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Una matrigna in pelle

By 15 Ottobre 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Daniela e sono una donna di 45 anni, sposata con mio marito Roberto da 5. Il nostro rapporto dopo soli 3 anni &egrave andato in crisi perché sono preferita ad altre donne ovviamente più giovani di me. Roberto preferisce adesso le donne con un massimo di 30 e io ormai non sono
degna nemmeno dei suoi sguardi e questo mi deprime. Eppure il fatto di aver superato gli ‘anta’ da un bel po’, io non mi considero una donna la cui bellezza &egrave sfiorita. Sono alta 1,65 m e peso 68 kg, certo dovrei pesare di meno visto che ho un po’ di pancia, ma purtroppo non so rinunciare ai piaceri della tavola e poi fisicamente sono formosa, perché ho una terza abbondante, i fianchi larghi e un culetto grosso. Infine i miei capelli sono biondi (naturali) e corti alle spalle. Insomma ho nonostante la mia età ancora un bel corpo solo che non riscuoto gli interessi di mio marito, tuttavia sono studiata ai raggi x da parte di altri uomini, in particolare ragazzi. Questo avviene specialmente quando indosso i numerosi abiti di pelle che ho nel mio armadio: gonne, pantaloni,stivali… (abiti che a lui non piacciono, una volta vedendomi mi disse che una donna della mia età se veste così &egrave una porca).
Nonostante questi numerosi sguardi io resisto e non tradisco mio marito sebbene lui lo faccia da tempo. Visto che non riscuoto più l’interesse da parte di mio marito cerco di dare tutto il mio affetto verso Marco suo figlio, avuto con la sua prima moglie. Ho sempre desiderato essere
mamma, ma purtroppo non ho avuto questa fortuna e quindi mi devo accontentare di essere una matrigna.
Il mio rapporto con lui non &egrave idilliaco perché ancora non ha superato del tutto la morte della
mamma a cui era molto legato. La cosa che più mi dispiace e che pur avendo 19 anni non ha una ragazza e si masturba continuamente, visto che ha una nutrita collezione di dvd porno e le sue mutande sono sporche di sperma.
Un giorno il mio rapporto con Marco cambiò radicalmente quando decisi di farmi accompagnare da lui al nuovo centro commerciale.
– Marco! Io esco, ti va di accompagnarmi?
– No, devo studiare.
– Ancora, ma se sono le 7.
– Si, ma sto facendo i compiti per domani e dopodomani.
– Ma dai, su vieni almeno stiamo un po’ insieme.
– No ti prego di non insistere.
– Eddai su – tirandolo per la mano.
– E va bene.
Ci infilammo i cappotti, prendemmo la macchina e andammo in direzione del centro commerciale. Visitammo diversi negozi fin quando non mi fermai in un negozio che vendevano articoli in pelle.
– Entriamo qui- dissi io.
– OK.
Entrammo e guardai per gli scaffali, c’erano numerosi vesti di pelle ma ciò che mi colpì fu una gonna nera di pelle lunga al polpaccio. La presi e mi recai verso il camerino per indossarla.
Entrata lì tolsi le mie scarpe con tacco di 8 cm e poi sbottonai e feci scivolare lungo i miei fianchi il jeans. Non appena li tolsi presi la gonna e la indossai, abbottonando il bottone e poi tirando su la zip. Terminato questo mi osservai allo specchio e mi vedevo bella, mi accarezzai la pancia e sentii delle bellissime sensazioni al contatto con la pelle della gonna, poi mi voltai per controllare se la zip e il bottone stavano al centro e infine rimisi le scarpe. Uscii dal camerino:
– Marco, come mi sta?
– Si bene, ma lo sai che a papà non piace che tu metta abiti di pelle. Perché ne compri altri?
– Uffa, non riesci a fare un complimento senza mettere diecimila critiche. Comunque a me piace e la prendo- risposi un po’ stizzita. Ritornai in camerino, tolsi la gonna e rimisi il jeans.
Andammo alla cassa e pagai il mio acquisto e poi ci dirigemmo verso l’auto per ritornare a casa.
Ritornati a casa appoggia la gonna appena acquistata sulla poltrona in camera da letto per poi
andare in cucina per preparare la cena. Mentre io cucinavo Marco apparecchiava la tavola per tre.
In cucina regnava il silenzio che fu poi interrotto dal ragazzo:
Daniela, sei arrabbiata per caso? Mi dispiace.
No non sono arrabbiata, solo che se fai un complimento devi fare solo un complimento.
Capisco. Senti ti posso chiedere se questa sera potresti indossare la gonna che hai appena
comprato?
Ma sto cucinando?
Va bene – ma dai suoi occhi traspariva un po’ di delusione.
Ok, la indosserò, vado in camera da letto a cambiarmi, tu intanto apparecchia e controlla i fornelli.
Rientrai in camera da letto, pensando alle parole di Marco e al mio stupore per quella richiesta che seppur strana decisi di esaudire, magari così i nostri rapporti sarebbero migliorati.
Mi tolsi le scarpe e i jeans, rimanendo con i collant. Notai che erano smagliati e quindi tolsi anch’essi. Aprii il cassetto e decisi di osare, indossando un paio di autoreggenti e di mettere un paio di stivali di pelle nera con il tacco a spillo. Poi estrassi la gonna e la indossai. Una volta
indossata ritornai in cucina e quando Marco mi vide esclamò:
– Sei molto bella Daniela.
– Grazie, Marco.
Ripresi a cucinare e dopo un po’ squillò il telefono, risposi era mio marito:
Daniela non vengo a cena stasera, ho una riunione in azienda…ciao – e riattaccò al telefono.
Sapevo che non era vero del resto mentre parlava si sentiva ridacchiare e alcune voci erano femminili.
Marco togli un piatto, papà non viene – con tono molto deluso.
Ok.
Mangiammo e parlammo del più e del meno, ma notai che Marco era più aperto del solito nei miei
confronti.
Una volta finito di cenare ci sedemmo sul divano.
Sei di cattivo umore perché papà non &egrave venuto a cena?
Si, ma ormai ci ho fatto l’abitudine. Tuo padre non mi ama.
Mi dispiace, tu non te lo meriti sei una donna molto bella.
Grazie, sei molto dolce Marco – e lo accarezzai in viso.
Le carezze gli piacquero molto, ma subito dopo la situazione precipitò perché Marco mi diede un
bacio e iniziò ad intrufolarsi nella gonna accarezzandomi l’interno coscia.
Ma che fai? – tirandogli una sberla.
Scusami – e fuggì in camera sua.
Lo segui ed entrai in camera da letto e lo guardai
Scusami non volevo darti quello schiaffo.
Ti prego non dire nulla a papà.
Mi sedetti accanto a lui sul letto
Perché mi hai baciata?
Perché tu mi piaci molto, come donna.
Ma sono la tua matrigna.
Si ma papà non ti vuole e io sì.
Mi desideri?
Si moltissimo. Non dire nulla a papà.
Non ti preoccupare non dirò nulla, sarà il nostro piccolo segreto – e gli misi l’indice della mia mano destra sulle sue labbra.
Grazie.
Senti papà non tornerà stanotte, ti va di dormire con me?
Si sarebbe bellissimo, prendo il pigiama.
Entrammo nella mia camera da letto e io mi misi davanti al comò, tolsi la collana di perle e un braccialetto e dallo specchio vidi che Marco mi osservava, gli sorrisi.
– Daniela, ho voglia di abbracciarti.
– E perché non lo fai?
Si avvicinò a me e mi abbracciò da dietro. Solo che quello non fu un abbraccio dolce fra mamma o
meglio matrigna e figlio, fu molto di più. Quando fu dietro di me, mi abbracciò e con le mani iniziò a massaggiarmi la pancia, mentre la sua testa era appoggiata sulla mia spalla. Notai che mentre lo faceva mi guardava l’incavo dei seni che si vedeva appena dalla mia camicetta bianca.
Che fai mi guardi la scollatura? – ridendo.
Si. – mentre mi rispose io sbottonai la camicetta mettendo in bella mostra il mio seno sostenuto dal
reggiseno nero di nylon.
Quella visione fu per lui una vera proprio provocazione, abbandonò la pancia e toccò le mie mammelle. Il suo sguardo era pieno di desiderio sul mio corpo e io gli sorrisi e sussurrai:
