltato questa narrazione di Manuela con una eccitazione eccezionale anzi semplicemente accarezzandomi sopra i pantaloni, avevo già raggiunto uno splendido orgasmo, pretesi però da lei che si chinasse e dopo aver preso in bocca il mio pene, provvedesse a pulirlo  per bene con la sua bocca, cosa che naturalmente lei eseguì senza problema anzi con voluttà.

Venne il tempo delle vacanze estive, noi siamo appassionati di mare, Manuela solitamente lascia la direzione del suo lavoro alla sua collaboratrice principale, Paola, e vive a Porto Cervo con i bambini , sono due, maschio e femmina , dal mese di giugno sino a settembre, io salvo agosto che è il mio periodo di riposo assoluto, faccio il pendolare del weekend, a Milano dal martedì al venerdì, al mare gli altri tre giorni.

Noi possediamo una villa a Porto Cervo con parco, al porto di Porto Qualtu una barca di 24 metri, con la quale quotidianamente effettuiamo delle escursioni nelle isole dell’arcipelago della Maddalena.

A bordo della barca,  un comandante e due marinai, il comandante è un sardo di 30 anni si chiama Gianni, i marinai sono anche loro sardi due ragazzi sui vent’anni Carlo e Roberto.

 Solitamente si esce al mattino verso le 11,00 alle 13,30 raggiungiamo  la meta, Cala Corsara, o cala Coticcio, Capriccioli etc. dipende dal tempo e soprattutto dal vento.

Lì facciamo il bagno mentre i marinai preparano il pranzo poi si torna a bordo si mangia si riposa sino alle cinque , si effettua un altro bagno poi si rientra verso le 7,00-7,30 per poi prepararsi ed uscire a cena o per qualche festa da amici,.

Questo è il tran tran quotidiano, ben poco eccitante .

Con sorpresa un venerdì sera incontrai sul volo Linate Olbia Marco mi venne incontro salutandomi io esclamai :anche tu in Sardegna, lui mi rispose “ come Manuela non ti ha detto di avermi invitato per il weekend,” non sapevo nulla, ma abbozzai e dissi “a certo ora ricordo”:

Giungemmo ad Olbia alle 10,30 ad attenderci naturalmente c’era  lei,come sempre bellissima abbronzata indossava un copricostume intero bianco, sotto si intravedevano reggiseno e perizoma bianco, ci avviammo verso la macchina .

Dall’aeroporto a  casa sono una quarantina di chilometri e la strada è tortuosa e poco illuminata, Manuela mi chiese di guidare io acconsentii lei sedette a fianco,  Marco dietro, non eravamo ancora usciti dall’aeroporto che vidi Marco allungare da dietro le braccia a circondare Manuela , lei si girò a baciarlo, si scambiarono un lungo bacio , poi lui allungò  le sue mani sul seno di lei e prese ad accarezzarlo con dolcezza,

Manuela si abbandonò immediatamente a quelle carezze, lui la fece piegare in avanti e aprì da dietro il suo copricostume che era chiuso dietro con una cerniera.

Aprì il vestito sino ai suoi fianchi poi le fece sfilare le maniche, Manuela rimase in reggiseno, lui slacciò anche quello e lo prese e buttò dal finestrino, poi prese tra le sue mani i suoi seni tra le dita i capezzoli e li strinse forte tanto da far emettere a Manuela un grido di dolore, ed esclamò”ti avevo ordinato di essere sempre senza intimo quando stai con me” lei rispose “hai ragione scusa”, ora disse lui”togliti tutto”  lei senza replicare e con fare sottomesso si sfilò il copricostume e il perizoma, rimase  completamente nuda, eravamo in coda nell’attraversamento di Olbia fermi numerosi passanti, si girarono increduli a guardare all’interno dell’auto, lei impassibile non cercava minimamente di coprirsi.

Io ero sconvolto da tutto ciò , vedere mia moglie sempre così altera ed arrogante con tutti ed anche con me comportarsi come una schiava al servizio del padrone, era una esperienza incredibile, la situazione era comunque eccitantissima vedere lei nuda praticamente in mezzo alla folla mi procurò una erezione istantanea, e senza pensarci allungai una mano ad accarezzarle una coscia.

Lei non si ritrasse anzi aprì le gambe offrendo uno spettacolo bellissimo, la sua vagina esposta,  una leggera peluria (Manuela si depila ma non totalmente)  quelle labbra leggermente aperte su di una fessura che lasciava intravedere il clitoride e le piccole labbra vermiglie e già lucide dei suoi umori.

Per poco non tamponai la macchina che mi precedeva, cercai di concentrarmi sulla guida, nello specchietto vidi Marco che sorrideva con aria soddisfatta, non sapevo se odiarlo o ringraziarlo per quelle fortissime sensazioni che mi faceva provare.

Lui appoggiato al sedile di Manuela prese ad accarezzarle il seno con delicatezza, lei era in preda ad una overdose di piacere, Marco sorridendo le porse un pacchetto dicendole, “guarda cosa ti ho portato da Milano”, lei sorpresa prese il pacchetto e lo aprì  immediatamente, aperto si trovò tra le mani un vibratore in lattice enorme almeno 24 cm per 5 di diametro , pensai  fosse la prima volta che le capitava tra le mani un oggetto del genere, vidi però che non rimase sorpresa.

Con calma prese il vibratore e lo accostò alle sue labbra , passò la sua lingua sul glande del vibratore poi aprendo la bocca iniziò a spingerlo in gola  vidi che ormai era introdotto in bocca per almeno sette otto cm. lei quasi soffocava, lo tolse Marco disse “di  più fai di più !!” lei girandosi e guardandolo negli occhi lo spinse dentro la sua gola per almeno dodici centimetri enorme  il fallo le gonfiava la gola sbottò in un conato di vomito e lo tolse per non soffocare.

Marco di nuovo intervenne dicendo “ ora mettitelo tutto dentro”, Manuela senza pensarci un secondo avvicinò il vibratore alla vagina ma vedendo che stentava ad entrare, aprì  le gambe, fu obbligata a girarsi dalla mia parte per poter aprire le gambe completamente offrendomi lo spettacolo di lei che usando entrambe le mani introduceva il grosso fallo nella sua vagina, con un gemito lo introdusse quasi completamente, almeno 18 cm. erano dentro di lei.
Marco allungò  una mano e accese il motorino del vibratore, un lieve ronzio si diffuse nell’abitacolo, il viso di Manuela fu pervaso da una smorfia di piacere, lei lo accentuò  con  un movimento di rotazione e di penetrazione, a bocca spalancata manifestava tutto il piacere che stava provando.

Io la avvertii che eravamo ormai a casa, lei con un gesto deciso si tolse il dildo , poi  lo portò alle labbra leccando con voluttà tutti gli umori di cui era impregnato.

Entrammo in casa dopo esserci ricomposti e dopo che lei si era rivestita, dopo una rapida cena e quattro chiacchere in salotto, ci ritirammo nelle nostre camere, Marco non aveva più degnato lei della minima attenzione, lei  chiaramente delusa dalla conclusione della serata, l’aperitivo certamente non le era bastato.

Il mattino ci alzammo per la colazione e poi decidemmo di uscire in barca, i ragazzi ci chiesero di restare per poter giocare a tennis con dei loro amici che avevano invitato in casa.

Uscimmo io Marco e Manuela , notai guardando da vicino che Manuela non indossava nulla sotto il copricostume, evidentemente aveva ubbidito agli ordini di Marco, salimmo a bordo ed immediatamente partimmo verso le isole, meta  Cala Francese alla Maddalena, un tragitto di 15 minuti, qui giunti ed ancorati ci dedicammo alle solite attività, io nel salone leggevo i giornali Manuela a prua a prendere il sole , Marco con lei Gianni il comandante al posto di comando a regolare attrezzature elettroniche, i due marinai affaccendati nel cucinare e riassettare le cabine.

Alzando gli occhi dalla lettura vidi che Il Comandante guardava attraverso i vetri del posto comando. verso i prendisole di prua, ero abituato a vedere le sbirciate dell’equipaggio  a Manuela quando lei prendeva il sole in topless , ma vidi che quel giorno l’attenzione era ben maggiore del solito, incuriosito mi avvicinai e vidi Manuela che prendeva il sole accanto a Marco, entrambi completamente nudi, Manuela sdraiata con le gambe aperte , Marco di fianco sdraiato su di un fianco che parlava con lei più che parlare si vedeva che stava impartendo ordini.

Manuela si  accarezzava, con una mano sul seno cercava di spingerlo verso la bocca per leccarlo e succhiarlo,con l’altra mano in mezzo alle gambe due dita dentro si masturbava con movimenti lenti  ma intensi.

Il comandante mi guardò ed io gli schiacciai l’occhio,  mi accorsi che tutto l’equipaggio da varie posizioni stava assistendo allo spettacolo,e tutti erano eccitati io compreso, ero curioso di vedere come sarebbe finita la giornata.

Il gioco si protrasse per una decina di minuti, senza che Marco la toccasse poi lui si alzò di scatto esclamando “ora facciamo il bagno”e ciò detto si tuffò in mare, Manuela lo seguì subito io tornai a leggere il giornale, dopo alcuni minuti sentii che i due si erano avvicinati alla spiaggetta  a poppa  della barca,  ridevano giocando sotto la scaletta ,mi avvicinai a guardare da sopra e vidi che Manuela era aggrappata alla scaletta che scende in acqua, Marco si stringeva a lei da dietro, capii subito che la stava scopando gli dava dei poderosi colpi che quasi la facevano uscire dall’acqua, scopandola gli diceva”hai capito cosa devi fare” lei rispose “ si , ma mi vergogno” lui “ di cosa tu sei la mia puttana e devi fare tutto quello che voglio”Manuela “va bene va bene “ lui la lasciò rituffandosi lei risalì a bordo nuda e grondante d’acqua.

Nel frattempo Carlo e Roberto  terminarono di apparecchiare il tavolo nel pozzetto di poppa, per quattro Io, Manuela, Marco , ed il Comandante, ci accomodammo tutti per una rapida colazione a base di insalata tonno e mozzarella, Manuela coperta solo dall’accappatoio aperto sul  davanti,  noi in pantaloncini e maglietta l’equipaggio anch’esso in pantaloncini e maglietta.

I due ragazzi passavano da uno all’altro per servire io vidi che Manuela era piuttosto tesa , guardava dritta avanti a se, Marco a fianco a lei cercava il suo sguardo inutilmente, vidi allora Marco allungare una mano sotto il tavolo e vidi subito sobbalzare Manuela sicuramente le aveva pizzicato una gamba, lei lo guardò poi con la testa e l’aria sottomessa, assentì.

In quel momento Carlo si avvicinò a Manuela per cambiare il piatto, con sorpresa vidi Manuela mettere la sua mano  sulla coscia di Carlo accarezzandola con delicatezza, Carlo si immobilizzò imbarazzato, lei con la mano continuò ad accarezzarlo salendo sino ad arrivare al suo scroto,Carlo aprì le gambe lei introdusse le mani sotto i suoi pantaloncini, lui guardava noi con aria disperata non capiva cosa stesse succedendo, lei lo fece ruotare in modo che il suo membro si trovasse all’altezza del suo viso, poi con un gesto rapido abbasso i suoi pantaloncini ed estrasse il membro, bello scuro grosso anche se non in erezione, poi con uno sguardo di sfida rivolto a me ed a Marco lo prese tutto in bocca iniziando a pompare con foga.

Roberto usciva dalla cucina in quel momento, vide la scena  restò impietrito come eravamo io ed il comandante non Marco che sogghignava, Manuela fece cenno a Roberto di avvicinarsi, lui si avvicinò quando fu accanto a lei dalla parte opposta di Carlo, senza bisogno di ulteriori spiegazioni abbassò i pantaloncini e liberò il suo membro, già duro non molto lungo e neppure grosso, ma ben proporzionato, Manuela abbandonò il pompino che stava facendo a Carlo e prese in bocca il nuovo membro ingoiandolo tutto.

Lei diede inizio ad una vera competizione prima uno poi l’altro entrarono dentro la sua bocca sino in gola , si alternarono poi lei li prese entrambi in bocca dilatandola al massimo , bellissimo!.

Sentii muovere il tavolo, Marco ed il Comandante  lo spostarono  completamente, lei rimase sulla sua poltroncina, l’accappatoio aperto, le sue tette all’aria la sua figa aperta in vista, i due ragazzi la stavano pompando in bocca con intensità.

Il Comandante si inginocchiò davanti a lei infilandole immediatamente due dita nella figa, lei spostò in avanti il bacino per agevolare la posizione, lui iniziò a leccarla introducendo quanta più lingua possibile dentro di lei, continuarono così per un momento, poi i ragazzi vennero entrambi , Manuela non né perse una goccia ingoiandola tutta e cospargendosi il viso di quella che fuoriusciva,il Comandante sembrava voler entrare dentro di lei, tanto spingeva la testa tra le sue gambe.

Marco disse” ora andiamo dentro”, ci spostammo nella sala principale composta da due divani a tre posti contrapposti con un tavolino centrale, Marco disse”ora Manuela sali sul tavolino  ed esibisciti per noi”, noi ci accomodammo sui divani lei salì sul tavolino e cominciò a muoversi a ritmo della musica in sottofondo, nuda con gli occhi chiusi meravigliosa, aspettava gli ordini di Marco, lui disse “ora mostraci cosa sai fare da sola, lei aprì le gambe poi si accovacciò sul tavolino  a gambe aperte con le mani si mise  ad accarezzarsi la figa , prima lentamente poi cominciò a masturbarsi il clitoride, gonfio e turgido, si penetrò con le dita , afferrò le grandi labbra, poi le piccole con le mani sino ad aprirsi tutta la figa, quasi a romperla,noi tutti in piedi a guardarla la dilatò di 5 o 6 cm  la piena luce permetteva di scorgere tutto l’interno, bagnato di umori vaginali, Marco si era procurato una bottiglietta di acqua minerale, da sopra versò tutta l’acqua dentro di lei,  poi si avvicinò e senza preamboli introdusse nella figa spalancata di Manuela l’intera bottiglia , lei la accolse senza problemi, lui la riprese poi la rimise diverse volte, Manuela godeva come una matta . Il  Comandante, girò intorno al tavolo e senza indugio immerse nella gola di Manuela il suo membro ed iniziò a pomparla con foga.

I due ragazzi si avvicinarono ed uno per parte si misero  a succhiare i capezzoli di Manuela , lei sotto queste manipolazioni era come spiritata, cercava di muoversi per aumentare il proprio godimento, con le mani afferrò i membri di Carlo e Roberto masturbandoli con forza.

 Marco mise le mani alle sue caviglie e le spinse in alto ben sopra le sue spalle poi con il suo membro gonfio appoggiò il glande all’ano di Manuela e lo penetrò lentamente, inesorabilmente lo introdusse tutto, ora Manuela aveva un cazzo in gola, uno per mano uno in culo e una bottiglietta interamente introdotta in figa.

In questa situazione Marco cominciò a scoparle il culo con forza lei mugolava di piacere torcendo tutto il bacino per seguire meglio i movimenti impostigli da Marco ma senza mollare un secondo né il cazzo del Comandante, sprofondato in gola né i cazzi dei ragazzi strettamente tenuti in mano.

Trascorsero così diversi minuti poi il Comandante con un urlo venne in bocca a Manuela, lei ingoiò tutto leccandosi le labbra, i ragazzi a loro volta vennero in faccia a Manuela, ormai era una maschera di sperma, Marco vedendo ciò aumentò il ritmo della scopata poi anche lui venne inondando il culo di Manuela di sperma, si sedettero tutti spossati sulle poltrone, solo Manuela ed io sembravamo vivi.

