Torri di cristallo nero toccavano il cielo, fatto di topazi.
I grattacieli della città sognavano, addormentati nel silenzio. Il grande ponte, decorato di fiori rossi, gialli, turchini, pareva incantato, e come adornato per una festa.
Sorridevo alle rondini.
Erano come angeli smarriti, che volavano nella passione senza posarsi mai.
Allora, ero donna.
Intorno al collo portavo ghirlande di fiori e d’edere tropicali. Le mie membra bianca esalavano un profumo strano, magico, che seduceva ogni uomo che incontrasse i miei cari sguardi.
Avevo paura.
Oh, sì, avevo paura di un fuoco fatto di piaceri proibiti, di corpi sinuosi che si toccavano, di capelli al vento, di segreti sussurrati al silenzio.
Passeggiai lungo il ponte, sotto, vi passavano i traghetti, affollati di turisti che inseguivano sogni perduti.
Salii e scesi le scalinate, confondendomi alla folla.
Una folata improvvisa mi rubò il cappellino decorato di fiori di pesco. Lo ripresi. Poi, volli tuffare le mie membra eburnee nel fiume, per sentirmi carezzare dalle mani del mistero e del cristallo.
Mi immersi fin quasi alla vita.
Poi, mi addormentai sull’acqua.
Quando mi risvegliai, ero quasi nuda, e con pochi veli indosso, sull’altra sponda. Mi aveva trascinata la corrente, e gli occhi dei passanti erano estasiati dalla visione del mio corpo di Venere.
Fuggii.
Volli salire sulla torre più alta della città. Di là, contemplai il tramonto, magico ed immenso.
Ed infine, svenni di passione, tra le braccia del mio uomo.
*Da Colonia, il 24 Agosto 2001. Ricordi di viaggi perduti.
grazie Nadia volevo cambiare la fine rispetto al solito :-) ci saranno sicuramente altre occasioni per ripulirla per bene ciao
Bellissimo racconto, manca la ciliegina, tua moglie avrebbe dovuto farsi ripulire da tutta la sborra dei 3 superdotati. Sono certa…
ti ho risposto in pvt
ti risponderò in pvt
Bè è semplice spiegare la reazione del marito, ha appena scoperto che è gay e che gli piace la sborra..…