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Racconti Erotici

ASSAGGIARE

By 5 Maggio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Sei cresciuta in fretta, ti sei fatta donna, e ne sei pienamente consapevole.
L’estate ha scoperto il tuo corpo, che lasci abbronzarsi sotto il tiepido sole, nel giardino di casa tua.
Io ti ammiro, nella lunghezza delle tue gambe, dalle fini dita dei tuoi piccoli piedi smaltati di rosa, alle caviglie sottili. Ti rigiri sotto il sole e la tua pelle serica e perfetta diviene bronzea e lucida, spalmata di crema solare sei sensuale.
Hai un potere infinito quando dalla mia finestra ti seguo nei movimenti.
Ti sei raccolta i capelli castani, vaporosi e lunghi, per scoprirti la schiena, ed hai slacciato la cordina che ti sottraeva alla lineare abbronzatura.
Vedo il tuo seno strabordare appiattito sul lettino, ed il tuo soffice culo nel quale affonderei la mia faccia per ammirarti e divinizzarti.
Sei cresciuta così in fretta, sei donna adesso, ed io ti ricordo bambina.
Oggi sembra che hai disimparato a sorridere, che non mi riconosci più, che mi hai dimenticato.
Le tue labbra rosa e morbide sono arroganti e fonte di parole, nettare per le mie orecchie bisognose, ed io pendo da esse.

Devo andare al lavoro, la mia pausa è finita, e tu continuerai a giacere nel tuo giardino, stesa come una statua da ammirare con la passione devota di un esteta succube.
Tu sei la perfezione, l’appagamento dei miei occhi, io t’amo.

Ti voglio restare a guardare ancora, tutto il tempo possibile, non andrò al lavoro, rischierò per te.
Ti contemplerò, aspettando un tuo capezzolo d’orato dal sole, aspettando di scoprire altri dettagli del tuo corpo. Ti voglio.

Quella sera la incontrai sulla strada, mentre stava per uscire. La salutai per primo, e lei, dietro i suoi inopportuni modaioli Rayban abbozzò un sorriso.
“Lo sai che mi torturi?” dissi con voce tremante.
“Ma cosa stai dicendo?” rispose lei innervosita.
“Non riesco a toglierti gli occhi di dosso, adoro guardarti, sei perfetta”.
Alzò le soppracciglia con sufficienza “si, si, va bene, ciao” e si allontanò.

Il giorno dopo ero terrorizzato al pensiero di aver fatto una cazzata. Infatti non era più in giardino. La mia pausa scorreva tristissima, in attesa che finisse per tornare al lavoro, senza averla vista.
Invece arrivò, Proprio quando stavo per uscire arrivò. Ed era ancora più sexy del giorno prima, con lo smalto nero ed un costume ciano e volgare.
Questa volta mi eccitai a vederla scoprirsi il seno, anche perchè lo fece in modo esplicito, e riuscii a vederlo benissimo. Lo desideravo, come un oggetto lussurioso e goloso. Andai via per non degenerare.

La sera la incontrai ancora, e non casualmente. Le dissi, senza salutarla nemmeno “sei prelibata, deliziosa, il tuo sapore deve essere la sensazione più piacevole, e sotto i miei morsi sentirei la fame di te che straborda”. Ricacciò lo sguardo sufficiente e si allontanò con la gonna svolazzante le cui frange si intonavano al ritmo ondoso della sua femminilità.

“Vengo nel tuo giardino adesso, voglio morderti”.
In quel momento non mi importava cosa c’era intorno a me. Vedevo solo lei, Tutto il resto era inesistente, il desiderio di assaggiarla mi divorava.
Lei non disse nulla.
Io mi avvicinavo al suo corpo. Lei non si muoveva. Mi guardava sempre con la solita spavalderia e supponenza.
Mi avvicinai al lettino e mi inginocchiai all’altezza dei suoi piedi.
Ne baciai uno, tenendola per la caviglia.
Le morsi il polpaccio, e lei rise.
“Che voglia di assaggiarti”.
Le cosce mordide erano un trionfo di freschezza.
La toccavo sui fianchi amandola sempre più vicino alla sua mistica, fino a farle sentire il calore della mia bocca sul costume. La mia lingua voleva sbriciolarlo. Leccavo il costume sentedo le curve del suo organo sulle mie papille, e percepivo il suo calore umido.

Si fece manipolare a piacimento, fino a sentire le grida sue e di sua madre, che ruppe il momento magico.

La amo. Le conseguenze che pago ora non sono nulla in confronto a quanto sto bene pensando a quei momenti.

uxo

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