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Racconti erotici sull'Incesto

trasformazioni incestuose

By 26 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Trasformazioni incestuose
Il sole scaldava il suo corpo, disteso sul lettino
era distratto dai suoi pensieri, e quando sua sorella lo toccò ebbe quasi un
sussulto, ‘ vado in paese, vuoi qualche cosa?’ fece di no con il capo, la
guardò era stupenda nel suo costumino nero, con quel pareo colorato che cingeva
ai fianchi, lei si abbassò gli dette un bacio, lui vide le generose mammelle di
lei, le toccò con la mano in una semplice carezza. Quel corpo era stato suo
appena poche ore prima, ma per lui era sempre eccitante. Lei se ne andò e lui
ritornò ai suoi pensieri, la mente non poteva essere fermata, si girò di lato,
vide la carrozzella vicino a lui, gli rammentava che era in una situazione del
cazzo, le gambe non funzionavano, anzi, una appena era tornata ad essere
sensibile, l’altro no, e per questo ci stava male. Ma non era stato sempre
così. Secondo genito di una coppia, il padre ingegnere petrolifero era sempre
in giro per il mondo, ma tale professione gli permetteva di mantenere alto il
tenore di vita della sua famiglia, lui aveva sempre avuto nella madre e nella
sorella, tre anni più grande di lui, i suoi punti di riferimento. Non era mai
stato un tipo muscoloso, anzi, le sue forme gracili, i lineamenti dolci lo
avevano sempre fatto oggetto di scherzi da parte dei compagni di scuola, ma lui
non se l’era mai presa molto, tanto più che la sua vita era stata sempre con
sua sorelle e madre, sempre con loro per negozi di tutti i tipi, abbigliamento
o scarpe, parrucchiere o cosmetici lui c’era sempre. Aveva imparato così bene
le cose da donna che dopo alcuni anni quando aveva circa sedici anni si
divertiva spesso ( dato che ora lo lasciavano a casa ) a vestirsi da donna, e
aveva pure imparato a camminare sui tacchi alti con le scarpe di sua madre. La
cosa gli piaceva tanto che cominciò pure a truccarsi da donna, e un giorno
guardandosi allo specchio si trovò proprio bella, era perfetta, nella minigonna
di sua sorella, aveva messo pure un suo reggiseno imbottito di cotone, e la
camicetta attillata mostrava un fisico da donna molto eccitante, tanto che alla
fine si promise a se stesso che una volta avrebbe organizzato pure di uscire
conciato così. Un giorno, quando aveva diciassette anni era chiuso nel bagno
della scuola, quando sentì entrare due ragazzi, si chiusero dentro il bagno di
lato e pisciavano insieme,in silenzio, li ascoltò parlare,’ ma tu quanto ci
metti a segarti?, io poco, mi basta mettere la mano alla base della cappella e
via, specie se ho visto mia sorella nuda o mamma farsi la doccia ‘, disse uno,
e l’altro, ‘beato te, che hai una sorella, io mi devo accontentare di spiare
mia nonna, mamma è sempre al lavoro.’ Lui rimase in silenzio, a casa, poi
ripensava alle parole dei ragazzi, lui aveva visto sia sua madre tante volte
nuda, e poi pure sua sorella la cui camera era di fronte alla sua la vedeva
spesso nuda, improvvisamente si ritrovò il cazzo durissimo. Da un po di tempo
aveva scoperto il piacere delle seghe, e per la prima volta le vide come donne,
e questo lo eccito tantissimo. Da tempo sua sorella era fuori città per fare l’
università, sua madre spesso usciva da sola per delle ore. Aveva notato che
quando succedeva questo, lei si vestiva e truccava in maniera diversa, più
sexy, e a lui era venuta voglia di sapere dove andava. Un pomeriggio lei era
uscita presto, lui si era rimesso a vestirsi da donna, e per l’occasione voleva
provare, assieme alla minigonna e calze autoreggenti, il suo ultimo acquisto,