– Vuoi fare l’amore con me?
Quella mia domanda lo stordì e lo mandò in visibilio e mi rispose:
– Si.
– Mettiti sul letto.
Marco abbandonò la presa sul mio corpo e si distese sul letto denudandosi. Io una volta voltatami slacciai il reggiseno, tolsi la gonna e il perizoma, rimanendo così con le autoreggenti e gli stivali.
Appoggiai le mie ginocchia sul letto e poi mi posizionai sul pene di Marco accogliendolo nellavagina. Quella prima penetrazione causò un fremito in lui, sorrisi ancora e poi cominciai uno smorzacandela con ritmi lenti e poi veloci. Mentre io mi muovevo sul suo pene, lui era ammaliato dalla mia terza abbondante che ballonzolava ad ogni penetrazione e nei momenti in cui mi fermavo la offrivo alla sua bocca che succhiava avidamente come se fosse un bambino.
Continuammo per alcuni minuti fin quando non sentii i fotti di sperma che mi riempivano la vagina e lui che ansimando disse:
– Oh, siiiiiiiiii Danielaaaaaaaaaaaaa.
Ci baciammo e poi indossammo i vestiti per la notte, io una camicetta da notte blu e lui il suo pigiama. Quella notte fu molto bella perché mi sentii apprezzata come donna. Oggi dovrebbe essere una giornata di festa perché &egrave la vigilia di capodanno, ma non lo &egrave affatto perché devo andare a casa dei miei suoceri. Non li sopporto, come io non sopporto loro e la loro superiorità verso di me, facendomi sentire a disagio. Si &egrave fatto tardi e faccio una doccia veloce,
lavo ben bene tutto il mio corpo, le mie mammelle, i miei capelli biondi, la schiena, la pancia per poi indugiare sulla vagina, i fianchi, il sedere e le gambe. Uscita dalla doccia asciugo i capelli e poi con indosso l’accappatoio entro in camera da letto per vestirmi. Tolgo l’accappatoio e libero il
mio corpo nudo. Mi siedo sul letto e apro il cassetto per prendere la biancheria intima, un perizoma e un reggiseno rosso come da tradizione nella speranza di un buon anno e dei collant neri. Li indosso, ma mentre lo faccio ho la sensazione di essere spiata e in effetti &egrave così. Marco &egrave
dietro lo stipite della porta e mi osserva, una volta scoperto entra in camera.
– Mmm, mutandine rosse non credevo seguissi la tradizione.
– Eh, già. Ma che ci fai qui? Se ti vede tuo padre sono guai.
– Papà non c’&egrave. E’ andato già a casa dei nonni.
– Ma come già?
– Si. Sei dispiaciuta? Ci sono qui io – toccandomi i fianchi.
– Lasciami stare – dissi infuriata per quello che aveva fatto mio marito.
Marco esce dalla stanza, mentre io continuo a vestirmi mettendo il jeans nero di pelle, un maglione blu e le scarpe con tacco 8 cm. Sono pronta ed esco di casa, entro in macchina e alla guida c’&egrave Marco che vedendomi esclama:
– Sei bellissima
– Grazie
Arrivati a casa saluto i miei suoceri in modo molto gelido e lo stesso fanno loro ed entro in cucina per dare una mano alla cuoca nel preparare la cena. Mentre cucino sono scossa dal fatto che qualcuno mi ha palpato il culo. E’ Marco.
– Ma che fai? Se la cuoca ci vede…
– Non ci vede faccio con discrezione – e mi accarezza di nuovo il culo.
– Che matto che sei.
– Sai che non resisto al tuo culone.
E’ l’ora di cena e ci sediamo a tavola. Io mi siedo accanto a Marco mentre mio marito si siede con il suo socio Riccardo che aveva invitato insieme alla moglie Cristina e ai suoi due figli Emanuele e Romina.
La cena trascorre tranquillamente come da programma, mi annoio tranne per le continue e fugaci toccatine di Marco. E’ diventato sfacciato e adesso mi tocca in presenza di altri. Arrossisco per la vergogna ma anche per il piacere. Sentire la sua mano insinuarsi nel mio interno coscia e poi
risalire fin sulla vagina…
Poi durante la cena mi sussurra all’orecchio:
– Non mi sento molto bene. Vieni nella cameretta mia – e si alza dal tavolo.
– Vengo tesoro.
Ci alziamo da tavola ed entriamo in camera da letto. Si stende e mi dice:
– Non mi sento bene.
– Cosa ti senti?
– Non lo so…però so che tu mi puoi guarire… prendi la medicina nella tasca del mio cappotto.
– Ok.
Esco dalla stanza e vado dove c’&egrave l’appendiabiti e frugo nella tasca del suo cappotto e trovo un un profilattico, sorrido e me lo metto nella tasca posteriore del jeans quella sulla natica destra. Lo guardo e sorrido. Poi entro nella stanza e lo trovo disteso sul letto con il suo cazzo semi duro che svetta. Chiudo la porta alle mie spalle.
– Mmm che porcellone che sei.
– Mi puoi guarire?
– Si ci pensa la tua Daniela – apro la bocca e lo accolgo
– Mmm com’&egrave calda… mmm
Inizio a fare una fellatio, facendo su e giù su quell’asta di 15 cm fin quando non &egrave dura. Apro la bocca e lo libero per imprigionarlo nel profilattico… poi mi alzo dal letto e vedo una scrivania su cui appoggio le mani e piegò in avanti la schiena. Lui intanto si &egrave alzato e lo sento dietro di me. Mi
tocca il seno, la pancia, poi i fianchi e infine il sedere.
– Mamma mia che culo che hai.
– Eh no… culone – sorrido e lo stesso fa lui.
Poi Marco ritorna sulla pancia, sbottona il jeans di pelle e abbassa la zip, lo aiuto e lo faccio scivolare sui miei fianchi insieme ai collant. Rimango con il perizoma, ma per poco. Subito dopo sento che la mia vagina rasata ma con qualche ciuffetto di peli &egrave nuda e poi diventa oggetto della lingua di Marco. Trattengo il piacere per evitare di farmi sentire però gli sussurro:
– Dai su che &egrave bagnata… &egrave da un ora che la tocchi.
– Lo vedo.
E Marco non si fa attendere… si insinua nella mia vagina che non oppone resistenza.
– Mmm siii Marco…sono pronta a curarti.
– Grazie Daniela sapevo di contare sul tuo aiuto – e inizia a stantuffare prima con calma per poi andare sempre più forte.
– E’ bellissimo sentire quel pezzo di carne giovane e pulsante che si &egrave insinuato nella mia vagina e che gode del mio corpo, tant’&egrave che emetto un urlo.
A causa di quell’urlo dopo un po’ sentiamo bussare:
– State bene? – &egrave mio marito Roberto.
– Si tesoro – rispondo io mentre Marco mi scopa lentamente per permettermi di rispondere.
– Sbrigatevi che fra meno di 5 minuti &egrave mezzanotte.
– Si veniamo subito – mentre dico veniamo sorrido a Marco che capisce la situazione.
– Dobbiamo fare presto ma non vogliamo interrompere quell’immenso piacere e quindi inizia a stantuffarmi quasi violentemente e mi mette la mano destra sulla bocca per evitare che urli.
Continua a scoparmi per 5 minuti finché non molla la presa sui miei fianchi. Mentre esplodono i fuochi esplode lui nel suo orgasmo, anzi esplodiamo nel nostro orgasmo. Mi volto e lo vedo togliersi il profilattico pieno di sborra, lo guardo eccitata e mi inginocchio pulendo il suo pene semi duro ma sporco. Lo lecco e poi ci rivestiamo per poter ritornare nella stanza da pranzo e
brindare il nuovo anno. Oggi devo fare la spesa e purtroppo dovrò andare da sola al supermercato perché mio marito e il
Marco non ci sono, ma torneranno la sera a casa. E quindi esco di casa e come una brava massaia
vado in direzione del supermercato vicino casa. Una massaia un po’ particolare e diversa dalle
altre, vestita un po’ sexy, con il jeans nero di pelle e la camicetta bianca.
Mi muovo fra gli scaffali e compro ciò di cui ho bisogno e che ho segnato sulla lista, sono assorta
nello scegliere i prodotti fin quando una voce da donna a me familiare mi risveglia:
– Ciao Daniela – &egrave Cristina la moglie del socio di mio marito.
– Ciao Cristina anche tu a fare la spesa?
– Eh si questa mattina facciamo le brave massaie.
– E’ da molto tempo che non ci vediamo… dovremmo vederci più spesso.
