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Racconti Erotici

e dire che son vent’anni che non bevo latte

By 6 Settembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

 

Di tutti i giorni proprio quello, quello delle telefonate interminabili e quasi inutili con il cliente.

E lui li che mi gira attorno, quasi divertito, ma con quello sguardo da cacciatore che si avvicina lentamente con piccoli movimenti alla sua preda desiderata.

E io li, divisa in due.. una parte del mio cervello ascolta quella telefonata, l’altra  si lascia guidare dalle sensazioni di questa situazione. Lui si avvicina e il cuore inizia a battere sempre più forte. Appoggia appena la mano sul collo e la fa scivolare sul mio decoltee fermandosi appena sopra il limite della decenza. Il limite che vorrei superare ora, adesso dimenticandomi di tutto il resto, il limite che allo stesso tempo non vorrei superare.

 

Lui si allontana, il momento è passato o meglio, rimandato.

 

Fino ad ora avevo deciso di non gettarmi in nessuna altra storia a capogitto così, ma lui ha quello sguardo, quegli occhi affamati e richiamano inevitabilmente la stessa fame, il desiderio.

 

 

Da quel momento in poi è caduta libera.

Ci vediamo per pranzo, fuori dalle quattro mura dell’ufficio.

Sono tesa, eccitata, curiosa di capire cosa mi spinge verso di Lui. Stargli accanto è   un fiume di sensazioni ed istinti sempre più forti e che non posso ignorare che si rincorrono. Ci sfioriamo, avviciniamo fino al primo bacio .. tutto ciò che sta intorno sparisce come in una bolla d’acqua. Ci siamo noi, c’è la sua lingua e le sue labbra.. morbide, invitanti.

Da li è caduta libera.

 

Giulio mi propone una notte insieme. Accetto. Cambio idea. Lui rimanda. Io accetto.

 

L’attesa è eccitante, non si fanno programmi ma ci si raccontano solo desideri.

La porta della stanza che si chiude dietro di noi è come il segnale dell’inzio di un match di boxe: ci mangiamo letteralmente uno con l’altro, con gli occhi, le mani e tutto il corpo per conoscerci in ogni centimetro con una frenesia e una voglia mai sperimentate. E subito capisco qual’è il suo posto preferito: il mio culo pronto ad accoglierlo in ogni istante. Il mio culo che fa godere lui e fa godere me come non mai.

D’ora in poi, ad ogni incontro, è il centro delle attenzioni di entrambi.

 

La voglia di sperimentare non manca, anche cose che con altri partner sembrano impensabili.

Ed un giorno Giulio mi fa una domanda un po’ sibillina, se avessi mai provato una certa cosa, dove entrambi possono avere ruolo attivo o passivo. Breve cortocircuito mentale e non fatico a indovinare l’oggetto del suo desiderio: il pissing.

L’avevo sperimentato solo un paio di volte con un precedente partner, ma io donavo e non mi era sembrato nulla di che, ma decido che voglio provare ancora.

Mi ritrovo nella doccia, in ginocchio davanti a lui con il pene eretto, quel pene che fin dal primo momento in cui l’ho visto ho desiderato leccare, succhiare, sentire pulsare tra le mie labbra, in bocca e in ogni altro posto possibile.

E lui ora è li, di fronte a me mentre inizia la pioggia dorata sulle mie mani, poi le labbra, assaggio con la lingua e mi faccio riempire la bocca.

I suoi occhi sono spalancati, increduli, eccitati, vuole imprimere a fuoco queste immagini nella sua mente, lo capisco. Io ingoio, mi faccio bagnare tutta e mi sento eccitata come non mai. L’idea di soddisfare un desiderio a lungo mantenuto nascosto è eccitante come poche altre cose al mondo, è una condizione mentale che ad entrambi porta un’amplificazione delle sensazioni mai provata.

Ora sono io sopra di lui, l’eccitazione mi blocca ma sento sgorgare quelle piccole gocce che si trasformano in fiume su tutto il suo corpo, lo travolgono in faccia, sul petto, sul pene eretto e gonfio che sempre attira le mie attenzioni e le mie voglie più nascoste. La sintonia tra di noi è perfetta, in ogni cambio di situazione, posizione sappiamo esattamente cosa vuole l’altro, come soddisfarci vicendevolmente e completamente coinvolti.

 

Ed ora tocca a me fare una piccola sorpresa.

Gli annuncio che porterò del latte, l’ho visto fare in un film porno, so cosa farò all’inizio ma non so come andrà a finire.

Giulio guarda la bottiglia con curiosità, è intrigato e catturato da questa piccola novità.

Mi metto con la schiena appoggiata al letto, le gambe piegate verso la mia testa e il culo aperto verso l’alto. Lui è li sopra che si gode lo spettacolo, mentre mi apro le natiche ed inizio ad infilare l’imbuto. Inizia a versarmi il latte. La sensazione è fantastica: fresco che si insinua dentro di me, come un lungo cazzo che inizia a scoparmi sempre più a fondo. Non so quanto ne versa, sono molto eccitata e molto persa nelle sensazioni che si rincorrono, sento che inizia a colare fuori, una sensazione che mi riporta alla mente immagini di sborra che trabocca. Sfila l’imbuto e si infila con un colpo secco. Gemo dal piacere e lo sento sempre più eccitato che si sta godendo l’inatteso piacere di scoparmi il culo già pieno di liquido.

Mi fa alzare e mi prende da dietro, in piedi e sul letto. Sto impazzendo, mi fa godere, vorrei essere presa contemporamente anche davanti, vorrei aprire le gambe ancora di più e lasciare montare questa onda sempre più forte di eccitazione. Non resistiamo, non resisto ..e la mia mano scivola li sotto tra i liquidi copiosi della mia eccitazione e le labbra gonfie, sempre più gonfie.

Lui si trattiene, sferra due colpi micidiali che mi fanno venire urlando.

Lo sento uscire da dietro e subito ho voglia di prenderlo tra le labbra, mi giro e lo trovo li, accenno a leccarlo e mi sorprende con uno, due schizzi sul viso, sul seno e di nuovo sulle labbra. E il suo sorrisetto soddisfatto che inevitabilmente gli si stampa in viso, e anche sul mio.

 

Ogni volta è così, un insieme di sensazioni e desideri unici e spontanei che si rincorrono e realizzano, senza timore di essere giudicati.

E’ una storia vera, è la mia versione già raccontata da piedradelsol, ma ovviamente vista da me.

Lo rifaremo? Sicuramente, e sperimenteremo anche altro. 

 

 

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