una lunga parrucca bionda. Si era già truccato, e messo tutto, tranne le scarpe
che il rumore del portone che si apriva gli gelò il sangue, ‘ amore, lascio
questi due pacchetti e me ne vado ci vediamo dopo’. La voce di sua madre lo
raggiunse dall’ingresso, e sentì il portone chiudersi subito dopo. Era un’altra
volta che lei se ne andava misteriosamente, ma in un secondo decise di
seguirla, tanto così truccato non c’era pericolo che fosse riconosciuto da
nessuno. Mise le scarpe, e prese il lungo impermeabile e sciarpa di sua
sorella, quindi scese in cortile mise con cautela il casco e con il motorino si
mise a seguirla. La vide dirigersi a piedi verso l’altro lato della piazza, e
poi salire su di una vettura con due uomini. Fortunatamente il fatto di dover
attraversare due semafori fece si chi riuscisse a starle dietro, quindi si
diressero verso la zona industriale, e quando arrivarono al raccordo la vettura
si fermò ad un motel , vide uno scendere, e tornare ridendo, poi la macchina
si portò verso un gruppetto di piccoli bungalow e tutta la comitiva entrò
dentro quello numero sei. Miky rimase un momento indeciso, poi andò all’
ingresso, un tipo grosso, con una sudicia camicia e con la barba incolta lo
accolse, ‘ voglio il numero sette’ disse con la voce flebile che si era
addestrato a fare. Il tipo lo guardò, ‘sono cinquanta’ e gli dette la chiave,
lui prese e corse via. Arrivato al bungalow sette entrò, e subito aprì il
finestrone che aveva visto dall’altro lato, usci nel piccolo balcone che tutti
i locali avevano in comune, e si abbassò per non essere visto. Al coperto del
parapetto poteva spiare dentro l’altra stanza attraverso la tenda
semisocchiusa, vide sua madre scopare con i due maschi. Uno le piantava il
cazzo da dietro, e l’altro in bocca, ‘ daiiii ”. Siiiii ‘ cossssììììììì ‘
succhia troia’ urlava quello che le infilava con forza il cazzo in bocca,
mentre l’altro ridendo ‘ siiiiii ‘.. tieni vacca ti sfondooooo .. il culooooo
‘.. e giù a pompare con forza. Lui stranamente si eccitò, nel vedere quella
donna trattata da troia, e cominciò a segarsi, lentamente, con calma si
masturbava il cazzo, e va detto che se madre natura lo aveva fatto gracile e
smilzo, lui si ritrovava fra le gambe un paletto di ottime dimensioni, un cazzo
di più di venti centimetri, e sicuramente nove di circonferenza, che per lui
rappresentavano un serio problema quando si doveva vestire da donna, si vedeva
il bozzo. Fu una lunghissima sega, e quando si rese conto che loro erano sul
punto di finire lui venne mordendosi il labbro inferiore per non urlare.
Consapevole che loro erano quasi al termine decise di andarsene per rientrare
prima di sua madre, doveva cambiarsi, ma rientrando dentro la stanza ebbe una
sgradita sorpresa, il proprietario era dentro la camera sua, ‘ sapevo che non
ti saresti fatta i cazzi tuoi,’ e cosi dicendo lo afferrò per un braccio, ‘mi
lasci’, cercò di divincolarsi, ma lui l’afferrò per i capelli e la parrucca gli
restò in mano. ‘ ma sei un maledetto frocio!, vieni qui, altrimenti chiamo i
ragazzi che stanno dentro l’altra stanza, e loro sarebbero ben felici di darti
una ripassata, dai abbassati, ‘ e così dicendo lo costrinse con forza ad
abbassarsi davanti a lui, abbassò l’elastico della tuta e un sudicio cazzo che
puzzava d’urina si presentò davanti alla bocca ‘ succhia, o li chiamo’ disse
infilando con forza il cazzo nella sua bocca. Miky fu costretto suo malgrado a
succhiare, e lo fece con forza, rabbia e impeto, il porco ci mise pochissimo a
venire ‘ daiii ‘ daiiiii ‘ cosssììììì .. succhi bene troiaaa ‘. daiiiiiiii ”.