– Si hai ragione dovremmo vederci più spesso. Non ci vediamo dalla notte di capodanno… ricordo
che indossavi questi jeans di pelle
Rimango sbalordita per il fatto che Cristina ricordi che io indossassi il jeans di pelle quella sera.
– Senti perché non vieni a casa mia così chiacchieriamo un po’ – mi propone Cristina – io ho la
macchina e poi dopo posso riaccompagnarti a casa
– Si perché no?
– Allora andiamo alla cassa cosa aspettiamo?
Ci rechiamo alla cassa e paghiamo le rispettive spese e poi andiamo verso il parcheggio dove c’&egrave
l’auto di Cristina.
Sistemiamo la spesa nel bagagliaio e poi ci sediamo all’interno dell’auto, Cristina mette in moto e
andiamo verso casa sua.
– Sai Daniela ti voglio mostrare una cosa non appena arriviamo… spero che ti piaccia – e mentre lo
dice mi mette una mano sulla coscia sinistra.
– Che cosa vuoi mostrarmi?
– E’ una sorpresa … spero che ti piaccia?
Arriviamo a casa, sistemiamo i nostri acquisti nella dispensa e poi io chiedo:
– Allora Cristina cosa devi mostrarmi?
– Vuoi già vederlo?
– Si mi stai incuriosendo.
– Sono contenta di questo… però voglio aspettare che si crei la giusta atmosfera fra di noi – e mi
accarezza il viso e poi mi da un bacio sulla guancia sinistra e poi un altro sulle labbra.
– Ma cosa fai Cristina? – con tono sbalordito.
– Cosa faccio? Ti bacio… non posso? Ti disgusto?
– Si… no… non so cosa dire.
Cristina sembra capire il mio sbalordimento per il bacio e mi sorride per poi baciarmi ancora e
mentre lo fa le sue mani scivolano sul mio costato, sui i miei fianchi e poi sul culo.
– Non sai da quanto tempo ho atteso il momento di toccarti il culo e poi con questi jeans di pelle
che lo esaltano.
Non dico una parola e lascio toccarmi il culo da Cristina senza capire più nulla. Lei una donna
bellissima, alta oltre 1,80 m, fisico snello quasi da top model, lunghi capelli rossi e occhi verdi,
una donna che &egrave sicuramente desiderata da qualsiasi uomo, preferisce le donne, anzi vuole me.
– Ma ti piacciono le donne?
– Non solo. Diciamo che mi piace il sesso e lo faccio con uomini e anche donne e voglio farlo con
te
– Con me?
– Si con te andiamo in camera da letto.
Non dico nulla e mi prende per mano e mi conduce nella camera da letto dove poi mi siedo sul
loro letto matrimoniale e chiedo:
– E’ questa la sorpresa che volevi mostrarmi?
– Oh no…
Appena finisce di parlare si toglie le scarpe, sbottona il suo jeans celeste e toglie poi il maglione
rimanendo con i collant e l’intimo. Quegli indumenti li toglie in men che non si dica e la sua figura
nuda si staglia davanti a me per poi dirmi:
– Spogliati!
– Si – obbedisco senza capire più nulla a seguito della visione del suo corpo.
Sbottono la camicetta, la tolgo, tolgo le scarpe, poi sbottono i jeans e li faccio scivolare sui miei
fianchi,tolgo infine i miei collant rimanendo con solo l’intimo. Smonto il reggiseno e libero le mie
mammelle e poi faccio scivolare giù il perizoma, rimanendo anch’io nuda come lei. Siamo due
donne nude l’una difronte all’altra.
Lei si avvicina ed esclama:
– Hai un seno bellissimo, così pieno… a stento il palmo della mia mano lo contiene.
– Non esagerare… tu hai un fisico da top model mentre io sono un po’ cicciottella.
– Tu sei bella pienotta – e tocca il culo.
La guardo mentre tocca e io la bacio e poi lecco il capezzolo sinistro del suo seno.
– Ti piace il mio seno? – sorridendomi.
– Si.
– Grazie anche se non &egrave grosso come il tuo – in effetti &egrave una seconda scarsa.
Ci stendiamo sul letto e con le nostre lingue iniziamo ad approfondire l’intimità dell’altra. Cristina
con la lingua mi sta facendo davvero godere e spero anch’io di essere al suo stesso livello.
Dopo un po’ abbandoniamo il 69 e lei inizia a penetrarmi con un dito e poi con due e intanto bacia
e succhia il mio clitoride:
– Mmmm siii godooo Cristinaaaa.
– Aspetta c’&egrave la sorpresa.
Cristina smette di penetrarmi e poi si alza dal letto per prendere dal suo comodino qualcosa…
sembra una mutandina che se la sistema con un cinturino… si volta verso di me e vedo che il suo
pube &egrave coperto da un pene di gomma.
– E’ questa la sorpresa. Voglio scoparti come se fossi Marco.
– Marco?
– Oh tranquilla non dirò nulla a tuo marito… credevi che non lo avessi capito che Marco &egrave il tuo
amante segreto? Vi avevo visti quella sera che ti toccava il culo mentre davi una mano a cucinare.
– Be.. anche lui mi dava una mano
– Si… sul culo – e si mette a ridere anzi ci mettiamo a ridere.
– Sai poi quella sera abbiamo fatto sesso quando ci siamo allontanati.
– Ma dai cosa mi dici? Siete proprio dei porcelloni – e poi avvicinandosi a me mi bacia, mentre la
sua finta virilità accarezza la mia vagina.
Cristina prende per mano quel cazzo di gomma della lunghezza di 15 cm e inizia a scoparmi come
se fosse uno dei tanti ragazzi o uomini con cui sono andata a letto… solo che lei &egrave una donna come
me.
La sua penetrazione non ha nulla da invidiare a quella di tanti altri ragazzi, il suo cazzo si insinua
nella mia vagina, mentre lo fa la guardo negli occhi e vedo il suo piacere nel vedere che io sto
godendo per le sue penetrazioni. Chiudo gli occhi sto godendo come una matta e urlo il
raggiungimento del piacere…un piacere inaspettato questa mattina.
Sono un po’ stanca e mi abbandono sul letto come se volessi dormire, ma vengo richiamata da
Cristina che intanto avvicina quella virilità di gomma alle mie labbra e mi ordina:
– Lecca!
E io eseguo anche se più che leccare si tratta di un irrumatio, ossia di una penetrazione della mia
bocca.
Dopo cinque minuti Cristina smonta quel fallo e me lo porge:
– Tieni, voglio che adesso tu mi penetri con lo strapon.
Acconsento senza dire una parola e lo indosso e lei accoglie nella sua vagina quel fallo che prima
mi penetrava e si lascia andare in uno smorzacandela. Nei momenti in cui lei non percorre il fallo
con la sua vagina si avvicina a me per baciarmi oppure per farsi leccare i capezzoli.
Continuiamo così fin quando anche lei cade esausta e raggiunge il piacere, rimaniamo così in
silenzio e ci baciamo e accarezziamo fin quando poi non decidiamo di rivestirci e ritornare ad
essere le brave mogli e massaie che si erano incontrate al supermercato. Prima che ci salutiamo
Cristina mi da un bacio e poi dice:
– Ti do un passaggio a casa.
– Si grazie – e mentre mi volto mi da uno schiaffetto sulla natica destra che io apprezzo molto e
ricambio con un sorriso. E’ sabato e sono rimasta sola in casa, mio marito &egrave fuori per lavoro e poi farà sesso con qualche giovane segretaria e Marco &egrave fuori con i suoi amici, ma credo che abbia trovato la ragazza…e di questo sono contenta.
Però sono solo e non voglio annoiarmi e passare in solitudine il sabato sera. Poi decido di fare qualcosa di imprevisto e di imprevedibile, cio&egrave di andare in una discoteca, chissà forse conoscerò qualcuno lì. Si ma cosa metto? Apro l’armadio e mi trovo davanti a me una moltitudine di vestiti di pelle, li osservo e poi alla fine decido indossare una catsuit nera di pelle che non mettevo da tempo. Non la mettevo da quando non sono più l’oggetto del desiderio di mio marito.
La indossavo in quelle serate in cui si giocava con i sensi e si finiva nel fare sesso sfrenato.
Mi spoglio completamente, ma sono ancora incerta se andare o meno in discoteca… soprattutto
con quell’abbigliamento. Rimango dieci minuti in camera da letto nuda a pensare sull’opportunità
di andare in discoteca e di quell’abbigliamento… e poi decido per il si.