 Lei aveva sempre la bottiglia sprofondata dentro di lei , la prese con entrambe le mani e riprese a masturbarsi furiosamente, si puliva il viso dallo sperma e si infilava le dita in figa assieme alla bottiglia pulendole dentro di lei una scena di una oscenità inaudita io totalmente eccitato mi avvicinai e finalmente scaricai il mio sperma sul suo viso lei gradì anche questo si lecco le labbra raccolse tutto con la mano e si infilò tutto in figa assieme alla bottiglia, poi finalmente sazia ebbe un orgasmo mai visto , il bacino le sussultava sul tavolino in preda a contrazioni lentamente si tolse la bottiglia dalla figa  e la lecco tutta con la sua avida lingua.

Tutto era finito ci alzammo i ragazzi e il Comandante andarono  in cabina per sistemarsi noi tre ci rituffammo in acqua e dopo un bel bagno di una decina di minuti tornammo a bordo, tutto era stato rimesso a posto nessuna traccia di quanto successo, il personale tornato al naturale rispetto.

Il Martedì Marco ci lasciò tornandosene a Milano, Manuela non patì più di tanto la partenza, la osservai , avevo paura che lei si facesse coinvolgere troppo nella situazione , doveva essere un gioco erotico non una storia di sentimenti.
Manuela mi sembrò tranquilla e contenta nel pomeriggio parlammo di Marco e della situazione, di cosa lei provasse, disse che la sua era una infatuazione erotica, quando lui era presente non resisteva anzi disse’ sarei pronta a qualsiasi depravazione per accontentarlo, quando lui non c’è non mi ricordo nulla di lui’ tranquillizzato le chiesi ‘però anche tu sei cambiata, lei rispose’si assolutamente è come se mi fossi ripresa dal torpore, ora ho capito che tutti i sogni erotici che per anni ho coltivato, sono realizzabili,e mi sono ripromessa di farlo, comunque anche tu’ disse rivolta a me’ anche tu sei cambiato ti ecciti a vedermi scopare con altri non sei del tutto normale’Si dissi’ hai ragione probabilmente è così, io sono un cuckold e tu sei ninfomane’ bene concluse lei siamo una coppia bene assortita, complice e che si vuol bene.
La sera stessa il Comandante volle offrirci la cena ci invitò in un ristorante vicino a Porto Cervo.
Quando arrivammo li erano le 10,00 il ristorante era stracolmo di gente elegante Manuela certamente non sfigurava anche se quella sera aveva abbandonato i sui soliti abiti lunghi per indossare un tubino nero elegantissimo quattro dita sopra le ginocchia con una scollatura notevole,Gianni ci aspettava al tavolo, in compagnia di una splendida ragazza, ci salutammo e ci presentammo, la ragazza si chiamava Giulia, una ragazza mora il corpo scolpito da ore di palestra, vestiva un corpetto attillato, minigonna bianca, belle gambe, lunghe, pelle abbronzata molto grintosa e decisa.
Ordinammo pesce, ma soprattutto ordinammo da bere de l Vermentino Sardo veramente buono , io e Gianni mangiammo anche parecchio, le ragazze spiluccarono qua e la, ma senza convinzione continuarono per tutta la sera a bere chiacchierando animatamente e ridendo continuamente si vedeva che tra loro c’era feeling, stavano sedute molto vicine, mi alzai per andare in toilette, vidi chiaramente che le loro ginocchia si toccavano e che Manuela stringeva tra le sue la caviglia di Giulia.
Mi sollevai guardando con aria interrogativa Gianni, lui mi sorrise con aria sorniona mormorando ‘Giulia è bi”, è lei che mi ha chiesto di conoscere Manuela dopo che le ho raccontato quanto era successo in barca l’altro giorno.
‘Bello stronzo’ esclamai ‘pensavo di essere con delle persone riservate, invece scopro che siete come servette’ .
Le ragazze a questa esclamazione fatta con un tono di voce alto, smisero di chiacchierare e ci guardarono, poi capendo scoppiarono entrambe in una sonora risata, stavano probabilmente parlando della stessa cosa.
Terminata la cena lasciammo il ristorante e ci dirigemmo verso una famosa discoteca che dista poche centinaia di metri dal ristorante.
Saltando la solita noiosa coda per entrare ci dirigemmo verso un privè riservato da Gianni, ci sedemmo sui comodi divanetti,lasciammo vicine le ragazze e noi continuammo la nostra conversazione, non tralasciando di guardarci intorno in quel locale erano presenti ragazze bellissime , anche ragazzi bellissimi, ma li notai molto meno.
Le ragazze presenti erano eleganti,i anche se devo dire non avevano utilizzato molta stoffa per confezionare gli abiti, ordinammo Champagne, Cristal, il preferito da Manuela, vidi che Giulia e Manuela continuavano a brindare tra loro, l’atmosfera si stava scaldando
Manuela era seduta a fianco a Giulia l’abitino nero ormai arrotolato sino all’inguine lasciava intravedere tutele cosce nude e il perizoma nero, Giulia accanto a lei era più composta più padrona di sé, capii che cercava di far bere Manuela che oramai rideva continuamente.
Gianni mi sgomitava eccitato io sorrisi tra me , in quel momento scoppiò il solito trambusto tra due gruppi di ragazzi che dopo alcuni spintoni si calmarono e ripresero il loro posto, mi girai verso le ragazze per commentare l’accaduto e vidi che Giulia china su Manuela la stava baciando a bocca aperta, si intravedevano le loro lingue saettare dentro e fuori le loro labbra toccarsi e Giulia tolta la bocca da Manuela iniziò a leccarle il viso, la labbra il naso, con ampie e larghe leccate tanto da lavarle tutto il viso con la saliva, non avevo mai visto una cosa del genere eccitantissimo.
Manuela dal canto suo non stava certo indietro, con una mano risalì lungo la coscia di Giulia cercando di introdurre le dita sotto le sue mutandine, Giulia parve non gradire, anzi si alzò e prendendola per mano disse,’ vieni andiamo a ballare’.
Si misero a ballare in mezzo alla pista erano belle ma soprattutto al contrario di tante bellezze presenti , stupende ma finte, sprizzavano sesso da tutti pori intorno a loro in un attimo si radunarono cinque o sei ragazzi, ero preoccupato so come vanno a finire queste cose , qualcuno comincia da esagerare poi ti tocca litigare per non far succedere cose peggiori, proprio in quel momento si abbassarono le luci e la musica cambiò, si formarono le coppie e tutti continuarono a ballare, aspettavo di vederle tornare nel privè, ma non comparivano, allora mi avvicinai e vidi che le ragazze stavano ballando tra loro , avvinghiate si stavano baciando , tutti le stavano ammirando , lentamente si girarono e vidi che Giulia aveva sollevato l’abito di Manuela dietro, si vedeva il sedere nudo , lei con le mani scivolava dietro il filo del perizoma , si vedeva che le stava accarezzando l’ano, un cameriere si avvicinò e cortesemente disse loro di ricomporsi, come trasognate le ragazze ci raggiunsero nel privè. affrontai Manuela dicendole di smetterla di ricomporsi lei mi rispose e nel farlo capii che era un poco ubriaca, che voleva godere,solo godere che voleva riprendere quei dieci anni persi di noia e perbenismo.
Si sedettero sul divanetto e ripresero nelle loro effusioni, questa volta Giulia fece aprire a Manuela con un gesto deciso le gambe, poi le mise una mano sulle cosce , sollevò il perizoma e la penetrò con due dita , iniziò subito a masturbarla , Manuela aprì maggiormente le gambe Giulia con un colpo secco la penetrò con tre dita sino in fondo alla vagina Manuela era già partita per un orgasmo speciale. Manuela mugulava e gridava tutto il suo piacere, le ragazze stavano dando spettacolo a tutto il locale, allora io e Gianni cercammo di farle ricomporre e praticamente le trascinammo fuori, non riuscimmo a separarle uscirono abbracciate baciandosi , ormai ubriache, la gente intorno, guardava incuriosita e divertita ,quel locale aveva visto ben altro.
Io e Gianni prendemmo posto sui sedili anteriori dell’auto, loro dietro.
Non eravamo ancora usciti dal parcheggio che già , avevano ripreso le loro effusioni, era Giulia che prendeva sempre l’iniziativa, Manuela si lasciava andare alle sue carezze ed ai suoi baci, era carica di libido e di aspettativa, Giulia gli sfilò il perizoma e lo sventolò come un trofeo conquistato
Manuela spalancò le sue gambe offrendole la sua intimità, Giulia inserì la testa in mezzo alle cosce di Manuela e prese a leccarla con irruenza sprofondando la sua lingua in lei.
In cinque minuti arrivammo a casa, per separare le due abbiamo faticato un momento ma finalmente
siamo riusciti a portarle in villa.
In casa appena sedute in soggiorno hanno ripreso quanto iniziato in macchina, Giulia ha spogliato completamente Manuela poi a sua volta si è spogliata, ha fatto sdraiare sul divano Manuela poi dopo averle spalancato le gambe ha preso immediatamente a leccare la figa, Manuela con le mani si apriva sempre più per permettere a Giulia di penetrarla meglio, Giulia la leccava con gusto e furiosamente, io e Gianni seduti ci godevamo lo spettacolo, vedere il culo di Giulia esposto , ai nostri sguardi volutamente e vedere Manuela godere in tal modo era veramente favoloso.
Manuela raggiunse in un attimo il primo orgasmo, emettendo gridolini di piacere, Giulia non mollò la presa anzi aumentò il ritmo, penso che Manuela abbia raggiunto almeno quattro orgasmi in pochi minuti.
Giulia, lasciò la sua figa e la baciò, restituì a Manuela tutti gli umori che le aveva scaricato in bocca Manuela impazziva per il piacere, Giulia si alzò e sovrastandola a gambe aperte pose la sua vagina sopra la bocca di Manuela, lei senza indugi cacciò fuori tutta la lingua ed iniziò a leccarla si vedeva lo sforzo compiuto per penetrarla con la lingua, Giulia si alzò di nuovo e si girò in modo da poter vedere la figa di Manuela e i movimenti che lei stava eseguendo per masturbarsi infilandosi quattro dita in figa.
Giulia in ginocchio a cavalcioni offriva a Manuela la sua splendida figa, Manuela la leccava lentamente ma in profondità, Giulia si sollevò leggermente, Manuela leccava le grandi labbra e il clitoride di Giulia, Giulia ben presto ebbe un orgasmo,vedemmo io e gianni che nel frattempo ci eravamo spogliati, colare gli umori dalla vagina di Giulia direttamente alla bocca di Manuela che li bevve con sommo piacere.
Giulia si chinò verso la figa di Manuela ed iniziò a penetrarla, con due dita gli massaggiò il clitoride mentre eseguiva questo movimento iniziò a penetrarla con l’altra mano, prima due poi tre dita poi quattro , vedemmo che tutto entrava dopo momento di dentro e fuori con una spinta determinata la penetrò completamente con l’intera mano,la immerse dentro di lei sino al polso, Manuela emise un urlo ma po si rilassò e mentre Giulia ruotava la mano dentro di lei capimmo che stava di nuovo godendo.
Io e Gianni,anche noi ormai nudi ci masturbavamo osservando la scena.
Giulia nel fare il movimento per penetrare Manuela, si era spostata in avanti, ora davanti alla bocca di Manuela si era collocato l’ano di Giulia, Manuela senza pensarci un attimo iniziò a leccare con gusto Giulia sorpresa agevolò questo con un movimento avanti indietro, Manuela leccava come una forsennata, anzi con le mani libere cercava di aprire e dilatare l’ano per poi poterlo penetrare con la lingua, manovra che gli riuscì perfettamente, in un attimo riuscì ad infilare per intero la lingua nell’ano di Giulia che certamente non era vergine.
Quanto potevamo ammirare io e Gianni era veramente troppo, Manuela sdraiata, Giulia accovacciata sopra di lei, Manuela che leccava il culo di Giulia e faceva penetrare la lingua nel suo ano, Giulia che teneva la mano infilata nella figa di Manuela sin oltre il polso, era troppo.
Ci avvicinammo alle ragazze ed offrimmo a Giulia i nostri cazzi ormai pronti ad esplodere e lei senza fiatare li accolse entrambi in bocca, esplodemmo in un orgasmo violento riempendole la bocca e il viso di sperma, lei inghiotti quasi tutto.
Ci ricomponemmo poi per far passare la sbornia alle ragazze e ripulirci tutti ci tuffammo in piscina per una bagno ristoratore.

Devo puntualizzare che tutti nostri racconti non sono frutto di fantasia,  corrispondono alla realtà , Manuela è accanto a me mentre scrivo, ed è lei che mi aiuta a ricordare, e mi racconta tutti i particolari, delle sue performance anche quelli che io non posso conoscere, ha poi promesso di raccontarmi tutte le situazioni da lei vissute senza la mia presenza in questi dieci anni .

Manuela è sempre molto disponibile nell’esibirsi, pertanto è disposta ad inviare alcune sue foto a chi di voi amici lo richiederà via mail.

Ciò chiarito vorrei continuare con il racconto di quanto successe  nell’estate di dieci anni fa.

Eravamo in barca per una minicrociera che doveva portarci nel sud della Sardegna, sostammo nel porto di Santa Maria Navarrese, per una notte, Carlo uno dei marinai  invitò me e Manuele a cena in un agriturismo di certi suoi amici, una ventina di chilometri all’interno, i ragazzi non vollero venire con noi , si fermarono in barca a giocare ,  con loro si fermarono Gianni e Roberto.

I nostri figli  si chiamano Alessandro ora ventenne e Monica ora diciottenne allora avevano  dieci anni Alessandro , otto anni Monica.

Noleggiammo una macchina e accompagnati  da Carlo ci avviammo verso l’agriturismo, la strada era stretta e tortuosa senza neppure una luce di illuminazione, Carlo conosceva bene il tracciato e nel giro di quaranta minuti siamo giunti sul posto. Era un angolo incantevole, in mezzo ai pascoli, tra boschi di sughereti e coltivazioni di ulivo.

La costruzione era un tipico stazzu sardo, intorno  le stalle per il ricovero del bestiame , pecore e maiali.

Ci accolse l’amico di Carlo proprietario dell’agriturismo, si presentò come Giorgio, un uomo sui cinquanta, sicuramente un contadino, mani grosse  basso di statura ma con una robusta   struttura fisica.

Due altri uomini  erano presenti , affaccendati intorno al braciere ove stavano arrostendo il tradizionale “porceddu” , questi erano due pastori, lo si notava sia dal fisico  che dall’abbigliamento , barba incolta giubbotti  e pantaloni di fustagno scarponi capelli lunghi, e basco , certamente due veri pastori, quelli che vivono con il gregge e le pecore in campagna , erano anche piuttosto sporchi come normale per chi vive sempre all’aria aperta , affaccendato in quell’attività.

Giorgio ci fece sedere ad una   tavola all’aperto già apparecchiata, in mezzo alla tavola un grosso pezzo di sughero lavorato sul quale facevano mostra di sé numerosi affettati e pezzi di pecorino, ci sedemmo e dopo i convenevoli di rito iniziammo a mangiare, io seduto di fronte a Carlo e Manuela, Carlo riempì i bicchieri mescendo il vino da una caraffa di vino sfuso, era buonissimo, fresco leggermente mosso , io ed Manuela ne gustammo diversi bicchieri mentre assaggiavamo gli antipasti, l’ambiente era estremamente primordiale, ma simpatico e bello, l’aria fresca, profumata di tutte le essenze della macchia mediterranea.

Notai che Manuela rideva di gusto delle battute di Carlo che continuava imperterrito a riempire il bicchiere di Manuela e lei a svuotarlo.

Lei indossava una gonna larga e lunga molto colorata, una camicetta anch’essa multicolore e sopra un golfino chiaro, notai che la camicetta prima era sbottonata per un solo bottone, ora erano tre i bottoni aperti, si intravedeva il seno ed il reggiseno, Giorgio non toglieva gli occhi dalla scollatura e notai anche i due addetti alla griglia che si davano di gomito ridacchiando e guardando verso di noi.