siiiiiiiiiiiiiii ‘ sborrooooo ‘ ummummhhmm ‘ e un getto di seme impastò la sua
bocca, cercò di schivare la sborrata, ma lui lo teneva fermo con le mani sul
capo, il porco vacillò per l’orgasmo, rimase qualche secondo stordito e Miky
ne approfittò per fuggire, raccolse la parrucca e via di corsa. Rimise il casco
e corse a casa. Riuscì a rientrare pochi minuti prima di sua madre, si denudò
velocemente e nascose tutto, poi andò a fare la doccia. Quando sentì l’acqua
addosso si rilassò, ripensando a tutto si stupì del fatto che fare un bocchino
al porco poi tutto sommato non era stato male, sentiva ancora dentro la bocca
il sapore della sborra, si eccitò e prese a segarsi con forza, chiuse gli occhi
e venne, sborrando un poco in mano, si mise il suo sapore in bocca e lo trovò
buono. Passarono diversi giorni da quella strana esperienza, si domandava cosa
lo spingeva travestirsi, e alla fine giunse alla conclusione che a lui le donne
piacevano così tanto che si vestiva da donna per immedesimarsi ancora di più
in loro, era come se volesse ammirarsi da donna con gli occhi da uomo, si
complimentava con se stesso/donna per come si piaceva visto da uomo, non si
sentiva ne gay, ne altro, la fica era il suo obbiettivo primario, e voleva
sentirsi donna per provare le stesse emozioni che loro provavano nel sentirsi
ammirate. Questo rendeva tutto molto eccitante sconvolgente per lui. Le
giornate scorrevano lente, lui continuava a studiare, e a vestirsi da donna, a
spiare sua madre, ma solo in casa. Intanto si stava avvicinando sia la Pasqua,
e poco dopo il suo diciottesimo compleanno, che veniva verso la fine del mese
di Aprile e per tutte e due gli eventi sia sua sorella che suo padre sarebbero
tornati, e lui cercava di prepararsi sia per gli esami scolastici, che per la
patente di guida. Il giorno dopo il ritorna di sua sorella, mentre era in
camera sua a studiare lei entrò con la sua gonna in mano, quella che lui aveva
usato per seguire sua madre, ‘ scusa Miky, ma mi spieghi a chi hai prestato la
mia gonnina?’, lui rimase di sasso, ‘ ma ‘.. io ‘. ma ‘. a nessuno ‘.’, ‘ no, a
qualche d’uno l’hai data, è pure sporca qui, o ti sei messo a fare le seghe con
la mia gonna ‘ ‘.. ‘no, ‘. Io ‘ non ‘.’ e abbassando lo sguardo lui cercava di
negare l’evidenza. Lei si avvicinò, non era arrabbiata, voleva solo sapere, gli
dette un bacio e ‘ dai, dimmi a chi l’hai data’ ‘. ‘ io, non l’ho data a
nessuno, l’ho solo indossata ”’ disse a testa bassa, ‘ tu , cosa?, ma dai, mi
prendi in giro, ‘ ‘no, non sto scherzando e che ‘ ‘ e gli raccontò tutto, cioè,
quasi tutto, omise solo il pompino al porco,e lei guardando il fratello negli
occhi si rese conto che lui non mentiva, ‘ dai mettila, tanto siamo soli in
casa, fammi vedere come ti sta ‘ ‘.. lui esitò ancora , ma vista la
determinazione della sorella si spogliò della tuta e si mise la gonna, lei era
rimasta a bocca aperta, ‘ accidenti, sembra che sta meglio a te’, e lui la
guardò, ‘ se vuoi ti facci vedere tutto,’ disse e ricevette un movimenti
affermativo di lei col capo. Aprì l’armadio spogliatoio e dentro due scatole
di scarpe poste molto in alto, ne cavò sia la parrucca, il reggiseno, le calze
autoreggenti nere, e pure le scarpe con il tacco alto che si era comperato.