Prendo la catsuit, decisa a vestirmi, abbasso la zip e poi mi siedo sul letto, Infilo prima la gamba sinistra e poi quella destra, mi alzo e così compro dall’indumento il mio culotto… poi infilo le braccia e così copro il busto.
Rimane visibile solo il solco del mio seno fin quando non tiro su la zip.
Ritorno davanti all’armadio, mi osservo pronta per uscire con l’ultima decisione che scarpe indossare e scelgo paio di scarpe nere con il tacco da 8 cm.

Sono pronta, esco di casa prendendo l’auto in direzione della discoteca lontana da casa per evitare qualcuno di conoscenza.

Arrivo ed entro oltrepassando la barriera dei buttafuori che vedendomi con quell’indumento di pelle mi sorridono fra di loro in modo malizioso e io ricambio e mi fanno passare.
Mi domando chissà cosa stanno pensando’
Entro nel locale. ci sono molti ragazzi e ragazze, non perdo tempo, decido di buttarmi in pista e di ballare.
Ballo, ballo e mi diverto, ma mi rendo conto che non sto passando inosservata, ci sono i ragazzi e ragazze che mi osservano, forse per il mio abbigliamento, dopo una mezzoretta decido di fermarmi e andare a bere un cocktail.

Sono seduta, tranquilla ad ascoltare il ritmo della discoteca, quando accanto a me si siedono tre ragazzi, che mi scrutano, scrutano il mio corpo il mio abbigliamento, tra di loro sorridono facendo finta che non mi sono accorta dei loro sguardi.

I ragazzi sono carini e decido di fare io la prima mossa, mi alzo dalla sedia e faccio cader giù il bicchiere mezzo vuoto. del ragazzo che sta alla mia sinistra, il liquido fuori esce e finisce sulla patta dei suoi pantaloni.

Arrossisco, oh, scusami che sbadata…. – come sono maldestra – prendo dei fazzolettini che stavano sul bancone e cerco di asciugare il liquido versato e mentre lo faccio indugio e mi rendo conto che il suo cazzo sta quasi in tiro.
Gli sorrido in modo malizioso, se ne &egrave accorto del mio indugiare provocatorio e lo stesso l’altro ragazzo che &egrave accanto a me che osserva il mio culo inguainato dalla pelle.
Rag: Ehm, si figuri signora non &egrave successo nulla.
Io: Come non &egrave successo nulla ti ho bagnato i pantaloni, se le ragazze ti vedono in quello stato diranno che ti sei fatto la pipì addosso, mentre gli pulendogli la patta.

Rag: Ehm, si forse ha ragione.
Rag2: Riccardo… la signora ha sempre ragione,
Io: Ti chiami Riccardo… bel nome…io Daniela. Riccardo mi presenti i tuoi amici?
Ric: Salve Daniela, lui &egrave Antonio (riferendosi al ragazzo che mi dava ragione ) e questo &egrave Thomas )
riferendosi al ragazzo che stava di fianco a Riccardo e che non aveva finora parlato ma si gustava la scenetta)
T: Signora…

Io : Non chiamarmi signora… chiamami Daniela, siamo in discoteca.
T: Si Daniela, &egrave la prima volta che la vediamo qui.
Io: Si &egrave la prima volta &egrave mi sto divertendo molto… andiamo a ballare?

loro mi risposero di si; ci ributtiamo in pista, balliamo per mezz’ora insieme, i ragazzi adesso si fanno sempre più intraprendenti. Ballando assieme i nostri corpi entrano in contatto e sento anche i loro pacchi sul mio sedere, li lascio fare, la cosa non mi dispiace, anzi ricambiando anche con qualche sorriso sorriso, Vengo sfiorata con le mani sui miei fianchi e sul busto.

Capisco che ormai i tre ragazzi sono sfacciatamente interessati a me, pensando tra me e me che magari ho esagerato anche se devo dire la verità, un pò di eccitazione mi &egrave salita e decido di allontanarmi con una banale scusa e uscire dalla discoteca per tornarmene a casa.
Prendo l’auto e mentre sto per uscire dal parcheggio della discoteca vedo i tre ragazzi con lo sguardo perso nel vuoto. Mi fermo con l’auto davanti a loro e abbasso il finestrino:
io: Ragazzi che fate qua? Non vi divertite più?
A: No Daniela, senza di te non ci divertiamo più
io: E perché?
R: E su dai diglielo.
Io?Che cosa mi dovete dire?
A: Ehm… con un filo di voce, abbassando lo sguardo.
T: La verità &egrave Daniela che tu ci arrapi moltissimo, (con un tono decido)
Io: Io? (pensando un po’ alla sfacciataggine di Thomas, tutto silenzioso era)
A: Si… sei una donna matura e abbiamo un debole per quelle della tua età e poi… il tuo abbigliamento &egrave supersexy.
Io: Capisco, ma…
R: Ti prego Daniela.
Io: Va bene, andiamo in un bar seguitemi.
I tre ragazzi prendono la loro auto e mi seguono e arriviamo in un bar dove entriamo e ci sediamo
in un tavolino, Io mi ritrovo al centro, fra qui tre bei ragazzi, Riccardo &egrave alto, biondo e con gli
occhi verdi e fisico atletico. Antonio &egrave basso, capelli neri e occhi castani e ha una corporatura
robusta mentre Thomas &egrave un ragazzo con la pelle color ebano e con i capelli neri corti e anche lui
un fisico atletico ed asciutto.
Quindi mi trovate arrapante a quanto mi dite… e anche a quanto fate – infatti mentre parlo i tre
ragazzi mi toccano le cosce e la pancia.
Si ci piaci moltissimo Daniela – mi dice Riccardo perché come ti ho detto sei una donna matura e
quel vestito di pelle ci fa capire che hai una spiccata carica erotica.
Spiccata carica erotica… mmm… volete dire che vorreste fare sesso con me?
Si molto – fanno i tre ragazzi quasi in coro per fortuna non si fanno sentire dal barista.
Va bene – faccio io – potete passare a casa mia questa notte visto che sono sola.
I tre ragazzi si guardano sbalorditi fra di loro e dopo aver pagato la mia consumazione ordinata nel
bar, un caff&egrave e un cornetto, escono insieme a me.

Io salgo sulla mia auto, chiedendo se uno di loro mi vuol accompagnare.
Si propone Antonio, gli altri due mi seguono.
(Dialogo e un mini svolgimento, che ne so, gli chiedi di mostrati il pene, spronandolo un po dalla timidezza)

Arriviamo a casa, parcheggiamo, entriamo in casa nel soggiorno e gli offro un po’ di vodka, preparando i bicchieri, sento due pacche sul culo, sono Antonio e Riccardo che mi guardano e i loro occhi.. parlano da soli.
sentendo le loro mani decido di chinarmi un po, mostrando bene il sedere, Antonio esclama, hai un culo che parla Daniela, mi giro verso di lui, lo guardo: – e che dice?
R: Che vuoi assolutamente scopare con noi tre.
Non gli risposi, gli sorrisi, gli porgo i bicchieri e si siedono sul divano.. con me in mezzo’

A: un brindisi a Daniela che ci farà divertire, sorseggiando e posando il bicchiere sul tavolino.
e ricambiamo il brindisi.
Antonio allunga le mani, tirandomi già la zio de catsuit, esclamando di vedere cosa c’&egrave, la mia mano scivola sulla sua patta che avevo lasciata aperta in auto’
Riccardo e Thomas mi tolgono il busto dall’indumento di pelle, liberando così la mia terza abbondante.
Io: Vi piace ragazzi?
Nemmeno il tempo di dirlo che Thomas che non si fa pregare e inizia a leccare il capezzolo sinistro, ansimo leggermente.

T: &egrave una visione stupenda
Riccardo fa altrettando si sofferma su quello destro, mentre Antonio si &egrave alzato, slacciandosi i jeans e rimanendo coi i boxer, lo guardo’ e divarico un po’ le gambe e improvvisamente si inginocchia’ mi scosta l’intimo e inizia a leccarmi la passerotta, con un po’ di fatica, ansimo.. così tanto piacere.
li interrompo’ aspettate ragazzi, mi alzo’ e mi faccio spogliare da thomas e riccardo, togliendomi le scarpe e la catsuit, rimanendo così nuda, in piedi, mentre Antonio si diverte leccandomi per bene l’interno coscia.
Passa un po di tempo, accarezzando i pacchi di Riccardo e Thomas, molto eccitata ho voglia di vedere le loro erezioni, mi scosto dalla loro morsa, sedendomi sul divano.. e togliendomi l’ultimo capo rimasto le scarpe.

