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Compleanno col botto

By 30 Marzo 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Si avvicinava l’estate e come sempre correvo ai ripari prima di affrontare, in pubblico, la prova costume. Fu così che cominciai ad andare in palestra con Paola, una collega con la mania del fitness. Approfondimmo così la nostra conoscenza che, da semplice colleganza, diventò una vera e propria amicizia. Cominciammo ad uscire insieme ai nostri mariti il sabato sera e a fare qualche partitina di burraco di tanto in tanto.
Arrivò maggio e con lui il mio compleanno.Decidemmo di festeggiarlo andando fuori a cena.
Festeggiavo i 40 anni e mi pareva giusto fare un po’ di festa grande, in fin dei conti avevo una vita piena: un marito meraviglioso, figli già abbastanza grandi e che non mi davano particolari problemi, un lavoro che mi piaceva e una bella cerchia di amici simpatici e compagnoni.
Passai il pomeriggio dal parrucchiere e quando tornai a casa comincia a vestirmi, volevo stupire quella sera, far vedere che malgrado i 40 ero in piena forma e così avevo comperato un bel pantalone aderente che mi modellava il culetto (ritenuto da tutti il mio pezzo forte) ed una t-shirt scollatissima che metteva in evidenza i seni torniti e sodi.
Quando fui pronta andai a farmi vedere da Stefano che mi controllò attentamente e pur sostenendo che stavo benissimo mi disse che avrebbe preferito che mi mettessi una gonna così se gli fosse venuta la voglia di accarezzarmi avrebbe potuto farlo.
A noi piace molto, quando siamo in pubblico, farci qualche toccatina rapida e nascosta giusto per provare un po’ di brivido che ci traghetterà verso una notte sensuale e meravigliosa.
Accettai di buon grado e senza dirgli niente pensai di andare un po’ oltre nel nostro giochetto così indossai una gonna con un profondo spacco centrale, scarpe con tacco a spillo e le autoreggenti con un perizoma molto molto particolare; infatti ha una lunga fessura sul davanti che arriva fino alla stringa del perizoma lasciando quasi completamente a nudo il monte di venere e la figa.
Finalmente ero pronta ad uscire; arrivammo puntuali all’appuntamento con gli altri e ci avviammo verso il ristorante che avevamo scelto.
La cena andò benissimo fra risate e scherzi vari e, come avevo intuito già a casa Stefano approfittò per farmi piedino, lui non sapeva che la mia biancheria di quella sera fosse praticamente inesistente e non immaginava che il suo piede accarezzasse direttamente il mio sesso nudo. Io invece mi stavo eccitando moltissimo, sia per la situazione che per quel dolce sfregamento così intimo e diretto.
Pregustavo già l’arrivo della notte e pensavo a quanto si sarebbe eccitato Stefano sapendo che mi aveva masturbata in pubblico.
Ma non doveva andare proprio così, congedati tutti gli altri che avevano problemi di rientro restammo solo noi, Paola e suo marito Giovanni e così decidemmo di andare a bere il bicchierino della staffa. Ci mettemmo in macchina e ci avviammo Paola ed io sul sedile posteriore, ovviamente a far commenti e spettegolare e i due uomini davanti a chiacchierare tra loro. Lungo il tragitto, quasi all’improvviso Paola, a cui avevo confidato il giochetto che Stefano ed io ogni tanto facevamo in pubblico, mi si avvicinò all’orecchio e mi chiese se Stefano mi avesse toccato mentre eravamo a cena e così le dissi che praticamente mi ero fatta masturbare per tutta la sera dal suo piede.
Avevo appena finito di dirglielo che sentii la sua mano sulla mia figa ed il suo dito che rapidissimo mi penetrava, fui pervasa da un piacere intenso quanto inaspettato che mi percorreva tutta facendomi vibrare i fianchi e infuocandomi il clitoride, istintivamente serrai le cosce per non far uscire quelle dita che violavano la mia intimità ma la mia mente non riusciva a concepire altro che quel piacere, volevo che non continuasse a farmi godere e avevo solo voglia di venirle fra le mani. Cercavo di controllare il respiro e reprimevo i gemiti in gola, ma tutto ciò aumentava il mio piacere e l’attesa del godimento finale era ancora più intensa.
Dio e se Stefano se ne fosse accorto? Cosa avrebbe pensato?
Ma quelle dita erano così esperte che non volevo che smettessero e temevo il momento in cui saremmo arrivati a destinazione.
