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Racconti erotici sull'Incesto

STORIE IN FAMIGLIA

By 25 Febbraio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

MI chiamo Marco, sono sposato da circa vent’ anni con Maria e abbiamo due figli, Alberto ed Elisa. Sono direttore di un istituto di credito, nella cui stessa filiale mia moglie &egrave impiegata come cassiera e indubbiamente, i suoi orari sono molto meno flessibili dei miei! Perch&egrave lo specifico? Perch&egrave non &egrave un dettaglio insignificante, anzi rappresenta la linfa vitale della mia storia…….il tempo -il bene più prezioso- a patto ovviamente che se ne faccia l’ uso opportuno……….E, a proposito di tempo, mi accingo a fare un tuffo nel passato…..No, niente di particolare……non parlerò dei miei trisavoli……la memoria storica &egrave preziosa, ma altrettanto illusoria…….ingannevole: per cui andrò un pò indietro……ma non troppo……solo tre anni…….ad una sera in particolar modo……..una serata come tante altre. Una serata da trascorrere in famiglia……….una serata normale……almeno così doveva essere. Ma non fù così…….!
Non fù così perch&egrave accadde qualcosa che cambiò profondamente le nostre vite……senza più darci la possibilità di ritornare sui nostri passi! Rancori? Rimorsi? Niente di tutto questo…..! Solo la consapevolezza che la natura umana -essendo alquanto irrazionale ed imprevedibile- non dovrebbe mai essere stuzzicata n&egrave assecondata! Purtroppo, non &egrave sempre possibile realizzare tali intenti: la volontà c’ &egrave sempre, ma poi sono gli accadimenti quotidiani a rendere tutti noi responsabili -tremendamente responsabili – delle nostre azioni. Nel bene e nel male: ciò non vuol dire affatto che mi consideri una specie di anticristo…….non sono certo l’ incarnazione del male. Sono tuttavia consapevole del fatto che non ho agito secondo coscienza, ma ho preferito lasciarmi trasportare dalle emozioni! Lo faccio tuttora e non mi pento per le scelte che ho fatto: sono forse solamente un pò deluso, perch&egrave mi sono sempre considerato una persona forte e sicura di s&egrave! Evidentemente, non avevo ancora fatto i conti con quella frenesia che abbiamo tutti di essere sempre noi stessi……quella assurda frenesia che molto piu banalmente si chiama egoismo……un insanabile egoismo……il padre di tutti i vizi………