Li osservo, Riccardo si slaccia subito, senza esitare, tirando fuori il suo pene in erezione, molto bello, lo guardo e gli sorrido.. e si avvicina.
Thomas mi sorride e scopre il suo, lo fisso, &egrave molto grosso, sarà più di 20 centimetri.
Riccardo vicino a me sul divano, richiama la mia attenzione dicendo:
Dai dani, succhiamelo!
Mi perdo con una dolce leccata sulla cappella, lo faccio sparire tra le mie labbra, gustandomelo, lo guardo negli occhi, esco schioccando le labbra’. Gli sorrido.. e sussurro: soddisfatto?
Riccardo mi accarezza i capelli, lo inizio a masturbare’ e mi rivolgo a thomas invitandolo ad unirsi e antonio guarda la scena e si toglie anche lui i boxer.
Sego Riccardo con la mano destra, mentre stringo quello di thomas, lo inizio a leccare dalle palle, alla cappella, &egrave molto grosso saranno più di 20 cm, poi inizio a spompinarlo accogliendolo tutto, rimane un po’ sorpreso nello sguardo dalla mia capacità di farlo sparire completamente, mi sento leggermente soffocare.
Li per li’ sapete come può andar a finire.. si unisce antonio’ beh ho tre cazzi da soddisfare’ un po’ ciascuno, e accontento tutti e tre.. spompino.. spompino e spompino senza perdere il controllo della situazione’.
Riccardo fa altrettando si sofferma su quello destro, mentre Antonio si &egrave alzato, slacciandosi i jeans e rimanendo coi i boxer, lo guardo’ e divarico un po’ le gambe e improvvisamente si inginocchia’ mi scosta l’intimo e inizia a leccarmi la passerotta, con un po’ di fatica, ansimo.. così tanto piacere.
li interrompo’ aspettate ragazzi, mi alzo’ e mi faccio spogliare da thomas e riccardo, togliendomi le scarpe e la catsuit, rimanendo così nuda, in piedi, mentre Antonio si diverte leccandomi per bene l’interno coscia.

Passa un po di tempo, accarezzando i pacchi di Riccardo e Thomas, molto eccitata ho voglia di vedere le loro erezioni, mi scosto dalla loro morsa, sedendomi sul divano.. e togliendomi l’ultimo capo rimasto le scarpe.

Li osservo, Riccardo si slaccia subito, senza esitare, tirando fuori il suo pene in erezione, molto bello, lo guardo e gli sorrido.. e si avvicina.
Thomas mi sorride e scopre il suo, lo fisso, &egrave molto grosso, sarà più di 20 centimetri.
Riccardo vicino a me sul divano, richiama la mia attenzione dicendo:
Dai Dani, succhiamelo!
Mi perdo con una dolce leccata sulla cappella, lo faccio sparire tra le mie labbra, gustandomelo, lo guardo negli occhi, esco schioccando le labbra’. Gli sorrido.. e sussurro: soddisfatto?
Riccardo mi accarezza i capelli, lo inizio a masturbare’ e mi rivolgo a Thomas invitandolo ad unirsi e antonio guarda la scena e si toglie anche lui i boxer.
Sego Riccardo con la mano destra, mentre stringo quello di thomas, lo inizio a leccare dalle palle, alla cappella, &egrave molto grosso saranno più di 20 cm, poi inizio a spompinarlo accogliendolo tutto, rimane un po’ sorpreso nello sguardo dalla mia capacità di farlo sparire completamente, mi sento leggermente soffocare.
Li per li’ sapete come può andar a finire.. si unisce antonio’ beh ho tre cazzi da soddisfare’ un po’ ciascuno, e accontento tutti e tre.. spompino.. spompino e spompino senza perdere il controllo della situazione’.

Bella e divertita dai loro membri.. che sono in erezione’ &egrave il momento di lasciami andare’ e farmi scopare da questi tre giovanotti…
Ordino a Thomas di sdraiarsi sul pavimento, antonio gli passa il profilattico’ lo indossa e mi guarda.
Gli monto sopra, accogliendo il suo bel cazzo nella mia vagina, stringendolo alla base, inizio la penetrazione, lo sento tutto, &egrave molto grosso, questo mi inizia a far gemere emettendo degli urletti di piacere.
Godo, ho un momento di debolezza’ faccio cenno di far avvicinare gli altri due.
Riccardo si posiziona alle spalle, si accoscia, mi fa sentire il suo pene nella mia schiena, mentre mi palpa i seni. Scende con le mani, mi da uno schiaffo nel sedere.. lo guardo.. me ne da un altro.. e poi.. inizia a infilare un dito nel mio culetto.
non soddisfatto mi dilata per bene con due dita, ci sputa nel mio ano, mi preparo ad una doppia.. una nuova esperienza’
Antonio si avvicina, mi mette il cazzo vicino al viso, sono nelle loro mani.. forse mi &egrave sfuggita la situazione di mano.. inizio a succhiarlo’ ops.. o meglio mi faccio scopare da thomas e da antonio.. la bocca.

Riccardo’ toglie le dita’ e mi sussurra all’orecchio, ora ti inculo’
non ho respiro che sento il suo pene penetrare dolcemente il mio culo, pressoch&egrave vergine.
uno spasmo mi colpisce e un improvviso bruciore nel culo’
Vorrei urlare un po dal dolore e dal piacere, ma antonio non me lo permette’ lo sto spompinando fino all’esaurimento.

Thomas rallenta il ritmo, mentre riccardo &egrave padrone del mio sedere, beh inizia a spingere con costanza.
Sento le loro parole, insulti potremmo definirli’ che porca.. che troia, mentre thomas rimane in silenzio e mi bacia il seno.
Antonio improvvisamente mi eiacula in gola, sento il suo sperma caldo, lo ingio, &egrave sfinito’ si ferma.. e lascia respirare la mia bocca.
Riccardo si &egrave accasciato su di me, sfinito anche lui, ma non &egrave ancora venuto, si sposta’ lasciando il mio culo.. respiro.. e mi scosto.
Riccardo si avvicina, mettendomi il pene sul volto, fammi sborrare, lo dice con un tono prepotente, lo accountento, inginocchiata aspetto il suo seme.
Si aggrega anche thomas.. ho i loro cazzi in mano, li sego e li guardo.
Il primo viene, riccardo, mi viene in faccia, mi schizza tutta, lecco la cappella’
Thomas il più tranquillo’ manca.. fremo a far venire quel cazzone di 20cm’
lo afferro con due mani, sborrami sborrami sussurro, caccio la lingua e gli lecco la cappella..
spalanco la bocca’ lo inghiotto il suo pene, fino in gola, non riesco tutto &egrave troppo grosso’
thomas mi tira i capelli all’indietro.. &egrave pronto’ ed improvvisamente mi inonda la bocca e qualche schizzo sul viso’ gli apro la lingua.. e bevo.. soddisfatta’

Li vedo sfiniti’ io ho ancora adrenalina nel corpo ne vorrei ancora’ ma li vedo stanchi..
Antonio si &egrave già quasi rivestito’
Mi reco in bagno per pulirmi.. mi guardo allo specchio.. quasi non mi riconosco, mi pulisco e faccio una doccia veloce.. toccandomi.
Torno da loro in accapatoio’ e improvvisamente se ne sono andati via lasciandomi un biglietto con i loro numeri di telefono’
mi siedo sul divano’ inizio a masturbarmi’ mi tremano le gambe’ e improvvisamente squirto… e mi lascio andare ad un urlo di piacere’

