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Racconti Erotici

come dimenticarla

By 14 Dicembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ un periodo buio. Non so come uscirne. Tento qualcosa…

Mi apre la porta…

In fotografia sembrava meglio, ma quella era pubblicità…
Ha un corpo tutto curve, il seno, nella sua perfezione, &egrave vistosamente rifatto.
E’ la mia prima volta con una professionista.

Mi porta in camera e si toglie il body. Si distende sul letto mentre anch’io mi spoglio. Vuole parlare, ma non &egrave il momento, per quello ci sono gli amici, ho bisogno di un corpo caldo da abbracciare, di un pò di passione in cui perdermi, almeno per un attimo.
Ho voglia di un pò di calore, di creare un minimo di feeling. Voglio massagiarla, sentire il suo corpo, conoscerlo. Fortunamente mi sono portato dell’olio per massaggi e lei ne &egrave piacevolmente sorpresa.

Inizio a toccarla, carezzarla, lentamente, in silenzio…
ma lei sembra avere fretta, probabilmente ha un altro appuntamento e non vuole ritardare.
Non riesco a completare il massagio, sembra che le piaccia, ma il lavore &egrave lavoro. Si avventa su di me, mi mette un preservativo e inizia a succhiarmelo. La faccio mettere a 69, ha un bellisima fica depilata, la bacio, la lecco, ma ecco che ancora lei accelera, si mette a pecorina e mi dice di prenderla.
Cambiamo un pò di posizioni, ma non riesco a sentire questo momento di sesso, a viverlo con naturalezza. Lei ci prova ad imitare un pò di passione, ma non le viene bene. Oppure &egrave il vuoto che mi sento dentro che mi impedisce di godere di quel corpo a mia disposizione.

Le sono sopra, lei &egrave distesa e mi da la schiena, ha un culo sodo, ben fatto, abbondante, lo voglio…
ma lei mi ferma, le fa male, dovevo avvertirla prima dice, me lo avrebbe conservato.

Mi stacco da lei, la solita tristezza di questi giorni mi assale.
Lei si lancia in un pompino furioso, ma la mia eccitazione sta scendendo.
Non &egrave colpa sua, forse volevo – almeno pagando – una donna senza richieste, pronta ad assecondare i miei desideri, invece nulla.

Lei si incazza un pò, mi chiede di spiegarle…

“Tre giorni fa ho chiesto a Letizia, la donna che amo di sposarmi, e lei mi ha risposto no.
Eravamo in crisi da un anno, da quando non me la sono sentita di desiderare il nostro terzo figlio arrivato per caso.
Dopo l’aborto abbiamo iniziato una terapia di coppia, ma non &egrave servito a nulla se non ha chiarire i motivi dei nostri attriti.
A fine ottobre &egrave morta la sorella di Letizia. Per lei &egrave stato un colpo durissimo.
Mi ha proposto di sposarci. Ed io le ho risposto, per l’ennesima volta, non ora (questa &egrave un’altra lunga storia).
Lei ha conosciuto uno che le piace ed ha iniziato ad uscirci. Non me l’ha tenuto nascosto.
Non ci &egrave andata a letto, tale scelta sancirebbe la rottura definitiva tra noi e forse non &egrave ancora sicura.
Le ho chiesto di avere fiducia nella coppia, di metterci energia per affrontare e superare ognuno i propri demoni personali e come segno le ho fatto la proposta di matrimonio, in ginocchio, mettendole il solitario al dito.
Abbiamo deciso di separarci il giorno seguente, insieme ci facciamo soffrire.
Ci amiamo. Ma ci facciamo del male.”

Ed ho pianto.
Come sempre negli ultimi giorno quando parla di Letizia.

Lei ha provato ha consolarmi, citando anche Petrarca (professionista colta ;-)
Me ne sono andato in fretta. La mia ora era scaduta ed un nuovo cliente stava già aspettando.

Speravo che tradirla mi avrebbe aiutato a smettere di amarla e di soffrire ogni volta che sento la distanza che c’&egrave tra noi.

Forse dovrei anch’io, come Letizia, trovarmi una relazione nuova.
Ma cosa ho da dare adesso, solo il vuoto che ho dentro.
E qualche lacrima.

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