Ormai avevamo terminato gli antipasti, quando uno dei due avvertì in dialetto che il “porceddu” era pronto,  lo portarono in tavola perfettamente grigliato adagiandolo sopra un vassoio in sughero.

Gianni si avvicinò e con un coltellaccio tranciò il porcellino in pezzi , servendolo poi nei nostri piatti.

Era veramente delizioso io ne presi una razione abbondante, come Carlo, il quale con un gesto spontaneo invitò tutti a sedersi con noi,io rimasi perplesso,vedendo quei due sedersi a tavola, puzzavano come caproni, Manuela imperterrita continuava a scherzare con Carlo, mi resi conto in quel momento che la mano di Carlo non era più visibile sul tavolo, immaginai dove potesse essere finita, difatti dopo un attimo vidi Manuela sorridere, appoggiarsi a lui e socchiudere le labbra, ormai conoscevo i sintomi, sicuramente Carlo stava affondando le sue mani nella figa di Manuela.

In un attimo l’atmosfera si surriscaldò, Carlo si girò verso Manuela la baciò lei aprì le sue labbra e si vide la lingua di Carlo,  penetrare nella sua bocca, cominciarono a baciarsi con furia le lingue si torcevano e penetravano vicendevolmente.

Carlo alzò completamente la gonna di Manuela senza che lei si ponesse il problema di mostrare le sue mutandine bianche trasparenti a tutti i convitati, . Giorgio ed i due pastori osservavano la scena . .

Carlo mise la mano sulla figa di Manuela e dopo aver spostato le mutandine, la penetrò con due dita, lei cominciò a godere senza ritegno emettendo mugolii di piacere.

Giorgio intervenne dicendo “andiamo di là” Carlo prontamente si alzò e aiutò Manuela ad alzarsi ed insieme si avviarono verso l’interno dello stazzu, io li segui, poi guardai i due pastori e feci cenno di seguirci, volevo veder sino a che punto si era trasformata la mia dolce signora, volevo provocare, vederla sprofondare in un mare di libidine ma anche di depravazione .

Entrammo nel fienile che occupava una parte del fabbricato , Carlo e Giorgio spogliarono Manuela lasciandola in mutandine e reggiseno, poi tolsero anche quelli lasciandola completamente nuda lei era estasiata, dalla situazione

Carlo e Giorgio  la toccavano  ovunque, si collocarono uno davanti a lei uno dietro, Giorgio davanti le accarezzò il seno poi cominciò a baciarla prima sulla bocca poi scese a leccarle i seni prendendo in bocca i capezzoli,  succhiava a più non posso , lei si piegò indietro per offrirsi meglio.  .

Giorgio con la mano libera accarezzò la sua vagina e poi facendole  aprire le gambe infilò dentro di lei tre dita facendole penetrare, senza nessun problema visto che Manuela eccitata dalla situazione era  ormai era bagnata completamente.

 Iniziò una masturbazione a colpi violenti obbligando Manuela ad inarcarsi aprendo sempre più le gambe, Carlo che la sosteneva da dietro, appoggiandosi a lei, approfittò immediatamente della situazione dopo averle aperto  i glutei, introdusse anche lui due dita in figa , dilatandola completamente, dopo aver ben umettato le dita le tolse dalla figa  e, con calma ma determinazione le introdusse  nell’ano di Manuela , lei si contrasse per il piacere, poi aprì ancora di più le gambe per permettere ai due di masturbarla meglio sia davanti che dietro, poi si chinò in avanti offrendo il suo splendido culo alle attenzioni di Carlo , si abbasso in avanti e prese in bocca il membro di Giorgio che nel frattempo si era spogliato,  prese in bocca il cazzo ed iniziò uno straordinario pompino muovendosi a ritmo ingoiandolo  sino alla radice, poi con le mani aprì ancora di più i suoi glutei mostrando in piena vista il suo ano ormai dilatato e pronto.

Carlo non aspettava altro, si calò in un attimo i pantaloni liberò il suo cazzo , lo pose sull’ano di Manuela, lei aprì maggiormente lui con un colpo secco entrò in lei totalmente, Manuela a quel colpo reagì inarcandosi e rialzando la testa , fu un attimo poi riprese la sua opera su Giorgio.

Era uno spettacolo vedere lei che pompata da dietro si introduceva il cazzo in bocca sino alla radice seguendo il ritmo dei due , sentii un movimento alle mie spalle , mi ero dimenticato dei due pastori, vide che senza problemi si erano spogliati, rimanendo in camicia , devo dire che sotto erano più lerci  che mai, mostravano comunque due attrezzi notevoli, anche se il loro lezzo si sentiva a metri di distanza.

Giorgio fece rialzare Manuela  poi stringendola a se riuscì a penetrarla in figa, ora lei poteva godere due cazzi, uno davanti e uno dietro, presero a scoparla a ritmo, lei godeva da pazzi baciava in bocca sia Giorgio poi girandosi incrociava la lingua con Carlo, per un momento continuarono in questa posizione poi si tolsero e fecero sdraiare Manuela sul fieno.

Carlo si pose sotto lei in mezzo Giorgio dietro, invertirono le posizioni e cominciarono a pompare , dopo cinque minuti buoni Giorgio con un esclamazione disse “Vengo”e eiaculò dentro Manuela a lungo si alzò, si vedeva il suo sperma fuoriuscire dall’ano di Manuela  ormai dilatato Lei aumentò il ritmo della scopata con Carlo e poco dopo anche lui venne dentro di lei , Manuela si rovesciò sul fieno e con una mano completò l’opera masturbandosi, tolse la mano dalla sua figa grondante dei suoi umori e dello sperma di Carlo e la mise in bocca succhiando avidamente.

I due pastori  assistettero alla scena  masturbandosi, poi si avvicinarono a lei timidamente,  Manuela li vide e fece cenno loro di avvicinarsi, era divertente ed eccitante vedere i due uomini avvicinarsi a lei con i cazzi eretti , Manuela si mise seduta, poi con un dolce sorriso li avvicinò a se prendendo in mano   i due cazzi, i due quasi non osavano muoversi lei li avvicinò alla sua bocca, poi li prese in bocca entrambi , con la lingua li leccò e ripulì completamente era di nuovo eccitatissima, l’abbruttimento più totale la eccitava terribilmente, succhiare i cazzi di queste due persone in quelle condizioni di pulizia era per lei fonte di un piacere incredibile.

Mi resi conto allora  che lei è masochista, gode cioè nel farsi umiliare e nel subire ogni abbrutimento.

Con poche rapide mosse fece godere i due , eiacularono sul suo viso una quantità eccezionale di sperma lei si passò la lingua sulle labbra ingoiandone il più possibile ,

Ci ricomponemmo,poi ci rivestimmo e dopo un ultimo brindisi rientrammo accompagnati da Carlo, con Manuela che in preda ancora al piacere non smetteva di toccarsi e di toccare Carlo. In quelle condizioni rientrammo in barca e ci coricammo.   

Manuela è  seduta   accanto a me mentre completo l’ultimo racconto, come sempre si eccita nel rivivere quei momenti , ora che sono cristallizzati in un racconto scritto ed offerto a tutti la sua eccitazione sembra incontenibile, passiamo serate , lei a ricordare ed io a trascrivere.

Oggi ha preso la decisione di raccontarmi una sua avventura vissuta da sola.

“Ricordi a settembre quando tornammo dal mare  intrapresi quei corsi di Yoga al pomeriggio del venerdì, un venerdì mi telefonò Marco dicendomi perentoriamente, “ oggi ci si vede, ti aspetto a casa mia alle 16,00” io non osai ribattere era dal mare che non lo sentivo più.

Alle sedici precise suono il campanello di casa sua , Marco abita n un loft molto bello ed ampio nella zona periferica sud di Milano, lui mi apre , sempre elegante, anche se vestito sportivamente, io vesto un completo blu sobrio, gonna al ginocchio camicetta azzurra , intimo bianco reggiseno e mutandine.

Mi fa accomodare in casa , vedo che seduto sul divano c’è un ragazzo molto giovane, Marco lo presenta, si chiama Giulio avrà al massimo 23 anni , un bel ragazzo molto fine , capelli castani molto ben curati, Marco ci offre  da bere una bibita, chiacchieriamo del più e del meno, chiedo a Giulio, cosa faccia lui mi risponde che frequenta l’università Bocconi che ha 24 anni , che questo anno si laurea e poi torna  a casa suo a Salerno.

Marco ci lascia chiacchierare senza intervenire, poi dopo un momento interrompe la nostra conversazione ,  rivolto  a me esclama con una certa durezza, “hai rispettato i patti”, io lo guardo e poi ricordo. Il suo ordine”  non indossare mai intimo ai nostri incontri”.

Abbasso lo sguardo, lui capisce che non ho obbedito.

Si avvicina e con decisione mi fa aprire le gambe , guarda vede le mie mutandine bianche e prorompe in una imprecazione.

“Sei solo una stupida zoccola non capirai mai cosa sia il vero erotismo” ciò detto mi afferra  una mano e mi fa alzare dal divano, io guardo Giulio convinta sia rimasto scioccato da questo scatto d’ira, lui invece guarda con un sorriso sulle labbra.

 Marco  , non appena alzata, mi guarda  veramente incazzato, non faccio in tempo ad aprire bocca che mi arriva un sonoro ceffone, Marco mi ordina “adesso spogliati”, io lo guardo perplessa dal suo comportamento, lui mi dice “ne vuoi un’ altro” inizio a spogliarmi rapidamente, in un attimo sono nuda davanti a loro, Marco guarda Giulio e gli chiede “ che ne dici” lui mi guarda come fossi una bestia in vendita”direi ottima, ma sembra poco remissiva, adesso la domiamo” ribatte  Marco.

Mi afferra per le braccia mi fa girare verso Giulio poi mi sferra un ceffone terribile su di una natica , poi ancora e poi un terzo ed un quarto, io grido per il dolore lui grida “taci puttana, così impari a disobbedire” continua a colpirmi io ora sento dolore ma anche una sorta di eccitazione , Marco  si rivolge a  Giulio ed esclama “dai tocca a te” guardo Giulio e vedo che ha in mano un frustino per cavalli, di cuoio lungo circa 60 cm  Marco da dietro infila le sue gambe tra le mie e mi forza ad aprirle.

Giulio si avvicina mi struscia il frustino sulle cosce lentamente lo avvicina alla mia vagina, lo passa ripetutamente sulle grandi labbra, che sono offerte a lui dalla posizione che ho dovuto   assumere, Giulio sembra dubbioso, Marco lo incita nuovamente, Giulio con una rapido movimento del polso, fa in modo che il frustino mi colpisca  sulla vagina , è una scossa elettrica un dolore lancinante mi colpisce e si irradia in tutto il corpo, Giulio mi colpisce di nuovo , è terribile , cerco di divincolarmi dalla presa di Marco, lui mi asseconda poi con un colpo deciso mi sdraia sul divano mi fa piegare in avanti io mi trovo sdraiata con il culo in aria e una esposizione totale della mia intimità.

Marco invita Giulio a colpire, poi vista l’indecisione  prende lui il frustino e comincia a colpirmi sulle natiche con forza, io sento che ad ogni sferzata il dolore aumenta , mi apre le natiche e mi colpisce sull’ano sobbalzo dal dolore, ma mi rendo conto che la mia eccitazione aumenta , Marco mi apre le gambe e da sotto colpisce la mia vagina sulle grandi labbra  il piacere ora sovrasta il dolore mi apro e chiedo “ancora dai ancora” lui insiste , ha alleggerito i colpi ma li ha resi più frequenti, sulle natiche, sull’ano, sulla vagina  in un crescendo., io sono eccitata ora totalmente eccitata, grido  “scopami ora scopami”, Marco si gira verso Giulio , che nel frattempo si era spogliato nudo, e ordina” dai tocca a te ora” Giulio si avvicina e da dietro avvicina il suo cazzo alla mia vagina, la esplora  lentamente, immagino sarà violacea per i colpi subiti, sono talmente eccitata, che indietreggio verso di lui, con una mano da sotto afferro  il suo cazzo e lo faccio entrare in me poi  muovendomi lo faccio penetrare sino in fondo.

Giulio  mi scopa con forza ma anche con delicatezza, io mi muovo di concerto, ma voglio più aggressività, Marco intanto si è posto davanti a me, nudo con il cazzo dritto senza preamboli lo avvicina alle mie labbra , io le socchiudo e lui penetra nella mia bocca, iniziando a pompare con foga, ormai mi conosce sa che può arrivare sino in fondo alla gola, e così fa.

Marco si china su di me ed afferra i miei seni con entrambe le mani, subito passa a titillarmi i capezzoli io godo moltissimo, Marco afferra i miei capezzoli con due dita e schiaccia improvvisamente con forza, il dolore è fortissimo, ma questo connubio di piacere e dolore è una cosa meravigliosa.

Con la coda dell’occhio vedo il viso di Marco avvicinarsi a quello di Giulio, poi vedo i due baciarsi e scambiarsi le lingue in gola, tra me penso “ ma che succede”.

Marco sguscia dalla mia bocca , senza nessuna remora prende in mano il pene di Giulio e lo toglie dalla mia vagina, con abilità lo guida poi verso il mio ano, io agevolo l’operazione con le mani apro i miei glutei sino a permettere a Giulio di penetrarmi  da dietro sino in fondo, io mi accascio e sento dentro me il cazzo di Giulio che entra ed esce con decisione , io

Godo, ormai ho già raggiunto più orgasmi, Giulio continua , improvvisamente sento su di me un peso enorme, mi rendo conto che Marco si è sdraiato sopra di noi, sento Giulio che sospende il suo ritmo, sento che emette un breve grido poi riprende con molto ritmo e forza, percepisco due ritmi diversi che poi si uniformano, capisco, Marco sta inculando Giulio mentre lui incula me, mi rendo conto della perversità della situazione, la cosa mi fa letteralmente uscire di testa godo ripetutamente, in alcuni minuti anche Giulio gode dentro di me e sento che anche Marco  viene dentro Giulio.

Sfiancati ci svincoliamo e ci sediamo soddisfatti, Marco ride e mi chiede “ ti è piaciuto “ io annuisco, lui , di rimando mi dice “ora però devi pulirci “ io di nuovo annuisco, mi avvicino e cerco di prendere in bocca il suo cazzo, lui si rifiuta poi si gira si inginocchia sul divano e mi dice “ dietro intendevo “, Giulio in un attimo lo imita.

Io non ci penso un attimo, allargo i glutei di Marco ed avvicino la lingua al suo ano poi con decisione la sprofondo in esso e comincio a leccare con foga il suo ano, la cosa mi eccita talmente che con una mano devo per forza masturbarmi, dopo alcuni minuti lui mi dice “ pensa a Giulio ora” mi giro verso Giulio ed inizio anche con lui a leccare il suo ano, non fatico sprofondo in lui, già abbondantemente dilatato, lecco lo sperma di Marco ed altro , un sapore amarognolo e dolciastro contemporaneamente, mi immergo sempre più in lui leccando e risucchiando, ho il viso completamente impiastricciato, masturbandomi mi procuro un nuovo orgasmo, anche Giulio si è masturbato durante il mio trattamento.

Poi ci rilassiamo, dopo una doccia Marco si avvicina con un tubetto di crema e mi spalma  le natiche  e  tutto il resto con una crema lenitiva per diminuire il bruciore, sono ormai le 18,30 mi rivesto e chiamo un taxi per   tornare a casa.

Manuela ormai è irrefrenabile, si è sciolta, è un fiume in piena, passo intere serate ad ascoltare le sue confessioni e i suoi racconti io sono  un cuckold, ma mi diverto a pensare a quanti uomini vorrebbero ricevere le confessioni sincere delle loro donne, quante sorprese avrebbero.

 Sappiamo tutti che le nostre donne  si abbandonano ai desideri proibiti, quasi esclusivamente con amanti od amici , è addirittura meglio se sono occasionali..