Quando fece per indossare le calze lei lo fissava affascinata e per la prima
volta vide il ‘ giogliello ‘ che lui aveva sotto, ‘ ei ‘ ma tu hai ” e che
hai ‘. ‘ affascinata dal cazzo di lui quasi turgido lei si avvicinò e senza
esitare lo afferrò e cominciò a segarlo con calma, gustandosi la visione del
membro che cresceva nelle sue mani , ‘ accidenti fratellone, ma quanto tempo è
che io non ti vedo nudo, e come sei cresciuto , ‘ e si portò il cazzo
vicinissima alla bocca. Lui stava eccitandosi da morire, mai donna aveva fatto
tanto, e sentiva dentro di se il piacere scorrere lunga l’asta nello stesso
modo in cui lei lo segava, poi lei si mise la cappella in bocca ‘. muhmumumum
‘. Slup ‘ slup ‘ che buono, ” slup, e lui era in procinto di schizzare in
bocca a lei tanto era grande la sua eccitazione, ‘ sai quante ragazze avrai
fatto felice con un randello simile, ‘ disse alzando lo sguardo verso di lui, e
ne colse lo stupore, e il piacere, e si rese conto che .. ‘ no, non mi dire
che nessuna ti ha mai fatto in bocchino,’ e lui annuii, ‘ allora voglio essere
la prima io, e ti assicuro che ti farò provare il massimo del piacere, siiiii
, voglio sverginare mio fratello ‘ siiiiii ‘.’ detto questo si infilò il palo
in bocca, succhiandolo e leccandolo con tutta l’abilità che aveva conseguito
nei anni passati fuori casa a studiare. Lui incapace di resistere a tale
‘lavoretto ‘ assecondava il movimento della bocca muovendo il bacino avanti e
indietro, e quando fu sul punto di schizzare le disse ‘ ‘. Siiiiii ‘.
ecccomiiiiiii ‘. siiiiiiii ‘. vengooooooo ‘..’, e lei si prese in bocca alcune
scariche di dolcissima sborra che ingoiò velocemente. Poi lo guardò, ‘ ma
dimmi, tu hai mai scopato?’ gli chiese quasi a bruciapelo,e ricevuta una
risposta negativa con il capo, lo distese sul letto, ‘ allora voglio essere io
la donna che ti svergina,’ e si rimise il cazzo in gola, lo succhiava e
leccava, e a lui ritornò durissimo, poi con decisione si posizionò su di lui e
con un semplice gesto si infilò il palo dentro la fica ormai fradicia dal
piacere speciale che lei provava nel far l’amore con lui per la prima volta.
Sentire quel palo che ti apre la fica, la fece andare via di testa,
ssiiiiiiiiiiiiiii”””””””’ belllllllllliiiiiiisssssssssiiiiiimmmmoooo ””.
humhmummumhumumm ”.. un gemito le uscì dalla bocca, e subito si mise a
muoversi avanti e indietro per assaporare meglio il meravigliosa cazzo che si
era infilato dentro. Si muoveva con consumata esperienza, lo stringeva dentro
contraendo i muscoli vaginali, e a lui sembrava come se lei gli facesse un
bocchino con la fica , questo gli fece perdere il controllo, e allungando le
mani fino a toccare i seni di lei li afferrò con decisione, e guardandola
negli occhi disse ‘ ‘ io ‘.. io’ stooooo ‘. per sborrarrrrrreeeeeeee ”. ‘
siiiiiii ‘. daiiiiiii ‘ amoreeeee ‘. daiiiiii ‘ siiiiiiiiiiiiiiiiiii ‘.