Ma una macchina &egrave una macchina, un luogo piccolino in cui neanche volendo gemiti di piacere possono essere scambiati per risolini e fu così che Giovanni si girò per vedere cosa stesse succedendo e, conoscendo sua moglie, si avvicinò a Stefano e gli disse qualcosa sottovoce. Poco dopo la macchina si fermò e mi resi conto che eravamo arrivati alla villetta al mare di Paola e Giovanni, la cosa mi sembrò strana, ma non più di tanto, cercai di ricompormi alla meglio e scendemmo dall’auto. Ero completamente in pallone ero stata masturbata tutta la sera, ma non avevo ancora goduto appieno e forse si allontanava ancora il momento in cui avrei potuto scatenare le mie voglie e godere senza remore e senza freni.
Entrammo in casa e ci sedemmo sul divano mentre gli uomini andavano a prendere un po’ di legna per accendere il camino.
Paola, malgrado le mie proteste (non molto convinte) ricominciò subito il lavoretto interrotto in auto con una foga maggiore e favorita da una posizione certo più comoda. Adesso aveva maggiore libertà di manovra e mentre con una mano mi torturava la figa con l’altra si insinuava nella mia maglietta e cominciava ad accarezzarmi i seni facendo scorrere le dita intorno all’areola e poi stringendo i capezzoli, ho due bei capezzoli rosei lunghi e particolarmente sensibili che diventano duri quando mi eccito quasi volessero venire.
In modo istintivo mi distesi quasi supina sentivo le cosce inumidite e le aprii quasi invitando Paola ad essere più audace e a darmi sollievo, sentivo che il mio clitoride era gonfio e turgido e non aspettava altro che di esplodere sotto quel tocco magico e dolcissimo ma nello stesso tempo fermo e deciso, ero in uno stato tale che non mi importava di nulla VOLEVO IL MIO PIACERE, ma ecco che la mano mi abbandona, non la sento più che mi accarezza la figa e non ci sono più le dita che mi penetrano.
Non &egrave giusto non si può fare così, ed invece con stupore sento che qualcosa di estremamente caldo e morbido si posa sul mio clitoride: sono le sue labbra che mi cingono il clitoride e lo succhiano in profondità massaggiandolo con la lingua, una lingua rapida ed umida che mi procura un piacere intensissimo e devastante mentre altre mani mi stringono i seni e qualcuno comincia a sfilarmi le calze e a baciarmi partendo dai piedi.
Sono solo fremito, apro gli occhi e vedo che Stefano e Giovanni si sono uniti a noi, come se il tutto fosse la cosa più normale del mondo, cerco di rialzarmi di reagire ma la voce di Stefano mi calma e mi rassicura:
‘Tranquilla Giulia, &egrave normale, sei la festeggiata e tutte le nostre attenzioni saranno per te &egrave il nostro regalo di compleanno’
Sentire la sua voce mi da una ulteriore carica, adesso si che si comincia davvero, le loro mani sono dappertutto sulla mia figa sui seni sul culo sulle cosce, non so quale parte di me sia più eccitata so che tutto il mio corpo reclama voglio sentirmi piena dappertutto voglio che tutte le mie zone erogene siano possedute e così chiedo che mi facciano almeno sentire quanto sono duri i loro cazzi
Giovanni non si fa certo pregare e avvicina subito il suo cazzo alla mia bocca, devo dire che le mie labbra si aprono all’istante per accoglierlo, &egrave ben fornito, ha l’uccello duro con una cappella rossa e tutta già fuori e comincio a spompinarlo leccando la pelle sottile del glande ma lui vuole altro vuole che glielo succhi vuole che me lo ficchi tutto in bocca giù sino alla gola, mi dice subito:
‘Mi piace molto la tua bocca ma non ti farò assaggiare la mia sborra preferisco conservarmela per inondarti quel culo meraviglioso che hai e che mi perseguita quando me lo agiti davanti; sapessi quante seghe gli ho dedicato, non vedo l’ora di allargarti quel buchetto’.
Stefano intanto mi succhia i capezzoli con una avidità impressionante e Paola si sta dando il suo da fare tra le mie cosce.
Ma io adesso tra le cosce ho una irresistibile voglia di cazzo e chiedo a Stefano di accontentarmi.
‘Certo’ – mi dice ‘ ‘vieni su di me così anche gli altri partecipano’.
Si stende ed appena mi metto a cosce divaricate su di lui il suo bellissimo cazzo svettante trova immediatamente l’apertura della mia figa. Sono impalata su di lui e mi sto godendo quel suo membro così audace e impudico con tutte le vene gonfie e in rilievo che mi ha sempre procurato un immenso piacere, ma stasera &egrave davvero magnifico ancora più grosso del solito e le pareti della mia vagina bagnate all’inverosimile sentono tutte le nodosità, non mi muovo neanche, assaporo il piacere di sentirlo dentro di sfregare il clitoride sulla base del suo pene e di sentire le sue palle che sembrano accarezzare il buchino del mio culo.