Manuela mi ha raccontato di un avventura vissuta alcuni anni fa durante una vacanza  ai carabi sull’isola di Guadalupe.

Manuela inizia il suo racconto:

  Ricordi Il giorno che noleggiammo una barca con equipaggio per andare a pescare in altura a traina, si le dissi “ ricordo era una bella barca un equipaggio simpatico composto dal comandante, un francese di Lione, e due uomini di colore, di cui uno era un vero gigante, almeno due metri per 110 kg., ricordo che era una giornata stupenda, abbiamo catturato quattro pesci di taglia, tre barracuda ed un dolphin dorado da 70 kg,,”

 Lei ribatte “ti ricordi com’ è andata,”  certo rispondo “ siamo usciti che albeggiava abbiamo pescato sino alle 12,30 poi ci siamo fermati per un bagno, colazione, ricordo una splendida grigliata con il pesce appena pescato, innaffiato da un ottimo vino francese, forse abbiamo anche ecceduto nelle libagioni, io almeno ero un poco brillo,stanco, ricordo che mi sono ritirato nella cabina per un sonnellino ”  tutto esatto ribatte lei,” io però non ho riposato”.

Dopo che tu ti sei ritirato, mi sono messa a prua  a  prendere il sole” e così continua Manuela  mi sono sdraiata sui materassini , erano un po’ sporchi ma li coprii con il mio accappatoio.

Dopo un attimo  decisi di prendere il sole in topless, mentre mi spogliavo, notai  che il comandante da sopra il Fly  mi guardava ostentatamente, poi con un gesto chiamò i due marinai, per godere con loro lo spettacolo, li osservai con la coda dell’occhio e vidi che si avvicinarono a lui ,  mi indicò con un gesto, si dissero qualcosa, sorridendo tra loro, non ci feci più caso e  cullata dal rollio mi addormentai.

Non so quanto tempo è trascorso, penso poco, mi svegliai con la sensazione di avere delle presenze vicino, aprii gli occhi e vidi   i tre uomini dell’equipaggio tutti  attorno a me.

I due marinai di colore erano uno alla mia destra  ed uno alla mia sinistra, a circa un metro , il comandante  davanti a me a cinquanta centimetri dalle mie gambe, aperte.

 Lo guardai e vidi che fissava con intensità il tanga , che a  stento copriva la mia vagina, lui quando vide che mi ero svegliata, mi sorrise e mormorò qualcosa in francese, io non capii, capii però che la situazione mi stava eccitando.

Avvicinai una mano alla mia vagina e cominciai ad accarezzarmi sopra la stoffa dell’esile tanga, poi dopo un attimo ho sollevato il lembo di stoffa ed ho introdotto due dita tra le labbra, accarezzandomi.

Sentivo sensazioni sempre più forti, dentro di me gli  umori bagnavano l’interno della mia vagina.

Con un movimento rapido mi sono tolta anche quel piccolo ed inutile pezzo di stoffa, raggiunto con le dita il clitoride ho preso  a stimolarlo prima delicatamente poi sempre più forte , tenevo gli occhi chiusi in preda al piacere .

 Sentii delle mani afferrare le mie delicatamente, e qualcosa di fresco ed umido, leggermente ruvido venire a contatto con il mio clitoride, ho aperto gli occhi e ho  visto  la testa  del comandante appoggiarsi sopra il mio bacino, ho aperto le gambe per permettergli di operare meglio, poi con le mani ho spalancato davanti a lui la mia vagina, lui si è introdotto in me con la sua lingua leccandomi in profondità succhiando e leccando tutti i miei umori, mi ha afferrato con i denti il clitoride mordicchiandolo, io mi contorcevo per il piacere, lui continuava a leccarmi in profondità, poi ha sollevato con le mani il mio bacino, esponendo alla sua portata il mio ano ,

Ha preso a leccarlo con foga , ho sentito il mio sfintere rilassarsi, e le sue dita dentro di me, tre in vagina e due dietro, mi masturbava con foga io godevo come una pazza, i due di colore intanto avevano cavato dai pantaloncini, due membri di riguardo.

 Quello alla mia destra che era un vero gigante, aveva naturalmente un membro in proporzione, una cosa spropositata, almeno 26 cm grosso come una lattina di birra, non si avvicinavano accontentandosi di accarezzarsi lentamente, ho fatto cenno loro di avvicinarsi, ho preso in mano quei due  affari , uno un  “normale” 23 cm. l’altro era mostruoso, non riuscivo neppure a tenerlo con una mano, la circonferenza sarà stata di almeno 18 cm..

Il comandante intanto senza proferire parola mi ò salito sopra e senza nessun problema mi ha introdotto il cazzo nella mia figa , cominciando a scoparmi con foga, mi affondava dentro con forti colpi, facendomi sussultare, lo sentivo tutto dentro di me, raggiunsi un orgasmo in pochi minuti

 Tirandolo leggermente ho avvicinato l’attrezzo mostruoso, del marinaio di colore alla mia bocca, non avevo mai visto una cosa del genere, pur spalancandola completamente,l a bocca non  riuscii a fare entrare, neanche la metà del glande.

Mi sono girata allora dall’altra parte e ho preso in bocca il cazzo dell’altro, l’ho introdotto come piace a me, sino in gola, io non godo a fare un pompino, se non sento la morbilità del glande, in fondo alla gola, quasi a causarmi il  vomito.

Il comandante mi alzò le gambe  e le pose sopra le sue spalle,  poi tolto il  cazzo dalla mia figa, lo appoggiò al mio ano, io non aspettavo altro , a me piace tantissimo prenderlo dietro, difatti divaricai  le natiche agevolando la penetrazione, che inizia sempre con un po’ di dolore, ma che poi da sensazioni piacevolissime.

Lui mi pompava nell’ano, io mi muovevo al suo ritmo, sentivo che stava per esplodere, difatti dopo un attimo  ha eiaculato dentro di me con forza gridando qualcosa, ha continuato per alcuni momenti a scoparmi anche dopo, poi si è rilassato togliendo il cazzo dal mio ano ormai dilatato.

Ho fatto appena in tempo a togliermi dalla bocca il cazzo del negro che lui mi ha riempito la faccia di sperma , una quantità enorme , mi sono spalmata tutto in faccia e sui capelli, era caldo e liquido ne colava ovunque.

Mi stavo girando per prendere l’accappatoio per pulirmi, quando ho sentito una presa brutale da dietro, l’altro negro mi ha afferrato per i fianchi e girato completamente introducendo le sue gambe tra le mie, sentivo la sua mazza enorme puntare sulla mia vagina, lui mi tirava verso di se con una forza incredibile, io non volevo mi girai gridando “il preservativo bestia …….” lui non capì  anzi ha aumentato lo sforzo, io non potevo fare nulla, la sua presa mi toglieva il respiro, sentii che mi forzava, sentii  qualcosa di enorme che entrava in me, in un attimo era dentro , per fortuna da dietro non riuscì a introdurlo tutto altrimenti mi avrebbe sventrata.

 Poi sentii solo piacere, così piena non mi ero mai sentita, ero già tutta bagnata da prima, ora ero un vero lago e lui pompava, pompava , sentirsi quella montagna sopra era bellissimo, mi abbandonai senza più remore a quel selvaggio movimento agevolandolo , aprii le cosce sino a sentire male e lui si introdusse dentro me ancora di più, continuò così per alcuni minuti poi di colpo lo tolse,  sentii un risucchio, con terrore capii le sue intenzioni, come tutti i negri od i latini in genere vogliono sempre il culo.

Capii che non c’era nulla da fare, allora cercai di agevolarlo per non soffrire, allargai con le mani i glutei, alzai il bacino, per fortuna il comandante aveva già aperto la strada e lo aveva lasciato lubrificato con il suo sperma, il negro puntò il suo cazzo verso il mio ano e lentamente iniziò a penetrarmi sentivo il mio sfintere allargarsi adagio, poi  un dolore improvviso fortissimo urlai  lui non mollò con un colpo secco fu  dentro di me  tutto sino in fondo.

Prese a pomparmi con forza, il dolore si affievoliva sempre più un piacere intenso mi prese, una sensazione incredibile, godevo come non mai , feci cenno all’altro negro di avvicinarsi e lo presi nuovamente in bocca  tutto sino in gola ne avrei voluti dieci in quel momento era bellissimo, sentii, che il comandante si era avvicinato  e da sotto con la mano mi masturbava introducendomi tre dita in vagina.

 Questa danza durò almeno dieci minuti, poi il negro che mi stava dietro , venne con dei colpi  fortissimi, riempiendomi l’ano di sperma caldissimo , dopo pochi secondi si tolse da dentro me, io allungai la mano per sentire come fosse ridotto il mio povero buchetto, mi resi conto che era completamente dilatato, introdussi dentro la mano senza nessuna difficoltà sentendola subito impregnata dello sperma dei due, continuai  io a muoverla dentro di me, sentivo incrociare le mie dita con quelle del comandante che continuava a masturbarmi la  vagina.

Tenevo sempre in gola il cazzo del secondo negro , sentii che stava per venire, questa volta non lo tolsi dalla bocca, ma bevvi tutto avidamente, scossa da un ennesimo orgasmo procuratomi dalle mani mie e del comandante.

Ci sdraiammo vicini, poi io mi alzai barcollando e feci un tuffo in mare l’acqua mi rinfrescò e ripulì.

Forse ti ricordi Diego che quando siamo tornati a terra mi hai chiesto, come mai barcollassi ed io ti ho risposto che era un poco di mal di terra, in realtà mi doleva ovunque ……

Manuela ed io, abbiamo continuato il nostro viaggio alla scoperta del sesso ludico, vissuto in pratica senza impegni se non quello del gioco e del divertimento reciproco.

Dopo anni durante i quali abbiamo vissuto stupende avventure, assieme, o in alcuni casi Manuela da sola , le cose cambiarono.

 Ci siamo imbattuti  in un ragazzo siciliano, ma residente da due  anni a Milano.

Manuela mi ha telefonato nel pomeriggio in ufficio chiedendomi se fossi impegnato per la sera , in caso contrario voleva organizzare una cena con una sua nuova conoscenza, Michele, un simpatico rappresentante di articoli per palestra , io risposi che andava benissimo, già pregustando qualcosa di nuovo.

Erano ormai due mesi che non combinavamo nulla desideravo qualche stimolo.

 Non riuscii a raggiungere casa per cambiarmi , li raggiunsi direttamente al  ristorante, un noto ristorante di pesce in centro, vidi Manuela seduta al tavolo con una specie di energumeno, massimo trentenne,  almeno 1,90 robusto non meno di 100. kg., nero di capelli e di carnagione , completamente rasato, rimasi perplesso, non mi sembrava il tipo di persona, che solitamente frequentiamo, anzi.

Mi sedetti con loro, che sedevano a fianco in un tavolino a quattro, io mi sedetti posto di fronte a Manuela  e ci presentammo, Michele disse di essere nato a Catania , ma da due anni a Milano in cerca di lavoro, si occupava della vendita di attrezzi per palestra , questa era la sua vera passione, passava più ore ad allenarsi che a lavorare.

La serata scorreva allegramente, avevo già capito come sarebbe finita, vedevo da come Manuela guardava Michele da come arrossiva, da come si umettava le labbra che lei aveva voglia di lui…

Allora decisi di provocare la situazione, cominciai a fare battute sui siciliani, sulle loro famose  capacità amatorie, vidi che Michele stava al gioco.

Michele si alzò scusandosi per recarsi in toilette, chiesi “ Manuela  hai già combinato con lui ?”, lei sorridendo rispose “ no ma stasera voglio combinare, penso sia un poco imbranato” .

 Michele tornò continuai a punzecchiarlo, barzellette e battute sulla proverbiale gelosia dei siciliani, vidi che lui stava al gioco, ma che cominciava a adombrarsi.

La cena volgeva al termine e avevamo come sempre, in quelle occasioni, esagerato con le libagioni.

Michele un poco brillo e continuamente provocato, sbottò con “ Vorrei vedere te Diego se non ti incazzeresti  a vedere tua moglie con un altro” scoppiai a ridere rispondendo “ io no figurati” lui provocato ribatte “ vorrei proprio vedere se io dovessi toccare Manuela tu cosa faresti” io in maniera del tutto pacifica esclamai “ provaci e vedrai”.

Manuela sentendo queste battute e non aspettando altro, con un rapido gesto afferro la gonna del vestito facendola salire sino quasi all’inguine, Michele allungò d’istinto una mano e accarezzò la coscia di Manuela, non ben convinto di quello che stava accadendo, lei per tutta risposta aprì le sue

cosce offrendosi a lui, lui ritrasse la mano scioccato, non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere, guardò fisso Manuela dicendo “ma cosa succede, mi avevi detto che tuo marito, voleva conoscermi per lavoro ed ora..”, “ certo anche questo fa parte del lavoro, ma ora pensiamo ad altro”, ciò detto prese la mano di Michele e senza esitazioni la mise tra le sue cosce .

Michele sorrise, cominciava a rendersi conto della situazione, vidi che si accostava a Manuela e  che cercava di muovere il braccio e la mano, vidi Manuela socchiudere le labbra, capii, che Michele le stava accarezzando la vagina

Continuarono così per alcuni minuti, nessuno parlava, vidi che il cameriere avvicinarsi, loro presi da quello che stavano facendo, non se ne resero conto sino a  che  lui si schiarì la voce, per togliersi dall’imbarazzo, Michele ritrasse il braccio e Manuela si ricompose sorridendo come se nulla fosse, lei è veramente incredibile, per come riesce a gestire le situazioni più imbarazzanti.

Michele tutto rosso ed eccitato disse “ora che facciamo” Manuela rispose “andiamo a casa”, Michele sorprendendomi “ perché invece non andiamo in un locale qui vicino” io esclamai “ non sarà un privè per coppie, noi non frequentiamo quei locali”, Michele annuì dicendo “perché??? sono divertenti” Manuela intervenne dicendo “  Diego andiamoci sono incuriosita , voglio vedere una volta  come sono”, naturalmente io acconsentii ogni suo desiderio per me è un ordine.

Uscimmo,  dal ristorante,  Manuela prese sottobraccio Michele e così ci dirigemmo verso la macchina.

Salimmo in macchina ,  pochi minuti e sotto la guida di Michele raggiungemmo la piazza dove è situato il club.

Entrammo, ci venne incontro una  avvenente signora mora,salutò Michele , era evidente che i due si conoscevano, ci presentammo e lei ci disse di chiamarsi Angela e di essere la proprietaria del locale,  dopo aver ottemperato alle operazioni di rito, presentazione documenti, sottoscrizione tessera del club, pagamento delle quote, ci fece accomodare all’interno del locale, poltroncine ovunque un palco,  alcune persone presenti, una decina di coppie e sette od otto uomini da soli, ci sedemmo Manuela su di un divanetto con Michele io di fronte .

Non appena seduto, Michele riprese quanto interrotto nel ristorante, mise una mano sulle ginocchia di Manuela , Manuela aprì senza indugio le gambe e permise lui di accarezzarle le cosce , adagio senza fretta,Michele avvicinò le sue mani alle  mutandine, Manuela si girò verso di lui, per offrirgli la  bocca, Michele iniziò a baciarla , sembrava volesse divorarla, si vedevano le loro lingue saettare e cercarsi in un andirivieni continuo Michele inserì una mano nella scollatura di Manuela prendendole in mano il seno ed accarezzandolo con delicatezza, con l’altra mano continuava l’esplorazione delle gambe di Manuela, lei ora si era abbandonata sul divano, era completamente presa da Michele, lui le forzò le gambe , lei le spalancò, lui iniziò ad accarezzarle la vagina sopra le mutandine nere di pizzo, Michele prese ad accarezzarla  prima sulle grandi labbra, poi raggiunse il clitoride, soffermandosi per  un momento, poi mentre Manuela sospirava per il piacere, introdusse due dita in lei masturbandola.