Dopo cena la nostra famiglia si riunisce in soggiorno: una partita, uno spettacolo, un film……l’ occasione comunque per guardare tutti insieme la tv. Un’ abitudine……..forse più una tradizione ormai consolidata…..con le dovute eccezioni, ovviamente……….in particolar modo i fine-settimana, quando amici e parenti reclamano la tua attenzione e quindi anche la tua presenza. La sera in questione guardavamo un film: il ragazzo -sempre mammone- con la mamma in poltrona e già entrambi abitualmente in “catalessi” a metà dell’ opera, ed io con mia figlia sul divano a recitare la parte dei leoni: infatti, restiamo sempre svegli sino alla fine. Eravamo e siamo tuttora i casinisti del gruppo…….i nottambuli per definizione: di quelli che ritengono che sia sprecato trascorrere l’ intera notte dormendo, perch&egrave serve solo a sottrarre tempo utile alla propria vita……alla nostra (troppo) breve ed effimera esistenza! Tra l’ altro Elisa spesso e volentieri poggia i piedi sulle mie cosce reclamando silenziosamente -ma non troppo- un bel massaggio tonificante dalla durata pressocch&egrave illimitata: in genere indossa collant -in estate quelli corti, per intenderci, fino al ginocchio e negli altri periodi dell’ anno quelli normali che fasciano il bacino: detto francamente, &egrave un’ occupazione serale che mi intriga per due distinte ragioni. In primo luogo, perch&egrave a me &egrave sempre piaciuto l’ odore delle calze indossate per una giornata intera e “segregate” in un angusto paio di scarpe: un odore caratteristico che piace molto e non solo ai maschi! In secondo luogo, perch&egrave anche le mani si impregnano del medesimo aroma -e di tanto in tanto- e’ scontato avvicinarle “discretamente” al naso, per concedersi un momento di relax, nel bel mezzo del “duro” lavoro. Una discrezione dovuta al fatto che l’ oggetto di attenzione &egrave mia figlia……quindi più per pudore che per una questione di privacy: infatti, mia moglie -conscia del mio interesse per le calze profumate- riesce sempre ad ottenere ciò che vuole…..! In ogni caso, non mi considero un feticista convinto, in quanto ritengo che tale attrattiva faccia solo da cornice ad un contesto, che comunque deve possedere ben altri “contenuti” e “requisiti”, per essere considerato davvero “allettante”……!
Anche la sera in questione ero intento a massaggiare i suoi piedi: i profumi erano quelli di sempre…….rientrava tutto nella normalità e non mi ero mai eccitato durante tale maneggio…….come già detto, nei riguardi di Elisa avevo sempre agito con la massima pudicizia……senza secondi fini, anche perch&egrave con mia moglie non avevo e non ho tuttora mai avuto problemi di sorta, quando siamo in intimità. Come al solito, madre e figlio minore erano già caduti in letargo e l’ oscurità faceva da protagonista, eccezion fatta chiaramente per la luce proiettata dallo schermo. Ma tale normalità venne improvvisamente a mancare, quando mi accorsi che i piedi di mia figlia non erano -come tante altre volte- poggiati sulle mie cosce, bensì in grembo, andando inevitabilmente a cozzare contro il mio pene, che -sollecitato dal movimento- si inalberò come da copione! Confesso che non appena mi resi conto di cosa stesse accadendo, senza interrompere il massaggio feci un pò di pressione, nell’ innocente tentativo chiaramente di allontanare le estremità della ragazza dalla “zona minata”: con mia grande sorpresa, incontrai una certa resistenza e non riuscii nel mio intento. Per cui, fù per me abbastanza istintivo guardare nella sua direzione: nonostante la penombra notai chiaramente che mi stava fissando. Ebbi un attimo di imbarazzo…….ma nel frattempo e con molta abilità Elisa si era già “liberata” dalle mie mani e molto tranquillamente aveva iniziato a solleticarmi il cazzo con la punta delle dita: uno sguardo veloce alla poltrona sulla quale gli altri componenti della famiglia già dormivano beatamente e nuovamente mi voltai