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Racconti Erotici

Giocare

By 11 Maggio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

VI HO MAI RACCONTATO DI QUELLA VOLTA

VI HO MAI RACCONTATO DI QUELLA VOLTA

In cui mi lasciai andare in modo assolutamente vergognoso e
venni scoperta dalla mia famiglia?

Una cena come tante

Tanti amici in casaé. Molte coppie con i rispettivi figli.

La polenta davanti al caminetto e i ragazzi e’ le ragazzine’ che , ad un certo punto della serata, avevano ‘il permesso di andarsene a giocare per
conto loro.

Io ero ragazza e con me c ‘erano due coetanee’
e’ un ragazzino.

Andammo tutti in camera mia a giocare a Monopoli

Ma presto il gioco’
divenne noioso.

La mia amica’
del cuore tiro fuori dalla borsetta un giornalino porno, disse che lo
aveva trovato nella spazzatura del suo palazzo e lo aveva subito sottratto per
farlo vedere a noi.

Iniziammo a guardare con cupidigia ed avidit’ quelle foto
cosi esplicite’ di sesso.

Eravamo tutti curiosi ed affamati , ingenui ma anche gia un
pochino esperti.

Non era certamente la prima volta che ci capitava fra le
mani un giornale del genere e certamente tutti ci eravamo masturbati guardando
con invidia enormi cazzi,’ grandi
ed abbondanti tette e fighe dilatate da penetrazioni impossibili.

Ci attrasse soprattutto una serie di foto’ dove una ragazza in ginocchio succhiava
il cazzo di un nero.

Cominciammo a ridere , a scherzare , a fare battute pesanti.

L’ imbarazzo
veniva mitigato dallo scherno e dalle risate.

Il povero maschietto che era con’ noi era rosso come un peperone.

Fu la mia amica a prendere l iniziativa

-””” Scommettiamo
che tu non ce l ‘hai ?

-””” Vediamo
se hai il coraggio di tirarlo fuori

-””” Ce
lo farai vedere

-””” Quanto
grosso e’ il tuo

-””” Ce
lo fai toccare

Il poveretto era allo stremo delle forze , combattutto fra
la voglia di fare qualcosa e la vergogna di denudarsi’ davanti a tre’
ragazze

Ci venne di nuovo in aiuto la piu porca delle tre

Lo afferro e gli abbasso la lampo dei pantaloni

Rise come una pazza ed affermo che il cazzo’ ‘era gia durissimo.

A questo punto il poveretto non fece altro che lasciare fare
a noi , in modo assolutamente passivo.

Io mi misi vicina a lui , aiutai la mia amica a liberarlo
dagli slip e presi immediatamente in bocca il suo cazzo durissimo e violaceo.

Le altre due mi incitavano ed io inginocchiata ai piedi di
lui prendevo in bocca per la prima volta quel cazzo sconosciuto.

Probabilmente eravamo tutti eccitatissimi quando la porta
della camera si spalanco e i nostri genitori scoprirono quell incredibile’ pompino acerbo , ma cosi eccitante.

Non vi dico cosa accadde in seguito perche probabilmente fu
la fine di una bellissima e lunghissima amicizia fra famiglie

Da quella volta pero noi non smettemmo mai ‘piu di giocare

Ricordo perfettamente le cantine buie di un palazzo vicino
alla mia abitazione dove ci si ritrovava ogni pomeriggio per giocare a
nascondino.

In cantina ci si rifugiava per i nostri giochi erotici.

Ricordo il mitico gioco del ‘DOTTORE.

Chi non ha mai giocato a dottore ?

Ogni sorta di oggetto veniva usato per simulare iniezioni e
termometri.

Ogni sorta di oggetto veniva infilato , preferibilmente nel
culetto , al paziente o alla paziente del momento , mentre tutti guardavano con
cupidigia e lussuria.

Ricordo di essermi sottoposta volentieri a ogni trattamento
medico.

Con bastoncini del ghiacciolo , piccoli e grandi cucchiai di
legno rubati in cucina, perette da clistere di gomma arancione, piccole carote
, zucchine o banane rubate nelle dispense delle mamme o delle nonne.

La libidine assoluta era’ giacere ai trattamenti del dottore con tutti gli amici e le
amiche intorno che guardavano

Sapere di eccitarli in modo terribile

Sapere che in seguito si sarebbero tutti masturbati pensando
a cio che avevavo visto

Sapere che i cazzi erano durissimi dentro i pantaloni e le
fichette bagnate fradicieé..

éééééé..

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