Eravamo entrati da dieci minuti, non eravamo mai stati in un club privè, ma già Manuela era la protagonista della serata.

Intorno a noi un gruppo di persone 2 coppie e 4 uomini,tutti guardavano con attenzione  Manuela e Michele che continuavano sempre più scatenati , Manuela ora con la gonna arrotolata sino alla vita  e con le tette fuori si lasciava masturbare da Michele, che aveva preso a succhiargli i capezzoli, lei sospirava, cercando di raggiungere il membro di Michele che si vedeva gonfio sotto i suoi pantaloni.

Accanto a me si sedette  la splendida padrona del locale, mi raccontò di essere ,  una ex pornostar, mi chiese senza molti preamboli se poteva coinvolgere Manuela in qualche gioco, io risposi che ne sarebbe stata entusiasta.

Allora lei si avvicinò ai due che proseguivano imperterriti nelle loro effusioni, si sedette in fianco a Manuela, con una mano , l’afferrò per il mento e volse il suo viso verso di lei, poi insinuò la sua lingua nella sua bocca, in profondità, Manuela per un attimo restò disorientata, poi si scostò da lei e si rizzò sul divano, Angela, prese a chiacchierare con i due , vidi che Manuela era piuttosto perplessa, poi  parlò un attimo con Michele e la vidi assentire.

Angela si allontanò, tornando poi con un vassoio 4 bicchieri e una bottiglia di champagne, brindammo a questa nuova conoscenza e soprattutto a Manuela che disse Angela quella sera avrebbe avuto il suo  debutto nello spettacolo.

Dopo alcuni brindisi, Angela afferrò per mano la coppia e si avviarono tutti e tre verso il palco, salirono sul palco, subito  si accesero i riflettori , Manuela e Michele presero a ballare al ritmo di un sudamericano.

Si muovevano a ritmo,  Manuela è una brava ballerina, fa parte della sua attività, ma vidi che anche Michele non le era da meno.

Angela girava intorno a loro a ritmo di musica, poi si avvicinò a Manuela, la abbracciò da dietro, e la vidi  aprire i bottoni della sua camicetta poi con grazia e maestria gliela tolse , Manuela continuò a ballare con Michele con la gonna ed il reggiseno di pizzo nero, che valorizzava il suo splendido seno.

Suonarono e ballarono un altro pezzo, poi Angela da sapiente regista si avvicinò a Manuela di nuovo e le slacciò  la gonna che  cadde  ai suoi piedi

Manuela rimase  vestita del solo  intimo,  mutandine e reggiseno di pizzo nero.

Ripresero a danzare come se nulla fosse questa volta suonarono un altro pezzo ritmato , mi guardai intorno e vidi che tutti i clienti, almeno trenta persone uscite chissà da dove, circondavano il palco.

 

 

Tutti si assiepavano per vedere lo spettacolo, capii che era rarissimo che in quel tipo di locali si esibissero delle signore non professioniste, e per giunta eleganti ed abbondantemente ingioiellate.

Le persone assiepate scandivano la musica a ritmo con dei battimani i due in mezzo alla pista ballavano benissimo Michele, sportivo in Jeans e camicia Manuela in reggiseno e mutandine , Angela si avvicinò di nuovo a Manuela, da dietro con delicatezza, le slacciò il reggiseno che Manuela con un abile colpo fece cadere davanti a se, rimanendo con i suoi splendidi seni in piena vista, le grandi aureole e i capezzoli tesi ed eccitati, tutti i presento presero a battere le mani, l’atmosfera  era surriscaldata.

I due continuavano  a ballare ai ritmi sudamericani,  Manuela muovendosi a ritmo languido prese le sue mutandine , le tirò a se facendole scomparire tra le natiche , ed evidenziando tutta la sua vagina, poi con gesto da professionista le lasciò scivolare lungo le gambe, sino a lasciarle cadere in terra.

Tutti tacevano, quando Manuela giratasi verso i presenti alzò le braccia al cielo, completamente nuda, le gambe leggermente aperte la sua vagina con il triangolo del pelo, scuro e ben regolato,  completamente in vista, un applauso spontaneo le fu attribuito.

Angela entrò nuovamente in azione , salì sul palco, prese una sedia , fece salire Manuela, poi la fece girare su se stessa per farla contemplare a tutti.

Angela fece scendere Manuela dalla sedia e la fece sedere, lei si accomodò tenendo per mano Michele , Angela aprì le gambe a Manuela mostrando a tutti il suo fiore, rosa rasato sino al pube, le grandi e piccole labbra  perfettamente in vista, la fessura socchiusa, nella quale si vedevano già i frutti della sua eccitazione, Angela si inginocchiò apri maggiormente le gambe di Manuela, poi iniziò una bellissima leccata di figa.

Si vedeva la testa di Angela muoversi in alto ed in basso con ritmo, Manuela si era abbandonata contro lo schienale della sedia e godeva del ritmo, Angela trasse da una borsetta che aveva con se, un dildo di piccole dimensioni, si ritrasse da lei , poi lo introdusse con un solo gesto nella sua vagina, iniziò a penetrarla con movimenti lenti ma ricercati, si vedeva che da esperta andava a cercare i punti più sensibili, Manuela cominciava ad emettere sospiri di piacere, Angela aumentava il ritmo, poi fece alzare Manuela , la fece girare e appoggiare con le mani  alla sedia, poi divaricategli le gambe pose in primo piano il suo ano, Manuela la assecondava in ogni suo movimento, Ange tolse il dildo dalla vagina di Manuela, poi con dolcezza lo spinse dentro il suo buchetto, il dildo penetrò tutto, senza nessuna difficoltà, il che fece esclamare ad Angela, “mamma  che verginella”, poi prese a penetrarla  con foga spingeva dentro tutto il dildo, poi lo toglieva con un ritmo sempre più forte, Manuela godeva , soprattutto per esser così esposta allo sguardo di tutti i presenti.

Tutti si erano fatti più avanti ad un metro dai tre, alcuni si masturbavano, una scena erotica eccezionale, Angela prese  la sua borsa e trasse dalla stessa un altro dildo, grosso fatto a forma di pannocchia di grano turco delle stesse dimensioni, e della stessa rugosità.

Da sotto, Angela fece aprire maggiormente le gambe a Manuela, poi  introdusse il dildo nella sua vagina, già abbondantemente lubrificata dalla precedente masturbazione con il dildo piccolo.

Il dildo entrò in lei senza problemi, ora Manuela oscenamente aperta ed offerta a tutti, si godeva la doppia penetrazione , Angela ritmava a tempo di musica, dentro fuori dentro fuori, Manuela agevolava le penetrazioni muovendosi e contorcendosi.

 Angela si accorse che Manuela aveva raggiunto l’orgasmo estrasse i due vibratori e li ripose, mollò un ceffone su di un gluteo di Manuela e poi disse” via tutti ora lo spettacolo è finito”.

Detto ciò, il capannello di persone si sciolse ed ognuno tornò alle proprie occupazioni, i privè ben presto si riempirono, io feci un giro di ricognizione, vidi che erano tutti occupati da coppie  chi   scopava chi spompinava, donne con due o tre uomini, l’atmosfera era surriscaldata .

Tornai dal mio giro e vidi che Manuela non era più sul palchetto, lei Michele ed Angela  erano scomparsi, allora mi misi a cercarli , li trovai in un privè  entrato vidi una scena incredibile, un capannello di uomini almeno quattro, circondavano i tre, sdraiati su di un divano vidi Angela a gambe larghe che si faceva leccare la figa da Manuela che era completamente nuda e sprofondata in lei , la stava leccando con foga, Michele dietro a Manuela, la stava montando con colpi  furiosi ad ogni colpo Manuela affondava sempre più il suo viso tra le gambe di Angela sembrava quasi volesse entrare in lei.

Michele continuava con un ritmo selvaggio con colpi di reni incredibili la trapassava completamente, poi dopo cinque minuti di quel ritmo, tolse il suo membro dalla vagina di Manuela, vidi che il siciliano era ben fornito, 23 cm. almeno grosso, nero veramente un bel cazzo.

Dopo averlo tolto, lo appoggiò allo sfintere di Manuela, vidi che lei  con le mani, cercava di agevolarlo, lui spinse e in un attimo fu dentro di lei sino in fondo, vedevo i suoi testicoli, sbattere contro le chiappe di Manuela , Michele iniziò a pompare con foga, Manuela rialzò un attimo la testa poi continuò nel suo lavoro di lingua.

Angela fece cenno ad uno degli spettatori di sedersi accanto a lei, era un uomo di mezza età con il cazzo in mano,i pantaloni calati, uno spettacolo comico, Angela lo fece sedere accanto a se, sollevò dalla sua vagina il viso di Manuela, poi lo spinse verso lo sconosciuto, Manuela senza proferire parola se lo introdusse in bocca, sino in gola tutto, ogni pompata di Michele la spingeva sempre più in avanti, lei lo lasciò scivolare tutto in bocca con le labbra arrivava alla radice , l’ometto godeva come un matto in pochi secondi eiaculò nella gola di Manuela , lei non perse una goccia del suo nettare, quasi soffocò , ma ingoiò tutto.

Michele eccitato da tutto ciò venne dentro di lei con violenza lei  aprì meglio le gambe per agevolargli l’operazione lui con alcuni sussulti vuotò tutto in lei, poi uscì dal suo sfintere lasciandolo dilatato e colante sperma.

Angela aveva fatto alzare l’ometto tutto soddisfatto ed al suo posto aveva fatto accomodare un altro cliente, un terzo aveva sostituito Michele e dopo essersi infilato un preservativo, semplicemente appoggiandolo al dilatato sfintere di Manuela era penetrato in lei,

Spinto dentro di lei tutto il suo notevole attrezzo, cominciò anche lui a pompare con foga, Angela intanto aveva costretto Manuela a prendere in bocca il cazzo dell’altro cliente , si trattava di un uomo anziano,  non meno di 65 anni, un piccolo cazzo moscio , questo si trovò in bocca Manuela, lei lo guardò, poi senza dire nulla cominciò a  leccarlo  con passione e gusto lo leccava e lo succhiava come fosse qualcosa di speciale , il vecchio non credeva ai suoi occhi, dopo un momento accadde il miracolo, lui ebbe una erezione, il suo cazzo parve allungarsi ed inturgidirsi , Manuela con un sorriso lo prese in bocca ingoiandolo, il vecchietto diede due otre sussulti poi venne dentro la sua bocca, Manuela lecco e succhiò sino a quando lui , stralunò gli occhi, pensai tra me ora questo muore.

Intanto l’altro continuava a pompare con foga erano già cinque minuti, Manuela si girò verso di lui sedendosi sul divano lo fece avvicinare poi gli tolse il preservativo, con un gesto rapido lo prese in bocca lo diresse in gola ed aiutandosi con una mano lo fece eiaculare dentro la sua bocca, una quantità tale di sperma che le colava fuori, cadendogli sul seno, Angela si chinò su di lei leccando quel nettare e succhiandole poi i capezzoli con foga.

Capii che la voleva nuovamente scaldare, e mi fu chiara la ragione, la puttana stava usando  Manuela per soddisfare i suoi clienti senza ricorrere alle solite professioniste, mi resi anche conto che di quella serata, si sarebbe parlato a lungo nel locale.

Manuela presa da tanto erotismo non stava più nella pelle voleva ancora sesso, Angela infilò la sua mano nella vagina di Manuela masturbandola, l’ultimo degli spettatori singoli, si avvicinò e passando accanto a me, mi sussurrò, “certo che la troia non fa torti…la conosci???” io lo guardai e risposi “certo è mia moglie”, lui mi guardò interdetto ed io ridendo gli dissi,” dai che ora tocca a te”, lui tranquillizzato si avvicinò al viso di Manuela e lei in un attimo prese in bocca il suo membro, poi lo rilasciò e Angela lo prese in bocca lei, mi resi conto che l’ultimo era il più fortunato, gli toccò un pompino a due bocche un servizio per pochi, le due donne si contendevano l’oggetto del desiderio, cioè il cazzo di uno sconosciuto,che probabilmente non  avrebbero mai più rivisto, forse era proprio questo che le eccitava, in pochi minuti di tale trattamento lo portarono all’orgasmo eiaculò in bocca  ad Angela, lei lo prese tutto in bocca, alcune gocce le uscirono dalle labbra, Manuela si avvicinò e lecco quelle gocce, Angela aprì la bocca e lasciò che Manuela entrasse in lei si scambiarono un bacio travasandosi da una all’altra quel liquido così prezioso poi ingoiarono tutto continuando a baciarsi con ingordigia.

Manuela si stacco, si ripulì la bocca, poi guidata da Angela si recò nei bagni  per ripulirsi alla meglio.

Dopo poco ritornò da noi , ed insieme ci avviammo all’uscita, accompagnati da Angela , ci fece giurare che saremmo tornati, noi le promettemmo di si.

Fuori salimmo in macchina io chiesi a Michele dove dovevo accompagnarlo, mi rispose Manuela “viene a casa nostra” e poi  “ lui dorme con me” non era certo un problema, sono anni che noi dormiamo in camere separate, risposi semplicemente “va bene”.

Da quella notte Michele è diventato il compagno fisso di Manuela , assunto in ditta con l’incarico di autista e  addetto alla sicurezza , “di Manuela naturalmente.”

P.S. Chi desidera vedere alcune foto dei due nelle loro performance può semplicemente richiederle via mail.

Manuela mi ha veramente sconvolto con una confessione al limite del credibile, ormai le nostre serate sembrano delle sedute psicoanalitiche, lei si confessa  con piacere, ed ora nella notte cerco di trasformare le sue memorie in un racconto.

Racconta Manuela : L’anno scorso nel mese di ottobre, ero in casa a Milano, rientrata dal lavoro verso le 19,00, ho acceso il bagno turco per rilassarmi un attimo.

In casa con me c’era solo Alessandro mio figlio,io con tutta calma ho acceso la macchina per il vapore azionando lo starter per gli aromi, e quando la temperatura interna è arrivata a circa 46 gradi, sono entrata dentro il locale del bagno turco.

Naturalmente ero nuda, coperta da un accappatoio e da un asciugamano sui capelli, ho aperto l’accappatoio l’ho sfilato e mi sono sdraiata sul rialzo piastrellato che funge da sedile e lettino, mi stavo rilassando, quando ho sentito qualcuno aprire la porta del bagno turco, mi sono rialzata di scatto coprendomi, e ho visto  Alessandro entrare nel bagno, sorridente, era nudo, solo un ampio telo da bagno gli cingeva i fianchi.

“Ciao mamma , ti disturbo ?”, esclamò, “figurati” gli risposi, “ sai bene che tu sei sempre il mio piccolino” lui sorrise entrò si sedette sul gradino in fondo , vicino ai miei piedi.

Io come tutte le mamme sono profondamente innamorata di mio figlio, lui era ed è un ragazzo in gamba, anzi dovrei ormai dire un uomo in gamba, sportivo, giudizioso ottimi voti a scuola,ed è anche un bel ragazzo, questo a giudizio di altre donne, vedo come lo guardano.

 Iniziammo a chiacchierare del più e del meno, di sua sorella, degli impegni scolastici le solite cose, notai  però che in lui c’era  qualcosa di diverso, mi resi conto che era teso come se dovesse dirmi qualcosa ma non riuscisse  ad esprimersi.

Gli chiesi se avesse qualcosa di particolare da dirmi, lui, negò , io insistetti, dopo alcuni scambi di battute lui finalmente sembra sbloccarsi.

Lo guardai, lui col capo abbassato mi raccontò “ Domenica voi eravate fuori, io ero in casa, mi stavo annoiando, allora ho deciso di guardare un DVD, non trovandone di decenti ho cercato anche nello studio di papà, e lì, in un cassetto della scrivania, ho trovato un DVD con scritto Nostro 20/8/2007, incuriosito l’ho preso l’ho portato in camera, l’ho messo nel video.