nella sua direzione con un atteggiamento alquanto perplesso e interrogativo: il suo indice sulla punta del naso era abbastanza eloquente. Davvero dovevo lasciarla fare e rimanere in silenzio? Mi sembrava una situazione paradossale ed anche potenzialmente pericolosa per la mia reputazione: ma i suoi piedi furono molto più veloci dei miei pensieri, perch&egrave in un batter d’ occhio si fecero strada attraverso il leggero elastico del pantaloncino prendendo ai lati il mio cazzo ed iniziando un tipico movimento che non lasciava spazio a dubbi di alcun genere. Stava piacevolmente usando le proprie estremità inferiori per masturbarmi: di tanto in tanto scendeva fino ai testicoli per “saggiarne” la consistenza, e poi risaliva nuovamente lungo l’ asta: avrei anche potuto ribellarmi…….allontanarla con le mani……alzarmi e andare via………e invece rimasi seduto senza batter ciglio…….stavo impazzendo dal piacere……in tanti anni nemmeno mia moglie era stata così “persuasiva” , e -detto francamente- non &egrave che con lei il divertimento mancasse……anzi…….! Non appena mi accorsi che stavo per venire, agguantai letteralmente i suoi piedi stringendoli attorno all’ asta, giusto in tempo per esplodere in una gigantesca sborrata che insudiciò il mio pigiama e chiaramente anche i suoi collant: continuò ad accarezzare i miei attributi per qualche minuto ancora, fino a quando mi alzai di scatto per andare in bagno a ripulire quel disastro……..Uscii dalla stanza senza voltarmi: non avevo il coraggio di guardarla……..avevo la netta sensazione di aver fatto qualcosa di sporco!
Durante la notte non chiusi occhio: ero tormentato dai sensi di colpa! Ma, al momento non era il problema più rilevante: mia figlia mi aveva masturbato volontariamente e con malizia. Con quel dito, mi aveva anche imposto il silenzio: certo…….mi era piaciuto e avevo goduto, ma col sangue del mio stesso sangue! Una ragazza acqua e sapone……almeno così la vedevo……..perch&egrave così si comportava ed era quella l’ idea che in famiglia avevamo di lei! Era tutto fuori posto oppure stavo solo sognando? Purtroppo, quei pantaloni pieni di sperma che erano finiti anticipatamente nel cesto della biancheria da lavare, parlavano chiaro: restava da capire cosa le passasse per la testa, che -al momento- era la cosa che più mi stava a cuore! Avrei dovuto affrontarla e chiarire l’ accaduto: ma dovevo anche trovare l’ occasione giusta, affinch&egrave rimanessimo da soli, perch&egrave la madre…….forse era meglio tenerla fuori -diciamo pure all’ oscuro- dal casino che avevamo combinato!
Il giorno successivo uscii prima del solito, quando gli altri ancora dormivano: avevo bisogno di riflettere e decisi di raggiungere il posto di lavoro, non come facevo abitualmente prendendo l’ autobus, bensì a piedi. Una lunga passeggiata chiarificatrice……almeno era quello lo scopo! Ma quando giunsi a destinazione, avevo le idee ancora più confuse: tra l’ altro, ero anche sù di giri, perch&egrave continuavo a pensare ai suoi piedini odorosi mentre tormentavano la mia asta. Ciò costituiva indubbiamente un’ aggravante, perch&egrave era stato stupendo godere sui collant che ancora sapevano di scarpe appena smesse: l’ unica certezza era che mi stavo cacciando -e magari anche Elisa- in un bel casino e non sapevo come uscirne. Ormai l’ atto era stato “consumato”……non potevo ignorarlo, ma non volevo far finta di niente: avevo un assoluto bisogno di confrontarmi con lei per capire……
Contavo i minuti e forse anche i secondi, perch&egrave io e mia moglie in genere abbiamo orari sfalsati. Anzi, il mio ruolo non mi impone di rispettare gli orari come un normale impiegato: devo sì totalizzare un determinato numero di ore, ma ad esempio posso tranquillamente arrivare nel mio ufficio con un’ ora di ritardo e rimanere un’ ora in più, o viceversa……..Per cui, già sapevo che tornando a casa avrei avuto la possibilità di parlare da solo con mia figlia.