Vengoooooooo ‘ con teee!!!!!!. Lei lo guardò, ‘ lo sai che hai il cazzo quasi
come quello di papà, è solo un poco più piccolo, ma forse è dovuto al fatto che
tu sei più giovane’. Lui la guardò con occhi stupiti, lei si mise di lato sul
letto con lui, gli prese il cazzo in bocca e leccandolo lo pulì. ‘Ti ricordi
che per il mio diciottesimo compleanno io e papà siamo andati via un giorno
intero, è stato allora che mi sono fatta sverginare da lui, io sapevo delle
scappatelle di mamma, e allora quando mi ha chiesto cosa voleva per il mio
compleanno ho detto che volevo lui, lei ha esitato, io gli ho mostrato un paio
di foto che la ritraevano a fare un bocchino ad un altro uomo e allora lei ha
ceduto. Quando tornò incominciai a farmi vedere sempre più nuda, e lui all’
inizio cercava di ignorarmi, ma alla fine mi sentivo sempre i suoi occhi
addosso. Mi portò al mare, prendemmo una camera e scopammo tutto il giorno, mi
ha insegnato lui ha succhiarlo come si deve, e quando mi ha inculato non ho
sentito dolore tanto ero eccitata. Poi lui è ripartito, e quando tornò circa
due mesi dopo volle spere come avevo fatto convincere mamma, io sul primo non
volevo dirglielo, ma lui mi chiese se aveva un’amante fisso o occasionali, io
lo sapevo, e gli dissi occasionali. Poi quella settimana che tu eri al mare con
la zia, una sera lui si alzò in piedi dopo cena e disse alla mamma di
succhiargli il cazzo , lei ci rimase male, ma lui insistendo le disse che se
andava con altri allora doveva aver imparato qualche cosa di nuovo. Lei cercò
di giustificarsi dicendo che lui era sempre via,e che a lei a volte prendeva
voglia, lui non si arrabbiò, disse che dato che non aveva un’amante fisso
voleva solo dire che le piaceva scopare e basta, quindi dato che pure lui
quando era via lo faceva la cosa pareggiava i conti. Lei allora obbiettò che c’
ero io, ma lui aggiunse che io avevo imparato bene la lezione che lui mi aveva
insegnato. E da quella sera scopammo tutte le sere insieme, e lui ci sfiniva ad
entrambe, un magnifico maschio che tu mi ricordi molto. Dai, vestiti fammi
vedere come stai, ma non con questa gonna, aspetta’, e sparì dentro la sua
camera, tornando subito dopo con una gonna cortissima di pelle nera, una
camicetta di seta bianca e un giacchetto pure quello di pelle nera. Lei si
meravigliò della bravura di lui nel trasformarsi in donna, mise il reggiseno
speciale, che con dei piccoli cuscinetti di silicone color pelle sembrava
avesse un seno da terza, indossò le calze, con le scarpe alte, e al momento di
mettere la gonna lui evidenziò il solito problema, ‘dove lo metto il cazzo’,
in ogni caso doveva indossare slip da uomo, ma lei disse ‘ aspetta’ e corse in
camera sua tornado subito dopo con un particolare perizoma, sottile dietro, ma
più alto davanti che gli permetteva di nascondere il cazzo di lato, steso verso
l’attaccatura della coscia, ‘ sai lo uso quando ho il ciclo per tenere fermi
gli assorbenti, senza rinunciare alla mia femminilità’ precisò lei, poi rimase
incantata dalla semplicità con cui lui camminava con il tacchi alti, si truccò
e mise pure del rossetto, curò con cura ciglia e sopraciglia, ed in fine gli
fece vedere una piccola confezione contenete pure delle unghie finte da
attaccare alle sue con abbinato il relativo colore, lei volle che lui si
mettesse anche quelle, in fine fu la volta della parrucca, e a lavoro finito
lui si girò e chiese come gli sembrava. Lei lo guardò e ‘..’fifiiiiuuuuu ‘
accidenti, se fossi un maschio ti scoperei,’ e proprio in quel momento la porta
della camera si aprì, ‘ scusa, hai visto tuo fratello ? chiese sua madre, ‘ a
ma vedo che sei in compagnia, scusa, ‘ e richiuse al porta senza rendersi conto
che la donna che aveva davanti era Miky, poi dopo pochi secondi riaprì la porta
e ‘.. ‘ma ‘ ma tu chi sei?’, e entrando lo guardò meglio, ‘ma sei ‘. tu ‘ sei
‘ e come ti sei conciato?, da quando ti vesti così? ‘ lei lo guardava con
ammirazione e sconcerto, non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere, ‘
mamma , non è bellissimo? sai che facciamo, andiamo alla città mercato, voglio
comperare delle cose, mi è venuta un’idea per festeggiare il ritorno di papà’,
‘ ma come, lui lo portiamo così? , e se lo riconoscono?’ ‘ ma no, basterà un
bel paio di occhiali, e non lo riconoscerà nessuno’, e corse in camera sua a
prenderli, neri, grandi che coprivano bene tutta la parte alta del viso.