Io sentendo queste parole per poco non mi sentii male, sapevo bene cosa era quel DVD, era la  registrazione  di una nostra performance,” sai mamma” continuò Alessandro, “in un  primo momento, sono rimasto sconvolto da quanto ho visto in quel filmato, c’eri tu che facevi l’amore con tre uomini, poi man mano che le scene scorrevano, mi sono reso conto che mi stavo eccitando, da allora (ho fatto una copia del DVD) non so quante volte mi sono masturbato guardandolo e riguardandolo”.

“Vederti così porca, così disposta al sesso, mi ha sconvolto la mente, tu non lo sai, ma da sempre, ti spio di nascosto, quando ti cambi, quando fai la doccia, o vai nella sauna o nel bagno turco, non che tu faccia molto per la tua privacy in casa, sei sempre seminuda bellissima, eccitante, però sai, una cosa è immaginare ed intravedere, un’altra è guardare un video con te protagonista.”

Io non avevo parole, non trovavo nulla da dire, ero sconvolta, vedendomi in tal guisa, Alessandro continuò, dicendomi :” mamma, io non sono né imbarazzato né scandalizzato da quanto visto in quel filmato, mi rendo conto che tu e papà, siete una coppia aperta e moderna, che sa godere dei suoi momenti, sa giocare con il sesso, senza creare problemi a nessuno.”

Alessandro sorrise, sorrisi anch’io, iniziammo una discussione tranquilla ed aperta relativamente alla gestione della propria sessualità.

 Raccontai lui  la mia evoluzione da donna casta e riservata, a divoratrice di uomini e di sesso, lui ha approvato incondizionatamente tutte le mie scelte, complimentandosi con me, per essere riuscita ad uscire dal grigiore di una vita condotta su binari certi ma noiosi, ed aver ritrovato la verve dei tempi migliori.

Non riuscivo a capire, o forse lo avevo compreso, ma non volevo crederlo, perché Alessandro avesse aspettato quel momento, quella particolare situazione, seminudi nel bagno turco, per parlare di queste cose, decisi di verificare se quanto sospettavo corrispondesse alla verità.

Con noncuranza aprii l’accappatoio, il mio seno, sempre tonico e ben sostenuto, fuoriuscì in parte , accavallai le gambe , ben tornite ed abbronzate, Alessandro, non mi lasciava più con lo sguardo, mi resi conto che leggermente ansimava, allora lo invitai :” dai piccolo, vieni qui vicino alla mamma”.

Lui si avvicinò sedendosi a fianco a me, vidi che il telo che gli cingeva i fianchi, tendeva a sollevarsi sul davanti, mi resi conto che ancora una volta avevo ragione, la mia sensualità aveva  effetto persino su mio figlio, stava avendo una erezione.

Gli misi un braccio intorno alle spalle, anche se lui ormai dai suoi 184 cm mi sovrastava, gli mormorai,” vuoi che ti faccia le coccole come quando eri piccolo”, lui annuì, io cominciai ad accarezzarlo, lo feci sdraiare sul sedile del bagno turco in posizione prona, poi iniziai a massaggiarlo.

Tolsi l’accappatoio rimanendo nuda, il corpo sudato per il vapore del  bagno turco, l’aria intrisa di profumo di essenze, mi resi conto di essere eccitata, già bagnata per via dell’ambiente ora eccitata.

Slacciai il telo che lo cingeva, scoprendo i suoi glutei, torniti muscolosi, giovani e sani, Ale si rilassò, iniziai di nuovo a massaggiargli le spalle, i fianchi sino a scendere ai glutei, ad ogni mio movimento corrispondeva un suo sospiro, passai le mani due o tre volte all’interno dei suoi glutei accarezzando il  buchino roseo.

Sentivo la tensione salire, dopo alcuni minuti di questo trattamento, sentii  Alessandro che cercava allungando una mano verso di me di accarezzarmi le ginocchia, io salii sopra di lui e sdraiandomi cominciai a  massaggiarlo con il mio corpo, con i seni e con la mia vagina .

Lo massaggiavo strusciandomi sopra di lui, i nostri corpi grondanti di sudore ed anche d’umori, scivolavano uno sull’altro dolcemente , sentii che lui mi cercava con la mano, io la presi con la mia, e senza esitazione lo aiutai a raggiungere la mia vagina.

Lui delicato, morbido cominciò a toccarmi quasi incredulo, io mi sollevai leggermente mettendomi poi sopra la sua mano, lui introdusse in me due dita, muovendole delicatamente dentro la mia vagina.

Sentivo tutta la perversione del momento, era pazzesco io stavo compiendo un incesto con mio figlio, invece che distogliermi, questa constatazione, mi caricò ancora di più, mi sollevai da lui e prendendo la sua mano feci entrare quattro dita dentro la mia vagina in profondità, lui cominciò a muovere la mano penetrandomi. Ero fradicia, accaldata, pronta a tutto, mi alzai mollandolo un attimo, lui si girò supino, il membro completamente eretto,  bello non troppo lungo né grosso ma, perfetto nella forma e nelle proporzioni.

Mi sedetti a fianco a lui e mentre con una mano accarezzavo quel membro proteso, posi le mie labbra sulle sue, suggellando quel nuovo rapporto , con un bacio prima tenero esplorativo come quello di due adolescenti, poi violento sensuale profondo inserii la mia lingua dentro la sua bocca sino in fondo, lui ricambiò, ci baciammo per minuti con foga insaziabile.

Dopo aver abbandonato la sua bocca, scesi baciando e leccando il suo collo, i suoi piccoli capezzoli, li mordicchiai a lungo.

Scesi sino al suo ombelico  infilai in quel piccolo pertugio la mia lingua, leccandolo a lungo gustai il suo afrore, il gusto salato del suo sudore, poi inginocchiandomi accanto a lui, avvicinai le mie labbra a quel membro fremente.

Lo passai tre quattro volte sulle labbra sensibili, poi con la lingua iniziai a leccare il suo glande , lentamente, lo gustai tutto, cercavo di infilare la lingua nel buchetto in sommità, leccavo titillandolo il suo prepuzio, quando fui sazia di questi preamboli lo feci scivolare in bocca, giù sino alla gola, con movimenti lenti e continui iniziai una fellatio eccezionale, ero eccitatissima,  presi la sua mano e tenendola per il polso la avvicinai , la introdussi tutta nella mia vagina , usandola come un dildo.

Ero talmente eccitata e bagnata che riuscii a farla entrare senza problemi.

Alessandro muoveva deciso ora la sua mano dentro me , ruotandola leggermente, io godevo come una pazza, avevo già avuto due orgasmi, sentii che lui si inarcava , lasciai andare il suo membro, lui mi mormorò “ NO “ allora lo ripresi in bocca, e aspettai , in due secondi lui  ebbe il suo orgasmo, eiaculò nella mia bocca con fiotti di caldo sperma, una quantità impressionante, io mi lasciai riempire la bocca, poi lo inghiottii tutto.

Continua

Restammo così per un momento rilassandoci, Alessandro mi guardava con occhi strani, gli sorrisi dicendogli “era questo che volevi, vero ?” mi guardò perplesso senza rispondere, capii che la cosa se per me era stata traumatica, per lui probabilmente sconvolgente.

Mi avvicinai accarezzandolo in viso, e baciandolo delicatamente sulla bocca, gli sussurrai “ non è successo nulla, tu sei sempre il mio giovanotto, la mamma ti ha solo coccolato come quando eri piccolino e piangevi” così dicendo mi avvicinai ancora di più e feci scivolare sul suo viso il mio seno, lui lo afferrò con le labbra e cominciò a leccarmi i capezzoli poi a succhiarmeli, prima uno poi l’altro.

In pochi minuti, mi resi conto che lui era nuovamente pronto (beata gioventù), mi guardò e disse “ ora mamma voglio tutto” certo risposi, mi sdraiai sul gradino-sedile del bagno turco ormai strasaturo di vapore, lui si mise sopra di me, aprii le gambe sentii che goffamente spingeva verso di me, allora allungai una mano e presi il suo membro, lo avvicinai alla mia vagina, inarcai leggermente il bacino, cingendolo con le gambe  e lui fu dentro di me.

 Una strana sensazione mi pervase, mi resi conto che mio figlio stava facendo l’amore con me, una sensazione sconvolgente, fantastica, un senso di possesso nei confronti di un maschio, mai provato, era mio come nessuno era mai stato, godevo e godevo senza ritegno, lui sopra di me, si dava da fare senza interruzioni, il suo membro mi penetrava sino in fondo, lo volevo tutto dentro , mi abbarbicai intorno a lui con le gambe per agevolare totalmente la penetrazione, lui continuò così per almeno 12-13 minuti, poi sentii che si stava irrigidendo, allora lo feci uscire e lo baciai per farlo rilassare un momento.

Ci baciammo con foga scambiandoci baci e saliva, poi dopo alcuni minuti decisi che era il momento di dare tutto ad Alessandro,  inarcai il bacino , posi le mie gambe sulle sue spalle ponendo davanti a lui il mio ano voglioso.

Questa vota non si fece attendere, avvicinò il suo membro al mio buchetto, poi cercò lentamente con il suo glande di penetrarmi, io divaricai con le mani i miei glutei, lui penetrò in me lentamente, quasi con la paura di farmi male, in un attimo fu tutto dentro di me, sentivo i suoi testicoli sbattere contro i miei glutei e lui che sospirando pompava con tutte le forze dentro, ormai stavo godendo  continuamente un piacere dolce e perverso mi pervadeva nel  rendermi conto che mio figlio il mio Ale mi stava inculando,  guardavo, il suo bel viso trasformato dallo sforzo e dal piacere, rosso sudato per il caldo e per lo sforzo, io stessa ero completamente spossata, dopo alcuni attimi sentii che stava per eiaculare, mi aprii ancora di più e ricevetti nelle mie viscere questa nuovo getto di sperma caldo, fantastico.

Uscì da me e si sdraiò di nuovo, io a mia volta mi ricomposi, poi presi la doccia dell’acqua fredda e spruzzai lui e poi me a lungo,ci asciugammo, uscimmo dal bagno turco spossati ma soddisfatti.

Dissi  “Alessandro mi raccomando non una parola con tuo padre” “ certo”  mi rispose “ non voglio che finisca qui la storia”.

Ci recammo poi in cucina dove preparai una spremuta per entrambi, ci sedemmo rilassati e tranquilli.

Lo guardavo imbarazzata, ma fu lui che ruppe il ghiaccio dicendomi “ è stato meraviglioso, ti ringrazio per avermi dato questa possibilità” io gli presi una mano e lo accarezzai dicendo “ Ale hai fatto vedere a qualcuno il DVD, lui fu come colto da una scossa, capii che avevo colto nel segno” chi lo ha visto” incalzai, lui abbassando gli occhi rispose “Maurizio , solo Maurizio, il mio miglior amico” e chi altro, “anche Monica” rimasi sconvolta, che avesse visto il DVD l’amico del cuore, mi importava poco che lo avesse visto mia figlia una ragazzina di diciassette anni,era una cosa orribile.

Mi alzai infuriata urlando “ ma cosa ti è venuto in mente, perché hai fatto una cosa del genere, “ lui chinò il capo, rispondendo “ mamma perdonami, ma quel giorno ero talmente incazzato che non ho resistito, ho dovuto far vedere a Monica il DVD”, “ sei pazzo esclamai, lui sorridendo “mamma non prendertela, non credere che Monica sia ancora una ragazzina, anzi  dico che  assomiglia a te più di quanto immagini”.

Ciò detto si alzò per andarsene lo fermai dicendogli, “ per quanto riguarda il tuo amico Maurizio, fallo venire a parlare con me”,

 “quando ” mi rispose “ dopodomani che tuo padre non c’è” rispose che andava bene e se ne,  andò con un ambiguo sorriso sulle labbra.

La sera vidi Monica, ma non sembrava cambiata, sempre  scontrosa, molto sulle sue ,in fondo Ale aveva ragione un carattere simile al mio, chissà se mi assomiglia anche in altre cose pensai, sorridendo tra me e me.

 Il  pomeriggio di due giorni dopo, mentre riposavo dopo pranzo, udii lo squillo del mio telefono, era Alessandro, non avevamo più parlato del nostro incontro, l’unico gesto da parte sua erano  state una carezza ed un pizzicotto sul sedere,  a pranzo la sera precedente, “ mi disse tra un ora sono li con Maurizio” “va bene “ risposi.

Mi alzai per prepararmi, volevo far colpo sul ragazzo, dovevo fargli capire  che non avrebbe dovuto  parlare con nessuno di quanto aveva visto sul DVD.

Mi truccai accuratamente poi scelsi una gonna lunga oltre il ginocchio, ma con uno spacco molto alto, una camicetta blu, aderente aperta per buona parte, reggiseno e mutandine nere, dopo circa un’ora Ale bussò alla mia camera,dicendomi “ Mamma noi siamo in salotto ad aspettarti”, “ok scendo” risposi, scendendo le scale che collegano il piano notte dal piano giorno, sentii un parlottare fitto , entrai in soggiorno e vidi seduti , oltre ad Alessandro, altri tre ragazzi.

Guardai Alessandro e lui ridendo mi disse :” sai mamma , non ti ho detto tutta la verità, tutti loro hanno visto, il DVD e ora vogliono conoscerti”, restai esterrefatta per la situazione, pensavo di incontrare solo Maurizio e quindi di poter prendere di petto la situazione con lui, invece mi trovavo di fronte tre ragazzi  oltre ad Ale che mi guardava sorridendo.

Tutti mi avevano già visto all’opera in un rapporto a tre, avevo capito cosa frullava loro nella testa.

Maurizio che era senza dubbio il più maturo, il più sveglio dei tre, si alzò, si avvicinò a me dicendomi sfacciatamente “ certo che sei meglio così che in video” io arrossii violentemente, non mi aspettavo un simile approccio, i ragazzi che già conoscevo erano sempre stati molto rispettosi con me,  ora stava cambiando tutto.

 Maurizio riprese la parola dicendo “ Manuela, sei sempre stata nei nostri sogni, abbiamo sempre invidiato Ale per avere una madre come te, ci siamo consumati le mani su quel video, che ne diresti di completare l’opera”.

Io sono rimasta completamente basita dalla situazione, tutta la mia sicurezza era finita sotto i piedi, mi trovavo davanti a quattro ragazzini e non sapevo come comportarmi, esclamai “ ma cosa volete da me”, rispose Maurizio “ vogliamo vederti come nel DVD”, “siete pazzi “ risposi “se non ci accontenti, faremo una copia di quel DVD e lo distribuiremo al liceo” guardai Alessandro, ero incredula, possibile che anche lui era complice di un simile ricatto, vidi però che sorrideva compiaciuto a Maurizio, era tutto concordato.

Mormorai allora “va bene ragazzi ma cosa dovrei fare” capii che non si aspettavano una così facile vittoria , Maurizio disse “ scendiamo nella vostra palestra li poi vediamo”.

Scendemmo tutti al piano seminterrato dov’era  il locale fitness , una palestra attrezzata con tutti gli attrezzi, ci accomodammo sul tappeto per gli esercizi a corpo libero, i ragazzi si sedettero intorno a me , io in piedi , Maurizio per tutti disse “ora spogliati”, Ale si alzò ed accese l’impianto , inserendo un CD  di musica sudamericana.

Iniziai a muovermi a tempo, mi tolsi subito le scarpe, poi con dei movimenti morbidi e suadenti cercai di seguire il ritmo ed il tempo, i ragazzi ritmavano con battimani.

Slacciai i bottoni della camicetta, e la sfilai dalla gonna con grazia , sfilai una manica poi l’altra, e la gettai ad uno di loro, che la pose sul viso, aspirando il mio profumo.

 Slacciai la gonna dietro e con pochi movimenti delle anche la lasciai scivolare a terra, con un calcio la gettai ad uno dei ragazzi.