La trovai sprofondata in una poltrona nella camera degli ospiti…….leggeva un libro: non sembrò molto sorpresa per la mia intrusione! Presi una sedia con lo schienale basso e mi accomodai in maniera tale che fossimo uno di fronte all’ altro: non avevo intenzione di tergiversare e quindi andai subito al sodo………
-Elisa, non pensi di dovermi qualche spiegazione?
-A che proposito?
-Beh! Mi sembra abbastanza ovvio: mi riferisco a quello che &egrave accaduto fra noi…..ieri sera…….non &egrave mica un secolo fà!
-Ah……e di cosa vorresti parlare esattamente?
-Non so se ti rendi conto di cosa abbiamo fatto……
-Me ne rendo conto eccome, ma non pensavo che avremmo dovuto discuterne……!
-Non pensavi? E quali sono secondo te gli argomenti di cui vale la pena discutere? Ieri sera, io e te abbiamo avuto un rapporto intimo……io lo definisco così!
-E di che ti preoccupi? Mica abbiamo scopato…….

Scopato? Sinceramente era la prima volta che sentivo Elisa parlare in quel modo…..proprio lei che era sempre così educata……rispettosa…….quasi intimidita……Alla faccia della timidezza -pensai tra me e me……!

-Che non abbiamo “scopato” come dici tu…….&egrave palese, ma comunque &egrave successo qualcosa……
-Allora te ne sei accorto anche tu?
-Ma che……..sfotti pure adesso?
-No, papà……..non sto sfottendo, ma ho la sensazione che tu stia un pò ingigantendo la cosa…….!
-Allora non hai capito…….
-Cosa c’ &egrave da capire che non ho ancora afferrato? Proprio non ci arrivo…….
-C’ &egrave che mi hai masturbato! Ti sembra niente?
-Ti ho fatto una sega con i piedi……e allora? Dov’ &egrave tutto ‘sto problema?
-C’ &egrave che io sono tuo padre! Non ti sembra già abbastanza per discuterne?
-Non saprei!
-Nel senso che non sono un tuo amico o il tuo ragazzo!
-Questo &egrave vero!
-Ah! Vedo che finalmente ci stai arrivando anche tu!
-Veramente ci ero già arrivata da un pò!
-Prego?
-…….che ci ero già arrivata……
-Allora stai facendo scena?
-Certo che no……ma non capisco ancora qual’ &egrave il tuo problema……se &egrave per la mamma, allora puoi stare tranquillo, perch&egrave tanto non le dico niente…….
-Tu continui a non capire!
-Non dirmi che ti senti in colpa!
-Perch&egrave, tu no?
-E perch&egrave dovrei? E’ da tanto che volevo farlo!
-Come hai detto, scusa…….?
-Ho detto che &egrave da tanto che volevo farlo!
-Fare cosa? Ora sono io che non capisco!
-Farlo con te! Pensavo fosse ovvio!

Elisa era impazzita…….o forse troppo lucida…..avevo paura di scoprire la verità…….una cruda verità…….!

-Stai dicendo forse che mi hai provocato deliberatamente?
-E certo! Pensavo l’ avessi capito! Già da un pò ci pensavo…..volevo anche dirtelo…….
-Dirmi cosa?
– Con quell’ affare che ti ritrovi……non mi dire che ti scopi solo la mamma……..!
-Elisa! Ma sei uscita di senno? Guarda che sono sempre tuo padre!
-Mi stai dicendo che le sei fedele?
-Certo che sì!
-Che peccato!
-Prego?
-Ho detto “che peccato”…….non &egrave da tutti avere un cazzo come il tuo!

Ero allibito! Mia figlia non aveva mai parlato in quel modo: e poi, non era solo per il linguaggio…….era l’ atteggiamento che aveva! Spavalda…….sicura di s&egrave! Si comportava come una donna vissuta….aveva padronanza! Ero perplesso da un cambiamento così repentino, ma sicuramente non &egrave che poi mi dispiacesse fino in fondo! Cercai comunque di non farglielo capire…..

-Guarda che ti stai comportando come una troia!
-Perch&egrave’? Come fai a sapere come si comportano le troie? Ne hai conosciuto qualcuna di recente?
-No, a parte te…….!
-Ora sei tu che sfotti……
-Forse non ti rendi conto di quello che stai dicendo………!
-Insomma ti senti in colpa e pensi che basti parlarne un pò per ripulirsi la coscienza…….&egrave così?
-Ehm…….non &egrave proprio così……
-E allora com’ &egrave?

Rimasi qualche istante in silenzio………non sapevo cosa dire: la sua sfacciataggine mi aveva colto decisamente impreparato e lei se ne accorse subito!

-Elisa, sto semplicemente cercando di farti capire, che &egrave normale che tu abbia le tue esigenze, ma che tu scelga volontariamente me come compagno per i tuoi giochi……
-E perch&egrave? Cosa c’ &egrave di male? Ci siamo solo divertiti un pò!
-Di male c’ &egrave che lo hai fatto con tuo padre! Hai le tue amicizie……oppure trovati un ragazzo fisso con il quale ti puoi sfogare quanto ti pare……..
-I ragazzi che frequento sono dei bambinoni……..glielo meni giusto per tre secondi e subito spruzzano……..Io ho bisogno di un vero uomo che mi faccia godere!
-Forse almeno quando sei in casa, dovresti moderare un pò il tuo linguaggio: se tua madre ti sentisse……
-Non dirmi che ti scandalizzi per così poco: ho sentito tante volte te e la mamma in camera…….e non mi sembra proprio che vi faccìate problemi!
-Ma che fai? Ci spii?
-E’ capitato…..e poi vado a masturbarmi: ho notato che la fai godere alla grande!
-Guarda che stai parlando di tua madre!
-Lo so! Ma non &egrave anche lei una donna? Sarebbe bello se tu facessi godere anche me…….proprio come fai con lei: il tuo cazzo la fà letteralmente impazzire: Ho visto che te la cavi!
-Forse stai esagerando……non &egrave bello stare a guardare i tuoi genitori dal buco di una serratura!
-Perch&egrave tu non lo hai mai fatto?
-Non ho parole!
-Forse dovresti smetterla di fare il moralista!
-Prego?
-Hai capito bene! Sono anni che mi massaggi i piedi e poi ti annusi le dita……..e poi ho visto come mi guardi!
-Come ti guardo?
-Con l’ aria “allupata”…….E comunque ieri sera potevi anche alzarti e andare via! Invece sei rimasto e ti sei fatto una gran bella sborrata: e sai perch&egrave? Perch&egrave ti &egrave piaciuto da morire e vorresti rifarlo! Ammettilo che &egrave così…….invece di stare a fare il ruffiano perbenista!