Andarono alla città mercato, loro gli lasciarono ampio spazio, camminando
spesso più indietro per vedere l’effetto che lui/lei aveva sui maschi che
incontrava, era sconcertante, non c’era maschio che non si girasse ad ammirala,
e vide pure due compagni di scuola, uno disse all’altro ‘sai che bocchino e
scopata mi farei con una simile fica’. Miky gongolava, non si era mai divertito
tanto, e tornando sua sorella si fece lasciare prima di casa, doveva andare a
prendere ancora una cosa , e disse a sua madre di fargli provare le cose che
lei aveva comperato per lui, in particolare alcuni perizomi colorati che erano
un amore. Giunti a casa sua madre portò tutto in camera di lui, e disse di
misurare le cose comperate, ma quando vide il cazzo di lui rimase di stucco ‘.
‘accidenti piccolo di mamma, ma quanto tempo è trascorso dall’ultima volta che
ti ho fatto il bagnetto?’, e nel dire questo si avvicinò a lui e prese il palo
in mano incominciando a segarlo, era estasiata, ‘ e io che mi cercavo fuori i
cazzi per divertirmi, guarda che meraviglia avevo in casa senza pensarci’, si
inginocchiò davanti e senza nessuna esitazione si infilò il meraviglioso
tarello di carne di lui che nel frattempo si era eccitato da come in breve
stava cambiando la sua vita ‘.. uhhhummumm ‘ con un gemito di piacere lei si
infilò tutto il cazzo giù per la gola, e succhiando con determinazione lo
portò ad una tale durezza che pure lui se ne meravigliò poi si rialzò e lo fece
distendere sul letto, e come era successo prima con sua sorella lei gli salì
sopra e si impalò su di lui gemendo come una cagna in calore ‘.. siiiiiiiii ‘.
amoreeee ‘. siiiiiii ‘ mi riempi, siiiiiii ‘. siiii ‘ daiiiiiii
distruggimiiiiii ‘. siiii ‘ mi fai morieee ‘ io ‘. Io vengoooooooo ‘e fu scossa
da un primo orgasmo. Lui allungo le mani, la cinse ai fianchi e con un colpo di
reni la mise di lato, e prese a pomparla in maniera fortissima, lei godeva
come un’ossessa, e quando lei si rese conto che lui era quasi all’orgasmo gli
disse di sborrarle dentro ‘.. ssiiiiii ‘. daiiiii amore di mamma ‘.
vieniiiiii riempiiiimiiiiii ‘. Si ‘ eccomiiiii sborrrooooo ‘. E si svuotò
dentro di lei. Rimasero un poco abbracciati lei lo copriva di baci e coccole, ‘
amore mio, da oggi ti prometto che non ti farò mancare nulla, basta che mi fai
sentire sempre il tuo meraviglioso cazzo, sarò la tua schiava,’ e detto questo
tuffò il viso fra le sue gambe e prese a succhiarlo e pulirlo benissimo. Così
li trovo sua sorella al rientro , ‘ a porcelli, basta che giro gli occhi e voi
due subito vi fate una scopata è?’… e si misero tutti e tre a ridere di
gusto. Da quel giorno per lui le cose cambiarono, loro facevano a gara per
assecondare ogni sua richiesta, e in cambio lui le scopava fino a sfinirsi. Per
il ritorno del padre decisero di organizzare una cosa speciale, Miky si
rivestì da donna, era spettacolare la cura con cui si preparò, mentre sua
sorella decise di vestirsi da uomo, si mise pure la barba finta, e una fascia
elastica per nascondere il seno, poi andarono al ristorante dove sua madre
aveva accompagnato il loro padre, che quando li vide entrare, lei gli aveva
detto che avrebbe conosciuta una coppia speciale, rimase senza fiato, e solo da
molto vicino si rese conto chi erano , il cazzo gli esplose dentro i pantaloni.