Domani &egrave il compleanno di Marco e voglio fargli un regalo, ma non so cosa comprare… andrò al
centro commerciale per acquistare qualcosa che gli faccia piacere.
Sono pronta per uscire e quando sto per farlo, suona il campanello… chi potrà mai essere? Vado a
rispondere:
– Chi &egrave?
– Buon pomeriggio signora, sono Tommaso. Marco &egrave in casa?
– No non c’&egrave. E’uscito. Comunque sali fra un po’ dovrebbe arrivare.
Apro la porta e lo faccio entrare, il ragazzo &egrave davvero carino.
– Marco &egrave uscito, ma fra un po’ arriva.
– Ma stava uscendo signora? Se vuole vado via.
– no aspetta… tanto fra un po’ arriva… aspettiamolo.
– No… signora stava uscendo e non voglio disturbare.
– Non ti preoccupare devo andare al centro commerciale per fare il regalo a Marco… non c’&egrave
fretta… rimangono aperti fino a tardi. Ti va una tazza di te?
– Si grazie.
– Vado a prepararlo.
Ci spostiamo verso la cucina, Tommaso si siede su una sedia e mi osserva mentre preparo il te,
credo di aver fatto colpo su di lui. Del resto chi non rimane impressionato quando indosso la
gonna di pelle e gli stivali anch’essi di pelle?
Finito di preparalo lo verso nelle tazze e parliamo un po’ e scopro che Tommaso era un vicino di
casa di Marco e che conosceva la ex-moglie di mio marito. Gli racconto un po’ di me, ma sembra
non interessargli più di tanto perché noto che osserva i miei seni, arrossisco un po’, però mi piace
un po’ quello sguardo furtivo su di me.
– Oh, si &egrave fatto tardi… meglio che vada prima che chiuda.
– Eh già.
– Che maleducato Marco. Ti ha bidonato… si dice così vero? Senza nemmeno avvertirti che non
veniva.
– Forse avrà trovato qualche imprevisto.
– Adesso lo chiamo.
Telefono ma non risponde nessuno.
– Non risponde nessuno.
– Va bene, tanto ci dobbiamo vedere domani per la festa.
– Si, senti ti va di accompagnarmi al centro commerciale?
– Si, volentieri.
Scendiamo e prendiamo l’auto e ci dirigiamo verso il centro commerciale e una volta entrati
guardiamo diversi negozi in cerca di qualcosa di interessante… poi mi fermo davanti al mio
negozio preferito, quello degli indumenti in pelle. Guardo un po’ in giro e vedo che ci sono dei
perizomi di pelle e anche dei reggiseni di pelle. Rimango estasiata da quella novità, li prendo e
saggio con mano la qualità dell’indumento intimo. La pelle &egrave morbida al tatto delle mie dita e ciò
aumenta il mio desiderio di indossalo in particolar modo il perizoma,voglio scoprira la sensazione
del contatto della mia vagina con la pelle. Dietro di me c’&egrave Tommaso che mi dice:
– E’ molto bello… perché non lo prova?
– Si &egrave quello che farò.
Mi dirigo verso il camerino e una volta entrata sbottono la gonna e la faccio scivolare giù sui miei
fianchi, mi accorgo però che non c’&egrave una sedia dove poterla appoggiare e tiro fuori la mia testa dal
camerino in cerca di Tommaso.
– Pss… pss… Tommaso
– Si signora ‘ dopo essersi avvicinato.
– Ti dispiace darmi una mano, tienimi la gonna ‘ e gliela porgo e lui la prende con un po’ di
imbarazzo.
Rientro nel camerino e poi sbottono con cura la camicetta e la porgo a Tommaso che la prende.
Adesso &egrave il momento di denudarmi dei miei indumenti intimi per provare quelli in pelle. Smonto il
reggiseno liberando così le mie mammelle per poi mettermi il reggiseno di pelle. Il reggiseno che
prima indossavo lo appoggio su un piccolo profilo, poi faccio scivolare giù il mio perizoma e lo
appoggio insieme al reggiseno e indosso il perizoma di pelle. Mi guardo allo specchio e mi rendo
conto di essere davvero bella con quell’indumento intimo, ma soprattutto noto che la tendina &egrave
leggermente scostata, ma sufficiente perché Tommaso possa vedermi… di sicuro mi ha vista con la
passerotta nuda… che mascalzone. Oddio non provo rabbia, anzi un po’ mi piace la situazione, con
lui che mi aiuta negli acquisti e guarda le mie forme e le mie rotondità. Mi sto un po’ eccitando, e
la mia mano destra va subito sulla passerotta inguinata dalla pelle del perizoma… &egrave una sensazione
bellissima. Ma &egrave meglio fermarmi non vorrei bagnarlo e presentarmi alla cassa con
quell’indumento tutto bagnato, tolgo il reggiseno e poi il perizoma di pelle, lo faccio con lentezza
permettendo così a Tommaso di gustarsi pienamente la scena del mio cambio d’abito. Rimango
nuda per un paio di secondi, poi rimetto il mio intimo, lasciandomi andare in una carezza sul mio
culotto.
Metto fuori la testa in cerca di Tommaso e lo vedo vicinissimo alla tenda, deve essersi
imbambolato nel vedermi mentre provavo quell’intimo di pelle:
– Tesoro, mi dai la camicetta?
– Si signora Daniela.
– Dai non chiamarmi così, mi fai sentire vecchia. Chiamami Daniela ‘ e poi susssuro ‘ dopotutto
mi hai visto nuda! – e gli faccio l’occhiolino, mentre lui diventa rosso in viso.
– Si, mi scusi.
Mi porge la camicetta e io la indosso e poi chiedo la gonna e indosso anche quella. Esco dal
camerino con in mano l’intimo di pelle e mi dirigo verso la cassa per pagarlo. Usciamo dal
negozio di vestiti di pelle ed entriamo in uno di abbigliamento maschile dove compro
dell’abbigliamento per Marco per il suo compleanno.
Una volta entrati in macchina ci avviamo verso casa:
– Signora Daniela… ehm Daniela mi dispiace per quello che &egrave successo.
– Fa niente… però dici che ti scusi, ma intanto mi fissi ancora!
– Ehm, mi scusi ancora e che io trovo molto sensuali le donne un po’ in carne e che hanno un po’ di
pancia come lei.
Sorrido al ragazzo, nessuno fino ad ora mi aveva detto questo, di apprezzare la mia pancetta e
mentre penso a quelle parole, me l’accarezzo sentendo al tatto la consistenza della carne inguinata
dalla gonna di pelle.
Arrivati a casa mi faccio aiutare da Tommaso e non appena entriamo:
– Daniela io vado si &egrave fatto tardi e Marco non credo verrà.
– Tommaso non andartene aspettami ‘ entro nella mia camera da letto e in men che non si dica mi
svesto, mi metto l’intimo di pelle e indosso una vestaglia trasparente.
– Va bene.
Esco dalla camera da letto e mi dirigo nel salone dove c’&egrave Tommaso che rimane sbigottito nel
vedermi con quegli indumenti addosso.
– Volevo ringraziarti per avermi accompagnata al centro commerciale e soprattutto per avermi
aiutata quando ero nel camerino… anche se…
– Bh&egrave si &egrave stato un piacere aiutarla.
– Sai ho apprezzato molto i tuoi complimenti sei stato molto dolce e carino.
– Grazie.
– Sai sei molto carino ‘ e con la mano destra inizio ad accarezzare il suo viso e poi mi lancio in
bacio affettuoso sulla guancia. Arrossisce e poi inaspettatamente mi bacia sulle labbra.
– Mi scusi, non dovevo.
– Non ti preoccupare, anzi lo apprezzo ‘ lo prendo per mano e poi andiamo in camera da letto.
Entrati in camera da letto ci baciamo di nuovo. Poi mi stendo sul letto e con la mano invito
Tommaso ad avvicinarsi.
– Spogliati ‘ e in men che non si dica si toglie i suoi vestiti rimanendo con le mutande che a stendo
trattenevano la sua erezione e una maglia.
Dopo essersi disteso sul letto riprendiamo a baciarci e subito sento la sua mano sulle mie cosce e
poi insinuarsi fra di esse e toccare la pelle del perizoma e toccare la mia vagina.
– Oltre ad essere bello il suo perizoma da sensazioni stupende al tatto.
– Ti piace?
– Moltissimo.
Divarico le gambe per facilitare il tocco della sua mano mentre io liberai le mammelle dal
reggiseno di pelle. Una volta liberato, il ragazzo continuando a toccare la mia passerotta inizia a
leccare e succhiare i miei capezzoli e io gli accarezzo la testa.
Poi Tommaso si distende sull’altro lato del letto e si spoglia completamente, liberando la sua
virilità di cui ne rimango estasiata, decido ti denudarmi del perizoma e poi di posizionarmi su di
essa.
La vagina lo accoglie e mi lascio andare in uno smorza candela che interrompo quando ho voglia
di baci e carezze da parte di Tommaso. Faccio su e giù su quella virilità mentre il ragazzo affonda