Questa poi…….non solo mi aveva provocato per coinvolgermi……che mi stava facendo pure la morale: sicuramente mi era piaciuto, ma………

-Perch&egrave non dici niente? E’ sempre facile trarre le conclusioni…….Mi sono divertita e lo dico…….lo rifarei! Non mi vergogno affatto!
-Vergogna e pudore sono due concetti totalmente diversi!
-E cosa cambia? Ci andava di farlo e l’ abbiamo fatto…….tutto quì!
-A te andava, forse…….hai deciso anche per me e mi hai usato!
-Rimane il fatto che &egrave piaciuto anche a te, altrimenti non saresti mica rimasto!

Non volevo ammetterlo per non peggiorare ulteriormente la mia situazione, ma in fondo aveva ragione: era proprio così come aveva detto lei………e mentre ci pensavo, il mio cazzo lentamente, ma inesorabilmente si stava inalberando…….L’ idea di quei piedini che me lo accarezzavano e me lo coccolavano mi allettava non poco…….ne sentivo ancora l’ odore accattivante…….per la prima volta in vita mia la desideravo! Era mia figlia, ma la desideravo……..le sue risposte spinte e spregiudicate mi avevano eccitato da morire. Elisa se ne accorse e improvvisamente si alzò dalla poltrona: senza indugio allargò un pò le gambe e si sedette sul mio pube, in maniera tale che i nostri sessi combaciassero e che potessimo contemporaneamente guardarci negli occhi. Con le mani si diede una spinta per avvicinarsi ulteriormente: le sue tette premevano impetuose contro il mio torace e la mazza stava esplodendo nei miei pantaloni. Le nostre bocche si avvicinarono sempre più, fino ad unirsi pericolosamente: senza complimenti mi ficcò la lingua in bocca e cominciò a rovistare dappertutto, risucchiando con sapienza anche la mia nella sua cavità orale. Contemporaneamente iniziò a muovere il bacino come per impalarsi e notando la mia “sofferenza” mi slacciò i pantaloni, affinch&egrave l’ asta potesse godere di maggiore libertà: si alzò quindi per inginocchiarsi ai miei piedi e si dedicò alla cappella -giocherellando con le labbra e con la lingua-, come normalmente si fà quando si mangia un gelato. Ero completamente perso: le misi le mani dietro la nuca per assecondare e magari accelerare il ritmo e lei mi assecondò. Con grande stupore -dato che non aveva una bocca molto grande- notai che riusciva ad ingoiarlo tutto: con i pollici e gli indici chiusi a tenaglia mi titillava i coglioni strizzandoli di tanto in tanto, per ritardare la mia sborrata, che non tardò a giungere impietosa. Un fiume di sperma si riversò nella sua bocca, ma Elisa non si ritrasse, anzi continuò a stuzzicare la cappella con le labbra, fino a quando non prosciugò tutti gli umori……..segno che l’ aveva già fatto altre volte……….! Con l’ atteggiamento tipico, di chi uscendo da un bar dà un’ occhiata ai tavoli, per verificare che non ci sia seduto qualche amico o conoscente, allo stesso modo e con la stessa noncuranza Elisa si rimise in piedi -e preso un fazzoletto che aveva in una tasca dei pantaloni, si avvicinò allo specchio per assicurarsi che non ci fossero segni “visibili” e si diede rapidamente una ripulita………Proprio nel momento in cui sentii una chiave girare nella toppa della serratura della porta all’ ingresso: era mia moglie che rientrava dal lavoro! Tirai sù i pantaloni e mia figlia -dopo una fugace e divertita occhiata- uscì rapidamente dalla camera, lasciandomi da solo con i miei pensieri…………