Giovanni &egrave lì davanti a me con il suo cazzo dritto che reclama la sua parte vuole ancora la mia bocca, mi piego in avanti e lo prendo tra le labbra ricominciando a spompinarlo con movimenti lenti della lingua e della testa che si avvicina e si allontana per aiutarlo a scoparmi la bocca; sono ancora in questa posizione che sento due mani che mi sollevano appena il culo e le dita di Paola che mi massaggiano il buco allargandolo con un dito bagnato. Stacco la bocca e chiedo a Paola cosa sta facendo:
‘Niente tesoro ti umidifico il buco con il succo della mia figa, sai mentre tu ti stai godendo questi due bei cazzi io mi masturbo e sto colando come mai. Anzi adesso assaggio un po questo campione di marito che hai’
Detto fatto sento la sua lingua sul buco del mio culo scendere lungo tutta la fessura sino ad arrivare alla base del cazzo di Stefano, comincia a leccargli le palle per poi risalire nel mio solco ed arrivare con la lingua di nuovo al mio buco e poi di nuovo giù mentre con le mani mi tiene le natiche ben allargate e si sfrega la figa sulla gamba di Stefano.
E’ inevitabile comincio a cavalcare il cazzo di mio marito mentre continuo a farmi scopare la bocca da Giovanni Paola &egrave sempre dietro di me, sento il suo penetrami il culo.
Non reggo più vengo a ripetizione senza alcun ritegno.
Paola comanda il gioco e decide che adesso tocca lei, ne sono felice giusto il tempo di riprender fiato però, sento ancora un gran calore, una gran voglia di godere ancora e ancora.
Si sdraia sul divano con le cosce larghe e mi chiede di leccarle la figa, non l’ho mai fatto chissà se sarò all’altezza. Mi inginocchio davanti alle sue gambe e tuffo la testa tra le sue cosce la mia bocca comincia insicura ma poi piano piano prendo dimestichezza e le lecco il clitoride scendendo con la lingua più in giù fino a mettergliela nella figa, ha un buon odore e buon sapore lievemente agro, ma estremamente stimolante mi piace questa nuova sensazione mi piace sentire la mia lingua nella sua figa e vedere che lei mi restituisce il piacere che le procuro spompinando Stefano alla grande.
Vedo il grosso cazzo di mio marito che entra ed esce dalla sua bocca mentre lei gli massaggia le palle e con le dita si insinua nel solco del suo culo. A giudicare dal viso e dal respiro di Stefano deve essere una cosa molto piacevole.
Giovanni &egrave in ginocchio dietro di me che se lo mena vicino al mio culo mentre me lo accarezza e con le dita mi fruga la figa e il culo e sento la sua voglia esplodere, con voce roca mi dice:
‘Giulia aspetta mi sdraio e tu ti siedi su di me il mio cazzo vuole entrare in quella tua bella figa rossa e gonfia’
Non me lo faccio ripetere lui si sdraia ed io subito mi siedo su di lui dandogli le spalle e con il suo cazzo dentro di me comincia a muoversi piano mentre io lecco la figa di sua moglie che continua a succhiare con molto ardore il cazzo di Stefano tra mugolii di soddisfazione e piacere. Ecco siamo quasi al massimo, o almeno io sono quasi al massimo.
Ma Paola reclama la sua parte di cazzo e così chiede a Stefano di farglielo sentire: lei non ha problemi a prenderlo dietro e con la massima naturalezza vedo che si mette a quattro zampe Stefano appoggia il suo cazzo al buchetto del culo di Paolo ma lei si allarga le natiche e prega Stefano di spingerlo dentro una spinta e il suo buco si dilata per accoglire tutto il membro di Stefano nel culo, ma vuole di più.
‘Vi voglio tutti e due’ sento che dice. Mi fa sdraiare rialzandomi il culo e la testa con dei cuscini e mi chiede di leccarle la figa mentre mio marito le scopa il culo e Giovanni mi penetra la figa torturandomi con le mani le natiche e cercando di allargarmi il buoco del culo con le dita.
E’ un piacere immenso un godimento mai provato farsi stantuffare la figa con potenza mentre lecchi una figa.
Paola geme sempre più forte sento che sta per venirmi in bocca e la lecco con più foga con un ardore maggiore, anche Stefano e Giovanni ansimano sono pronti stanno per godere.
Io non conto, io sono un continuo venire.
Ecco sento i loro respiri sempre più forti più intensi e il piacere sale monta come una inarrestabile marea sino allo scoppio quasi contemporaneo di tutti.
Siamo stanchi ma pienamente soddisfatti, non avevo mai goduto tanto, sono davvero sfinita una scopata così non l’avevo mai fatta.
Andiamo a casa e nel salutare dico ai nostri amici:
‘E’ stato un bellissimo regalo di compleanno, mi sa che presto dovrò organizzare una cena fra noi per ringraziarvi adeguatamente e in quell’occasione farò io un regalo a Giovanni’ .

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