Ero in mutandine nere di pizzo e reggiseno , davanti a loro, mi resi conto di essere eccitata, la situazione nuova, quelle facce di bravi ragazzi mi caricavano di eccitazione.

Continuai a muovermi, a ritmo di musica, i ragazzi sorseggiavano delle birre che Ale aveva loro procurato, la scena era grottesca anche se eccitante, io una signora elegante in reggiseno e mutandine davanti a quattro ragazzi che sogghignavano sorseggiando birra.

Subito Maurizio mi redarguì “ continua non fermarti” io ripresi nelle movenze, mi slacciai il reggiseno e lo gettai ad Ale, i miei seni  eretti con i capezzoli ingrossati dall’eccitazione svettarono verso di loro, che accolsero il gesto con un applauso, poi continuai con movenze da spogliarellista ad accarezzarmi il seno a stuzzicarmi i capezzoli, presi le mutandine a due mani tirandole verso l’alto, le  feci entrare dentro i glutei, poi lentamente chinandomi, risollevandomi con grazia le sfilai e le feci cadere a terra, poi le raccolsi e le gettai in viso a Maurizio, lui le prese e se le strofinò in viso  odorandole.

continua

 

 

 

Nuda tra loro mi accarezzavo il seno e la vagina, poi chiesi “ ora che volete che faccia  ”, Maurizio rispose pronto, “ ora masturbati”, mi sdraiai e poi allargai le gambe, mostrando il mio sesso , eccitata presi a masturbarmi , accarezzai le labbra della mia vagina, raggiunsi il clitoride,con due dita lo massaggiai, con l’altra mano presi ad accarezzarmi il buchetto , in un attimo ero già eccitata e bagnata, mi inumidii due dita nella vagina, poi le inserii nell’ano aprendole e cercando di dilatarlo il più possibile, continuai per un momento a masturbarmi sia davanti che dietro godevo già della situazione, vedevo i ragazzi intorno a me che si spogliavano e già immaginavo cosa sarebbe successo tra poco.

Maurizio ormai nudo si avvicinò a me e guardandomi disse “ girati  e mettiti in ginocchio” obbedii mi inginocchiai ,lui si pose dietro me, e mi mise una mano su di un gluteo, poi mi disse “ apriti , apriti tutta “, io con le mani divaricai i miei glutei, lasciando a lui la piena vista del mio ano, lui lo sfiorò con una mano, poi sentii che avvicinava qualcosa di freddo, sentii che stava forzandolo per far entrare qualcosa, mi girai e vidi che aveva in mano un dildo anale.,

Io cercai di agevolarlo lui spinse in avanti io aprii i miei glutei ed rilassai lo sfintere, in un attimo fu dentro le mie viscere, era entrata tutto..

I ragazzi mi guardavano increduli, non vedevano più il dildo, lo sfintere si era richiuso, e nulla si vedeva, mi sdraiai di nuovo a gambe aperte, riprendendo a masturbarmi come se nulla fosse, ero completamente bagnata, la mia vagina grondava umori, la presenza nel mio retto di quell’oggetto, mi dava degli stimoli pazzeschi, mi masturbavo penetrandomi con due dita.

Vidi che i ragazzi compreso Ale si erano completamente spogliati, mi circondavano con i lori membri in mano, si stavano tutti masturbando, Maurizio , si avvicinò e mi fu sopra, io presi in mano il suo membro e lo agevolai nella penetrazione, la mia vagina costretta dalla presenza del dildo nel retto, era diventata stretta con forza e foga mi penetrò, sentivo di godere tantissimo con quel membro dentro e ildildo dietro.

Maurizio si dava da fare come un forsennato, sentii in pochi minuti esplodere il suo orgasmo dentro di me , il piacere fu immenso, anch’io ebbi un orgasmo violento, come Maurizio uscì da me subito un altro dei ragazzi mi penetrò  con facilità, la mia vagina grondava dei miei umori e dello sperma di Maurizio, anche il secondo ragazzo in pochi attimi venne dentro di me, il terzo senz’altro il più dotato mi forzò quasi con violenza, io ero ormai diventata un oggetto nelle loro mani senza nessuna difesa, il terzo ragazzo mi scopò con violenza era dotato, il suo membro dentro di me, aggiunto al dildo, creava una situazione di piacere totale, dopo aver sbuffato sopra di me, con un gemito mi venne dentro, una quantità enorme di sperma, avevo la vagina completamente satura di sperma, in parte colava fuori sulle mie cosce e sul materasso della palestra.

Per ultimo toccò ad Ale,anche lui mi prese, ma con più delicatezza, volle baciarmi sulla bocca, e ebbe il suo orgasmo mentre mi sussurrava dolci parole.

I ragazzi erano seduti ora intorno a me, io ero ancora eccitata, non mi bastava quello che avevo avuto, mi tolsi dal retto il dildo, stavo gettandolo, Maurizio mi fermò, dicendomi “ no prima devi pulirlo”, sorridendo ubbidii, pensai “certo che sto Maurizio, sta crescendo bene, alla sua età è già porco e bastardo”lo leccai tutto. Infilandolo voluttuosamente in bocca , quando fu  pulito lo gettai in un angolo.

I ragazzi mi guardavano, ormai pronti ad altro, Maurizio mi fece inginocchiare, Alessandro si pose dietro me e mi allargò i glutei mostrando a tutti il mio ano dilatato per la penetrazione di poco prima, poi iniziò a penetrarmi con due dita, muovendole dentro me, poi introdusse quattro dita cercando di forzarmi con tutta la mano.

Maurizio si era sdraiato davanti a me , io immediatamente presi in bocca quel giovane virgulto, di nuovo eretto, con la massima delicatezza iniziai a leccare il glande, poi lo presi tra le labbra e in un attimo lo feci scivolare in gola , sollevavo la mia testa aiutata anche da uno dei ragazzi e poi lo riprendevo in bocca , spinta da quelle mani sino alla radice , mi sentivo soffocare, nel frattempo Alessandro aiutato dall’altro ragazzo spingeva sempre di più la sua mano dentro il mio ano, aiutandosi con un movimento rotatorio, la mano avanzava sempre più nel mio retto, procurandomi dolori lancinanti ed un piacere immenso.

Maurizio dopo alcuni minuti di quel trattamento, mi sfilò di bocca il suo membro e aprendo le gambe completamente, offrì il suo scroto alla mia bocca, io presi in bocca tutto succhiando e leccando, mentre lui si masturbava , scesi con la lingua lungo il perineo e la passai con gioia sul suo buchetto, Maurizio si sporse ancora di più ed io presi a leccarlo con forza cercando di penetrarlo con la lingua. Lui reagiva con movimenti convulsi, capii che stava per godere.

Dietro ,  Alessandro ed il suo amico continuavano a spingere con foga io cercavo di agevolare il movimento spingendo indietro il mio corpo, finalmente con un dolore atroce sentii che tutta la mano era entrata in me, la introdusse sino al polso, mi sentivo esplodere sentivo cheil mio corpo cercava di espellere con tutte le forze quella presenza estranea. Ale  iniziò un movimento  rotatorio del polso che mi strappò  gemiti di piacere, quel misto di dolore e piacere era fantastico.

Sentirmi così violata , così oscenamente esposta, mi procurò un piacere immenso, sapere che mio figlio entrava in me quasi a volermi sfondare era per me irresistibile, avrei voluto che entrasse tutto dentro di me, quasi a ripetere un parto al rovescio, continuai a spingere indietro il mio bacino, ma lui rallentò la pressione probabilmente per non entrare maggiormente in me e crearmi problemi.

Maurizio nel frattempo si era girato e ora inginocchiato davanti a me offriva i suoi glutei alla mia bramosia, con le mani li allargò, mostrandomi il suo buchetto roseo e cercando di dilatarlo, io con la lingua e le labbra iniziai a leccarlo, in pochi attimi  divenne morbido ed arrendevole, riuscii a far penetrare in lui la mia lingua quasi per intero, lui spingeva verso me io resistevo affondando tutta la lingua in lui, Maurizio si stava masturbando, quando ormai fu prossimo all’orgasmo, si staccò girandosi verso di me mi riempì la bocca e la faccia di sperma.

Fu come un segnale, Alessandro tolse dalle mie viscere la sua mano, ripulendola su di me , poi tutti e tre i ragazzi si posero intorno al mio viso con i loro membri eretti, e cominciarono a masturbarsi in pochi minuti mi inondarono di sperma, il viso, gli occhi la bocca il seno ero  completamente coperta di sperma, Alessandro si avvicinò e dopo aver raccolto un bel po’ di quel nettare, mi porse la sua mano cercando di forzarla in bocca, io memore di dove era stata sino a  pochi istanti prima, cercai di ribellarmi, lui con forza mi aprì le labbra obbligandomi ad inghiottire tutto, io ormai sconfitta presi anche a leccarla terminando l’opera di pulizia.

Maurizio mi aiutò a rialzarmi, traballavo per via della tensione e dello sfintere che era stato enormemente dilatato, lo guardai con gratitudine, io una signora di mezz’età orgogliosa ed emancipata, pendevo dalle labbra di un ragazzo appena maggiorenne, non riuscivo a capacitarmi di come fosse accaduto, di come gli eventi mi avessero precipitato così in basso, lui mi sospinse verso il bagno, dicendomi  “vieni a lavarti, guarda come sei ridotta” un occhiata allo specchio mi fece trasalire ero completamente coperta di sperma che stava seccando i capelli intrisi, la bocca sporca, una immagine sconvolgente.

Maurizio mi fece accomodare nella vasca, lo ringraziai per la gentilezza, ma il dolore allo sfintere, quasi mi impediva di camminare,

poi si mise a bordo vasca e prendendo in mano il suo membro lo indirizzò verso di me cominciando subito ad orinarmi addosso, capii che la sua gentilezza altro non era che desiderio di infliggermi altre  umiliazioni , dentro di lui c’era una sorta di senso di rivalsa, di desiderio di umiliare quella signora elegante e ricca che sempre lo aveva trattato con sufficienza, e accettato in casa solo perché amico di Alessandro.

Tutti e quattro i ragazzi cominciarono a pisciarmi addosso, Maurizio disse “ dai apri la bocca e bevi” io come in trance obbedii e spalancai la bocca, un getto mi riempì la bocca, caldo salato, leggermente acidulo, lo inghiottii ad ampie sorsate, era piacevole, con la mano mi pulii da tutto , quando la mia mano arrivò alla vagina cercai il clitoride, lo accarezzai traendone piacere , sentii Maurizio che mormorava “ guardala la troia , ha ancora voglia”, ed in effetti non aveva tutti i torti.

Poi presa la doccetta cominciò a sciacquarmi e a pulirmi, mi asciugai, i ragazzi fecero una doccia, poi uscirono tutti da casa, si fermò solo Alessandro, si avvicinò a me,io ero in accappatoio, ancora  tremavo, lui mi abbracciò a lungo, mi baciò sulla bocca mormorandomi, “ sei stata bravissima mamma, grazie” poi lo sentii penetrare con la mano  sotto l’accappatoio e accarezzarmi dolcemente i peli del pube, si avvicinò alla mia vagina, aprii le gambe e lasciai che mi accarezzasse con il palmo della mano risposi “ grazie a te amore mio”

Continua.

P.S. Gradite critiche commenti od altro “pazzarez@libero.it”

 Diego, “voglio raccontarti una mia esperienza particolare”, una sera Manuela si è rivolta a me in questo modo, “ripensando a quanto  successo quel venerdì pomeriggio con Marco, devo dirti che  sono rimasta perplessa , relativamente alla mia capacità di  gestire certe situazioni “ Da quando Marco mi ha svezzato sulla via del sesso e del piacere io non sono stata più me stessa, lui è così affascinante, mi sottomette in tutto, psicologicamente e fisicamente, con lui ho scoperto una nuova vita, da allora con lui o con altri, io ho avuto tantissime avventure improntate al sesso più sfrenato, tanto che posso immaginare, che chi legge queste confessioni, possa pensare siano frutto di fantasia.

Tu Diego sai benissimo, perché vi hai partecipato, che invece esse sono solo la rappresentazione di quanto realmente successo, noi, continuò lei, siamo una coppia perfetta, io mi sono resa conto di essere  una ninfomane , selettiva ma sempre ninfomane, tu un cuckold, sono due forme di perversione che si completano tra loro perfettamente.

Devo però ammettere che questa nuova dimensione mi sta benissimo io penso di essere una donna libera pronta a tutto scelgo io se, come e quando.

 Sempre meno che con Marco, con lui subisco ogni sorta di sopruso, il mio unico scopo diventa assecondarlo e procurargli piacere.

E per questo che volevo parlarti di quel venerdì pomeriggio di  2 anni fa, sai che Marco, non si fa vedere per mesi , poi di colpo mi chiama e ordina, però dopo quel venerdì non l’ho più voluto vedere.

Ok dissi io racconta che  io cercherò di trascrivere, la tua confessione.

Venne a prendermi quel venerdì pomeriggio in macchina ci avviammo verso il Lago di Como, mi disse “ avverti perché faremo tardi” io chiesi “ dove andiamo”, lui mi rispose  “ da un amico che ha una casa sul lago, ci saranno un paio di sorprese per te.” .

Risi, contenta di stare con lui, percorremmo l’autostrada sino a Como, poi la Regina, ci fermammo in un paese  carino sul lago, Marco condusse la macchina sino all’ingresso di una grande  villa poi dopo che ci apersero il cancello entrammo e parcheggiammo l’auto nel vialetto del parco.

Ad attenderci c’erano due uomini di una cera età più vicini ai settanta che ai sessanta, ci fecero accomodare e si presentarono uno dei due non mi era sconosciuto, si presentò come Ing.::::::::::::::::: , “capisci Diego si trattava di uno dei tuoi concorrenti-amici, eravamo già stati  a cena con lui ma non mi ricordavo in che occasione”, io piuttosto sorpresa mi accomodai in poltrona, ero vestita con un abito piuttosto appariscente , come piaceva a Marco, abbondante scollatura, naturalmente senza intimo.

Chiacchierammo per un momento del più e del meno, io guardai verso Marco con fare interrogativo, come per chiedergli, ora che si fa…??

Marco, si avvicinò a me e sedette sul bracciolo della poltrona, poi mi sussurrò all’orecchio “ vedi questi amici hanno sentito delle tue performance, ed allora hanno pagato per vederti all’opera” “ tu sei pazzo “ risposi” sono persone che conosco amici di Diego che vuoi combinare” lui per tutta risposta mi ha preso una coscia con le sue forti mani e l’ha stretta con forza, ho provato un dolore intollerabile, lui mi ha sussurrato di nuovo “non disobbedire ancora, perché altrimenti ti do  una lezione davanti a loro da ricorderai tutta la vita” io imbarazzata , rossa in viso per il dolore, ho risposto “ va bene va bene”.

Marco allora mi disse, “ vieni con me che ti preparo”, ci alzammo e ci recammo nella camera prospiciente il salone dove eravamo.

L’ing. si alzò per cortesia come il suo amico, Marco disse loro,” raggiungeteci tra cinque minuti,” vidi che accanto all’ing. era comparso un cane, un grosso alano arlecchino.

La stanza accanto era molto spaziosa, al centro un letto a baldacchino contornato da alcune comode poltroncine, sembrava il  palcoscenico di un teatro.

 Marco accese le luci, vidi che delle lampade illuminavano il letto lasciando il resto del locale quasi al  buio.

Marco mi fece accomodare sul letto poi mi tolse le scarpe , mi tolse  la camicetta , mettendo a nudo i mie seni, la gonna , lasciandomi completamente nuda, nel far questo mi baciava continuamente , mormorandomi parole dolci “amore mio vedrai che ti piacerà , vedrai sarà fantastico”.