Pensieri che -ovviamente- erano in gran parte peccaminosi: in soli due giorni Elisa era riuscita a farmi toccare il paradiso…….mi aveva stuzzicato e avevo una gran voglia di chiavarmela. Non mi sarei più accontentato del solito “passatempo” serale: volevo possederla……! Tuttavia, e nel contempo, mi turbava -e non poco- la sua spregiudicatezza: possibile che fosse una troia e non me ne ero mai accorto? Stentavo a crederci, eppure il suo comportamento non lasciava spazio a dubbi e/o perplessità…….la sapeva lunga……..anche troppo, forse……! Inoltre, che l’ oggetto di desiderio fosse mia figlia, in parte mi turbava, ma il desiderio di trasgredire era immenso……..smaniavo: era insomma scattato qualcosa che non mi permetteva di ragionare! In ogni caso, l’ idea della famiglia perfetta era ormai solo una chimera distante anni luce: turbato sì, ma anche consapevole che -con ogni probabilità- mi ero letteralmente tuffato in un’ avventura dai contorni non ben definiti ed alquanto “pericolosi”……….!
Dopo cena, anche quella sera ci riunimmo tutti in soggiorno per l’ usuale appuntamento televisivo: il pasto era stato preceduto da un incontro a due con mia moglie. Infatti, normalmente lo facevamo prima di sederci a tavola, perch&egrave -come già detto- lei, una volta preso posto sul divano, cadeva in letargo ed eccezion fatta per i fine settimana, non era più “raggiungibile” fino al giorno successivo. Tuttavia, nonostante la prestazione, mi sentivo abbastanza carico…….la ragione era evidente: ancora prima di sedermi, avevo già “puntato” Elisa, che era in posizione strategica, con i suoi piedi attraenti già in bella mostra. Una tentazione……..soprattutto in seguito agli ultimi sviluppi: infatti, appena seduto mi ritrovai le sue dolci estremità in grembo e subito mi eccitai. Per lei era tutto normale……sembrava che niente fosse accaduto: le mie mani la sfioravano appena…….erano carezze più che un massaggio: mi sentivo fremere dal desiderio……un impulso irrefrenabile! Non riuscivo proprio a rimanere indifferente……..iniziò a strusciare i talloni contro la patta del pantaloncino….la solita penombra, nostra risoluta amica/nemica a farla ancora una volta da padrona……… un’ occhiata rapida e fugace al resto della famiglia che era già immerso nel mondo dei sogni…..e poi gli occhi di mia figlia vogliosi e pronti al peccato capitale……..che come due braci immerse nell’ oscurità, calamitavano la mia attenzione. Osare o non osare? Mille domande…….mille perch&egrave…….ma nessuna risposta: e poi uno sguardo interrogativo…….enigmatico da parte sua……..un’ attesa spasmodica che aveva un unico luogo comune……anche lei mi voleva……!
Ci alzammo contemporaneamente ed in punta di piedi uscimmo dal soggiorno……….le luci spente……..un corridoio che sembrava interminabile lungo il quale ci addentrammo mano nella mano…….come due monelli che non vogliono farsi beccare dopo l’ ennesima malefatta………una maniglia abbassata furtivamente e una porta che si apriva per poi subito richiudersi alle nostre spalle. Sentii una chiave girare nella toppa: al buio Elisa era molto più brava di me…..aveva i suoi riferimenti……eravamo nella sua camera e la tapparella lasciava fortunatamente filtrare un raggio di luce proveniente dalla strada che mi diede la facoltà di orientarmi……..Figuriamoci! Proprio io che durante le ore notturne avevo sempre una piccola lampadina a farmi compagnia…….un’ abitudine che avevo fin da bambino: diversamente ero incapace di addormentarmi! Ma non era il momento migliore per eccedere in pignolerie varie: ci abbracciammo ed iniziammo a baciarci appassionatamente…….le nostre mani come impazzite frugavano dappertutto e dopo qualche secondo i nostri abiti da notte avevano già ripulito il pavimento. Per la prima volta eravamo completamente