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Racconti erotici sull'Incesto

Zia Giovanna

By 30 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Quella che vado a raccontare è la storia di me e della mai zia preferita, lei si chiama Giovanna ed è la sorella di mio padre, ha sposato un uomo che non le ha mai fatto mancare niente o almeno così credevo fino a quando non l’ho posseduta e ho capito che le mancava la cosa più importante…..il sesso.

Devo premettere che mia zia Giovanna a causa del lavoro del marito era spesso sola e quindi era spesso a casa mia, con mia immensa goia, in effetti zia Giovanna era malgrado i suoi 50 anni ancora una bella donna, aveva un seno prosperoso e un bel sedere che io ammiravo piacevolmente, le gambe ben tornite ed un viso curato.

Quando veniva a casa era sempre piena di attenzioni per me che essendo il più piccolo ed avendo all’epoca dei fatti 17 anni ero nel pieno della mia forma fisica.

Del resto non posso negare che per me ogni scusa era buona per poter sbirciare nella scollatura o le gambe tornite e bianche, lei era una professoressa di italiano anche se dopo essrsi sposata essendo il marito un noto imprenditore aveva lasciato il suo lavoro, non avevano figli e ciò mi rendeva ai suoi occhi il nipote prediletto.

Tutto ebbe inizio un giorno in cui, dopo i colloqui mia madre decise di chiederle se poteva aiutarmi in italiano in cui presentavo alcune lacune, zia fu felicissima e perciò per non creare disagi a me, decise che sarebbe venuta tre giorni a settimana a casa per aiutarmi.

Le lezioni scorrevano via piacevolmente ed anche il mio italiano migliorò molto, in quelle occasioni ammetto che ero spesso distratto nello sbirciare nella scollatura o nel far cadere la penna per poter sbirciare sotto il tavolo le magnifiche gambe.

Un giorno però zia chiamò dicendo che era senza macchina e che se non mi creava problemi preferiva che passassi io da lei e dato che ormai le sue lezioni erano uno dei piaceri maggiori che potesse procurarmi lo studio le dissi che sarei andato io.

Giunsi a casa sua e vidi mio zio con la valigia che salutandomi mi disse che sarebbe mancato un paio di giorni, poichè doveva recarsi fuori città per lavoro, salutò ed andò via, mia zia sembrava un pò delusa e nel mentre studiavamo capii che c’era qualcosa che non andava, lei fu inizialmente molto vaga poi scoppiò a piangere e mi confessò di aver scoperto che il marito era attratto dagli uomini, aveva infatti trovato un messaggio sul suo cell di un collega che lo invitava a stare due giorni fuori con lui, con frasi molto esplicite su ciò che avrebbero fatto.

Io sbiancai non avrei mai immaginato una cosa simile, rimasi per un attimo interdetto e non riuscii a proferir parola, ma capii che era il caso di consolarla ed allora mi avvicinai a lei e l’abbracciai in modo molto affettuoso.

Lei alzò lo sguardo e mi sorrise, capì che ero sincero e non stavo affatto facendo finta, si scusò ed andò in bagno a sciacquarsi la faccia, quasi spinto dalla paura che facesse gesti inconsulti mi recai in bagno anch’io, la porta era socchiusa e lei seduta sul water con le mutandine calate, piangeva a dirotto.

Rimasi per un attimo ancora a sbirciare la sua folta peluria che appariva tra le gambe aperte, poi presi coraggio e bussando alla porta del bagno le chiesi se era tutto a posto.

Lei rendendosi conto della situazione si ricompose al meglio e mi disse con fare dolce che non dovevo preoccuparmi e che era tutto a posto, deluso tornai in soggiorno per riprendere a studiare.

Dopo un pò arrivò anche zia Giovanna, io ero chino sui libri e lei mi poggiò le mani sulle spalle e iniziò a parlarmi dicendomi che era felice di avere un nipote come me così premuroso, nel mentre parlava io poggiai la mia mano sulla sua e iniziai ad accarezzarla dolcemente, fu a quel punto che lei mi diede un bacio sulla guancia per poi tornare a sedersi affianco a me.

Chiaramente non studiai più colpito com’ero da quanto avevo scoperto, ammetto che la cosa mi eccitava non poco e mi immaginavo un rapporto a tre con zia e zio, nel loro bel lettone tutti e due intenti a sponpinarmi ben bene.

I torbidi pensieri mi fecero venire un cazzo durissimo e perciò scusandomi con zia andai in bagno e mentre pisciavo mi rendevo conto che il mio arnese era ormai diventato duro e paonazzo, decisi di calarmi gli slip per lasciarlo libero nel jeans che indossavo e tornai in soggiorno.

Trovai zia seduta sul divano che piangeva nuovamente, mi avvicinai a lei e cercai di consolarla, l’abbracciai ma stavolta in modo diverso con un braccio sentivo il suo seno poderoso e la cosa mi eccitava non poco, lei non accennava resistenza anzi sembrava piacerle il modo in cui la cingevo.

Fu a quel punto che a rischio di figuracce scesi con una mano ad accarezzare le gambe tornite coperte da una gonna sottile, il contatto con la pelle mi eccitava a morire e lei sembrava accettare tutto, il mio coraggio aumentò e fu a  quel punto che iniziai a baciarle il collo.

Il suo respiro si fece affannoso, ma i baci sortirono l’effetto desiderato infatti a un certo punto presa dall’eccitazione mi prese con entrambe le mani il viso e mi baciò con ardore, ammetto che la cosa mi spiazzò non poco ma ripresomi dallo stupore iniziale iniziai con foga a palparle il seno da sopra il vestito.

Per un attimo ci fermammo e ci guardammo negli occhi, fu a quel punto che lei mi chiese scusa e fece per alzarsi ma io la tratteni per un braccio e la baciai nuovamente, poi la spinsi a sdraiarsi sul divano e iniziai ad alzarle la gonna così da raggiungere la sua fica che era bagnatissima. Lei oppose inizialmente una lieve resistenza poi rispose allargando le gambe ed allora io scostate le mutandine fradice di umori le infilai due dita nella fica.

Era zuppa a quel punto il desiderio di assaggiare i suoi umori mi spinse ad inginocchiarmi su di lei e leccargliela per eccitarla maggiormente, l’effetto fu che lei scostandomi mi fece alzare in piedi e mi sbottonò la zip del jeans, il mio cazzo svettò fuori e lei senza guardarlo lo prese in bocca spompinandomi come una vera puttana.

Era troppo che i miei coglioni non si svuotavano e venni in modo poderoso, la riempiii ma la cosa le piacque tant’è che con le dita sis palmo sul viso la mia sborra, dopo di che si tolse gli indumenti rimanendo nuda e fece altrettanto con me, poi si girò e senza parlare mi fece capire che voleva essere impalata l’amplesso fu magnifico, la possedevo con dolcezza alternando colpi morbidi a colpi profondi, affondavo il cazzo e ad ogni colpo lei emetteva gemiti di piacere, quando stavo per venire tirai fuori il cazzo e le sbrodolai tutto sulle spalle e sul culo.

Ma questa è un’altra storia…………..

 

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