le sue mani sui miei fianchi e guarda estasiato i seni che si muovono. Mi fermo e faccio entrare
quasi per intero il suo pene e mi avvicino con il seno affinché i miei capezzoli siano lambiti dalla
lingua di Tommaso.
Guardo il ragazzo, mentre riprendo a farmi penetrare, ha gli occhi chiuso perché preso
dall’eccitazione e poi mi accorgo che il mio culotto &egrave preso a piene mani e poi sento che un dito
della mano destra, credo l’indice si insinua nel mio buchino.
Faccio un sussulto per lo stupore:
– Mi vuoi inculare?
– Si.
– Altro che timido… sei proprio un porcellino ‘ sorridendogli.
Mi alzo e mi metto a pecorina sull’altro lato del letto e appoggio le mani sulla testiera del letto,
subito dopo Tommaso si alza e lo vedo che si posiziona dietro di me, sputa sul mio buchino e poi
si insinua con quella virilità.
– Ahhh mmm ‘ emetto degli urletti di dolore.
– Vuoi che mi fermo?
– No continua lo voglio dentro ‘ e volgo lo sguardo verso lo specchio e gli sorrido.
Vedendo quel sorriso pieno di eccitazione Tommaso mi risponde:
– Ti piace allora?
– Si.
– Sei proprio una gran troia.
– Si voglio essere la tua troia oggi ‘ e non appena finisco quella parola Tommaso riprende a
stantuffarmi con forza aiutandosi con le mani che erano appoggiate sui miei fianchi.
– Mmmm siii.
– Godi puttana.
– Siii mi sento una puttana con te ‘ mentre il suo pene si insinuava e usciva nel mio ano.
La sodomizzazione continua per un paio di minuti e mi accorgo che Tommaso sta per venire e il
ragazzo considerandomi ormai la sua puttana decide di far uscire il suo pene dal mio ano
interrompendo la sodomizzazione e mi prende di forza e mi ritrovo davanti al suo cazzo.
Il mio viso &egrave sudato, ma subito dopo viene imbrattato dal suo seme. La sua eiaculazione &egrave
sorprendentemente abbondante sento il calore sul viso.
– Ahhh siii ecco per te Danielaaaa
Non appena finisce di eiaculare mi guardo allo specchio e vedo il mio viso che per metà &egrave coperto
dal frutto biancastro e lattiginoso del piacere procuratogli.
Ci distendiamo sul letto esausti, ci guardiamo negli occhi e sorridiamo. Dopo un paio di minuti ci
risistemiamo. Mi ripulisco dello sperma di Tommaso e mi rivesto e poi prendo l’intimo di pelle
appena comprato nella cesta dei panni sporchi.
Entro in cucina e inzio a preparare la cena, Tommaso si avvicina dietro di me e mi accarezza i
fianchi e poi la pancia:
– E’ stato bellissimo farlo con te.
– Anche a me &egrave piaciuto.
– Possiamo rivederci.
– Non lo so, domani verrai alla festa di Marco?
– Si.
– Allora ci vedremo domani.
– Mettiti qualcosa di pelle.
– Ok ‘ gli sorrido e mentre lo faccio mi da uno schiaffetto sul culo proprio come aveva fatto
Stefania qualche settimana fa.
– Ciao Daniela ci vediamo domani. Sono in vacanza al mare con Marco e Roberto e ogni giorno andiamo in spiaggia. La spiaggia in
cui andiamo &egrave deserta e quindi non ci sono scocciatori per fortuna che ti importunano con i loro
palloni e racchettoni. Un giorno eravamo in spiaggia noi tre, io ero intenta a godermi il sole,
Roberto a messaggiare con il telefono e parlare non so con chi, mentre Marco leggeva il suo
giornale sportivo.
Dopo un po’ Roberto ci lasciò dicendo:
– Vado a fare due passi qui intorno – e rimanemmo da soli.
Una volta allontanatosi ne approfittai per slacciare il reggiseno del costume e liberare le mie
mammelle affinché anche quei lembi di pelle potessero abbronzarsi. Mentre toglievo il reggiseno
Marco mi osservava e ci scambiammo un sorriso, poi lui prese la parola e disse:
– Sei una gran porca.
– Perché? E poi non credo che a te dispiaccia che io sia porca.
– Oh no non mi dispiace… però se passa qualcuno e ti vede con le poppe di fuori?
– Ti dispiace che me le guardino?
– Si.
– Uhm sei diventato geloso adesso?
– Non lo sono affatto.
– E allora perché ti scandalizzi?
– Più che per il seno scoperto e perché qualche settimana ti ho vista che scopavi con Tommaso.
– Dunque ci spiavi?
– Si. Mi da fastidio che altri sappiano quanto sei troia.
– Però…
– Però cosa?
– Hai detto che ci hai visti e poi cosa hai fatto?
– E va bene lo confesso vi ho guardati mentre lui ti scopava e mi sono un po’ eccitato.
– Solo un po’?
– Si solo un po’… perché io mi eccito solamente se sono io a fare sesso con te.
– E dimmi adesso cosa vorresti fare?
– Come cosa vorrei fare?
– Si dai… guarda che si vede benissimo la tua erezione – e intanto abbasso gli occhiali da sole e con
gli occhi gli faccio vedere il mio desiderio per il suo cazzo.
– Certo che sei proprio una troia – sorridendomi e poi alzandosi in piedi e mettendo la sua virilità a
pochi centimetri dal mio viso – Ci potrebbero vedere… soprattutto papà.
– Sarà una cosa breve – mi girai intorno per controllare che non ci fosse nessuno e poi gli abbasso i
boxer per liberare il suo pene – Guardalo hai proprio bisogno di sfogarti.
Appena finisco quella frase inizio a baciare la sua cappella rosea e a leccare lungo l’asta affinché
diventi ancora più dura.
– Sbrigati Daniela potrebbe arrivare papà.
A quel richiamo non faccio che eseguire l’ordine e accoglierlo in bocca e lanciarmi in un pompino
veloce, chiudo gli occhi e con movimenti rapidi percorro il suo pene. Ho gli occhi chiusi ma
immagino la sua espressione di godimento, di puro piacere. Lo immagino con gli occhi chiusi
mentre intanto sento i suoi gemiti causati dal roteare della mia lingua.
– Oh siiii Daniela… siiii sei la mia mammaaaaaaaaaa
Non sta capendo più nulla e io inisisto e sono ancora più frenetica nei movimenti affinché possa
eiaculare subito e così &egrave.
– Ohh siiiiiii ahhhhhh – e i suoi schizzi di sborra finiscono nella mia bocca e sulle mie labbra. Sono sporca come non mai dopo un pompino.
– Mi hai sporcato tutta…
– Facciamoci il bagno allora così non rimane traccia.
– Ok – prendo il reggiseno per indossarlo.
– No voglio che ti fai il bagno senza il reggiseno.
Lascio il reggiseno ed entriamo in acqua per farci il bagno. Dopo una nuotata ci sediamo su uno
scoglio e Marco osserva il mio seno e le goccioline di acqua che cadono dai miei capelli e
percorrono il solco. Gli sorrido e poi lui si lancia sulle mie mammelle e inizia a leccarle e a
stuzzicare i capezzoli provocandomi un immenso piacere per poi canticchiare una volta
abbandonate:
– Sapore di saleee sapore di mareee che hai sulle tetteee.
– Che scemo che sei … ritorniamo sulla spiaggia così ci asciughiamo.
Ritorniamo dove avevamo lasciato gli asciugamani e lì mi rimetto il reggiseno aspettando mio
marito Roberto. Io, Marco e Roberto siamo distesi sulle nostri teli intenti a prendere il sole. Lo facciamo fin
quando non veniamo disturbati dallo squillo del cellulare di mio marito. Roberto risponde e lo
sentiamo parlare con il suo socio. Richiudo gli occhi e mi faccio cullare dal fruscio del vento e dal
rumore delle onde che che si imbattono dolcemente sulla riva. Purtroppo questo piacere dura poco:
– Svegliati Daniela, dobbiamo ritornare a casa.
– Perché?
– Devo rientrare in città per risolvere alcuni problemi con Riccardo.
– Ma non puoi andare da solo a casa? Mi sto godendo questo splendido mare.
– Tranquilla rimarrai qui, voglio solo che ritorniamo nella casa così mi prepari il pranzo, mentre io
preparo la mia valigia.
– Va bene – risposi io – allacciandomi i lacci del reggiseno del costume da bagno. Mi alzo e gli do
un’ultima sistemata affinché il mio seno sia ben contenuto nelle coppe, tutto questo sotto gli occhi
di Marco che mi guarda con ammirazione. Indosso poi il pareo, riprendo le mie cose e insieme a
Marco e Roberto ritorniamo nella nostra casa al mare.
Ritornando verso casa notiamo che delle persone stanno sistemando delle bancarelle per la festa
del paese. Con molto piacere ne noto una che vende i cannoli di cui ne sono particolarmente
ghiotta.
Rientriamo a casa ci facciamo la doccia e mentre mio marito Roberto &egrave in camera da letto che
prepara la valigia, io sto preparando il pranzo mentre Marco apparecchia, anche se ogni tanto ne
