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Racconti Erotici

Cena mancata – Vecchi racconti di ErosItalia

By 14 Giugno 2022No Comments

Erano molti anni che si conoscevano e si frequentavano e tutto tra loro andava per il meglio, così che avevano deciso di sposarsi entro breve tempo. Una sera decisero di andare a cena con altri amici e comunicare loro questa decisione. Lui uscì come al solito dal lavoro e corse subito da lei. Lei lo fece entrare e gli disse di aspettarla che si sarebbe cambiata in cinque minuti. Lui si sedette e obbedì. Però poteva vederla dalla porta della camera di lei rimasta leggermente aperta, vedendola con gli slip e il reggiseno non ce la fece più. Entro con decisione in camera, la prese alle spalle e la sbatté sul letto. Quindi si tirò giù i pantaloni e la penetrò. Lei non capiva il perché di tutto quello ma non si oppose, ne aveva voglia anche lei. Lui gli dava dei colpi fortissimi ma il tutto durò pochissimo. Lui si sentì scoppiare e venne su di lei sporcandola tutta. Quando il tutto fu finito, lei incominciò a succhiargli il cazzo per non farlo ammosciare. Lui ebbe sonno, sentiva le palpebre che erano diventate pesantissime e aveva una voglia irresistibile di chiudere gli occhi. Nonostante la lingua di lei sulla cappella e lui non volesse, crollò sul letto dormendo profondamente. Dormì fino al pomeriggio del giorno dopo, quando si svegliò aveva un gran mal di testa e la bocca impastata e amara. Trovò la sua donna vicino a lui che era incazzatissima. Ce l’aveva con lui per avergli mandato a monte la serata ma soprattutto per l’egoismo che aveva dimostrato nel pensare al suo orgasmo senza preoccuparsi minimamente di lei. Gli disse che da quel momento in poi tutto sarebbe cambiato. Che doveva dimostrargli di essere cambiato se voleva fare l’amore con lei. Gli spiegò quello che esattamente voleva. Alcune sere dopo salirono di nuovo a casa di lei. Lui si spogliò e si sottopose alla prova. Lei si limitò a prenderglielo in mano e menarglielo. Ben presto il suo cazzo divenne duro sotto gli abili movimenti della mano di lei. Tutto andò avanti per parecchio tempo. Lui si rendeva conto dei minuti che passavano guardando una radiosveglia situata sul comodino. Dopo circa 45 minuti, incominciò a sentire l’eccitazione che aumentava, sentiva che non sarebbe durato ancora per molto. Cercò di non far capire a lei quali erano le sue sensazioni. Infatti doveva riuscire secondo quanto gli aveva detto la ragazza a trattenere lo sperma, nel momento dell’orgasmo almeno per 45 secondi prima di schizzare. Proprio per questo cercava di fare in modo di non far capire a lei come si sentiva. Era molto difficile nascondere le sensazioni, però doveva farcela. Lei continuava imperterrita a menargli il cazzo, che ormai era diventato di marmo. Ad un certo punto le palle dell’uomo divennero completamente mosce e vuote. Lei vide che ballonzolavano dappertutto al suo muovere su e giù il cazzo con la mano. Vide anche la vena sul cazzo gonfiarsi a dismisura, talmente piena di sperma com’era. Lui capì che stava per avere l’orgasmo e a quel punto iniziò la sua lotta contro il piacere. Doveva far trascorrere quei dannati 45 secondi. Strinse i denti, cercò di convincersi che lui era più forte della sborra e se possibile di pensare ad altro. Si dimenò un po’ per cercare di ricacciare indietro lo sperma. Lei continuava a menarglielo come se niente fosse. Lo guardava mentre stava lottando con tutte le sue forze contro il piacere. Lui si inarcò in un disperato tentativo di resistenza ma non ci fu niente da fare. Un enorme schizzo di sperma uscì dal cazzo. Lei si fermò, continuando però a tenerlo stretto tra la mano. Lui schizzò ancora in maniera abbondante, nonostante non volesse farlo non riusciva più a fermarsi. Altri schizzi seguirono ancora, poi lo sperma finì. Lei lo guardò con aria soddisfatta di chi aveva vinto, poi riprese a masturbarglielo di nuovo. Ben presto dovette smettere perché il cazzo si era ammosciato e non riusciva più nonostante gli abili colpi di mano della ragazza a raggiungere una nuova erezione. Glielo lasciò e sorrise. Lui aveva perso. Erano passati 10 secondi dall’eccitazione allo schizzo. Si alzò e se ne andò, lasciandolo seduto sul letto, con il cazzo completamente moscio e con gli schizzi di sperma che erano dappertutto.

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