Mangiarono e risero tutta la serata, suscitando l’invidia di tutti, uomini e
donne, poi quando uscirono lui prese Miky sotto braccio e la face accomodare
dentro la macchina davanti, mentre sua sorella / uomo, dietro con sua madre.
Tornarono a casa, e dentro si misero a ballare, con musica lenta, suo padre lo
stringeva e gli faceva sentire quanto si stava eccitando al piacere di ballare
con lui, poi sua madre fece a cambio, e si inginocchiò davanti a lui e preso il
cazzo lo mise in bocca mentre sua sorella sempre vestita da uomo stava facendo
lo stesso con suo padre. Loro si scoparono le due donne tutta la notte,
invertendo spesso i ruoli, le fecero godere tantissimo prendendole pure in
doppia. Nei giorni che seguirono capitò pure che lui uscisse vestito da donna
con suo padre, e prima di ripartire una sera che erano fuori sua padre gli
prese il cazzo in bocca succhiandolo, fino all’orgasmo che ricevette tutto in
bocca. Lui contraccambiò il piacere facendogli un meraviglioso pompino, ”
‘siiiiii ‘. daiiiii ‘ sai che sei bravaaa ‘ senti come succhia questa
troiaaaaaaaaa’ ‘ e alla fine gli regalò una monumentale sborrata in bocca che
a mala pena riuscì contenere. Poi la vita riprese il suo corso, lui aiutato
dalla sorella si concentrò prima sul’esame di guida che passò senza problemi,
poi su quello di maturità, che venne anche questo superato senza nessuna
remora, anzi si era messo in testa di raggiungere un meritato 110 e lode, visto
che la sua media scolastica era elevatissima. Venne l’estate, dette gli esami e
quando venne il giorno di vedere i risultati lui e sua sorella erano rimasti
in città mentre i suoi genitori erano già partiti per le vacanze. Si svegliò la
mattina, dopo una meravigliosa notte passata a scopare sua sorella, e mentre
lei preparava la loro valigia lui andò alla scuola per veder i quadri, il
risultato fu quello sperato, lui riprese la via verso casa. E giunto all’ultimo
semaforo che era rosso si fermò, la strada era a quel punto in fondo a una
discesa, e poco dopo, un camion sopraggiunse dietro di lui, uno stridore di
freni, e per lui incominciò l’inferno. Due anni di calvario, diverse
operazioni, ma ancora non riusciva restare in piedi. I medici gli avevano detto
che erano moderatamente ottimisti, ma lui voleva tornare alla vita di prima, e
dalla disperazione aveva quasi tentato il suicidio, tanto che da quel giorno
non lo lasciavano mai solo. La mano di sua madre lo scosse dai suoi neri
pensieri ‘ amore, come stai?, vuoi fare il bagno con me?’, ma lui fece di non
col capo, e lei si avvicinò, gli dette un bacio mostrando il seno ancora
stupendo, ‘ allora io mi do una rinfrescata e torno da te amore mio ‘. Lui la
vide allontanarsi, certo stava invecchiando, e tutta la faccenda certo non l’
aveva ringiovanita, ma era sempre una bella donna, con un bel corpo ancora
tonico e sodo. La vide immergersi nel mare e tornò all’ultimo pensiero,
‘moderatamente ottimista’, era poco, ma era già qualche cosa, e per lui ora era
tutto.

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