Entrarono i due spettatori, Marco si alzò uscì dal locale lasciandomi sola con i due  loro cominciarono subito  a darmi  ordini ” apri le gambe … ora inarca la schiena…, facci vedere la tua figa ,… ecco così ora accarezzati i seni”  io senza ritegno obbedivo ad ogni loro ordine ,  da una borsa trassero dei dildo, uno normale ed uno enorme e nero, io senza indugio li presi in mano, cominciavo ad eccitarmi  pensai  “volete vedere  ok. ora vi farò vedere io di cosa sono capace”.

Cominciai a leccare il più piccolo dei due  e quando fu ben insalivato lo accostai alle grandi labbra della mia vagina, e con un gesto voluttuoso e carico di libidine lo introdussi profondamente, iniziai una masturbazione lenta poi sempre più veloce, con la mano presi il dildo enorme 30 cm. per cinque di diametro, lo avvicinai alle labbra e cominciai a leccarlo tutto insalivandolo, non riuscivo a farlo entrare in bocca, se non per pochi cm.

Stavo veramente godendo ora ero eccitata, sentii qualcuno entrare nella camera, mi fermai , vidi che era Marco, per mano una ragazza in Jeans e maglietta, una ragazzina forse venti  anni, Marco con malagrazia la spinse sul letto verso di me, dicendo “ è tutta tua , ma falla godere” io non capivo ormai più niente,  presi la ragazza per un braccio l’attirai a me, cominciai a baciarla in bocca quasi con violenza la sua lingua saettava con la mia, sembrava però quasi volersi ritrarre, mormorò qualcosa in una lingua sconosciuta, probabilmente di un paese dell’est.

Rallentai la mia foga e la trattai con maggior delicatezza, lei diventò dolce e morbida , la penetrai con la lingua rispose con passione, allora accarezzai la sua vagina all’esterno dei pantaloni, lei  con un gesto rapido se li sfilò assieme alle mutandine, io accarezzai subito il suo fiore, poi con calma introdussi in lei, la mia mano lei aprì le gambe per agevolarmi, capii che ormai stava godendo, io non avevo mollato il dildo dalla mia vagina , sentivo di essere completamente bagnata, con un sospiro lo tolsi, lo avvicinai alla bocca della ragazza e lei lo ingoiò con ingordigia  lasciai che lo pulisse completamente poi lo avvicinai alla sua vagina, vidi che apriva le gambe il più possibile pronta a riceverlo , lo spinsi dentro di lei  e lei lo accolse con un sospiro , continuai a baciarla con intensità lei si lasciava prendere ormai in preda ad orgasmi continui, la feci girare su se stessa in modo che mi offrisse il suo buchetto, infilai la mia lingua tra i suoi glutei e cominciai a leccarla con passione lei era in preda ad un orgasmo continuo , sentii il suo sfintere rilasciarsi , allora introdussi in lei due dita lei si sforzò per farle penetrare aprendosi.

Sentii qualcuno avvicinarsi a me e vidi Marco che seduto sul bordo del letto, dopo aver preso il dildo gigantesco e dopo averlo ben lubrificato con della vaselina, cercava di appoggiarlo alla mia vagina, io lo guardai, con uno sguardo misto tra odio e libidine, poi decisa, aprii le gambe girandomi verso di lui, la ragazza si mise in ginocchio e  appoggiò la sua vagina ed il suo ano al mio viso, perché potessi leccarla meglio, con un movimento oscillatorio avanti indietro faceva entrare dentro di lei la mia lingua , poi si sporse in avanti ed afferrò a due mani il dildo che Marco continuava  a spingere verso la mia fessura.

 Marco spingeva, ma il dildo enorme stentava ad entrare, la ragazza tirava verso di se , io cercavo di aprire le gambe il più possibile il dildo cominciava ad entrare lentamente dentro di me  prima 4 poi 5 poi 6 cm, la ragazza cercava anche di farlo ruotare per agevolarne la penetrazione, io continuavo a leccarle la vagina inghiottendo golosamente gli umori che ne fuoriuscivano.

Lentamente ma costantemente il dildo penetrava le mie sensazioni erano divise tra il dolore ed il piacere , Marco spingeva poi tirava dopo alcuni minuti era entrato per almeno 10 cm., vidi che i due spettatori si erano alzati in piedi per non perdere una sola immagine del mio spettacolo, la mia vagina era ormai dilatata il dildo entrava ed usciva con facilità estrema io cominciai a godere, sembra impossibile, con quel giocattolo enorme piantato dentro di me, ma realmente godevo ebbi un orgasmo spropositato con Marco che continuava dentro e fuori io mi stuzzicavo il clitoride e leccavo con tutta la lingua la vagina della ragazza.

Marco forzava sempre più, il dildo entrava dentro di me, la ragazza strofinava con forza sul mio viso la sua vagina ed il suo ano io a tratti sprofondavo la mia lingua nell’una o nell’altro.
Marco non smetteva un attimo di scoparmi con quel giocattolo gigantesco, ormai era entrato in me per almeno venti cm., stavo godendo come una pazza inarcavo i miei fianchi sino a d alzarmi venti trenta cm dal letto.
Leccavo con gusto gli umori che fuoriuscivano dalla vagina della ragazza, ad un certo momento sentii in bocca un gusto acido e salato ed un fiotto abbondante mi riempì la bocca, mi resi conto che la ragazza mi stava orinando in bocca , feci per togliere la testa , ma lei strinse di più le sue cosce obbligandomi in quella posizione oramai ero completamente inzuppata di orina , per non soffocare fui costretta ad aprire la bocca e lei rilasciò completamente la sua vescica riempiendomi la bocca, deglutii ed inghiottii tutto, non avevo mai provato una cosa del genere , ma non mi disgustò anzi trovai che in fondo sentire nella gola quel liquido caldo era piacevole.
Il grosso dildo entrava ed usciva dalla mia vagina con facilità, non sentivo dolore, solo piacere, una cosa pazzesca.
La ragazza prese un rotolo di carta e mi pulì accuratamente il viso ed i capelli io la ringraziai e vidi che lei capì, la lingua.
Ormai ero stanca vidi che Marco si era a sua volta denudato ed anche i due spettatori avevano estratto i loro membri dai pantaloni, Marco sollevò le mie gambe sopra le sue spalle , estrasse dalla mia vagina quel dildo gigantesco e appoggiò il suo glande al mio sfintere, io aprii con le mani i miei glutei e lui penetrò in me senza fatica , lo introdusse tutto, sentivo le sue palle sbattere sulle mie chiappe, un dolce languore da dentro, desideravo ancora essere penetrata e scopata, quasi gridai ‘ si sfondami il culo ora’ Marco non se lo fece ripetere, mi trapassò con tutta la forza scopandomi con violenza in pochi minuti esaurì la sua carica, eiaculò dentro le mie viscere riempiendomi di caldo sperma, fuoriuscì ed io mi rilassai un attimo.
Marco si allontanò io sentii che qualcuno cercava di toccarmi l’ano, capii che non era ancora finita, ne fui contenta, volevo ancora godere.
Guardai meglio e vidi l’Ing. che brandendo il dildo ancora fradicio dei miei umori lo avvicinava al mio ano passandocelo sopra e spingendo leggermente , esclamai ‘ dai porco vai fino in fondo, dai spaccami sfondami con quel coso’ l’ing. non se lo fece ripetere , io mi girai e mi posi davanti a lui con il culo aperto, spalancato, grondante dello sperma di Marco.
Lui afferrò con due mani il dildo ed iniziò a spingerlo dentro di me, sentivo ormai una pressione forte sullo sfintere, che ben lubrificato iniziava a cedere, ma mi resi conto che stentava ad entrare, vide che anche il secondo amico era intervenuto ora spingevano a quattro mani io cercavo di aprirmi sempre più, ma il passaggio era troppo stretto.
L’ing. tolse il dildo dal mio sfintere e prese in mano un grosso tubetto di vaselina.
Cosparse il dildo completamente, io inginocchiata sul letto con il culo oscenamente offerto gridavo ‘ dai fai in fretta lo voglio tutto ‘, l’ing. così stimolato riappoggiò il dildo al mio ano poi prese a spingere sempre più forte , il suo amico nuovamente intervenuto lo aiutava a spingere, sentii dietro me che la ragazza ripresasi appoggiò le sue mani ai miei glutei ed afferrata la punta del dildo lo introdusse dentro di me, come prima il suo intervento fu risolutivo sentii che cominciava ad entrare in me,un dolore fortissimo , lei con mani sapienti lo ritrasse per poi rimetterlo diverse volte, sentii che di colpo lo sfintere si era dilatato aprendosi, in un attimo il dildo mostruoso fu dentro di me sentii una sensazione di riempimento pazzesca, i due vecchi continuarono ad inserirlo e toglierlo ora era tutto semplice entrava ed usciva come nel burro.
Io godevo tantissimo, per la prestazione, per l’umiliazione per l’oscenità di tutta la scena, vedermi chinata in avanti con il culo spalancato, ed un amico di mio marito che mi introduceva e toglieva dallo sfintere un oggetto enorme, era per me troppo ebbi un orgasmo terribile poi ricaddi sdraiata sul letto con quel palo infisso nel retto.
La ragazza straniera lo afferrò estraendolo con delicatezza, poi prese un tubetto d’unguento, e cominciò a massaggiarmi l’ano e la vagina con l’unguento lenitivo, sotto le sue carezze mi rilassai, riprendendo lucidità mi resi conto che era stato tutto organizzato da Marco, che la ragazza era sua complice e tutto doveva servire ad addomesticare e umiliare l’altera signora.
Questa constatazione invece che sconvolgermi creò in me una sensazione di piacere incredibile, mi resi conto che volevo continuare, volevo che tutti si occupassero di me volevo soddisfare ogni loro desiderio avrei sopportato e goduto di qualsiasi situazione, volevo essere ancora violentata , picchiata, volevo provar dolore per godere ancora .
Marco, in un angolo del locale parlava con l’ing. ed il suo amico, si erano ricomposti, ma si notava che erano ancora eccitati , sentii che dicevano a Marco ‘ dai fallo , vedrai che la puttana non dice di no’ capii che Marco era indeciso poi esclamò ‘ va bene ma sono altri diecimila’ rispose l’ing. ‘non c’è problema’.
Marco mi guardò con un sorriso carico di libidine, il soddisfare quanto richiestogli , lo eccitava.
Si avvicinò e mi posizionò sul letto a gambe allargate, poi con delicatezza iniziò a masturbarmi, si avvicinò con il viso alla mia vagina già calda e fremente per l’eccitazione ed iniziò a passarmi la lingua sul clitoride io con le mani aprii le labbra della mia vagina e lui prese a leccarmi con avidità, in pochi secondi ero già in preda ad un orgasmo.
Marco introdusse quattro dita dentro la mia vagina, era talmente dilatata dalla penetrazione di poco prima che le accolsi in me in un attimo.
Marco spinse con forza e senza problemi introdusse in me tutta la mano, la toglieva poi la introduceva con un ritmo lento, continuo, la ruotava a destra ed a sinistra, io ero veramente un lago, completamente fradicia , godevo e godevo.
Improvvisamente sentii sopra il mio viso una presenza, qualcuno si era avvicinato , aprii gli occhi e rimasi per un attimo basita, poi mi resi conto che l’ing. aveva fatto salire sul letto il suo alano, il cane mi sovrastava , posizionato sopra il mio viso, vidi che l’ing. con una mano masturbava l’animale , in un attimo fuoriuscì un membro vermiglio grosso turgido lungo almeno 20 cm, terminava con una strana punta gocciolante liquido.
Il membro del cane si trovava a pochi cm. dal mio viso, sentii l’ing. che mormorava rivolto a me ‘ puttana lo so che ti piace l’idea , forza’ dicendo ciò afferrò con la mano quel pezzo di carne e lo avvicinò di più al mio viso, sentii che lo strofinava sulla mia guancia cercando di raggiungere le mia bocca.
Marco continuava nella sua masturbazione ora con il pollice dell’altra mano aveva raggiunto e penetrato il mio ano, io ero sempre più agitata, sul letto a gambe larghe Marco che mi masturbava con una mano in me, e due dita nell’ano, il cane sopra di me che mi strusciava sul viso il suo membro, l’ing. che continuava ad insultarmi e a spronarmi, io infoiata come mai mi era successo, di colpo decisi, girai il mio viso di scatto e presi in bocca, quel membro vermiglio.
Subito cominciai leccarlo, passavo la lingua sulla punta e scendevo sino alla radice sentii che mi sollevavano la testa facendomi appoggiare su due cuscini, agevolandomi in tal modo l’operazione.
Leccavo e succhiavo ora il cane libero spingeva in me e cercava con foga la mia bocca, io la aprii completamente e lui lo spinse dentro , sentii che il membro diventava sempre più grosso, gocciolava un liquido denso dolciastro.
Sentivo che andava dentro e fuori forzandomi sino in gola, aprii sempre più la bocca sino a prenderlo tutto dentro.
Di colpo sentii che era stato allontanato da me, lo segui nel movimento, perché ora lo volevo, era talmente pazzesca la situazione che impazzivo letteralmente per la libidine, carica di ormoni ed adrenalina
L’ing. lo teneva per il guinzaglio dicendomi ‘lascialo puttana che lo fai godere’ sentii la mia voce che rispondeva ‘ lo voglio dammelo’ lui fece un cenno a Marco, sentii che Marco toglieva le sue mani da me.
Mi fece girare e mi costrinse ad alzare il bacino dal letto per almeno 40 cm., ed appoggiare in avanti, mi fece aprire le gambe, riprendendo poi a toccarmi , sapevo cosa sarebbe successo ma lo volevo con tutte le forze.
Sentii le zampe del cane sulla mia schiena sentii che arrancava su di me poi finalmente sentii il suo membro turgido, eccitato, enorme che mi penetrava, prima lentamente, guidato, poi deciso, colpi forti rapidi un susseguirsi di scatti ed affondi dentro di me, aprii sempre più le gambe per agevolarlo, una sensazione incredibile di piacere mi travolse, più psicologica che fisica, essere arrivata ad una tale forma di depravazione mi sconvolse totalmente.
Io che, quando per sbaglio, avevo visto rapporti tra esseri umani ed animali , in film o giornali porno, mi ero sempre chiesta come fosse possibile, cosa potesse aver spinto quelle donne a compiere certi atti, ora mi trovavo inginocchiata su di un letto con un cane enorme, che mi scopava con una forza tale da sfondarmi letteralmente.
Cominciai ad essere preoccupata non riuscivo più a tenerlo, fortunatamente in pochi minuti lo sentii godere dentro, se possibile mi aprii ancora di più.
Una quantità enorme di sperma mi riempì la vagina, sentii il cane rilasciarsi sopra di me e sentii il suo membro gonfiarsi di colpo, non lo tolsi, lo tenni dentro di me per alcuni minuti, era una sensazione piacevolissima, poi adagio lo tolsi, vidi che era diventato enorme , mi girai e lo presi in bocca leccandolo e pulendolo completamente.
Fecero scendere il cane dal letto ed io mi lasciai andare, completamente distrutta, stanca, sfinita.
Dopo alcuni minuti, Marco mi accompagnò al bagno per una doccia.
Tornammo nel salone , vidi che era vuoto, mi rivestii e senza una parola ci allontanammo dalla villa.
Tornando in macchina , mi rilassai e forse per la prima volta mi resi conto di quanto era successo, dell’umiliazione subita di quanto fosse bastardo Marco, lui mi guardava sorridendo e mi disse’ ventimila abbiamo guadagnato ventimila’ io lo guardai disgustata ‘ Marco sei un figlio di ”, io non sono in vendita, guadagno a sufficienza per comprare te e quegli stronzi, comunque con me hai chiuso non ti dico nulla perché alla fine ho goduto, ma oggi abbiamo superato il limite, per cui lasciami in pace non voglio più sentirti’.
Lui cambiò espressione ed in tutto il viaggio non aprì bocca.
Da allora non l’ho più rivisto ne sentito.

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