nudi, ma potevo -o più probabilmente potevamo- solo percepirlo…….l’ illuminazione proveniente dalla strada non era molto generosa…….con la cappella premevo contro il suo ventre: Elisa mi leccava il viso per l’ eccitazione e man mano scese sempre più giù fino a mettersi in ginocchio…….lo prese in bocca e rimase ferma, in attesa che fossi io a dare il ritmo, che diventò sempre più frenetico: la stavo possedendo nella sua cavità orale, mentre con due dita premeva alla base dei testicoli, per evitare che venissi troppo rapidamente…….ma non bastava………e sapendo che non avrei resistito ancora a lungo, allontanai la verga dal calore delle sue labbra e la presi per mano affinch&egrave si rialzasse. Ci avvicinammo al letto e mi fece distendere sopra il suo corpo allargando al massimo le cosce: non vedevo l’ ora di prenderla, ma mi chiese di leccargliela…….quasi un bisbiglio……..mi tuffai sulla sua sorca già madida di umori e la lingua non trovò alcun ostacolo nel penetrarla………sospirava sempre piu freneticamente…….le urla soffocate perch&egrave non eravamo soli……..! Ancora un bisbiglio……: voleva che la chiavassi: allora risalii lentamente continuando a leccare e insalivare ogni centimetro del suo corpo……ma la voglia era tanta……..mentre le nostre bocche si univano, con una mano afferrò il cazzo per dirigere la punta all’ imboccatura della fessura: era fradicia e bastò un piccolo movimento in avanti per entrarle dentro fino alla radice. Un gemito sempre soffocato dal timore di essere scoperti e iniziai a stantuffarla vigorosamente, ma bastarono pochi colpi ben assestati per farci godere……..venimmo insieme………le sue unghie conficcate nella schiena: continuai a muovermi dentro lei rallentando un pò il ritmo, mentre con le labbra le martellavo i capezzoli turgidi e duri come il marmo. Dopo qualche minuto cambiammo posizione: Elisa si mise nuovamente in ginocchio e mi invitò a prenderla da dietro. Ancora una volta non incontrai alcun ostacolo……le labbra della sua vagina erano volgarmente e inesorabilmente dischiuse……..entrai dentro lei e presi a scoparla vigorosamente, mentre con le mani le strizzavo le tette…….sembrava di sprofondare tanto era aperta…….si distese completamente e altrettanto feci io, in maniera tale che il torace venisse a combaciare con la sua schiena…….il ritmo diventò martellante e gli spasmi dell’ amplesso precedettero solo di pochi secondi la mia sborrata, con la quale allagai il suo utero……..man mano rallentai fino a fermarmi…….ero immobile……e le rimasi così dentro per una decina di minuti…..! Eravamo sfatti…..stremati…….ma mi rimisi in piedi e dopo un ultimo bacio appassionato, rimisi frettolosamente il pigiama ed uscii lasciando la sua camera. Andai in bagno per fare una rapida ma necessaria doccia, mentre l’ orologio sulla parete mi stava riportando alla realtà…….era trascorsa circa un’ ora: allora mi asciugai rapidamente e ritornai in soggiorno, dove verificai che mia moglie e mio figlio ancora dormivano e mi rimisi sul divano. Fissavo lo schermo ma la mia presenza era solo fisica: avevo appena scopato mia figlia e mi era piaciuto da morire: se avessi potuto, sarei corso nuovamente da Elisa…….avevo ancora voglia di lei……tanta voglia…….al punto che mi ritornò nuovamente duro…….magari se avessi fatto una doccia fredda……..Comunque rimasi seduto e assorto nei miei pensieri: erano circa le due quando Maria mi svegliò ed insieme ci dirigemmo nella nostra camera per rimetterci a letto. Una lunga notte che trascorsi quasi interamente a riflettere……..mia moglie sarebbe uscita non più tardi delle 8 ed io ed Elisa saremmo rimasti soli per l’ intera mattinata: volevo possederla ancora…….sarebbe stata mia……..avevo nuovamente l’ acquolina…….

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