approfitta per accarezzarmi i fianchi e le natiche. Lo adoro quando fa così, mi fa sentire desiderata,
anche se preferisco che lo faccia quando siamo soli. Mi volto, gli sorrido e lo allontano dal mio
corpo per evitare di essere scoperti da suo padre.
Dopo aver finito di cucinare dico:
– Marco, va a chiamare papà.
– Si mamma. – e mi rifila una carezza e uno schiaffetto sul culo, rispondendogli con un’occhiata di
rimprovero e di compiacimento.
Roberto si siede a tavola e finisce il suo cibo in men che non si dica, mentre io lo assaporo
pensando ai cannoli che presto comprerò.
Finiamo di mangiare e Roberto mi saluta inaspettatamente con un bacio in bocca per poi uscire di
casa e fare ritorno in città. Io stordita da quel inaspettato bacio mi dirigo verso la camera da letto
di Marco e gli dico:
– Io mi sto stendendo un po’.
– Ok mamma – mentre &egrave intento a scrivere con il portatile, immagino che stia chattando con la sua
fidanzata.
Entro in camera da letto, mi denudo del vestito e rimango con l’intimo addosso e poi mi stendo sul
letto a riposare.
Dopo due ore mi sveglio, sono le cinque e decido di rivestirmi e fare una passeggiata. Prendo la
mia borsa con il portafogli e le chiavi e mi incammino verso il lungomare in mezzo alla gente che
&egrave intenta a comprare ciò che &egrave in vendita nelle bancarelle.
Io mi fermo davanti a quella che vende i cannoli e li trovo un ragazzo che &egrave intento nella
preparazione, ne ha preparati alcuni e vedendoli mi &egrave venuto un certo languorino.
– Scusa ragazzo, quanto costa?
– Tre euro l’uno signora.
– Ne voglio uno.
– Ecco a lei signora – e me lo porge su un piattino dopo averlo preso da una vetrinetta.
Lo guardo, &egrave davvero grande e stracarico di ricotta. Lo prendo con la destra, lo porto alla bocca e
inizio a succhiarne il contenuto, svuotandolo un po’, sotto lo sguardo attento del ragazzo che forse
non ha mai visto nessuno mangiare i cannoli in quel modo. Gli sorrido, e dopo averlo mangiato ne
ordino un altro. Anche questo &egrave stracarico di ricotta e anche questo lo succhio, sotto il suo
sguardo. Mentre mi osserva questa volta mi sorride maliziosamente, io gli sorrido, pago il dovuto
e lo saluto per poi riprendere la mia passeggiata. Cammino per circa un’ora e mezza, ammirando
cosa vendono nelle bancarelle e comprando qualcosa, ma la mente &egrave concertata ancora su quella
morbida e dolce ricotta contenuta in quella cialda croccante.
Decido di ritornare alla bancarella e il ragazzo vedendomi mi saluta:
– Buona sera signora, di nuovo qui? Che piacere rivederla.
– Grazie… vorrei comprare sei cannoli, mi fai un pacchettino?
– Certo signora.
Il ragazzo me li prepara mettendoli in una scatola e mentre lo fa osserva costantemente la mia
figura. Dopo avermi preparato il pacchetto, pago e lo saluto per andare verso casa e preparare la
cena per poi offrire questa bontà a Marco.
Arrivo a casa, sistemo le cose che ho comprato e saluto Marco:
– Ciao Marco, sono stata in giro fra le bancarelle a far compere, ho comprato dei cannoli così li
proviamo dopo cena.
– Ok mamma.
Vado in cucina e preparo la cena, mentre Marco questa volta apparecchia senza toccarmi
minimamente e dopo averlo fatto fila nella sua stanza. Sono stupita di questo ma sono concentrata
sulla cucina.
Passano alcuni minuti e grido:
– Marco a tavola.
Dopo alcuni secondi Marco si siede a tavola e iniziamo a mangiare la cena, ha molto appetito e
divora il cibo preparato velocemente.
– Piano così ti strozzi.
– Scusa ma sono di fretta fra un po’ ci sono i fuochi d’artificio.
– Ah, non lo sapevo… potremmo andarci insieme.
– No, non posso mi devo vedere con degli amici.
– Capisco, credevo che stando soli adesso potessimo passare del tempo insieme.
– Quando torno potrei dormire con te…
– Mi vuoi solamente per scopare… e forse ti vergogni di stare un po’ con me. Non dico che devi
preferire me ai tuoi amici o alle tue amiche però questa sera almeno…
– Questa sera non voglio vedere i fuochi con te – e si alza da tavola per poi uscire di casa.
Finisco di mangiare anche se sono contrariata per il litigio con Marco. Non mi piace litigare però
volevo che questa sera fosse lui il mio uomo visto che andiamo a letto insieme e spesso mi tocca
correndo il rischio di farci scoprire da Roberto.
Dopo aver cenato, mi siedo sul divano e guardo la tv perché non ho voglia di uscire. Non c’&egrave
niente in tv e quindi cambio idea ed esco di casa, chi se ne frega se non c’&egrave nessuno
accompagnatore.
Passeggio per le strade del paese e mi imbatto nelle bancarelle, stanno per chiudere e mi dirigo
verso il chiosco del ragazzo che vende i cannoli e ne ordino un altro.
Non c’&egrave nessuno sono tutti a vedere i fuochi (o meglio sono rimasti solo alcuni venditori).
Il ragazzo mi porge un piattino con quattro cannoli.
– Ma io ne voglio solo uno.
– Non si preoccupi signora un altro glielo offro io e gli altri due sono per me.
– Ok. Se ne sono andati via tutti.
– Si signora, sono andati a vedere i fuochi d’artificio.
– Mi chiamo Daniela.
– Piacere Alessio.
Dopo esserci presentati, prendo il cannolo e incomincio a succhiare la ricotta sotto lo sguardo
attento del ragazzo che incuriosito e sorridente mi chiede:
– Ha un modo curioso di mangiare i cannoli.
– Adoro succhiare la ricotta dalla cialda.
– Comunque &egrave molto bella vederla mangiare così i cannoli.
– Grazie – e ripeto il risucchio con l’altro cannolo.
Il ragazzo ha mangiato il cannolo e ha lasciato l’altro sul piattino e io l’osservo desiderosa di
mangiarlo.
– Prego signora lo prenda pure.
– Daniela e poi dammi del tu.
– Va bene Daniela.
– Tu non vai a vedere i fuochi d’artificio?
– Non penso.
– Ti va di accompagnarmi?
– Si con piacere.
– Però mi devi aspettare alcuni minuti per chiudere la bancarella. Se vuoi puoi entrare.
Entro nella bancarella con il cannolo in mano e poi inizio a gustarmelo alla mia maniera, mentre
Alessio chiude la bancarella.
Dopo aver ingoiato l’ultimo pezzettino di cialda Alessio mi dice:
– Ti piacciono davvero tanto i cannoli.
– Si i tuoi sono davvero deliziosi.
– Vorrei offrirti un ultimo cannolo. Il cannolo della staffa.
– Oh no. Non vorrei esagerare.
– Tranquilla &egrave un cannolo speciale. – e in men che non si dica si tira giù i pantaloni e le mutande
liberando il suo pene che si presenta davanti a me turgido, venoso e la cappella violacea.
Mi avvicino a lui e mi inginocchio ingolosita da quel pene e quindi non faccio altro che schiudere
la bocca e accoglierlo come feci con i cannoli che avevo mangiato prima.
Una volta accolto le mie labbra percorrono la sua asta, su e giù, su e la mia lingua inizia a
coccolarlo e poi di nuovo giù fino a contenere tutti quei credo 15-16 cm di virilità. Continuo per
circa 5 minuti, il ragazzo gradisce davvero tanto il pompino perché sento i suoi gemiti di piacere
intervallati da complimenti con qualche insulto del tipo:
– Oh si, sei davvero brava, più brava di un troia. Ancora…ancora ciucciamelo… così puttana come
facevi con i cannoli oggi pomeriggiooooo….. ahhhhh sborrooooooooooo.
Dopo quella parola Alessio venne copiosamente, quella sborrata mi sorprese, il suo primo schizzo
mi riempi la bocca poi gli altri mi sporcarono il viso. Non mi era mai capitato che un ragazzo o un
uomo sborrasse così tanto.
Una volta conclusa la sua eiaculazione Alessio mi porge un fazzolettino per pulirmi ma mentre lo
fa il grosso della sua sborrata lo riporto in bocca e lo ingoio e gli dico:
– Mi piace la tua ricotta.
– Sei proprio una troia – e con il suo cazzo mi da degli schiaffetti sulle guance – Puliscimelo.
Lo riaccolgo in bocca e con la lingua raccolgo le ultime gocce del suo seme e poi prendo il
fazzoletto per darmi una ripulita. Mi osservo e noto che per fortuna non mi sono sporcata durante
l’eiaculazione.
– Andiamo a vedere i fuochi?
– Si andiamo – e dopo essere usciti dalla bancarella richiude la porta e ci incamminiamo mentre lui
mi palpa il culo.

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